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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: UNA PERSONA IN PIÙ...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: lovesanzo galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/04/2004 14:35:09

e se i sanbutsoshin inviassero insieme ai saiyuki boys una ragazza?? di anticipazioni posso fare solo questa^^`` e` un mio vizio decidere sul momento
 
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PARTE I
- Capitolo 1° -

Era una mattina d'inverno...ma di quegli inverni di cui non ci si scorda facilmente...
Le motivazioni erano semplici...il clima era un po' più rigido del solito...anzi...molto più rigido del solito...Ma ciò nonostante ne voglio parlare lo stesso...chissà perché? Siamo nella stagione più bella di tutte (a mio parere) ma parlo dell'inverno...Bè...dopotutto è la mia seconda stagione preferita...Adoro le due stagioni che la maggior parte delle persone odiano...Io non le capisco...Detestano l'autunno e l'inverno solo perché fa un po' di freddo? Bah...non fa poi così tanto freddo...Le capirei se tutti gli inverni fossero come quello di cui parlavo prima...Il più terribile della mia vita...ma non per il freddo.

Chissà come mai ma gli attacchi dei demoni divennero più frequenti...Normalmente col freddo dovrebbero diminuire...E invece chissà come mai, aumentarono...Non capivo il perché...Si vede che avranno trovato un modo per utilizzare il freddo a proprio vantaggio. E difatti ne ebbi la prova durante un attacco al villaggio dove mi trovavo in quel momento.
Stavo combattendo, e mi rompe dirlo…ero anche nella merda. Quando si avvicinò un gruppo di quattro ragazzi. Il mio primo pensiero fu: *Madonna sono davvero kawaii...* e poi mi tornarono in mente i demoni.
<Signorina, ha bisogno d’aiuto?> Chiede cordialmente quello che dopo scoprii essere Cho Hakkai.
Io gli risposi con un No un po’ meno cordiale. Ma il bambino del gruppo non volle darmi ascolto e s’intromise andando incontro ad un demone. Scivolò sul ghiaccio ritrovandosi di fronte un demone pronto a trapassarlo con una katana. Pensai che erano affari suoi, ma io non mi feci i miei...E così cominciai a recitare:
<damakara
sha da so
wa ta ya
un tara
takan man
on- kiri kiri
on- kiri kiri
nou maku
sara batata
gutei yaku-
saraba-
bokei byaku
saraba-
tata-
rasenda-
makaro sha
kenn geki
saraba-
biki
nann
unn
tarata
kan-
nmann
…..onn
kiri un
kyakuun
nou maku
sannmannda-
basaradann
sen dakara-
shadasowa-
taya
unn tara
takann
mann-
FUDOU REIBAKU JYUTU!!>
Il demone rimase immobilizzato, ed il ragazzo ebbe modo di ucciderlo con il suo Nyobo.
Il biondo mormorò un <Come conosce quella formula?> ma io non lo sentii...percepii solo un <...Cosce...formosa...> e mi venne l’irresistibile voglia di tirargli un pugno rompendogli il setto nasale. Per fortuna (per lui intendo) pensai di aver capito male e lasciai perdere.
Dopo di che mi accorsi che i demoni erano terminati. Mi voltai verso i ragazzi, ma non perché mi volessi dirigere verso di loro, solo perché dovevo prendere quella direzione e notai le loro espressioni stupite.
<Ehi...che sono quelle facce?> Gli chiesi sorridendo. Chissà perché quei tipi mi piacquero fin dall’inizio.
<Niente, Niente! Signorina...> Disse cordialmente il Cho Hakkai facendomi intendere che voleva sapere il mio nome. Io tranquillamente gli risposi:<Aiko Shibahime...> sapendo già che il mio nome avrebbe portato scompiglio nella testa di quel bonzo che tanto assomigliava a quel ragazzino conosciuto in un monastero, in cui stai giusto il tempo di imparare la "tecnica del blocco dei movimenti".
<Principessa del prato? Bel nome!> mi disse sorridendomi,<Io sono Cho Hakkai,>aggiunse sempre continuando a sorridermi.
Stavo per mormorare un “piacere” quando saltò su il ragazzino,che ci aveva raggiunti.
