LE LETTERE D`AMORE NON FANNO SOLTANTO RIDERE
- Capitolo 1° -
Remus Lupin
Mi hanno detto tutto su di te, sulla tua fine, ora non puoi più negare di saperlo, ora posso finalmente chiederti il perché non reagisci e cerchi di affrontare il tuo destino salvandoci, perché io senza di te non vivo.
Ora non puoi più negare di avere paura perché ogni notte accanto a me ti sento fremere durante il tuo sogno, sperando che tutto ciò che ti hanno detto non sia la verità.
Ora non puoi più negare di avere paura di perdermi perché ogni abbraccio che mi cedi è sempre più stretto e dolce, commuovente come una scena d’inverno.
Mi chiedo solo perché tu non me lo abbia mai rivelato, il motivo che ti ha spinto a ignorarlo per tantissimi anni, a vivere sostenendo da solo il peso di questo duro segreto, quando la persona che ti amava è sempre stata accanto a te e ti ha sempre sostenuto, non lasciandoti mai a marcire da solo come molte donne viziate. Quel giorno in cui ti ho incontrato, il tramonto era alle porte e tu eri lì a osservare il mite volo degli uccelli. Contemplavi la loro libertà nelle loro ali, quella che avresti voluto avere anche tu. Avevamo qualcosa in comune: io mi volevo liberare dalla timidezza e tu dalla tua famiglia.
Tu che mi rivolgesti la parola scorbutico, chiedendomi chi ero e che ci facevo in quello che era il tuo posto segreto.
Arrossii teneramente sotto i tuoi occhi e ti risposi che ero lì per caso, commuovendoti mi invitasti a sederti vicino a te.
Un ragazzo della mia stessa età con lunghi capelli neri e occhi neri che nascondevano la propria malinconia.
Ora non puoi più nascondere di avere paura dell’ombra oscura della morte che ti chiama dal profondo dei tuoi sogni e di quei capelli biondi tanto familiari..
Non leggerai mai questa lettera, temo ciò che mi risponderai..
Sirius Black
Ora sai tutto, non me la sentivo di nasconderti questa evidente verità, avrai sicuramente tante domande da pormi, ma non mi dire di cambiare il destino perché se qualcuno me lo ha mostrato significa che deve essere tale.
Tremavo quando sognavo di lasciare questo mondo, consolato dalle tue calde e possenti braccia che mi avvolgevano e mi scaldavano dai brividi gelidi del terrore. Già, Remus, non avresti mai creduto che io ammettessi di essere terrorizzato vero?
Non voglio lasciare questo mondo, come non voglio lasciare te, voglio stringerti forte e amarti ancora per sempre.
Non te l’ho mai detto perché avevo paura che cadessi nell’agonia che io vivo in tutte le notti di solitudine e che ho vissuto per più di dieci anni ad Azkaban, il posto che mi ricordava il mio destino, non certo quello di marcire in una prigione.
Quando ti ho incontrato eri così timido e distaccato dalla realtà che mi facevi tenerezza, con i tuoi occhi verdi come le piante e i capelli castani come i rami di quercia, con mille sfumature e forse più.
Pensavo che fossi uno dei soliti stolti Grifondoro mentre vedendoti ho capito subito che qualcosa di speciale c’era veramente in te, nella tua anima pura, che in confronto la mia sembrava quasi lercia.
Ti chiedo scusa, per non avertelo detto prima, ti chiedo perdono, per non poter fare niente contro il mio destino, ma ti chiedo solo un favore prima di morire.
Non demordere mai, porta tutto il dolore che hai dentro con orgoglio, continua a vivere la tua vita senza di me e quando ti serve sostegno osserva il tramonto con gli uccelli che volano e sogna anche tu di poter volare.
Io farò lo stesso e finalmente ci rincontreremo.
Se leggi questa lettera, non piangere per me..sono già morto.
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