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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Nana
Titolo Fanfic: THE RISE AND FALL
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: akira14 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/02/2004 02:40:16

con questo capitolo si chiude la storia di nobu e shin.
 
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CAPITOLO SPECIALE
- Capitolo 1° -


Rating: OOC/Scopritelo con i nostri baldi giovini!
Pairing: Takumi/Ren, Naoki/Yasu, Reira/Nana…Ma dai, sto scherzando XD!
Serie: Nana
Disclaimers: I personaggi appartengono alla Sensei Yazawa! Io li uso solo per divertirmi un po’! Le canzoni invece sono di Craig David e Sting, e di Daniele Silvestri.
Dedicato a:Dany perché si è sorbita questo sclero insensato, aiutandomi con i suoi consigli, Pam perché mi sostiene sempre, Misato e Arashi per i loro splendidi siti e alle cugi Saya e Kima ^****** ^
Note: Ambientato 7 (chissà xké ;P) anni dopo le vicende di Nana…Siccome non sono una veggente, ho cercato scuse plausibili per le mie esigenze…Quindi se con la fine del manga quello che ho raccontato qui non stesse in piedi, concedetemi una piccola “licenza poetica”, ok?
Nessuno spoiler, solo parti della mia mente malata!
Ancora mi chiedo cosa c’entri il titolo con la fic, se non per la canzone -____-
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SHIN POV

Dunque.
O lascio perdere, alternativa molto invitante ma un po’ codarda oppure persevero fino a quando non troverò una soluzione.
Certo, i suoi occhi su di me non fanno che rendere tutto più difficile.
Ci sono momenti in cui ti senti un completo stupido in mezzo ad un mondo di cervelloni.
Questo è uno di quei momenti.
Me la sono andata a cercare, anche questo è vero. Avrei potuto evitare che passasse tutto questo tempo, prima di darmi una svegliata e ascoltare i consigli dei miei amici. Ora sarebbe riuscirei più facilmente nel mio intento.
Oppure avrei potuto evitare di farmi incastrare da un bell’uomo che si è rivelato essere un implacabile aguzzino. Ad esempio Nana è rimasta ferma sulle sue convinzioni, e non si è fatta abbindolare.
Sono uno stupido.
Un idiota.
Se solo potessi uscire da questa situazione in qualche modo.
Ma non ci sembrano vie d’uscita.
Allora senti, Shin. Tu non sei scemo, e ci puoi arrivare benissimo. Devi solo convincerti che non c’è niente di così complicato che non possa essere risolto restando calmo e distaccato.
Ok?
Ok.
Dopo il discorsino tra me e me, prendo una decisione. Buttiamoci. Tanto non ho niente da perdere, no?

“Come andiamo?” chiede Nobu entrando.
E’ leggermente abbronzato, il bastardo. Non che non gli doni un colorito un po’ diverso da una mozzarella avariata, ma divertirsi mentre io sto soffrendo le pene dell’inferno a causa SUA mi sembra pressoché inaccettabile.
Come vuoi che vada, baka?
Sii maledetto per il resto dei tuoi giorni, ecco quello che ti posso dire.
E mentre mi distraggo, il crudele seviziatore di menti promettenti ma fragili come la mia, mi ruba il frutto del mio sudato lavoro da sotto il naso.

“Bene.” Dice l’infingardo.
Ah, adesso andiamo bene? Da quando in qua, potrei saperlo? O il meglio delle tue performance isteriche lo riservi a me? Lo sai che ti romperei volentieri quella tua faccia da schiaffi?
Ma ringrazia che sono troppo civile per prendermela con uno come te.
“Mi sarei aspettato di peggio da lui, visti gli inizi. Mi sta piacevolmente sorprendendo” Che voltagabbana. Dillo che vuoi morire!
“Presto sarà pronto per sostenere l’esame.”
Davvero? E com’è che non le dici A ME queste cose? Ma lasciamo stare, è inutile cercare di capire come ragiona un’ameba.
Mi basta e avanza Nobu.

“La ringrazio” Lo ringrazi? E per cosa se mi è concesso saperlo? Perché IO mi sto facendo il culo, perché IO lo sopporto, perché IO…
Dannazione, quanto VI detesto.
Sì, entrambi.
Lo paghi ed esce. Un’altra cosa che non sopporto… Perché ti sei accollato le spese dei miei studi? Lo sapevi mi sarei ritrovato con un senso di colpa nei tuoi confronti, non è vero?
E così mi sento in dovere di dare il meglio di me stesso.
Quanto TI odio. Vorrei alzarmi e prenderti a schiaffi.
Infatti è quello che faccio.
Faccio cadere la sedia a terra, e mi dirigo a grandi falcate verso di te.

“Shin?” mi guardi stralunato, facendo un passo indietro.
Non intendo fermarmi, non stavolta. Mi hai proprio stancato.
Io mi sbatto e tu ti fai ritrarre su giornaletti di quart’ordine in dolce compagnia, quando io sono qui che lavoro per TE?

Lo schiaffo ti colpisce in pieno volto, lasciandoti non solo il segno delle cinque dita ma anche quello degli anelli.
Mi insegui, chiedendomi che cosa c’è. A te devono scriverti i cartelli, vero?
Non ci arrivi a capire che nel mio UNICO giorno libero vorrei dedicare un po’ di tempo al sottoscritto? Che a differenza di te, detesto passare ogni singolo minuto appiccicato al mio ragazzo come una cozza allo scoglio?
Dico io, mica sono dipendete da te carino.
Ho una mia vita. Il mio mondo non inizia e finisce dove cominci tu. Ti amo, molto più di quanto ami me stesso.
Ma il mio spirito di sacrificio ha un limite.
E ora voglio proprio concedermi un momento di relax.
Senza di te.

“Avanti, si può sapere che ti ho fatto stavolta?”mi blocchi prima che io possa chiamare l’ascensore.
Stavolta. Hai centrato il problema, Nobu. Non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima.
Dopotutto non è nemmeno colpa tua. Sono io che odio il modo in cui spargi i tuoi abiti per tutta la stanza, detesto il fatto che tu oltre a non sapere il significato della parola ordine sembri ignorare anche cosa voglia dire essere puntuali.
Per non parlare poi del fatto che hai voluto comperarti un appartamento. Per quale ragione, dal momento che hai sempre una scusa per restare a provare negli studi, e torni sempre a notte fonda?
E quel poco tempo che trascorri a casa, te ne stai spaparanzato sul divano a leggere il giornale.
Salvo poi starmi attaccato tipo ventosa durante i tour.
Per quale ragione allora?
Spiegamelo!
Per farmi fare la dolce casalinga?
Ah, no caro. Questo te lo puoi scordare.

“Niente. E’ questo il problema, tu non fai mai niente!”

-Adesso basta
Sei un egoista
Un maschilista
Dei miei nemici tu sei il primo della lista
Sei un qualunquista
Un casinista
Di più, di più -

Ci scambiamo un paio di sguardi omicidi.
Io comincio a bestemmiare contro l’ascensore che non si decide ad arrivare.
Poi lui mi prende il polso e mi fa: “Shin, mi dispiace.”

“E per cosa scusa?” gli chiedo con uno sguardo a dir poco sorpreso.
Ha capito in che cosa sta sbagliando?
Apriti cielo!

“Non lo so, ma scusami. Ti prego.” Mormora massaggiandosi la guancia offesa.
Mi fa uno di quei suoi sguardi da cucciolo maltrattato, che gli riescono ancora a perfezione nonostante sia ormai ventisettenne da un pezzo.
Speri di commuovermi con quel faccino triste?
Sbagli, Nobu. Sbagli di grosso.

-Sei pessimista
Menefreghista
Esibizionista
Se parli ancora giuro chiamo un esorcista
Che suggerisca
Parola giusta
Chissà se c'è-

La mia mano scosta la tua, accarezzandoti dolcemente la guancia.
Mi sorridi, ed io sento la mia forza di volontà ridursi in poltiglia.
Guarda un po’ se devi avere tutto questo potere su di me…Lo sai che ti amo, brutto stupido…

-Oppure battimi
Prova a convincermi
E poi dimostrami
Se veramente saprai portarmi in estasi
E allora resta sì
Resta qui-

“Scuse accettate, baka. Ora lasciami andare che devo andare a saccheggiare un negozio di musica.” Il suo sorriso si allarga ancora di più. “Da solo.” Aggiungo.
Il suo sorriso si spegne.

“Shin? Ti ho detto che mi dispiace!”
Gli pesto un piede, cosicché non mi segua mentre entro nell’ascensore.
“SHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!” urla mentre le porte si chiudono.
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NOBU POV

Qualcuno potrebbe spiegarmi che ho fatto di male?
Sì lo so che non avrei dovuto disturbare Shin. Insomma, con questo caldo lui ha sempre i nervi a fior di pelle. Se aggiungiamo anche che si sta preparando per prendere il diploma…
L’ ho fatto per il suo bene! Insomma, sarà pur sempre un pezzo di carta; ma ormai è un pezzo di carta che è sempre meglio avere, e dopotutto con la licenza elementare certo non fai nemmeno più il netturbino. Visto che aveva ricominciato a studiare ho pensato che non gli costava poi molto recuperare anche i tre anni di superiori.
Avrei voluto convincere anche Nana, ma lei è stata irremovibile.
Ha detto che doveva occuparsi di scrivere i testi delle canzoni del prossimo album, il primo con la nuova formazione dei Seven Sins.
Il chitarrista che ho sostituito non ha fatto molte storie, anzi ha ammesso che anche se non mi fossi presentato io avrebbe comunque mollato il gruppo. Non so quanto ci sia di vero, ma non ha piantato grane e questo è ciò che conta.
Sorprendentemente, oltre che come chitarrista mi hanno preso pure come vocalist. Al batterista, Alex, piaceva la mia voce e ha insistito per provare un duetto con Anja.
Chi è Anja? E’ una ragazza d’oro, con cui molti giornalisti insistono che io abbia una storia e che in fondo mi fa comodo che credano così, perché almeno non tormentano me e il mio ragazzo.
Peccato che Shinny (come l’ ha ribattezzato Alex) non apprezzi i miei sforzi.
Non me lo sarei mai aspettato, ma Shinichi non fa che lamentarsi di me dalla mattina alla sera.
E dire che io ce la metto tutta.
Comunque stavo dicendo? Ah sì…Anja è talmente adorabile che va d’accordo perfino con quella carceriera stacanovista di Nana. Infatti, anche se sono entrambe cantanti non sono in competizione. Siccome la voce di Nana è così roca da parere quasi il timbro di un uomo, e quella di Anja potente e cristallina da fare invidia alla Dion, sono un’ottima coppia di vocalist. Ah, anche Anja è una bassista per la cronaca. Ha vent’anni ed è la più giovane del gruppo.E’ la tipica tedesca che ci si immagina seguendo lo stereotipo: magra e slanciata, bionda con gli occhi azzurri e un sorriso da testimonial di dentifrici.
Ma non andiamo troppo fuori tema, mh?
Ecco, ciò che volevo dire era che quando hanno proposto anche a me di cantare Nana voleva sbranarmi. Temeva che le avrei rubato la scena.
Abbiamo litigato non poco, ma alla fine a Nana è stato assicurato che avrebbe sempre avuto un ruolo fondamentale nella band. Ed era così convinta che ha complicato ulteriormente le cose.
In sette che siamo in questo gruppo, quattro cantano.
Shinichi (baritono), io (tenore), Nana (contralto) e Anja (soprano).
Ora provate a indovinare quanti compongono i brani?
Io. E basta.
Il manager ha insistito che sono in grado di cavarmela da solo. Sì, certo. Dì che non hai voglia di pagare qualcun altro, visto che hai trovato finalmente l’idiota di turno.
E che non mi piace mettermi a discutere, specie con quell’uomo.
E’ l’unico che riesca a far arrabbiare Shinichi più velocemente del sottoscritto, il che è tutto dire.
Beh, sì…Comunque…Forse dovrei interrogarmi su cosa ho fatto per essere maltrattato a quel modo dal serafico Shin, che mi rivolgere la parola solo per dirmi “Buongiorno” e “Buonanotte” da due settimane ormai.
E’ chiaro che abbiamo un problema.
Quale? Magari ha solo un momento di smarrimento, dovuto al caldo e allo stress. In fondo ci hanno annullato il concerto senza preavviso rimandandolo a tre giorni dopo. E meno male che dopo avevamo una settimana di ferie, se no dovevamo anche rimborsare i fan.
Sì un momento di smarrimento.
Già.
Un momento che dura da quindici giorni Nobu? Smettila di prenderti in giro!
E’ chiaro che Shin si è stancato di te.
No, no e ancora no. Shinichi non mi mollerebbe mai così. Se volesse mettere la parola fine alla nostra storia me lo direbbe in faccia!
Dopo sei mesi che stiamo insieme è il minimo!
Insomma, che ci faccio ancora qui nel corridoio? Devo raggiungerlo e scusarmi ancora una volta!
Magari questa è quella buona. Non so che ho fatto ma va bene lo stesso, no?
Me ne sto lì a rimuginare per una buona mezz’oretta, quando sento una mano sulla spalla.
“Nobu?” mi chiama una voce dolce.
Mi volto di malavoglia. E’ Anja. Un raggio di sole in questa giornata schifosa.
“Mh?Che cosa c’é?” le chiedo gentilmente, sfoderando il mio miglior sorriso.
“Ho una melodia in testa, mi daresti una mano a metterla giù?” mi chiede arrossendo. Solo ora noto che ha sulle spalle la fodera del basso. Solitamente è Shin che mi fa di queste proposte, ma siccome lui non c’è mi sembra inutile continuare a tormentarmi… “Andiamo nella mia camera, ok?” le dico circondandole le spalle con un braccio
Lei si preme ancora di più contro di me, inebriandomi con il suo profumo. Chanel n°5…Devo dire che va sul classico la signorina, anche se io preferisco quello di Shin. Mi pare che si chiami “Iceberg”.
“Ce ne hai messo di tempo per chiedermelo, eh Nobu?Cominciavo a pensare avessi qualche problema con il sesso…” sussurra ad un soffio dalle mie labbra.
Poi si allontana ridendo, probabilmente del fatto che sono diventato rosso come un peperone.
Ci metto un bel po’ ad aprire la porta, con le mani che mi tremano per l’imbarazzo.
Dopo aver abilmente evitato le lattine di birra vuote, i miei stivali nonché un cumulo di vestiti che giacciono lì da tempo ormai immemorabile riusciamo ad entrare.
La stanza è quasi un appartamento. Ha anche un piccolo cucinino, ma anche lì lo spettacolo e penoso: piatti e pentole sporche da ieri sera….
Il letto è disfatto, ma Anja non sembra farci molto caso e ci si siede tranquillamente.
Una vocina nella mia testa mi suggerisce di buttarla subito fuori di qui. Per restare nuovamente solo a interrogarmi sul perché quell’isterico lunatico di Shin, che mostra questo suo lato solo con me, ce l’abbia con il sottoscritto?
Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello.
Prendo la chitarra da sotto il letto. Non chiedetemi che ci faceva lì, non saprei dirvelo.
Ci dedichiamo anima e corpo alla canzone, e prima che io abbia modo di rendermene conto si fanno le tre di pomeriggio. E’ il mio stomaco a ricordarmi cortesemente che sarebbe ora di far pranzo.
Beh, n’è valsa la pena…Sta venendo fuori un bel pezzo, e con i dovuti arrangiamenti forse riusciremo anche a farne un singolo da hit-parade.
E sinceramente non mi va di smettere solo perché sto morendo di fame. In fondo, dov’è finito il mio spirito di sacrificio?
E’ lei a fermarsi, e a tirare su la cornetta del telefono.
“Servizio in camera Nobu?” mi chiede mentre digita il numero della reception.
La fermo comprendo la sua mano con la mia e rimettendo giù il ricevitore.
“No, finiamo e ti porto a mangiare fuori.” Le dico, con l’improvviso quanto irrefrenabile istinto di guardare fuori dalla finestra.
“Nobu, non è che per caso stai cercando di sedurmi?” risponde lei allacciando le sue braccia al mio collo da dietro.
E ora cosa faccio?
Kami-sama! Non posso certo sbatterla via con una gomitata, potrebbe offendersi! E sembra ignorare le mie spinte leggere ma decise.
Sta per toccare con le sue labbra fresche il mio collo, mentre le mani mi massaggiano magistralmente le spalle…Quando suona un cellulare.
“Non è il mio. Avevo messo il vibra.” Annuncia lei.
Sai quanto me ne frega. Ma tieni la bocca chiusa per una volta per favore, invece di dare aria ai denti.
Non è nemmeno il mio, perché ho costantemente il silenzioso.
Mi viene un atroce sospetto.
Mi fiondo immediatamente sulla giacca di Shin, appoggiata allo schienale della sedia vicino alla scrivania.
Anja cade letteralmente dal letto, rotolando rovinosamente sul pavimento.
Ma io non ci faccio troppo caso…Devo sapere i miei timori sono fondati.
E lo sono, maledizione!
E’ di Shin!
Dove diavolo è andato SENZA CELLULARE?
Guardo il nome sul display.
“Layla.”
Dannazione, allora mi ha mentito! Mi sta mentendo da sei mesi! Sì, è così!
Perché lei lo dovrebbe chiamare se non stessero ancora insieme?
Allora va a letto pure con lei oltre che con me!
E dire che io mi fidavo ciecamente di lui…Che bastardo!
“Sono Layla, scusa se ti chiamo così senza preavviso…Sei tu, vero Nobu?” Come fa a sapere che sono io?
Intuito femminile?
“Sì, sono io? Che c’è?” rispondo non proprio cortesemente.
“Ah niente, dovevamo vederci un due ore fa e ancora non si è presentato. Non è da Shin tardare tanto. Volevo sapere se era ancora in albergo.”
Dimenticavo che la Serizawa è pur sempre una cara amica di Shinichi. Mi sorprende che dopo essersi usati a vicenda in quel modo abbiano potuto conservare un rapporto d’amicizia, ma probabilmente lo si deve al fatto che entrambi sapevano di essere usati e di stare usando l’altro.
Questo non mi impedisce di provare una fitta di gelosia. Il MIO uomo è maledettamente affascinante…Non vorrei che Layla ci ricascasse di nuovo.
Comunque devo confessare che ha ragione lei.
Non è da Shin, presentarsi agli appuntamenti in ritardo. E’ piuttosto una mia prerogativa, piuttosto che di un galantuomo qual’è Shinichi.
Cosa può essergli successo di tanto grave da farsi aspettare da Layla per ben due ore?
Devo cominciare a preoccuparmi?