<non so che cosa fosse...Ma era favolosooo!! Come hai fatto?? Puoi insegnarmelo?>
Mi apparve una goccia sulla testa e pensai:”eh. che ragazzino vivace...”. Poi gli risposi (con la mia goccia che ormai stava diventando perenne):<Sai non credo tu possa impararlo in poco tempo....ci vuole molto^^’’ Sarei costretta a venire con te per molto tempo...>
<E dove il problema?> mi rispose lui lasciandomi di stucco. <C-Come?>
<Vieni con noi!>
Non sapevo rispondergli...Va bè che dimostra 16-17 anni...ma ha l’ingenuità di un bambino...
Per mia fortuna intervenne quel “Cho Hakkai”
<Goku non è una cosa così semplice...>
<E perché no?>
<Beh...vedi...>
Intervenne uno degli altri due ragazzi, quello con i capelli lunghi e rossi come il sole al tramonto. <Dai Hakkai...non puoi contraddire il bambino...> disse utilizzando Goku come scusa per farmi andare con loro (questo non lo scoprii mai).
<E poi mi deve spiegare come fa a conoscere quella formula...> Questa volta è il biondo a parlare...Lo sapevo...è Koryou.
<Certo Koryou...>gli feci<Tutto il tempo che vuoi...>
Ma non immaginavo certo che quei pochi minuti che immaginavo, si sarebbero trasformati in tutta la mia vita...




Sanzo mi chiama... Sono obbligata a smettere di scrivere. Che palle...Avevo ispirazione. Eh...va bè. Sentiamo che ha da dirmi.
<Muoviti ad entrare!!>
La sua voce mi giunge alle orecchie con l'impetuosità di una tempesta. Possibile che quel cretino non abbia un minimo di delicatezza?? Così mi andrà via l'ispirazione. Non capisce che il silenzio è una cosa stupenda? Uff...che scocciatura
Ma, ciò nonostante mi alzo lo stesso. In quel momento arriva una folata di vento che mi scompiglia i capelli, inoltre mi solleva la sottoveste mostrando le mie mutandine bianche... Mi sento osservata...So già che Sanzo mi stava osservando attendendo il mio rincasamento e so anche che ha goduto di questa visuale. Eh... Non cambierà mai quel maledetto bonzo pervertito.
Mi trovo già davanti casa. Lui è lì, sulla soglia che mi aspetta con un espressione beffarda. Non capisco il motivo, ma non posso fare a meno di sorridergli.
Con un cenno della testa mi fa segno di seguirlo. continuo a non capire ma nonostante questo lo seguo. Mi porta in salotto. Immagino la mia espressione…..deve fare veramente ridere. Fisso il retro della testa di Sanzo come se potesse darmi spiegazioni e, così facendo, non mi accorgo della figura famigliare che sta seduta comodamente sul divano. Sanzo si volta e mi guarda come per dire:<Per che cazzo guardi me??> Noto la sua espressione e gli rispondo con una smorfia di indignazione per il fatto che non sappia rispondermi e alla fine decido di degnare di qualche sguardo il nostro, o meglio dire mio visto ke la casa è mia e Sanzo è solo un parassita, ospite e rimango bloccata...Non può essere...Non può essere lui...Ho in mente un sacco di cose da dire ma riesco solo a borbottare un:<S-Sei...Non...non puoi...insomma...tu..??> Devo essere veramente scossa, tanto da non rendermi conto che Sanzo stia ridendo come un'idiota, il che non capita mai...
<Ehi credevo mi avresti accolto in modo differente sai?> dice tranquillamente la testa calda. Quanto mi piace chiamarlo così………
Rimango immobile davanti a lui, che pian piano si era avvicinato. Non so quanto tempo ci siamo guardati negli occhi so solo che mi è sembrato un’eternità. Oddio…..ancora non ci credo…..
<Gojyoooooooooooooo!!!!> Urlò come un’isterica e gli salto al collo.
<Ah ecco…mi sembrava strano..> dice lui sorridendo e rispondendo all’abbraccio.
<Oh, mia dea!!! Che ci fai qui???> Continuo ad urlare senza smettere di abbracciarlo. Oddio…..sono contentissima. Non lo vedo da tre anni….. Qualcosa di umido comincia a scorrere dai miei occhi. Oh dea…..non starò piangendo??? Ma dai…..
