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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Gundam
Titolo Fanfic: ENDLESS LOVE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: heerorelena galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/03/2004 19:17:54

eccone un`altra su heero e relena... è da molto che ci stò lavorando, ma leggetela e ditemi cosa ne pensate...
 
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- Capitolo 1° -














PRIMO ATTO

Mentre nello spazio continua imperterrita la battaglia tra le colonie e la Federazione Terrestre (chiamata Oz), sulla terra è scesa la primavera.
Le scuole sono state chiuse per le vacanze e gli studenti dell' istituto St. Gabriel stanno tornando dopo l'ultimo giorno di scuola.
Fra essi c'è Relena, una ragazza di diciassette anni dai capelli lunghi biondi e gli occhi azzurro cielo, figlia adottiva del vice ministro degli esteri Darlian, morto da poco su una colonia durante un attentato.
Relena, negli ultimi tempi, ha conosciuto uno strano ma affascinante ragazzo di nome Heero Yuy, un pilota di Gundam anch'esso diciassettenne, dagli occhi blu di prussia, che ha giurato di ucciderla per aver scoperto la sua vera identità. Essa però non da retta alle sue parole e continua a pensarlo.
Quel pomeriggio, mentre torna da scuola, si ferma in un parco per riflettere:
< Heero dove sei ? Se potessi, non sai cosa darei per raggiungerti nello spazio e combattere al tuo fianco ! Io voglio porre fine alla guerra, vendicare mio padre e...>
< Heero ? >
Intanto, da dietro un albero, appare un uomo anziano con una mano meccanica e gli occhi artificiali:
< Heero eh ? Stai di nuovo parlando di Heero Yuy ? >
< Dottor J !? Cosa ci fa lei qui ? >
< Stò cercando nuove reclute per il nostro esercito...ti ho sentita parlare e voglio dirti che non ricaveresti niente ad entrare in guerra, devi renderti conto che non sei abbastanza forte...>
< Non me ne importa niente ! Mio padre è morto e non ho più una vera ragione per vivere...se non quella di difendere i deboli dalle tirannie di OZ...La supplico dottore, mi aiuti ! >
< Potrei anche farlo visto le tue nobili intenzioni, ma dovrai sottoporti ad un allenamento speciale che incrementerà la tua agilità e la tua forza...anche Heero lo ha fatto e come vedi è diventato un soldato perfetto >
< Sono d'accordo, quando si comincia ? >
< Calmati, non avere fretta: è un allenamento duro, potresti persino morire ! A differenza di quello Heero, però, è molto più leggero e non ti sarà chiesto di cancellare le tue emozioni...decidi tu cosa fare... >
< Se è questo il prezzo da pagare, lo pagherò. Ci stò dottore, mi porti immediatamente sulla colonia...iniziamo il più presto possibile ! >
< Andiamo all' aeroporto, uno shuttle ci aspetta. Sono certo che con la buona volontà ce la farai >

Sulla colonia, giunti nel laboratorio segreto del dottor J...
< Allora è qui dove è nato Heero > disse Relena
< Che sia nato qui ho i miei dubbi...quando ci siamo incontrati, aveva solo quattro anni ed era stato abbandonato.. >
< Non ne sapevo niente...ma prima di iniziare, mi dica qualcosa sul passato di Heero... vorrei tanto capire i moventi del suo comportamento...se è lecito chiedere >
< Non sono il genere di persona che spettegola sul passato di altri...posso dirti però, che quando ho iniziato ad addestrarlo e ad insegnargli le varie strategie di battaglia, era ancora molto piccolo; crescendo è diventato sempre più autonomo fino ad essere reputato un soldato perfetto. A questo punto, una sola cosa rimaneva da fare: cancellare dalla sua mente sentimenti di debolezza, quali la pietà, il dolore, l'amore...>
< Come avete potuto fare una cosa del genere ? >
< Senti, chiudiamo l'argomento e pensiamo al tuo di allenamento ! Avrai tempo di parlarne con lui di queste cose...d'altro canto credo che se combatterai riporrà più fiducia in te. Al lavoro ! >

SECONDO ATTO

Nello spazio, intanto, i cinque piloti dei Gundam si trovano a dover fronteggiare le nuove unità da combattimento della Federazione: i Mobil Doll, ossia robot comandati a distruggere da un computer.
Heero sta distruggendo una delle tante basi spaziali di Oz; quando sta per sferrare l'attacco decisivo colpendo la torre di controllo, ecco che un personaggio gli appare davanti agli occhi: è Duo, un altro pilota di Gundam che dice:
< Sembra che noi due abbiamo gli stessi scopi...Ehi! Vuoi almeno degnarti di rispondere?>
Heero e Duo si erano conosciuti poco tempo prima sulla Terra: Duo aveva aiutato Heero a ricostruire il suo robot dopo di che se ne era andato senza neanche ringraziarlo.
Improvvisamente arriva un Mobil Doll che tenta di arrecare danni a Duo colpendolo alle spalle; Heero, però, lo precede distruggendolo e salvando così la vita a Duo:
< Ti ho restituito il favore..>
E vola via. Dove vai? Tanto prima o poi ci rincontreremo ! Pensò Duo in quel momento. La stessa situazione si ripete per altri due piloti: Trowa Barton e Rareba Winner. Il quinto pilota, Wufei, rimarrà isolato ancora per poco.
Un mese più tardi...

TERZO ATTO

Dopo un intero mese di fatica, dolore e sofferenza, Relena ha ormai terminato l'allenamento speciale.
< Dottore quando partirò per lo spazio?>
< Presto, sto mettendo appunto il gundam; è questione di poche ore ancora >
< Intanto che aspetto vado a fare una passeggiata nel parco qui dietro > ed esce.e
Giunta fuori, inizia a correre sull'immensa distesa verde dopo di che si lascia cadere a terra e comincia a pensare a quando avrebbe rivisto Heero, a suo padre, alla sua prima missione, se sarebbe riuscita a sostenere la situazione...
< Oh! Il dottor J mi sta chiamando. Devo andare...la mia avventura sta finalmente per iniziare...>torna alla base e intanto osserva il paesaggio: com'è strano vedere un qualcosa di naturale inalterato dall'uomo, un così meraviglioso parco che avrebbe potuto vedere giocare felici un sacco di bambini piccoli con le loro mamme ed i loro cagnolini...uno spazio così puro che di li a poco sarebbe stato invaso e distrutto dalla guerra, un po' come la Terra che tra non molto tempo sarebbe diventata un campo di battaglia...questo pensava l'innocente Relena mentre dava l'addio alla Terra...
< Sei pronta per partire? >
< Si, inizi pure il conto alla rovescia dottore >
< DIECI, NOVE, OTTO, SETTE, SEI, CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE, UNO....PARTENZA! >
E sfreccia verso lo spazio.

Giunta nell'universo si trova a dover affrontare una serie di Mobil Doll che riesce, però, a battere senza alcun problema.
In lontananza scorge cinque robot uguali al suo; ne è certa, sono i piloti dei gundam che stanno combattendo anch'essi.
Nota che tutti i cinque sono all'estremo delle loro forze, così decide di intervenire all'istante: con grande coraggio e estrema bravura batte i robot nemici. I cinque piloti la guardano sbigottiti; il silenzio cade fino a quando:
< Chi sei? Non ti ho mai visto prima d'ora...Fatti vedere e presentati!> disse Duo
In quel momento, uscirono tutti dal gundam per vedere il volto del misterioso combattente; finché Heero disse nervosamente:
< Tu?!?!?!!!! Spiegami cosa ci fai qui? >
< La conosci? È un po' troppo carina per conoscere uno come te! > disse Duo con sarcasmo.
< Hey!>
< Ora smettetela di bisticciare come due bambini! Come ti chiami e perché sei qui ?> disse Rareba con tono rassicurante.
< Mi chiamo Relena e vengo dalla Terra. Vi starete sicuramente chiedendo cosa ci faccia una ragazza a bordo di una macchina da guerra, ma non giudicatemi male solo per questo ve ne prego! Come voi combatto per la pace delle colonie e della Terra; non vi chiedo di fidarmi di me, ma almeno di non disprezzarmi perché sono una ragazza...>
< Per quel che mi riguarda, posso considerarmi tuo amico. Il coraggio è una dote che apprezzo in una persona ! > disse Wufei.
< Io sono della stessa idea > disse Trowa e così dissero anche Rareba e Duo; quest'ultimo replicò:
< E tu non dici niente Heero?>
< ...Preparati a soffrire! > e Relena Confortante! Non è cambiato di una virgola !
Duo: < Spero di rivederti al più presto >
< Anch'io... Bé il dovere chiama... ci rivedremo presto! > e volò via.

< Avresti potuto essere un tantino più carino con lei! Sembra quasi che tu non la voglia in squadra ! > disse Duo a Heero.
< No, non è questo, è che...Ma che sto dicendo?Non devo spiegazioni a nessuno! >
< Comunque è una ragazza interessante, mi piacerebbe conoscerla meglio ! Da quanto vi conoscete ? >
< Da poco...l'ho conosciuta a scuola... >
< Ecco, il solito fortunato! A me non mi è capitata una fortuna simile...fino a poco fa... > Heero taque a questa sua affermazione e se ne andò via.


QUARTO ATTO

Ormai tutti conoscevano le imprese della giovane: era stimata da tutti per la sua straordinaria audacia nello sbaragliare le truppe della federazione, ma, allo stesso tempo, molto odiata e temuta da OZ come del resto gli altri piloti.
Lei, però, non era molto fiera di se stessa perché era comunque convinta che ciò che stava facendo non era una cosa molto giusta: uccidere, non è mai una cosa positiva anche se si trattava di macchine telecomandate.
Non c'era battaglia che non vincesse, ma la fortuna non è sempre dalla nostra parte!
Un giorno, mentre vagava come suo solito nello spazio, non fu in grado di resistere all'esercito nemico e venne catturata.
La notizia della sua cattura si sparse velocemente e i cinque piloti sono un po' preoccupati per la sorte della ragazza.
Trowa: < Gli abitanti delle colonie sono così abituati ad essere raggirati e plagiati che nessuno si rende conto che i gundam sono gli unici veri alleati...purtroppo non ho altra alternativa che continuare a combattere. La colonia in qui hanno portato Relena è molto distante da dove sono io...( pausa di tre secondi ) Però è molto vicino alla colonia dove sta Heero, sono sicuro che interverrà! >.
Heero, intanto, è in una biblioteca per cercare qualche informazione sul passato del suo nome quando ode alla televisione la notizia di Relena:
" La notizia della cattura della giovane pilota sembra voler sottolineare le intenzioni di OZ di sgominare ogni atto di ribellione... "
Non è proprio il momento di contrattaccare, la priorità ora, è quella di eliminare tutti i fattori negativi... e partì.

