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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SET ME FREE
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: anima714 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/03/2004 19:18:48 (ultimo inserimento: 10/04/04)

e` di un demone ke diventa una tigre e che becca un tipo^___^ avevo scritto due righe un paio di anni fa e ho deciso di riprenderla in mano^^``
 
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1ST
- Capitolo 1° -

Dovevo correre, o mi avrebbero preso… E non sarebbe stata una cosa molto positiva per me! Corsi, corsi come ormai ero abituato a fare. Li vidi alle mie spalle, con ogni genere di arma e lampada. Mi voltai in avanti, schizzai a destra e, salendo su un masso, mi arrampicai su una pianta. Saltando di ramo in ramo, mi allontanai verso il fiume. Lo oltrepassai e caddi rovinosamente a terra aldilà dell’acqua. Mi rialzai e corsi verso la mia grotta. Con quella mossa del fiume, avevo guadagnato tempo. Ma sapevo che prima o poi avrebbero organizzato una squadra di ricerca. E mi avrebbero fatto fuori. Mi appoggiai alla parete e mi lasciai scivolare a terra a riprendere fiato.
Ma forse è meglio che vi spieghi qualcosa. Credo non abbiate capito molto fino ad ora… Vedete, io… Diciamo che sono ricercato. Non ho ucciso nessuno, non ho rubato niente. Il mio torto è essere nato. Sono un’ essere demoniaco, eretico… Odiato. Sono costretto a rifugiarmi lontano dalle altre persone, perché mi odiano, e non capisco perché.
Mi temono, ma non perché io sia pericoloso. Sono convinti che io porti dolore e devastazione, che porti sfortuna. Capelli e occhi argentati, non fanno nemmeno fatica a riconoscermi. E per questo mi vogliono uccidere. Peccato per loro che io non abbia intenzione di crepare, almeno per il momento.
Mi rialzo, esco e guardo le stelle, mi fanno sentire meglio. Mi fanno compagnia.
So che domani mattina probabilmente faranno incursione in questo boschetto per cercarmi. Questa, è la mia ultima occasione di entrare nel paese e procurarmi dell’acqua potabile e del cibo. Sono… Carnivoro. Mi arrampicai su una pianta, e, quando non vidi più le luci, mi gettai dall’altra parte del fiume. Corsi come un fulmine. Saltai una roccia fermandomi subito dopo. Mi nascosi dietro la prima muretta del villaggio. Spostai un paio di pietre e mi infilai in un buco. Ok, forse ero un po’ troppo grande, ma tanto sarebbe stata l’ultima volta. Mi ritrovai in un granaio, in mezzo ai chicchi. Uscii dal cumulo di grano e mi diressi nella stanza affianco. Ormai sapevo dove mettevano la carne per non farla andare a male! Salii su un mucchio di paglia e raggiunsi una scala. Arrivato in cima, camminai sull’impalcatura di legno… Vuoto! L’impalcatura era ceduta, mi avevano teso una trappola! Avrei dovuto immaginarmelo, mi stavano aspettando! Mi cadde una rete piombata addosso, che mi schiacciò irrimediabilmente a terra! Inoltre, cadendo, avevo preso una botta alla schiena che mi sarei ricordato per un bel pezzo…
I piombi sui nodi della rete mi tenevano bloccato col loro peso. Ma non sapevano con chi stavano giocando…
Cercai in tutti i modi di liberarmi di quella rete piombata, ma con scarsi risultati. Era troppo pesate, e, oltretutto, la schiena mi faceva un male cane.
Poi vidi un ragazzo che mi fissava stupito. Avrà avuto 16 anni.
Il biondino di avvicinò e disse: -Beh, starai lì finché non verranno a ucciderti?-
Lo guardai con fare irritato, ma a lui non interessò più di tanto… La cosa mi stupì.
-Scommetto che non ce la fai a sganciare i piombi, dalla posizione in cui sei caduto…-
-Ma va?-
-Hn, come sei irascibile- mi disse.
-Ti ricordo che non sei tu quello intrappolato sotto una rete, con uno che ti prende in giro e una branca di persone che stanno per arrivare a farti secco…-
Il ragazzo si avvicinò e staccò i piombi dalla rete. A quel punto non fu difficile uscire…
-E adesso?- mi chiese il biondino -Vuoi farmi fuori, portarmi sfiga o cosa?-
-Ehi bello, non so da dove vengano certe leggende, ma io non porto assolutamente sfiga… E non ho ancora ucciso ness…- non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo mi prese per un braccio e mi spinse nella paglia.
-Zitto- mi bisbigliò.-Quelli stanno venendo a cercarti, se ti beccano sei finito…-
Non dissi una parola. A dire il vero rimasi di stucco. Era la prima volta che qualcuno cercava di salvarmi. E che mi toccava senza paura.
Arrivarono delle persone che chiesero se era tutto a posto, e il ragazzo rispose positivamente.
Poco più tardi, sgattaiolammo fuori da dove ero entrato in precedenza, e raggiunsi il fiume, mi accorsi che il ragazzo mi seguiva ancora, non aveva intenzione di smammare…
Mi gettai aldilà del fiume, e mi trascinai nella grotta. Decisi che sarei scappato domani mattina, ora dovevo riprendere fiato. E non avevo né cibo, né acqua. Ma che fortuna…
Vidi che poco dopo, il biondino entrava nella grotta, abbastanza bagnato.
Ridacchiai, immaginanadone il motivo… Forse non era molto abile nel saltari i fiumi!
-Ehi! Io ti ho salvato, come ti permetti di deridermi…-
-Cala la cresta, amico…-
-Cala la cresta cosa! Datti una calmata, demone, oppur…-
-Non chiamarmi “demone”!-
Il ragazzo disse una cosa che non mi aspettavo, una parolina che suonava quasi male, stonava, nelle mie orecchie: -Scusa-
-No, mi scuso io- risposi. -Hai ragione, mi hai salvato e io ti derido…-
-Penso che essere derisi una volta non sia nulla di grave, a confronto alle “gentili” frasi che vi rivolgono di solito.
Sobbalzai. -Che MI rivolgono…-
-…-
-Notte’- gli apostrofai. -Se vuoi tornartene dai tuoi amici, sei libero di andare… Non voglio assumermi colpe di rapimenti che non ho commesso-
-…-

 
Continua nel capitolo:


 
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