<Bè…..sono passato a trovarvi…..Anzi a dir la verità sono passato a trovare te ma a quanto vedo il parassita è ancora qui…..> Mi libera dall’abbraccio, mi fissa negli occhi e mi sorride. Oddio…..il suo sorriso…..quanto mi mancava il suo sorriso…..e i suoi occhi…..i suoi stupendi occhi rossi.
<Ehi, testa calda…..dimmi...con quante donne sei stato?> Gli dico con il mio tono solito, ma le lacrime non la vogliono smettere di uscire.
<Che domande fai?> Mi risponde con ovviosità, al che mi aspetto una delle sue solite battute. Ma, non la fa. Anzi si avvicina a me e mi bacia. Le sue labbra calde mi accolgono in un bacio che non vorrei avesse fine. I suoi baci…..passionali come se fossero il primo...il più atteso...Intrufola la lingua dentro la mia cavità orale, e lì comincia ad intraprendere una battaglia con la mia...Finché un colpo di tosse sforzato non ci separa.
Prima di allontanarsi del tutto Gojyo mi sussurra all’orecchio:<Ehi…lo sai che sei la mia unica passione…come pensi che possa andare con altre?> Poi si allontana e sorride beffardo. Io gli rispondo con lo stesso sorriso, ma più che beffardo il mio è un sorriso divertito.
Mi è mancato un casino...Me ne sono resa conto solo adesso.
<Piuttosto...e’ da tre anni che non ci vediamo e ti ritrovo con il bonzo...Cosa dovrei pensare?> mi fa, scherzando naturalmente. Solo che ho il timore che in quello che dice ci sia anche un po’ di quello che pensa e così non riesco a fare a meno di giustificarmi.
<Nononononono! Sanzo è appena arrivato perché mi doveva parlare di qualche cosa, solo che non avevo voglia di ascoltarlo e così sono andata fuori a scrivere mentre lui si è accomodato e po...> I miei occhi si spalancano dallo stupore. Gojyo mi sta baciando per farmi capire che devo stare zitta...Ma non può zittirmi come farebbero tutte le persone normali?? Non che la cosa mi dispiaccia...
<Ti vuoi calmare? Stavo scherzando...mongoletta.> Dice sorridendomi.
<Lo so...è solo che...non ti vedo da tanto e allora...> non continuo...spero che lui capisca, Non mi va di spiegare,sia perché non saprei come farlo, sia perché è imbarazzante. Soprattutto se hai un bonzo li di fianco imbambolato che non fa altro che fissarti.
<Lo so lo so. Anche tu mi sei mancata...> Arrossisco. Anche se stiamo insieme da tanto è una cosa che fa piacere sentirsi dire... E’ più dolce...Normalmente l’avrebbe detto...non so come...in modo diverso. Bè...sono anche passati tre anni, cazzo!
<Comunque Sanzo...cos’è che volevi dirmi?> dico cambiando argomento, senza distogliere lo sguardo dagli occhi del mio lui.
<Che dobbiamo andare al tempio.>
<Che tempio?> chiede Gojyo. Io gli faccio cenno di non saperlo.
<Sanzo...che tempio?> chiedo io, visto che Sanzo non vuole rispondere a Gojyo.
<Quello dei Sanbutsoshin....Dobbiamo andare allo Shayoden.>
<Ma a far che? E che centro io? Il bonzo sei tu... Inoltre i templi sono vietati alle donne...Maschilisti...>
<Che è?? Un interrogatorio?? Non sono tenuto a risponderti...Hanno detto di andare là e basta.>
<Non me ne fotte un cazzo se ti hanno vietato di rispondermi. Tu lo fai,adesso!!> sentenzio io.
<Tanto le mie risposte non ti soddisferanno....Comunque...A far cosa non lo so, ce lo diranno una volta là. Cosa centri tu non lo so, e per quanto riguarda i templi per te hanno fatto l’eccezione, visto le cose per cui gli hai aiutati...Soddisfatta?>
<No...per niente...> rispondo io.
<Lo sapevo...Ma comunque non so altro.> risponde lui senza curarsi minimante della vena pulsante che mi si sta gonfiando sulla testa.
<Ma che cosa hai fatto per loro?> mi domanda Gojyo.
<Niente di ché...mi hanno chiesto di scoprire una certa cosa e io l’ho fatto...tutto qui.>
<Che cosa?> mi chiede Sanzo. Noto un po’ di sospetto nel suo tono.
