CAP UNICO
- Capitolo 1° -
INSIEME, PER L'ETERNITA'
Una ferita.
Una profonda ferita, nascosta nella parte più segreta del mio cuore.
Una ferita che nascondo con la freddezza.
Una ferita che mi hanno inferto coloro che mi hanno dato alla luce.
Di sangue, genitori.
Ma i legami di sangue non contano nulla.
Loro mi hanno ferito tante volte....
Mi sbattevano senza pietà in quella prigione sotterranea, fredda, umida, buia...e lì io piangevo...piangevo disperatamente, chiedendomi perché mi succedeva questo...perché mi odiavano...
In realtà non mi hanno mai amato, neanche un po'....a loro andava bene chiunque....chiunque, pur di portare avanti la tradizione e la rispettabilità della famiglia.
Per loro sfortuna, io avevo un corpo esile, non muscoloso, e quindi non potevo imparare perfettamente le arti marziali. Non potevo essere un degno erede della famiglia...
Non hanno mai veramente avuto bisogno di me....
Poi....
Quella notte.
Tutta la sera avevo pianto disperatamente, per la mia condizione. Per non essere amato. Io....avevo bisogno d'affetto. Se avessi avuto almeno un briciolo d'affetto....forse non sarei morto, quella notte.
Avevo pianto, come ogni sera, ma quella volta fu più doloroso, non ricordo il perché.......forse ... si, avevo sentito i miei genitori dire che ero...inutile.
Insomma, avendo pianto così tanto, non riuscivo a dormire.
Uscii di casa, scalzo, con addosso un leggerissimo kimono bianco, quello che usavo per dormire, talmente scomodo...
Vagai senza meta, con in mente i più tristi e depressivi dei pensieri.
Ad un tratto mi accorsi di essere arrivato ad una radura, piena di splendidi ciliegi fioriti, il cui profumo impregnava l'aria, inebriando ogni singola cellula del mio corpo.
Fissai con meraviglia quei ciliegi. Erano davvero stupendi.
Ad un tratto scorsi qualcosa di strano dietro uno di questi....
Sgranai gli occhi, portandomi le mani alla bocca.
Avevo assistito ad un omicidio.
Distinsi solo una persona vestita di bianco che si avventò su di me....cominciando a spogliarmi.... ad abusare di me.
Invano io gridavo, urlavo chiedendo aiuto, un aiuto che sapevo non sarebbe arrivato mai.
Dopo avermi violentato, dopo essersi divertito con il mio corpo, scrisse su di me le parole segrete di una maledizione...poi sigillò la mia memoria, impedendomi di ricordare.
Questo successe quando avevo 13 anni.
Per i 3 anni seguenti, per me fu l'inferno. Avevo febbre altissima, dolori lancinanti in tutto il corpo...tutti mi avevano abbandonato....poi finalmente morii, lasciai quella vita di sofferenze e di solitudine e diventai shinigami.
Fui affidato al più scansafatiche, dormiglione, idiota e goloso degli shinigami. All'inizio proprio non lo sopportavo. Ma dopo aver conosciuto i particolari della mia morte, mi fece una promessa.
Mi promise di proteggermi.
Per la prima volta ho incontrato una persona che tiene a me...le sue parole mi avevano colpito nel profondo del cuore, smuovendone il dolore stagnante.
Nel susseguirsi dei casi, mi legai sempre di più a lui...l'unico che tiene a me, l'unico che mi vuole bene, che mi vuole proteggere, che non ha paura del mio potere empatico, che non ha paura della mia maledizione, a cui non importa nulla del mio passato.
Ora...non riesco a sopportare di vedere sul suo bel volto l'espressione triste e sofferente che appare quando Muraki si diverte a torturarlo psicologicamente. Desidero ardentemente cancellargli dal viso quell'ombra malinconica...e nello stesso tempo provo un odio smisurato per quel pazzo. Lo fa soffrire. E questo non posso perdonarglielo.
Fa soffrire la prima persona che mi ama e che amo.
Si, io lo amo. Amo i suoi occhi ametista, che lui tanto odia, ma che a me piacciono moltissimo, amo il suo viso dolce e infantile, amo le sue mani grandi e morbide che mi accarezzano con dolcezza....amo quel corpo caldo...
Amo tutto di lui. Non mi importa di chi sia in realtà, non mi importa di ciò che ha fatto quando era in vita...
Io lo amo, è questo che conta. Ha portato affetto nella mia vita. Ha portato un raggio di sole nell'oscurità e nel vuoto del mio cuore. Ho ricominciato a vivere....anzi, ho INIZIATO a vivere solo quando l'ho conosciuto. L'unica persona che mi ama e che mi abbia mai amato.
Mi ha riscaldato il cuore....
Sento due mani poggiarsi sulle mie spalle, massaggiandole dolcemente. Accidenti. Deve aver notato che ero triste e malinconico. A volte penso che abbia anche lui la dote dell'empatia.
"Stai bene?" mi chiede, con voce pacata.
"Si..." dico, fingendo freddezza.
"Non è vero..."
Smascherato. Riesce davvero a capirmi...
Mi giro e mi lascio cingere dalle sue braccia forti, abbandonando la testa contro la sua spalla "...non posso mai nasconderti niente, eh?"
Lui ride sommessamente "...no"
Con voce tremante mi confido "...stavo pensando alla mia vita. Stavo pensando che nessuno, NESSUNO mi ha mai voluto bene...." mi stringo ancor più a lui "...tranne te...." le lacrime scendono dai miei occhi. Ti amo tanto da provare dolore...
Lui mi accarezza i capelli...adoro quando mi accarezza così....mi stringe di più, sussurrando "...non ti preoccupare. Anche se la tua vita è stata infelice, d'ora in poi non la sarai più, ci sono io con te. Niente, assolutamente niente mi separerà mai da te. Ti starò accanto per l'eternità che ci è davanti. Te lo prometto"
Ecco. Queste parole. Queste pure e semplici parole mi hanno toccato il cuore. Queste parole mi rassicurano sempre, anche quando sono veramente disperato. Queste parole....che solo lui può pronunciare.
Abbondanti lacrime scendono sulle mie guance, perdendosi nel tessuto della sua camicia "......ti amo Tsuzuki...."
"Anche io, Hisoka...."
Resto a lungo acquattato nel suo abbraccio protettore.
Voglio restare sempre insieme a te...
Voglio rimanere per sempre accanto a te....
Insieme, per l'eternità.
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