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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: X
Titolo Fanfic: PROMESSA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sori-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/01/2004 09:35:24

kamuixsubaru
 
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- Capitolo 1° -



PROMESSA

-Esco!- urlò Kamui con quanto fiato aveva in gola,per farsi sentire da Sorata,che sapeva essere nella sua stanza al piano di sopra.
-D’accordo,ci vediamo più tardi!- fu l’altrettanta urlata risposta del monaco. Kamui chiuse la porta dietro di sé .S’allontanò velocemente dal Palazzo Imonoyama:non voleva che qualcuno lo vedesse. Anche se la Grande Battaglia era ormai alle spalle,i suoi amici,specialmente Sorata,non avevano cessato di controllarlo. Soprattutto da quando aveva preso l’abitudine di uscire e scomparire per giorni interi.
-Ho bisogno di rimanere solo- rispondeva alle proteste di Sorata. Metà dei suoi compagni aveva lasciato Tokyo:Karen si era trasferita a Nakano,entrando a far parte del gruppo di volontari per la ricostruzione della città,Yuzuriha era ritornata a Mitsumine e Seiichiro si era stabilito ad Osaka insieme alla sua famiglia. Soltanto Arashi e Sorata erano rimasti al Palazzo;ma sarebbe stato ancora per poco:infatti presto sarebbero ritornati rispettivamente all’Ise e a Koya. E tutti i suoi affetti più cari se n’erano andati:sua madre,sua zia Tokiko,Kotori,Fuma,Subaru… Subaru. Non sapeva nemmeno se fosse vivo o morto. Se ancora nemico o di nuovo amico. A quel pensiero,la sua mano risalì a toccare la guancia destra. Le sue dita percepirono l’irregolarità della pelle,tracciando la sottile ma vistosa cicatrice che dallo zigomo attraversava la guancia,arrivando fino alla mascella. La cicatrice provocata dal suo ofuda.Dall’ofuda nero del Sakurazukamori,Sumeragi Subaru. Era lui l’oggetto dei suoi pensieri,lui che generava contemporaneamente dolore,odio. Amore. Il suo animo era lacerato da astrusi conflitti:ora lo odiava,un cieco furore,insensibile anche alla più piccola possibilità di perdono,ora desiderava ardentemente che lo sciamano tornasse,che lo avvolgesse in uno di quei caldi,rassicuranti abbracci di un tempo,e allora tutti gli orrori del passato e le incertezze del futuro si sarebbero dissolti. Sarebbe esistito solo il presente.Un presente da vivere appieno fianco a fianco.
Un petalo gli solleticò una guancia;senza alzare lo sguardo capì di essere giunto al parco di Ueno. Il luogo dov’era custodito il suo albero. Non fu difficile per lui trovarlo; dopo pochi passi si fermò:il Sakura maledetto svettava maestoso,in mezzo agli altri alberi fioriti solo per metà;i suoi rami,simili a lunghe braccia,ondeggiavano al vento diffondendo petali rosa pallido nell’aria. Il suo intenso profumo dolciastro gli dava quasi la nausea.
Kamui rimase immobile per un momento avanti al grosso tronco,ascoltando il lieve sibilo del vento,unico suono udibile in quel luogo. Si chiese perché fosse venuto là. Incoscienza? Nostalgia? Forse perché quell’albero rappresentava l’ultimo ricordo che aveva dello sciamano,nonostante fosse un ricordo di morte e dolore.Ma pur sempre un ricordo.Cadde in ginocchio sulla soffice erba,soffocata in alcuni tratti dalle gigantesche radici dell’albero,che con violenta prepotenza premevano per venire in superficie.Ne strappò una manciata: questa si sgretolò tra le sue mani;le radici avevano ne avevano succhiato tutta la linfa. Anche Kamui si sentiva così:vuoto,prosciugato d’ogni sentimento. Lui era l’erba e Subaru la radice. Per quattro lunghissimi anni Kamui gli era stato accanto:aveva combattuto con lui,sofferto con lui,gioito con lui. Aveva cercato di rivelargli cosa provasse veramente per lui,quanto fosse grande il suo amore,ma all’ultimo aveva sempre rinunciato,timoroso che una parola azzardata avrebbe potuto rompere quello splendido rapporto creato con tanta fatica. Così aveva preferito rimanere nell’ombra,accontentandosi della sua presenza,sperando che prima o poi,lo sciamano si sarebbe accorto dei suoi sentimenti.
