PRIMO ED ULTIMO - Capitolo 1° -
Seduta su quella vecchia poltrona di vimini, balenando tra gli sconfinati meandri della sua mente, pensava...
Confuse e accennate parole mute scintillavano come fulgori di tempesta nell'oscurità sovrana dell'attempato solaio.
...timidi bagliori lunari, figli di mille astri splendenti, filtravano dalle tende color malva della piccola finestra: illuminavano soffusamente i fogli ingialliti dell'inusato diario invecchiato di fogli vuoti e parole mai scritte, appoggiato sulle sue esili gambe coperte da bianche e fini vesti.
A farle compagnia, oltre alla gelida amica notte, l'unico suono notturno che perenne accompagna le anime in cerca di serenità come la sua: il rumore del silenzio.
Immagini transitorie parevano mettersi a fuoco dinanzi ai suoi grandi occhi castani, ambigue nei colori della notte: immagini di lui, di quel meraviglioso ragazzo, quella presenza propizia piombata all'improvviso a stravolgerle meravigliosamente la vita.
Quell'incontro fatale...le loro anime per un attimo fugace erano riuscite a sfiorarsi e lo avrebbero fatto ancora...in eterno.
Le era bastato un semplice attimo, strappato dai rintocchi severi e precisi del tempo tiranno, per innamorarsi di lui ed era più che sicura che non sarebbero potuti bastare altri infiniti rintocchi per poter sfumare e cancellare il ricordo di lui.
...già...lui...era IL SUO ANGELO: aveva calato le sue candide ali su di lei per proteggerla contro tutto e tutti...e l'avrebbe fatto ancora.
...ma un terribile pensiero spazzò via ogni visione idilliaca e serena: e se non l'avrebbe fatto? Se avesse tirato indietro le sue ali?
Una voce, dall'interno di chissà quale luogo recondito, le gridava, inquietante:
"Tutto, in natura, si consuma. Tutto finisce e ritorna alla terra. Nulla è per sempre"
Quelle parole le si conficcavano in petto e le strozzavano aspramente il fragile cuore: no, non poteva essere così...non doveva essere così!
Poi, la quiete dopo la tempesta: fuori da quella finestra -unico collegamento tra il suo mondo, fatto di un'anima sognatrice e quattro scarne mura, e quello esterno- vispe lucciole brillavano di aurei bagliori, scintillando nella notte; tra i tristi fili d'erba scossi appena dal lieve vento, si adagiava, soave e leggera, una candida PIUMA che, viaggiando indisturbata, trasportata dai mille aliti di brezza notturna, si adagiò appena su quell'invecchiato diario.
...una candida piuma...IL SUO ANGELO dunque: lui, ancora una volta, presente al suo fianco; le ali adesso spiegate su di lei ed un cuore vibrante: l'ammirava da lontano e l'amava da molto, molto vicino.
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***DEDICATO A UNA PERSONA PER ME MOLTO SPECIALE***
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___Icchan, TI VOGLIO UN INFINITA' SCONFINATA DI BENE!!!!____
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