Sento un paio di braccia circondarmi la vita. Ora basta, carina.
Non sono dell’umore giusto per i tuoi giochetti.
“Anja, mi hai stancato. Fuori di qui al mio tre. Uno…Due…”
Intimorita dalla mia aura di rabbia allo stato puro, esce scusandosi prima che io finisca di contare.
Le dovrò chiedere scusa, quando tornerà Shin.
Prima devo sbollire la mia ira con quel…Quel…Non mi viene neanche un termine adatto a identificarlo, quel gran figlio di buona donna. Non avrà intenzione di sparire senza dir nulla, vero?
No, perché io sono uno piuttosto apprensivo…
Ma cosa faccio? Mi preoccupo per me, quando Shinichi se n’è uscito incazzato nero ed io ne ignoro completamente la ragione!
Esco sul balcone.Solitamente ammirare il panorama mi rilassa; mi fa ricordare la mattina dopo la nostra prima notte.
Shin mi aveva svegliato all’alba, ancora piuttosto offeso che la sera prima non avessi risposto come sperava alla sua domanda.
Non me la sentivo di dirgli di sì, non fino a quando non fossi stato completamente certo dei miei sentimenti.
“Perché sei ancora qui?” mi chiese baciandomi dolcemente.
“Non avevo impegni urgenti…” mi guadagnai il primo schiaffo da Shin. Scoprii così che è uno che schiaffeggia spesso e volentieri.
Beh, ripensandoci ora forse è stata una reazione piuttosto civile ad una risposta così priva di tatto.
Comunque, chiesi a Shin se poteva prestarmi qualcuno dei suoi vestiti siccome aveva (e ha ancora) un guardaroba immenso.Lui mi disse che non era d’accordo, ma io lo ignorai.
In fondo se n’era andato in giro per più di un anno con la mia roba!Cosa gli costava prestarmi un paio di pantaloni e una maglia?
Una volta vestito, con Shin che mi osservava come se volesse incenerirmi con lo sguardo. Dandomi le spalle cominciò ad avviarsi a grandi falcate verso le scale. Presi le chiavi della stanza e chiusi la porta dietro di me.
Lo raggiunsi di corsa, circondandogli le spalle con un braccio.
“Sei proprio un ragazzino viziato! Proprio non ti va giù che qualcuno ti dica di no, eh?” mi accusò rabbiosamente lui.
“E tu non sopporti che qualcuno ti disobbedisca, non è così?” risposi io cercando di restare calmo.
“Lasciamo perdere, ok? Cerchiamo di goderci la giornata.” Concluse la discussione lui liberandosi dal mio braccio e prendendomi per mano.
Andammo in giro per la Hrad, visitando il Castello e la parte vecchia di Praga…Ci eravamo completamente dimenticati di aver litigato poco prima.
In fondo, a parte quel piccolo diverbio mattutino me la ricordo come una bellissima giornata.
Raziel era addirittura scomparsa nel nulla, e così pure quell’insopportabile vecchiaccio.
Superbo, insomma.
Shinichi era splendido, felice e spensierato come raramente l’ ho visto in questi sette anni.
E quando siamo rientrati in albergo, vedendolo così raggiante…Ho finalmente risposto alla sua domanda.
“Come potrei non perdonare l’uomo che amo?”
Non dimenticherò mai il sorriso che illuminò il viso di Shin.
Ed io che mi ero ripromesso di far sì che fosse sempre contento come quel giorno…
Da quando sono diventato così egoista? Cosa mi è successo? Sono davvero diventato così cinico e calcolatore, così vuoto da pensare solo al mio tornaconto, dimenticando completamente che anche Shin è un essere umano, e che come tutti (e forse più degli altri vista la sua famiglia) ha bisogno di sentirsi amato e apprezzato per quello che è…Mi sono sempre e solo preoccupato della mia felicità, trascurando completamente le esigenze di Shinichi.
Ultimamente, poi, l’ ho veramente trattato alla stregua del mio servitore. Non ho avuto il minimo riguardo nei suoi confronti.
Come ho potuto pretendere così tanto da lui, senza dargli nulla in cambio?
Perché non gli ho mai creduto fino in fondo, reputandolo capace di ferirmi come ha fatto Hachi?
Comincio a sorprendermi del fatto che mi abbia sopportato così a lungo.
Probabilmente ora mi odia. Ci ho messo così tanto tempo per capire…
Ora ho finalmente compreso la ragione di questa sua improvvisa scomparsa.
Shinichi vuole farla finita!
Vuole lasciarmi!
Sì, è così. Dopotutto perché dovrebbe rimanere con uno come me? Che cosa ho da offrirgli, se non sono nemmeno capace di amarlo come si deve?
Ma sarei in grado di vivere senza di lui? Solo ora mi rendo conto. A quale pressione devo averlo costretto appoggiandomi a lui in questo modo?
Lui ha una sua vita, non sono certo il centro del suo mondo anche se finora ho sempre preteso di esserlo.
Ho pensato di mettermi a posto la coscienza pagandogli gli studi. Sono davvero una pessima persona.
Vorrei parlare con lui in questo momento. Dirgli che mi sono reso conto di aver sbagliato tutto. Chiedergli se è disposto a ricominciare, a provarci ancora una volta.
Ma lui non c’é.
Pochi minuti fa mi sarei detto “Aspetterò che torni.” No, se davvero tengo a lui lo devo a cercare io stesso.
Adesso.
E le mie ipocrite scuse? Mi crederà questa volta, o ho finto di pentirmi già troppe volte?
Ho la forza di sentirmi dire che mi odia?
No, non avrei la forza di andare avanti se non sapessi di poter contare ALMENO sulla sua amicizia.
Mi vergogno di me stesso, dovrei preoccuparmi di Shin e non delle mie paure…Ma non ce la faccio.
Oppure sì…Se non altro potrei darmi una mossa e uscire dall’albergo.
Sono sicuro che una volta uscito…Insomma, perché devo essere così debole?
Lascio che i miei occhi spazino su ciò che c’è intorno a me. La piazza di Dom Pedro IV, che riprende l’architettura italiana del settecento (infatti, sembra quasi di essere in una delle splendide città italiane) si estende nella sua magnificenza davanti ai miei occhi…Beh, non ci fosse quella stadia del re Pedro IV, potrei ammirare meglio tutto il resto della città…Quando il cielo è terso, con un po’ di fatica si riesce a vedere il ponte sul fiume Tago…Il ponte del 25 aprile, il più lungo ponte sospeso d’Europa.
La città si può definire quasi la Venezia portoghese, visto che si estende sull’estuario del fiume ed è collegata alla terraferma tramite appositi traghetti. Rasa al suolo dal terremoto del 1755, la Baixa cioè la parte bassa della città (come Roma, anche questa capitale è costruita su sette colli) è stata laboriosamente ricostruita in modo a dir poco straordinario.
Potrei dire che è la mia città preferita in Europa, anche se non è lontanamente paragonabile a Praga.
Diciamo che riesce a scuotere anche me, ha una sua vitalità che si respira nell’aria. E poi la gente è così gentile e disponibile, anche se non capisce un tubo d’inglese e non so niente di portoghese…Ci capiamo a gesti.
La capitale ceca invece è perfetta per startene per conto tuo. Qui a Lisbona se sei da solo, ti senti come un pesce fuor d’acqua.
Ciò che le accomuna è che è praticamente impossibile ritrovare chi si nasconde tra i meandri della città vecchia, specie se questo qualcuno nn vuole farsi trovare!
Finalmente mi decido ad uscire. Shin non è certo il tipo da rischiare di perdersi in una città che non conosce!
Non può essere andato lontano!
Prendo la Rua Augusta, una lunga via lastricata in marmo sempre piena di gente anche perché tutti i ristorantini e i negozi “in” si concentrano in questa strada.
Mi guardo intorno per bene, ma non c’è traccia di Shinichi.
Visto il singolare colore dei suoi capelli, dovrei individuarlo immediatamente.
Prima di passare sotto il grande arco che conduce alla Praça do Comércio (Piazza del commercio) vedo tante piccole bancarelle che vendono monili in argento.
La mia attenzione viene catturata da un pendaglio particolare: una croce egizia.
So che Shinichi ne aveva una, ma gli si è rotta durante una discussione con Alex che gli ha strappata dal collo.
In tasca non ho molti euro, ma dovrebbero bastare per fare un regalino al mio ragazzo.
La croce ha una pietra incastonata al centro…Non so che tipo di pietra sia, non è abbastanza azzurra per essere un’acquamarina ma è troppo chiara per essere uno smeraldo. So solo che ha lo stesso splendido colore degli occhi di Shin.
No, dai…Siamo seri, non posso mettermi a piangere qui. Per una pietra!
Quindi cerchiamo di riacquistare una certa dignità, anche se il ricordo delle mille sfumature di quegli occhi che forse non potrò più vedere mi fa male.
Pago la croce e la catenina in argento, cosicché mi rimangono solo più pochi centesimi per il tram.
Appena avvistata una fermata mi ci fiondo, anche perché mi sembra di aver visto un ciuffo argentato tra quelle persone in coda.
Lo vedo salire, e spingo e strattono le persone alla fermata per poter salire sul tram.
Ma una volta arrivato davanti all’autista, questi m’intima di fermarmi e di far passare tutti quelli che ho superato nella coda. Poi, altrettanto gentilmente mi fa scendere dal tram e mi dice di aspettare il successivo visto che non c’è più posto.(non è sfiga…A Lisbona la coda è SACRA! NdAki)
Le mando tante di quelle maledizioni in giapponese, che una frotta di turisti miei connazionali con macchina fotografica annessa si voltano a guardarmi inorriditi.
Quello poteva benissimo non essere Shin, poteva darsi che i miei sensi mi avessero ingannato ed io non l’avrei mai saputo.
Mi accascio contro la colonnina della fermata, piuttosto affranto.
Poi sento qualcosa di freddo sulla fronte. Una signora mi guarda piuttosto preoccupata.
“São você que sente bien? ” (ti senti bene ? Chiedo venia ma ho usato Google)
Eh? Non è che mi ha appena insultato? Penso di no, visto che il suo volto sembra piuttosto disteso, e poi mi ha appena appoggiato una bottiglia d’acqua sulla testa. Probabilmente pensa che sia stata colpa del caldo.
“Sim.” È l’unica parola che riesco a spiccicare. Lei mi sorride.
“Mucho obrigado.” (molte grazie) aggiungo, un po’ incerto di aver fatto una fusione spagnolo – portoghese.
La signora mi dà una mano ad alzarmi.
Mi chiede “Que lhe está acontecendo?” (che le sta succedendo?).
Decido che è meglio dileguarmi prima di fare una figuraccia.
La signora non ci rimane poi nemmeno tanto male.

