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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: IRONIC
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mao-kon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/05/2004 15:27:31

una singolare persona causerà parecchi problema a kei e yuriy che dovranno fare una scelta difficile...
 
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IRONIC
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti!
Io sono Mao-Kon (*il Kon che segue Mao è dovuto semplicemente al fatto che le combinazioni con il nome Mao erano finite ^^” Il mio personaggio preferito di Bey è Yuriy! E Mao-Ivanov suonava malino…no? Nd Mao )
Spero che questa ff vi piaccia,mi raccomando commentate ok?!
Un bacio Mao-Kon
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*IRONIC…. La vita ha un modo strano per colpirti… Farti soffrire quando meno te lo aspetti….*
La ragazza seduta al bancone del bar sospirò osservando tristemente il fondo del bicchiere,lo prese tra le mani facendolo oscillare lentamente…concentrò la sua attenzione sul liquido cristallino,e con un rapido gesto lo avvicinò alle labbra sorseggiando avidamente ciò che ne era rimasto.
Aveva quasi diciott’anni,ma in quel momento ne dimostrava sicuramente di più.
I capelli castani le ricadevano,liberi da ogni costrizione,ben oltre le spalle.
Qualche riccioluta ciocca di capelli le incorniciava un viso piuttosto grazioso dalla carnagione leggermente abbronzata,che metteva in risalto due occhi verdi dal taglio leggermente allungato.
Era un dettaglio che si sarebbe difficilmente notato,se non fosse stato per il deciso tratto di matita nera che ne metteva in risalto la forma.
Scostò un ciuffo ribelle dal viso, facendo oscillare l’ampia manica del maglione,che nascondeva quasi per intero le piccole mani…. Le mani,erano un punto che lei venerava particolarmente in circostanze normali…
Gettò uno sguardo svogliato verso le sue dita arrossate del freddo ,per poi risalire sino alle unghie mangiucchiate…. una smorfia di disprezzo si dipinse sul suo volto…
“Che schifo” borbottò socchiudendo gli occhi.
Provava disgusto per se stessa… e la cosa che più la indispettiva era il fatto che ultimamente le capitava sempre più spesso.
“Forse è il caso che tu la smetta di bere”l’uomo dietro il bancone scosse la testa ….il suo non era un tono di rimprovero…Era annoiato,come se lo avesse ripetuto più volte nella giornata,come se non facesse altro da una vita.
“Fatti i cazzi tuoi” ringhiò la ragazza porgendogli una piccola bottiglia bianca,molto probabilmente vuota “Ne voglio ancora”
Il barista si strinse nelle spalle, si aspettava una reazione simile .
Kiara fece una smorfia sforzandosi di farla somigliare ad un sorriso “Grazie”
Si guardò attorno,e solo in quel momento parve ricordarsi in quale posto aveva trascorso la serata…La serata…Non era neanche sicura di che ora fosse…
L’orologio appeso al muro segnava le 3 di notte…
Aveva passato tutta la notte in un locale di Mosca… Si sorresse la testa,diventata improvvisamente pesantissima con le mani,ora ricordava…
Si era infilata in un vicolo e aveva raggiunto quel posto…Molto probabilmente talmente squallido da non avere neanche un nome…
Emise uno sbuffo… Non era troppo sorpresa del drastico resoconto della serata,le capitava spesso…Quanti ne aveva bevuti?
Cerco di fare mente locale,ma non ci riuscì…Molti a giudicare del dolore allo stomaco,dalla nausea che la stava assalendo.
“Porca puttana”Si premette una mano sulla bocca tentando di fare un profondo respiro.
Eppure lei era abituata all’alcool,era strano che le facesse un’effetto simile…
Forse aveva davvero esagerato…Bhè,per lo meno aveva imparato che con la Vodka non si scherza!
Un sorriso amaro si dipinse suo volto…
“Il cellulare…”Un tipo sulla quarantina ,dall’aria non troppo rassicurante,seduto accanto a lei le indicò le borsa che giaceva ai suoi piedi.
La ragazza annuì rovistando nella piccola sacca bianca,una fastidiosa melodia suonava insistente sempre più forte… “Chi è!” afferrò il telefonino che continuava a trillare e osservò innervosita il display azzurro che si illuminava…
Non era il caso di rispondere…Non le piaceva che la vedessero così…Sicuramente volevano venire a prenderla…
