torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: LITTLE WHITE SNOWFLAKES ABOVE TOKYO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: kimikiumi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/03/2004 14:54:28 (ultimo inserimento: 05/04/05)

ho cambiato il genere, ma resta sempre la stessa fic di sempre!! ^^ ambientata a tokyo e salisburgo!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
BUTTERFLYES
- Capitolo 1° -

Alba arrivò.
Gli occhi viola della ragazza russa si dischiuserò leggermente a quella candida luce bianca del mattino infiltrarsi dalle finestre della stanza. Sembrava immersa in un sogno. C’era luce ovunque in quella stanza, persino dentro il suo corpo. Si sentiva leggera. Trasportata fuori da quella piccola dimora fabiesca.
Senza distaccare gli occhi dalla luce che entrava nel suo corpo si alzò quasi inconsapevole del gesto fatto, indecisa su dove andare. Era ancora rintontita dalla stanchezza e il suo corpo delicato reclamava di ritornare immediatamente a letto, ma non voleva.
Strofinò le sue mani sugli occhi cercando ad adattarsi a quella luce, forse anche troppo fastidiosa.
Non era artificiale, ma non sembrava neanche naturale.
Impiantò una mano dentro quella candida luce immaginando che avrebbe sentito qualcosa, me non senti nulla. Eppure… Sembrava come se conosceva bene quella luce.
La seguì fuori dalla stanza, catturata e succube di quelle splendide ombre immaginarie che vedeva riflessa dentro. Ridevano e scherzavano. Non avevano una forma ben definita, ma sembrava come se la invitasserò a giocare insieme a loro. A volte traspariva da tutto ciò un’altra ombra, un po’ più grande delle altre che si manifestava chiedendole aiuto.
Volava assieme a quelle figure. Si sentiva catturata, ma allo stesso tempo lasciata andare al suo destino. Sentiva ora quelle forme indefinite farsi strada attorno a lei, come a volerla imprigionare, ma succube della luce non ci fece caso di quelle strane ombre.
In quel momento si svegliò di sopprassalto quando una mano la circondò per la vita sollevandola da terra. Infine l’ultima cosa che vide fù il viso del suo dolce Rei che la guardava impaurito, come se aveva appena visto un fantasma in carne ed ossa.
Anche lei perplessa si guardò attorno accorgendosi che non era in camera sua, ma fuori a piedi nudi nella neve. Istintivamente si avvolse le braccia al corpo cercando di riscladarsi, eppure prima non sentiva freddo e neanche la neve sotto di se.
Due braccia l’avvolserò nel caldo e la strinserò forte sollevandola completamente da terra e portandola ancora una volta in camera.
In quel momento capì che i suoi sospetti erano fondati.
Non poteva più scappare dalla realtà…
-Sta succedendo…- Fece tremante attaccata al cappotto di Rei.

* -Come stanno procedendo le cose?- * Chiese una voce dall’altro capo del filo. Era fredda. Non sembrava neanche che avesse un proprio corpo.
-A gonfie vele capo!! Il Parlamento è andato distrutto!- Fece un’altra voce. Quest’ultima era molto più felice. A dir poco esaltata. Però non era fredda e roca come la prima bensì molto più squillante come quella di un topo.
* -Novità?- * Chiese ancora rigido. Quasi indifferente.
-L’abbiamo trovata…- Fece ghignando dall’altro capo del filo.
A quel punto anche le labbra del primo uomo si trasformarono in un ghigno e poco dopo si ritrovarono tutti e due a ridere compiaciuti del lavoro svolto.


-Allora come procedono le cose?- Chiese nonno Jai mentre metteva a posto un paio di lensuola appena stirate. Con lui c’erano soltanto il nipote e Max.
Gli altri dopo aver finito colazione si erano fiondati in salotto cominciando a giocare con le carte. Dryanne e Alek invece si erano messi in disparte per parlare privatamente. Per tutto il resto della mattina Rei e i fratelli si guardavano preoccupati, con un’aria seria in volto. La fortuna voleva che proprio quella mattina fosse Takao a far la colazione, perché al contrario sarebbe capitata una disgrazia. Forse una che avrebbe rovinato le giornate consecutive a tutti.
Max, che era piombato in uno stato di semi incoscienza, si riprese dopo qualche secondo che l’anziano signore gli aveva fatto la domanda.
-Molto bene direi…- Farfugliò per non far preoccupare il nonno, ma con l’espressione che aveva era difficile persino far ingannare un morto. Aveva gli occhi fissi su un punto solo, mentre parlava e continuava a pensare evidentemente a qualcosa di distante dal mondo reale.
Il nonno accortosi che il ragazzo mentiva gli si avvicinò per chiedere informazioni sulla sua salute. Takao come al solito non si accorse di niente.
