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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LE DIVERSITÀ
Genere: Sentimentale, Azione, Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Autore: yokobas84 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/02/2004 15:13:16

il titolo non c`entra molto,ma nn sapevo ke scrivere.cmq è anke sentimentale. la protagonista è un`extraterrestre, è anche un po` fantascientifico!!!!
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Capitolo 1
“Caro diario,
sono passati ormai degli anni dall’ultima volta che ho scritto su carta, ma ormai con questa guerra non potrei usare un computer. Già, siamo ad un punto morto, gli invasori sono alle porte e non sappiamo come rispondere. Ogni tanto ci penso, cerco il perché, qual è stato il motivo per cui è scoppiata questa stupida guerra.
Cinque anni fa ero soltanto una semplice ragazza innamorata della vita, ma quando lo conobbi tutto cambiò, non so neanche se in peggio o in meglio.
Sono arrivata addirittura a chiamarli invasori e pensare che sono loro il mio popolo, la mia gente. <<Allora ero partita per il mio viaggio d’addestramento, come ogni donna del pianeta Imanaya, a causa di un guasto sono atterrata qui, su quello che mi era apparso un pianeta povero e che si è rilevato essere il pianeta Terra, eterno nemico d’Imanaya, il mio pianeta. Non me n’accorsi subito, ma solo durante il mio atterraggio di fortuna, quando era ormai impossibile tornare indietro. Il mio atterraggio non fu per niente fortunato, infatti nell’impatto la mia astronave si distrusse in modo irreparabile e io rimasi gravemente ferita. Fu allora che lo incontrai, o, meglio, che lui incontrò me: io ero lì , stesa, sbalzata fuori dall’astronave in una pozza di sangue, avevo varie emoraggie esterne e una, grave, interna. Tutto questo ovviamente l’ho scoperto due settimane dopo.>> Continuo a chiedermi perché lui abbia deciso di curarmi nonostante sapessi chi fossi, è impossibile non riconoscere una donna imanayana, infatti oltre ad avere un segno sulla fronte che assomiglia ad un gioiello, tutte abbiamo un tatuaggio su tutto il braccio destro, cioè il braccio che usiamo per combattere (salvo che non siamo mancine), infatti il tatuaggio rappresenta l’arma assegnata alla combattente ed è fatto con le vecchie tecniche in cui si usano aghi, questo tatuaggio viene fatto a 16 anni, cioè nel momento in cui la ragazza deve partire per l’addestramento. Quindi lui non poteva non capire chi fossi , o meglio di dove fossi, eppure, nonostante tutto ciò decise di curarmi ugualmente e, forse proprio in quel momento, decise di prendersi cura di me per sempre. Forse è il caso che parli un po’ di chi sono i terrestri, soprattutto uomini, e che presenti lui.
I terrestri, in un certo senso, sono l’opposto di noi, infatti per Imanaya le donne sono il centro di tutta la società, sono loro che comandano, mentre per i terrestri sono gli uomini che hanno tutti i poteri e tutte le libertà; questi due gruppi hanno due caratteristiche che le portano all’odio, per noi imanayane la “classe” dominante è combattente, per loro terrestri è dedita alle scienze umane, queste se le dividono per famiglie. Lui, Keith, fa parte di una di quelle famiglie specializzate nel campo medico, chiunque potrebbe pensare che questa fu una gran fortuna in un momento di grande sfortuna e anch’io la penserei come loro, non sapendo la mia storia, infatti se lui non avesse saputo nulla di medicina, non l’avrei mai conosciuto e forse questa guerra si sarebbe evitata. Io, con questo racconto, sto cercando di trovare quella cosa positiva, nata dal mio incontro con Keith che valga una guerra.
Ora che ho parlato di chi sono i nostri due popoli è giusto che vada avanti nel mio racconto.<<Mi ricordo molto bene la caduta, ricordo l’impatto e l’ultima cosa che ricordo prima di svenire è l’immagine di un ragazzo sui vent’anni. Nel momento in cui mi svegliai scoprì che quel ragazzo che avevo visto era Keith, ma scoprì anche che in quel momento lui non era nemmeno lì e che avevo avuto una specie di visione.
