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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SET ME FREE GAIDEN
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: anima714 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/04/2004 10:35:26 (ultimo inserimento: 17/04/04)

raga questo è il seguito... richiesto e suggerito da istos... grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
 
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1ST
- Capitolo 1° -

Anche quel pomeriggio ero tornato al casolare abbandonato. Mi piaceva stare là, c’era una bella atmosfera. Il sole di luglio picchiava forte, ma i mattoni del casolare erano freschi.
Mi misi seduto sopra il davanzale, e fissai la quercia. Ormai era passato un anno da quando avevo inciso la tigre sulla corteccia.
Però mi sentivo solo.
-Wow!- sentii gridare poco più in là.
Strano, qui non veniva mai nessuno… Mi alzai e mi diressi verso la collina. Vidi una ragazza inginocchiata per terra a fissare dei fiori cresciuti all’ombra della quercia.
-Sono bellissimi!- si sorprese lei. Allungò una mano per coglierli.
-Ferma- sbottai io. La ragazza sobbalzò, poi alzò lo sguardo.
-Perché?-
-Non cogliere quei fiori-
-Uffi, non capisco perché…-
-Chi sei?- chiesi, perplesso.
-Shorei… E tu?-
-Kyozaki… Qui di solito non ci viene mai nessuno… Perché sei qui?-
-Curioso… Qui crescono dei bei fiori…-
-Puoi fare quello che vuoi degli altri fiori, ma lascia stare quelli lì…- dissi io indicando i fiori che stava per cogliere poco prima.
-Li hai piantati tu?-
-No, sono cresciuti da soli… Strano, vero? Dei fiori che crescono all’ombra…-
-Già… Ehi! Guarda! C’è una tigre sulla corteccia! L’hai fatta tu?-
-Si…-
La ragazza si alzò per osservarla meglio. Poi chiuse gli occhi. E si accasciò.
-Ehi… Ehi? Shorei!-

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Mi sentii mancare. Poi, tutto cambiò. Non mi trovavo più sotto la pianta.
Adesso ero in un bosco. Stavo osservando un uomo che metteva una tagliola nel prato… Era buoi, notte. Poi sentii delle voci. C’era un sacco di gente che gridava “Sta scappando da questa parte!”
Mi allontanai un po’. Poi, da un albero scese un ragazzo con occhi e capelli argentati. E una lunga cicatrice sul collo.
-Rasetsu- dissi io, involontariamente.
-Shorei… Sta scappando verso la cima della montagna… Metti una tagliola sul sentiero che ti avevo mostrato, farò in modo di attirarlo in trappola-
Mi sembrava di conoscere da tanto quel ragazzo che mi parlava. Però non me lo ricordavo…
Perché lo conoscevo? Di chi stavamo parlando?
-Se cade nella tua tagliola…- continuò -Il merito sarà tuo…-
Annuii e mi allontanai. Corsi in un villaggio e presi una tagliola. La posizionai dove aveva detto il ragazzo. E mi nascosi.
Poco dopo lo vidi avvicinarsi.
-Adesso lo prendiamo, quel demone…-
Poi balzò via. Stava arrivando una ragazzino che avrà avuto sei o sette anni, anche lui con gli occhi e i capelli argentati.
Il ragazzo con la cicatrice si mise oltre la trappola, poi cominciò a chiamare il ragazzino.
-Vieni, scappiamo da questa parte!-
Il ragazzino, fiducioso, gli corse in contro, cadendo in pieno nella trappola.
-Ahahah! E zio Rasetsu ti ha fregato! Idiota!- rise il ragazzo.
-Rasetsu- chiamai io. Adesso allontanati, o prenderanno anche te…
Poi arrivarono degli uomini che incatenarono il ragazzino e lo portarono in cima al monte.

Adesso mi sembrava di non essere più nel mio corpo. Ma nel corpo del ragazzino che avevo contribuito a far catturare.
Mi accorsi di rimanere a lungo in cima a quel monte, per degli anni… Poi, quando riuscii a scappare, dovetti vivere rifugiato nei boschi, entrando di tanto in tanto in qualche villaggio a rubare del cibo…

