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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RIFLESSIONI SU UNA VITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: raizen galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/04/2004 20:28:36

una riflessione su un`intera vita... perchè una persona può diventare così? perchè una vita è stata buttata via così? rimangono solo sei mesi...
 
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RIFLESSIONI SU UNA VITA
- Capitolo 1° -

Un museo sconosciuto di una città altrettanto ignota, una piccola sala, un quadro d’autore, un vecchio, o forse due…

Mi fermai ad osservare quel ritratto di un vecchio, proprio come me, giunto ormai vicino alla sua ora. Mi colpirono i suoi occhi altezzosi e inquisitori che parevano chiedermi: com’è stata la tua vita? La hai davvero vissuta a pieno? Probabilmente era solo mia mente a dirigere i miei pensieri verso certe questioni e non l’opera, resta il fatto che mi bloccai lì davanti, inebetito e salpato per certi lidi del mio pensiero.
Che ne è stato della mia vita? Bella domanda, certo, ma la risposta non è poi così difficile da trovare, ormai questo pensiero, questa riflessione occupa la maggior parte del tempo che mi rimane…
La mia vita è stata uno schifo, lo dico senza problemi, molto probabilmente non sarebbe potuta essere peggiore di così. E guardatemi adesso come sono ridotto, come sono diventato… Un vecchio zotico e solitario, senza nessuno… Senza nessuno accanto a farmi compagnia, a tirarmi su quando vengo colto da certi tristi pensieri, a fermarmi quando decido di porre fine a questo strazio.
Perché è successo tutto ciò? Come sono finito così? Non penso sia a causa mia, no, perché io non ero così, non lo sono mai stato, ero così diverso da giovane… Ah, gioventù, quanti bei ricordi, ma anche quanta sofferenza… Ormai tutti i giorni mi capita di analizzare la mia vita e ricercare le cause che mi hanno portato a questa grama esistenza. Ogni giorno arrivo alle stesse conclusioni, a quei maledetti motivi, a quegli avvenimenti passati che non ho mai dimenticato e mai lo farò, ormai.
Quattro. Neanche tanti, poi, ma che ci vuoi fare? La natura umana è così: bastano due o tre stronzate e sei rovinato. Bisognerebbe fregarsene di tutto e di tutti. Al diavolo la società, al diavolo lo stato, al diavolo gli amici e quelle sanguisughe dei parenti… No, non va bene, è per queste convinzioni che sono arrivato a questo punto, non si risolve niente così. Si fugge e basta, ma per dove poi? Per una vita piena di rimpianti e amarezza…
Quattro… E non sono nemmeno le peggiori cose che potrebbero capitare in questa vita, alcune sono davvero delle ragazzate, però rimangono così impresse, indelebili, che finiscono per condizionarti la vita… Come un battito d’ali di farfalla provoca un uragano in Texas, non ricordo chi lo disse, però è una frase che mi è sempre piaciuta e rende bene l’idea… E per queste ragazzate che mi sono ridotto così: ho sposato una megera, un’alcolizzata, i miei figli praticamente mi odiano, la mia vita sociale può essere paragonata a quella di un neonato abbandonato nel deserto del Gobi… Non mi sono mai piaciuti i deserti caldi… Non bastasse, mi ritrovo con una malattia cardiaca che presto mi porterà via… Il medico mi ha prescritto sei mesi di vita, perché questi medici riescono a profetizzare la morte altrui, ma non riescono a fare qualcosa per una maledetta disfunzione cardiaca… Al diavolo i dottori e quel loro foglietto che sventolano fieramente ai quattro venti…
Ma guarda te, però, se uno può starsene qui, in un museo, a ripensare alla sua vita, quando gli rimangono pochi mesi di vita. E’ inutile piangersi addosso, l’ho capito… E’ difficile recuperare una vita in soli sei mesi, ma tanto vale provarci, no? Niente è impossibile…
Voglio partire e mai più tornare, fuggire, rinunciare a tutto, tranne al mio nome… Quello non ce la farei a lasciarmelo dietro, ci sono troppo affezionato… Ricominciare una nuova vita, di sei mesi, ma intensa quanto una di sessanta anni.
Arrivederci mia città, arrivederci museo, compagno di mille giornate solitarie…
Veglierò su di voi da lassù, fra sessanta anni…

 
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