<Non ti fidi neanche di me, eh Sanzo? Comunque mi hanno solo chiesto di scoprire come mai Kougaiji agisce così...se di sua spontanea volontà o per altro...>
<Kougaiji hai detto?> mi chiede conferma Sanzo
<Sì...Conosci? Il figlio nato dall’unione di Rasetsumyo e Gyumao.>
<Sì...ho presente.>
<No un momento...quel Gyumao? Quello che Nataku aveva imprigionato nel castello di Houto?> chiede perplesso Gojyo.
<Sì.> risponde secco Sanzo.
<Ma agisce così, in che modo?> domanda Gojyo, un po’ stupidamente a mio parere. Possibile che non si sia reso conto di niente? Bè...si vede che ne è all’oscuro.
<Pare che nel Tenjiku qualcosa si stia muovendo. Hai presente la perdita del proprio io da parte di molti demoni? Si vocifera che la causa si trovi proprio nel Tenjiku e si dice anche che sia Kougaiji il comandante di tutti i demoni, “infedeli” tra virgolette...>
<Ma allora tu...> parte a dire Gojyo con stupore, ma si blocca.
<Io cosa?>
<Niente...> Gli lancio uno sguardo interrogativo. Non capisco...Però voglio saperlo! Io sono curiosaa
<No dimmi...> gli faccio.
Sembra indugiare un po’ e guarda insistentemente Sanzo.
<Bè...ecco...I Sanbutsoshin ci hanno incaricato di andare ad ovest, nel Tenjiku, per scoprire chi è che sta architettando tutto questo e per fermarlo.>
<Due cose...CI hanno a chi? E due...se vi hanno detto così vi hanno mentito.>
<Mentito su che cosa?> mi risponde Gojyo, tentando di sviare volutamente la domanda sul CI.
<Bè...sanno chi ha architettato tutto questo. Se vi mandano è solo per sventare. Te l’ho detto prima, no? Dietro sanno che c’è Kougaiji. Ho almeno pensano.>
<Spiegati> mi ordina il biondino.
<Bè...Mi hanno inviato per scoprire le ragioni di Kougaiji e...>
Sanzo m’interrompe. <Non per far rinascere Gyumao?>
<Bè sì. Ma dietro c’è altro. Come ben sai anche Kougaiji era stato sigillato nel castello di Houto, ciò vuol dire che c’è qualcun altro dietro. Così mi hanno mandato per scoprire se era così e chi c’era dietro. Bè...dietro c’è una certa Gyokoumen Koushu>
<L’amante di Gyumao.> sentenzia Sanzo vedendo lo sguardo interrogativo di Gojyo.
<Esatto...Comunque pare che tenga in pugno Kougaiji. A lui non gl’interessa suo padre. Per lui è importante solo Rasetsumyo, che è tenuta sigillata da Gyokoumen.>
<Tsk! Sei riuscita a scoprire più te in poco tempo, di quanto ci siano riusciti loro avendone a disposizione di più.>
<Lo devo prendere per un complimento?> chiedo io beffarda
<Fa come ti pare.>
<Raga...come ci siamo arrivati su quest’argomento?>domando con un sorriso beffardo.
<Sarà stato per i tutti i collegamenti che il tuo piccolo cervello fa ogni tanto> decreta il bonzo.
<Bastardo...> mormoro io “offesa” <Comunque... Se i Sanbutso mi vogliono sarà per le che cose che ti ho detto prima...A loro non le ho ancora riferite, quindi se per piacere gli comunichi tutto tu...>
<Tzè...tanto ci dovevo già andare...>
<thanks> e gli lancio un sorriso.
<Ok...vado. Sono le sei. La scimmia avrà fame.>
<E quando non l’ha?> chiede Gojyo con perspicacia.
<Ciao...ci vediamo domani...>
<Domani?> Chiedo conferma...
<Sì...I Sanbutso non penso vorranno sentire solo le informazioni>
<Oh...Oh!! In quel caso digli che dicano tutto a te...non mi va di andare là>
<Farò quel che posso.>
<Ciao!>
<Ciao bonzo irascibile>
<Ciao depravato> Detto questo uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Sospiro senza un apparente motivo, mi butto sul divano e poi domando <Tu a che ora vai?>
Mi sorride maliziosamente e si avvicina a me. <Oh no, mia cara...non hai mica capito...Io da qui non mi muovo...> E poi comincia a baciarmi il collo.
