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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Tekken
Titolo Fanfic: INCUBO FRA LE ROSE
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: ubi88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/05/2004 16:23:09 (ultimo inserimento: 17/05/04)

molto ma dico molto cruenta...leggete l`introduzione della vicenda e capirete!
 
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L`INIZIO DELL`INCUBO
- Capitolo 1° -

Era lì. In mezzo alla grande Chiesa sconsacrata, dai pavimenti in marmo bianco e le pareti in vetro che raffiguravano delle immagini di Gesù cristo e di altri santi.
Sopra un altare di marmo bianco, appeso ad un palo, legato con le mani incrociate, vi era un bellissimo giovane, completamente nudo. Era morto. I suoi zigomi impalliditi, i suoi occhi chiusi. Era stato ucciso prima di essere stato appeso lassù. Aveva i capelli biondi e corti, un’aria sofferente e dei strani segni sul collo. Dei tagli. Il corpo era circondato da rami pieni di bellissime rose, gli stessi che gli avevano trafitto i polsi. Il sangue usciva anche da essi.. Il sangue colava sulle sue braccia, in modo elegante quanto macabro.Sul petto vi era una profonda ferita a forma di croce capovolta. Due ali bianche gli coprivano l’addome. Era un angelo. Le gambe erano martoriate. Era stato frustato e colpito anche con oggetti appuntiti. Doveva essere morto in maniera cruenta.
Per terra, inginocchiato all’altare, vi era un altro giovane, con i capelli color della notte e gli occhi rossi, come il sangue che sporcava le carni morte del ragazzo. Il ragazzo lo fissava piangendo. Era stato lui ad ucciderlo. Era la profezia, che purtroppo si era compiuta.
Il ragazzo fissò con sguardo dolce, forzato, colui che aveva ucciso. Il sangue colava e le goccioline morivano su una pozzanghera color porpora.
Il ragazzo vivo, aveva due ali da demone. Le sue gote erano bagnate dalle sue interrotte lacrime.
- Perché l’ ho fatto? Perché? Solo per questa stupida profezia? Perché non ero libero di amarti?- diceva il ragazzo fra i singhiozzi.
Poi si avvicinò al cadavere del ragazzo e gli sfiorò le ali, poi staccò una piuma, color bianco, color della pace, di quella pace, che il ragazzo dai capelli corvini e lunghi, legati in una coda, non avrebbe mai trovato.
Il ragazzo si posizionò davanti ad uno strumento messo per terra, formato da una lastra con denti acuminati sulla sua superficie, poi sguainò una spada e se la trafisse al cuore. Il suo corpo cadde su quella lastra e completò la sua opera di suicidio. Ora le loro anime sarebbero state libere di amarsi per l’eternità.

Il suo corpo senza vita giaceva a suolo, in un’enorme pozza di liquido purpureo. In mano teneva ancora la piuma dell’angelo. D’avanti al corpo vi era una pergamena in cui era scritto:



“ Ho dovuto farlo. Ho dovuto uccidere l’angelo che ho sempre amato. Me ne pento, ma se non l’ avessi fatto saremmo morti comunque. È la profezia. Quando si scopre un amore fra un angelo e un demone, si deve trovare una Chiesa sconsacrata, spogliare l’angelo dei suoi vestiti,tracciare dei segni sul collo, tracciarli una croce al contrario sul petto e legarlo con i polsi ad un palo di legno, con il resto del corpo libero. La chiesa deve avere delle coltivazioni di rose, in modo che i rami possano trafiggere, grazie alla magia nera, i polsi del ragazzo. Per completare la sua agonia, si percuotono le gambe con fruste e oggetti appuntiti. Mi pento di quello che ho fatto, io ti raggiungerò Ripher. Ricordati che ti amo.
Silver.”