Giro in lungo e in largo Lisbona, conscio del fatto che difficilmente troverò Shin. Eppure non riesco a rassegnarmi.
Rinuncio perfino a fare cena, e chiedo praticamente a tutti i passanti se l’ hanno visto.
In pratica ho indicato la foto, e con la serie più svariata di gesti possibile sono riuscito a farmi capire.
Una mi ha addirittura risposto con più di un “No”.
“O No... se eu visto um menino tão bonito... mim pensar do eu recordá-lo-ia!” (oh no, se avessi visto un ragazzo tanto bello penso me ne ricorderei!)
Non mi era chiaro il significato della frase, ma quel “bonito” non mi piaceva.
Da come l’aveva detto, sembrava un illecito apprezzamento nei confronti del MIO compagno. “Thank you for your useful help. I’ll keep looking for MY BOYFRIEND.” Le ho detto salutandola.
Come mi aspettavo, era una di quelle ragazzine che si divertiva a fingere di non conoscere l’inglese per prendersi gioco dei turisti, perché alla mia risposta ha fatto una smorfia schifata e se n’è andata.
Alle undici e mezza stavo ancora girando senza una meta precisa per la città.
Ora sono davanti al “Parque Eduardo IV”, uno dei parchi più grandi (forse il più grande) di Lisbona.
E’ aperto, e dentro la gente sta quasi tutta per conto proprio.
Ognuno sembra perso dietro ai suoi guai…Così diverso dal resto della città dove tutti vogliono coinvolgerti e trasmetterti la loro allegria.
Ci sono i soliti pittori-sanguisuga, che si offrono per caricature e ritratti dei visitatori. Come se non mi bastasse vedermi allo specchio, o sulle copertine dei giornali scandalistici.
Tutto è silenzioso, eccetto per il fruscio del vento tra gli alberi e il lontano e malinconico eco di un’armonica.
Sarebbe perfetto, se solo ci fosse Shin.
E’ incredibile come con lui riesca a sentirmi a mio agio anche solo a guardare le stelle distesi sullo stesso plaid, senza scambiarci una parola; con la sua testa appoggiata sul mio torace.
Potrò ritornare indietro a quei tempi?
O devo rassegnarmi al fatto che è tutto irrimediabilmente finito?
Ciò che mi sta più a cuore ora è sapere che lui sta bene. Del resto me ne fregherà quando sarà ora. Inutile perdere tempo a tormentarmi, se non sono nemmeno sicuro che lo rivedrò ancora tutto intero davanti ai miei occhi.
Trangugiando a fatica il boccone amaro, metto da parte il mio orgoglio e compongo il numero di Layla.
Solo lei può sapere dove si trova Shin. Figuriamoci se uno come lui dà buca a una donna!
Dopo il decimo squillo, si decide a rispondere.
“Nobu?Come sta Shin? Digli che non me la sono presa per oggi, ma gradirei sapere perché non si è portato dietro il cellulare.”
Le parole mi muoiono in bocca. Lei è convinta che IO sappia qualcosa di Shin. Invece brancolo nel buio, e pian piano l’oscurità si sta impadronendo di me.
Denuncerei quasi la sua scomparsa alla polizia, ma prima di quarantotto ore dalla sua presunta “scomparsa” non si scomoderanno certo a cercarlo.
“Layla, io non vedo Shin da stamattina alle dieci.” Le dico con la voce che mi trema per l’angoscia.
Lei si lascia scappare un “Kami-sama…” pregno di preoccupazione e ansia.
“Ho sentito al telegiornale della mezza che hanno ammazzato un ventiduenne sulla metro…Più o meno verso le dieci e mezza di oggi.” Mormora lei impaurita dalle sue stesse parole. “Non ho fatto attenzione al nome, anche perché non capisco il portoghese…”
Ventiduenne. Oddio.
La stessa età di Shin. Mi sento svenire. Ma prima che possa appoggiarmi sullo schienale vengo scosso da un ondata di nausea che si riversa lungo tutte le mie membra.
D’improvviso sento caldo…Un caldo insopportabile, che sale ad imporporarmi le guance.
Non vedo più nulla, solo macchie davanti ai miei occhi.
E prima che riesca a rendermi conto di cosa stia succedendo, io sono in lacrime.
Vorrei fermarmi ma non ci riesco. A stento tengo in mano il telefonino. Il silenzio tra me e Layla si è fatto pesante, ed è lei a chiudere la nostra conversazione “Senti, telefono a tutti gli ospedali e alle stazioni di polizia e ti faccio sapere, ok? Qualcuno saprà l’inglese!”
Mette giù. Ed io sono solo. Solo con la mia ansia. Sento che potrei fare qualche pazzia in un momento come questo.
Qualsiasi cosa che m’impedisca di pensare a Shin in un lago di sangue, o di sentire le sue urla o di immaginare il sorriso soddisfatto dell’assassino. Le sue labbra sottili, dagli angoli sporchi del sangue che gli è schizzato in faccia, che si curvano in un’espressione di piacere puro.
Riesco perfino a sentire il disgustoso odore del sangue rappreso sulle pareti della metro…Guardo le mie mani, e quasi mi pare che esse si tingano di rosso, sotto la pallida luce del lampione.
Vedo Shin rantolare, il suo pallore ormai cadaverico…Insomma, basta!
Se continuo così finirò per impazzire!
Non sono neanche certo che sia veramente lui ad essere morto. Già, certo Shin non è così stupido da farsi accoltellare da chicchessia.(ah, perché uno ora si FA accoltellare -___-? NdAki)
Sì, uno come lui che a lungo ha vissuto nel mondo della prostituzione…Se non lo hanno ucciso le sue donne, perché dovrebbe morire in un modo tanto stupido.
Comunque non posso arrendermi così. Dovessi anche allertare la polizia, l’ F.B.I., l’esercito…Io lo ritroverò! E lo riavrò indietro VIVO.
Per ora mi limiterò a chiamare tutti. Ma proprio tutti quelli che conosco!
Dovrà pur essere andato da qualche parte, no?
Cominciamo da Takumi…Non so dove sia, quindi per quanto ne so io potrebbe benissimo essere qui a Lisbona.
Ignoro cosa possa essere venuto a fare qui, d’altronde è difficile pensare nello stesso modo di un bastardo…La mente degli stronzi c’ ha un meccanismo tutto suo, che ancora non sono riuscito bene a decifrare.
Forse a modo mio, anche io sono stronzo…Chi lo sa? E’ difficile mettersi nei panni degli altri, specie in quelli di Shin.
Io devo fare qualcosa! Mi fa male la testa, non riesco nemmeno a pensare coerentemente.
Prendo il cellulare e compongo il numero di Takumi.
“Ichinose? Ho bisogno di parlare con te…” chiedo educatamente.
“Terashima, si può sapere che vuoi?” (ormai sappiamo riconoscerci non appena sentiamo l’uno la voce dell’altro) “Non so dove tu sia, quindi ho preferito telefonare anche a te…”gli dico rilassatamente.
“Ti sei perso il fidanzatino, Terashima?” insinua lui con una punta di cattiveria.
“Se sai dov’è dimmelo, se no grazie tante e scusa per il disturbo.” Rispondo cercando di restare calmo.
“Che c’è? Non lo pagavi abbastanza e ti ha lasciato?Mi dispiace, ma non so cosa farci.” Dice sarcasticamente.
Ora ho perso la pazienza. Shinichi ha fatto degli sbagli, come tutti noi d’altronde, ma perché deve essere sempre identificato con una dannatissima etichetta?
Lui non c’entra nei nostri diverbi! Non c’entra niente!
“LASCIA SHIN FUORI DA QUESTA STORIA!” gli urlo chiudendogli il telefono in faccia.
Dopo provo a contattare Ren, e poi Misato e perfino Hachi anche se ho già chiamato Takumi.
Niente.
Nessuno sa dove sia…
Ho appena fatto l’ultimo buco nell’acqua e sto dando testate nel lampione quando ricevo una messaggio da Layla: “Non è Shin.”
Sono sollevato. In un certo qual modo, il magone che mi impedisce di respirare si è fatto un po’ più sopportabile.
Se non altro so che è vivo.
Sto per spegnere il cellulare (perché non c’è niente di più pietoso che aspettare una chiamata che sai bene che non arriverà) …Quando suona.
E’ Luca, il nostro tastierista. Ancora non mi è chiaro come si sia costituito questo gruppo multi -etnico, ma mi piace…Siamo tre giapponesi (chitarra, basso, voce) un italiano (tastiera), una tedesca (basso e voce), un francese (Leon, il nostro tuttofare…nel senso che suona un po’ di tutto) e un americano (Alex, il batterista).
E’ difficile far andare d’accordo tutti, siamo pur sempre sette persone con la propria visione di come dovrebbe essere il gruppo e non sempre queste visioni coincidono.
Abbiamo tutti i nostri scheletri nell’armadio, i nostri peccati inconfessabili.
I Sette Peccati. Un nome adatto a noi sette, non c’è che dire.
Diciamo che Luca riesce a far andare d’accordo tutti.
E non perché come Yasu sia il più vecchio. Anzi, qui il più grande sono io! Lui ha due anni in più di Shinichi, ventiquattro.
Solo che lui è deciso e risoluto e sa farsi rispettare come Nana, ma sa mediare con le persone con calma e tranquillità come il caro vecchio Yasu.
“Nobu? Tutto a posto?” la sua voce è sinceramente preoccupata.
Non ce la faccio a mentirgli.
“Mh...” Rispondo.
“Anja fa i capricci come suo solito perché dice che l’ hai maltrattata…Ti capisco sai, fosse per me l’avrei già soffocata nel sonno quell’arpia…E’ peggio di Nana quando le dicono che non siamo arrivati primi in classifica con il nostro nuovo singolo!
E non preoccuparti per Shin…E’ grande abbastanza da saper badare a se stesso.
Non è la prima volta che scompare senza dire nulla…Ma finora è sempre riapparso nel giro di ventiquattro ore, quindi mi metterei il cuore in pace.
Almeno per stanotte, ok?”
E’ calmo, pacato…E il suo tono è così disteso, così tranquillizzante che mi rilasso quel che basta per rispondergli. “D’accordo. Dammi quindici minuti che trovo un taxi, e sarò lì in albergo.” Dico sul punto di piangere per la tensione accumulata. Ma non posso crollare ora…Non prima che Shin sia tornato.
“Bene. Se hai bisogno di compagnia non esitare a bussare alla mia porta o a chiamarmi in camera. So bene che preferiresti di gran lunga avere Shinny tra le tue lenzuola, ma mi sa che per stasera dovrai accontentarti!” replica lui scherzoso, chiudendo la conversazione.
Mi sento decisamente meglio. Per stasera la ricerca di Shin è terminata.
Chiamo un taxi e torno da dove sono partito.

Quando raggiungo l’albergo, ad aspettarmi davanti alle porte scorrevoli in vetro c’è lui.
Luca non ha una bellezza straordinaria, non è come Shin che ti fa venire un infarto ogni qual volta incroci il suo sguardo. Non ha nemmeno la sensualità innata o il fascino irresistibile del mio ragazzo…Ma è di una dolcezza infinita. Ci conosciamo solo da sei mesi, ed io lo sento vicino come un fratello.
Ha dei caldi occhi neri, e i capelli del medesimo colore, a spazzola. Ha la carnagione scura, quasi ambrata, che viene ulteriormente messa in risalto dai braccialetti dorati ai suoi polsi.
Le sue labbra sono sottili, e si riducono ad una vera e propria linea appena accennata quando è arrabbiato. Le mani sono grandi e calde…Ed è così bravo a fare i massaggi, che ormai l’ ho assunto come mio fisioterapista personale.
“Bentornato, idiota.” Dice, dandomi uno scappellotto sulla nuca.
E so stanotte non dormirò affatto, ma se non altro avrò qualcuno disposto a sorbirsi i miei piagnistei e ad aiutarmi a non pensare a che fine abbia fatto Shinichi.

Quando mi sveglio è più o meno la mezza.
Del sette agosto del duemilaotto.
Quasi mi sento in colpa ad aver dormito così a lungo, pur non sapendo assolutamente che cosa stesse facendo, o dove fosse “il figliol prodigo” del nostro gruppo; meglio conosciuto con il nome di Shinichi Okazaki.
Beh…Non che io abbia dormito tra due guanciali. Arrivato in albergo, Luca mi ha offerto un’insalatiera piena di pasta al pesto.
Mi torna ancora su adesso. Posso dire però di aver imparato la lezione: mai mangiare qualcosa di pesante dopo mezzanotte o ce l’avrai sullo stomaco per tutto il giorno seguente.
Poi abbiamo giocato a carte, spaziando in tutti i tipi possibili fino alle tre: poker, pinnacola, scala quaranta, scopa, rubamazzetto, tresette, sette e mezzo, Uno, Il Mercante in Fiera…
In seguito abbiamo iniziato Alex e Leon al Mah Jong, anche se senza Shin (che è ad un livello quasi “professionistico”) non c’è storia. Ogni tanto, quand’è di buonumore, ti dà l’illusione di poter vincere anche se finisce sempre per stracciarti.
Perfino nei giochi di carte, che inizialmente aveva snobbato con sommo sdegno definendoli “da bambini”, è praticamente imbattibile.
Penso che li abbia rivalutati quando è entrato in camera di Luca (l’unico disposto ad ospitare quattro esagitati in cerca di uno svago: io, Alex, Nana e Anja per la cronaca).
Quando giochiamo c’è sempre un atmosfera da bisca clandestina, con sguardi che cercano di studiare le espressioni altrui, il modo di tenere le carte…Ogni singolo gesto…Al fine di interpretare la mossa successiva.
Per non parlare poi del fumo sopra le nostre teste, così denso che si taglia con un coltello e dei bicchieri di vodka e whisky.
Visto che Leon non ha la costanza di giocare per ore e ore, con il passare del tempo Shin ha preso il suo posto.
Anche le coppie da allora sono diventate fisse: io e Anja (che in questo modo ho avuto occasione di conoscere meglio), Nana e Shin (che quando giocano sembra quasi si leggano nel pensiero) e Luca e Alex.
Ma anche se vinco per miracolo; pochissime volte e solo se Shin è particolarmente stanco, è divertente.
Persino quando Nana e Shin si accaniscono con lo strip poker, e raramente loro si tolgono qualcosa in più della maglietta.
Senza Shin, sono state partite abbastanza vuote e ripetitive, dal gioco semplice ed alquanto prevedibile; ma se non altro hanno contribuito a far passare il tempo.
Verso le tre e mezza abbiamo usufruito della Play2 di Anja (che se il gruppo gira l’Europa se la porta praticamente dappertutto), sdraiati mollemente sul suo letto matrimoniale, mentre lei inseguiva il nostro povero batterista tentando di tagliargli i dread.
American History X, che nonostante abbia già visto molte volte riesce ancora a farmi piangere, Matrix (Keanu *ççççççç*) ed Existenz. Quest’ultimo l’ ho visto negli sprazzi tra dormiveglia ed uno stato semi-cosciente, quindi mi sa che me lo dovrò rivedere perché non c’ ho capito un tubo.
Siamo stati sbattuti fuori alle otto e un quarto circa, dopo aver mandato avanti tre quarti del film per vedere un finale mi ha lasciato con l’amaro in bocca.
Poi siamo scesi nella Hall, e Luca mi ha chiesto di aspettarlo mentre usciva a comperarsi un pacchetto di Camel Light.
Sono crollato.
Non so come, per quale oscura ragione insomma, io mi sia svegliato nel mio letto più o meno quattro ore dopo.
Mi guardo intorno. Il letto è miseramente vuoto e freddo, e ricordarmi l’assenza della persona che amo di più al mondo e che mi manca tanto da provare una forte nausea al pensiero di passare una giornata senza di lui.
Il mio sguardo scorre fino al suo scorre fino al comodino, piccolo reliquiario di una persona straordinaria che solo ora mi rendo di quanto lo sia. Che nonostante io gli abbia dato ben poche soddisfazioni da febbraio a questa parte mi è stato accanto pazientemente.
Il posacenere è ancora pieno da ieri mattina. Solitamente inseguo Shin per svuotare i posacenere, ma ieri ero troppo preso dai miei problemi per ricordarmene.
I mozziconi mi fanno venire in mente il piccolo rito che ogni mattina compie il mio ragazzo.(posso ancora chiamarlo così, vero? In fondo mi rincuora.) Appena sveglio, si alza appoggiando il piede destro a terra, e sedendosi sul suo lato del letto allunga la mano (rigorosamente destra) e prende uno dei suoi piccoli sigari e l’ingombrante accendino di Vivienne Westwood, e parandosi da un vento inesistente con la sinistra se lo accende, alzandosi definitivamente dal letto per vestirsi.
Praticamente rotolo dall’altra sponda del letto matrimoniale, e mi alzo sul gomito sinistro, iniziando a frugare vicino alla abat-jour.
Oltre al suo telefonino, che ho spostato in bella vista sul comodino, casomai si ricordasse di averlo dimenticato e mi chiamasse chiedendomi di portarglielo.
Andando a tentoni sul freddo marmo, m’imbatto nel Breil di Shinichi. Questo, aggiunto al fatto che abbia lasciato qui il suo adorato Nokia 3310, mi fa pensare che abbia agito d’impulso. Cioè; non era fuga premeditata quindi è improbabile che abbia lasciato Lisbona.
E’ in città quindi! Chiamalo niente! C’è più probabilità che trovi un ago sul ponte di Brooklin durante la maratona di New York, che lui in questo groviglio di vie.
Eppure non riesco a rassegnarmi. Al fatto che non posso scusarmi con lui, perché non dove sia ma allo stesso tempo la paura che lui lo veda come un mio tentativo di mettermi la coscienza a posto, e la vergognosa consapevolezza che non posso dipendere così tanto dal suo giudizio o più semplicemente da lui.
E nemmeno alla sua fuga improvvisa, e l’aver dimenticato l’orologio quello che gli avevo regalato ad aprile, a celebrare i sette anni della nostra amicizia. A Nana ho regalato il CD dei Sex Pistols. Quello che ci ha fatto conoscere, che tutto sommato ha fatto breccia nel muro che si era costruita attorno e che ha portato alla nascita di un amicizia che dura da più di dieci anni.
Ma qui stiamo divagando troppo, vero? Comunque non è un buon segno. Che abbia dimenticato l’orologio intendo.
Probabilmente sta a sottolineare ulteriormente la divisione che si è venuta a creare tra noi. Di nuovo. Flussi e riflussi della storia, come direbbe mia madre. Ma allora non affezionarsi a nessuno è l’unico modo per non soffrire? Non avere alcun rapporto sociale è l’unica garanzia di non venire ferito?
E la sofferenza, la disperazione che si provano per il tradimento, per l’abbandono valgono la pena di essere provate sulla propria pelle per non precludermi una possibile felicità?
Sei mesi avrei risposto con un secco NO. Ero convinto che la felicità di pochi momenti impallidisse vistosamente di fronte ad anni di sofferenze e di tristezza. Ora, però, devo ricredermi. I ricordi che mi ha regalato Shin, gli attimi che abbiamo passato insieme nella piena e reciproca comprensione, quasi come se avessimo il dono della telepatia…Sono contento di aver vissuto ogni attimo dei miei ventisette anni perché mi hanno portato a trascorrere sei bellissimi mesi con la persona che amo.
Se poi questa decidesse che io non sono in grado di renderla felice…Beh, ha solo da dirmelo in faccia. Ed io la lascerei andare, lasciandole la felicità che merita con qualcun altro o in ogni caso senza di me; cercherei di scoprire cosa non va in me, e mi sforzerei di migliorare per riconquistarla.
Solo che, devo riconoscerlo, sono alquanto ottuso in certe questioni. Ma che ci posso fare?
La verità è che…Sto cercando di non pensare al fatto che IGNORO le condizioni attuali di Shin e questo MI FA STARE MALE.
Frugo distrattamente nel cassetto superiore, ma non c’è nulla che attiri la mia attenzione. E poi mi sembrerebbe una grave violazione della sua privacy l’indagare ulteriormente tra le sue cose. A fatica mi ritraggo. E come quando sei piccolo e sei davanti ad una bancarella di dolci incustodita: sai che potresti rubare tutte le caramelle che vuoi senza che nessuno se ne accorga, ma a trattenerti c’è il “senso comune” di stare facendo qualcosa di sbagliato, e allora te allontani controvoglia, ma continui a mandare ogni tanto delle occhiate quasi disperate a quel banco. L’ebbrezza del furto ti attira ma hai paura di essere preso con le mai nel sacco…Sei così combattuto. Quasi ti vergogni che un simile pensiero ti sia potuto passare anche solo per l’anticamera del cervello.