Nello stesso momento, Relena era stata condotta da uno dei generali del posto per essere sottoposta ad un interrogatorio:
< Relena? È questo il tuo nome? > disse il generale
< Si >
< Sai, non mi è mai capitato d'incontrare una terrorista femmina ! >
< Probabilmente sono la donna che fa la differenza >
< Alla piccola va di scherzare! Non scherzerai più se non mi dici i nomi e il luogo in qui si trovano i tuoi compagni ! >
< E voi vi aspettate che ve lo dica ? Solo un pazzo sarebbe in grado di pensarlo ! Non tradirei mai i miei amici ! >
< Vuoi che usiamo la forza ? >
< Fate pure, non me ne importa niente ! Non parlerò ! >
< Sei proprio cocciuta ! Potrei farti picchiare a sangue ! >
< E lo faccia ! >
< Non vuoi proprio capire ! Te lo ripeto: dove sono i tuoi compagni ? >
< Chi lo sa...potrebbero essere dovunque >
< Stai iniziando a scocciarmi...Ti rendi conto che vista la tua situazione potrei anche ucciderti ! >
< Lo dico e lo ripeto: non m'interessa ! >
< D'accordo...mi vedo costretto a usare la forza. Uomini ! > e due guardie iniziarono a schiaffeggiarla e a darle dei pugni nello stomaco: Relena non ne poteva più; tutto a un tratto prese a vomitare. Le permisero di andare in bagno e li vomitò ancora, dopodiché venne sbattuta su di un letto di una stanza: stava ancora troppo male per capire perché l'avessero messa su di un letto, però riuscì a vedere la figura del generale sedersi accanto e lei. Egli iniziò ad accarezzarle il viso e la pancia poi riprese a darle schiaffi e pugni; tentò inoltre di toglierle i vestiti e di violentarla, ma fortunatamente:
< Signor generale, signor generale ! Un'esplosione, si, un esplosione nel reparto armi ! Corra la prego ! >
< Arrivo subito...Aspetta, porta nella cella la ragazza...con lei continuerò dopo ! >.
Dopo circa un'ora, Relena riprese conoscenza; provava ancora un forte dolore e un senso di vomito; tentò di rialzarsi, ma cadde a terra e riuscì a sedersi, quando, vide la porta aprirsi di scatto e la guardia cadere per terra.
Chi diamine è adesso ?
Vide poi due profondi occhi blu notte da lei molto conosciuti:
< Che bella sorpresa, ciao Heero ! Sei un essere davvero sovrumano amico, non ho mai visto nessuno mettere a tappeto qualcuno con tale facilità ! >, lui le puntò addosso una pistola e lei continuò:
< Appena in tempo, stavano per farmi fuori...sai, se proprio devo morire mi sembra giusto che avvenga per mano tua... Avanti, cosa aspetti, spara ! ( pausa di quattro secondi ) Ehy, non mi vorrai fare fuori sul serio ? >
< Potrei anche farlo se tu lo volessi...Riesci a reggerti in piedi ? Non l'aspetto di una che ha ricevuto solo qualche sberla...>
< A dire il vero è una storia lunga...> disse Relena con una voce sempre più debole.
< Più tardi me la racconterai...ora, però, dobbiamo andare via da qui >. L'aiutò a rialzarsi e Relena riprese:
< Allora...dov'è il tuo gundam ? >
< L'ho lasciato sulla terra, sai com'è dava un po' troppo nell'occhio...se vado avanti così farò la tua stessa fine >
< No...non credo che farebbero a un ragazzo ciò che hanno fatto a me...Dì, che piano hai in mente ? >
< Dato che inizialmente pensavo di ucciderti comprenderai che non ho certo messo a punto un piano di fuga...ma ce la caveremo!>
< E se non dovessimo farcela ? >
< Bè, in quel caso saremo in due a tacere, non credi ? > e iniziarono a correre.
Heero vedeva chiaramente che la compagna stava malissimo, così la prese in braccio per un po'.
< Relena, ce la fai a sparare contro quella vetrata ? >
< Si certo... >
L'avevo sottovalutata... è veramente una ragazza forte !
< Perfetto, proprio quello che cercavo ! >
< Ma Heero, è un mobil suit progettato per una sola persona ! Come faremo ? >
< Non ho problemi a farti sedere sulle mie gambe... >
< Ti sarò solo d'intralcio... >
< Smettila ! Se devo andar via di qui, tu verrai con me ! Non ti lascerò sola ! >
< Va bene... > corsero velocemente verso il robot e riuscirono a scappare senza essere scoperti.
< Heero, dove mi stai portando ? >
< In luogo sicuro... >
< Non vedo l'ora di arrivarci... >.
Durante il tragitto, Relena si addormentò appoggiandosi alla spalla di Heero; questo non potè fare a meno di guardarla: vista dormire pareva una bambina spaesata e indifesa, che doveva essere protetta...Così innocente e ingenua...; come se un angelo, la creatura più pura del mondo, gli fosse caduto fra le braccia per far riemergere in lui la sua natura sensibile. In quel momento, Heero si sentì pervaso da una strana ma piacevole sensazione; era un qualcosa di nuovo e sconosciuto...non sapeva bene di cosa si trattasse... Furono i venti minuti più intensi della vita di Heero; purtroppo arrivarono a casa ed egli dovette distogliere lo sguardo perché la ragazza si stava svegliando:
< Siamo arrivati ? >
< Si, ora scendiamo. Vieni, ti prendo in braccio, sei ancora troppo debole e potresti svenire... >
< Sei davvero molto gentile, grazie... Mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi arrivato tu a salvarmi... >. Scesi dal robot, Relena cominciò a tremare: non tremava di certo di freddo, piuttosto perché era ancora molto scossa da quello che le era successo e questo, Heero lo capì perfettamente.
Heero: < Portala a casa tua, lì sarà al sicuro... >
< D'accordo >
Heero: < Prendila in braccio... sii più delicato, non fare il bovino ! Si è appena riaddormentata... >


QUINTO ATTO

Quando Relena riaprì gli occhi, si trovò sdraiata su di un divano.
< Heero ? Dove sei ? >
< Heero non c'è, però ci sono io... >
< Tu ? Ma tu sei... >
< Duo Maxwell >
< Oh sì, ora ricordo...ma Heero dov'è ? >
< Se ne è andato... Dopo averti salvato ti ha portato qui da me >
< Tornerà ? >
< Solo quando ci assegneranno i nuovi incarichi, perché ? >
< Volevo ringraziarlo... >
< Come ti senti ? >
< Uno schifo... >
< Hai fame Rel ? >
< No, non ne ho... >
< Non vuoi neanche un po' di latte ? Io lo bevo ogni sera e mi calma i nervi... >
< Va bè... grazie >
Dopo poco, Duo le diede la tazza di latte caldo, poi le disse:
< Dimmi la verità...- e un'espressione cupa apparve sul suo volto - ti hanno molestata ? >
< Cosa te lo fa pensare ? >
< Heero mi ha detto che mentre dormivi, ha notato dei lividi sulla pancia e sotto il collo e non credo che te li sia fatti da sola... >Relena iniziò a singhiozzare: < Oh Duo ! Non ti immagini neanche quello che mi hanno fatto ! >
< Ti va di parlarne...con me ? >
< Non so, mi fa male... > disse piangendo più forte.
Duo la prese fra la braccia e la portò sul letto della sua stanza.
< Non puoi tenerti tutto dentro... > lei lo abbracciò continuando a piangere, e lui:
< Sfogati, ne hai bisogno...non voglio costringerti a parlare se non vuoi, ma devi farlo se vuoi sentirti meglio... >
< Sei sicuro di volerlo sapere ? >
< Si >
< Un generale mi faceva della domande su di voi e io non volevo rispondere ovviamente, così ordinò ai suoi uomini di darmi dei pugni nello stomaco; vomitai di brutto, ma questo non è ancora niente; in seguito, il generale mi sbattè su di un letto, prese ad accarezzarmi poi...mi picchiò, forse con più ferocia degli altri due, e tentò di.......> in quel momento crollò, non ce la faceva più:
< Scusami, ma non mi sento di... > non fece in tempo a terminare la frase perché Duo le mise la mano sulla bocca:
< Non preoccuparti, ho capito...ma non è riuscito ad andare fino in fondo vero ? >
< Non c'è riuscito; ringrazio Dio di averglielo impedito... > Duo la strinse forte a se e lei continuò a singhiozzare e a tremare:
< Ti sto bagnando la maglia, scusami... >
< Cosa vuoi che me ne importi della maglia ora...sto pensando solo a te adesso; questa è la cosa importante ! Ora, però, sei al sicuro...non ti accadrà più niente... > la ragazza si distese e Duo si abbassò leggermente verso di lei e le baciò dolcemente i lividi sotto il collo; lei si sentì un po' imbarazzata e un forte brivido le scorse lungo la schiena:
< Perché l'hai fatto ? > le chiese lei a bassa voce.
< Non lo so... >
< Posso dormire ? >
< Dormi pure tranquilla.. > e le diede un bacio sulla fronte.
Relena si accoccolò sotto le coperte; si coricò anche lui senza distogliere lo sguardo; Relena cadde subito in un sonno profondo e Duo rimase sveglio ancora per qualche minuto.


SESTO ATTO

La mattina seguente, Relena si destò abbastanza presto e vide Duo allacciarsi le scarpe. Dove starà andando ?
Il ragazzo si alzò dal letto e si mise davanti allo specchio;
< Ehy...ti sei svegliata presto, dormi ancora un po'... Avrei dovuto fare meno rumore... > disse Duo molto gentilmente.
< No, tranquillo, non mi hai svegliato tu... dove stai andando a quest'ora del mattino ? >
< Un incarico... stanno trasportando un carico ingente di gundanio dallo spazio e si crede sia indirizzato ad OZ... io devo distruggerlo... >
< Ah, ho capito... stai attento comunque ! >
< Non preoccuparti, non mi accadrà niente... >
< Non hai notizie degli altri piloti ? >
< No, è da un pezzo che non li vedo... Senti, in salotto c'è un computer, puoi usarlo per vedere dove si trova il tuo gundam... oppure fai quello che vuoi, basta che non esci di casa >
< D'accordo... ma quando tornerai ? >
< Se tutto va bene questa sera... Non aspettarmi alzata > si avvicinò alla ragazza e le diede un bacio sulla guancia, poi uscì.
Relena si rimise sotto le coperte continuando a pensare ai baci che Duo le diede sui lividi. Perché l'avrà fatto ? Cosa voleva dimostrare ? Forse è stato un gesto di pietà nei miei confronti... non so cosa credere...


SETTIMO ATTO

La giornata trascorse velocemente; Relena era in camera da letto ad attendere l'arrivo di Duo: egli le disse di non aspettarlo sveglia, ma ovviamente lei fece l'esatto contrario. Dove sarà ? Sono le due di notte...non gli sarà capitato qualcosa ?
Nel frattempo, Duo era rientrato a casa e, senza farsi sentire, entrò nella camera dove si trovava la ragazza e si appoggiò al muretto vicino alla porta che permetteva di vedere il letto senza farsi sorprendere.
Dopo poco, Relena ode un lieve rumore provenire dall'uscio: < C'è qualcuno ? Duo sei tu ? >
< Sorpreso in fragrante... >
< Duo ! Finalmente sei tornato ! Com'è andata la missione ?
< Bene... >
< Mi fa piacere...ma dimmi: da quanto tempo sei qui in camera ? >
< Da circa venti minuti... >
< Che stavi facendo li dietro? >
< Ti stavo solo guardando... >
< Oh... ( tre secondi di pausa ) Senti, perché non mi hai detto che saresti tornato a piedi dall'aeroporto ? Ti sarei venuta incontro...mi avrebbe fatto piacere... >
< Non volevo farti affaticare... la strada da qui all'aeroporto è lunga... Come ti senti ? >
< Meglio, sicuramente meglio di ieri ... >
< Ho incontrato gli altri piloti e domani sera verranno qui: credo che il Dottor J ci debba dare i nuovi incarichi... >
< Così li potrò vedere bene in faccia gli altri... >
( quattro secondi di pausa ) Duo si sedette sul letto accanto a lei e disse:
< Sai Rel...sull'aereo, mentre tornavo...ti ho sognato... >
< Davvero? Spero sia stato un bel sogno... >
< Oh si... è stato il più bello che abbia mai fatto...>
< E com' ero? >
< Indossavi un abito bianco e celeste e... piangevi...poi sei corsa da me... > Duo abbassò il capo: era effettivamente un po' imbarazzato, poi continuò:
< Eri un angelo ai miei occhi... >
< Un angelo ? >
< Si...Un angelo, un bellissimo angelo...>
< Allora è così che mi vedi ? Come l'emblema dell'innocenza ? >
< Si ...>
< Sei molto dolce... volevo dirti...no, niente... >
< Parla >
< Niente, davvero... >.
Ci furono dieci minuti di silenzio dopodiché Duo riprese:
< Rel, vorrei chiederti una cosa...dopo ti lascio dormire... >
< D'accordo, chiedi pure >
< Secondo te... se un soldato da un bacio ad un angelo... questo soldato andrà all'inferno ? >
< Credo che andrebbero tutti e due...infondo la colpa è anche dell'angelo che ha ricambiato il gesto...>.
Relena si coricò; Duo le si avvicinò ancora e la strinse a se; ella si sentì arrossire:
< Duo...sei davvero un amico... > gli sussurrò la ragazza.
Duo la strinse più forte e prese ed accarezzarle delicatamente i capelli; pareva avesse una predilezione per quei capelli biondi e forse era per questo motivo che non gli andava che li raccogliesse in una coda.
Relena chiuse gli occhi a quel tocco.
Duo la riappoggiò nuovamente continuando a guardarla negli occhi; adorava perdersi nel profondo mare dei suoi occhi.
In quel momento lesse una e mille domande sul volto di Relena, domande a cui non poteva rispondere. Si coricò anche lui dopo aver sfiorato un'altra volta i capelli della ragazza. Quanto è carina...
La mattina seguente, Duo si svegliò piuttosto presto e si trovò ancora fra le braccia l'angelo dei suoi sogni.
Nel dolce tepore che aleggiava nella stanza, richiuse gli occhi e appoggiò la mano su quella di Relena.

