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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: COMPRENDERE SE STESSI
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Autore: lenn galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/05/2004 15:21:32 (ultimo inserimento: 16/06/04)

quanto è difficile comprendere se stessi? capire quello che realmente si prova? kai lo sa molto bene...(kaixhilary)
 
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RITORNO A CASA
- Capitolo 1° -

Sono tornata con una nuova fic (se non tornavi stavamo tutti meglio! Nd.tutti) su Kai e Hilary! Spero vi piaccia!! Leggete e come al solito fatemi sapere che pensate...
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Scese dall'aereo e posò la sua borsa a terra per riprendere fiato. Si scostò una ciocca ribelle di capelli castani dal viso e si guardò intorno, sorridendo. Tre mesi erano trascorsi da quando aveva lasciato quella città che tanto amava ed ora era davvero contenta di esserci tornata. Attraversò l'aeroporto e giunta nell'androne principale fu colta da un odore dolce...quello di un piacevole ricordo. Era in quel luogo che al momento della sua partenza lui le aveva sussurrato -Mi mancherai-, due parole che le avevano riempito il cuore di gioia e gli occhi di lacrime, era scoppiata a piangere cullata dalle sue forti braccia, sotto lo sguardo sorpreso dei presenti.
Salì sul taxi che aveva fatto chiamare e il suo primo pensiero fu di andare da lui. Diede all'autista l'indirizzo di casa di Takao, sapeva che Kai si trovava ancora presso il capitano dei Bladebreakers, così come anche Max e Rei. Poggiò la fronte al finestrino della macchina e sospirò. Nel tempo in cui era stata via aveva pensato al blader russo ogni giorno. Si chiedeva spesso cosa stesse facendo in questo o in quel momento e se lo immaginava con la sua solita e affascinante espressione seria dipinta sul volto e quell'alone di mistero che non lo abbandonava mai e che Hilary amava tanto. Sorrise, e le sue gote assunsero un tenue colore rosso. Il taxi la portò a destinazione e scendendo dal veicolo non potette fare a meno di sentire aumentare le sue pulsazioni e una strana sensazione di nervosismo invaderle il corpo. Si avvicinò piano all'entrata della villa e si sporse oltre essa cercando di non attirare l'attenzione. Avvertì un rumore metallico provenire dal giardino, un rumore che lei conosceva bene.
Takao era tutto preso dagli allenamenti di beyblade e faceva sfrecciare Dragoon sul terreno evitando gli ostacoli, mentre il prof K, con in mano il suo inseparabile computer, cercava di raccogliere nuovi dati. Max e Rei osservavano l'amico in silenzio e Kai...lui era appoggiato a uno dei pilastri in legno che sosteneva la tettoia del portico della palestra di kendo, con le braccia incrociate al petto, gettando di tanto in tanto l'occhio sul beyblade del giapponese.
Quanto le era mancato...quel suo sguardo...quel suo profilo...quei suoi rari ma irresistibili sorrisi...si portò una mano al petto, sul cuore, come a volerlo far rallentare, ma non ci riuscì. Era impossibile per lei tentare di acquietare un sentimento tanto forte.
Qualcosa la risvegliò dai suoi pensieri: Dragoon si arrestò ai suoi piedi. Hilary lo guardò per qualche istante prima di raccoglierlo. Poi si avvicinò al gruppetto e porse l'oggetto a Takao, che dopo averlo recuperato squadrò la ragazza in modo interrogativo, come a chiedersi chi fosse. La brunetta si tolse gli occhiali da sole e sorrise -Ciao- disse in tono calmo.
-Hilary?!-
Diede un cenno d'assenso con la testa. -Incredibile...ma quando sei tornata?- le domandò il blader stupito.
-Circa un'ora fa-
-Perché non ci hai detto niente?- le chiese il professore chiudendo il suo computer portatile.
-Volevo farvi una sorpresa!-
-E tua nonna come sta?-
-Ora sta bene, Max- era stata la nonna la causa della sua improvvisa partenza. Le era stata diagnosticata una grave malattia, ed essendo sola, aveva bisogno di qualcuno accanto che si prendesse cura di lei. I genitori di Hilary non potevano lasciare il loro lavoro per così tanto tempo, o lo avrebbero perso, così era andata la ragazza in Francia, dove viveva la madre di suo padre. Fortunatamente quest'ultima era riuscita a riprendersi e adesso si sentiva molto meglio, tanto che un giorno disse alla nipote -Hilary perché non troni a casa tua? Ci sono i tuoi amici che ti aspettano, non preoccuparti per me, io starò bene anche da sola-
La quattordicenne abbracciò la nonna ringraziandola; le era molto affezionata ma voleva tornare in Giappone, aveva troppa nostalgia dei suoi amici, di lui. Tre mesi senza poterlo mai anche solo vedere per un attimo le erano parsi un'eternità. Troppi...veramente troppi...
Guardò verso Kai, e vide che le si stava avvicinando. Da quanto tempo aveva sognato quel momento?
Riuscì solo a balbettare un -Ciao- a voce molto bassa. Il ragazzo abbozzò un sorriso, ma non disse nulla. Hilary non si aspettava certo un'accoglienza calorosa da lui, per questo era contenta così. Quel sorriso le bastava, perché sapeva che Kai non amava mostrare i suoi sentimenti in pubblico.

La sera non tardò ad arrivare e Takao propose di festeggiare il ritorno dell'amica con una cena esagerata. Rei e Max cucinavano, mentre il capitano faceva da cavia...cosa che non gli dispiaceva affatto, anzi...
Hilary era rimasta in giardino da sola con Kai. Era molto in imbarazzo e cercò di intraprendere un qualche tipo di dialogo con lui.
-E' arrivata la primavera anche qua- disse esitante.
-Già- le rispose senza troppo entusiasmo.
La ragazza fece un gran respiro, per inspirare quella fresca aria primaverile e quando si voltò verso il blader notò che lui la stava guardando. Quei suoi bellissimi occhi grigi le metteva addosso un'emozione indescrivibile. Hilary era innamorata di lui, e tanto, forse dalla prima volta che lo aveva visto, nonostante lui all'inizio non l'avesse presa molto in considerazione. Arrossì.
-Cosa c'è?- gli domandò, non riuscendo a sostenere il suo sguardo. Kai si alzò e la sorpasso, dandole le spalle -Niente- le rispose.
Credeva che se ne stesse andando, magari infastidito dalla sua presenza. Ricordò quelle due parole "Mi mancherai", possibile che Kai le avesse già scordate? O le avesse dette solo come frase fatta di circostanza? Possibile che lei...si fosse solamente illusa? D'altra parte, cosa si poteva aspettare da lui...si morse il labbro inferiore, per riuscire a trattenere le lacrime. Perché doveva soffrire così?
Era immersa nel mondo del possibile e del perché quando il russo le disse -A proposito...ben tornata- la sua voce aveva la stessa dolcezza di quella volta all'aeroporto.
A quelle parole, ricacciò dentro le gocce di pianto che fino a qualche attimo prima volevano uscire a tutti a costi dai suoi occhi, e sorrise -Grazie...-
Forse...


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Fine del primo capitolo. Aspetto tanti commenti, capito???? Spero vi sia piaciuto!!!! Ciao!!!! To be continued...

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 13
kurry - Voto:
10/02/11 06:04
Molte bella! Davvero molto bella!
Ha commosso anche me XD
Amoe Kei e adoro la coppia! Complimenti!^////^
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