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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: A STORY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ran7 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/02/2004 18:19:02 (ultimo inserimento: 21/03/04)

kei è solo...solo e innamorato di chi non potrà mai corrispondere al suo amore. come reagirà al rifiuto? sapra reagire o si chiuderà a riccio?
 
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SHAPE OF MY HEART
- Capitolo 1° -

SHAPE OF MY HEART

Erano finiti I campionati, I campioni del mondo intero eravamo noi...
certo eravamo i campioni, i migliori, ma sulle espressioni di noi tutti si vedeva più un alone di noia che la soddisfazione della vittoria.
E io più di tutti gli altri mi sentivo vuoto e senza significato...già, per me che non avevo altro che il mio bey, il mio Dranzer per la testa quella pausa significava davvero un tempo infinitamente vuoto.
Era una vera e propria tragedia non avere più nessuno da sfidare...non sentire più la tensione prima di una sfida...non avere neppure più un nemico da odiare...
Che noia....

Quel giorno eravamo chiusi in casa, fuori pioveva per cui anche io ero stato costretto a rimanere li con gli altri...ognuno aveva appena finito di mettere a posto i propri bagabli dall'ultimo fatidico viaggio in Russia e ci annoiavamo tutti senza distinzione.
Takao e Max sdraiati sul divano parlavano del più e del meno con il prof K, ma io non avevo per nulla voglia di aggiungermi a quelle chiacchere inutili e futili.
Ol mio sguardo si soffermò sulla fotografia che avevo in tasca, l'unico souvenir della Russia...una minuscola fetta del mio passato, una foto di me da piccolo...strano a dirsi ma in quella foto sembravo avere un'espressione vagamente felice...provando a concentrarmi per ricordare quando e dove fosse stata scattata mi parve solamente di immergermi in un ricordo estraneo troppo sbiadito...

-Pensieroso?-
La voce di Rei, vagamente preoccupata mi fece sobbalzare. Mentre riponevo velocemente la foto in tasca, puntai i miei occhi direttamente nei suoi...
-Gia- non aggiunsi altro, non tanto perche volessi rimanere solo o non parlare con lui, ma perché ero rimasto sorpreso dal suo interesse per me. E i suoi occhi sembravano voler esplorare il mio animo...occhi stupendi...
-Se vuoi parlarne, lo sai che io ci sono sempre...per te!- Le sue parole erano state pronunciate con quell'aria dolce che solo li possedeva e sprigionava per le persone a cui teneva.
Si impossessò di me l'impulso irrefrenabile di abbracciarlo, mettendo da parte quella maschera di freddezza, accantonando l'immagine che tutti si erano fatti di me, facendo scaturire per la prima volta sentimenti da un cuore ancora poco utilizzato...
Ma non potevo, non avrebbe mai capito, né accettato.
-Lo so- mi limitai a dire...le mie uniche parole, senza neppure ringraziarlo forse apparendo anche un po' maleducato.
Ma sicurmanete Rei, come anche Takao e Max, si era abituato al mio non semplice carattere e non se la prese.
Nell'interminabile istante di silenzio che calò dopo le mie parole la ia mente iniziò a vagare cme al solito...sapevo benissimo che ciò che provavo per Rei andavo oltre all'affetto nei confronti di un amico, alla riconoscenza...pur vergongnandomene profandamente e rimanendo interdetto ogni volta che ci pensavo, sapevo che io stavo vivendo quello che viene chiamato amore...quel sentimento che mi era sempre stato negato.

-Dai Kei, vieni a giocare a carte con me, gli altri non ne hanno voglia!- e i suoi occhi che mi perforavano il petto si rivolsero eloquentemente a Takao e max che erano presi da una discussione quantomai sciocca.
-Uff...-
-Dai, non accetto scuse!-
-E vabbè...vada per giocare a carte...- il mio tono era rimasto distaccato e scocciato.
-Evviva! E miraccomando non ti arrabbiare quando avrai perso!!!-
Lo disse in tono di sfida, ma facedomi l'occhiolino...colsi la provocazione, l'unico modo per sentirlo vicino a me...
-Beh almeno alle carte dovrò farti vincere...visti i scarsi risultati in altri ambiti...-
Sorrise, ma notai nei suoi occhi un lampo...la sfida era stata accettata...iniziava la guerra...
Curiosamente notai come usassi la sfida, gli insulti, le provocazioni come unico modo per legare con gli altri...questo era ciò che mi avevano sempre insegnato e non era facile cambiare dopo tanto tempo...ma Rei mi capiva sempre, infatti mentre dava le carte mi sorrideva e chiaccherava con me, cioè lui parlava ed io mi limitavo a guardarlo...