Appena sveglia capii quello che era successo e Keith, dopo essersi presentato, mi raccontò tutto ciò che era successo dopo. Io sapevo di dover provare odio per lui eppure l’unica cosa che riuscivo a provare era immensa gratitudine, in fondo mi aveva appena salvato la vita. Per un po’ di tempo, però, ero molto titubante nei suoi confronti, infatti avevo pensato che lui avesse fatto una cosa del genere, mostrandosi generoso nei miei confronti, per poi usarmi per attaccare il mio pianeta. Nel nostro pianeta, quando una delle ragazze che seguono l’addestramento viene rapita e viene richiesto un riscatto, le imanayane lo pagano per evitare che la ragazza vengo uccisa o subisca danni. Credo che Keith l’avesse capito, infatti dopo qualche giorno, in cui faceva di tutto per farmi parlare e io non facevo altro che segni con la testa per rispondere, all’ora di pranzo non lo vidi arrivare e mi preoccupai, non molto però, ma quando non lo vidi più anche per tutto il giorno iniziai a preoccuparmi, anche perché ero ancora molto debole e non potevo resistere per molto senza cibo, così, allo stremo delle forze, mi alzai barcollante e mi avviai alla porta e dopo un grandissimo sforzo nello scendere le scale arrivai nel salotto e lo trovai lì, seduto sul divano con un libro sulle ginocchia addormentato, o quello fu ciò che mi sembrò di vedere, infatti quando arrivai all’ultimo gradino della scala persi l’equilibrio e stavo per cadere, ma in un attimo lui fu lì a sostenermi e con quel gesto capii che non mi aveva aiutato per colpire il mio pianeta e con un filo di voce gli dissi grazie, lo guardai in faccia e lui mi fece un sorriso dolcissimo; mi prese in braccio e mi riportò nel letto e mi chiese scusa per il metodo che aveva usato, ma affermò che era l’unico che avrebbe funzionato.>>
Così iniziò quel periodo della mia vita che mi portò a cambiare. In questo momento lui è qui di fianco a me e sta parlando con dei terrestri per decidere che fare con Imanaya, ma non so che cosa pensa, da quando è arrivata la notizia dell’imminente attacco non lo capisco più, ho molta paura che sia arrivato ad odiarmi, spero solo che non sia così, lo spero davvero perché l’amo più della mia stessa vita e se lui mi odiasse non potrei più vivere. <<Nei giorni della mia convalescenza iniziammo a parlare, ci raccontammo tutta la nostra vita e iniziò la nostra amicizia. Lui mi aiutava negli esercizi di riabilitazione e un giorno, alla fine di uno di questi, gli chiesi come l’avessero presa le altre persone alla notizia che lui ospitasse un’imanayana, lui mi rispose che nessuno lo sapeva e che nessuno sarebbe venuto a cercarlo perché non aveva più parenti e non aveva più nessun amico; dopo quella volta non ne parlammo più. Decisi allora di ripagarlo per tutto ciò che aveva fatto per me e decisi di non andarmene mai più anche se all’inizio mi costò davvero molto. Iniziò così la nostra vita da amici, lui iniziò ad insegnarmi le arti mediche e io gli insegnai l’arte del combattimento, io non ero molto portata per fare il medico, mentre lui si dimostrò un ottimo combattente! Così passarono quasi sei mesi, ma un giorno dopo sette lune dal mio arrivo accadde un fatto imprevedibile che cambiò tutto. Appena alzata, quel giorno non sembrava molto diverso dagli altri, ma non sapevo cosa mi aspettava. Mi stavo avviando alla sala da pranzo quando mi prese una forte fitta alla testa, in preda al dolore riuscì a chiamare Keith, che arrivò di corsa, mi fu vicino e quando mi prese in braccio per portarmi a letto vidi delle immagini di guerra in cui vidi me, Keith e dei terrestri prigionieri di non so chi, quindi svenni. Quando mi risvegliai gli raccontai ciò che avevo visto e lui mi ricordò che non era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere, mi chiese anche se sapevo se quella fosse una caratteristica delle imanayane, ma gli risposi che non ne avevo mai sentito parlare e decidemmo di fare una ricerca, ma invano: le notizie su Imanaya erano principalmente top-secret e quelle accessibili non ci diedero nessun risultato. Dopo poco sentimmo bussare alla porta e, dopo avermi nascosta, Keith andò ad aprire la porta e si trovò davanti due uomini che dissero di aver trovato un frammento di un’astronave imanayana, gli dissero che probabilmente una donna di, come dissero loro, quella razza maledetta si aggirava da quelle parti e gli dissero di non far entrare nessuno dicendo che avrebbero controllato la zona per essere sicuri che nessuno si fosse nascosto da quelle parti, in quel momento mi sentii totalmente persa e quando pensai di essere spacciata il mio corpo reagì facendomi cadere in una sorta di coma annullando ogni funzione di se stesso, ma lasciandomi cosciente, in questo modo i controlli ebbero esiti negativi. Keith se ne stupì molto e venne a cercarmi dicendomi quello che era successo, ma quando mi vide la sua reazione non fu esattamente di gioia: infatti non avevo ancora recuperato le mie funzioni vitali, avevo l’aspetto di un morto, lui piantò un urlo, mi afferrò cercando di fare qualcosa e in quel momento cominciai a recuperare colore riprendendo a respirare. Gli raccontai come il mio corpo aveva reagito alla situazione di pericolo che si era creata, finito il racconto lo guardai e vidi che stava piangendo allora mi disse che aveva avuto paura di avermi perso, detto questo mi abbracciò e mi baciò.>>

 
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