-Max… Hai una faccia assente stamani… C’è qualcosa che ti turba?- Chiese con gentilezza, come una madre. Il biondo però non voleva far preoccupare nessuno con le sue gesta. Anzi non riguardava proprio nessuno quello che pensava realmente di tutta quella storia. Speciamente di come si era avvicinato a Dryanne e il modo in cui lui la guardava la maggior parte delle volte, come a volerla proteggere, ma lei aveva comunque altre persone in quel momento a cui pensare.
Il biondo alzò lo sguardo da terra e fece un falso sorriso, che non convinse molto il nonnetto.
-Ma no!! Sto bene!- Esclamò grattandosi la nuca sperando che non avrebbe indagato oltre.
A quel punto s’intromise Takao più raggiante che mai.
-Nonno Jay!! Che cosa chiedi a Max?- Chiese sorridendo felicemente.
A quel punto i due un po’ si sorpreserò dell’intervento improvviso di Takao e arretrarono di due passi per riprendersi completamente.
-Stavamo parlando in generale…- Cercò di giustificarsi Max, consapevole che in qualche modo non poteva mentire alla sua attuale espressione triste.
Takao intuì immediatamente che c’era qualcosa che non andava nell’amico, così senza far tanti giri di parole lo lasciò stare, ben sapendo che quando c’era qualcosa che Max non voleva dire bisognava rispettare la sua decisione.
-D’accordo… Ma vieni con noi a giocare!!! Vogliamo allenarci!!!-
A quel punto Max non resse oltre. Il suo sguardo triste si fece improvvisamente felice illuminando completamente il suo volto. Si girò per chiedere il permesso all’anziano signore, dato che pochissimi secondi fa parlava amichevolmente con lui, di uscire a giocare con gli altri. Non cominciò neanche a parlare che Nonno Jay intuì tutto soltanto guardandolo negli occhi.
-Puoi andare Max… Non devi neanche chiedere…- Fece felicemente.
Max s’inchinò per rispetto, ringraziandolo gentilemnte e uscì fuori dalla casetta correndo con Takao, che lo incitava di sbrigarsi. Il nonnetto vide a quel punto negli occhi di Max quella scintilla che prima non c’era e ne fù felice per il ragazzo, perché anche se c’era qualcosa che lo tormentava era capace di divertirsi ancora come sempre e non mancava mai di essere rispettoso e gentile con gli altri. Aveva carattere nonostante fosse ancora immaturo e piccolo rispetto agli altri.
Il nonnetto a quel punto rivolse ancora lo sguardo sui panni che doveva pulire, guardando ancora tutto il lavoro che doveva sbrigare.
-Se solo avessi la loro età!!- Sospirò felicemnete per poi posare il suo sguardo sui ragazzi che stavano giocando gentilmente fuori in cortile.

-Ragazzi!!! Voi non vi allenate?- Chiese il Professore a Rei, Alek e Dryanne.
-No grazie… Oggi non me la sento proprio Prof…- Fece Alek sospirando mentre sorrideva.
Anche se avrebbe voluto vederli in azione non li costrinse. Sapeva che Alek era ancora abbastanza scioccato per aver ritrovato la sorellina. Infatti accettò il suo comportamento, ma non capiva perché proprio il custode della Tigre Bianca non accettava di allenarsi. Lo faceva sempre quando glielo chiedeva il Prof e si divertiva molto. Adorava anche potenziare il suo caro Driger, che era da un paio di giorni che non lo allenava. A parte il giorno dell’arrivo di Alek.
Non lo sapeva esattamente, ma sembrava come se non volesse dimostrare la sua vera potenza.
Forse era per il fatto che sia Rei che Kei non si erano rivolti la parola quella mattina e se ne stavano in disparte come a tenersi le distanze. Eppure non sembravano arrabbiati o tristi, anzi. Rei scherzava e rideva con Dryanne e Alek, mentre Kei se ne stava solo in un angolo a guardare il resto.
Sospirò pensando che quei due avesserò litigato. Quanto avrebbe voluto aiutarli se non ci fosse stata Dryanne. Voleva bene a quei due ragazzi. Così, per cercare di aiutarlo chiese nuovamente al ragazzo se voleva allenarsi.
Gli altri cominciarono a prendersi nuovamente a palle di neve, mentre Dryanne si era allontanata dai due amici per giocare con gli altri.
-Rei… Sei sicuro di non volerti allenare?- Chiese nuovamente.
Rei, che in quel momento teneva lo sguardo basso non lo alzò dapprima.
-Rei… Vuoi allenarti con noi?- Chiese nuovamente il Professore abbassandosi anche lui per individuare gli occhi sotto tutti quei capelli corvini.
Per un paio diminuti non si mosse, come se fosse stato immerso in un’altra dimensione.