OTTAVO ATTO

Arrivò la sera del ritrovo con gli altri piloti. Duo era sul balcone della casa, assorto da mille pensieri; Relena si stava pettinando e camminava nervosamente per la casa dopodiché raggiunse l'amico.
< Quando arrivano ? >
< Presto... Tesa ?>
< Se devo essere sincera, lo sono molto... Non so il perché, ma temo che arriveranno brutte notizie... >.
Duo le sorrise; le si avvicinò e le mise il braccio sulla spalla:
< Gli altri piloti sono simpatici e non devi avere vere vergogna di loro... >
< No...non è questo. Conoscere meglio gli altri mi fa piacere il fatto è che mi dispiacerebbe molto non essere più insieme a te... >
< Bè, le missioni che mi assegnano sono molto pericolose e quindi è difficile che tu stia con me... poi ci rivedremo >
< Lo so, ma non mi va di lasciare il mio migliore amico... > sentendo quelle parole, Duo divenne improvvisamente serio:
< Il tuo migliore amico ? Sono solo questo per te ? >
< C..cosa ? - disse Relena un po' perplessa, poi, per sdrammatizzare, disse sorridendo - Che domanda è ? >
< È una domanda > disse sempre seriamente.
< Non ti capisco > Duo stava per risponderle quando il suono del campanello li interruppe:
< Sono loro, andiamo ad aprirgli >
< Vai, ti raggiungo subito >.
Relena era indubbiamente confusa " Sono solo questo per te ? " Perché mai me lo avrà chiesto e perché tutto un tratto è diventato serio ? Cosa si aspettava che rispondessi ? Dopo qualche minuto scese.
I ragazzi erano già entrati nell'atrio mentre Relena scendeva sorridente per le scale; tutti rimasero incantati dalla grazia e la leggerezza con cui ella si muoveva; arrivata nell'atrio fu come se fosse risorto il sole:
Rareba: < Così sei tu la ragazza di cui ci ha tanto parlato Duo...Il mio nome è Rereba Winner, molto piacere ! >
Relena: < Piacere ! E voi siete ? >
Trowa: < Io sono Trowa Barton, piacere ! >
Wufei: < Wufei Chang, molto lieto ! >
Relena: < Il piacere è tutto mio ! >
A quel punto, Relena cercò Heero per poterlo ringraziare di averla salvata, però stava parlando con Duo in disparte allora preferì non interferire.
Duo: < Il computer è in salotto; le comunicazioni dovrebbero arrivare a momenti > e tutti si diressero in salotto. Relena passò in parte a Heero:
< Ciao Heero ! > il ragazzo si voltò per risponderle:
< Ciao... tutto bene? >
< Abbastanza... > a Relena iniziò a batterle forte il cuore: l'intensità dello sguardo di Heero era pressoché magnetica, per non parlare degli occhi !
Una volta giunti in salotto e accomodati sui divani, si venne a creare uno strano silenzio: nessuno sapeva cosa dire o fare, finchè Trowa non ruppe il ghiaccio iniziando a parlare:
Trowa: < Niente di nuovo riguardo agli esiti degli attacchi ? >
Heero: < So che il Lussemburgo ha rinunciato ad essere neutrale per schierarsi con Oz... probabilmente li avranno minacciati pur di avere un altro alleato contro di noi... >
Trowa: < Brutta storia...mi domando se finirà mai... >
Relena: < Finirà solo quando gli uomini capiranno l'importanza della vita del prossimo, ma al giorno d'oggi nessuno sembra intenzionato a capirlo... >
Heero: < Finchè ci sarà l'uomo, le guerre non cesseranno di esistere... >
Duo: < Forza ragazzi, smettiamo di vedere tutto nero per un momento ! Siamo tutti qui, riuniti, vivi e vegeti... credo sia questo importante per noi ora ! >
Relena: < Ma non pensi alle persone che, mentre noi stiamo qui a parlare, stanno perdendo la vita ? >
Duo: < Certo, ma... >
Heero: < Non è tutto una barzelletta Duo ! >
Duo: < Okay, okay... stavo solo tentando di sdrammatizzare la situazione... >
BIP BIP BIP suonò il computer MESSAGGIO IN ENTRATA, MESSAGGIO IN ENTRATA...sul monitor apparve così il Dottor J:
* Ben trovati ragazzi, mi fa piacere che stiate tutti bene ! Sono molto orgoglioso del vostro lavoro ! Purtroppo le notizie che vi porto non sono delle migliori: abbiamo scoperto che al comando di Oz, sta la fondazione Romfeller: è formata da persone aristocratiche, le quali hanno un forte peso sulla politica tanto da riuscire a mutare gli eventi della storia; loro hanno fatto costruire le colonie e con la stessa facilità possono distruggerle...badate, sono gente pericolosa e basta un niente per attirarsi addosso la loro vendetta ! Il vostro compito, come avrete già capito, sarà di sgominare la fondazione; distruggete i Romfeller e distruggerete Oz ! *
Rareba: < Ma come agiamo ? In gruppo, individualmente, come ? >
* In coppia, allora : Rareba e Wufei si occuperanno di sottrarre i file relativi alle basi terrestri di Oz per poterle poi distruggere; Duo e Trowa andranno sulla piattaforma lunare e tutte le altre piattaforme presenti sulle colonie per............... Heero e Relena : voi due farete gli agenti del controspionaggio sulle colonie, per ottenere informazioni sulla corazzata Libra, vi incontrerete spesso con Duo e Trowa. Tutto questo inizierà da domani. *
Duo: < Non vedo l'ora ! >
* Aspettate, non ho ancora finito. Devo dire una cosa importante a Relena. Lasciateci soli un momento. Duo, tu resta. Allora: proprio ieri notte, Merian Darlian, ovvero tua madre, è stata uccisa...*
In quel momento lo sguardo di Relena si pietrificò, poi disse:
< C..come è successo ? >
* Meglio che tu non lo sappia...Allora, Duo, le operazioni inizieranno domani. Buona fortuna a tutti voi e andate con Dio. * Il computer si spense.
Relena era ancora immobile, con lo sguardo fisso sullo schermo:
< Torno subito, vado dagli altri > e uscì dalla stanza.
Heero: < Che succede ? >
Duo: < Non andate da lei ora, credo che non le vada di vedere nessuno dopo quello che ha appena sentito... >
Heero: < D'accordo. Comunque passerò domani mattina a prendere Relena. Ciao a tutti > e uscì.
Trowa: < Passerò anch'io domani mattina. Ti saluto ! >
Duo: < Ci si vede. A presto Wufei e Rareba >
Wufei: < Ciao amico ! >
Rareba: < Arrivederci Duo. Salutami Relena e adesso va da lei, ne ha bisogno... > e anche loro uscirono.

NONO ATTO

Dopo aver salutato gli amici, Duo tornò in salotto, ma Relena non era più sul divano. Si guardò attorno per capire dove potrebbe essere andata, fin quando notò che la porta che conduceva alla spiaggia e al mare era aperta; uscendo dalla stessa, vide Relena camminare sulla sabbia. La chiamò, ma ella non rispose. La chiamò nuovamente: ancora nessuna risposta, così decise di raggiungerla.
Una volta raggiunta:
< Ehy Rel, che ti è preso ? Finirai per ammalarti con questo freddo, ti ricordo che siamo a migliaia di chilometri dal sole > disse Duo ridacchiando, ma la ragazza non fiatò.
< Perché non rispondi ? Ma cosa...... > improvvisamente Relena iniziò correre nell'acqua; aveva intenzione di togliersi la vita. Duo entrò anch'esso nell'acqua riuscendo a fermarla prendendola per la vita:
< Lasciami andare Duo ! - gridò piangendo, nel tentativo di sganciarsi dalle braccia dell'amico - Voglio morire ! Lasciami ti prego !! >
< Non ho potuto salvare la vita di troppe persone, ma la tua la devo salvare ! >
< Che differenza fa se muoio o continuo a vivere ? Non importa niente a nessuno di me ! Non perdere il tuo tempo con me ! > disse Ralena sempre piangendo,
< Smettila di dire cose senza senso ! >
< Smettila tu piuttosto ! Non ho più nessuno al mondo... Prima mio padre, poi mia madre, manco solo io all'appello ! >
< Non è vero che non hai nessuno, hai me... tu conti troppo per me, ragion per cui non ti permetterò di farla finita ! Ascoltami, la tua vita è troppo preziosa per essere gettata al vento in questo modo ! Dammi le mani e continua a vivere... >
< Continuare a vivere dici ? E per chi ? >
< Per te stessa o se non vuoi farlo per te, fallo per me... > Sentendo quelle parole, Relena smise di dimenarsi e si calmò. Si voltò verso Duo:
< Te ne importa così tanto ? >
< Che domande fai ? Dai, dammi le mani...> e Relena gli porse le mani.
< Ora rientriamo... > una volta fuori dall'acqua Duo mise il braccio sulle spalle di Relena, la quale era ancora in lacrime e la condusse in casa.

Entrati, Relena gettò le braccia attorno al collo di Duo continuando a piangere:
< Scusami, scusami ! Ma la tristezza, il dolore e l'abbandono mi hanno dato alla testa... >
< Sono cose che succedono, ti sono accadute troppe cose spiacevoli nel giro di pochissimi giorni... > si sedettero sul divano.
< Sono una stupida che sa solo piagnucolare ! >
< No, tu sei una persona forte: ci vuole coraggio per scegliere di pilotare un gundam... ed è una scelta che pochi fanno ! >
< Però il motivo che mi ha spinto ha farlo, sto realizzando solo adesso che anche quello è un capriccio... inizialmente volevo vendicare mio padre, ben conscia del fatto che la vendetta apporta altro odio, in realtà il mio vero obiettivo è sempre stato un altro... >
< E quale sarebbe ? >
< Scusami, ma è difficile da spiegare...non ci riesco a parlarne... >
< A me hai sempre detto tutto... >
< Questa volta no... è difficile nasconderti la verità, ma in questo momento non mi sento di svelartela... però prometto che te lo dirò... >
< Ho capito, non ne vuoi parlare... >
< Caspita che mal di testa... >
< È dovuto al freddo e a tutte le preoccupazioni che ti porti dentro... in questo periodo il mondo ti crollato addosso più di una volta, ma per sentirti meglio non devi pensarci e andare avanti... > Duo le asciugò gli occhi ancora gonfi di lacrime, poi le accarezzò i capelli:
< Sono contento che Heero ti abbia portato de me... >
< Anch'io...ci capiamo alla grande...Ma perché ogni volta che parliamo di qualcosa di passato mi accarezzi ? > disse Relena mentre si stava sdraiando sul divano.
< Il fatto è che... averti così vicino non riesco a cedere alla tentazione di accarezzarti... >.
Relena chiuse gli occhi; Duo le si avvicinò ancora e le sfiorò le labbra con un dolce bacio.
< Duo... >
< Ora dormi, dobbiamo alzarci presto domani... >
< Dimmi solo perché... >
Mi sei entrata nell'anima... <... Chiudi gli occhi > Duo si alzò e si coricò nel divano accanto.