Beh, meglio che mi alzi e mi vesta se non voglio rischiare di arrivare in ritardo e far prendere un altro colpo a Layla. Ieri notte (o stamattina, dipende dalla prospettiva) verso l’una e mezza, mi ha chiamato un’ultima volta, chiedendomi di incontrarla per pranzo in un ristorantini di via Augusta.
Tanto, ormai, dopo la vicenda di Praga e poi quella di Parigi (dove si sono dileguati sei/settimi del gruppo) Klaus, il capo- security, ci ha dato per un caso senza speranza.
Quindi posso entrare e uscire come mi pare dall’albergo. Inoltre i fan non sono al corrente che ci troviamo ancora nella capitale portoghese…Ci credono in qualche sperduta isoletta del Pacifico, a goderci la nostra MERITATA vacanza.
Io e Shin avevamo deciso di fare una capatina a Tokyo, ma purtroppo ci sono saltate le ferie.
Mi vesto semplicemente con un paio di pantaloni di poliestere neri, e una camicia di cotone bianca.
In campo borchie, mi limito solo alla polsiera sinistra. Per completare l’opera mi metto il gel fra i capelli, e poi gli orecchini; in seguito prendo il cellulare e altra roba, me li metto nelle mie svariate tasche “zippate” ed esco.
Siccome sono l’una meno cinque, e l’appuntamento è per l’una e un quarto, decido di non perdere tempo ad aspettare l’ascensore e scendo lungo le scale.
Sono quasi al primo piano, quando mi imbatto in due ragazzine e per poco non ci volo addosso. Hanno più o meno quattordici anni, e sulla copertina c’è in primo piano una bella foto del nostro gruppo. Non mi servono ulteriori segnali per capire che è meglio sparire dalla loro vista prima che mi riconoscano. Mi precipito letteralmente giù, entrando nel corridoio del primo piano alla velocità della luce. Lascio leggermente aperta la porta dietro di me, in modo da poterle sbirciare e decidere il momento propizio per muovermi.
Appena sono abbastanza lontane, apro la porta e mi appresto a scendere nuovamente le scale. Una frase gridata dalle due ragazzine (in inglese), però, mi fa raggelare il sangue e mi fermo lì dove sono, immobile.

“Non posso credere a quello che ho appena visto, Mariah!Reggimi.”

Kami-sama! Mi hanno scoperto…Ora saremo dati in pasto ai paparazzi, e tutto per colpa MIA!
Ma il discorso delle due va avanti, facendosi veramente sconvolgente.

“Chi l’avrebbe mai detto. Shinichi Okazaki che si aggira per le discoteche di Lisbona! Proprio lui con quell’aria così snob, mescolarsi alla gente comune!”

Ok. Adesso ho bisogno io di qualcuno che mi regga.
Le mie gambe si fanno di gelatina, e scivolo lentamente a terra.
Cioè. Fatemi capire bene. Mentre io mi preoccupavo per lui, quello stronzo si divertiva tranquillamente in un posto che ha sempre sostenuto di detestare?
Devo andarmene di qui. Non voglio ascoltare oltre i loro discorsi. Mi ucciderebbero, ne sono sicuro.
Ma non riesco a muovermi. Appena mi alzo, un’ondata di nausea mi fa tornare immediatamente al mio posto.

“Ma no, stupida! Io mi riferivo alla evidente confidenza con il biondino dei Trapnest. Guarda, giuro che se mi fa soffrire il MIO Nobu io lo trovo, dovessi girare tutta Lisbona per una settimana e lo scotenno!E non fare quella faccia! Ormai l’ hanno capito perfino i muri che non è tra Nobu e Anja che c’è del tenero, che la loro storia è solo una copertura del loro vero amore.”

“Se lo dici tu…” conclude infine l’altra.
Poi devono essere entrate in uno degli androni ed aver chiuso la porta, perché non sento più niente, nemmeno il rumore dei loro passi.

