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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: IL RITRATTO DELLO SHOHOKU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: augure galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/05/2004 12:52:36

....amanti?
 
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CAPITOLO 2
- Capitolo 1° -

Due settimane dopoDue settimane dopo.

Ero stranamente nervosa quel giorno. Avevo trascorso la mattina a rimuginare sul
da farsi e finalmente ero giunta ad una conclusione. Il modo migliore di
ritrarre i ragazzi della squadra di basket non era quello di tenerli in posa per
ore, ma di osservarli in azione, come quella sera alla fine della riunione e da
li immortalarli nelle loro espressioni naturali, essenzialmente cogliendo la
potenza del gioco.
Tutto ciò avrebbe comportato e sottinteso la mia presenza agli allenamenti. Ma i
giocatori sarebbero stati d’accordo?
Presi coraggio (ce ne voleva..) e andai da Roy.
Il fenomeno era tranquillamente seduto davanti al pc navigando a scrocco per
siti di bassa levatura morale.
-_- Roy scusa se ti disturbo in un momento così catartico ma dovrei dirti una
cosa importante riguardo il ritratto_
Lui si voltò di malavoglia poi resosi conto dello sgamo si affrettò ad alzarsi
per coprire le oscenità alle sue spalle:
_ ah Kaory ciao ^///^ che c’è_
_ pensavo che costringere dei giocatori ad estenuanti ore di posa (come hai
proposto tu) non sia una grande idea, uno perché è davvero pesante e due perché
con la scuola e gli allenamenti non credo abbiano molto tempo a disposizione non
credi?_
_ quindi?_
_quindi pensavo di andare a ritrarli durante gli allenamenti_
_si…l’idea è buona.. ma io che c’entro?_
(uffa)…>_> _ma sei o non sei il direttore di questo giornale? E
allora come tale devi parlare con il capitano e vedere se è d’accordo _
_e perché non dovrebbe esserlo?_
Pensando -ma questo qui non capisce proprio niente-
Rispondendo _ forse non a tutti potrebbe fare piacere avere li
una che nemmeno conosci che studia ogni tuo movimento per farti un disegno!!!_
_ma piantala va!_ Disse con aria da “so tutto io” _ È risaputo che
quelli non badano a ste cose.. hai visto quante ragazze li guardano? e non solo
agli allenamenti… E poi non capita tutti i giorni di diventare il soggetto di un
ritratto soprattutto… se fatto da una bella gnocca come te_
Lo avrei strozzato, ma vi rendete conto del maniaco che ho come capo? Ovviamente
non feci nulla, mi “limitai” a lanciagli un’occhiataccia in fondo serviva anche
lui al mio scopo. Me ne andai irritata ma speranzosa perché la cosa buona di Roy
è che ottiene sempre quello che vuole (in campo giornalistico si intende)
infatti dopo due ore piombò nella mia classe per comunicarmi che da quello
stesso pomeriggio avrei iniziato il mio lavoro.

Fu così che mi ritrovai in palestra.
Ayako la prima manager mi fece sedere poco più in là del canestro, una posizione
perfetta….anche se un tantino pericolosa….
Girava voce per la scuola che gli allenamenti fossero particolarmente
interessanti ma a dire il vero io li trovai assolutamente normali. I ragazzi
erano piuttosto mosci e non fecero nemmeno una partitella di allenamento. In
quelle condizioni non c’era un molto da “cogliere” ma la mia mano scorreva lo
stesso sul foglio. Ero talmente concentrata che non mi accorsi di Haruko al mio
fianco.
_non hai preso un giorno fortunato per iniziare ma stai tranquilla di solito è
molto meglio!_
_...a si? Perché_
_beh! Mancano Mitsui, Sakuragi e (fece una pausa diventando paonazza) Rukawa_
_ dove sono?_
_ il primo ad una lezione straordinaria di fisica, il secondo sta facendo una
terapia riabilitativa per l’infortunio alla schiena riportato durante l’incontro
con il Sannoh come saprai…e il terzo è in ritiro con la nazionale juniores_
Ricordavo l’infortunio di Sakuragi avevo assistito a quella partita, poveretto!
Sapevo anche di Rukawa (chissà come mai) ma in quel momento me l’ero
completamente dimenticato.
_e quando tornano gli ultimi due?_
_domani! E allora ne vedrai delle belle.. dopo avrai anche fin troppo materiale
a disposizione_
Dovevo crederle? Suppongo di si, li conosceva meglio di me.