Era un paio di sere di fila ormai che avevano preso quell’abitudine,se non la vedevano tornare entro le due incominciavano a cercarla per tutti i locali della città… Bhè di certo non era difficile riuscire a scovarla…Il giro dei bar che frequentava era piuttosto…Ristretto.
Però la cosa un po’ la divertiva…
“Acqua…Sei in ritardo sono le tre”alla fine decise di spingere il tasto verde,voleva giocare un po’ con lui…
“Dove cazzo sei!” la voce urlava talmente forte che dovette allontanare leggermente il ricevitore dall’orecchio.
“…Non lo so dove sono”
“Come fai a non saperlo?”
Kiara face una smorfia guardandosi attorno “Dove sono?”domandò rivolgendosi all’uomo di mezza età che le stava di fronte.
“Joko…”rispose l’altro.
La ragazza riavvicinò il telefonino al viso “Joko,sai dov’è?”
Nessuna risposta…La telefonata fù bruscamente interrotta dal suo interlocutore,che molto probabilmente sapeva dove cercare.
Bastarono pochi minuti perché fosse raggiunta da suo compagni.
“Milaja!!!”la porta del locale si spalancò e la ragazza scoppiò a ridere smodatamente,appena terminata la parola.
Un ragazzo di qualche anno più grande di lei avanzò con passo spedito nella sua direzione,facendo ondeggiare il fondo del lungo cappotto nero;era alto con un’inusuale capigliatura rosso fuoco e occhi turchesi,semi nascosti da due lunghe ciocche che gli accarezzavano le guance.
“Quanti ne hai buttati giù!?”domandò con evidente disgusto.
“Non lo so!” Rispose Kiara con un’alzata di spalle.
Yuriy si guardò attorno soffermandosi sulla bottiglia vuota che giaceva poco distante “Vodka…”concluse scotendo la testa.
Un sorriso ebete si dipinse sul volto della ragazza.
“L’hai trovata”Un grosso ragazzo biondo varcò la soglia seguito da uno leggermente più basso con i capelli color lavanda.
“Aiutami a portarla fuori”esclamò il rosso.
Serjay sospirò facendosi largo tra le persone,finalmente raggiunse Yuriy.
“Fuori c’è la macchina Ivan ci aspetta”.
Riuscire a convincerla ad alzarsi da quello sgabello fù più difficile dal previsto,ma alla fine dopo ripetuti tentavi riuscirono ad abbandonare il bar.
“Oh…Qui che paga?”L’uomo dietro al bancone afferrò Boris per il maglione strattonandolo.
“La tua amica ha bevuto tutta la sera” concluse.
Il moscovita sbuffò e dopo aver rovistato a lungo nelle tasche estrasse una banconota che sbattè con evidente insofferenza tra le mani dell’uomo “Tieniti il resto”ringhiò.
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“possibile che debba fare sempre così?”domandò Boris alzando volutamente il tono della voce.
“…Nessuno ti ha costretto Huzanestov!”rispose seccata la ragazza sollevando appena la testa dalla spalla di Yuriy.
“No,infatti,ma se quello non ti trova che cazzo ci inventiamo noi?Che sei andata a ubriacarti in qualche schifoso pub e che abbiamo perso le tue tracce?!”borbottò il blazer dai capelli color lavanda.
Kiara socchiuse gli occhi stringendosi ulteriormente al bel rosso “Se potessimo rimandare questa conversazione te ne sarei grata…Mi viene da vomitare!”
Ivan emise un sospiro di rassegnazione rivolgendo uno sguardo stanco a Sejay alla guida dell’auto.
“cosa gli raccontiamo?Stai messa uno schifo,domani mattina neanche riuscirai ad alzarti dal letto” esclamò osservando il sedile posteriore dallo specchietto retrovisore.
“Non lo so…Ma tanto che gliene frega a lui?L’ho sempre fatto non verrà certo a cercarmi domani!”borbottò la brunetta.
“E se lo facesse?”il tono di Yuriy era serio,sembrava preoccupato.
Kiara si strofinò gli occhi sbadigliando con noncuranza “Che vuoi che ti dica?Improvviserò,mi inventerò qualcosa su momento…In fondo è questo l’unico motivo per cui mi tengono lì no?”
“Mi auguro che tu riesca a convincerli”Ivan si voltò verso di lei “Possibile che tu riesca a dormire?!”l’apostrofò.
La ragazza emise un verso di protesta sollevando svogliatamente una palpebra ”Stò male!”ripetè.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::Allora?Vi piace?
Io sinceramente se ciò che ho skritto è passabile,soprattutto se è soporifero come penso…
Ho proprio bisogno di un consiglio… Vale la pena che la continui?O.o
Fatemi sepere!Please!
=^.^= Mao-Kon

 
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