DECIMO ATTO

La mattina seguente, quando Relena si destò, si trovò nel letto. Non ricordo di essere venuta in questa stanza... Mi sono addormentata sul divano e Duo... Oddio ! Non mi avrà portato lui qui ? No... non può essere...ma se fosse vero significherebbe che mi ha potato in braccio qui e mi abbia messo sotto le coperte... Che vergogna ! Ora non riuscirò più a guardarlo per il grande imbarazzo !
Relena scese dal letto per andare in soggiorno, ma quando aprì la porta per salutare:
< Buongior... oh, sei già qui Heero - disse, sgranando gli occhi - Faccio una doccia veloce e preparo subito le mie cose... >
< Fai con calma > rispose freddamente Heero
< Allora vado >
Duo: < Heero, quando arriva Trowa ? >
< Tra un'ora... >
< Ti invidio sai ? >
< Perché ?! >
< Perché passerai le tue giornate con lei... >
< Non posso farci niente, sono gli ordini >
< Lo so, però... la vorrei con me... sinceramente ho paura che, che... qualcuno me la porti via... >
< Se ciò avverrà, non potrai farci niente, ricordati che al cuore non si comanda... >
< Si, però mentre eravamo insieme, veniva fuori il nome di un ragazzo e da come ne parlava... pareva avesse un forte interesse per lui... >
< Ti piace vero ? >
< Molto... non riesco persino a dormire la notte... >
Ralena, che intanto era uscita dalla doccia, li sentì parlare Chissà di cosa staranno parlando ! In quel momento, Duo bussò alla porta della stanza in cui ella era:
< Rel, sono io, posso entrare se sei pronta ? >
< Entra >.
Duo entrò cautamente e si appoggiò all'armadio:
< Vuoi che ti aiuti a riordinare ? >
< No grazie, ho quasi finito. Puoi tornare da Heero intanto... >
< Sono venuto qui apposta, abbiamo iniziato un discorso e non mi va di continuarlo... >
< Perché ? >
< Perché è un argomento un po' delicato e la sua freddezza profonda, mi mette a disagio... >
< A mio avviso e parere, Heero, per quanto possa sembrare scostante e duro, credo che sia uno dei pochi in grado di ascoltare e capire la gente... >
< Hai proprio una bella opinione di lui... come fai ? Un tempo voleva ucciderti >
< È vero, però sono sicura che sia un ragazzo buono, glielo leggo negli occhi... Io adoro quel ragazzo, anche se non dimostra alcun interesse verso di me... >
< Come volevasi dimostrare... Come farò senza di te ? >
< Be, come ha detto ieri il dottore, ci sarà una tappa in cui tu e Trowa dovrete collaborare con me e Heero... >
< Una tappa...su quante ? Una ventina ? >
< Ieri sera mi parevi più tranquillo riguardo a questo... >
< Anche tu eri agitata, ora sembri non pensarci... >
< No, al contrario, ci stò pensando tutt'ora, però credo che se due persone si vogliono bene veramente, la lontananza non sia un problema...la nostra amicizia non morirà mai... >
< Io non voglio perderti... >
< E non succederà... ma perché dici così ? >
< Così, piccole paure...non dimenticarmi... >
< Come posso dimenticare un ragazzo come te ? - disse sorridendo - Mi hai aiutato a superare momenti difficili e ti sei dimostrato mio amico fin dall'inizio ( sempre sorridendo ) >
< Mi trovi interessante ? >
< Molto... > e si voltò verso di lui.
Duo la stinse forte a se e le diede un bacio sulle labbra:
< Ora dobbiamo andare, non hai sentito il campanello ? Dai, andiamo Duo... > così dicendo, Relena gli prese la mano, lo trascinò fuori dalla stanza e si diressero verso la porta di uscita della casa dove Heero e Trowa stavano aspettando.
Heero: < Possiamo andare Relena ? >
Relena: < Solo un momento... > ella abbracciò per l'ultima volta Duo e, mentre se ne andava con Heero, Duo non poté fare a meno di guardala allontanarsi...
Trowa: < L'ami vero ? >
Duo: < Non me ne parlare...dove mai la trovi una così... >
< Perché non glielo hai detto ? >
< Non so... perché deve essere tutto così difficile ? >
< Hai almeno tentato di farglielo capire ? >
< Prima che lei si addormentasse, l'accarezzavo e qualche volta le davo lievi baci sulle labbra... >
< Vedrai che si risolverà tutto... >
< Parli bene tu, non ne hai di problemi di questo tipo... sei anche fidanzato >
< Ma è tuo questo bracciale ? Era per terra... >
< È di Relena, l'avrà perso... Intanto dallo a me... > Guardandolo, mi ricorderà quando lo indossava lei...

UNDICESIMO ATTO

Una volta salita sullo shuttle, Relena guardò Heero, la cui attenzione era rivolta alle innumerevoli stelle dell'universo; Heero si voltò:
< Che c'è ? >
< Cosa ? >
< Mi guardavi... >
< IO ??? No, ti sbagli...- Come diamine avrà fatto a capirlo ? - Oh, non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita... >
< Non c'è di che > esso si rivoltò verso il finestrino, ma ella continuò:
< Scusa se ti disturbo ancora, ma vorrei sapere da che parte dobbiamo cominciare ? > lui non le rispose,
< Vuoi almeno degnarti di rispondere ? > lui non rispose,
< Non voglio fare la parte della saputella, ma per quello che so, in questa missione dobbiamo collaborare, ma se non iniziamo a instaurare un dialogo non ci capiremo mai ! Perciò se vuoi parlare, bene, se ti do così fastidio basta dirlo, così alzo i tacchi e me ne vado ! > disse Relena un po' irritata; si alzò per sedersi da un'altra parte, ma Heero l'afferrò per il braccio:
< Non scaldarti tanto, te lo dirò non appena arriveremo a destinazione >
< Oh, bastava dirlo ! Ti sei deciso ad aprire bocca ? >
< Stavo meditando un momento, ti basta come spiegazione ? >
< Va bene, ho capito... >
Heero, in realtà, stava sognando. Non come la maggior parte delle persone, che sognano addormentate, o a occhi aperti. Heero Yuy stava sistematicamente vivendo, sottoforma di sogno, tutte le possibili situazioni d'emergenza nelle quali si sarebbero potuti trovare di lì a poche ore, e simulava le sue risposte, pronte ed efficienti come sempre. Quando si sentì stanco delle simulazioni sul futuro, Heero spinse mentalmente il bottone dello stop e lasciò scorrere i suoi pensieri verso la realtà e il passato recente. Heero è sempre stato un ragazzo piuttosto riflessivo e introverso e, per quanto potesse sembrare superficiale e freddo nel prendere in mano le situazioni, possedeva una forte personalità: determinato, deciso e un po' triste, superava ogni genere di difficoltà. Non ha mai conosciuto i genitori perché abbandonato dagli stessi a poche settimane dalla nascita: a sei anni incontrò il Dottor J e da lì iniziò la sua storia di pilota di gundam. Nonostante tutto, all'ora Heero era un ragazzino che riusciva sorridere, ma quando a tredici anni gli fu imposto di cancellare dalla sua mente sentimenti quali la pietà e l'amore, non sorrise più per molto tempo... Forse era proprio per questo motivo che Relena adorava tanto Heero: le piaceva per l'aria da bel tenebroso che tendeva a darsi senza farlo apposta e soprattutto Relena voleva aiutarlo a ritrovare i suoi veri sentimenti; a lei non importava che lui la trattasse con freddezza, oramai ci aveva fatto l'abitudine, quello che importava era restargli accanto, per poter abbattere quella barriera che soleva ergere ogni volta che si trovava con un'altra persona.
< Siamo arrivati, scendiamo > disse Heero
< Oh...ora puoi dirmi dove siamo ? >
< Siamo sulla colonia L2D2, molto lontano dal sole...>
< Quindi fa sempre freddo qui... un posticino interessante >
< Ora andiamo... >
< Dove ? >
< Quante domande... al nostro albergo, sarà proprio da lì che inizieremo il nostro compito... >

< Sarebbe questo ? > disse Relena sbigottita, vedendo l'hotel,
< Non ci sei mai stata ? >
< No, ma ne ho sentito parlare... è uno degli alberghi più eleganti e costosi dell'universo ! Come faremo a pagare ? >
< Non è un problema nostro... a questo ci ha già pensato il dottore, noi dobbiamo limitarci ad eseguire gli ordini >
< Non dobbiamo pagare proprio niente ? >
< Te l'ho già detto, no ! Del resto, fare il pilota, ha anche i suoi vantaggi ! >
< Altroché... >
Una volta entrati Heero le disse:
< Aspettami un momento, prendo le chiavi al bancone >
Relena, intanto, si guardò attorno: sgranò gli occhi di fronte a tanta eleganza, certo, lei era nata in una famiglia ricca, ma tanto lusso non lo aveva mai visto...grandi lampadari di cristallo, sontuose tende di seta rossa, moltissimi tappeti e molto altro ancora; poi si voltò di scatto perché Heero la stava chiamando. Una volta giunti davanti ad una delle innumerevoli porte, Heero mise la chiave nella serratura per aprire e Relena gli disse:
< Non mi dai la chiave della mia stanza ? >
< Quale stanza ? Che ti piaccia o no, dobbiamo dividercene una >
< Ah... non sapevo... > Spero almeno che ci siano due letti !
Nell'entrare, entrambi sgranarono gli occhi per l'ampiezza della camera, ma l'attenzione di Relena cadde anche sopra un'altra cosa:
< Heero, perché c'è un solo letto, matrimoniale per giunta ?! >
< Come ? Il dottor J non ti ha detto niente ? >
< No... >
< Lo immaginavo...Allora, nella maggior parte delle missioni dobbiamo fingerci due persone ricche e fingere di stare insieme... >
< Insieme ?! Intenti insieme in quel senso ?! > Heero si limitò ad annuire e lei continuò:
< In altre parole, dobbiamo recitare tutto il tempo... Ma secondo te è qui che sono riservati i piani della corazzata Libra ? >
< Si, e a custodirle è un uomo chiamato Tancredi e dovrebbe essere il proprietario dell'albergo... Dimenticavo, dobbiamo darci dei falsi nomi per poter agire indisturbati >
< Dopo ci penso... Hai detto che dobbiamo fingerci ricchi ? >
< Si, ogni sera qui si tiene una specie di ricevimento. Credo che sia un ottimo modo per trovare quel uomo... >
< Okay, ma come la mettiamo con i vestiti da indossare ? >
< Apri il guardaroba >
< Quale dei due ? >
< Il primo... >
Relena aprì l'armadio e vi trovò dentro abiti di tutti i generi: sontuosi abiti da sera, vestiti per ogni occasione e molto altro ancora...
< Ma come ci sono finiti qui dentro ? > disse Ralena sgranando gli occhi
< Il dottore ha pensato proprio a tutto... >
< Vuoi dire che sono miei ? >
< Si, ti serviranno anche in altre occasioni... >
< Sono meravigliosi... >
< La mia fortuna è che tutti gli uomini devono essere vestiti uguali, così nessuno mi guarderà perché vesto elegante... >
< Non ti piacciono i capi eleganti ? >
< Non mi vedo affatto ! >
< Io penso il contrario... ti vedo molto ! > Heero le sorrise.