Il pomeriggio seguente stavo per varcare la porta della palestra quando delle
grida sconnesse mi perforarono i timpani delle orecchie.
_ Bwaaaaaahh! Il grande genio del basket è tornato! State in guardia!_
_Idiota!_
_zitta tu volpe!non vali niente in confronto al genio_
_ >__> idiota!_
_insomma basta voi due! Siete appena arrivati e ci avete già rotto le palle!_
_taci nano malefico_
_ Ca-pi-ta-no ricordatelo!_
Era dunque quello l’habituè? ^-^’
Mi avvicinai alle manager perché vi giuro, avevo paura! Venni “scortata” al mio
solito posto e con l’inizio degli allenamenti cominciai a disegnare.
Dovetti dare ragione ad Haruko con quei tre l’atmosfera era un’altra, c’era più
competizione nell’aria, specialmente tra il rossino e l’altro che non parlava
mai.
Lasciate ora che spenda qualche parola su Sakuragi. Quel pazzo era completamente
passato fuori dopo che gli era stato detto il motivo della mia presenza, ci
credete se vi dico che ogni tre per due mollava l’allenamento mi si piantava di
fronte a gambe divaricate petto i fuori e braccia conserte gridando _
considerati fortunata! Stai ritraendo un genio!ah ah ah ah! _
A parte questo era un soggetto davvero interessante!
Alle sei e mezza ce ne tornammo tutti a casa.
Mi stavo dirigendo verso il cancello quando un rumore di freni catturò la mia
attenzione. Mi voltai trovandomi di fronte Rukawa.
_ Ciao!_ dissi un pò in imbarazzo, è ridicolo da dirsi ma quando me lo
trovai così vicino mi vennero in mente Akane e quelle del Club e per poco non
scoppiai a ridergli in faccia.
Ma da ridere c’era ben poco perché lui non aveva ancora risposto al mio saluto
ed era rimasto lì a fissarmi in un modo strano come aveva fatto per tutto il
pomeriggio.
Il suo sguardo non tradiva la benché minima emozione ma le sue labbra erano
percorse da un fremito impercettibile, come se fosse sul punto di dirmi
qualcosa.
La situazione stava diventando imbarazzante tanto più che in quel momento, per
la prima volta, mi accorsi di quanto fosse bello.
Credo di essere arrossita e lui se ne era accorto infatti abbassò lo sguardo.
_volevi dirmi qualcosa?_ chiesi a quel punto per rompere il ghiaccio.
Alzò lo sguardo.. ancora quegli occhi, mi facevano star male. Era possibile che
a scuola ci fosse un ragazzo così bello, che avevo già visto mille volte, e non
me ne fossi mai accorta? Cominciai a dare ragione ad Akane.
_ma tu non sei una del…mio Club?_
No! Signore no! Non potevo dopo solo quattro ore, che la mia “carriera” allo
Shohoku venisse stroncata di netto. Mi affrettai a dare spiegazioni.
_no…_
_strano! ti ho vista con le altre ragazze…_
Ma cos’era quello un interrogatorio?
_si è possibile, una di loro è una mia amica…a dirla tutta ho seguito tutte le
vostre partite con loro…_
Ed ora uccidimi pure se vuoi, tanto so che lo farai. Da domani mi cercherò un
altro incarico. Hei un momento! Mi ha vista? Cioè Kaede Rukawa che nota
qualcuno? Forse solo chi gli da sui nervi?
Ma lui non sembrava arrabbiato anzi…la sua voce era colorata da un tono di
speranza.
_ Hn, però non sei una di loro?_
_no_
Mi guardò dritto negli occhi senza dire nulla poi inforcò la bici e si allontanò
velocemente.
Io rimasi li attonita. Che effetto strano era riuscito a farmi. Ricordai le
parole di Akane dopo che per la prima volta l’anno scorso lo aveva visto da
vicino : _i suoi occhi sono come due zaffiri, splendenti e
magnetici…potresti perdertici_
E pensare che quando mi aveva parlato così le avevo dato della poetessa da
quattro soldi, converrete con me che quando una è innamorata di qualcuno tende
sempre ad enfatizzare le cose, infatti non le avevo dato un gran peso. Però
quella sera dovetti ricredermi ed ammettere che la mia amica aveva semmai
attenuato la realtà dei fatti.

Trascorsero altre tre settimane.

