- Capitolo 1° -
- Il compleanno di Kagome -
Kagome avrebbe voluto tornare nel suo mondo almeno per quel giorno. Sedere a tavola con il nonno, la mamma, il fratellino Sota e il gatto Buyo, mangiare gli oden e scartare i regali.
- Oggi è il mio compleanno e nessuno lo sa... potrei essere in giro a spendere i soldi della mamma con le mie amiche... potrei comprare la collezione completa di manga che voglio da tanto, invece sono qui a cercare i pezzi di questa stupida sfera degli Shikon insieme a quel rozzo mezzo spettro di Inu Yasha che non fa altro che pensare a Kikyo... mi viene da piangere!
La ragazza stava parlando ad alta voce e non si era accorta della presenza del vecchio pulce Myoga, che la stava osservando di nascosto.
- Ma senti! – pensò lo spettro – Il signorino Inu Yasha sarà contento di sapere questa notizia!
E così dicendo saltellò via, dal suo padrone, che in quel momento era seduto a cavalcioni del ramo di un albero, con lo sguardo triste perso nel vuoto. L’ultimo incontro con Kikyo lo aveva stremato.
- Quella donna non è più la mia Kikyo... – stava dicendo a se stesso – La mia Kikyo non provava odio, era dolce... quella non è altro che uno spettro che ha preso il suo corpo.
Così dicendo Inu Yasha strinse i pugni, scattò in piedi e si preparò a scendere dal ramo. Proprio in quel momento il vecchio pulce Myoga atterrò sulla sua guancia e iniziò a succhiarli il sangue.
- Ehi! – disse Inu Yasha schiacciandolo contro la sua guancia con uno schiaffo – Possibile che tu non riesca a trovare un altro modo per annunciare la tua presenza?
- Mi scusi signorino Inu Yasha, ma devo comunicarle una cosa molto importante... lei sa che giorno è oggi?
- No, e non me ne importa niente!
- E invece dovrebbe!
- Eh?
- Oggi è il compleanno di Kagome!
- E allora? Che vuoi che me ne importi?
- Ah... – sospirò il vecchio Myoga rassegnato – Lei è proprio rozzo senza speranza signorino! Non capisce quanto sia importante questo giorno per Kagome, che è lontana da tutti i suoi cari... a parte lei?
- Che vuoi dire con “a parte lei”? Non siamo mica parenti!
- Ma signorino... lei non capisce! Il fatto è che...
- Lascia perdere! – disse ad alta voce la figura apparsa all’improvviso ai piedi dell’albero – Un essere rozzo come Inu Yasha non le capisce queste cose!
- Oh! Signor Miroku! Meno male che lei è qui! – esclamò sollevato il vecchio pulce Myoga.
Il giovane monaco – maniaco era apparso proprio al momento opportuno per poter cogliere le fasi salienti di quella conversazione a senso unico.
- Ci penso io ad avvertire la venerabile Kaede, Shippo e gli abitanti del villaggio! – disse Miroku – Se non ti è di troppo disturbo potresti tenere Kagome lontano da qui mentre prepariamo la festa per il giorno della sua nascita, Inu Yasha?
- E perché dovrei farlo proprio io? – chiese il mezzo demone che intanto era sceso dall’albero e si stava aggiustando il kimono con noncuranza.
- Se preferisci puoi aiutare le donne a intrecciare ghirlande di fiori o impastare la pasta di riso per i dolci! – suggerì maliziosamente Miroku, muovendo il suo bastone inanellato.
- Non ci penso nemmeno! Vado da Kagome... so dove si trova... sento il suo odore! – e detto questo partì velocemente in direzione della riva del fiume, dove Kagome stava giocando a tirare sassi in acqua, riflettendo sulla tristezza di essere così lontana da casa.
- Signor Miroku...
- Dimmi vecchio Myoga!
- Quei due non si parlano da quando il signorino Inu Yasha ha incontrato Kikyo...
- Appunto! Non può fare loro che bene avere un po’ di tempo per parlare... andiamo Myoga... ho qualcosa da fare anche per te!
Myoga e Miroku si avviarono al villaggio per preparare la festa, intanto Inu Yasha aveva raggiunto Kagome e, senza che lei lo avesse sentito arrivare, la stava osservando.
- Non somiglia a Kikyo quanto pensavo... è diversa da lei... – pensò lo spettro – Forse somiglia a Kikyo quando era viva, ma la creatura che mi ha baciato è diversa da lei, non ha la stessa vitalità, la stessa dolcezza, anche se... – ma non potè finire questo pensiero perché Kagome si era voltata ed aveva scorto un lembo di stoffa rosso – rosa sporgere da dietro una pietra.