Ma non era successo. Avrebbe dovuto saperlo. Il suo cuore apparteneva già ad un altro. Al Sakurazukamori.Del resto,non era stato forse lui stesso a dirglielo una volta?
“…Io gli volevo bene….”
“E nonostante abbia ucciso tua sorella, ferito te e poi sia morto,tu l’hai sempre amato e continui ancora ad amarlo” pensò Kamui “E proprio per il suo amore hai accettato la sua maledizione”.
Sbatté un pugno a terra;le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso. Non fece niente per fermarle:lasciò che scivolassero a terra,bagnando il terreno in grosse gocce. Si rannicchiò ancora di più su se stesso,i suoi capelli che toccavano il suolo.
D’un tratto percepì la sua aura:stupito,con le lacrime che ancora bagnavano il suo viso,si alzò e si appoggiò al tronco.Era veramente la sua aura quella? Subaru era VIVO?! Poco dopo sentì dei passi ed ebbe la certezza che non stava sognando.
“Un Drago del Cielo? “ pensò ancora più stupito,certo di essersi sbagliato. Eppure non era così. I suoi sensi erano infallibili:l’onmyouji non era più un Drago della Terra. Questo….Questo voleva dire che…..
Il suo cuore accelerò i battiti,il respiro gli morì in gola;gocce di sudore scesero lungo le tempie e le sue pupille si dilatarono. Per un brevissimo,ma intenso attimo il ragazzo provò il fortissimo impulso di correre verso di lui ed abbracciarlo.
Poi sentì il lieve odore di sigaretta portato dal vento. Mild Seven. L’impulso di poco prima fu bruscamente cancellato.L’odio pervase il cuore del ragazzo.
-Cosa vuoi?- disse con voce dura senza voltarsi
-Kamui…- disse l’uomo,accennando un passo nella sua direzione.
-Non avvicinarti!- gli intimò- resta dove sei-
Subaru chinò il capo –Come vuoi-
Cosa sei venuto a fare qui?- domandò il più giovane continuando a rimanere voltato.Ma sapeva già la risposta.
-Volevo parlarti-
-Non abbiamo niente da dirci- fu la fredda replica del giovane.
-Subaru strinse i pugni- Per favore Kamui…ascoltami….-
-Ascoltarti?!- gridò irato il ragazzo,voltandosi di scatto-e come potrei?!Io mi fidavo di te,ti volevo bene,ti amavo!- quest’ultima parola furono urlate con disperazione
-e tu mi hai tradito…ti sei alleato con i Draghi della Terra…-
-Io….-
-E tu mi hai detto di capirti!Di comprendere le tue ragioni!-ormai la sua voce era senza controllo-ma sai qual è la verità?-Tacque per un istante e poi lo guardò negli occhi.
-La verità è che sei solo un vigliacco- disse in tono mortalmente calmo.
Subaru trasalì.
-Hai rifiutato il nostro aiuto,il mio aiuto.E i miei sentimenti?Sapevi benissimo che io ti amavo,che avrei fatto qualunque cosa mi avessi chiesto. Ma tu no,tu così convinto,così sicuro che il Kamui Oscuro ti avrebbe reso di nuovo felice. E l’hai trovata questa felicità?! Dimmelo!-
-Kamui….-balbettò disperato.
Ignorando la disperazione dell’uomo,Kamui si scoprì la guancia destra. Subaru trasalì.
-La riconosci? Te la ricordi?Eppure dovresti visto che ne sei stato tu l’artefice.
*
-S….Subaru?-balbetta il ragazzo.
Un gelido sorriso compare sulle labbra dell’uomo-il Sumeragi che cerchi è morto ragazzino.Io sono Sakurazukamori-
-No…-Kamui cade in ginocchio,in preda alla disperazione
-Se sei veramente il Kamui dei Draghi del Cielo,alzati e combatti!- è la sua aspra replica a quella reazione.
Kamui non si muove;lacrime sgorgano copiose dai suoi grandi occhi ametista.