DODICESIMO ATTO


Quella sera.
< Allora, sei pronta ?!! > Le donne...
< Stai calmo ! Ora arrivo...> rispose Relena. Sono così nervosa... spero vada tutto liscio !
Non appena Relena aprì la porta e uscì, Heero la guardò stupefatto: era bellissima. L'abito che indossava era bianco, quasi a sottolineare il candore del suo animo e la sua purezza; questo pensava Heero, ma, ovviamente, non lasciò trasparire i suoi pensieri e, freddamente, le rispose:
< Ah, finalmente ! Andiamo... >.
Percorrendo gli immensi corridoi, Relena non passò di certo inosservata, infatti, la maggior parte gli uomini gli fece gli occhi dolci e addirittura Relena udì leggeri bisbigli, del tipo: " Ma chi è ? ", " Tu la conosci ? ", " Sarà sicuramente una principessa, non vedi la raffinatezza dei suoi movimenti ", " Me la presenteresti se t la conoscessi "... Anche Heero lì udì e, senza capirne il motivo, si sentì alquanto irritato. Così, impulsivamente, afferrò la mano della ragazza e ogni volta che un altro uomo la guardava, gli lanciava un'occhiata fulminea come solo lui sapeva fare; Relena si sentì confusa per quella stretta di mano, ma al tempo stesso contenta di sentirsi accarezzata da quella mano.
< Eccolo, è laggiù, lo vedi ? Quello è Tancredi ! >
< Quello ? Ne sei sicuro ? Mi pare troppo giovane, avrà si e no la nostra età ! >
< Che ci posso fare se ha la nostra età ? Dobbiamo trovare il modo di avvicinarci a lui >.
Non ci fu nemmeno il tempo di escogitare un piano perché Tancredi, affascinato dalla raffinatezza e dall'avvenenza di Relena, stava attraversando il salone per raggiungerli:
< Buona sera signorina - s'inchinò e le baciò la mano - Il mio nome è Tancredi e sono il padrone dell'albergo... Con chi ho il piacere di parlare ? > disse Tancredi con un'espressione maliziosa.
Relena: < Buona sera a lei signor Tancredi, il mio nome è Angelica, vengo da Londra e sono qui in vacanza... >
T: < Lei invece è... ? >
H: < Io sono Rey, Rey Platto e sono il ragazzo della signorina Angelica- intanto afferrò nuovamente la mano di lei- Piacere signor Tancredi >
Tancredi si limitò ad inclinare il capo alla presentazione di Heero, dopo di che riprese a parlare con Relena:
< E' una fortuna per noi, signorina Angelica, di aver accolto un fiore tanto bello nella nostra casa; e spero che avremo il piacere di rivederlo spesso ! >
R: < Grazie, la sua bontà mi mette in imbarazzo... >
T: < Quando una cosa è vera, tendo a farla notare ! Vi tratterete per tutte due le settimane di Natale ? >
R: < Eh...sì, penso proprio di si... >
T: < Bene, allora spero di poterla conoscere meglio e cullo la speranza di una danza con lei, prima della vostra partenza ! Ora vi congedo, questa sera non posso trattenermi oltre perché ho un paio di questioni da sistemare. Passate una buona serata ! >.
Tancredi si abbassò e baciò ancora ad " Angelica " la mano; questa lo salutò trasognata.
R: < Me ne ero completamente dimenticata che il tempo che passeremo qui è proprio il periodo di natale ! >
H: < Che faccia tosta ! >
R: < Di chi parli ? Di Tancredi ? Mi ha solo fatto dei complimenti ! >
H: < Sdolcinati ! >
R: < Ma che ti prende ? Sembra che ti irriti il fatto che un ragazzo mi abbia elogiato ! >
A questa affermazione, lui tacque.
R: < Potresti anche entrare meglio nella parte del mio caro fidanzatino... Potremmo essere scoperti ! >
Anche a questa affermazione, non rispose.

In camera, dopo il ballo.
Relena si stà pettinando davanti alla specchiera e pensa a Tancredi. Era proprio un bel ragazzo, alto, capelli biondi, occhi verde smeraldo, raffinato, gentile... il solo difetto: era in realtà un suo nemico. Rimase imbambolata davanti allo specchio a pensare a lui per un paio di minuti quando, Heero iniziò a parlarle:
< Cosa ne pensi ? >
< Di cosa ? >
< Lo sai bene di chi stò parlando...di Tancredi >
< Bè, che ti devo dire ? Lo conosco appena da una sera... >
< Ti stò chiedendo la tua prima impressione su di lui >
< Mi è parso un tipo molto interessante e affascinante... Con me è stato gentile, forse con te un po' meno, però... sì, una bella impressione devo dire ! E poi... i suoi capelli, gli smeraldi che ha al posto degli occhi... > rispose Relena con aria sognante.
< Vedo che ti piace ? >
< Può darsi... e comunque non vedo il perché di queste domande... >
< Semplicemente non voglio che ti affezioni a qualcuno che potrebbe essere la causa del seguito di una guerra ! >
< Te ne importa davvero qualcosa ? >
< ... >
< So bene cosa stò facendo, non ho dimenticato chi è Tancredi... Cos'è sei geloso ? >
< Io geloso ? Bella battuta ! >
< Come ti pare... Piuttosto, non ha più chiamato Duo ? Avrei voglia di sentirlo... >
< No... e poi siamo dall'altra parte dell'universo, come puoi pretendere che arrivi la chiamata ? >
< Già, dimenticavo... Devo ammettere che mi manca un po'... le sue battute e il suo buon umore, mi tiravano su il morale... >
< Ti ci abituerai >.

TREDICESIMO ATTO

La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, i due tornarono in stanza: Heero riprese con le sue ricerche al computer e Relena, non sapendo cosa fare, decise di scendere in biblioteca per poter prendere in prestito un libro da leggere.
< Bè ? Ora dove vai ? > domandò il ragazzo,
< In biblioteca... Non ci metterò molto, devo solo scegliere un libro... >
< Un libro ? >
< Sì, un libro... francamente, tutto questo silenzio mi mette a disagio e se mi metto a leggere non ci farò poi tanto caso... Lo faccio per non annoiarmi e per non fare qualcosa che ti disturbi... > ella uscì dalla camera e, mentre percorreva gli immensi corridoi, iniziò a pensare.
Il mio ragazzo...il mio ragazzo...sembra tutto fuorché questo... Non posso aspettarmi che interpreti bene la parte... Però, potrebbe anche sforzarsi ! Se andiamo avanti così, scopriranno subito la nostra identità !
Giunta in biblioteca, Relena iniziò a camminare per i corridoi nella speranza di trovare una sezione di suo interesse:
< Il Gattopardo, già letto; il piccolo Principe, già letto; Piccole donne, letto; e questo cos'è ? Oh, Cime... >
< ... tempestose > una voce conosciuta la interruppe; ella si voltò e si trovò di fronte a Tancredi,
< " Cime tempestose "...proprio un bel libro... >
< Oh... signor Tancredi, mi ha spaventata... Non lo avevo visto... > disse Relena arrossendo,
< Per favore Angelica, diamoci del tu >
< D'accordo, Tancredi... >
< Parteciperai ad una delle attività di questo pomeriggio ? >
< Non so... penso di si... >
< Va bè, come vi trovate qui, tu e il ragazzo ? >
< Bene, sì, molto bene... >
< Sbaglio o sei un po' imbarazzata ? >
< No...cioè, sì ! La verità è che non sono abituata a dare del tu ad una persona che conosco da poco... >
< Capisco, allora ridiamoci del lei... Ci daremo del tu quando ci conosceremo meglio... >
< Sa, non la capisco... Non riesco a giustificare questo suo interessamento verso di me...le ricordo che sono fidanzata >
< Non l'ho dimenticato... semplicemente, troverò il modo di farle cambiare idea... Ora la saluto devo andare. È stato un piacere, con permesso signorina Angelica... > e se ne andò.
Relena rimase immobile per qualche secondo; era rimasta attonita dalle parole di Tancredi. Prese a tremare nervosamente, Oh mio Dio !!! Questa poi...non me l'aspettavo proprio ! Vuole portarmi via da Heero... Ora che faccio ? Ne parlo a Heero oppure no ? Forse è meglio aspettare... forse è proprio meglio non dirglielo, non mi schiererei mai con il nemico... E poi a lui non interessano questioni di questo genere... Cosa dovrebbe importargli se la " sua ragazza " è corteggiata da un altro...

< Oh, sei qui... Stavo iniziando a preoccuparmi... > disse Heero vedendo entrare la compagna,
< Ma Heero, sono passati solo quarantacinque minuti !?? > disse Relena guardandolo in modo buffo,
< Quarantacinque minuti ? >
< Quarantacinque minuti - disse sorridendo - Da quando in qua ti preoccupi per me ? >
< Da quando sono il tuo ragazzo... > borbottò sottovoce,
< Scusa ? Non ho capito cosa hai detto ? >
< Niente, niente... > intanto la ragazza si sedette sul letto vicino a lui.
< Che libro è ? >
< " Cime tempestose ", un classico... l'hai mai letto ? >
< No... " Notte " è l'unico libro che ho letto... Io sempre e solo letto file, istruzioni e un sacco di altri documenti... >
< " Notte ", quello che parla della strage ebraica del '43... L'ho letto anch' io quando frequentavo l'ultimo anno delle scuole medie... Lo ricordo molto chiaramente... Non ti piacciono i libri ? >
< Al contrario... il fatto è che nessuno me ne ha mai regalato uno... quello l'ho trovato per caso all'orfanotrofio all'età di quattro anni... >
< A quattro a anni ? Sapevi già leggere... ma è un libro così crudo per un bambino così piccolo ! Chi ti ha insegnato a leggere così presto ? >
< Non...non me lo ricordo...Il mio passato...è un buco nero... >
Il ragazzo sembrava assumere un'espressione perfettamente normale; non era più il ragazzo burbero e duro di sempre; nella sua testa si stavano mescolando mille pensieri e angosce...
< Dimmi una cosa...hai mai festeggiato il Natale ? >
< Forse non so neppure cosa sia veramente...penso di non sapere nemmeno il significato della parola amore... >
< Ma... >
< Relena...io e te siamo molto differenti: tu hai avuto la fortuna di avere un padre e una madre che ti hanno cresciuto con amore...io, bè, io... mi sento perso da quando sono nato... >
Relena stava per scoppiare in lacrime, ma riuscì a trattenersi; spostò il computer portatile davanti a lui e, sotto il suo sguardo perplesso, ella gli si gettò fra le braccia; poi appoggiò la sue mani sulle guance di lui e continuò a parlare:
< Ora basta...basta pensare al passato... Hai ragione, io te siamo molto diversi, ma per certi aspetti, siamo identici... Ora come ora, anch'io non ho nessuno al mondo...Se dovessi morire, non me ne importerebbe perché non avrei nessuno di caro da cui tornare... Sono sola... oramai anche i miei genitori sono morti...Non ho più niente, se non...il mio compagno di missione... Potrei insegnartelo io il significato dell'amore, offrendoti la mia amicizia e... > fu interrotta da Heero, che ricambiò il suo abbraccio; Relena sentì una lacrima scivolarle sul collo.
< Relena... - disse Heero con la sua voce calda e intanto le accarezzò dolcemente i capelli dolce Relena... Ora so perché Duo si è tanto affezionato a te...- Dopo tutto quello che ti ho fatto...vuoi ancora essermi amica... >
< Tu non mi hai fatto niente... >
< Ti volevo uccidere... >
< Però non l'hai fatto... >
< Relena... >
< Si ? >
< I tuoi capelli mi piacciono tanto... >
< ... >
< Anche i tuoi occhi... sembra contengano l'oceano... >
< I tuoi, invece, sono così profondi... >, le loro labbra stavano quasi per toccarsi quando il computer iniziò a squillare: un'e-mail . In poco più di due minuti, Heero riprese la sua stessa espressione di sempre, come se niente fosse... Lesse l'e-mail; era per Relena da parte di Duo:
< È per te... è Duo > disse Heero, dopo di che scese dal letto e andò a sedersi sul balcone. Che diavolo m'è preso ?
Relena lo guardò andarsene perplessa. Cos'hai contro di me ?