"He deals the cards as a meditation
And those he plays never suspect"

Mentre dava le carte mi incantai a guardarlo...il suo modo di muoversi mi rapiva, sembrava concentrato e in meditazione...allo stesso tempo faceva trasparireuna grande sicurezza...
-Ho già praticamente vinto!!!- sorrise mentre pronunciava quelle parole, riponendo la massima fiducia nelle carte, quasi non potesserlo mai tradire.

"He doesn't play for the money he wins
He doesn't play for respect
He deals the cards to find the answer
The sacred geometry of chance
The hidden law of a probable outcome"

In effetti le mie carte erano penose e non ci misi molto a perdere la prima mano.
-Ah ah ti ho battuto Kei!!!! Vuoi la rivincita?- mi prendeva in giro...
-Guarda che è stata solo fortuna...- ovvio che avrei giocato con lui anche per l'atarnità pur di non lasciargli la soddisfazione di vincere contro di me.
Sebbene avessi perso la prima mano mi piaceva giocare con Rei...e non solo per quello che provavo per lui...
Perché Rei non giocava mai per stravincere.
Non giocava per ottenere un rispetto, come invece facevo io in ogni cosa.
Lui lo faceva per divertirsi...e si divertiva con me...sperare in qualcosa di più sarebbe stato da idioti, ma non riuscivo a togliermelo comunque dalla testa...idiota e cosciente di esserlo!
Il suo sguardo si fece più assorto, come se cercasse di leggere nelle carte qualcosa che non comprendeva ancora chiaramente...
-Va meglio rispetto a prima, Kei?-
-In che senso, scusa?- temevo che volesse indagare sul mio stato d'animo...che potesse capire il mio incoffessabile segreto...
-Ora che stiamo giocando mi sembra che tu sia più sollevato, no?-
Arrossii, o forse ne ebbi solamente l'impressione...ma comunque le sue domande sembravano mirate a farmi rivelare...che lui sapesse? Impossibile, mi ripetevo...impossibile...eppure sembrava vagliare ogni possibilità per rispondere a quel dubbio che non so come si era facciato alla sua mente...
Non risposi nulla, mi rifugiai nella protezione del silenzio...avevo paura che riuscisse a carpire una frase o un gesto dalla mia inevitabile insicurezza di quell'istante...
Perché lo sapevo...se mai avesse sospettato anche solo una parte di ciò che provavo si sarebbe allontanato da me con disgusto.

"The numbers lead a dance"

Man mano che giocavamo si era creato un mucchietto colorato delle carte scartate...quei colori iniziarono a vorticare nella mia testa...fu quasi come un colpo di sonno improvviso, mentre sentivo una melodia lontana e vicina risuonare nelle mie oreccchie...
Ma non era una vera musica, era solo la voce di Rei...
-Kei?!...Kei? Guarda che tocca a te, non ti distrarre!!!!-
-Ah scusa!- mi svegliai di soprassalto e lo guardai come inebetito...mi sentivo sempre di più un imbecille.
La partita stava continuando bene fino a quando...fino a quando non realizzai completamente la distanza che in realtà ci separava...
-Sai...Mao mi ha telefonato dicendo che verrà presto qui a trovarmi!- lo disse felice...ovviamente tutti sapevano che Mao era la sua ragazza.
anzi io ero stato il suo primo consigliere, quando Rei non sapeva se dichiararsi...ed era stato proprio in quel momento che avevo capito che Rei non era un amico...perché non si odia la ragazza del proprio migliore amico...perché non ci sente priivati della vita quando lui te ne parla.
Ero geloso anche in quel momento, mentre mi parlava ancora di lei...