-Alzati ho detto!- grida duro l’altro
-Non…-sussurra-non posso combatterti….non te…Subaru…-chiude gli occhi,mentre le lacrime scorrono sul suo viso. L’ex Drago del Cielo scuote la testa-Sei così patetico Kamui-dice,una nota di disgusto nella voce. –come tutti i tuoi compagni.Tutti gli esseri umani di questo mondo sono patetici.Come può la Terra essere governata da individui così vuoti d’animo? Ma tutto questo molto presto finirà.Il genere umano sarà annientato e la Terra potrà rinascere.E tu sarai il primo.-sorride sinistramente,godendo dello sguardo terrorizzato del giovane.
La sua mano si chiude attorno alla sottile forma di un ofuda. Nero.
-Addio Kamui- sussurra,poi scaglia l’ofuda.Kamui è ancora immobile a terra,come pietrificato,i suoi occhi vitrei che riflettono l’ofuda,vicino,sempre più vicino….
Poi il sinistro scricchiolio della carta,simile ad un proiettile impazzito sulla sua pelle. Un dolore bruciante invade le membra del ragazzo,lo tortura,gli strazia il cervello,lo costringe ad urlare.La sua guancia destra è un’indistinta macchia sanguinolenta. Un rivolo di sangue cola lentamente fino alla sua camicia,tingendola di rosso. Gocce scarlatte cadono sul pavimento con un suono assordante nel silenzio dell’edificio. Con uno schiocco delle dita dell’uomo i vetri vanno in frantumi. Una pioggia di schegge investe il ragazzo,lo graffia,lo ferisce,aggiungendo altro sangue.
Subaru si avvicina al ragazzo che giace scomposto sul pavimento. Una mano è poggiata cautamente sul bordo della finestra a pochi millimetri da una grossa scheggia di vetro. Il Sakurazukamori l’afferra e vi pianta violentemente il palmo. Kamui urla di dolore e con gli occhi accecati dalle lacrime lo guarda. Sarà l’ultima immagine che vedrà.
-Sogni d’oro Kamui-chan…- sussurra. Poi lo spinge giù,nella buia morsa del vuoto.
*
Subaru fissò il volto del ragazzo senza parlare:il suo pallido incarnato faceva risaltare ancora di più quell’orribile segno.
-Due anni fa….- cominciò il ragazzo
-Kamui basta ti prego!- lo interruppe gridando l’altro. Si coprì il viso con una mano-fa già abbastanza male….-sussurrò tra sé.
Kamui scosse la testa- E’ tardi Subaru,è tardi-Ma tacque stupito:gli occhi dell’uomo luccicavano.Sbatté le palpebre:due lacrime due lacrime rigarono le sue guance;il Sumeragi lo fissò in silenzio:i suoi occhi non erano mai stati così limpidi,così sinceri. Kamui si voltò di scatto,incapace di sostenere quello sguardo. Sbatté un pugno sul tronco.
-Vattene- disse infine-vattene!!- urlò con voce incrinata,prossima al pianto
Subaru lo guardò addolorato per un attimo,poi voltatosi se ne andò.
Quando il rumore dei suoi passi cessò,Kamui cadde a terra,coprendosi il volto con le mani
-Subaru…-sussurrò. Il suo corpo ebbe un violento sussulto,le lacrime si fecero copiose come la sua mente partorì l’immagine del suo viso.
-Io…non volevo….io…ti amo….-singhiozzò. Ma c’era solo il vento ad ascoltarlo.
*
Subaru atterrò sul tetto di uno dei tanti grattacieli di Tokyo, si sedette sul cornicione ed osservò il panorama:le zone distrutte dalla battaglia erano state ricostruite alla perfezione.Ad un anno dall’Apocalisse sembrava quasi che Tokyo non avesse mai conosciuto il conflitto. A ricordarlo c’erano le migliaia di vittime. Anche sue vittime. Della sua follia.
Lo sciamano chiuse gli occhi –ma che cosa ho fatto?…. Cosa sono diventato?….- mormorò disperato.
Nella sua mente poteva sentire le urla di agonia di quella povera gente. E lui si era BEATO di quel suono tempo addietro!
-Forse è proprio questa la mia pena per ciò che sono,continuare a vivere tormentato dai morti, disprezzato e odiato da chi ancora rimane- mormorò con amarezza.
“….sei solo un vigliacco…..”
-Hai ragione Kamui- disse tra sé-sono solo un vigliacco…-
*
Sorata sentì sbattere la porta.
-Kamui sei tu?- domandò. Dall’ingresso non giunse alcuna risposta.