QUATTORDICESIMO ATTO

Sono le quattro del pomeriggio: Relena è tuttora impegnata alla lezione di danza, mentre Heero si era recato nella palestra per l'incontro di basket.
Il suo modo di giocare lascia tutti i compagni di squadra e gli avversari attoniti. La partita alla fine, come viene spontaneo pensare, volge a suo favore. Anche Tancredi ha giocato, però nella squadra avversaria; vedendo Heero dirigersi verso l'uscita della palestra, lo raggiunse.
< Platto, Platto ! Si fermi un momento ! >
< Oh, è lei Tancredi... >
< Volevo complimentarmi con lei per bella partita... >
< Grazie, ma ho promesso ad Angelica che sarei andato a prenderla, non posso trattenermi ! >
< È ancora presto, la lezione di danza non è ancora finita ! >
< Lei come fa a sapere che Angelica si trova lì ? >
< Ecco... io... Ho letto il nominativo delle adesioni ! >
< Oh...capisco >
< Non le va di bere qualcosa ? Offro io >
< Non vedo perché no > Così scoprirò qualcosa

< Mi dica Platto: cosa fa lei nella vita ? >
< Per il momento sto ancora studiando, dopo di che frequenterò l'università >
< Anche la signorina Angelica frequenta la sua stessa scuola ? >
< Si, certo... ha intenzione anche lei di andare all'università, d'altro canto, andando al liceo, siamo costretti ! >
< Dove diavolo l'ha trovata un simile angelo ? >
< Angelica...la mia Angelica...ci siamo incontrati per caso sulla spiaggia... >
< Un colpo di fulmine ? >
< Forse... credo che la mia vita sia iniziata veramente dal momento in cui l'ho incontrata... >
< Mi parete molto affiatati, mi sbaglio ? >
< No, affatto... lei riesce a leggermi dentro come se fossi un libro aperto...riusciamo a essere uguali e l'uno l'opposto dell'altro al contempo ! Non so che farei senza di lei al mio fianco... è il mio mondo >
< Lei è davvero fortunato ! >
< Lo so...ma ora perché non parliamo di lei: lei... > non fece in tempo a finire la frase perché interrotto da Relena che gli buttò le braccia al collo:
R: < Ciao bello ! Com'è andata la partita ? Salve Tancredi, buon pomeriggio! >
H: < Ciao bellissima ! La partita è andata bene, abbiamo vinto... A te com'è andata ? > mentre parlava, la invitava a sedersi sulle sue gambe; prese ad accarezzarle le mani e istintivamente la baciò sulla guancia; lei rimase attonita...
T: < Domani è la vigilia di Natale; cosa avete intenzione di fare ? >
R: < Bè, resteremo qui ed anche il giorno di Natale lo trascorreremo qui... Mi piace davvero tanto questo posto... >
T: < Le piace l'albero ? E gli altri addobbi ? >
R: < Molto ! Poi proietterete anche dei film in questi giorni festivi ? >
T: < Si certo, è ormai una tradizione per noi ! Ora devo lasciarvi, il dovere mi chiama ! Arrivederci ! > e se ne andò.

R: < Siamo qui da più di quattro giorni e non abbiamo ancora scoperto un bel niente ! >
H: < Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo... > e continua ad accarezzarle le mani ed a tenerla in braccio,
< Se lo dici tu... >
< Mi sa tanto che il nostro caro Tancredi si sia infatuato di te... > disse un po' seccato,
< E allora ? Ti da così fastidio ? >
< Mettiti tu nei miei panni, non credo che ne saresti tanto entusiasta ! >
< Heero, la nostra " storia " è tutta una finzione...una stupidissima messa in scena... >
< Si, ma non fa piacere... >
< Visto che la prendi così seriamente, sai cosa mi ha detto ? Ha intenzione di portarmi via da te ! >
< Cosa ?!?!?!!! Che gran figlio di...cioè, che personaggio ! Oh, aspetta... forse potremo usare questa sua ambizione a nostro vantaggio... >
< Cosa intendi ? >
< Semplice, basterà che tu passi un po'di tempo sola con lui... >
< Sola con lui ?!! Dì, sei diventato matto ? >
< No, affatto... è un ottimo modo per scoprire qualcosa ! >
< In teoria...dovrei passare tutta una sera con lui ? >
< In teoria, sì >
< E in pratica ? >
< Uff... non è niente di strano, è un semplice piano >
< Oh, si certo... E che dico di te ? >
< Dirai che sto poco bene... Ti farai trovare sola soletta nel salone, sono certo che Tancredi non resisterà a venire da te ! >
< Quando lo faremo ? >
< Possiamo iniziare con il piano anche domani >
< Domani ? Ma è la vigilia... >
< Che cambia ? >
< Che cambia ? Che non ho mai visto una coppia separata durante la vigilia o il giorno di Natale stesso ! >
< Natale lo si passa in famiglia ! >
< Noi abbiamo una famiglia ? Non mi risulta... >
< Come ti pare... se ci tieni così tanto, allora lasciamo passare questi due giorni... >
< Però non mi piace proprio come strategia... >
< Perché ? Sbaglio o piace anche a te Tancredi ? Mi pare sia una cosa reciproca > disse lui con tono adirato,
< Sbagli di grosso invece ! Non è un brutto ragazzo, ma non mi interessa proprio ! Ogni volta che parliamo di questo argomento t'innervosisci ! Mi piacerebbe tanto sapere cosa ti frulla in testa ! Se hai dei problemi con me, parliamone, così li risolveremo... >
< Io non ho niente contro di te... >
< Allora perché fai così ? >
< Forse... forse perché non ho mai avuto una compagna nelle missioni... Sono abituato a stare da solo... >
< Okay, ma non mi pare una giusta motivazione... >
< Che ti devo dire ? E' l'unico motivo che riesco a trovare ! >
< Se ti aprissi di più con me, non ci sarebbero questi problemi... >
< ... >
< Ci si sente meglio a parlare con qualcuno... me lo ha insegnato Duo... >
< Non mi va ... >
< Come ti pare... ma, lo vedo che c'è qualcosa che non va in te e non alludo solo a prima... Sei sempre così triste... > in quel momento, Heero la guardò negli occhi senza dire niente; la baciò nuovamente sulla guancia, la sollevò delicatamente dalle sue gambe e se ne andò in camera. Le parole non servivano a esprimere ciò provava Heero durante quella conversazione...

QUINDICESIMO ATTO

Passarono così la vigilia e il giorno di Natale; furono due giornate molto piacevoli, per lo meno per Relena: il passare tutto quel tempo insieme a Heero la rendeva felice e, per quanto fosse burbero e introverso, alle volte poteva persino risultare simpatico e... anche qualcos'altro... In quei due giorni, Heero si era comportato quasi come una persona normale, ovvero, come un qualsiasi diciassettenne. A Relena pareva strano che stesse solo recitando, era troppo naturale nelle parole e negli atteggiamenti; era forse il suo vero io ? Anche Heero, nonostante tutto, si era divertito: quando erano soli e Relena gli chiedeva cosa pensasse del Natale, lui rispondeva indifferente, limitandosi ad una semplice alzata di spalle. Era un modo come un altro per dire che gli era piaciuto e che aveva gradito la sua compagnia... Per Relena, il momento più bello era stato quando andarono a giocare a baseball: in appositi campi da gioco al coperto ( con tanto di riscaldamento ), vi erano molte macchinette che, programmate, lanciavano palle e i giocatori dovevano essere in grado di colpirle con la mazza:
< Pronta ? >
< Certamente ! >
< Allora, ricorda: occhi fissi sulla palla e poi colpisci >
< Sì, lo so, lo so ! > la palla viene lanciata e Relena si getta a terra;
< Oddio ! Quella palla mi poteva uccidere!!! >
< Tutto quello che ti ho detto non è servito a niente ! >
< Non hai visto come era veloce ? Se non mi fossi abbassata mi sarei ritrovata con un occhio nero !! >
< Cosa mi tocca sentire ! Ascolta, le mani vanno messe in questo modo e cerca di rimanere rilassata... > l'aiutò a rialzarsi; lei riprese la mazza e Heero le si avvicinò e mise le mani anche lui sulla mazza ( o meglio, sulle mani di Relena che la impugnavano ); Relena si sentì in imbarazzo, era praticamente avvolta dalle sue braccia; si voltò verso di lui e lo guardò con un'espressione incredula:
< Fidati di me... >
< Okay... >
E questo fu una delle più belle esperienze che condivisero... Purtroppo, tutto finì troppo presto, il tempo volò in un baleno...era arrivato il momento di mettere in atto il loro piano:
< Allora hai capito tutto ? >
< Sì... non c'è molto da capire ! >
< Ehy, che c'è ? >
< Niente, tranquillo... >
< Nervosa ? >
< Vuoi la verità ? Sì ! >
< Di cosa ti preoccupi ? >
< Non mi preoccupo, il fatto è che non mi piace la parte che devo fare... >
< Ma è a fin di bene... >
< Non mi piace e basta ! >
< Volente o nolente dovrai farlo ! >
< Non c'è nessun altro modo ? >
< Mi spiace, ma all'istante non mi viene in mente niente ! Forza, vatti a fare bella ! >
< Oh, grazie... lo prendo come un complimento ! Ciò significa che se vado così, così come sono veramente sfiguro ! >
< Non volevo dire questo... Hai fatto colpo su di lui per il tuo io, per la tua naturalezza e spontaneità...dicevo solo di metterti qualcosa di particolare... >
< Allora mi truccherò un po'... >
< Anche se... >
< Cosa ? >
< Sei già bellissima così come sei... > disse arrossendo,
< Si, certo... bella battuta ! Ci avevo quasi creduto ! >
< Io, non... >
< Il galà sta iniziando; è meglio che mi sbrighi ! > e corse a prepararsi...

< Allora, come ti sembro ? >
< Vai bene... > Bene è dire poco veramente !
< Il trucco va bene ? Non è troppo pesante ? E il vestito ? Come mi sta ? >
< Vuoi calmarti ? >
< Scusami... >
< Il trucco va bene, ti risalta gli occhi... Il vestito ti sta bene... Non te l'ho mai visto indosso... >
< A dire il vero l'ho trovato rovistando fra i tanti abiti nell'armadio, era coperto... >
< Sembri addirittura più matura di quello che sei... >
< E lo consideri un bene o un male ? >
< Questione di punti di vista... C'è a chi piacciono le diciassettenni aggressive e sofisticate, e a chi quelle semplici con l'aria da bambina... >
< E io cosa sono così vestita ? >
< Un misto... non riesci a nascondere la ragazzina che hai dentro... o, per lo meno, non la nascondi quando sei con me ! > disse sorridendo,
< Sadico ! > disse anche lei sorridendo e gli lanciò un cuscino in faccia,
< Sadico, io ? >
< Non mi pare tu sia un angelo ! > disse lei sempre ridendo,
< Tu, invece, sì... >
< Heero Yuy che scherza... non è da te ! Bè, ora vado... >
< Dimenticavo, ho inserito nel tuo orecchino un microfono, così riuscirò a intercettare la conversazione >
< Va bene... ciao >
< Vai e sta calma >

Giunta nel grande salone, in cui la festa era già iniziata, venne subito adocchiata da Tancredi che le strizzò l'occhio vedendola da sola. Relena andò sul balcone e si sedette su una delle tante sedie e volse lo sguardo verso il cielo; Tancredi la raggiunse immediatamente:
< Tutta sola questa sera Angelica ? >
< Oh, salve ! >
< Dov'è il suo ragazzo ? >
< Aveva un po'di mal di testa ed è rimasto in camera... > Ma questo pensa solo a quello ?
< Capisco... le va un ballo ? >
< Si, certo... > e ballarono per qualche ora, dopo di che uscirono per una passeggiata nell'immenso giardino del hotel:
< Sa, il suo fidanzato è molto fortunato... >
< Perché ? >
< Ha al suo fianco lei... >
< Mi lusinga... >
< È la pura verità... io ne avrei bisogno di una ragazza così ! >
< Ce ne sono così tante in giro ! >
< Non ne ho mai viste così... > le mise le mani sulle spalle e face per baciarla, ma:
< Io amo solo Rey... > disse scostandosi,
< Ne è sicura di essere ricambiata ? >
< Bè... si che lo sono ! Piuttosto, lei non mi pare il tipo da dirigere un semplice albergo... Fa qualcosa in più, vero ? >
< Non so come abbia fatto a capirlo, ma ha ragione... Lavoro per OZ, sono il custode di uno dei tanti progetti ed è anche per questo che su questa colonia non vi è guerra... >
< Oh... che tipo di progetto ? >
< Una nuova base stellare, non appena costruita sarà la più importante ! >
< Davvero ? Perché, cos'ha di così speciale ? >
< Contiene le apparecchiature più sofisticate per prevenire a possibili rivolte... Il cannone principale potrebbe ridurre in cenere un Gundam ! >
< Ne è sicuro ? Il gundanio è una lega di metallo molto resistente ! E poi, per poter abbatterne uno, bisogna conoscere la resistenza del gundanio all'urto che varia da Gundam a Gundam...>
< Vedo che ne è esperta ! Come sa queste cose ? >
< Sa com'è... leggo molto... >
< Oh... avessi avuto il progetto con me glielo avrei mostrato, visto le sue conoscenze in materia, avrebbe potuto darmi delle dritte ! >
< Perché ? Dov'è finito ? >
< L'ho dato ai tecnici, ormai stanno già costruendo la base... >
< E dove ? >
< Nell'area JB >
< Ho capito... scusi che ore sono ? >
< Tra poco scoccherà la mezzanotte... Perché ? >
< Si è fatto tardi... avevo detto a Rey che sarei tornata per le undici... è meglio che vada... >
< Rey non si fida di lei forse ? >
< No, affatto... e poi non sono affari vostri ! >
< Continui pure a vivere nella sua ombra... Un giorno si troverà pentita di avermi rifiutato ! >
< Io non ci conterei... Non so se Rey mi ami davvero; quello che so è che io amo lui e nessuno mi farà cambiare idea ! La saluto > e se ne andò irritata.