<E se io non ne avessi voglia?> gli domando facendo sentire il mio tono spiritoso.
Non mi risponde neanche...passa dal collo alla bocca. Mi solleva in braccio e mi porta di là, nella camera da letto. Mi sdraia delicatamente e poi rimane un attimo a fissarmi contemplandomi come un pittore fa con la sua opera ormai conclusa. Con la differenza che noi non eravamo alla fine...
Poi riprende a baciarmi con voga e passione, come se lui stesse soffocando e io fossi l’ossigeno.
Si stacca un attimo solo per rispondere alla provocazione di prima. <Nel caso tu non ne avessi voglia di violenterei...>
<Dannato maniaco.> E’ tutto quello che riesco a rispondergli. Avvicino la sua testa alla mia, facendo passare la lingua sulle sue labbra r ogni tanto mordicchiando le di lui labbra con le mie. Stessa cosa fa lui.
Mi sento morire...Mi sento come se fossi tra delle fiamme...una avvampata di calore prende possesso di me...Ho voglia...Ho bisogno...
Lui fa passare la mano sotto la mia maglia, fina ad arrivare al seno e rimane piacevolmente sorpreso. <Dov’è il tuo reggiseno?> si informa.
<non avevo voglia di metterlo...>
In brave mi ritrovo con addosso solo gli slip. Lui invece ha ancora i pantaloni. Do una spinta e ci ritroviamo lui sotto e io sopra. Non è molto contento del cambiando...a lui piace domare.
Comincio a baciargli il petto, scendo e gli stuzzico i capezzoli turgidi. Lo fa impazzire, sono il suo punto debole... Continuo a stuzzicarli ogni tanto cambiando capezzolo.
Faccio scendere una mano sull’allacciatura dei pantaloni, e casualmente sfioro la sua virilità. Gli strappo un semigemito... Comincio a slacciarli, facendo pressione mentre tiro giù la cerniera, in modo da tormentarlo. Lo so che vuole di più... Altro gemito.
Intanto con la bocca scendo e comincio a divertirmi con l’ombelico, che sollecito con la lingua.
L’altra mia mano non sta facendo niente...probabilmente lui se ne sarà accorto...ma...
Non faccio neanche in tempo a finire di formulare il pensiero che lui me la prende e se la porta vicino alla bocca, in modo da riuscire a divertirsi con le mie dita.
Lentamente gli calo i pantaloni...Ma vengono via anche i boxer...Bè, tanto meglio...Neanche a lui la cosa sembra dispiacere.
Torno su facendo il percorso inverso di prima...Poi mi fermo sulla sua bocca, a riassaporare il suo gusto.
Da una spinta, e me lo ritrovo sopra tra le mie gambe mentre mi tiene ferme le mani sopra alla testa.
Non capisco il perché delle mani “legate”, e cerco di domandarglielo ma lui non mi fa neanche iniziare e mi bacia con impeto.
Subito dopo mi mordicchia il lobo delle orecchie e mi sussurra:< Hai lavorato fin troppo...ora tocca a me...>
Cerco di ribattere ma lui di nuovo mi bacia con passione.
Sono di nuovo tra le fiamme...Mai sentita così eccitata... Lui lo sa...lo sta facendo apposta...lo sa che mi piace essere domata anche se non lo ammetterò mai...
Non riesco a trattenermi e emetto un <Gojyoohh...> Sperando che capisca la mia supplica.
Mi fa un sorriso malizioso. Quel bastardo lo fa apposta...
Fa scivolare la mano sul mio addome, scendendo spietatamente con lentezza.
<dannato bastardo...> sussurro io. Non resisto più...Mi sento come se fossi punta da mille spilli.
La sua mano arriva agli slip, ma con mia somma sorpresa invece che sfilarmeli la fa passare sotto. E poi mi penetra con...un dito...poi due...tre. Spalanco gli occhi dallo stupore. Lui mi bacia tenendo sempre le dita inserite, poi le fa penetrare di più fino a toccarmi le pareti dell’utero. E comincia a torturarlo... Così raggiungo il mio semiorgasmo...ma non voglio questo...Voglio di più.
<Gojyohh.....ti pregoohh...> lo imploro. Lui mi bacia sulla fronte e poi sfila le dita. Se le mette in bocca davanti a me, con fare sexy. E poi m bacia facendomi sentire il mio stesso sapore.
