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- Capitolo 1° -
Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno.
Esco dalla mia casa a Londra, accanto all’entrata del ministero.
E penso.
Penso a due anni fa, alla lettera che mi mandasti per dirmi che tu e Krum eravate fidanzati.
Quanto ho pianto per quella lettera.
Solo a pensarci sento il cuore salirmi in gola e gli occhi riempirsi di lacrime.
Con un gesto brusco mi asciugo gli occhi.
Non devi pensarci, Ronald. Non devi pensarci, maledizione!
E invece è proprio a te che sto pensando.
Tu che mi hai sempre riempito di gioia con i tuoi sorrisi, senza mai accorgertene.
Tu che, quando con Harry abbiamo sconfitto il signore oscuro, mi hai baciato per la felicità. Per te era solo un bacio, ma non sai quanto valesse per me…
Tu.
Hermione Granger.
E mentre per te oggi è il giorno più felice della tua vita, per me è la fine di tutto.
Tutte le mie speranze, tutti i miei sogni… tutto.
E io dovrei essere contento per te, perché so che è questo che ti aspetti.
Un sorriso. E basta.
Perché pretendi questo da me?
Non ti sei mai accorta di tutto l’amore e la gelosia che mi tenevo dentro, e che ogni volta che litigavamo rischiava di esplodere?
Non te ne sei accorta?
Mi avvicino al luogo dove molta gente sta ridendo, e scherzando.
Ma io non me la sento di gioire con loro.
Chissà da dove viene questo sorriso teso che formano le mie labbra, mentre la gente che conosco corre a salutarmi.
Hai invitato proprio tutti, eh? Anche Malfoy e mia sorella…
Harry si avvicina, a braccetto con Calì.
Sorride a tutti, tranquillo, beato lui che è felice…
Quando mi si avvicina lo saluto cordialmente
<Hey, Harry! Visto che bella giornata? L’ideale per un matrimonio…>
La voce mi si incrina sull’ultima parola.
Mi volto e inizio a camminare nella direzione opposta.
Veloce.
Sempre più veloce.
Corro, ormai, quando mi decido a fermare le gambe.
Sono lontano da lì, ma non abbastanza lontano perché non mi arrivino i suoni della festa.
Sento un fruscio alla mia sinistra.
Harry.
<Te ne puoi andare?>
<Non ne ho la minima intenzione > risponde deciso.
Ok, niente da fare, non riuscirò a mandarlo via.
Non posso rimanere, non posso!
So che per te sono importante anche io, ma è il fatto di essere solo un amico che mi fa impazzire!
<Ron, non puoi continuare così!>
Ha ragione. Non posso. Ma non sopporto di sentirmelo dire.
Se c’è ancora qualcosa che mi lega a te, è l’amicizia.
Non posso spezzare anche quella.
Non posso andarmene.
<Lo so da me, credi che non l’abbia capito? Non sono stupido! Ma cosa posso fare? So già che fuggire via da qui peggiorerebbe le cose, ma non me la sento di rimanere…>
<Non starai pensando di…>
<No, non ne avrei il coraggio. E comunque ho solo vent’anni… >
<Questo non c’entra niente. C’è tanta gente che tiene a te, non farti vedere così abbattuto proprio oggi!>
<va meglio così?> rispondo, e tiro fuori un sorriso da un’ orecchio all’altro.
<Non fare il deficiente.> smetto all’istante di sorridere
<Io non ho il diritto di decidere per te, ma almeno per oggi, solo oggi, mostrati felice.
E’ stata tutto il tempo a chiedere quando arrivavi, ci tiene a te…>
<Non come vorrei io…>
Dolorosi attimi di ricordi che mi sfrecciano davanti agli occhi, e silenzio.
<Perché non le hai mai detto nulla?>
<Non lo so… un po’ mi vergognavo e avevo paura che non mi amasse… almeno ora so di aver avuto ragione… e mi sono risparmiato la figura dell’idiota…>
<Secondo te può averti fatto bene stare in silenzio e tenerti tutto dentro, se ora soffri così tanto? Questo matrimonio… soffri e basta… come farai quando te la troverai davanti?>
cosa posso rispondere?
Per fortuna Harry svia il discorso su Calì.
<Ha detto che quando ci sposiamo vuole un’ abito come quello di Herm…>
<Perché, che abito ha?>
<Azzurro chiaro, quasi bianco, credo che sia di ciniglia, le arriva all’altezza delle ginocchia, senza maniche…>
Più Harry parla più riesco ad immaginarti, con i cappelli che ti cadono sulle spalle e quell’abito… quello che ti ho regalato io…
Inizio a piangere, come i bambini piccoli. Harry si ferma e mi guarda imbarazzato, senza sapere che fare.
Lo guardo e la sua aria impacciata mi fa quasi ridere.
<Non ti preoccupare, non è niente…> dico tra i singhiozzi <E’ solo che… quell’abito…>
Non riesco a finire la frase che, scosso dai singhiozzi.
<E’ un tuo regalo.>
Guardo Harry stupito e lui mi sorride <L’ ha detto a tutti…>
Sorrido tra le lacrime <Tipico di Herm…>
<Rimanendo qui non si risolve niente… torniamo al matrimonio… almeno salutala…>
<D’accordo… ma sappi che non ho nessuna intenzione di farmi prendere per il culo… >
Indosserò una maschera, quella che ho portato tutti questi anni, ma che all’inizio non era una maschera… quello prima ero io…
Arrivo alla chiesa sorridendo, come mi hai sempre visto fare…
Tu non conosci il vero Ron…
Per te sono solo un’ amico…
E poi ti vedo.
Trattengo il respiro da quanto sei bella ed elegante.
