PRELUDIO - PARTE1
- Capitolo 1° -
Benvenuti!!Questa è la mia prima fic e dato che mi voglio tanto bene, ho deciso di farla su One Piece e di inventarmi un sacco di nuovi personaggi...Mi impegnerò a scrivere con frequenza, lo prometto!Ah, l'inizio è un po' ruvido e forse brusco, perciò (ovviamente) vi invito a leggere anche i capitoli seguenti ^__^!Questo è quanto, spero vi piaccia!
Quando finì di lavorare e andò a letto, trovò Heris profondamente adormentata. Ripensò a quello che gli aveva detto quel pomeriggio e al suo vecchio sogno..."E così Gil è un pitata..." sorrise con un po' di amarezza e si rese conto di non aver più voglia di andare a dormire, prese la sua pipa e salì sul ponte. Era in piena fase mistica di rimuginamento sulla vita e il suo significato, quando all'improvviso gli comparve Gil da dietro le spalle: - Quest'odore mi è nuovo, da dove viene il tuo tabacco?-, un grosso sorriso di burla stampato sul viso. Era in grado di riconscere del buon fumo a mille miglia di distanza.Il cuoco sorrise di rimando e gli passò la pipa:- Viene da un'isola selvaggia del mare meridionale, me lo ha regalato un capo indigeno in segno di benvenuto durante uno dei miei viaggi -. Ok, pensò Gil, avrà anche viaggiato molto, ma un cuoco di bordo che fa amicizia con un capo indigeno.... - E sono stati accoglienti?Gli indigeni- chiese, stando al gioco: - Si, hanno preteso solo un paio di vittime sacrificali dal nostro equipaggio, niente di che, per un popolo di cannibali...- Come diavolo riusciva a dire cose del genere con tanta serietà??Un conto sarebbe stato se lo avesse fatto con Heris, ma adesso... Scoppiò in una fragorosa risata: - Non c'è proprio niente da ridere, sai, quest'erbetta, qui, è un ricordo prezioso, considerati fortunato a farne uso!- disse Jean in tono di rimprovero. Gil smise di ridere, ma con fare ancora scherzoso disse: -Mi sento onorato di questa tua magnanima concessione!- e restituì la pipa al proprietario, che sorridendo fece: -E così il nostro capo della sicurezza è un pirata...- [si, esattamente come i cavoli a merenda...Jean è uno che spiazza <- n.d.a.] all'altro quasi venne un'infarto: -Macché ti salta in mente, cuoco!- [<- dice "cuoco" come se dicesse "merda"...-__-'] l'altro sospirò con aria di condiscendenza e rispose: - Heris mi ha detto del tuo tatuaggio - Accidenti, avrebbe dovuto immaginare che quella bamboccetta non avrebbe saputo tenere la bocca chiusa col suo paparino [adesso ci pensa...<- n.d.a.], ma ormai quel che era fatto era fatto: -E così mi hai scoperto, paparino...A quanto pare la tua bimbetta non sa mantenere un segreto...- disse sorridendo ironicamente per la "sconfitta" subita, immaginando vagamente in quali guai avrebbe potuto cacciarsi ora (<-che era stato scoperto). Ma l'altro sembrò non prestare molta attenzione alla sua risposta: -Non voglio sapere come e quando lo ha visto, risparmiami i particolari, - Gil ripensò alla scena di quel pomeriggio...