"I know that the spades are swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart "

Che carte di merda! Non solo facevano schifo ma sembravano prendermi pure per il culo...
Ed io nel mio fare paranoico, iniziai a riflettere su di esse, paragonandole alla vita che stavo vivendo.
In mano vedevo le nere carte di picche...carte tristi, carte che sembravano rappresentare le spade di un soldato...le spade che difendevano il suo cuore e lo tenevano lontano da me. Non c'era spazio per me nel suo amore...c'era Mao, non io, dentro di esso.
Affianco a lle picche avevo carte altrettanto nere di fiori...solo armi inutili di una guerra gia persa in partenza...una guerra contro me stesso, per evitare un amore già fallito in artenza...contro chi mi avrebbe solo disprezzato se avesse conosciuto la verità.
Le uniche carte rosse che possedevo erano i denari...stupide ricompense per colore che sapevano l'arte dell'amore, a me sconosciuto.
Non avevo neppure una carta di cuori...neppure una...
Anche le carte mi beffavano rifiutando di darmi un cuore da tenere in mano...
Non c'erano cuori nelle mie carte...non c'era la forma del mio cuore in lui, no, non c'era asolutamente nulla che si potesse avvicinare al mio cuore, nel cuore di Rei.


"He may play the jack of diamonds
He may lay the queen of spades
He may conceal a king in his hand
While the memory of it fades "

- Kei, ma quanto ti distrai oggi??? Tocca a te, vuoi muoverti?-
- Ah si...uff...già gioco solo per farti un favore...-
-Si, si dici così solo perché stai perdendo...-
Volevo vincere disperatamente...almeno a carte volevo vincere...
Per fortuna sembrava aver dimenticato tutti i suoi dubbi e aveva smesso di farmi domende assai imbarazzanti per me. Perche non stavo affatto bene in quel momento e solo perché non potevo essere amato.
E mentre stava già sparendo il ricordo del dolore provato pensndo a Mao, iniziavo a concentrarmi...
Chissa cosa avrebbe giocato, forse il jack di denari...io ero il jack di denari, solo un amico magari il più importante ma solo un amico...
O magari finalmente avrebbe scartato la regina di picche...mi serviva la regina di picche...la donna che mi era nemica...Mao.
Avevo visto che in mano aveva un re...mi serviva anche a me un re...una persona che mi fosse vicina e mi proteggesse da me stesso, da tutto quello che ero e non velevo affatto essere.
Avrei voluto dimenticare nuovamente come si amava...perché l'amore non mi sembrava altro che una nuova sofferenza, aggiunta a tante altre che già mi torturavano.


"I know that the spades are swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart"


No...più ti guardavo, senza farmi notare, più capivo che non c'era la forma del mio cuore nel tuo...


"And if I told you that I loved you
You'd maybe think there's something wrong
I'm not a man of too many faces
The mask I wear is one"


Volevo dirtelo...volevo dirti quello che pesava nel mio cuore...si te lo avrei detto...se...se non avessi dovuto poi preoccuparmi delle conseguenze.
Non mi era possibile dirti del mio amore per te...
Che cosa avresti pensato?
Cosa avresti mai potuto pensare di me?
Sicuramente mi avresti allontanato, mi avresti considerato strano, diverso, sbagliato...avresti pensato che ero solo un errore della natura.
Per questo avevo continuato a tacere fino a quel momento...per questo lo avrei fatto sempre. Non ti dissi nulla mentre queste tristi promesse venivano stipulate in gran segreto nella mia mente.
Vincevi anche l'ultima mano...tu ti apprestavi a vincere ed io ero solo una sconfitto, un eterno sconfitto nel gioco come nella vita...non ti confessai il mio amore, non ti dissi nulla e posai il mio sguardo sul pavimento. Provavo solo disprezzo nei miei confronti, per la vigliaccheria, per il modo in cui ero in generale...
-Ah ah ah...ho vinto di nuovo!!!!- rideva felice e soddisfatto
-Non darti tante arie- tagliai corto...
-Dai Kei non fare quella faccia...non è mica successo niente...ho solo vinto...ah ah ah-
Mentre mi prendeva in giro bonariamente non si accirgeva delle pugnalate che ogni suo sguardo infliggeva al mio animo.
Non ero mai stato completamente sincero con lui...ma neppure gli avevo mai mentito...in fondo non avevo mai mentito a nessuno, ero una persona che diceva sempre ciò che pensava.
Non avrei mai potuto definirmi una persona dalle mille facce.
Anche perché in realtà non avevo mai pianto di fronte a loro...non avevo mai riso di fronte a loro...avevo semplicimente indossato la stessa apatica maschera d'indifferenza e cinismo.
Ma quello non era per mentire, era solo la mia difesa contro quel mondo esterno così crudele...davvero troopo duro con me...ma quella difesa non era poi stat inespugnabile...