Gli allenamenti erano terminati da oltre due ore ed io ero rimasta in aula di
disegno a riordinare le bozze e catalogarle nella cartella di ogni giocatore. Il
materiale che avevo a disposizione era buono e sarebbe stato molto di più dopo
il torneo che i ragazzi avrebbero disputato di li a poco, una specie di
quadrangolare. Dovetti ammettere che gli allenamenti non erano un buon campo per
raccogliere espressioni ed emozioni perché non c’era la tensione e la
competitività che produce una partita. Senza considerare le azioni che vengono
fatte sul parquet, che mancano di quella spettacolarità tipica che c’è in
partita quando sei solo contro gli avversari e il tempo che scorre sul tabellone
è inesorabile e spietato.
Mentre inserivo i fogli nelle cartelline osservavo compiaciuta il mio lavoro:
avevo ripreso ciascuno nei movimenti che gli erano tipici e nelle relative
espressioni del volto sia dentro che fuori dal campo…di Sakuragi ne avevo un
intero plico! Siccome erano molti e io ero stanca non li guardai tutti e decisi
di tornare a casa.
Tagliai per il parco accorgendomi quasi subito che una persona di mia
conoscenza si trovava li, nel campetto da basket, intenta a tirare a canestro.
Mi avvicinai furtivamente alla rete che lo recintava. Rukawa era talmente
concentrato che mi venne istintivo respirare piano senza far rumore, tanta era
la paura di disturbarlo.
Lui si accorse di me e smise per un attimo di palleggiare. Pensavo che mi
avrebbe lanciato la palla in testa invece mi rivolse la parola (ovvero tre cose
strane in tre secondi: 1- si era fermato durante un allenamento, 2 -non voleva
uccidere chi lo aveva disturbato, 3- nonostante tutto mi parlava).
_coca ci fai qui?_
_passavo per caso ti ho visto e mi sono fermata, ma se vuoi me ne vado subito
non era mia intenzione distrarti…_ in effetti mi sentivo un pò in colpa.
_pensavo volessi ritrarmi…._
Era una mia impressione o era una nota di dispiacere quella che sentivo nella
sua voce?
_se vuoi puoi fermarti qui.. a disegnare…_ aggiunse
Le sue parole mi mozzarono il fiato, possibile che quel ragazzo mi facesse
quell’effetto? Non potevo che accettare l’offerta. Così mi sedetti a bordo campo
con il mio blocco da disegno sulle gambe e la matita in mano e stetti ad
osservarlo.
I miei occhi scorrevano velocemente da lui al disegno, ritmicamente.
Il mio cuore batteva in modo strano mentre tracciavo le linee del suo corpo
dalle proporzioni perfette. Perdeva un battito, quando mi soffermavo sui
muscoli tonici e tesi per lo sforzo. Il sudore che gli imperlava la pelle lo
faceva sembrare una creatura dell’altro mondo, e io stavo cominciando ad
abbandonare la realtà per tuffarmi in una sorta di sogno afrodisiaco.
Non mi resi conto che aveva smesso di giocare, i miei occhi in quel momento
erano fissati sul ritratto e lui mi stata guardando con aria interrogativa.
_avrei finito se non te ne sei accorta!_
Caspita! si era anche già rivestito. Non mi ero accorta di niente. Vi è mai
capitato di essere così presi da qualcosa da estraniarvi totalmente dal mondo
che vi circonda?
Con il poco di voce che avevo farfugliai qualche parola senza senso. Lui era
come veleno per i miei sensi.
_posso vedere il mio disegno?_
Venni colta in contropiede. Non me l’aspettavo. Mi alzai in piedi e gli porsi
l’album.
Vidi quegli occhi magnifici sorridere compiaciuti ma poi farsi serrati e posarsi
sui miei, sembrava turbato da qualcosa.
_perchè non hai ritratto il mio viso?_
Ancora il mio respiro mozzato. Solo allora mi resi conto di una cosa importante:
il suo volto. Lo sapevo ma forse non volevo rendermi conto che non lo avevo mai
ritratto veramente.
Nei pochi secondi concessi a chi deve rispondere ad una domanda mi passarono
davanti le tre settimane passate agli allenamenti: di tutti i giocatori avevo
fatto diversi ritratti che rappresentavano le varie espressioni del volto; avevo
potuto vedere ognuno di loro in varie situazioni, con gli amici, con la ragazza,