Prima che la sua spada si stava infilando nel suo corpo, nella mente di Silver riaffiorarono tanti ricordi. I suoi occhi azzurri, la sua pelle chiara e levigata, i suoi capelli color del grano, il suo sorriso, le sue labbra morbide e vellutate e la sua voce chiara e lievemente femminile.
Di quando Ripher, con tono entusiasta, gli diceva che un giorno anche Silver sarebbe diventato un angelo e sarebbero stati liberi di amarsi.
Si erano conosciuti sulla terra, così per caso e proprio sulla terra, in quella chiesa sconsacrata, la loro vita era finita.
Dei lampi di ricordi che sembravano durare molto di più di un attimo, quei momenti, quei flash back della mente. Le loro notti di passione, in cui il tempo passava veloce e interminabile allo stesso tempo, quando quei dolci “ti amo” e quei gemiti di piacere erano l’unico rumore di quelle notti. Quando ormai quel demone aveva preso la decisione di poter diventare una creatura buona, di dedicare la sua anima alle angeliche porte del Paradiso, pur di abbracciare il suo amato. Silver, che si era stancato di essere una creatura crudele e senza cuore, poiché aveva imparato ad amare.
Poi quella maledetta sera.
Un gruppo di santoni devoti a Satana, chiamati “il clan del filo rosso” convocarono i due ragazzi in quella chiesa. Erano tipi incappucciati con una lunga tunica bianca e i bordi rossi. La tunica copriva persino i piedi ed avevano tutti un cappuccio in testa, che finiva a punta.
Ad un tratto entrò il sacerdote. Aveva la tunica con i colori invertiti.
- Tu, Silver… io, tramite i miei poteri, so cosa trami nel cuore per costui…- disse il monaco indicando Ripher. L’angelo rimase sbalordito e guardò spaventato il gruppo di uomini incappucciati attorno a lui e al suo Silver.
Silver guardò con rabbia il monaco. Ripher lo guardò con sguardo impaurito. Ormai erano stati scoperti. La profezia era ormai pronta ad avverarsi.
Fuori pioveva di rotto. I lampi illuminavano per pochi secondi il buio della chiesa, rotto solo dalla fioca luce delle candele.
Il tono di voce del santone si fece deciso:- Silver, spoglialo. -
- No! Non voglio ucciderlo…non voglio è chiaro?-
- Se ti ribellerai alla profezia, morirete e le vostre anime non troveranno pace. Sarete costretti alla reincarnazione in molti corpi e se proprio Satana sarà cattivo vi condannerà a reincarnarvi per sempre e non vi vedrete mai più. -
Ripher guardò il suo amato con sguardo che lasciava intendere che bisognava farlo.
Silver cominciò a spogliare con foga, il ragazzo. Ripher era nudo e inerme davanti a quei tipi. La vergogna lo invadeva. Voleva mettersi a piangere ma si trattenne.
Sentiva alcune risate di scherno da parte dei tizi incappucciati, per via del suo sguardo spaventato.
Poi silenzio. Le ali di Ripher gli coprivano il ventre.
- Ferisci la sua gola con questo…- disse il santone porgendo a Silver un piccolo coltello. Ripher gli porse gentilmente il collo e lasciò che la lama gli ferisse, non proprio al centro ma ai lati.
- E ora prendi questo. – disse il santone. Era un pugnale con il manico d’oro.
Silver si mise sopra l’addome dell’angelo e gli puntò titubante l’arma.
- Dai, fallo!- gli disse tramite il pensiero Ripher.
- Ma…-
- Se questo servirà a vivere felici nell’aldilà, fallo, ti amo Silver…-
Silver aveva le lacrime agli occhi.
Guardò il sorriso dolce e un po’ forzato dell’amante e si prestò a segnarli la capovolta su tutto il perimetro del suo petto.
- Silver…- disse Ripher guardando il suo amato per quegli ultimi istanti.
Silver aveva le mani sporche di sangue. Si stava mettendo a piangere. Quello sguardo, gli era rimasto impresso.
- Picchialo sulle gambe. - ordinò il santone.
Silver cominciò a picchiarlo sulle gambe. Col poco fiato che aveva, Ripher voleva urlare dal dolore ma non ci riusciva. Poteva soltanto piangere. Le lacrime gli scendevano, ma ogni volta che piangeva sentiva il dolore crescergli. Quell’oggetto appuntito gli torturava gli arti inferiori. Ormai era in un lago di sangue.
- E ora…completa l’opera. -
Silver prese il corpo ormai sull’orlo di morire dell’amato. Aveva pochissimo fiato ma cercò di dirgli – Ci rivedremo presto-.
Così, ormai in quella posizione, morì, sotto gli occhi di tutti e sotto lo sguardo disperato di Silver…

***continua…**

Nota autrice:// lo so! È un po’ cruenta! Infatti è una horror! Allora, qui di personaggi di Tekken4 non ce ne sono, ma nel prossimo capitolo, ci saranno Jin, Hwoarang, Xiaoyu e Miharu. Poi ci saranno alcune scene di sesso (ma poche) e (sempre da me) la yaoi Jin x Hwoarang e Xiaoyu x Miharu!
Comunque, commentate la mia 79esima storia!!!
Baci!
Ubi88

 
Continua nel capitolo:


 
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