Il Professore si fece per avvicinare sempre di più al volto del ragazzo quando lo alzò improvvisamente. Rimase impresso da quello che vide.
Non era lo stesso volto di Rei che vide in quel momento. Era surreale, quasi deforme. Guardandolo truce si accorse che i canini si erano fatti più appuntiti, come quelli di un vampiro. Non l’aveva mai visto fissarlo così. I suoi occhi brillavano di una strana luce della quale non aveva mai visto. Le labbra erano contratte in una smorfia e lo guardava con aria omicida. Mostrava un’aria da superiorità che non gli si addiceva. Sembrava come se volesse attaccarlo da un momento all’altro. Ucciderlo. Erano distanti di pochi centimentri l’uno dall’altro e dalla paura il ragazzo moro non si mosse. Restava immobile, come una statua, preoccupato, ma anche spaventato. Voleva urlare, scappare, ma l’unica cosa che fece era quella di avvicinarsi sempre di più al viso del cinese.I ragazzi che giocavano attorno a lui non si accorserò. Nemmeno Alek che era a pochi metri di distanza. Dalla paura si fece rigido. La gola gli si prosciugò completamente.
Aveva paura che se si fosse alzato di scatto e avesse urlato il cinese gli avrebbe impiantato quei canini bianchi e affilati nella carne e sarebbe caduto a terra morto.
Ma come poteva pensare a certre cose? I vampiri non esistevano… E anche se fosse stato, non sarebberò potuti mai resistere alla luce del sole. Cosa andava a pensare? Come aveva fatto il volto del suo amico a mutarsi in quel modo? Perché lo guardava come una misera creatura? Era così normale per uno come Rei? Varie volte aveva pensato che quei canini che gli spuntavano dalla bocca potesserò ingigantirsi fino a diventare come quelli dei vampiri, ma era soltanto una sua fantasia. Come era possibile tutto ciò? Aveva conosciuto altri ragazzi con i suoi stessi canini eppure in quel momento lo terrorizzavano.
Non potendosi difendere da una simile gesto si strinse nelle spalle come a volersi proteggere, ma servì soltanto ad avvicinarsi sempre di più al ragazzo.
Scosse la testa chiudendo gli occhi pensando che fosse soltanto la sua immaginazione, ma non servì molto perché quando li riaprì e si rimise a guardarlo lo vide ancor più spaventoso di prima.
Non solo i canini si erano fatti più appuntiti, ma si accorse che sulle mani gli stavano crescendo dei spuntoni enormi. Spuntavano dalla carne con nessuna difficoltà, provocando soltanto il solletico a quel povero ragazzo.
Cercò di urlare, ma quello che uscì dalla bocca fù soltanto un sospiro sforzato. La paura cresceva sempre di più fino a gelargli quasi il sangue e si ritrovò per la prima volta in tutta la sua vita indifeso e per di più di fronte ad una persona che conosceva e stimava.
Il cinese mosse un’attimo l’occhio destro depositandosi sulla figura di Dryanne che giocava con gli altri ad acchiapparsi. Si divertivano e non sembrava che si fosserò mai accorti di niente.
Il ragazzo moro cominciò a sudar freddo. Quasi gli si accaponava la pelle da ciò che vide in quel preciso momento. Era tutto fuori dal comune. Non era normale.
Sulle iridi del ragazzo comparve una macchia nera. A prima vista sembrava non avere una forma, ma si accorse presto che non era una semplice macchiolina, bensì una farfalla. Guardandola sempre di più si accorse di una cosa ancor più mostruosa. Non era per niente una macchia nera, bensì sangue nero che colava nell’occhio rendendolo quasi cieco.
Gli spendidi occhi dorati del cinese perserò quello splendido colore imbevendosi completamente di sangue, che il Professore non riuscì a trattenere un gemito di paura. Era mostruoso. Sembrava come se stesse annegando nel sangue. Come se tutto il suo corpo non potesse controllarsi completamente. La farfalla diventava sempre più grande fino a ingigantirsi completamente su tutto l’occhio.
Lo guardava impotente, disperandosi al punto da chiedersi anche se sarebbe annegato in tutto quel sangue. Il colore dorato dei suoi occhi scomparve completamente, lasciando soltanto quel sangue nero invadergli gli occhi e forse anche tutto il corpo. Aveva una paura folle per l’amico, ma anche per la sua incolumità. Cosa poteva fare lui contro quell’essere che doveva essere Rei? Poteva lanciare il suo Bey difendendolo, senza che magari lui lo scalfisse con quegli enormi spuntoni?
La cosa che più gli impressionò, era quanto gli altri fosserò interessati a giocare senza accorgersi dell’amico. Aveva una paura folle di tutto quello che poteva capitargli… Era disperato… Sembrava caduto in quell’abisso di sangue… Voleva ritornare alla superficie e per farlo avrebbe dovuto risvegliarsi da quello stato di malessere e paura. Voleva provarci!