intenti a fare i compiti, a mangiare il pranzo….quindi disponevo di un’ampia
gamma di immagini che avrebbero reso la scelta del ritratto finale e il ritratto
stesso più completo.
Rukawa invece lo avevo sempre e solo ritratto in azione, molto più degli altri,
ma mai e poi mai in atteggiamenti o espressioni non strettamente legati al
basket.
Quel pomeriggio lo ritrassi di spalle con il viso completamente nascosto…ma
perché? Me lo sapreste dire voi? Io il suo volto lo conoscevo bene!
_il fatto vedi, che ero seduta qui e ti vedevo solo di spalle_
Si accigliò e con mia grande sorpresa si sedette dove ero io poco prima.
_hai ragione! Da qui mi potevi vedere solo così…._
La sua voce sembrava…triste…si era così. Dovevo trovare qualcosa di carino da
dire, era chiaro che ci fosse rimasto male ma lui mi precedette.
_ puoi venire qui tutti i giorni se ti va_
Cosa cosa cosa? Avevo sentito bene? Possibile che ci tenesse così tanto? E dire
che il primo giorno dopo il nostro incontro pensavo di essergli antipatica!
_se ti fa piacere a me va benissimo più ti osservo e migliore sarà il risultato
finale…_
Stavo per svenire perché non avevo più aria nei polmoni.
_di chi è stata l’idea del ritratto?_
_di Roy.. lo conosci vero?_
_si_
Restammo a parlare così per almeno venti minuti, non era un gran che come
discorso però mi permise di vedere il suo volto rasserenarsi.. finalmente una
nuova espressione!
_sinceramente pensavo che ti desse fastidio la mia presenza…._
_no…mi sei simpatica…_
O Dio no! Non dire queste cose visto che siamo soli, visto che sei proprio tu a
dirle. Non hai la minima idea dell’effetto che mi fai…
Mi parve di essere il topolino in balia del serpente. Avevo le gambe molli e la
voce era completamente soffocata da un nodo alla gola ma il mio corpo era
ancora in grado di reagire ai miei comandi e in pochi attimi mi ritrovai con le
labbra incollate alle sue.
Sentii la sua bocca schiudersi e la sua lingua intrecciarsi con la mia. Con i
denti cominciò a mordicchiarmi le labbra ma la sua sembrava una carezza. Nessuno
mi aveva mai baciata così.
Le sue mani intanto tracciavano i contorni del mio corpo e indugiarono sotto la
mia maglietta. Le sentivo calde e forti sulla pelle nuda della schiena. Non so
come sarebbe andata a finire se non fosse squillato il suo telefonino.
Si staccò da me ansimando leggermente.
_pronto_
Ancora un’altra espressione sul suo viso, parlava piano come se non volesse
farsi sentire da me che ero li poco distante.
_si allora ci vediamo più tardi.. ciao_
La sua voce era dolce. Poi si girò verso di me che ero rimasta imbambolata a
realizzare l’accaduto chiedendomi chi ci fosse dall’altra parte del telefono. Lo
seppi immediatamente.
_era la mia ragazza_
Sbiancai. Questo qui aveva la tipa a non si era fatti il minimo scrupolo a
baciarmi? Credo che i miei pensieri fossero perfettamente leggibili sul mio
volto perché poco dopo aggiunse:
_ scusa per prima, non so cosa mi sia preso_
Ah, non lo sapevi!? Ma da quando si bacia la gente senza un motivo?
_non ti preoccupare… ho cominciato io_ che bugiarda!
_è solo che tu mi piaci… mi piacerebbe conoscerti meglio_
_cosa? Mi hai appena detto di avere la ragazza e ora mi proponi di essere la tua
amante? Tu nella vita non hai proprio capito nulla! Tu sei matto!_
Me ne andai subito dopo avergli risposto così. Ero furiosa, come si era permesso
di farmi una proposta del genere, per chi mi aveva preso?!
Ero seriamente arrabbiata, eppure nonostante tutto sentire il sapore delle sue
labbra ancora sulle mie mi fece pensare che in fondo, del fatto che avesse la
ragazza non me ne importava più di tanto. Quei pensieri mi fecero sentire sporca
e vile, e la cosa peggiore era che io quel ragazzo lo avrei rivisto tutti i
santi giorni, perché in netto contrasto con quello che gli avevo risposto, sarei
andata ancora in quel campetto…e qui il ritratto centrava ben poco…



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