-Kamui?- chiamò ancora,spostandosi in direzione dell’ingresso.Il ragazzo era lì,immobile sul primo gradino della scala,una mano sulla ringhiera. I suoi occhi erano spaventosamente rossi.
Il monaco si allarmò –Cos’è successo?- Il tono preoccupato della sua voce parve riscuotere il ragazzo dalla sua immobilità.
-Va tutto bene?- Sorata aveva appoggiato una mano sullo snello braccio del ragazzo. Kamui girò lo sguardo verso un punto imprecisato della parete –Io….-
-Va bene- si arrese alla fine l’altro-se non ne vuoi parlare non posso costringerti-
e fece per andarsene,quando sentì una stretta sul suo polso. Si voltò:l’adolescente lo stava fissando con gli occhi lucidi –Perdonami Sorata….-sussurrò. Poi corse su per le scale. Poco dopo il monaco sentì la porta della sua camera chiudersi con violenza.
Ritornò sconsolato in cucina. Sulla soglia s’imbatté in Arashi.
-Kamui?- domandò preoccupata. Il ragazzo scosse la testa –L’ho trovato sconvolto mentre stava per salire le scale con gli occhi terribilmente rossi;ho provato a chiedergli cosa non andasse ma non mi ha risposto;poi si è scusato ed è corso via. Probabilmente ora starà piangendo nella sua stanza.-sospirò-credevo che una volta conclusa la Grande Battaglia,le cose avrebbero potuto migliorare per lui. Ha già sofferto tanto!-
-Cosa possiamo fare?-domandò la ragazza
-Niente per adesso.Possiamo solo aspettare…-
D’improvviso i sensi dei due Draghi furono messi in allarme.
-Percepisco una forte aura attorno alla casa…-bisbigliò Sorata
Arashi s’immobilizzò –Subaru-san è qui-
Sorata annuì –ora capisco tutto. La sacerdotessa attraversò silenziosamente il corridoio e fece per avvicinarsi alla porta ma fu trattenuta per un braccio. Si voltò:il ragazzo stava scuotendo la testa. Senza dire una parola,la tirò dietro di sé:ella vide che la sua mano sinistra era stata completamente avvolta dall’elettricità.
-Allontanati- le sussurrò. Il tono era talmente serio che Arashi,contrariamente al suo volere,si ritrovò ad obbedire.
Il monaco spalancò bruscamente la porta,trovandosi faccia a faccia con l’uomo. I due si squadrarono per un momento,poi Sorata parlò –credevo fossi morto.L’inferno ti ha rimandato indietro?-
Subaru ingnorò il sarcasmo del giovane e disse- Kamui è in casa?-
-Cosa vuoi da lui?-il tono della sua voce si fece improvvisamente brusco- non ti è bastato quello che hai fatto?-
-Devo parlargli-replicò l’altro calmo-lasciami entrare-
Gli occhi di Sorata scintillarono d’ira-I traditori come te non dovrebbero nemmeno varcare il cancello di questo palazzo. Vattene.-
Arashi,che aveva seguito questo scambio di battute dietro la porta,era allarmata:se per caso i due avessero deciso di combattere,la sorte non avrebbe arriso a Sorata.Sapeva bene infatti che non era in condizioni tali da affrontare appieno un potere tanto grande come quello del Sumeragi. Poi lo sentì.
-Sorata aspetta!- la ragazza gli mise una mano sulla spalla-lascialo entrare-
-Cosa?!-esclamò esterrefatto-ma…-
-E’ tornato- disse semplicemente.
Nonostante fosse ancora più confuso,il ragazzo si fece da parte e lo lasciò entrare.
Rannicchiato in cima alle scale,Kamui aveva seguito l’intera scena col cuore in gola;non appena vide l’uomo entrare,si alzò in piedi gridando-Sorata! Mandalo via,mandalo via!!- poi il suo corpo,indebolito dalle forti emozioni della giornata,non resse allo sforzo.Il ragazzo s’accasciò sul pavimento con un gemito.
-Kamui!-Arashi e Sorata corsero verso l’adolescente.
Dopo che l’ebbero messo a letto,ridiscesero lentamente le scale. Sull’ultimo gradino,dopo aver gettato un’occhiata all’uomo Arashi disse –parliamo-

*
Sorata accostò con la mano sinistra una sedia della cucina al suo corpo e vi si sedette con un sospiro.L’atto inconsueto non sfuggì all’occhio dello sciamano che guardando bene,si accorse che la mano destra pendeva inerte lungo il fianco.