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- Dai, dammi la tua bandana!Per favore!!-
-Tsk!E perché dovrei dare la mia bandana a una stupida bimbetta che non arriva neanche a prendersela?- Heris continuava a saltare, cercando di aggrapparsi alle larghe spalle di Gil per arrivare a prendere la bandana che aveva in testa, mentre lui rimaneva fermo e impassibile con le mani incrociate al petto -Grr!!Sei cattivo!Che ti costa darmi un attimo la tua bandana??Se me la dai, suonerò una bellissima canzone per te!- disse con un largo sorriso convincitore -Stai cercando di corrompermi con una canzone?!?Non darò mai la mia bandana a una stupida mocciosetta!Perchè dovrei farlo?!- l'altra rispose ultra-determinata: -Voglio metterla, così sembrerò una vera pirata!E non mi chiamare stupida!!- Gil rise: -E credi che per fare un pirata basti una bandana?Tsk!I piarati sono forti, una stupida marmocchietta come te, che non riesce ad arrivarmi neanche al collo, non potrà mai neanche assomigliare a un pirata!- allora Heris si arrabbiò sul serio: -Ah, si eh?Allora guarda cosa fa una stupida ragazzina come me!- come un fulmine gli passò sotto le gambe e da dietro gli prese i pantaloni e li tirò giù con quanta più forza aveva in corpo.Il povero guardiano senza brache arrossì violentemente e si piegò per tirarsi su i pantaloni, mentre Heris con mossa rapida gli sfilò la bandana dalla testa e corse via.Ripresosi dall'imbarazzo, in Gil crebbe una rabbia furente e cominciò a rincorrere la ragazzina con tutta l'intenzione di riempirla di sculacciate, mentre lei rideva a crepapelle sventolando la bandana come un trofeo.Quando furono stanchi di correre in lungo e in largo per la nave (sotto gli occhi scocciati, ma anche un po' divertiti, del capitano) si sedettero vicini e Gil,a cui la rabbia ormai era scomparsa, la strapazzò un po' per fargliela pagare (<-solletico e derivati). Heris, con la tanto agognata bandana stretta in testa, fece: -L'ho visto,sai?- Gil in un primo momento con capì a cosa si riferisse: -Cosa hai visto?- -Il jolly roger che hai tatuato sul...insomma...lì. Sei un pirata.- non l'aveva domandato, ma stava aspettando una risposta, così Gil fu costretto a dire qualcosa: -Si, mi hai scoperto, sono un pirata.- fece con aria di sufficienza - Qualche tempo fa mi sono perso su un'isola, e il mio equipaggio è ripartito senza di me, mi avranno dato per morto...Ma ho lasciato in mare un mucchio di messaggi in bottiglia per farmi ritrovare e ora sto aspettando che mi vengano a prendere.- -Waaaaaaaaooo!!Un pirata perduto!Non ho mai incontrato un pirata perduto!In effetti non ho mai incontrato un pirata!Wao, Gil, ecco perché sapevi tutte quelle storie e quelle canzoni sui pirati!Troppo bello, quando ti vengono a prendere potrò conoscere anche i tuoi compagni?Eh?Eh?- disse con occhi luccicanti e Gil rispose: -Ti vuoi unire a noi?Guarda che il mare è pricoloso e tu sei solo- -una stupida bamboccia, lo so, non c'è bisogno che me lo ricordi a ogni frase, ormai l'ho imparato!Comunque non ho nessuna intenzione di unirmi a voi, non lascerei mai Jean solo, figurati se per venire con te!- -Ah, grazie per la grande stima che hai di me!Lo terrò da conto...- promise lui, mentre si chiedeva se l'avesse davvero bevuta...Quella ragazzina era molto più matura di quanto lasciava sembrare e poi era stata cresciuta da quel cuoco...Non poteva pensare a quanto fosse difficile intraprendere una conversazione con lui, non riusciva quasi mai a capire se stesse dicendo la verità o raccontando una balla...E aveva come la sensazione che Heris avesse "ereditato" questa capacità...
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In ogni caso con Jean non poteva cavarsela con una balla....Si preparò al peggio. - Questo vuol dire che avete intenzione di derubare quell'adorabile vecchietta!- disse Jean con i lacrimoni agli occhi. "Che diavolo stiamo fumando??" pensò Gil -Ma è una contessa, è piena di soldi, qualche milione in più, qualche milione in meno, cosa vuoi che sia?!!- -Ma è una vecchietta così graziosa e gentile!!- - Senti, Jean... - cominciò Gil con apprensività, ma Jean scoppiò a ridere, mettendo a dura prova la sua pazienza -Mi stavi rispondendo seriamente!Ahaha, no, non ce la faccio, troppo divertente!Ahahah!- Gil andò letteralmente in ebollizione :- NON SO DA DOVE VIENE QUELLA CAVOLO DI ERBA, MA NON FUMARLA QUANDO PARLI CON ME!!!- -Oh, non dare la colpa al tabacco quando non capisci gli scherzi!- disse con aria di scherno. Gil era furente, non riusciva a competere con lui a parole: era impossibile! Così, con due venoni che ancora gli pulsavano sulla fronte e imprecando tra sé e sé, fece il muso [come i bambini!<- n.d.a.] e si girò dall'altra parte. Jean non se ne curò più di tanto e riprese: -Hai mai sentito parlare di Zef dai piedi rossi?-
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