Solitamente, quello che dicono i giornali scandalistici non mi fa né caldo né freddo.
Tutte stronzate.
Basta che saluti affettuosamente una tua amica e quella subito si trasforma nella tua futura moglie, nella mente bacata di quegli idioti. Non parliamo poi delle storie d’amore degne di essere pubblicate su Harmony che hanno inventato semplicemente a partire di qualche foto dove io uscivo con il braccio sulle spalle di Anja e lei con il suo intorno alla mia vita.
Hanno sostenuto che io tradissi Nana (e questo implica che secondo loro io e lei stessimo insieme, cosa che non è affatto piaciuta a suo marito Ren, anche se cercava di non darlo a vedere) con la nostra bionda vocalist, ma poi hanno tessuto le nostre lodi sostenendo che eravamo una splendida coppia e via dicendo…Però a me e Anja faceva comodo che credessero che stessimo insieme, quindi li abbiamo lasciati parlare.
Quella ragazzina ha un intuito formidabile. In effetti, lo facciamo entrambi perché preferiamo tenere nascoste le nostre relazioni amorose.
Certo, i nostri partner non sono molto felici di questo…Però Shin non ce l’ ha assolutamente con Anja. Casomai è arrabbiato con me. Ha sempre sostenuto che non avrei dovuto alimentare i pettegolezzi, prestarmi al gioco di Anja. Ma se si venisse a sapere che stiamo insieme, la nostra immagine sarebbe infangata e il nostro sogno distrutto per sempre, no?
Comunque, cosa stavo dicendo? Ah sì…Shin ce l’ ha a morte con me, anche perché a lui Anja sta simpatica.
Ha una storia familiare molto simile alla sua, sua madre se n’è andata quando aveva due anni lasciandola con un uomo che non era suo padre.
Solo che a differenza di lui che è odiato tuttora dal signor Okazaki, il “padre” di Anja l’adora e l’ ha cresciuta come una piccola principessa. Per questo lei crede di poter fare tutto quello che le pare solo perché è incredibilmente avvenente ed ha talento da vendere, ma non è così male come sembra.Quando è di buon umore con Luca è dolcissima, e anche se sono una di quella coppie tira e molla, che si lasciano circa venti volte nel giro di un mese, anche se quando lui parla di lei la definisce “un’arpia” e lei un “rompiscatole”, mi sa che finiranno per sposarsi quei due. Anche loro preferiscono tenere la stampa all’oscuro del loro rapporto. Sinceramente non so perché, e anche se un po’ di curiosità ce l’ ho, ho preferito non ficcare il naso in affari che non mi riguardavano. Sia Anja che Luca sono un tantino evasivi al riguardo.
Non perdiamoci però in inutili sproloqui.
Quello che volevo dire è che non me frega niente con chi cazzo fosse Shin, poteva anche essere tra le braccia di Brad Pitt e non me ne sarebbe importato ugualmente. Lui e Naoki possono benissimo essersi visti per cinque minuti tra un drink e l’altro, e il fotografo magari li ha beccati quando si stavano parlando. In fondo tutti sanno che bisogna urlarsi nell’orecchio per sentirsi l’un l’altro, in discoteca.
MALEDETTO BASTARDO!Giuro che se lo becco, io lo sfiguro quel suo bel faccino.
Ciò che mi fa ribollire il sangue è che era in quella discoteca, dannazione!
Cosa gli costava farmi sapere che stava bene? Non sto certo sostenendo che dovesse dirmi dov’era, in fondo era incavolato nero con me e ne aveva tutte le ragioni! Ma porca di quella puttana di sua madre, almeno dirmi che era vivo!
Do un pugno al muro, ma non mi dà alcuna soddisfazione…Nemmeno un pochino di dolore che possa distrarmi, che possa scaricare la mia rabbia.
Meglio che esca, se resto ancora qui rischio di distruggere tutto quello che mi trovo sotto le mani.
In strada vengo sballottato dalla gente, e ci manca poco che prenda a schiaffi una vecchietta che ha osato darmi uno spintone.
Quando arrivo al ristorante dove mi sono dato appuntamento con Reira, lei è già al tavolo che mi aspetta schifosamente sorridente. Penso di avere un’aura nera di rabbia che aleggia intorno a me, perché quando la Serizawa mi scorge, il suo sguardo si fa stupidamente interrogativo, ma il suo sorriso non scompare.
“Che hai da guardare, eh? E LEVATI QUELLO STUPIDO SORRISO DAL VOLTO!”le grido, sbattendo le mani sul tavolo.
(un paparazzo, sentendo le urla scalmanate dei due iniziò a fare attenzione, fiutando lo scoop della sua vita)
“Senti sbarbatello! Calmati! Sei più nervoso di una donna incinta! E NON VENIRE A DARMI ORDINI, PERCHE’ NE HAI ANCORA DI STRADA DA FARE!” mi urla lei di rimando, sbattendo le mani sul tavolo ancora più forte di me.
(e qui il paparazzo in questione capì male... 'mmm…Layla Serizawa incinta... grande scoop!!')
“Da che pulpito viene la predica! Isterica!”questa volta, invece delle mani aperte, è un pugno a colpire il legno del tavolo.
(paparazzo: quindi la gravidanza la fa diventare isterica... mumble mumble...)
“Se pensi di potermi trattare come tratti Shinichi, ti sbagli!”mi risponde lei, facendosi rossa di rabbia.
(e qui il paparazzo non sa che pensare... che ci sia una relazione anche tra Layla e Shin? magari il figlio è proprio di Shin e non di Nobu.. e Nobu sta solo convincendo Layla ad abortire? O cmq sta trovando un modo per appianare le cose??)
“Come tratto Shinichi? COME TRATTO SHINICHI?CHE CAZZO VUOI SAPERNE TU…Tu che per un anno l’ hai pagato per venire a letto con te, non venirmi a fare la predica! Ipocrita!”replico io, mentre la mia rabbia sta lentamente sbollendo.
(e ormai il paparazzo è convinto che il figlio sia di Shin e prende appunti!! ^____^ hihihi)
“Era il suo lavoro, che ti piaccia o no, Nobu! Io lo amavo…A modo mio l’amavo! E mi fa male vederlo con te…Mi dispiace…”e a questo punto Layla si mette a piangere.
(O___o Shin dei Seven Sins si prostituiva!!! interessante molto interessante!! ne verrà fuori un bellissimo scandalo!! per non parlare poi del fatto che.... O___O ho sentito bene?? 'vederlo con te?'... Nobu? Shin?... insieme??!! Altro che scoop!! qui diventerò miliardario se si continua così!! $__$ <--paparazzo ormai completamente perso nel dorato mondo dei sogni ad occhi aperti)
Mi siedo accanto a lei, circondandola gentilmente con un braccio. “Perché pensi che a me faccia piacere vedere Hachi con Takumi? E pensa che in sua figlia ho cercato tutti i piccoli particolari che potessero farla assomigliare a me…”
(....e fu in quel momento che il famoso cantante e chitarrista dei Seven Sins confessò la verità: la figlia del suo rivale Takumi, ex bassista dei Trapnest ed ora apprezzato solista, è in realtà frutto di una relazione extraconiugale tra Nobu e la moglie di Ichinose-san Che triste destino spetta a questa bimba innocente ma sopratutto... Ichinose-san è a conoscenza di questa relazione? relazione che potrebbe durare tutt'ora?? [nota mentale: intervistare Ichinose-san!!])
…Ma sorprendentemente, anche se mi somiglia, resta figlia di Takumi!”le dico, così tanto per riempire il silenzio.
“Pensavo fosse figlia tua…”risponde Layla asciugandosi le lacrime nella manica della sua camicetta bianca. Le passo un fazzoletto, e lei mi sorride. Ma ora il suo sorriso non mi dà più alcun fastidio.
“Lo pensavo anch’io…Invece è un Ichinose anche di nome e di fatto. Peccato. Shizuka è una bambina così adorabile, che mi dispiace che debba crescere con un padre come Takumi.”
(....insomma sta bimba è figlia di Takumi o no? bisogna indagare!! é__é e cmq... rimane il fatto che c'è stata una relazione tra Nobu e Hachi...ops, la signora Ichinose…questo implica che Takumi non sia un buon padre!! bene bene!! *___* [Ahhh... quanti money farò!!])
“Ma dai! Takumi non è così male…Lascia che te lo dica io che sono la sua migliore amica! In fondo perfino persone come Anja Olsen hanno qualcosa di buono, no?”risponde lei ormai calma e rilassata. Mi risiedo al mio posto.
(...Oh....bene bene.. parliamo un po’ di Anja... tiriamo anche i suoi scheletri fuori dall'armadio! Chissà fino a dove sono arrivati... lei e Nobu... o a questo punto devo pensare che ci possa essere una storia anche tra lei e Shin?)
“Anja è cresciuta nella bambagia, questo è vero. Ma non ha mai avuto una madre, né fratelli o sorelle…Dev’essere stato molto triste per lei, crescere con Hayden, considerando che non era nemmeno il suo vero padre.” constato pacatamente.
“Beh, se non altro non è stata trattata come Shin. Però mi pare che lui sia molto più maturo, nonostante abbiano la stessa storia alle spalle.” Osserva Layla.
“Shin è il perfetto fratello maggiore.” Le rispondo io.
(O_____O fratello maggiore?? Di chi? di Anja? allora vuol dire che Anja sta con Nobu? o per lo meno c'era finché Nobu non è passato a Shin.... che casino... meglio mettere tutto per iscritto!!)
"Beh, in fondo per quanto ne sappiamo noi potrebbero anche esserlo...In fondo la madre di Shin l' ha abbandonato che non aveva nemmeno un anno...E Anja ha tre anni in meno di lui." suppone con arguzia Layla.
(bene... quindi questi due sanno che Anja e Shin sono fratelli.. e nonostante questo non l 'hanno detto ai loro amici...ottimo!! *__*)
“Già. Non sarebbero gli unici fratelli che non si assomigliano per niente.”
“A chi ti stai riferendo Nobu? Mi preoccupi.” Chiede lei curiosa.
“A me e Ren.” (oddio O____o! Questa chi se l’aspettava? Ma soprattutto, perché stanno venendo fuori storie da telenovela?)
(...O_________O dopo breve attimo di sbalordimento, il paparazzo con mano tremante segna su suo taccuino due nomi Nobu da una parte... Ren dall'altra.
Li collega con una bella linea al di sotto della quale scrive... BRO
.....e continua a fissare shockata quella scritta!! Chi mai avrebbe immaginato!! i legami tra Trapnest e Seven sin aumentano di minuto in minuto!!!)
Si sistema una ciocca rosa che l’è caduta davanti agli occhi, poi come se niente fosse sospira di sollievo… “Meno male, pensavo che stessi per dirmi tu e Yasu, o peggio ancora tu e Nana.”
“Cosa ci sarebbe di male? Sarei felicissimo se Nana fosse mia sorella. Lei si merita più di chiunque altro l’affetto di una famiglia.” le chiedo un po’alterato.
“Beh, se mi avessi detto che eri fratello di Yasu mi sarei ritrovata davanti il più grande racconta palle del mondo…Mentre per quanto riguarda Nana, il vostro rapporto è così speciale che se scopriste adesso di essere fratello e sorella rischiereste solo di rovinarlo. Se aveste avuto 15 anni di meno, sarebbe stato diverso…Ma ora una semplice parentela non potrebbe che crearvi problemi.”
Non riuscii a trattenere le risate. Layla mi guardava come se fossi impazzito, e questo scatenò ulteriormente la mia ilarità.
“Avresti dovuto com’era seria e greve la tua espressione!Non mi sarei mai aspettato che ci avresti creduto…Io e Ren fratelli, ma dai! Lo sanno pure i muri che sono figlio unico.” le spiegai tra le lacrime(dal ridere).
La Serizawa mi mandò uno sguardo di fuoco. “Idiota!”mi disse, cercando di incenerirmi. “Ci sono caduta come un perfetta stupida.” ammise poi, sconsolata.
(il paparazzo, avendo la netta sensazione che Nobu avesse scoperto di essere osservato ed ascoltato, se ne andò giurandogli un’atroce vendetta)
Finalmente arrivò il cameriere, che ebbe il buon senso di far finta di non averci riconosciuti come celebrità e potemmo ordinare.
Io mi limitai ad una semplice niçoise. Se ripensavo a Shinichi mi si chiudeva lo stomaco dalla rabbia.
Ed io che credevo che prima di tutto fossimo amici! Che illuso! Che stupido che sono stato!
“Che cosa ti tormenta così tanto Nobu? Non sembri neanche più tu…”mi chiede, indovinando perfettamente il mio stato d’animo.
“Shin era a divertirsi tranquillamente per Lisbona, ieri sera. Alla faccia della nostra preoccupazione per le sue condizioni!” E’ la mia risposta, piuttosto sbrigativa.
Lei non sa cosa dire, le mancano le parole. Sbianca in volto, e le sue mani si stringono sul bordo del tavolo.
Forse anche lei, come me, si aspettava un po’ più di considerazione dal signor Okazaki.
Dopotutto non si è nemmeno degnato di scusarsi per non essersi presentato ieri, all’appuntamento che avevano loro due.
“I giornali sostengono che fosse con Naoki.” Aggiungo, ben sapendo che reazione scatenerò con queste parole. Fujieda è l’unico che è rimasto della vecchia formazione dei Trapnest, dopo che Takumi ha lasciato il gruppo per potersi occupare meglio della sua famiglia e Ren si è sposato con Nana.
L’ ho sempre detto, i gruppi come il loro non mi piacciono. Noi siamo in sette, ma l’unico membro che è stato sostituito è stato il vecchio chitarrista. E la separazione non è stata affatto sofferta. Addirittura, la mattina dopo che io e Shin ci siamo confessati i nostri sentimenti a Praga, quando lui mi ha fatto conoscere tutto il gruppo, prima di lasciare l’hotel e il suo gruppo per sempre, Harlan mi ha stretto la mano per poi abbracciare tutti gli altri per un ultima volta.
Insomma, a parte queste inezie, quello che volevo dire era che Naoki e Layla sono passati sedici anni dalla prima volta che si sono incontrati, quindi non sono proprio due sconosciuti.
Eppure nemmeno Naoki si è fatto sentire. Non è il suo ragazzo, ed ormai ha trent’anni quindi non deve certo rendere conto a lei di quello che fa nel suo tempo libero. Però maledizione! Io ho chiamato tutti, perfino lui e non mi ha detto niente! Capisco che tra me e lui non ci sia tutta questa confidenza, ma poteva dirlo alla sua amica.
Gli avrà telefonato pure lei, no?
“Mi deve delle spiegazioni. Immediatamente.” mormora, con tono freddo e distaccato. Deve essere davvero arrabbiata. Sadicamente, io provo una certa soddisfazione. Mal comune, mezzo gaudio come si suol dire.
E forse lei riuscirà ad ottenere qualche informazione da lui.
Prende il telefonino, e con ammirabile calma e freddezza, compone il numero.
Uno squillo, due, quattro e cinque. Scatta la segreteria telefonica.
“Ha il cellulare acceso ma non vuole rispondere. Peggio per lui, tanto non può evitarmi per sempre.” Liquida la questione lei, sorridendomi.
In fondo ha ragione lei. Perché rodersi il fegato prima del tempo?Quando li avremo tra le mani per loro sarà finita.
Non possono scappare da noi in eterno.(e chi lo dice scusa? NdShin&Naoki Io ><! NdAki Ah beh, allora…NdShin) Perlomeno eviteremo di rovinarci la giornata, che nonostante il mio pessimo umore, è splendidamente soleggiata e rinfrescata da un leggero venticello che arriva dal Tago. Non fosse che a forza di girarci gli scorsi giorni, e soprattutto ieri, la conosco a memoria; direi che è il giorno perfetto per farsi un tour completo della capitale.
A questo punto chiediamoci cosa ci faccia Reira qui. Sì, così…Tanto per perdere tempo, visto che non abbiamo niente di meglio da fare. Lei è qui a Lisbona perché la nuova formazione dei Trapnest ha intenzione di promuovere il suo quarto album partecipando all’annuale manifestazione organizzata da MTV, mi pare che si chiami MTV One Night o qualcosa del genere…Comunque almeno un motivo all’anno lo trovano per venire qui a Lisbona, quindi questo è il posto giusto per farsi della sana e soprattutto pagata pubblicità. Noi invece disdegniamo questi eventi così “commerciali”. Preferiamo rimanere nell’ombra, e anche se non passiamo mai sulla Music Television e nemmeno mai premiati da uno dei loro inutili Award abbiamo collaborato con i Metallica, i Good Charlotte, i Nickelback, i Linkin Park. I Mettalica prima che io entrassi nel gruppo, sfortunatamente. Gli altri tre solo in questi sei mesi. Abbiamo in programma di aprire alcuni concerti dei Muse, al fine di poter avere occasione di collaborare anche con loro. Ammiro molto Matthew Bellamy, sia come tastierista che come chitarrista, nonché come frontman del suo gruppo, per non parlare della sua voce che ti fa accapponare la pelle. Avremmo dovuto cominciare questa sera. Ma non abbiamo potuto.
Infatti, loro tre(Chris, Dom e Matt) sono uno dei motivi per cui siamo ancora qui… Intossicazione alimentare in Giappone. Mah, dopo questa non so se ci prenderanno in simpatia. Io ce l’ ho un poco con gli spagnoli dopo quella pessima paella che mi hanno servito circa una settimana fa in un ristorante a cinque stelle! A cinque stelle capite? E non mi hanno nemmeno voluto rimborsare! Che fregatura assurda…L’ ho digerita l’altroieri. Stavo per temere anche io un’influenza intestinale, e dopo questa spiacevole esperienza l’ultima cosa che vorrei sarebbe ritrovarmi a lavorare con due spagnoli e sentire la loro lingua cantilenante e lamentosa. Mi viene il latte ai gomiti solo a pensarci.
Meglio passare ad altro. Peccato che l’altro finisca per essere inevitabilmente Shinichi.
Per quanto mi sforzi, ora che è passata l’arrabbiatura non riesco ad avercela veramente con lui. Magari quando ce l’avrò davanti agli occhi, sentirò ribollire il sangue nuovamente e stringerò i pugni per spaccarglieli su quel suo sorrisino sarcastico; ma ora no.
Forse mi sono meritato questo suo comportamento profondamente scorretto nei miei confronti. Questo insulto alla nostra amicizia, è forse stato causato da me?
Scaricare tutte le responsabilità su di lui non sarebbe infantile ed immaturo? Non rischierei di farlo arrabbiare nuovamente, se mettessi ancora una volta la testa sotto la sabbia? E’ evidente che andremmo presto incontro ad un altro litigio, se io non mi decido a cambiare il mio infruttuoso e sconveniente atteggiamento. Però non mi va neanche di fare il vittimista…Insomma, non deve essere un’unilaterale ammissione delle mie colpe in cui mi riprometto di cambiare le parti più insopportabili del mio carattere mentre lui applaude commosso.
Voglio delle scuse, e soprattutto delle spiegazioni anche da lui. Le esigo. Chiedo troppo? Mi pare proprio di no.
Certo che sono proprio masochista, vero? Continuo a tormentarmi inutilmente, quando con molte probabilità l’oggetto delle mie seghe mentali sta a divertirsi con il suo adorato Naoki!
“Andiamo a fare shopping? So che l’idea non ti attira, ma se ti dicessi che ti offro la possibilità di rifarti il guardaroba a mie spese, ti andrebbe di accompagnarmi?” mi chiede Layla alzandosi dalla sua sedia piuttosto impaziente.
“D’accordo. Tanto non è che la prospettiva rinchiudermi in una stanza d’albergo a rimuginare m’ispiri molto di più.” Le rispondo in tutta onestà.
Lei lascia un centone sul tavolo e poi mi fa cenno di seguirla.
Per tutto il resto del pomeriggio sono vittima dell’isteria collettiva(ma per fortuna non contagiosa), delle donne dedite allo shopping. Dico io…Com’è possibile stare la bellezza di tre ore in un supermercato a tre piani e non comprare NIENTE. E poi non è che lo decide con uno sguardo se non gli piace, fa tirare fuori tutto alla povera commessa, si prova praticamente tutto quello che c’è nel negozio e se ne va lasciandola sull’orlo di una crisi di nervi.
Ma perché non poteva fare un sopralluogo prima e decidere cosa comprarsi?
La psicologia femminile è così difficile da capire…Cosa ci troveranno nello stare chiuse in un locale con tanta aria condizionata da farti venire una polmonite, a provare roba che non oseresti mai metterti per andare in giro?
O tenute scomodissime che userai sì e no una volta nella vita?
Siccome il pranzo l’abbiamo finito verso le due e mezza, e per raggiungere il suddetto “Centro-shopping per malate di mente che non hanno niente di meglio da fare nella vita” ci abbiamo impiegato un oretta…Suppongo che siano quasi le sette.
Io e Layla decidiamo di dividerci. Io voglio riposare i miei poveri piedi doloranti, e lei vuole rintracciare Naoki.
Mi ha detto che appena lo trova mi chiama e mi fa sapere di Shin.
Naturalmente per il tram c’è una coda infame, e quello che devo prendere io per tornare in albergo sembra passare ogni morte di papa. E poi Layla mi ha trascinato con la sua foga dello spendere in oggetti futili! Ho ben quattro borse, dannazione!
Insomma, non riesco ad arrivare in albergo prima delle otto e mezza.
Quando arrivo davanti alla porta della mia camera, inoltre, ci sono Anja e Luca che si slinguano che sarebbe un piacere per gli occhi di chiunque tranne che per i miei dato che queste pubbliche dimostrazioni d’affetto mi fanno venire in mente una certa persona, che ero riuscito a rintanare in un cantuccio per qualche ora.
“Vi levate, per favore?” chiedo piuttosto scocciato.
Si staccano. Sprizzano felicità da tutti i pori, e questo li rende ancora più nauseanti.
“Invidioso, eh?” provoca Anja.
“Di vergognarmi di stare con una ragazza tanto da non dire niente alla stampa, e lasciare che credano che esce con altro? Di sparlare male del mio vero ragazzo per non destare sospetto nelle interviste?
Di nascondermi dietro mille bugie?
Penso di averne già abbastanza con Shin, sai?” rispondo sarcasticamente.
“Ammirabile tentativo di rovinare una serata perfetta con una lite, Nobu.” Commenta Luca. “Ma non ci riuscirai, perché siamo schifosamente felici. Abbiamo deciso di sposarci.” Aggiunge sorprendendomi. Anzi, dire che mi ha sorpreso sarebbe poco…Mi ha fatto venire un infarto.
Due dei membri più giovani del gruppo che si sposano. Non è che qui finiamo male, eh?
“Però…” mormoro incerto.
“Stai tranquillo. E poi anche se uno di noi se ne dovesse andare, troverete un valido sostituto, no?Però trovo piuttosto penoso fasciarsi la testa prima del dovuto.” risponde lui.
Mi avrà letto nel pensiero?
“Se ti stupisci di questo, la prossima notizia ti lascerà secco: Anja aspetta un bambino.” Annuncia con gli occhi che gli brillano per l’emozione.
Io d’istinto mi butto fra le braccia della biondina.
“Poverino, che madre poco seria…Lo compatisco!” le sussurro nell’orecchio.
“Come osi?” sibila lei, pizzicando con le sue lunghe ed affilate unghie la mia guancia.
“Oso eccome, eri o non eri tu a tentare di sedurmi ieri?” borbotto mentre allontano con la forza la sua mano e mi massaggio la guancia offesa.
“Se non sai stare allo scherzo, bello mio, non farne una colpa a me!” risponde lei spavalda.
“Ok, ok…Lasciamo perdere…Piuttosto, ne hai parlato a tuo padre?” le domando a bruciapelo.
Lei si scurisce in volto, ma poi mi stringe ancora di più nel suo abbraccio.
“Hayden non ha fatto i salti di gioia, ma d’altronde ha altro a cui pensare in questo momento. Se non altro mi ha dato
la sua autorizzazione, e sai questo conti per me.” Risponde sorridendo.
Mi chiedo quali altri problemi possa avere il signor Olsen se il matrimonio e la maternità della sua adorata Anja passano in secondo piano, ma in fondo ci saranno momenti più propizi per farle questa domanda.
Piuttosto, un altro interrogativo s’infila sempre più prepotentemente tra i miei pensieri…
Luca, intuitivo come sempre, mi anticipa e mi dà immediatamente la risposta. “Sai qual’è motto di Alex, no? Tutti sono utili, ma nessuno è necessario. Dopotutto siamo ben sette persone in questo gruppo. Penso che se Anja mancherà per qualche mese, non ci saranno problemi nel tour.” Dice ostentando una certa sicurezza.
Un’ultima domanda, e poi posso dirmi soddisfatto. “Ne avete parlato con qualcun altro oltre a me?”
Luca scuote la testa. “Io no, con nessuno. Tu, Anja?”
Lei sta per parlare, poi si ferma e ci osserva come a studiare le nostre espressioni. Qualche suo ex? Potrebbe spiegare perché è intimorita a farne parola con il suo ragazzo, ma non la ragione per cui si preoccupa per me.
Si allontana dal mio abbraccio, per nascondersi alle spalle del suo futuro sposo. Si sistema una ciocca nervosamente e risponde: “Shin. Ieri mattina è giusto partito per parlare con Naoki dei Trapnest riguardo ad una soluzione che avevamo in mente io e lui per il tour. Pensa che ha perfino disdetto un appuntamento con Layla, per parlare con Fujieda. Avrei dovuto mandarle un messaggio io…Però me ne sono dimenticata…E tu non avresti dovuto saperne nulla, fino a che io non ti avessi parlato del mio bambino. Anche perché l’ ho detto solo oggi a Luca. Scusami, ti prego.”
“Ringrazia che non è mia abitudine picchiare la gente, altrimenti ti troveresti con un bell’occhio nero, Anja.” E’ tutto quello che le mie labbra riescono a pronunciare. Sto fremendo dalla rabbia. Senza più proferir parola, tiro fuori dalla mia tasca le chiavi della stanza. Sto facendo una fatica immensa a trattenermi dall’esplodere, davvero.
Cos’è questo? Un complotto ai miei danni? Un divertente diversivo per ridere dell’uomo più stupido sulla faccia della terra, cioè il sottoscritto?
Ok. Va bene.
Vi siete divertiti abbastanza?
Ora basta, per favore. Vi supplico, lasciatemi in pace.
Lei si avvicina a me, poggiando una delle sue pallide e fredde mani su quella che sta tentando di girare la chiave nella toppa. “Ti ho detto che mi dispiace. La tua reazione mi sembra un po’ eccessiva!”
Non resisto, tiro fuori la chiave e gliela tiro in pieno viso ferendola sulla guancia.
“Eccessiva? ECCESSIVA?”le grido in faccia. “Io stavo morendo di paura perché non avevo idea di dove fosse finito Shin, mentre tu lo sapevi benissimo! Spero almeno che tu abbia apprezzato la mia patetica interpretazione!”
Lei indietreggia, e fa cenno a Luca di incominciare ad incamminarsi verso la loro stanza.
Poi rossa in volto, e con i muscoli del collo tesi allo spasmo urla “BELLA PRETESA! Dovevo leggerti nel pensiero?Se magari avessi avuto la brillante idea di chiedermi qualcosa, MAGARI avrei potuto anche darti qualche informazione…Non vi capirò mai…Voi uomini! Abbassarvi a chiedere aiuto MAI E POI mai, eh?
Hai voluto la bicicletta? E ora pedala!” Gira i tacchi e se ne va infuriata.
Se avessi un minimo di lucidità mentale le correrei dietro chiedendole scusa,mi sarei accorto che il suo discorso non faceva una piega, mentre il mio fa acqua da tutte le parti, ma ora come sono convinto di essere nel giusto.
Entro in camera, lasciandomi andare mollemente sul letto. Voglio morire. Sono stanco di questa vita che non è degna di essere chiamata tale. Ma la stanchezza è tanta da non avere neanche la forza di pensare ad un modo in cui morire.
Però, se devo andare all’altro mondo, preferisco andarci pulito.
Mi alzo faticosamente e vado a riempire la vasca.
Su di un piccolo sgabello vicino al bordo c’è lo stereo di Shin. Scuoto la testa come a scacciare il ricordo del mio EX ragazzo, e ritornando in camera prendo “Showbiz” dal mio porta-cd.
Dopo essermi svestito, e prima di essere entrato nella vasca metto su la sette, Unintended.
La nostra canzone.
E’ comico no? Come possiamo essere due musicisti, di cui uno scrive canzoni che riscontrano un certo successo nel pubblico, e come poi la “nostra” canzone sia di un altro gruppo.
E’ un brano dolcissimo, e la voce di Matt raggiunge un pathos che non ho trovato in nessun’altra canzone…Capace di farmi venire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. E tutto questo accompagnato da una chitarra classica ed un violoncello.
Non parliamo poi del testo…Che sembrava fatto apposta per quando io e Shin ci siamo incontrati a Praga.
Mi metto a canticchiarla senza nemmeno farci troppo caso.

