° L`INIZIO DELL`AVVENTURA °
- Capitolo 1° -
TRUE IDENTITY OF OUR SIDE
Nota autrice: // “Ma no”, direte voi lettori! Comunque, se alcuni di voi non aspettano altro che una mia nuova storia, significa che mi volete davvero bene, quindi vi ringrazio di tutto cuore! A parte questo, in questa storia, le protagoniste siamo io e una mia amica (entrambe 16enni) ma nella storia abbiamo 20 anni. È stata un’idea mia e della mia amica Ale-chan, che ho provveduto a contagiare con il magico Tekken! Un bacio a tutti i lettori! Ubi88
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Capitolo uno: l’inizio dell’avventura
Era un caldo pomeriggio primaverile. Io e la mia amica Alessia stavamo facendo un giro.
ALE: oh Ubi? Che ne dici se ci fermiamo a quel chiosco? Dicono che lì la piadina la fanno buona!
GLO: eih! Dovevo essere io quella che pensava solo al cibo! ^___^
Ci incamminammo per le vie del paese. Le strade erano abbastanza piene di gente. Le macchine erano parcheggiate ai bordi dei marciapiedi. In questo momento un ragazzo molto carino sta passando in bicicletta. Alessia me lo fa notare e mi da una gomitata.
ALE: eih! Mica era brutto quel tipo!
GLO: che ne dici se lo facciamo cadere dalla bici? ^__^
ALE: sempre la solita… =.=°
GLO: ehehe! Assomiglia anche a Jin Kazama… ^___^
ALE: no basta! Aiuto!!! V___v
GLO: scherzo, ciccina! ^______^ Eih! Guarda qua…
Io noto una strana scatola, lasciata sul marciapiede anche perché la stavo quasi per schiacciare.
GLO: che non sia del ragazzo?
ALE: no! Lui era sulla strada, mentre noi siamo sul marciapiede!
Alessia analizza l’oggetto, lo raccoglie e gli da un’occhiata. Sembra quasi un detective, ecco perché mi scappa una risatina.
ALE: scusa? Ma cosa te la ridi?
GLO: no, niente! È che mi sembri una detective! ^__^
Alessia apre la scatola e nota un Cd al suo interno. Così, andiamo a casa e lo proviamo sullo stereo.
GLO: uffa, non funziona, pensavo fosse musica House… =__=
ALE: per favore, per questo racconto, evita! =.=
GLO: d’accordo! ^_____^
E così lo proviamo sul computer.
ALE: non va neanche sul computer…
GLO: unica soluzione…
ALE & GLO: la playstation! ^___^
Alessia accende immediatamente la Play ed inserisce il dischetto. Quando notiamo che il cd viene letto, aspettiamo che si carichi…
Una scritta appare sullo schermo.
“Benvenuti a questa versione alternativa di TEKKEN4. Coloro che troveranno questo cd faranno parte del gioco. Siete ponti?”
Noi all’inizio eravamo un po’ titubanti, dato che, trovando un cd per terra, potevamo aspettarci di tutto, ma decidemmo di accettare. Ad un tratto una luce bianca investe la stanza. Un vortice di quella luce così accecante ci assale. Ci sentiamo leggere come l’aria, quasi come volassimo. Ad un tratto il sonno ci prende.
Ci svegliamo davanti ad uno strano edificio: una palestra. Il parcheggio era praticamente pieno. Magari c’era un incontro molto importante. Io leggo l’insegna “tekken4 (Le finali)”. Ora avevamo capito il perché di tutta quella gente. Entriamo, dopo aver pagato il biglietto. Noto che il bigliettaio ci guada strano, poiché siamo apparse dal nulla.
Entriamo. Mamma mia! È tutto pieno. Ad un tratto ci accorgiamo che due posti sono ancora liberi. Come se sapessero già del nostro arrivo. Ci sediamo. Sta combattendo un vecchio contro un giovane dalla chioma argentea. Devo ammettere che era molto carino, ma credo che piacesse più alla mia amica.
Il ragazzo vince. Scopriamo che si chiama Lee Chaolan e scopriamo anche che il suo obiettivo non era solo vincere ma collaudare il suo robot da combattimento, Combot. Mentre lo strano aggeggio si muoveva a malapena, negli occhi di Lee si leggeva chiaramente delusione.
Il torneo era finito. Io e Ale ce ne stavamo andando.
ALE: ma dove cavolo siamo? Cosa ci facciamo qui?
GLO: non lo so, credo che siamo finite nel videogioco.
ALE: non dovevamo dire sì, non dovevamo!
GLO: calmati! A tutto c’è una soluzione…
Ad un tratto veniamo disturbate dal ragazzo dai capelli color dell’argento.
LEE: salve straniere! Siete italiane vero? Avete qualche problema?
Noi non sappiamo cosa rispondere.
LEE: lo so che voi siete arrivate, attraverso il videogioco. È stato il videogioco stesso a chiamarvi. Siete le prescelte di cui la Mishima parla tanto.
Noi rimaniamo sbalordite.
LEE: ascolta, tu coi capelli rossi (specifichiamo “tinti”! N.d. Ubi - =.= No comment! N.d. Ale), vuoi essere la mia segretaria?
ALE (rossa): eh? O__O
LEE: sì! Dico a te! ^___^
Il suo sorriso era seducente al massimo. Alessia era rimasta ipnotizzata da quel sorriso.
LEE: ti darò fino a dopodomani per decidere se lavorerai per me…
ALE: oh…ehm… d’accordo! ^^” e se accettassi? La mia amica?
LEE: beh…anche tu lavorerai per me…
Poi mi prese delicatamente il viso. Io arrossii dall’imbarazzo.
Dopo averlo salutato ci incamminiamo fuori dalla palestra.
GLO: eih! Potevi accettare! Con un figo così! ^///^
ALE: lascia perdere… =.=
GLO: uffy! Il guaio è che non abbiamo un cavolo di posto in cui dormire!
Ad un tratto Lee ci insegue e ci raggiunge.
LEE: scusate se vi disturbo! Venite da me se non avete posto…
GLO & ALE: ^///^
Lee ci accompagnò alla sua casa. Io rimasi sbalordita dalla bellezza dell’ingresso. Il pavimento in marmo bianco, mobili in arte povera. Sembrava una casa occidentale. Era bella davvero ma ormai eravamo abituate a case così. Lee ci fece accompagnare di sopra. Sinceramente mi piaceva di più il piano di sopra. Era più nipponico, con classici mobili in stile giapponese. Si sentiva un buon profumo d’incenso. Alessia adora il profumo dell’incenso.
Così cominciammo a parlare e decidemmo di accettare.
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