DA QUELLA NOTTE IN AVANTI
- Capitolo 1° -
La luna splendeva come non mai sopra la grande Tokyo. I locali illuminati, le persone ai casino, le discoteche. Nessuno sapeva che in un laboratorio segreto, una troupe di scienziati, che aveva smesso di lavorare per la Mishima, stava lavorando per un esperimento. Mescolare un po’ di tessuti carnosi e sanguigni di Jin e a parte quelli di Hwoarang per creare dei nuovi combattenti.
I corpi dei quattro ragazzi erano in una specie di coma vigile, sotto l’anestetico e gli occhi degli scienziati. Quella sera, quel lavoro sarebbe finito. Era da quasi due anni che ci stavano lavorando e da un anno avevano messo in pratica il progetto. I quattro ragazzi erano in quel laboratorio addormentati da ben un anno. Erano stati rapiti e nessuno sapeva più niente di loro. Ma come l’ avrebbero spiegato, quando gli scienziati, dopo il loro risveglio glielo avrebbero detto? E la gente gli avrebbe creduto?
Intanto ormai era pronto. Era all’incirca l’una di notte.
Due ragazze erano dentro una specie di tubo pieno di uno strano liquido, simile a quello dell’utero materno. Una aveva i capelli rossi ed era un po’ mascolina, mentre l’altra gli aveva corvini e a vederla addormentata aveva una faccia molto carina.
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Intanto le cavie si erano svegliate. Jin si svegliò per primo.
- Eih! Ma dove cavolo siamo?- disse guardando il losco laboratorio che gli metteva un po’ di paura.
Hwoarang si svegliò poco dopo e guardando Jin in maniera perplessa gli rispose quasi con arroganza: - tzè! Vorrei saperlo anch’io…-
Jin guardò Hwoarang:- sei sempre il solito…-
Jin e Hwoarang gironzolarono per la grande stanza guardando tutti gli strani marchingegni al suo interno.
Ad un tratto rimasero impietriti. Davanti a loro, dentro due tubi trasparenti, vi erano due ragazze completamente nude. Ma la cosa che gli colpì di più era la loro somiglianza.
Ad un tratto sentirono dei passi. Uno scienziato si avvicinò a loro e con tono tranquillo gli spiegò quello che era successo.
Il signore spinse un pulsante e i tubi si aprirono. Le due ragazze aprirono gli occhi e quasi come non sentissero la vergogna avanzarono verso i due ragazzi spaventati e perplessi.
Le due ragazze si misero dei vestiti. La rossina si mise un paio di jeans scuri e una maglietta attillata azzurra e un paio di scarpe bianche e azzurre, mentre l’altra, quella mora si vestì come lei, solamente con i jeans bianchi, la maglia rosa e le scarpe bianche e fuxia.
La ragazza dai capelli rossi e gli occhi marroni si chiamava Neko. Si vedeva che era una ragazza arrogante, ovviamente come Hwoarang. Era abbastanza mascolina ma era molto carina. L’avevano chiamata “Gatto” perché sarebbe stata uno spirito libero, come quello di un gatto di strada.
L’altra, aveva i capelli corvini e gli occhi stranamente azzurri. Eppure Jin Kazama non aveva gli occhi di quel colore. Era molto più graziosa di Neko, infatti la avevano chiamata Kiku che in Giapponese significa “crisantemo”.
Le due così vestite stavano davvero bene, ma Jin e Hwoarang erano troppo agitati per fare commenti del genere.
Le due guardarono i due ragazzi.
- Buongiorno!- la voce di Kiku era dolce e squillante e a quanto pareva, aveva un’adorabile “erre” moscia.
- Tzè, buongiorno…- fa Neko con tono scocciato.
Jin e Hwoarang salutarono balbettando dalla paura. Chissà cosa sarebbe successo da quella notte in avanti…
***continua…***
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