“You could be my unintended choice
To live my live extended
You could be the one I’ll always love.”

Finita la mia preferita, passa l’amara e arrabbiata “Uno” che descrive appieno i miei sentimenti verso il suddetto Okazaki.

“This means nothing to me
'Cause you are nothing to me
And it mean nothing to me
That you blew this away”

Poi “Sober”, “Escape”, “Overdue” e per finire “Hate This and I’LL love you.”
Si ricomincia con la disillusa “Sunburn”, il bisogno disperato d’amore di “Muscle Museum”, “Fillip”, “Falling Down”,
“Cave” e lo sfogo di “Showbiz” che dà il titolo all’album. Questa canzone riporta in modo magistrale i miei pensieri, in una frase in particolare, ripetuta fino allo sfinimento: Trying to please you for too long. (Ho cercato di compiacerti troppo a lungo).
Alla terza volta che iniziano i dolci accordi di “Unintended”, allungo la mano e spengo lo stereo.
Sono passate più di due ore, e ormai ho tutti i polpastrelli raggrinziti.
Mi metto solo un asciugamano intorno alla vita, e torno in camera.
Prendo il portatile da sotto il letto(sembra quasi una dimensione parallela, ormai) e attacco il modem alla linea telefonica dell’ hotel, e mi collego a mIRC.
Prima ancora di guardare in chat, do uno sguardo sullo status.
C'é solo Akichan, l'op della chat.
È comprensibile, siamo in piena estate e comunque questa chat mi é sempre piaciuta proprio perché non é molto frequentata e conosco tutti gli utenti, uno per uno.
Mi sposto sulla finestra della chat.
Spero di trovare Valmont...Lo becco ogni morte di papa, ma quando ci troviamo rimaniamo a chattare per ore ed ore.

***Now talking in #Sinners
*** Topic is 'Who has never sinned flies the first stone'
*** Set by Akichan on Tue Aug 07 20:52:23
<Day_Dreamer> 'sera
<Akichan> Ehilà! Giusto in tempo per salutarti prima di andare away ^_-!
<Day_Dreamer> Che tempismo eh ^^V?
***Akichan is now known as Aki|Away
***Valmont has joined #Sinners
<Valmont> Salve
<Day_Dreamer> ohayo...T_T
<Valmont> come mai quel faccino?
<Day_Dreamer> vorrei morire T_T
<Valmont> O_O non dire certe cose!!
<Valmont> non si deve mai pensare di voler morire..c'è sempre una ragione per andare avanti
<Day_Dreamer> ed io ho perso questa ragione......
* Day_Dreamer é un inguaribile sognatore
<Valmont> ma dai! c'è soluzione a tutto! tranne che alla morte! per questo non devi ucciderti!
<Day_Dreamer> mah...
<Valmont> ?
<Day_Dreamer> in questo caso non so se c'é soluzione...io vorrei solo essere amato...
<Day_Dreamer> chiedo troppo?
<Valmont> no
<Valmont> ma non è detto che l'altra persona non ti ami
<Day_Dreamer> sì, te lo dico io
<Valmont> te lo ha detto?
<Day_Dreamer> mi ha fatto morire O_o
<Valmont> O_O eh?
<Day_Dreamer> é scomparso nel nulla senza dirmi niente
<Valmont> ....oh
<Valmont> probabilmente avrà avuto i suoi motivi non pensi? ma questo non vuol dire che non tenga a
te o non ti ami
<Day_Dreamer> sì, ma avrebbe potuto farmi almeno sapere che era vivo, no?
<Valmont> ma dai!
<Valmont> se era morto lo avresti saputo anche prima
<Day_Dreamer> sì, ma vuoi mettere l'angoscia?
<Valmont> ..magari non ci ha pensato..
<Day_Dreamer> beh?E questo tu lo chiami amore?
<Valmont> non giudicare solo per questo
<Day_Dreamer> ma insomma, tu sparisci per più di 24 ore e non ti preoccupi nemmeno di farlo
sapere alla persona che ami?
<Valmont> ...se hai dei motivi?
<Day_Dreamer> l'Armageddon?
<Day_Dreamer> il Diluvio Universale?
<Day_Dreamer> in questi casi potrei capire....
<Valmont> ...se magari aveva non so...dubbi o confusione o...non lo so qualche altro sentimento da
analizzare?
<Day_Dreamer> in questo caso, se anche lo perdonassi come amante...
<Day_Dreamer> nn perdonerei come amico -__-
<Valmont> ...non puoi condannarlo prima di sentire ciò che ha
<Day_Dreamer> tenermi all'oscuro e farmi morire di preoccupazione, é una GRAVE offesa alla mia
fiducia
<Day_Dreamer> che nn posso perdonare da un amico
<Valmont> ...capisco...
<Valmont> ma magari...prova a parlare con lui
<Day_Dreamer> sì, forse...Ma ora parliamo di te ;P!
<Day_Dreamer> come stai?
<Valmont> ....mmm così...ma no preferisco parlare di te
<Day_Dreamer> no no ^^! Di me abbiamo già parlato abbastanza
<Day_Dreamer> --->é un piagnone...ke c'é di più da dire?
<Valmont> no...dai sono curioso di ciò che dirai al ragazzo
<Valmont> non sei così...mi incuriosisci
<Day_Dreamer> ok, finisco il discorso, ma poi voglio che tu mi dica qualcosa di te ;P
<Valmont> ok
<Day_Dreamer> penso che lo percuoterò con l'abatjour XDDD
<Valmont> O_O caspita sei un tipino violento :p
<Day_Dreamer> poi,gli chiederò di spiegarsi con parole sue ^__^
<Day_Dreamer> à che bugiardo à nn lo farebbe mai ;P
<Valmont> eheheheh
<Valmont> sei simpatico..anche se non ci credo
<Day_Dreamer> a cosa nn ci credi?
<Valmont> che lo farai spiegare ;p mi sembri tipetto infiammabile
<Day_Dreamer> Beh, dopotutto gli voglio bene ^^
<Day_Dreamer> ora mantieni la promessa, parlami di te ^_______^
<Valmont> altrimenti non staresti così giù
<Valmont> oh beh..cosa vuoi sapere?
<Day_Dreamer> dimmi quel che vuoi ^^
<Valmont> vediamo...ti dirò qualcosa che amo...la musica
<Day_Dreamer> Ma va? anche io *_____*, cmq
<Valmont> davvero???? *_*
<Day_Dreamer> sì, prima mi sono fatto una 'dose' di Muse ^^
<Valmont> *________* li adoro
<Valmont> ...poi va beh...c'è una canzone speciale....che letteralmente venero ma è un altro
discorso
<Day_Dreamer> io mi sciolgo per Unintended
<Valmont> ............O__________O
<Valmont> anche io!
<Day_Dreamer> eheh...un'altra cosa in comune ^^V
<Valmont> vero ^___^
<Valmont> guarda se non amassi il mio ragazzo così...potrei anche farci un pensierino ^_-
<Day_Dreamer> oh, anche tu hai il ragazzo?
<Valmont> mm si..
<Day_Dreamer> andate d'amore e d'accordo?
<Valmont> oh no tra noi ci sono sempre alti e bassi direi..ma l'amo tanto..
<Valmont> oh cavolo sto diventando melenso..cambiamo discorso
<Day_Dreamer> ultimo litigio?
<Valmont> non mi va di parlarne...
<Day_Dreamer> recente, quindi?
<Valmont> si
<Day_Dreamer> mi spiace ç_ç
<Day_Dreamer> spero facciate presto pace ^______^
<Valmont> ^___^ sei dolce grazie
<Valmont> spero anche io di far pace con lui...e spero che tu faccia pace col tuo
<Day_Dreamer> lo spero anke io...
<Day_Dreamer> sono già in astinenza *ççççççç*
<Valmont> hentai ^_-
<Day_Dreamer> dai, a te nn manca?
<Valmont> si..immensamente..ma più che altro mi mancano i suoi occhi e il suo sorriso
<Day_Dreamer> ohhhhh, che dolce ^_________________^
<Valmont> no affatto..lui lo è...ti viene voglia di riempirlo di baci eheheh e di
mmm....coccolartelo
<Day_Dreamer> lo invidio ^__-
<Valmont> oh dai non penso che il tuo ragazzo non ti coccoli ^_-
<Day_Dreamer> é un po' distante ultimamente
<Valmont> ...come mai?
<Day_Dreamer> forse sono stato un po' egocentrico....
<Valmont> la colpa non è mai di uno solo..
<Day_Dreamer> beh, anche lui ha le sue colpe...ma mie sono maggiori
<Day_Dreamer> (se escludiamo questa sua ultima 'pazzia')
<Valmont> ...mmm mah non colpevolizzarti troppo
<Day_Dreamer> é uno dei miei grandi difetti ;)
<Day_Dreamer> cmq potremmo vederci,sai ^_^?
<Valmont> dici?
<Valmont> non sarebbe giusto nei confronti dei nostri ragazzi
<Day_Dreamer> solo x un drink...nn voglio mica sedurti -__
<Day_Dreamer> -_-
<Day_Dreamer> Nn so xké oggi tutti pensano che faccia proposte indecenti!
<Valmont> scusa!
<Valmont> sai..è che troppo spesso me ne fanno -.-
<Day_Dreamer> wow, sei così bello?
<Valmont> ...non è neanche questo ^_- anche se non sono male..ma è più che altro che boh?
forse..perché sono conosciuto.... dove lavoro...
<Day_Dreamer> sei un musicista, se nn ricordo male ^^...vero?
<Valmont> ...diciamo di si
<Day_Dreamer> io devo cambiare la mia chitarra TT
<Day_Dreamer> c'ero affezionato al mio tesssssssoro *_*
<Valmont> *_* sei chitarrista? e come mai? che le è successo?
<Valmont> eheheheh mi sembri il mio ragazzi
<Valmont> o
<Day_Dreamer> sì, te l'avevo detto che anch'io suono uno strumento, no? Cmq regalare ad una cara
amica per il suo matrimonio ^^
<Day_Dreamer> e siccome é l'oggetto a cui tengo di più, e mi devo far perdonare la scortesia di
stasera, ho deciso di donargliela ^^
<Valmont> oh!!!!!!! capisco! che bel gesto da parte tua!
<Day_Dreamer> eh, lo so ^________^
<Day_Dreamer> mi dicono smpre che sono troppo buono ^^
<Day_Dreamer> era un sempre -_-
<Valmont> eheheheeheh
<Valmont> si anche prima con la lampada XD
<Day_Dreamer> allora, domani ci vediamo *_*?
<Valmont> mmm ma si perché no
<Valmont> dove?
<Day_Dreamer> beh, iniziamo con il dire che ora io sono a Lisbona XD
<Day_Dreamer> --->é proprio stupido -_-, fa proposte senza prima informarsi
<Valmont> oh...anche io O_o
<Day_Dreamer> DAVVERO *_____*?
<Day_Dreamer> beeeeeeeeeeeeeeeeene ^_________^
<Valmont> eheheh ^__________^ sisi
<Day_Dreamer> domani mattina per un caffè?
<Valmont> mmm preferirei prima di pranzo per un aperitivo ^_- ma come vuoi tu
<Day_Dreamer> ok ^^, tanto io dormo sempre fino a tardi ;P!
<Day_Dreamer> alla mezza davanti al monumento alle Scoperte, ok?
<Valmont> mm si perfetto
<Valmont> ma come ti riconosco? ^^
<Day_Dreamer> telepatia *_*
<Day_Dreamer> stavo per chiedertelo io ;P
<Valmont> eheh ^_-
<Valmont> vai tu che sono curioso :p poi ti dico tanto sono facile da trovare
<Day_Dreamer> vedi uno biondo, uno dallo stile un po' punk, che si aggira con un'aria ebete
sotto il monumento? Sono io ^_____________^
<Valmont> oh!! ma dai che non sarai ebete!!! e dalla descrizione non sei affatto male :p
<Valmont> io beh..ho i capelli argentati (o verde acqua? ho momento di lapsus O_O) e mmm un
piercing che congiunge labbra e orecchio attraverso una piccola catena
<Day_Dreamer> ODDIO O_O
***Day_Dreamer has left #Sinner
***Aki|Away is now known as Akichan
<Valmont> ....
<Valmont> -_- non gli sono piaciuto :p
<Akichan> beh, tu vai ad incontrarlo cmq ^^
<Valmont> ^___^ ovvio
<Akichan> così al massimo gli kiedi xké se n'é andato così improvvisamente
<Akichan> magari c'era il suo ragazzo alle sue spalle XDDD
<Valmont> mmm si direi che è la soluzione migliore
<Valmont> ehehheh
<Valmont> eh si e così mi fa nero XP
<Akichan> ma no ^^''''
***Day_Dreamer has joined #Sinners
<Day_Dreamer> Hey!
<Valmont> bentornato ^___^
<Valmont> non ti sono piaciuto?
<Valmont> ç_ç
<Day_Dreamer> nn mi va di fare il maleducato.........
<Day_Dreamer> quindi...
<Day_Dreamer> notte ^*^!
<Valmont> ...aspetta
<Valmont> domani ci sarai?
<Day_Dreamer> sì, certo ><!
<Valmont> O_o
<Valmont> perché sei arrabbiato?
<Day_Dreamer> lasciamo perdere, ok?
<Valmont> ....no
<Valmont> ora voglio saperlo!
<Day_Dreamer> xké tu sei Shin
***Day_Dreamer has quit IRC (quit: 'Le promesse sono infrante come pioggia su di noi')