Sorpreso domandò:-Sorata-san,la tua mano?…- Arashi chinò il capo.
Un sorriso amaro dipinse le labbra del giovane monaco –un regalo del tuo ‘capo’- disse beffardo
Quell’affermazione penetrò come un coltello in Subaru,passandolo da parte a parte.
-Non…-disse.Sorata scosse la testa
-No-
Arashi spostò bruscamente la sedia,lasciando precipitosamente la stanza.Allo sguardo stupito dell’uomo,che non l’aveva mai vista comportarsi in quel modo,il ragazzo rispose –Non sa darsi pace. Quando Satsuki l’ha attaccata,il mio goko che la proteggeva è stato distrutto….e io mi sono salvato per miracolo,ma questo rimarrà per sempre- così dicendo fece un sorriso triste e si guardò la mano-ma non ho rimpianti. Sono felice di averla potuta proteggere e questo mi sembra insignificante in confronto alla sua salvezza-
“E io sono fuggito…” pensò Subaru,mentre un velo di tristezza scendeva sui suoi occhi.
Come se gli avesse letto nel pensiero,Sorata disse-Il tuo animo è angosciato per quello che è accaduto in passato vero? –
Subaru lo fissò incredulo
-Te lo leggo negli occhi.Lo stesso dolore che leggo negli occhi di Kamui-il monaco mise una mano sulla spalla dello sciamano-Libera il tuo cuore dai fantasmi del passato,lascia che i tuoi sentimenti vengano alla luce;non puoi più reprimerli,faresti solo del male a te stesso.-
-Kamui non vuole più saperne di me-
- Sbagli. Kamui aveva gli occhi lucidi quando è tornato-
-Volevo chiarirmi con lui….era furioso…ma non posso biasimarlo-
Sorata scosse la testa-Kamui non ti odia.Nonostante tutto quello che è accaduto,i suoi sentimenti per te non sono cambiati;perché credi che abbia combattuto? Per salvare il mondo;quel mondo di cui facevi parte,l’unico affetto rimasto-
“….voglio proteggere il posto dove tutti coloro che amo possano continuare a vivere felici…”
-Sorata- sentendo la voce della sacerdotessa,il ragazzo girò lo sguardo- Kamui ha ripreso conoscenza-
Il monaco sorrise guardando l’uomo-Vai ora-
-Grazie Sorata- disse con un mezzo sorriso. L’altro annuì.

*
Kamui aprì lentamente gli occhi:Sorata era al fianco del letto;chinatosi disse –C’è qualcuno che desidera tanto vederti,Kamui- Il ragazzo istintivamente s’irrigidì.
Notando la reazione Sorata gli posò una mano sul braccio –concedigli una possibilità- disse e lo lasciò prima che potesse replicare.
Si tirò a sedere sul letto. Poco dopo sentì un lieve bussare.
-Kamui posso entrare?- Subaru stava immobile sulla soglia della porta,l’espressione del suo viso indecifrabile. Il ragazzo annuì.
L’uomo si sedette sulla sedia di fianco al letto,le mani in grembo.
-Kamui…-cominciò con voce incerta-ascoltami.In questo anno ho avuto modo di riflettere a lungo su di me,sul mio passato e..sui miei sentimenti. Dopo la battaglia ho lasciato Tokyo,ma non ho avuto il coraggio di ritornare a Kyoto. Non ne ero più degno. Così ho vagato di città in città,ritornando al mio vecchio lavoro di sciamano. Ho combattuto con la mia natura di Sakurazukamori;avevo orrore per ciò che ero diventato,un mostro,un crudele assassino guidato soltanto dall’impulso di uccidere. Ogni volta che arrivavo in una nuova città venivo riconosciuto,additato,insultato. Sembrava che tutti conoscessero la mia storia. I miei sensi di colpa crescevano di giorno in giorno. Fino a che non ce l’ho fatta più e mi sono detto “Quand’è così meglio morire”-
Kamui sussultò e strinse il lembo del lenzuolo con forza.