-Shorei!-
Aprii gli occhi. Il biondino con cui avevo parlato poco prima era inginocchiato in fianco a me, pareva piuttosto preoccupato.
-Ehi, tutto a posto?-
-S… Si…-
-Che ti è successo?-
-Non lo so… Ad un tratto, mentre osservavo la tigre sulla corteccia mi sono sentita mancare, poi ho fatto un sogno…-
Il ragazzo fece un’espressione molto stupita -Che sogno?-
-Non lo so… Ero in un bosco di notte e guardavo un uomo che metteva una tagliola in montagna…-
Il ragazzo sembrò tranquillizzarsi.
-Poi da un albero è sceso un ragazzo con occhi e capelli del colore dell’argento e una cicatrice sul collo e…- non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo sobbalzò.
-Rasetsu… Quel maledetto… Ehi, ma tu come…-
-Eh? Come fai a sapere come si chiamava?-
-Maledetto! C’era qualcun altro coi capelli e gli occhi argentati?-
-Ma come fai a saperlo?-
-Rispondimi!-
-Si… C’era un ragazzino che avrà avuto circa sei o sette anni… Poi è caduto nella mia tagliola e l’hanno portato in cima a un monte… Poi mi è sembrato di essere lui, e ho visto che si rifugiava nei boschi per non essere ucciso, ma era già diventato più grande…
Mi ricordo che Rasetsu aveva detto che era un demone…-

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

-Non chiamarlo demone!- intervenni io, infuriato. Poi mi calmai -Scusa… Ha un nome, si chiama… Si chiamava Aisashi…-
-Ma che vai dicendo? Vuol dire che esiste davvero questa gente?-
-Si…O almeno esisteva fino ad un’ anno fa…-
-Non è possibile…- disse lei, appoggiandosi contro il tronco dell’albero -Quindi quel ragazzino è stato davvero rinchiuso sulla cima della montagna per degli anni?-
-Già…- dissi io, guardando per terra.
-No… Non è possibile… Non si possono fare queste crudeltà- continuò lei, con le lacrime che le sgorgavano dagli occhi…
-E invece…- cominciai io, ma mi interruppi subito.
Ebbi un giramento di testa, e vidi susseguirsi le immagini di un anno prima. La ragazza mi si avvicinò.
-Ti senti bene?- mi chiese.
-Si… Mi gira un po’ la testa-
La ragazza mi si affiancò e mi accompagnò verso il casolare. Inciampai. Dannazione, avevo fatto cadere anche Shorei…
-Scusa…- dissi.
-Aahhhhhh!- sentii gridare.
Sobbalzai, tutti i giramenti di testa mi passarono. Aiutai la ragazza ad alzarsi e tornai sotto la quercia.
-…- ero rimasto senza parole.
Shorei invece andò in fianco alla pianta e chiese: -Perché hai urlato?-
-Ma che diavolo sta succedendo… Hisoka!-
-A… Aisashi!-
-Ma che diavolo…- disse Aisashi cercando di alzarsi, ma rinunciando immediatamente per il dolore alla ferita.
Il movimento fece sgorgare un po’ di sangue. Shorei si inginocchiò e notò la ferita.
Io, da parte mia, mi gettai da Aisashi.
-Oddio- disse la ragazza -Ma che diavolo di ferita…-
-…-
-Hisoka, portalo nel casolare, io vado a prendere dei medicamenti…- poi si girò verso Aisashi e continuò -Anche se dovresti andare all’ospedale…-
-No, non posso- disse lui deciso.
-Shorei c’è una cassetta del pronto soccorso nel casolare…-
Poi lo aiutai ad alzarsi e ad andare nel casolare.
-Brutto maniaco…- mi disse.
-Eh?-
-Bella tipa che ti sei trovato…-
-Ma che…-
-Però mi pare un po’ svampita…-
-Guarda che oggi è la prima volta che la vedo…-
-Si si…-
-Ah, lasciamo perdere… Piuttosto, com’è che sei qui?-
-Aspetta, io, poco fa, non ero… Morto?-
-Poco fa?-
-Si, quando abbiamo ucciso Rasetsu...-
-Ehm… Veramente sei morto un anno fa…-
-…-
-Però…-
-Se io sono morto… Che diavolo è successo, perché sono qui…-
La ragazza arrivò. Fece togliere la maglietta ad Aisashi, visibilmente imbarazzato…
-Hisoka, passami il tuo pugnale…- mi chiese Shorei.
Misi la mano dove tenevo il pugnale. Mi accorsi che non c’era.
-Aspetta, dev’essermi caduto prima…- dissi aprendo un cassetto -Intanto usa questo coltello… Vado a cercarlo-
Uscii sotto il sole, com’era possibile che Aisashi fosse ancora vivo?
Doveva essere successo qualcosa mentre ero inciampato…
Salii sulla collina, vidi che i fiori che erano cresciuti all’ombra non c’erano più…
Ma del pugnale neanche l’ombra. Cercai per un po’, ma non lo trovai…

 
Continua nel capitolo:


 
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