Lo guardo. Devo avere uno sguardo che implora, anzi no...che grida “Fallo!”
Sorride...e mi penetra. Prima con dolcezza...E poi comincia a spingere...e a tornare indietro... Serrando sempre di più il ritmo...
Emetto versi del tipo <Ancoraa...ahhhh....sìììì....>
Anche lui...ma lui si lascia più andare...I suoi “si” li urla.
Poi si chiana su di me e comincia a baciarmi con passione.
Fino a che non viene con un <Siiiii> più forte degli altri, e si accascia sopra di me, dopo essere uscito da me un po’ contrariato.
Poggia la testa sul mio petto. Io gli faccio passare un mano tra i capelli accarezzandolo.
Si alza cinque secondi per tirare le coperte sopra di noi. Infine si abbandona di fianco a me...io mi avvicino e lui mi stringe a sé. E qui riprendo ad accarezzarlo. Lui si abbandona completamente alle mie carezze.
<Sai...sei un grande...> gli sussurro.
<Ti è piaciuto?>
<E lo chiedi?? Di tutte le volte che lo abbiamo fatto in quante mi hai sentito gridare, non dico “ancora” quello ogni tanto lo dico, ma “Si”?>
<Poco...infatti mi chiedevo se ero così scarso.>
<No! Assolutamente! E’ a me che non piace dirlo...Lo trovo poco fine>
Lui scoppia a ridere.< Perché il sesso ti sembra fine?>
Comincio a ridere anch’io.< Dai...hai capito cosa intendo!>
<Sì, lo so....Ti conosco abbastanza per saperlo. Quello di cui non ti accorgi è che lo urli con gli occhi...>
<Gli occhi sono lo specchio dell’anima, no?>
<Già...> e mi sorride. Anche se non posso vederlo lo sento.
<Cos’hai fatto i questi tre anni?> mi chiede.
<Niente...mi sei mancato da morire...tutto qui> le lacrime cominciano a scendermi...tsk...che stupida che sono...spero che almeno non se ne accorga...<Avevo anche pensato di venirti a trovare...Ma poi credevo mi avresti giudicato troppo possessiva>
<Cosa? Possessiva?? Sei pazza! D’ora in avanti vienimi a trovare quando vuoi...chiaro? Senza farti scrupoli>
Mi stringe a sé. Mi volto verso di lui per abbracciarlo anch’io, dimenticandomi delle lacrime.
<Stupida...>
<Ti amo Gojyo...>
<Anch’io ti amo, Aiko>
<Oggi sei passato per un motivo preciso o per venirmi a trovare?>
<Bè...venirti a trovare mi sembra un motivo preciso,no?>
<Giusto...ma mi chiedevo se c’era altro. Tutto qui. Non ti sto accusando di niente.>
<Bè...in effetti un altro motivo c’è. Ma riguarda te...>
<Dimmi...>
<Come dirlo?...allora..>
<Se ci metti tanto vuol dire che non è una cosa bella> osservo io.
<No...non lo è...>prende fiato e poi attacca <Sai oggi che ti ho parlato dell’incarico? E che deliberatamente non ho risposto a chi sarebbe andato?>
<Sì...me ne ero accorta.>
<Bè...andremo io, Hakkai, Goku e Sanzo...Nessun’altro.>
<Sì, capisco ma...>
<Fammi finire ti prego. Il viaggio durerà parecchio.>
<Come? Ma dovete andare al castello di Houto...vi ci manderà via aerea...>
<No. Vuole che andiamo in macchina...>
<Quando partite?>
<Domani. Ho detto agli altri di passarmi a prendere qui. Volevo salutarti prima di partire...>
<Quando vi hanno detto ciò?> chiesi io sempre più spaventata, dall’idea di non rivederlo di nuovo per tanto tempo.
<Oggi...>
<Capisco...>
<Senti Gojyo...dormi. Ti servono forze per il viaggio,no?> Gli faccio, cercando di sorridere per incoraggiarlo.
<Non c’è bisogno che ti sforzi Ai...>
<Non mi sto sforzando...> ed ecco la più grande cazzata dell’universo.
Detto questo, i due rimasero in silenzio facendosi prendere possesso piano piano da Morpheus...



 
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