-Ma sai perché non l’ho fatto?-lo sciamano fece un mezzo sorriso e chiuse gli occhi- grazie a te. Sei venuto nei miei sogni e mi hai detto di non mollare. Poi mi hai preso la mano e mi hai detto
“vivi Subaru….” Mi hai sorriso e sei svanito. Ora ho veramente capito quanto ti ami e quanto desideri stare accanto a te. Potrai mai perdonarmi per ciò che ti ho fatto?- detto questo si alzò per andarsene.
-Aspetta!-Kamui corse per fermarlo. Ma il brusco movimento non giovò al suo corpo,ancora provato dalle emozioni. Stava quasi per cadere a terra quando sentì la solida presa del braccio dell’uomo attorno alla sua vita. Le gote del ragazzo si colorirono violentemente.
-Kamui,stai bene?- disse preoccupato il Sumeragi. Presolo in braccio,lo riadagiò delicatamente sul letto. Non appena le sue mani lo ebbero lasciato,Kamui improvvisamente si sollevò,allacciando le sue braccia al collo dello sciamano; piangendo sussurrò –Subaru…ti prego..non abbandonarmi di nuovo…-
Il Sumeragi serrò le sue braccia attorno al suo snello corpo.
-Ti amo…ti amo tanto….-singhiozzò il ragazzo
-Lo so…- mormorò dolcemente Subaru- ti amo anch’io….-
Silenziosamente il ragazzo avvicinò il suo viso a quello dell’uomo,chiudendo gli occhi. Premette le labbra sulle sue e le schiuse. La lingua di Subaru esplorò dolcemente quel fresco antro,poi s’unì a quella del giovane,carezzandola,pressandola,carezzandola ancora finché non si costrinse a smettere,notando il colorito bluastro dell’amante.
-Subaru….-mormorò Kamui
-Si cosa c’è?- disse sorridendo il Sumeragi
-Prometti-sollevò il mignolo- prometti che non mi lascerai più. Non sopporterei di perderti ancora. Sei l’unico affetto che mi è rimasto….-
Subaru trasalì violentemente. Ricordò le parole di Sorata
“…l’unico affetto rimasto…..”
-Sulla mia stessa vita- disse intrecciando il suo mignolo con quello del ragazzo- ti giuro che non ti lascerò mai più- e lo baciò teneramente. Improvvisamente i marchi sulle sue mani presero a brillare,diffondendo una bianca luce tutt’intorno.
-Subaru,le tue mani!- gridò allarmato Kamui. Gliele prese e gliele strinse. Subaru sentì il suo potere fluire in lui,come una vorticosa corrente calda e istintivamente chiuse gli occhi. Quando li riaprì vide
che erano scomparsi.
-Cos’è successo?- domandò il ragazzo confuso. Subaru guardò fuori e lo spirito della sorella gli strizzò l’occhio. Poi svanì.
“Neesan…” sorrise dolcemente. –E’ stata mia sorella. Solo un cuore puro come il tuo avrebbe potuto spezzare la maledizione di Seishiro-san. Questo è stato il suo ultimo incantesimo prima di morire. Ora,grazie a te,non sono più un Sakurazukamori.-
-S…Subaru….- sussurrò e poi lo abbracciò strettamente,sollevandosi sulle punte. Grandi ali candide spuntarono sulle loro schiene,spalancandosi con uno scatto secco e diffondendo piume nella stanza. Poi si chiusero,avviluppandosi sulla coppia,quasi a voler proteggere la loro intimità. Dalla finestra un ragazzo stava sorridendo soddisfatto.

*
Arashi era seduta su un grosso ramo dell’albero antistante la casa. Il sole entrava a fiotti nella pianta,illuminandole i lunghi capelli corvini e parte del volto.
-Sei molto bella oggi-
Arashi trasalì. –Non ti ho sentito arrivare-
Sorata sorrise e le si sedette vicino.
-Kamui?-
-E’ tutto a posto.Ora niente dividerà più il loro amore- Allungò un braccio fino ad arrivare all’esile spalla della sacerdotessa,tirandola verso di sé. Arashi dapprima si stupì,poi appoggiò la testa sulla sua spalla. –Sono felice- mormorò sorridendo. Poi chiuse gli occhi. Sorata la baciò dolcemente sulle labbra.
-Anch’io…-sussurrò,quando ruppe il bacio. E rimasero così,l’una nelle braccia dell’altro ad osservare il sole morente di un tiepido giorno d’Aprile.

 
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