- Sei tu Inu Yasha? Lo so che sei qui... vieni a sedere accanto a me... – disse la ragazza senza voltare ulteriormente la testa.
Inu Yasha si alzò in piedi e si diresse verso Kagome. Non sapeva cosa fare. Sedersi accanto a lei? Chiederle scusa? Per cosa poi? Quanti pensieri e quanta confusione!
- Kagome... io... – cercò di dire.
- Non pensi che oggi sia una giornata davvero magnifica? – gli chiese Kagome con noncuranza.
- Eh? Ah... sì... molto bella!
- Mi piace quando il sole è così alto in questo mese. Fa sempre freddo, oggi sembra quasi primavera.
- Si sta bene qui sul fiume... – avrebbe voluto aggiungere che stava bene perché lei era con lui, ma non gli sembrò opportuno. Kagome aveva il vizio di non capire quando lui diceva sul serio e avrebbe potuto fraintendere e urlargli la parola magica che aveva il potere di bloccare i suoi muovimenti.
- Inu Yasha, tu... quando sei nato? – chiese Kagome guardandolo con i suoi occhi dolci e vivaci.
- La mia data di nascita? Non la conosco! – le rispose il mezzo spettro – So solo che sono venuto al mondo, ma non so in che giorno.
- Che ne dici se festeggiassimo oggi il tuo compleanno? – gli chiese Kagome, subito pentita di aver fatto quella proposta tanto affrettata. Come avrebbe reagito Inu Yasha ad una cosa del genere? Lui di solito così scontroso e pronto a deridere le usanze degli umani.
- Perché proprio oggi? – gli chiese Inu Yasha, sorprendendola.
- Perché oggi è... è un giorno importante per me, il giorno del compleanno è importante per tutti e vorrei che anche tu ne avessi uno! – rispose strappando un ciuffetto d’erba.
- Per me va bene... – fu la risposta di Inu Yasha - ... sono felice di condividere qualcosa di importante con t...
- Ehi Kagome! – urlò Shippo interrompendo la conversazione tra i due – Abbiamo saputo che oggi è il tuo compleanno e al villaggio ti stanno aspettando per festeggiare!
- Davvero!? – gridò a sua volta la ragazza giungendo le mani e sorridendo. Poi si ricordò di quanto aveva detto prima a Inu Yasha – Ma oggi è anche il compleanno di Inu Yasha... come facciamo?!
- Benissimo! Allora la festa sarà ancora più grande! – le rispose Shippo – Vado a dire alla vecchia Kaede che cuocia altri dolci... festeggeremo tutta la notte!
Shippo tornò di corsa al villaggio, lasciando Kagome e Inu Yasha soli ancora per qualche minuto.
- Andiamo Inu Yasha? Ci aspettano! Non vedo l’ora di mangiare i dolci di riso! Sono buonissimi sai! – disse la ragazza alzandosi per tornare al villaggio.
- Aspetta Kagome!
- Eh? Certo... dimmi...
- Una volta mi hai chiesto cosa sei tu per me... ricordi? È stato quando Kikyo...
- Sì! – lo interruppe Kagome, che non desiderava affatto ripensare a quell’episodio – Ricordo anche che non mi hai mai risposto...
- Credo di poterti dare una risposta adesso! – le disse Inu Yasha abbassando lo sguardo e arrossendo.
- Ah sì? – chise Kagome con aria scettica.
- Tu per me sei... sei... – si interruppe di nuovo per cercare le parole più adatte.
- Cosa? – chiese la ragazza con aria di sfida.
- Tu per me conti più della sfera degli Shikon! – le urlò Inu Yasha stringendo i pugni.
Kagome rimase interdetta. Non si sarebbe mai aspettata una dichiarazione del genere da Inu Yasha. Conosceva troppo bene la sua rozzezza e il suo poco tatto. Niente per lui poteva eguagliare l’importanza della sfera. Questo poteva significare solo una cosa.
- Inu Yasha... allora tu...
- Andiamo, ci aspettano! – la interruppe Inu yasha prima di essere trascinato in una conversazione troppo <<pericolosa>>.
- Andiamo! – disse Kagome prendendo sotto braccio Inu Yasha, senza aggiungere altro.
I due ragazzi si incamminarono seguiti dallo sguardo benevolo del vecchio pulce Myoga, che non aveva perso una sola battuta del dialogo.
- Ah... quante cose deve ancora imparare signorino Inu Ysha... ma nessun regalo potrà eguagliare quello che le ha fatto a Kagome oggi!
- THE END -
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