NdAkira14: Per dovere di cronaca guardiamo com’é finita la chattata…
________________________________________________________________________________________________
<Akichan> se l'é presa, eh?
<Valmont> .......cavolo
<Valmont> lui è...
<Valmont> il mio ragazzo..
<Akichan> che situazione paradossale O_O
<Valmont> ....si...
<Akichan> buona fortuna per domani -********-
<Valmont> -***********- grazie
<Valmont> sei gentile
<Akichan> prego ^^
<Akichan> ne avrai MOOOOOOOOOOLTO bisogno ;P
<Valmont> ç_ç eh si temo di si
<Valmont> -_- domani mi ammazza
<Akichan> vado anche io, notte ^**************^!
<Valmont> ^***************^ notte
<Valmont> e grazie
***Akichan has quit IRC (quit: 'Staying awake to chase a dream')
***Valmont has quit IRC (quit: 'Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai')
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La rabbia mi stia letteralmente divorando dentro.
Per quanto tempo? Per quanto tempo ancora ha intenzione di continuare questa farsa?
Gli ci vuole tanto a mettere la parola fine a questo nostro tira e molla? Io non la sopporto più questa situazione…Davvero, io non ce la faccio più.
Stacco tutto, e lo scaravento con furia sul pavimento.
Comincio a tirare fuori tutta la roba dargli armadi e a buttarla per terra e contro il muro, fino a che non sento le lacrime che scendono lungo le mie guance.
Piango per il nervoso.
Mi butto sul letto e piango. E più piango, più mi vengono in mente motivi per piangere. Rancori e umiliazioni che ho nascosto dietro ad un sorriso di circostanza.
E quando finalmente ho finito, ho un mal di testa che non ci capisco più una sega.
Beh, almeno non riesco ad arrabbiarmi perché se no aumenta.
Mi lascio andare al senso di stanchezza che mi pervade, al mal di testa che pulsa ed il cuore che sanguina.
Nel giro di pochi minuti mi addormento.
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SHIN POV

Come io quarantotto ore fa avevo tutte le ragioni di avercela con lui, ora è comprensibile che lui ce l’abbia a morte con me.
Spero comunque che vorrà starmi ad ascoltare, per con le buone o le cattive io gli chiarirò la situazione. Mai più lascerò che questioni rimaste in sospeso minino la nostra amicizia.
Quando sono uscito l’altroieri mattina, sono andato realmente a rilevare il Virgin Store. Infatti avevo lasciato in camera il cellulare proprio perché pensavo di stare via giusto il tempo per sbollire il nervoso causatomi dall’egoismo stratosferico di Nobu. Poi era nei miei programmi ritornare in camera, e chiedere a Nobu se voleva venire a pranzo con me e Layla.
Ero appena arrivato alla hall, quando mi sono imbattuto in Anja.
L’ ho oltrepassata senza neanche degnarla di uno sguardo. Non che avessi qualcosa contro di lei, anzi tutto sommato come persona non mi dispiace, però come tutti ha qualche atteggiamento che m’infastidisce tipo il fatto che lei e Nobu si usino vicenda per coprire le loro reali relazioni.
Posso capire che Nobu non voglia rivelare alla stampa la natura del nostro rapporto, e anche che quando io sputo sangue per lui e per il gruppo lui se ne vada tranquillamente in giro con la biondina. Quello che non mi è chiaro è come lei possa definirsi mia amica solo quando le fa comodo, salvo poi uscire con il mio ragazzo per coprire una storia che se venisse scoperta non farebbe né caldo né freddo nel pubblico. Tanto è fin dal nostro debutto che si sa che lei è fidanzata.
É piena di sé quella ragazza. E anche piuttosto ipocrita, direi.
Certo, anche lei ha i suoi pregi…Solo che in quel momento avevo un lapsus e non me ne veniva in mente uno.
Quindi parlarle era una di quelle elettrizzanti esperienze che rimandavo volentieri alle calende greche.
Solo che lei mi ha preso per il polso, tirandomi indietro.
Mi ha spiegato quello che aveva in mente. Sapevo già che lei fosse incinta, me l’aveva detto circa due settimane prima e non ne avevo potuto parlare con Nobu perché lei voleva che rimanesse tra noi due, almeno fino a quando non avrebbe discusso lei stessa con il suo ragazzo. Come biasimarla? L’eloquio di Nobu quand’è ubriaco è diventato ormai proverbiale, e lui beve spesso e volentieri.
Dovevo andare a parlare con Naoki e chiedergli di mettersi d’accordo con il suo manager per far unire i Trapnest al nostro tour. Le chiesi perché non ne potevo parlare direttamente con Layla, visto che quel giorno avrei dovuto pranzare con lei, ma lei mi disse che sarebbe stato molto scortese da parte mia, che ero un ex della Serizawa, andarle a chiedere di essere la riserva di un’altra cantante…Era meglio andarci con i piedi di piombo e chiedere prima a Naoki e al manager se erano interessati. Poi ci saremmo preoccupati di lei.
Mi disse di precipitarmi, che Naoki mi aspettava di lì a poco davanti alla fermata della metropolitana del Rossio, una traversa oltre il nostro albergo.
Ripensandoci ora, avrei potuto anche tornare indietro ed avvisare Nobu, ma ero talmente arrabbiato con lui che non mi passava neanche per l’anticamera del cervello. È stato un comportamento estremamente scorretto ed infantile, lo devo ammettere.
Mi rendo conto che ieri in chat Nobu avesse tutti i diritti di criticarmi, ma per questa sparizione così lunga ha le sue ragioni.
Sono mezzogiorno e venticinque. Sono seduto giusto sotto la prua della nave, e sopra la mia testa c’è Enrico il Navigatore.
Finalmente, in lontananza, vedo una figura a me molto famigliare. E’ Nobu.
E la sua camminata scazzata non promette niente di buono. D’altronde lo sapevo, che mi sarei trovato a che fare con il mio ragazzo pronto ad azzannarmi prima ancora che io parli.
Lo ripeterò fino allo sfinimento: non l’ ho fatto di proposito.
Ho passato parecchio tempo discutere con Naoki, e alla fine siamo arrivati ad un accordo: lui si sarebbe occupato del manager, ed una volta convintolo Nobu avrebbe convinto Layla. Lui è l’unico che può fare sentire qualcuno importante, senza sembrare falso, o complimentarsi con qualcuno senza parere uno squallido adulatore.Certo avremmo dovuto aspettare che Anja ne parlasse con Luca e in seguito con Nobu, ma non c’era alcuna fretta. Inoltre avremmo filmato i live in cui era presente Layla, e avremmo dato il 60% dei profitti ai Trapnest. Una soluzione iniqua, ma avremmo perso molti più soldi nel non fare affatto il tour, no?
Mi ha poi invitato a prendere con lui un aperitivo, ed io ho accettato pensando che non mancavo poi da molto, quindi se avessi tardato di qualche ora non ci sarebbe stato alcun problema. In un’esplosione di stupidità poi, mentre sorseggiavo il mio drink, ho avuto la splendida idea di far riflettere Nobu sui suoi sbagli spaventandolo a morte e ritornando la mattina dopo. Davvero una trovata geniale non c’è che dire, un piano eccellente per farsi rinfacciare un comportamento scorretto fino a quando le mie vene non si corroderanno per tutto il veleno che ho nel sangue.
Perciò dopo l’aperitivo ci siamo trascinati fino al parco Edoardo IV, dove abbiamo prima dato da mangiare alle papere e ai cigni, ed eravamo lì tutti tranquilli e sereni con i piedi nello stagno ma poi è arrivato uno stupidissimo bambino a sovreccitare quei poveri animali innocenti, ed uno dei cigni è sclerato prendendosela con il piede di Naoki. Lui ha cercato di dargli un calcio ma si è sbilanciato. Io ho notato che il suddetto bambino aveva uno dei suoi luridi piedini sul mio sandalo, gliel’ ho sfilato da sotto il piede…Così pure lui ha perso l’equilibrio ed è caduto in acqua, aggrappandosi ai miei pantaloni e trascinando giù pure me. In quel momento sono tornato indietro di più di quindici anni, e mi sono messo a giocare con Naoki escludendo quel bambino alquanto antipatico.
Abbiamo continuato fino a che troppa gente si è raccolta intorno a noi. Allora siamo usciti, e siccome i nostri vestiti erano lerci, Naoki ha chiamato un taxi e mi ha portato con lui in albergo dove abbiamo potuto fare una doccia e cambiarci.
Per ringraziarlo di avermi prestato gli abiti, ho insistito per offrirgli una cena ma lui diceva che non era il caso così siamo arrivati ad un compromesso: gli avrei offerto un pagamento completo al cinema. Cioè entrata, pizza, pop-corn e numerose coca-cole. Abbiamo guardato sul giornale, e abbiamo scoperto che in un cinema quasi fuori città facevano il revival delle vecchie pellicole. Per tutto il mese di agosto. E quella era la sera della maratona dei film di Jim Carrey. Il cinema comico non è mai stato il mio preferito, siccome dovevo una serata a Fujieda, ho lasciato che fosse lui a decidere.
Usciti più o meno all’una dal cinema, piegati in due dalle risate, gli ho chiesto se mi offriva una telefonata così potevo tornare in albergo. Mi sarebbe bastato chiudermi in camera per non farmi beccare da Nobu…Figurati se non avrebbe fatto le ore piccole in camera degli altri come suo solito.
Lui mi ha detto che no, non poteva permettere che la nostra giornata finisse così. Per concludere in modo degno la giornata goliardica dovevamo andare anche in discoteca. In fondo con il parco, il cinema era come se avesse ripercorso due età della sua vita: infanzia e pubertà. E per la gioventù ci voleva la discoteca. Ed io sarei stato proprio crudele ad abbandonarlo nel clou delle sue reminescenze. Non che me ne fregasse molto dei suoi ricordi di vita vissuta, ma in qualche modo dovevo far pur passare la nottata, e siccome non avevo sonno acconsentii ad andare con lui in discoteca. Siccome eravamo già fuori città e in fondo avremmo aspettato più tempo il taxi di quanto ce ne avremmo messo andando a piedi, c’incamminammo verso il locale più vicino.
Tutto sommato, restare lì fino alle cinque e mezza del mattino non è stato orribile come mi aspettavo.
Certo, se avessi sospettato che ci avessero scattato delle foto e che sarei finito su un giornaletto scandalistico d’infima categoria, me lo sarei risparmiato ma ormai quello che è fatto è fatto.
Poi siamo tornati in albergo,alle sette e non so ché, e mentre Naoki si faceva un'altra doccia, mi sono appisolato sul divano.
Mi sono svegliato che erano le cinque e mezza…Di sera.
Dovevo avere una vagonata di sonno in arretrato se ho dormito la bellezza di dieci ore senza che niente potesse turbarmi.
Quando mi sono svegliato, Naoki era sulla soglia della camera e stava parlando con un signora di mezz’età. Una sua fan attempata?
Non ho nemmeno pensato per un secondo che lavorasse per mondo dello spettacolo, era troppo scialba per far parte del nostro ambiente.
“Oh, signor Okazaki…Cercavo proprio lei!” disse la sconosciuta sciattona, indicandomi come se avesse appena avvistato un ufo.
“La prego, non mi chiami così.” Le risposi piuttosto scocciato, riassestandomi gli abiti e andando alla porta per sapere cosa voleva da me quella donna.
“E allora come la dovrei chiamare? Herr Olsen? Shinichi? Friedrich?” ribatté lei squadrandomi da capo a piedi.
Signor Olsen. Come il padre di Anja. Una coincidenza? Il cognome Olsen era così diffuso, d’altra parte.
E magari non era neanche tedesco…Magari era olandese!
“Ho una piccola pretesa, signora: mi dia una spiegazione. Mi sta forse prendendo in giro?” le sibilai, prendendola per il colletto. Naoki cercò di fermarmi, ma fu lei stessa a togliersi le mie mani di dosso.
“C’è un tempo e un luogo per ogni cosa, Herr Olsen. Le lascio mezz’ora per decidere cosa fare, la aspetterò nell’Internet Café che c’è dall’altra parte della strada. Trenta minuti, e poi me ne andrò. E non si preoccupi. Non mi rivedrà mai più.” Replicò lei, dandomi un biglietto da visita per poi eclissarsi dentro l’ascensore.
Helga Mayers, investigatrice privata. Wow, avevo una specie di Sherlock Holmes in gonnella alle calcagna?
Era astuta, comunque. Se non mi avesse fatto quella proposta dei trenta minuti per rifletterci, non ci sarei cascato neanche fossi stato completamente sbronzo. Ma in questo caso, una microscopica parte del mio cervello poteva anche pensare che quella donna parlasse sul serio.
“Hai intenzione di andare, Shinichi?”mi chiese Naoki chiudendo la porta. Sinceramente avevo veramente bisogno di rifletterci un po’ su. E se fosse stato uno scherzo? Sarebbe stato il meno. Ci avrei fatto una risata sopra, e tutto si sarebbe sistemato.
Ma se fosse stata veramente un’investigatrice? Se avesse tirato degli scheletri dell’armadio che avrei preferito di gran lunga che rimanessero lì? D’altra parte non era da me nascondermi dietro a paure quasi infantili, pur di non confrontarmi con la realtà.
Dopo aver cambiato idea circa 20 volte del giro di dieci minuti, mi alzai definitivamente dal divano e scesi per andare dall’altra parte della strada. Prima però mi feci prestare una maglia con il cappuccio e un paio d’occhiali da sole da Naoki. Ero comunque riconoscibile, per qualche occhio attento. Ma i più devono davvero impegnarsi, e la gente è troppo di fretta per perdere tempo in queste quisquiglie.
Lei era lì. Era davvero seduta al tavolo di quel dannatissimo bar! Entrai con fare circospetto, e una volta assicuratomi che nessuno mi stava guardando, mi sedetti al suo tavolo.
“Allora, che cosa sa su mio padre? Perché penso proprio che lei che ne sappia più di me sui miei genitori naturali.” Tagliai corto. Prima che lei potesse rispondere arrivò la cameriera a chiederci se volevamo ordinare qualcosa. La Mayers chiese due “bica”(caffè all’italiana). Quando la zelante ragazzina sloggiò dal nostro tavolo, mi rispose. La sua voce era calma, fredda e razionale. Professionale, era il giusto aggettivo per descriverla. Sembrava un avvocato che stava esponendo come si erano svolti i fatti ad un giudice. “Il mio cliente, il signor Hayden Heinrich Olsen, voleva semplicemente assicurarsi che lei fosse vivo e vegeto. Comprende perfettamente che ventidue anni dopo la sua nascita non può certo presentarsi alla sua porta e dirle ‘Ciao come stai figliolo, sono tuo padre!’ Il mio cliente reputa che non ne avrebbe alcun diritto. Sostiene che essendo venuto a conoscenza dell’esistenza di un suo figlio dieci mesi fa da sua madre, che comunque mi lasci dire che non aveva fornito niente su di lei e non sapeva nemmeno che sua madre fosse stata sposata con il signor Okazaki. Sapeva solo che lei era nato nell’ottantasei. Un po’ pochino, no?
Quindi può rendersi conto che suo padre è stato costretto ad assumermi per trovarla. Che poi lei si sia rivelato essere uno dei bassisti più famosi al mondo, questo è secondario. Il mio cliente è disposto ad incontrarla, a patto che lei non ne faccia parola con la signorina Anja. A suo parere, la signorina non essendo sua figlia naturale cosa che invece lei è, potrebbe non gradire questa notizia, e le procurerebbe uno stress che potrebbe mettere a rischio la sua gravidanza. Sa quanto sono legati il signor Olsen e sua figlia adottiva, no?”
“Ma questo non implica che io e Anja siamo fratelli…Insomma, la donna che gli ha lasciato la mia sorellastra poteva anche essere…”venni interrotto subito da lei.
“Era sua madre. Lei e Anja Olsen siete fratelli di sangue, avete vostra madre in comune. Non siete fratellastri, ma fratelli a tutti gli effetti.”
Beh, molto peggio di quanto pensassi. Molto, molto, molto all’ennesima potenza peggio di quanto mi aspettassi.
Anja mi aveva spesso parlato di suo padre, di quanto avesse paura che non arrivasse all’alba del prossimo anno per il suo cancro al pancreas. Non che andasse in giro a parlarne con chicchessia, quando mi sono unito al gruppo non sapevo neanche che razza di famiglia avesse. Ma poi ho visto, quest’anno, che anche quando avevamo delle ferie lei aveva sempre delle occhiaie da spavento, ho preteso che mi dicesse cosa c’era sotto e lei mi disse che doveva fare le notti a suo padre, anche perché era l’unica parente che gli era rimasta.
Ogni volta che ne parla scoppia a piangere, ed io mi sono chiesto spesso perché proprio Hayden(ormai a forza di sentire Anja lo chiamiamo tutti così) che è l’unica famiglia che lei abbia mai avuto e non quello stronzo che mi ha cresciuto, o qualche altro maledetto che si fa la bella vita sulla pelle degli altri? Ed ora sento il peso di questa ingiustizia mille di volte di più sulle mie spalle. Capisco perché sia stato, ed ancora sia così restio ad incontrarmi. È atroce affezionarsi ad una persona ben sapendo che di lì a poco dovrai riabituarti ad una vita senza di lei. Ma ormai l’ hai conosciuta, e man mano che passano gli anni ti senti sempre più in colpa perché non ricordi più il suo volto e a volte cominci perfino a chiederti se sia esistita veramente.
Eppure le foto testimoniano che era vera. Che c’era. Solo che comincia a sembrarti tutto così irreale…Forse è una difesa del subconscio per continuare a vivere normalmente, non lo so. So solo che è difficile da mandare giù, come motivazione. D’altra parte Hayden avrebbe benissimo potuto telefonare alla Mayers e dirle che non gli interessava più niente di me. O lei, una volta appurato che sono vivo e vegeto poteva andarsene.
Invece lei era lì . E lui era disposto ad incontrarmi.
Ed io non lo so. Sarebbe stato molto squallido farlo solo perché stava per morire.
Ma sarebbe stato ipocrita sostenere che le sue condizioni non m’impietosiscano. E che quindi non mi rendano più propenso ad incontrare un uomo che per me è un perfetto sconosciuto, solo perché lui si definisce mio padre. Certo non posso dire di essere spinto dall’affetto, ma piuttosto per non essere tormentato dal senso di colpa di non aver acconsentito al desiderio di un uomo in fin di vita. E non è un uomo qualunque. È mio padre.
Se lui dovesse morire con una cattiva impressione di me?
“Posso rifletterci ancora un po’? Sulla possibilità d’incontrarlo intendo…” riesco a stento a mettere insieme questa misera frase.
“Certo. Ha tutto il tempo che lei riterrà necessario. Le lascio questo.” Dice passandomi un foglietto di carta. “E’ il numero di cellulare del Signor Olsen. Ah, sa che l’ ho chiamata Friedrich no? È il nome che Hayden avrebbe dato a suo figlio poiché è quasi una fusione di Friede, libertà, e rich, ricco. Ah, giusto perché lo sappia…Io sono la sua attuale compagna, quindi capisco bene il suo turbamento. So cosa vuol dire legarsi ad una persona che potrebbe lasciarti da un giorno all’altro. Ma in fondo la vita di noi tutti è effimera. Cosa capiterebbe se lei cominciasse a pensare a tutti gli incidenti che possono capitare a chiunque le sta intorno? Diventerebbe paranoico, non crede?
Ad ogni modo, siccome io e suo padre ci siamo conosciuti nell’ FBI, ho pensato di esaudire uno dei suoi più grandi desideri e ritrovare suo figlio sfruttando le risorse che offre il mio lavoro.
Non sono propriamente un’investigatrice privata, mi dispiace di averle mentito.”
Una storia da talk show, veramente. Ci mancava solo più che uscisse la troupe televisiva, annunciando “Dopo ventidue anni…Suo padre è qui!”
Carramba che sorpresa! E a venirmi a cercare è stata la sua convivente, concubina o qualsiasi cosa sia, non lui. Non che gliene faccia una colpa….Dai racconti di Anja sembra che suo padre sia bloccato a Berlino, tra casa sua e la clinica.
Lei non mi ha mai parlato di questa donna, ma è comprensibile. Ha vissuto gran parte della sua vita sola con lui e poi questa gli ha “rubato” il posto!
Mi sorprende solo che mio padre abbia scelto una sciattona. Se mi assomigliasse anche solo lontanamente, era difficile credere che avesse potuto stare una donna del genere. Pensiero stupido, lo so, ma mica posso stare tutto il giorno a fare riflessioni filosofiche, no?
Visto che non accennavo a rispondere, lei si alzò, lasciandomi il suo biglietto da visita. Se avessi voluto conoscere Hayden, c’era solo da farglielo sapere telefonandole. Le promisi che ci avrei pensato e le chiesi se aveva una foto di mio padre. Solo per togliermi lo sfizio di sapere com’era fatto. Lei non protestò, ma invece di darmene una scattata ai giorni nostri, me ne diede una di quando mio padre aveva più o meno la mia età.
Fatta eccezione che i suoi capelli erano neri, ed i miei verde acqua…Anche i suoi occhi erano verdi, come i miei.
Dello stessa, medesima, precisa sfumatura. Stesso taglio.
Le sue labbra erano chiuse, ma disegnavano un indecifrabile sorriso(di circostanza o sincero? Impossibile dirlo), ed aveva un piercing sul mento.
Mi sembrava di vedere me stesso, in quella foto, sebbene non gli somigliassi proprio come una goccia d’acqua.
Perché Anja non si è mai accorta della somiglianza? Magari avrà pensato che fosse casuale…Insomma i sosia sono praticamente uguali ad altre persone pur non essendo lontanamente parenti…
Non sapevo cosa pensare.
Quando lei uscì dal bar, io mi sentii sommerso da un’ondata di sconforto. Non me la sentivo nemmeno di alzarmi. Anni di sforzi per ostentare una certa indifferenza riguardo alla questione famiglia, e questa mi smonta così!
Ad ogni modo, sono rimasto lì stravaccato sul tavolo per almeno tre quarti d’ora. Ogni volta che mi dicevo “Su, Shinichi, alzati!” e tiravo su la testa, mi sentivo stanco morto e avevo solamente la forza per sbattere nuovamente la testa sul tavolo.
Siccome le cameriere cominciavano a guardarmi male, e proprio non avevo alcuna voglia di mettermi a discutere con loro, mi alzai per andare ad una delle postazioni dei pc.
Erano le sette meno un quarto.
Comprai più di una scheda, visto che al massimo duravano due ore.
Adesso come adesso non mi ricordo più nemmeno molto bene che siti ho visitato, volevo solo far passare il tempo.
Verso le undici mi sono recato su #Sinners…Considerando che l’abbiamo fondato io e Akichan, la considero un po’ la mia casa telematica, anche se sono un lurkatore folle. Ci sono una volta sì e diecimila no per farla breve.
Quando sono entrato, Aki era già away. Che tempismo!
Allora mi sono messo a parlare in chat pubblica con l’unico altro utente della chat. Doppia D, come l’abbiamo soprannominato. Day Dreamer, sognatore ad occhi aperti.
Solo adesso mi slappo(per restare in tema mIRC…) mentalmente per non essermi che già solo dal nick, era ovvio che fosse Nobu. Pur avendoci parlato in chat privata per ore, non mi sono accorto che fosse lui! Che idiota! Ed io che pensavo di conoscerlo piuttosto bene! Certo, non ho mai avuto la presunzione di sapere tutto di lui, più di quanto lui stesso sappia; come invece sembrano fare Nana e Ren…Ma da qui a pensare di parlare con uno semi-sconosciuto quando invece sto parlando con il MIO RAGAZZO!
Già mi aveva insospettito il fatto che lamentasse che il suo boy fosse scomparso nel nulla(ed io mi arrampicavo sugli specchi per trovare una scusante, dal momento che mi sentivo un po’ in colpa), poi che si trovasse anche lui a Lisbona, che fosse un chitarrista, e che la sua canzone preferita dei Muse fosse Unintended…Meriterei la medaglia d’oro alle Olimpiadi della Stupidità, se esistessero.
Fortunatamente non aveva cancellato il nostro appuntamento davanti al monumento della Scoperta, e mi sentii già sollevato. Avrei avuto l’occasione di un chiarimento a quattr’occhi.
Stavo per staccarmi, quando finii sulla pagina gossip dell’ultima ora sul sito del Sun, uno dei peggiori giornali inglesi a mio avviso.
C’era un bel trafiletto, corredato di foto…C’era da aspettarsi che sarebbe uscito in prima pagina questa domenica.
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THE EIGHT SIN: DISLOYALTY (slealtà ndA14)
Di Dany