"Those who speak know nothing
And find out to their cost
Like those who curse their luck in too many places
And those who fear are lost"

-Che bello...Kei ha perso?-
-No, davvero?!-
Takao e Max si intromisero, disturbando le mie riflessioni
-Dai non te la prendere...sai come si dice? Sfortunato al gioco, fortunato in amore!!!- questa fu decisamente la mazzata finale, la decisiva goccia che fece traboccare il vaso...o meglio che mi fece esplodere.
Non sapevano nulla e parlavano...parlavono a vanvera e io li odiavo...
-State zitti!- non so se uscì più come una richiesta urlata o un ordine imperioso...ma comunque fu, tutti e tre ammutolirono guardandomi sorpresi.
-Voi non...voi non sapete niente...andate al diavolo tutti quanti-
Li apostrofai trattenendo la rabbia e le lacrime e me ne andai fuori, sotto lo scroscio intenso della pioggia.
Che ne sapevano loro? Loro che erano così fortunati, loro che erano felici, loro che non dovevano nascondersi...
E se anche avessero mai avuto un problema, una debolezza si sarebbero aiutati l'un l'altro...uniti nella forza di una una squadra come un grande abbraccio.
Ma io non potevo accettare quell'amicizia, non potevo farlo in nome di un amore impossibile...impossibile, ma più vivo e reale che mai.

"I know that the spades are swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart"

Perchè nelle carte che il Destino mi aveva dato...in questa vita...non c'era la forma del mio cuore...non c'era spazio per l'amore.



Continua nel capitolo2...

Ciao bella gente! Ecco l'inizio di una nuova ffic, eccomi in un mondo inesplorato come quello di Beyblade! La fic come avrete notato è basata su una canzone (bellissima) di Sting, come del resto anche tutti gli altri capitoli!!!
Scusate se farò soffrire il povero Kei, se farò apparire Rei, Max e Takao come insensibili, è che io sono così pessimista!!!!
-Molto più che pessimista...-
Odo una voce che non dovrebbe parlare aldifuori delle fic....
-Prrrrrrr!-
Bastardi! Se ne approfittano xche io le pernacchie non le so proprio fare! Ah consigliatemi, consigliatemi, e fatemi tanti complimenti!!!!!
-E per cosa, scusa?-
-Magari pensa che a qualcuno possa piacere la schifezza che ha scritto!-
Grrrrrrrrrrrrrr
-Prrrrrrrrrrrrr!-
-Prrrrrrrrrrrrr prrrrrrrrrrrr!-
Ora li ammazzo!


 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (5 voti, 5 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 5 commenti
Rif.Capitolo: 11
christa - Voto:
13/02/09 12:17
bella... triste la fine ma emozionante!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 10
christa - Voto:
13/02/09 12:10
bella la parte dove cerca di strangolare Mao!! quella non la sopporto!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 7
christa - Voto:
13/02/09 11:41
comincia ad essere più realistica la vita di Kei... e tenebrosa...
Bella.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 2
christa - Voto:
13/02/09 10:59
carina, ma Kei non mi piace molto in queste vesti è troppo sdolcinato... non è da lui!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
christa - Voto:
13/02/09 10:49
bella! sei riuscita a giustificare alla perfezione il carattere cinico e indifferente di Kei.
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