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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: LOVE`S DOCTOR
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kimo-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/04/2004 14:30:11 (ultimo inserimento: 27/09/04)

non fatevi trarre in inganno dal titolo nn è una storia mielosa e strappalacrime. i pers. principali sono nobu e una sua amica. di + nell`into ^_^
 
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-CAPITOLO 1-
- Capitolo 1° -

Buongiorno a tutti bella gente! spero stiate tutti bene per leggere la mia nuova fic! mi pare un po' diversa da quelle che ho scritto sino ad ora. il primo cap devo dire che forse non attira molto, ma sarei felice se lo leggeste ugualmente. spero comunque che vi piaccia. Kisses Ki ^*^

CAPITOLO 1

Spensi in malo modo quell’odioso oggetto che è la sveglia, mi girai ancora un paio di volte nel letto, poi mi decisi che forse era davvero l’ora di alzarmi.
sbadigliando a piena bocca strisciai letteralmente verso il bagno. prima cosa che feci fu guardarmi allo specchio. Un mostro. Pensai. effettivamente, chi non è un mostro alle sette del mattino? aprii l’acqua ghiacciata e ne sbattei una buona manciata sul viso. quel tizio che diceva che l’acqua fredda sveglia doveva essere un eschimese perché in sedici anni che lo faccio di routine non mi ha mai svegliata.
appena uscii dal bagno buttai un’occhiata all’orologio appeso e per poco non mi venne un colpo! finii di fare la cartella e mi vestii velocemente per poi scendere di corsa, mettere nello stomaco giusto una brioche e uscire per andare a scuola.
-Meikooo!!!!!!!!!- mi sentii chiamare da dietro e mi bloccai di colpo, non so il perché ma anche se questa scena si ripeteva ogni mattina mi faceva sempre uno strano effetto. -Nobunaga muovi quelle gambe o arriviamo in ritardo!- dissi con un sorriso riprendendo la mia corsa.
-Maledetta! io abito più lontano di te! sono stanco!- ribatté la scimmia già con il fiatone dal canto mio feci un sorrisetto ironico, già pronta per la frecciatina quotidiana –e per fortuna che sei il rookie n° 1 di Kanagawa, perché se eri il 2° chissà che tragedia!- ridacchiai –oh taci scribacchina dei miei stivali! chi è stato il top dei cuori infranti sta settimana?!- mi derise lui facendo riferimento al mio “hobby” scolastico.
era appena cominciato l’anno quando una mia amica più grande, che scrive sul giornale della scuola, mi disse che avevano deciso di lasciare un angolo delle ultime pagine per la posta del cuore. sulle prime non capii, così lei mi spiegò che voleva che fossi io a rispondere a quelle lettere. alle medie ero famosa perché riuscivo a dare buoni consigli su questo genere di problemi e per questo mi avevano affibbiato la nomea Love’s Doctor, spesso abbreviato in Doc.
-zitto scimmia che non si scherza su ste cose!- ribattei punta sul vivo e accelerando il passo distanziandolo. lui sbuffò dicendo che ero un tipo troppo suscettibile e io non lo degnai di uno sguardo.
Appena varcato il cancello della scuola sentii delle urla e mi spostai giusto in tempo prima di vedere Nobu sotterrato da qualche decina di ragazzine adoranti. Sorrisi ripensando ad una lettera di una ragazza che parlava di lui. scossi la testa cercando di capire il perché di questa adorazione sfegatata, non tanto per il fatto che a quelle ragazze piaceva Nobunaga ma come facevano a provare quel sentimento.
-Aiutoooo!!!!!! Meiiiii!!!!- gridò il mio amico cercando di uscire da quell’orgia. sospirai scuotendo la testa. in fondo era il mio migliore amico, mica potevo lasciarlo in una situazione del genere.
-Wow! ragazze!! la bacheca è piena di foto di Kiyota!- tempo un secondo e quella mandria si era riversata verso la segreteria mentre io cercavo di raccogliere il mio amico col cucchiaino –tutto a posto?- chiesi mentre cercava di ricomporsi, notando con disappunto che qualche oca era riuscita a strappargli un bottone –si…circa. grazie- -di nulla- risposi cominciando ad entrare sentendo la campanella.