Ma non è per l’abito, tu sei così.
Appena mi vedi diventi l’immagine della vera felicità.
<Ron! Ma sei davvero tu?>
Ti avvicini sorridendo e mi abbracci.
<Sei così diverso… ma non importa, l’importante è che tu sia qui!>
<Hermione, congratulazioni!> rispondo, sempre con sorriso da ebete e il cuore a pezzi <Era anche ora che tu e Krum vi sposaste…>
<Si…dopo 3 anni di fidanzamento…Ron, vieni un’ attimo di là…>
<…ok…> che posso rispondere altrimenti?
Ti seguo dietro la chiesa, dove ti appoggi alla staccionata, con il sole alle spalle…
Che angelo…
<Cosa c’è?> chiedo perplesso
Mi guardi con aria triste e inizi a giocherellare con le trecce che formano la tua acconciatura.
<Mi prometti che non dirai niente a nessuno?>
Sempre più perplesso e ora anche un po’ preoccupato, ti rispondo <Si, certo! Insomma, dopo Harry sono il tuo miglior amico!>
Scuoti lentamente la testa <Harry non capirebbe… vedi, Krum…>
<Hermione, se è urgente è meglio che ti sbrighi perché tra poco inizia il matrimonio…
non è carino far aspettare lo sposo!>
Sorrido incoraggiante. E bravo scemo, peggiora la situazione!
<E’ questo il problema… io non lo voglio sposare!>
<Cosa… ma perché?>
<Oh Ron…> inizi a piangere e io lì come un imbecille.
Un po’ imbarazzato mi siedo sulla staccionata accanto a te e ti cingo le spalle con le braccia.
Mi avvolgi con il tuo profumo, e anche se stai piangendo sei veramente bellissima.
Ti appoggi sul mio petto, e quando smetti di piangere chiedo.
<Hermione…perché?>
La tua risposta è corta e semplice <Perché non lo amo, Ron…>
Mi rivolgi un sorriso amaro dove non c’è più traccia della felicità di prima.
Solo ora mi accorgo che anche la mia maschera non ha retto.
<Ha senso…ciò che dici, intendo… se non lo ami non sposarlo…>
<E tutta questa gente? Non posso dire anche a loro quello che ho detto a te…>
<Il fatto che non lo ami ti giustifica su tutta la linea…>
In quel momento cado dalla staccionata e ti trascino con me.
Decisamente una figura da imbecille.
Detto così non è per nulla comico, ma dopo un po’ iniziammo a ridere entrambi.
Siamo caduti nel campo dietro la chiesa, sepolti dall’erba alta.
<Ma come hai fatto?> mi chiedi sorridendo
<Non lo so, davvero…>
Il tuo viso torna serio e mi chiedi <Seriamente, cosa faccio adesso?>
Ti guardo negli occhi <Puoi dire a tutti che il matrimonio è annullato o salire su quell’altare e sposare quella melanzana rinsecchita!>
<Ma guarda che stronzo!> e ridi
<Come ti permetti?>
Inizio a tirarti le trecce come ai vecchi tempi…
Ingaggiamo una lotta all’ultimo sangue finché riesco a bloccarti gambe e braccia.
<Ahia, Ron! Cosi mi fai male!>
Allento un po’ la presa e ti liberi con una velocità incredibile.
<Ok, ok… hai vinto… va bene così?> dico, e ti stendi a terra accanto a me
<Dimmi cosa fare…ti prego…>
<Io devo dirtelo? Questo è il tuo futuro. Devi decidere tu con chi passarlo: o con Krum o con qualcun altro…>
…che ovviamente non sarò io…
<Ron, cos’è l’amore?>
Ma che domanda è?
Eppure una cosa la dico, un pensiero lasciato in un cassetto di cui tu hai la chiave, che ho sentito chissà dove.
<L’amore è desiderare la felicità di un’altra persona, anche se poi sai di dover soffrire…>
Mi guardi con stupore e leggo nei tuoi occhi qualcosa fra la paura e la comprensione, ma non so dire di preciso cosa sia.
Una lacrima ti solca il viso.
Ti metti a sedere con una mano sulla bocca e quando ti chiedo che hai non mi rispondi e scuoti la testa.
<Oddio…scusa, non avrei dovuto chiederlo…>
Aspetto un’ attimo che tu ti sia ripresa.
<Allora lo sposi Krum o no?>
<non…io non….oh Ron!> mi cingi il collo con le braccia e ti stringi a me
<Non so che fare! Ho le idee così confuse!>
<non ti preoccupare, tra poco starai meglio… smetti di piangere, dai… >
<Ron… scusami…>
Cosa? E Perché?
<Non ti capisco…>
<Ti sto piangendo addosso per una colpa che è solo mia!>
<Hermione calmati!>
<E ora non so che fare…>
<Ancora non capisco, ma se posso aiutarti…>
<…ti amo….>
<Cosa???>
Non posso aver capito bene, non è possibile!
<Ti amo. Non sto scherzando. Però non ci tengo a rovinare la nostra amicizia, quindi sposerò Krum, suppongo. …ti chiedo solo un bacio.>
<Hermione... non sai quanto ho pianto…per te…>
Non riuscii a dire altro, perché delle morbide labbra me lo impedirono.
Quando la bocca della ragazza si staccò, erano tutti e due felici come non lo erano da tanto tempo.
<Hermione, abbiamo un problema…> disse Ron ridendo
<Cioè? Che c’è?>
<Chi lo dice a quelli di là che la cerimonia è annullata?>
Per tutta risposta la ragazza gli sussurrò <Basta cambiare giorno e sposo…>
<Ho la ragazza più fantastica dell’universo…> e anche lui la baciò dolcemente sulle labbra.
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