SEDICESIMO ATTO

< Hai sentito tutto ? Niente progetto... stanno già costruendo >
< Sì, ho sentito... Ora lo devo riferire al dottor. J >
< Dì, abbiamo fallito ? >
< No, c'è ancora una possibilità... Se mi sbrigo riuscirò a mettermi in contatto con Rareba e Wufei che sono lì nei paraggi... >
< Menomale ! >
< Ecco, guarda, il dottore ci ha già risposto: invierà lui Rareba e Wufei a distruggere la base >
< Salvi per un pelo ! >
< Sì... intanto mi è stato segnalato il prossimo obiettivo >
< Quindi possiamo andarcene da qui anche subito ? >
< Sì, certo... però partiremo domani... >
< Domani mattina vero ? >
< Non lo so ancora... Perché questa fretta, pensavo ti piacesse stare qui ? >
< Sì, però... >
< Lasciami indovinare: Tancredi ? >
< Non lo sopporto ! Per lui ogni momento è buono per approfittarsene ! >
< Non per niente fa parte di OZ... >
< Ogni volta che sono sola con lui, continua a ripetermi che sto sprecando il mio tempo con te e quindi per sentirmi veramente realizzata dovrei stare insieme a lui... >
< Forse dovresti ascoltarlo... >
< Che fai, ricominci ? Non farei mai una cosa del genere ! >
< Ma staresti meglio di come stai adesso... Avresti qualcuno che ti ama... >
< Non è certo del suo amore che ho bisogno... >
< Lui saprebbe renderti felice... >
< Non m'ispira nessun tipo di sentimento, se non il disprezzo ! >
< Posso farti una domanda ? >
< Sì >
< Cosa ti ha spinto a rinunciare alla tua vita normale per combattere ? >
< Potrei chiederti lo stesso... >
< Non cambiar discorso... >
< Diciamo che inizialmente volevo vendicare mio padre... Però la vendetta è sempre andata in contro ai miei principi, come del resto fare la guerra... >
< Non ti seguo... >
< Un momento ! Lasciami finire: ho capito che la storia di mio padre era una maschera... Il fatto è che ho semplicemente seguito il mio cuore che mi diceva d'intervenire o che comunque dovevo fare qualcosa per porre fine alla guerra... >
< Ti sei rovinata la vita... >
< Perché dici così ? Non si può essere infedeli al proprio cuore... Non dirmi che non la pensi così... >
< La penso come te in proposito, ma tu avevi praticamente tutto... >
< Tutto cosa ? Quelli della mia famiglia sono morti... >
< Avevi, per lo meno, una casa... >
< Vuota ! >
< Eri comunque al sicuro... >
< Ora basta ! Se non vuoi che stia con te basta dirlo ! Non mi tratterrò un minuto di più se ti do così fastidio ! >
< Penso solo che non vale la pena che tu sprechi la tua vita ! >
< Sì, certo, come no ! Dal primo giorno che ci siamo incontrati non hai desiderato altro che sparissi dalla tua vita ! Sai una cosa ? Forse avevi ragione tu, se starò con Tancredi sarò più serena, no anzi renderò contento qualcun altro ! Perché, del resto, a chi importa di come sto ? A te no di certo ! >
< Ora esageri ! >
< No, affatto... è la realtà e puoi benissimo evitare di fare finta di niente, non sono una sciocca ! Ti saluto ! >
< Come ti pare ! Pensa quello che vuoi... >
< Bene, allora non mi rivedrai più ! > in quel momento, a lei scese una lacrima dagli occhi... Si alzò di scatto e uscì dalla stanza sbattendo la porta...
Heero rimase immobile per qualche secondo, poi affondò il viso nei cuscini del letto e pensò... Non vuole capire... Bè, la colpa è mia ! Se ora non è più qui è solo a causa mia ! Mi piacerebbe sapere cosa mi sta passando per la testa ! Insomma, che m'importa di lei ? A questo punto penso tutto... Non mi riconosco più ! Sono cambiato, lei mi ha fatto cambiare e io non voglio accettarlo... Vorrei non averle mai fatto quella maledetta domanda ! Ora sarebbe ancora al mio fianco... Ma perché ? Perché la voglio con me ? Socchiuse gli occhi e si addormentò.
Si svegliò e guardò l'orologio: erano gia passate quattro ore, erano quasi le due del mattino. Si voltò dall'altra parte del letto nella speranza di trovare Relena e fiducioso nel credere che l'accaduto fosse stato un semplice sogno: no, non era un sogno, lei non c'era...
Si mise le mani nei capelli e si guardò allo specchio; guardando nello specchio, ebbe una visione o comunque, un brutto scherzo della sua immaginazione: vide Tancredi baciare Relena... Si diede una sberla Stupida immaginazione !
Scese dal letto di scatto dal letto e uscì dalla stanza; si mise a cercarla per tutto l'albergo, non andò da Tancredi, aveva troppa paura di trovarla con lui... Il motivo di questo pensiero non lo sapeva ancora... Nell'hotel non c'era, dove poteva essere ? Decise di perlustrare il giardino: non c'era... L'ultimo posto era sul ponticello che attraversava il fiume poco distante dall'ingresso... Vide la sagoma di una persona: finalmente l'aveva trovata. Tremava e piangeva:
< Vattene ! >
< Fa freddo qui fuori, ti ammalerai... >
< Che m'importa ! >
< Scusa... >
< ... >
< Torna dentro... >
< A sì ? E perché dovrei ? >
< Perché vuoi rendere le cose più difficili ? Ti ho già chiesto scusa... Che vuoi che faccia ? >
< Niente... non me le aspettavo le tue scuse... >
< Senti... facciamo come hai detto tu, partiamo domani mattina... > si abbassò, si tolse il giubbino e lo mise sulle spalle di lei;
< Dai, entra... > le asciugò le lacrime che le solcavano ancora il viso e le prese la mano,
< Va bene... > ed entrarono mano nella mano.

Finalmente tornarono in stanza; Relena si lasciò cadere sul letto:
< Tu sei pazza... > disse Heero sorridendole,
< Perché ? >
< Uscire con questo freddo... >
< Capirai... >
< Mi hai fatto preoccupare... >
< Davvero ? Questa mi è nuova... >
< Non scherzare... io tengo a te... >
< ... > si voltò verso Heero e lui le accarezzò la mano;
< Sei gelida... >
< Mi scalderò... >
< Vuoi un'altra coperta ? >
< No, grazie, sto bene così... Perché fai così ? >
< Come ? >
< Non sei mai stato così gentile con me... Ti trovo cambiato... >
< Non so... mi viene naturale... >
< Sai, non pensavo proprio che saremo arrivati a parlare così... >
< Perché ? >
< Bè, solo qualche mese fa meditavi di uccidermi... fa uno strano effetto... >
< Erano negli ordini... >
< Ma non l'hai fatto... mi piacerebbe sapere il motivo... >
< Questo... >
< ... non vuoi dirmelo... Va bene, non importa... però un giorno me lo dirai ? >
< Sì, va bene...perché te ne importa così tanto di uno come me ? >
< Il fatto è che...dal primo momento che ci siamo incontrati, io...ti può sembrare strano, ma ti ho sempre voluto bene... >
< ... ora è tardi, se non dormi non ti sveglierai più domani mattina ! >
< Hai ragione... > si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi; Heero continuò a guardarla; avrebbe tanto voluto accarezzarle i capelli, il viso, sfiorarle le labbra...
Ritornò invaso da quelle sensazioni che aveva provato quando l'aveva portata in salvo... Il mondo cessava d'esistere, erano solo lui e lei... Infondo era il suo ragazzo... sbagliato, lo era per finta... Non gli scrollò gli occhi di dosso, non ce la faceva a guardare altrove ! Tutto era concentrato su di lei, sui suoi capelli, sui suoi lineamenti perfetti, sulla sua pelle chiara... Vedersela nuovamente accanto addormentata lo pervadeva di sensazioni che solo lei era in grado di fargli provare... Lei gli voleva bene: sentendola pronunciare quella frase, il cuore di Heero spiccò il volo... Nessuno gli aveva mai voluto bene, lei era la prima... era l'unica persona che forse lo poteva capire meglio di chiunque altro... Continuava, però, a spaventarsi di questi pensieri; gli era continuamente stato insegnato che sentimenti come l'amore, andavano repressi perché non portavano altro che guai e che con la gentilezza e la compassione, non sarebbe mai potuto diventare un soldato perfetto... Ma oramai non la pensava più così... si può amare e combattere allo stesso tempo o almeno lui ne sarebbe stato in grado... Ma lei ? Cosa avrebbe detto ? Cosa avrebbe pensato in proposito ? Per un momento il suo pensiero corse a Duo, alla loro ultima conversazione in cui Duo gli confessò di provare per Relena qualcosa di più della semplice amicizia; le cose non erano così facili, ci sarebbe stato un rivale...Ma, del resto, era stato lui, il primo a conoscerla e se non fosse stato per lui, Duo non l'avrebbe mai conosciuta... Non erano certo cose a cui si poteva pensare... Erano in guerra e dovevano pensare solo a raggiungere la pace, ma è proprio in queste occasioni che nascono sentimenti molto profondi tra un ragazzo e una ragazza; tra loro è ormai inevitabile che sbocci qualcosa di vero... Lei, una bellissima diciassettenne, semplice, fragile, dolce, alle volte un po' chiusa, ma al contempo ribelle... Come si fa a resistere a una ragazza simile ? Persino lui, Heero Yuy, non aveva resistito al suo fascino... e lo capiva solo ora, ora che lei dormiva e lui poteva contemplarla in tutta la sua bellezza... Ora capiva il perché di quei gesti istintivi...
Le si avvicinò Perché mi fai questo ? L'averti vicino mi rende felice, ma fa anche così male ! Non posso nemmeno accarezzarti la guancia... se venisse a saperlo Duo mi ucciderebbe !
Si avvicinò di più fino a sfiorarle le labbra; poi le sussurrò nell'orecchio: < Scusa ancora... >
Si sdraiò e continuò a guardarla finche non si addormentò...