<<Cara Doc, non riesco a capire perché tutti i ragazzi che conosco sono dei perfetti idioti. in fondo io cerco solo un ragazzo alto, biondo, occhi azzurri, a cui piaccia lo sport ma che sia anche intelligente, dolce, di buon carattere…>> per fortuna dice SOLO. ed eccone un’altra che cerca il ragazzo perfetto, capissero che non esiste. mi tocca pure rispondere a ste lettere, ne avrò scritte un centinaio del genere.
-Allora Shirai, come procediamo?- esordì la mia Sempai che mi aveva tirata in mezzo a questa storia –l’ennesima scema- mugugnai buttando stressata quella lettera sul tavolo –oh dai, sei sempre data ben disposta a offrire una mano a chi si trovava in crisi!- mi disse appoggiandosi al tavolo –per queste la crisi è se mettere il mascara blu scuro-scuro-scuro o quello nero!- sbuffai, lei sorrise mettendomi la lettera in mano e invitandomi con lo sguardo a scrivere.
Annoiata mi rimisi al lavoro pensando a una risposta che non comprendesse un insulto una parola si e tre no. Passata quella fui felice di notare che esisteva ancora gente che aveva qualche problema degno di questo nome.
Ok, il mio è un inserto che si trova in penultima pagina nell’angolo in basso a sinistra, spesso seminascosto dalla ripiegatura del giornale, però, accidenti, non mi era mai sembrato tanto squallido!
Strofinai gli occhi spegnendo lo schermo del computer. salutai tutti e uscii.
Passando davanti alla palestra notai che i ragazzi del club di basket si stavano ancora allenando. Oggi era mercoledì, quindi per domani non ci sarebbero stati molti compiti. Così pensai che potevo anche fermarmi ad aspettare la scimmia. Aprendo la porta feci appena in tempo a vedere Nobu fare un dunk e ricadere davanti a me con una tale leggerezza che non pare nemmeno umana.
-ciao Mei. come mai qui?- mi chiese sorpreso –oggi ho finito prima, perciò ho pensato di fermar…- >STONK< con la delicatezza di un’incudine un pugno cadde sulla testa di Nobunaga –Kiyota!! Ti ricordo che non sei al bar e che c’è una partita in corso!- s’infuriò Maki –è colpa mia Maki! sono io che l’ho distratto!- cercai di difenderlo sapendo comunque che il capitano, abbronzatissimo come sempre, avrebbe detto che un giocatore non si deve mai distaccare dal gioco per nessuna ragione. E infatti…
-Shirai, sai perfettamente come la penso in proposito. un giocatore, soprattutto se titolare, non deve mai…bla bla bla- Shinichi Maki, ragazzo di diciassette anni che ne dimostra trenta e non solo nell’aspetto. di presenza, intelligente, si può dire anche di gradevole aspetto. indubbiamente andrebbe bene per una ragazza colta e seria, con i piedi ben piantati a terra, direi della sua stessa età se non più grande, indubbiamente ce lo vedo sbagliatissimo con una ragazzina a cui piace solo divertirsi.
Porello…mi sa che ci metterà un po’ a trovarsi una ragazza.
Senza accorgermene i ragazzi avevano già finito la partita e si stavano riversando negli spogliatoi spintonandosi come dei muli.
venti minuti dopo mi si affiancò la scimmia e insieme ci avviammo verso casa.
-non ho voglia di arrivare a casa e mettermi a studiare!- si lamentò stancamente il mio compare –non dirlo a me! io vorrei solo buttarmi sul divano e dormire!- ribattei a mia volta sbuffando –cosa abbiamo per domani- - inglese e giapponese- risposi laconica –non è molto…- cominciò lui –io faccio inglese e tu giapponese e dopo ce li passiamo. ok?- disse poi –ok, però non scrivere in geroglifico come tuo solito che non ci capisco nulla!- accettai –scriverò grande e in stampatello. casa mia o casa tua?- mi chiese –meglio da te. a quest’ora ci devono essere i miei fratelli che fanno un bordello della malora!- risposi pensando a quegli impiastri di Riuji e Hideki che come minimo stavano giocando a rugby in salotto, e dire che avevamo un bellissimo giardino spazioso e la spiaggia vicina.
-ciao Meiko! come stanno i tuoi genitori?- mi salutò calorosamente la madre di Nobu dalla cucina –buonasera signora! stiamo tutti bene a casa- risposi con un sorriso –noi andiamo su a studiare!- disse Nobunaga mentre cominciava già a salire –nient’altro?- chiese maliziosamente la donna con gli occhi fissi sul figlio –mamma…- mugugnò lui facendosi rosso come un pomodoro e guardando storto la sua adorata mamma. dal canto mio mi lasciai scappare una risatina.
quella donna si divertiva almeno quanto me a imbarazzare Nobu perché naturalmente lo faceva ogni volta che entrava in casa con una qualsiasi ragazza. leggasi “una qualsiasi ragazza”= me e sua cugina dato che altre non ne entravano.
senza volerlo la scimmia si era autoaffibbiata i compiti più lunghi e mentre lui si scervellava sul Present Continous io me ne rimanevo spaparanzata sul suo letto a leggermi fumetti. –finito!- esclamò soddisfatto dopo circa mezz’ora.
tempo dieci minuti e già avevamo finito di copiarli. i quaranta successivi li passammo davanti alla playstation dove nemmeno a dirlo mi stracciò. e dire che doveva essere stanco per l’eccessivo lavoro! maledetto lui!!
-cara non ti vuoi fermare a cena?- mi chiese gentilmente la signora quando mi vide scendere le scale –mi dispiace, mia madre mi aspetta. questa è una delle rare sere in cui Hideki torna dall’università- dissi chinandomi in segno di scusa –oh, sarà per un’altra volta!- rispose tranquilla -buonasera- salutai e uscii. Arrivata a casa mi andai velocemente a cambiare per poi cenare con tutta la mia famiglia riunita.

ricordatevi di commentare! alla prossima...
 
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