Il Professore prese finalmente coraggio. Dalla paura si voltò di scatto, ma Rei o almeno quello che doveva essere Rei, non gli fece niente. Con tutta la forza che aveva in corpo e anche coraggio prese l’ultima boccata d’aria per poi urlare come non avesse mai fatto, invaso totalmente dalla paura, che poi l’amico l’avrebbe attacato.
-RAGAZZI!!!!!!! REI NON è REI!!!!!!!!!!!!!!!!!- Urlò più che potè.
Dall’agitazione molti si avvicinarono. Il Prof per un paio di minuti non osò voltarsi per guardare l’amico. Il primo a raggiungerlo fù Takao che immediatamente portò lo sguardo sull’amico. Gli altri invece arrivarono dopo preoccupati, ma anche spaventati.
Takao deposuitò lo sguardo sul ragazzo cinese restando impassibile al suo sguardo demoniaco.
Il Professore per un attimo pensò che Takao fosse realmente cieco. Restava tranquillo, impassibile di fronte all’amico demoniaco mentre il prof terrorizzato lo guardava.
-Prof… Guarda che Rei sta bene…- Fece Takao al Prof.
-No!! Guardalo bene!!-
Si girò anche lui e vide che effettivamente il ragazzo sorrideva.
I denti non c’erano più. Nemmeno gli spuntoni. Era tutto finito. Ma allora chi era quel ragazzo che aveva visto pochi minuti fa? Era veramente Rei oppure… Una sua proiezione?
Ritornò a guardare il ragazzo cercando in vari punti dell’occhio quell’enorme farfalla che aveva visto pochi secondi fa, ma non c’era. Era svanita completamente nel nulla. Ritornò a guardarlo come un animale raro cercando ancora quel segno che lo distingueva. Dov’era finita quell’enorme farfalla? Non poteva essere sparita nel nulla?
Invece da come la vedeva Rei, trovava la situazione un po’ imbarazzante.
Il Professore non smetteva di controllare il suo occhio e lui non sapeva come poterlo allontanare.
Si fece improvvisamente rosso in volto stringendo a se la sciarpa che aveva legato intorno al collo, cercando di nascondere il suo imbarazzo.
Gli altri che erano arrivati tutti da poco lo guardarono interrogativamente.
Cosa diamine faceva il Professore? Perché doveva scrutarlo in quel modo? Pensavano gli altri guardandolo imbarazzati per l’amico. Kei ad un certo punto cominciò a ribollire, perché solo lui poteva guardare con gli stessi occhi del Professore il suo fidanzato, anche se oramai quasi non lo erano più.
-Prof… Smettila di guardarmi… Cosa ti prende?- Chiese imbarazzato Rei.
-Sto cercando una cosa…- Rispose fingendo.
-E la cerchi sul corpo di Rei?- Chiese irritato il russo avvicinandosi al Professore scrutandolo con sguardo omicida. Non era bastato quello del ragazzo cinese, ma anche quello di Kei.
Si sentì nuovamente a disagio come se stesse guardando nuovamente Rei.
Ancora la pura prese il sopravvento e non riuscì a trattenersi dall’imabarazzo.
Gli altri accortosi del suo comportamento insolito cercarono di intuirlo.
-Prof… Che cos’hai?- Chiese Hilary avvicinandosi al volto infuocato del ragazzo.
Appena era certo che tutto quello che aveva visto fosse soltanto la sua immaginazione, si alzò tremante, sorridendo innoquo. Nessuno proprio lo capiva.
-Scusatemi ragazzi… Ehm… Non so cosa mi sia preso…-
Kei ritornò a guardarlo con la sua solita espressione indifferente. Gli altri rimaserò normali.
-Vogliamo allenarci?- Sorrise amichevolmente.
In poco tempo tutti si prepararono col loro dispositivo di lancio in mano eccetto quei tre ragazzi misteriosi.

E come al solito continua!!
Dato che ho cambiato il genere ci sarà piena action-packed e mistero.
Vi voglio svelare una piccola cosetta... Quella bella farfalla che viene ritratta nell'occhio di Rei è semplicemente l'iride. Cioè... Si trasforma. Ecco tutto!! ^_^
Mi dispiace moltissimo per aver fatto un capitolo un pò corto, ma doveva essere così sfortunatamente...
Per tutte le persone invece che non hanno letto la parte sentimentale... Vi consiglio di leggerla perchè non capirete niente andando avanti!!! ^_^
Ancora una volta ringrazio di cuore tutti e mando un mega salutone alla mia sempai!!!!
A prestissimo!!!!!!!!!
Kimikiumi
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: