PHILIA
- Capitolo 1° -
PHILIA
Scritta da Eternal Fantasy
(Ambientata vent'anni dopo la battaglia di Dark Star: Philia ha deciso di prendersi cura di Valgarv rinato, ma col tempo le persone cambiano... e anche i sentimenti)
Cosa sono vent’anni per un drago?
Brevi come l’intervallo fra il tramonto e l’alba.
Sembra ieri che ti vedevo gattonare, giocando
Con le code dei tuoi fedelissimi Jiras e Gourabos…
E dopo un istante ti rivedo ora come vent’anni fa…
I tuoi occhi d’oro…
I tuoi capelli di seta…
Il tuo corpo…
E mi accorgo, sconvolta, che il mio cuore accelera i suoi battiti
Ora come allora…
E mi vergogno di me stessa: il mio cuore
Che dovrebbe essere di madre
Mi ha forse tradito?
No, Philia non è onesta con se stessa
Gioca a nascondere la verità
In nome di un falso pudore
Che credevo di aver abbandonato
Quando lottai per averti con me.
Ti ho dato l’amore di una madre quando ne avevi bisogno
Perché quella vera te l’hanno strappata i miei simili
Ma ora sei un uomo, e mi accorgo
Di essere io ad avere bisogno di te…
“Philia, stai bene?”
Premurosa la tua domanda, troppo rispettosa
Appare al mio animo stravolto
- non mi parlavi così allora -
che desidera udire ben altro tono nella tua voce.
Eppure…
“Philia” non “madre”
- di rado mi chiamavi così, e non lo fai più
da molto tempo ormai – e la tua dolcezza
acquieta e turba ancor di più la mia mente
divisa tra i desideri.
Alzo la mano per accarezzarti il viso – trema,
non oso guardarti negli occhi, te ne sei accorto? –
ma non riesco a compiere il gesto
timorosa che dietro al rito abituale
tu riconosca il nuovo tremito
dell’ignota passione che mi scuote le membra
- dolceamara invincibile belva -
Ritraggo la mano di scatto
Ma sento la tua chiudersi dolcemente sulle mie dita
Con delicata costrizione l’accosti al tuo viso
- la tua guancia morbida
come un bianco petalo di rosa sotto i miei polpastrelli –
chiudi gli occhi e lentamente
- vuoi darmi la possibilità di scegliere? -
le tue labbra si posano sul mio polso
cercando la vena pulsante sotto la pelle sottile.
Riapri gli occhi e la loro luce dorata m’abbaglia
Mi perdo tra le ipnotiche scintille delle tue iridi feline
E infine vi leggo la domanda ben nota
Perché identico è il quesito che tu leggi nei miei occhi
Puoi amarmi come io ti amo?
Le nostre labbra si rispondono
Senza far uso di parole.
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