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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CAMBIAMENTI IN VISTA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: nicorobin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/03/2004 21:45:56

non so bene cosa succederà.. e` la mia first fanfic! consigli please!!!!!!!
 
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- Capitolo 1° -

CAPTER 1:

Silenzio; l’unico suono era il respirare di qualcuno, lento e regolare.
Buio, interrotto solo da occasionali lampi, causati dal temporale invernale che si scatenava con furia all’esterno.
Solitudine; ma come si poteva essere soli in una stanza con ben tre ragazze accanto?
Eppure era così che si sentiva: sola.
Gli occhi fissi nel vuoto, era tutta la notte che lottava contro quella orribile sensazione. E intanto Calì, Patil e Ginny dormivano sonni tranquilli, ignare di tutto. Non potevano sapere quanto le invidiava, cosa avrebbe dato per essere come loro, come le sue compagne di stanza…Si voltò a guardare il letto a castello accanto al suo, nel quale riposavano le sue due coetanee…erano carine, simpatiche, e soprattutto amiche per la pelle; non si separavano mai, sembrava quasi che vivessero in simbiosi! Pensò alla piccola Ginny, che russava beata nel letto sopra il suo…La lentigginosa ragazzina dai capelli rossi era molto più sveglia di quello che i suoi numerosi fratelli pensavano; ci aveva messo meno di un mese a vincere la sua iniziale timidezza e a conquistarsi la simpatia di molti Grifondoro, nonché di appartenenti alle altre Case; aveva un’amica persino tra i Serpeverde!
E lei invece? Quanti amici aveva? Così pochi che era facile contarli sulle dita…
C’era Ron, ma sebbene gli fosse molto affezionata passava la maggior parte del tempo in cui era con il ragazzo a litigare con lui…
E Harry? Non si era mai realmente confidato con lei…Certo, ne avevano passate tante insieme, ma quando non c’erano pietre filosofali da recuperare, cani a tre teste da domare o compiti da correggere, era assai raro che stessero insieme…In realtà i veri amici, i due inseparabili “compagnoni” erano loro, Ron e Harry; lei era solo un jolly occasionale, da giocare quando c’era bisogno di un trio anziché di un duo…
Ginny? Ma se lei ormai aveva la sua combriccola personale!
Calì e Patil? Diciamo cehe con loro il rapporto si fondava sulla “sopportazione o convivenza pacifica”, visto che il loro passatempo preferito era spettegolare, cosa che lei odiava…
E poi chi c’era? Conoscenti, non amici, solo persone disposte a scambiare due parole durante l’ora di Erbologia…
Ma perché non aveva anche lei una persona speciale con cui sfogarsi, raccontarsi segreti, svagarsi dagli impegni scolastici? Tutti pensavano che l’unica cosa che contava per lei fosse lo studio o i voti a scuola…Possibile che non capissero che se si impegnava tanto in Trasfigurazione o in Aritmanzia lo faceva solo per occupare la mente, per non farsi assalire da quella orribile sensazione, dalla solitudine? Se lo faceva era solo perché non aveva niente di meglio da fare! Forse era squallido ammetterlo, ma era la verità, inutile nasconderselo.
Un tuono più potente degli altri fece tremare i vetri della grande finestra, mentre la luce accecante dei lampi illuminava a giorno la stanza. Sobbalzò, riportata di colpo alla realtà, e il suo cuore ebbe un sussulto. Paura? Non certo di quella ridicola tempesta, ci voleva ben altre per far breccia nelle solide mura di Hogsward! No, era un’altra paura: quella che la situazione non cambiasse…Che il suo cuore fosse diventato di pietra, duro e impenetrabile come il magico castello che la ospitava? Se era così, sperava con tutta se stessa che qualcuno conoscesse un incantesimo per sciogliere la roccia in cui si era trasformato. Questa volta ne la sua intelligenza ne la sua pur vasta preparazione le sarebbero stai utili; non esisteva nessun incantesimo che permettesse di crearsi un amico dal nulla…
Hermione chiuse gli occhi, per impedire alle lacrime di cominciare a scorrerle sul viso. “Non pensare” si disse, “non ci pensare e vedrai che domani andrà meglio”. Ma chi voleva prendere in giro? Se stessa? Il “domani” non sarebbe stato diverso dal giorno prima, o da quello prima ancora…
Aveva bisogno di aiuto; fu questo il suo ultimo pensiero prima che il sonno e la stanchezza la vincessero, e finalmente la ragazza si abbandonò al dolce oblio dell’oscurità.

 
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