DICIASSETTESIMO ATTO

È mattina; i due fanno colazione, poi salgono in stanza per prepararsi per la partenza:
H: < Allora... >
R: < Allora, cosa ? >
< Niente, lascia perdere... >
< Come vuoi... Ma sappi che non è educato lasciare a metà una frase ! > disse sorridendo,
< Parlavo da solo... >
< Parlavi da solo ? Che strano... > disse sempre divertita,
< Ti diverti alle mie spalle ? >
< No... cosa vai a pensare ? >
< Dai, sbrigati a prepararti... >
< Sai, proprio ieri ho sentito Duo... mi ha mandato un'email... >
< Duo ? Che ti ha detto ? >
< Niente di che...mi ha detto che sta andando tutto bene, che ha trovato la ragazza ed è contento, tutto qui... >
< Ha la ragazza ?!!!?? >
< Sì, si chiama Hilde >
< Ero convinto che... >
< Eri convinto che ? >
< Niente... >
< Ci risiamo, non concludi la frase ! >
< Stavo pensando ad alta voce... >
< Va bè... però Duo, dalle parole che mi ha scritto, mi pareva davvero molto entusiasta... >
< Quando trovi la persona giusta... è molto facile sentirsi bene... >
< Per lo meno, quando finirà la guerra saprà da chi tornare... >
< ... >

I mesi trascorrono velocemente e la guerra continua imperterrita: per Heero, Relena e gli altri piloti, le missioni non finiscono mai... Questa guerra dura da quasi un anno e, alle volte, la gente iniziava a perdere la speranza di una pace futura... Il sogno di un mondo nuovo e senza guerre si andò disperdendosi...
Heero e Relena sono ormai diventati buoni amici, certo, bisticciavano ancora, ma erano sicuramente più vicini; tutte quelle missioni, gli innumerevoli pericoli, avevano contribuito ad ravvicinarli... Ora, stanno parlando e armeggiando con il computer nel giardino dell'hotel in cui hanno appena portato a termine una missione:
< Ti vedo pensierosa... >
< Non è niente... >
< Ti conosco troppo bene per non capire che qualcosa non va ! >
< Il fatto è che...mi stavo domandando se...questa guerra finirà un giorno o l'altro... >
< Chi lo può dire... >
< Spero che si arrivi alla pace prima o poi... mi fa davvero molto male vedere la gente soffrire... Non ti ricordi quando siamo stati su quella colonia in cui fa caldo tutto l'anno ? Quante persone abbiamo visto morire sotto i nostri occhi... e quei bambini... Te la ricordi Marsha ? >
< Sì, quella ragazzina di colore che si era affezionata molto a te... >
< Lei, quando sarebbe finita la guerra, avrebbe voluto diventare una ballerina e io le promisi che avrei fatto di tutto perché il suo sogno si realizzasse; le avrei portato la pace, ma... non sono neppure stata in grado di salvarla da quella bomba... Lei era lì, che raccoglieva i fiori in quel campo, tranquilla, serena... aveva tutta la vita davanti, invece, in poco più di qualche secondo, la sua vita è stata spazzata via come polvere... E la colpa è mia ! Che non ho saputo aiutarla... > in quel momento, Relena iniziò a piangere,
< Non me ne avevi mai parlato... Perché non me lo hai detto ? > disse prendendole la mano,
< Non ne avevo la forza... stavo male... e anche ora ne soffro molto ! Non ce la faccio a portarmi dentro un peso simile... mi fa un male infinito... >
< So bene cosa si prova... l'ho provato anch'io... >
< E come hai reagito ? >
< Cercando di dimenticare...e convincendomi del fatto che io ce l'ho messa tutta per salvare quella vita... >
< Detto così sembra tutto così facile... ma è ovvio che non lo è... >
< Sei così sensibile... > le accarezzò la guancia e si avvicinò al suo viso; la baciò...
< Sei sicuro ? > bisbigliò lei interrompendo il bacio,
< Shhh... non rovinare tutto... > e si baciarono ancora...
Quel bacio sembrò durare un'eternità...
< Ora è meglio che vada in camera a fare la valige... Non mi va di preparare tutto all'ultimo minuto... > disse lei alzandosi,
< È una buona idea... ti raggiungo dopo... >
< Va bene... allora... a dopo... >
Non appena Relena se ne andò, Heero si lasciò cadere sull'erba, Oddio ! Dopo tanto tempo l'ho finalmente fatto ! Se da una parte mi sento sollevato, dall'altra... Come l'avrà presa ? Però è stato bello... diamine, ma a che penso ? Spero non se la sia presa... Bè, sicuramente dovremo parlarne...
Relena, intanto, nella stanza: Non ci posso credere... mi ha baciata...
Verso le dieci e mezzo di sera, Heero torna in stanza; Relena era sul letto e guardava la televisione; era da tutto il giorno che si evitavano... era ormai arrivato il momento di affrontarsi:
< Sei qui... non ti ho visto per tutto il giorno, dov'eri finito ? > disse Relena arrossendo,
< Un po' qui e un po' lì... Tu invece ? >
< In giro per l'hotel... >
< Oh...ho capito... Senti, per... per quello che è successo tra di noi... volevo dirti che... >
< Tranquillo, so già cosa vuoi dirmi... > disse interrompendolo, poi continuò:
< Vuoi dirmi che mi devo scordare tutto... e l'hai fatto solo perché hai avuto un momento di debolezza... >
< No, affatto ! >
< Cosa ? >
< Non mi è mai passato per la testa di dirti una cosa simile ! >
< Va bene, ho sbagliato... Allora, cosa vuoi dirmi ? >
< Ecco... intanto, volevo chiederti scusa per essere stato un po' impulsivo con te, anche se... >
< Anche se ? >
< ... ecco... sì, insomma... non è stato solo un gesto istintivo... diciamo che... volevo farlo... >
< ... non ti seguo... spiegati... >
< Volevo farlo da tempo... >
< Per provare qualcosa di nuovo ? >
< No, non è proprio così... >
< Bè, potevi scegliere anche qualcun'altra ! Non mi piace che tu mi abbia usata per soddisfare la tua voglia di fare nuove esperienze ! Sappi, che neanche io non lo avevo mai sperimentato ! >
< No, non hai capito niente...io volevo farlo con te ! Vedi, per te io sono l'amico a cui raccontare le proprie avventure... ecco, ho realizzato che vorrei essere io la tua avventura...>
< La mia avventura ? Mi stai dicendo che...>
< Sì...>
< Mi hai colto un po'alla sprovvista... Non lo immaginavo... >
< Bè, visto che siamo in vena di confessioni, volevo dirti che mi hai fatto perdere la testa fin dal primo momento ! E non riuscivo a non pensarti... >
< ... >
< Senti, non riesco a chiudere occhio la notte... averti così vicino a così lontano allo stesso tempo, mi uccide ! E'più forte di me... >
Relena rimase attonita sentendo quelle parole; era confusa... Si alzò di sobbalzo dal letto; si alzò anche lui, la prese per il braccio e la tirò verso di sé; ci fu un attimo di silenzio, poi:
< Non mi credi ? > disse Heero con la sua voce calda e rassicurante,
< ... > le guance di Relena presero colore,
< Perché arrossisci ? >
< ...io, non ero mai stata così vicino ad un ragazzo prima d'ora... >
< Relena... > e le accarezzò la guancia,
< Sì ? >
< Ti amo, ti amo tanto... >
< Parli sul serio ? >
< Credo di non essere mai stato così sincero... >
< ...ecco, non mi sembra il momento giusto per cominciare una storia... >
< È perché siamo in guerra ? >
< Sì... >
< Riflettendo... credo tu abbia ragione... Okay, aspettiamo... ma per adesso dimentica quello che ti ho detto... >
< Come posso dimenticarmelo ? Mi hai appena detto che mi ami e non è una cosa da nulla ! >
< Allora cosa dovrei fare ? >
< ... >
< Tu, però, non mi hai risposto niente... e finche non mi dirai niente... > lei lo interruppe gettandogli le braccia al collo e baciandolo:
< Questo ti basta ? >
< Non potevi essere più chiara... > rispose lui trasognato,
< Non so più cosa dire... >
< Non dir niente allora... > la baciò di nuovo,
< ... >
< Dici di non voler stare con me, però ricambi i miei baci ! > disse lui sorridendo,
< Non ho detto che non voglio star con te, ho detto solo che non mi sembra il momento più adatto... >
< Va bene... stavo solo scherzando... del resto, in ogni nostra missione siamo due fidanzati, quindi mi difficile fingere ora come ora... anche se ammetto di non aver mai finto... >
< Lo penso anch'io... >
< ... sei così bella... >
< E questo che centra ? > disse lei ridendo,
< Niente... lo penso e basta... infondo è la verità... >
< ... >


DICIOTTESIMO ATTO

Passano le settimane.
Un giorno, mentre Relena è fuori, Heero sta armeggiando con il computer e gli arriva un massaggio inaspettato:
* Andate nello spazio, tu e tutti gli altri, e distruggete la corazzata Libra. Il capo è Zach Marquise... Io e gli altri scienziati siamo prigionieri; fra meno di un'ora verremo giustiziati. Fate del vostro meglio; è una missione pericolosa, ma voi siete gli unici che possano favorire la pace... Che Dio vi benedica ! *
Zach Marquise ? Ma è il fratello che Relena non sa di avere... e io dovrei ucciderlo... come faccio ? Non posso arrecarle un tale dispiacere, anche se non sa niente sul suo conto... Non so davvero cosa fare...
Arriva la sera e, come loro solito, dopo cena, scelgono un film, ma:
< Cosa preferisci: " Le verità nascoste " oppure " The Ring " ? >
< Decidi tu... >
< Se te lo chiedo evidentemente non so quale scegliere... >
< Per me non fa nessuna differenza... >
< E dai, per favore ! >
< Te l'ho già detto: fai tu... >
< Heero ? >
< ... > e lui si voltò verso di lei,
< Cos'hai ? >
< Niente... >
< Non mentire con me... è chiaro che qualcosa ti turba... sei così passivo... >
< Sto bene, davvero... non devi preoccuparti per me ! >
< Partirai allora ? > e un'espressione grave le apparve in volto,
< Per dove ? > disse con tono incredulo,
< So tutto... hai dimenticato di cancellare il messaggio... >
< Relena, io... >
< Io verrò con te ! >
< No, non te lo permetterò ! >
< Non sarai certo tu a impedirmelo ! >
< Oh, sì invece ! >
< Perché ? >
< È troppo pericoloso... Senti, volevo dirti... >
< Non parlare, so di Zach... >
< Come lo sai ? Allora perché non sei mai andata a parlargli ? >
< Perché non è venuto lui ? Lui sapeva prima di me ! >
< ... >
< Se sopravvivrà, gli parlerò... >
< ... non intendevo nasconderti nulla... te l'avrei detto comunque... >
< Heero... ti prego, non andare ! > lei iniziò a piangere,
< Lo sai bene che non posso venire meno ai miei doveri... >
< Lo so... ma non posso fare a meno di... >
< Non piangere... mi fai male... > disse lui voltandosi per evitare di guardarla,
< Dimmi la verità, hai intenzione di morire ? >
< ... >
< Guardami... non fare così... >
< Relena, per favore ! Non posso sopportare tutto ciò ! >
Lei iniziò a singhiozzare più forte; lui sentiva il suo cuore sciogliersi... Riuscì per poco a trattenere le sue emozioni, il desiderio di stringerla a sé era troppo forte; le asciugò le lacrime che le solcavano il viso e l'abbracciò:
< Sai una cosa ? La mia vita non avrebbe avuto un senso se non ti avessi incontrata... >
< Così non mi aiuti... >
< Lo so... fa molto male anche a me ! >
< ... sono sicura che tu vincerai... >
< Preferiresti vedere sconfitto tuo fratello che... >
< Il mio ragazzo... sì... lo dico con tutta sincerità ! Tu mi vuoi bene e ti preoccupi per me... A lui non interessa di avere una sorella... >
< ... >
< Ritornerai da me ? >
< ... abbi fiducia... > le voltò le spalle e continuò:
< Parto subito, se aspetterò ancora non riuscirò più ad andarmene... Arrivederci Relena... Ti amo >
< ... Arrivederci Heero... Io ti aspetterò... >
Heero uscì sbattendo la porta; Relena si lasciò cadere sul letto continuando a piangere e a pronunciare il nome di Heero; lui, dopo essersi allontanato, diede dei calci al muro, anche il suo cuore piangeva: avrebbe preferito tornare da lei per consolarla, per accarezzarla, per asciugarle le lacrime e per dirle che non si sarebbe mai separato da lei... ma...
Certo, meglio sarebbe stato se fosse mai accaduto niente fra loro, entrambi non starebbero soffrendo adesso; ma, come sanno tutti, l'amore è la forza più potente che esiste: impossibile rinnegarlo, impossibile sfuggire e nascondersi da esso...

CONTINUA...























 
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