Finora abbiamo sempre creduto che Nobuo “Nobu” Terashima e Anja Olsen uscissero insieme.
Già ci domandavamo quando costasse l’anello che la biondina portava con orgoglio all’anulare sinistro…Ed invece eravamo tutti stati raggirati come stupidi.
Il ricco e avvenente chitarrista dei Seven Sins, infatti, è legato sentimentalmente al bassista del gruppo Shinichi Okazaki, ventidue anni.
Una bella batosta per tutte coloro che pensavano di poter avere un posto nel cuore di Nobu.
È ormai lampante che entrambi raggiravano i loro rispettivi ammiratori, ingannandoli che tra loro due esistesse una relazione che di fatto non c’era, per nascondere i loro veri amori.
Congetture, per ora, dal momento che non abbiamo foto che ritraggano i due in atteggiamenti compromettenti, e quindi confermare una relazione tra Shin e Nobu, ma sopperiremo a questa mancanza quanto prima.
Sono astuti, le nostre due rockstar, ma posso assicurarvi che sulla faccenda verrà fatta luce quanto prima.
La slealtà di cui vi sto parlando, e quella di Nobu Terashima e di Layla Serizawa nei confronti di Shinichi Okazaki.
E di quest’ultimo verso i suoi fan.
Spieghiamoci meglio.
La cantante dei Trapnest e Terashima, infatti hanno per anni tenuto nascosto al loro amico di avere una sorella minore. E non spersa chissà dove nelle sterminate campagne giapponesi, ma proprio vicino a lui.
Vi chiederete di chi stiamo parlando…Di Anja Aiko Olsen.
Sì, proprio lei.
I due erano a chiaramente a conoscenza del fatto, eppure si sono ben guardati dal mettere al corrente i loro amici di quello che sapevano.
Cosa succederà quando questi verranno al corrente della loro scorrettezza?
Ci saranno interessanti sviluppi, che vi riporteremo scrupolosamente.
Passiamo piuttosto ad un altro argomento: parliamo della seconda mancanza di riguardo.
Le bugie che Shin ha propinato ai e alle sue fan.
Shinichi Okazaki è sempre stato molto attento a non far trapelare notizie sul suo passato prima dei Seven Sins, e quello che si sapeva era solamente che aveva fatto parte dei Black Stones con Nana Oosaki e il suo ragazzo.
Spesso ci siamo domandati se nascondesse qualche scheletro nell’armadio, qualcosa di vergognoso ed inconfessabile, che potesse macchiare la sua immagine.
Ed è così.
Tenetevi forte: il bassista ventiduenne si è prostituito fino all’età di diciotto anni.
Ipocrita all’ennesimo livello, dal momento che ha detto in più di un’intervista che vendere il proprio corpo è davvero l’ultima spiaggia e la più profonda umiliazione che una persona possa infliggere a se stessa è quella di quotare la propria dignità.
La coerenza non è proprio il suo forte, pare.
E queste non sono parole a vanvera…Sono verità, dati di fatto.
È stata la stessa Layla ad ammettere di aver pagato Shin andarci a letto, con la scusa che tanto era “il suo lavoro.”
Molti adolescenti hanno preso a modello il giovanissimo Okazaki, ma che razza di modello può essere un uomo pronto a vendersi come carne al macello?
Che si è fatto pagare per un atto che dovrebbe venire dall’amore, di sua spontanea volontà a soli quindici anni?
Chiediamocelo.
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Stamattina mi sono fermato a prendere il caffè al nostro hotel, dove ho incontrato la signora Mayers.
È una trasformista quella donna!
Dai suoi soli gesti traspirava un fascino che mi lasciava senza fiato.
Ora capisco come mai mio padre si sia innamorato di lei.
Torniamo però al nostro problema.
Ora posso essere incazzato pure io, no?
Non per la faccenda di me e Anja. Non posso biasimarli in questo caso, la mia famiglia è sempre stato un argomento spinoso e magari non sapevano come trattarlo.
Mi ha dato fastidio venirlo a sapere così, ma va bene…
Invece…Come si sono permessi quei due di spiattellare il mio passato?
Ci mancava solo più che l’intero pianeta sapesse della mia seconda vita di qualche anno fa! Ormai sono uscito da quel giro, non capisco perché rinvangare argomenti ormai morti e sepolti!
Non che debba delle spiegazioni a delle persone che non sanno niente di me e della mia vita e che si credono onniscienti solo perché leggono tutti gli articoli disponibili sul sottoscritto.
I Seven potrebbero benissimo continuare senza di me, come potrebbero continuare senza chiunque altro. Siamo in sette, se uno se ne va mica succede il finimondo!
Ed è meglio andarsene, che trascinare a fondo tutto il gruppo…Dovrò vagliare attentamente la prospettiva di cercarmi un altro gruppo o di fare il solista.
Pretendo però che mi si dica il perché. Perché sono sparito senza dire niente?
Non mi basta, la punizione è di gran lunga superiore alla pena.
Qui si parla di aver rovinato la mia immagine, pregiudicando la mia carriera.
E voglio sentirlo da lui il perché.


“Gomen nasai, Nobu.” Gli dico non appena lui mi raggiunge sotto il monumento. Chino la testa, aspettandomi di vedere uno sguardo omicida quando la alzerò.
Invece, rialzando la nuca incontro due occhi velati di lacrime.

“Baka.” Sussurra, abbracciandomi. “Riesci anche ad immaginare anche solo lontanamente quanto tu mi abbia fatto preoccupare?Meno male che sei tutto intero…” aggiunge stringendomi ancora più forte a lui.
Mi sento veramente un verme.
Sono stato un perfetto egoista a non pensare neanche un attimo che lui dovesse stare morendo di preoccupazione, dal momento che nella notte tra il 6 e il 7 hanno pure accoltellato un ventiduenne.
Ci mettiamo a camminare per il lungomare, per scaricare la tensione ed evitare di picchiarci e gli racconto che cosa ho fatto in quelle quarantotto ore.
Lui fa lo stesso, e sebbene mi senta un po’ geloso del fatto che sia così in intimità con Layla mi astengo dal dirlo…Non sono proprio la persona giusta per fare questa osservazione.
Una volta che il clima si fa più disteso gli chiedo perché abbia raccontato il mio passato a quella giornalista.
Mi risponde che stava semplicemente litigando con la Serizawa, e nelle varie recriminazioni sono finito anche io visto che ero il suo ex e quindi è venuto fuori anche il mio lavoro.
E inoltre ha detto che il fatto che io e Anja fossimo fratelli era un semplice ragionamento per assurdo che stavano facendo lui e Layla. Certo non credevano di aver fatto centro.

“Se vuoi possiamo querelarla per diffamazione.” Afferma Nobu con decisione.

Ed iniziare una battaglia legale senza fine?
E citandola in tribunale sembra quasi che io abbia la coda di paglia.
“Non è il caso. Lasciamo pure che continui a raccontare puttanate sul mio conto.
Prima o poi i lettori si stancheranno e non le daranno più credito.
Crollerà tutto come un castello di carte.” Rispondo tranquillamente. “Piuttosto, mi hai detto che Anja ti ha informato della sua gravidanza. Sarà il mio primo vero nipote, ma ci pensi? E non potrò mai dirgli di essere suo zio.”

“Ne sei sicuro?” mi domanda Nobu, leggendo nei miei occhi il mio dolore, e stringendomi la mano per sostenermi.

“Sì. Non ho il diritto di entrare ora nelle loro vite. Andrò a trovare Hayden solo perché so che gli fa piacere.” Replico deciso, anche se la mia voce trema un po’.

Ci si fermiamo ad osservare il Tago, e una delle grandi e calde mani di Nobu si poggia sulle mie.

“È giusto che tu cammini con sicurezza per la tua strada. Ma tieni sempre in considerazione che se cadrai, io sarò al tuo fianco per aiutarti a rialzarti. Ti sarò sempre vicino, Shin.
Sempre.”

Ed ora so che posso finalmente sgomberare il mio armadio.
Ormai sembrerà una fossa comune, per quanti scheletri ci sono la dentro.
Ma se ho vicino un amico, un amante, un compagno.
Io ce la posso fare.
Io posso fare i conti con il mio passato.
Io posso procedere senza paure verso il futuro.

Io posso vivere.


 
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