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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fruits Basket
Titolo Fanfic: PETALI NEL VENTO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yuri-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/01/2004 22:25:52

parla dei sentimenti di hatsu... se non sapete chi sia rin vi sconsiglio di leggere... non è ancora arrivata...
 
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- Capitolo 1° -

"Petali nel vento."

Il nostro è un amore nato come un bocciolo di rosa.
Tenero, fresco, incredibilmente puro.
Per me, era sacro.
Ha iniziato a prendere forma, nel mio cuore e nel mio animo, mettendovi radici, crescendo, profondo e forte, sin dal primo istante. Quello era il primo germoglio...
Ti ho amato, da subito, appena ti vidi, quando ho notato la tua classe, la tua bellezza fuori dal comune, davvero da mozzare il fiato in gola.
Ho sempre pensato che tu fossi come una dea, una creatura afrodisiaca e ultraterrena. Schiva, riservata, con un'aura misteriosa che ti avvolgeva. Come se fossi stata inafferrabile, sfuggente come il corso dell'acqua, impalpabile come il vento. Tu eri libera, ribelle, desideravi l'indipendenza.
Il tuo spirito, orgoglioso e fiero come quello del cavallo che ti ha maledetto, non ammetteva redini o briglie, o di essere ostacolato.
Uno spirito ardente, infuocato.
E nei tuoi occhi, avevo scorto quel fuoco, quel fuoco che ardeva e brillava in continuazione... che ti animava, che rendeva i tuoi sguardi magnetici, affascinanti.
Ho sentito il respiro mancarmi, quando i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta.
Qualsiasi dettaglio, qualsiasi istante bastava per fare crescere il fiore che era germogliato nel mio cuore... Lo sentivo, giorno dopo giorno, ero capace di toccarlo con mano e di commuovermi, per quei petali così teneri, per la sua purezza...
E d'altronde... come mi si può biasimare? Come avrei potuto rimanere indifferente dinnanzi al tuo fascino spiazzante, come avrei potuto non desiderarti ardentemente, impetuosamente, con tutte la forza del mio corpo...?
Poi, ci siamo conosciuti.
E ho continuato ad adorare, ogni tuo sorriso, ogni parola che proferivi...
Tutto questo, è proseguito.
Siamo andati avanti, insieme.
Abbiamo percorso la stessa via, la stessa strada, la mia mano stretta nella tua...
E forse non hai davvero mai compreso, fino in fondo, che cosa volesse dire per me l'averti accanto; sei stata il mio raggio di sole, sei stata ogni mio alito di vita.
Mi infondevi la vita, con una forza strana e straordinaria al tempo stesso, mi conferivi tutta la forza necessaria, per vivere, sopportare, andare avanti, combattere...
Il fiore cresceva forte, vigoroso: per me era luce.
Anche tu sapevi che cosa significava crescere con la testa abbassata, con una rabbia in corpo in grado di spaccare le pietre, l'asfalto di una strada, di demolire, distruggere...
Anche tu conoscevi il senso della parola "solitudine".
Essere soli... eppure, allo stesso tempo, circondati da gente che ti osserva, che ti parla, che ti degna di sguardi, nel bene o nel male.
Essere giudicati, sentire discorsi preconfezionati, colmi di preconcetti, di cattiveria gratuita... fino a sentire la nausea, il disgusto... e la rabbia.
Certo, la rabbia.
Il mio animo è sempre stato irrequieto, anche se in parte in modo recondito. Forse è vero quanto dicono, io non sono mai riuscito a trovare un equilibrio completo, una personalità omogenea, come tutti hanno.
Io ho come due volti, che si materializzano indipendentemente dalla mia volontà... non posso, non riesco a controllare la rabbia interiore che ho dentro, il mio volto oscuro, i miei pensieri più neri.
Ma sentivo, nonostante questo, che se tu fossi rimasta accanto a me, io sarei diventato più forte, anche del mio stesso alter ego.
Lo volevo essere.
Con te accanto avrei affrontato qualunque cosa; tu eri la mia forza, mi donavi la capacità di sorridere...
Se sentivo il peso dell'inutilità della mia esistenza, mi bastava guardare i tuoi occhi... e capivo che nulla era più importante di quelli...
Noi eravamo soli, unici, in tutto l'universo...
Dinnanzi ai miei occhi, ogni attimo che abbiamo passato insieme si riflette, come in uno specchio rotto. Ogni singolo frammento contiene un prezioso istante, ed io li osservo, ad uno ad uno, perdendomi nei ricordi illimitati della mia mente.
È impressionante come la memoria possa essere concisa e meticolosa, quando magari, solitamente, non hai per nulla una memoria invidiabile...
Eppure è ancora tutto così cristallino, preciso...
Ricordo ogni tua movenza, ogni sorriso, ogni espressione che il tuo volto assumeva. Ricordo come amavo quando ti stupivi, quando i tuoi occhi si spalancavano piacevolmente... allora non potevo non trattenere un sorriso, una risata, che a sua volta ti contagiava, e ridevamo insieme.
Sì, amavo quei frangenti.
Ricordo ogni tuo profumo, rimasto impresso nel mio cuore come un marchio fatto con il fuoco.
Ricordo che mi piaceva da morire bearmene, come se fosse un nettare afrodisiaco, o una splendida patologia che mi aveva reso dipendente...
Sento ancora il tuo tocco sulla mia pelle.
Mi pare ancora di provare quei continui brividi di piacere, mentre mi accarezzavi, come mi abbracciavi, come mi baciavi...
Come le nostre labbra si fondevano, un tutt'uno, come sentivo i tuoi capelli tra le mie dita, il tuo profumo che mi inebriava, che mi esaltava, un'emozione continua, un piacere incommensurabile, semplicemente indescrivibile, che mi rendeva folle, pazzo...... Pazzo...
...
Oppure quando eravamo insieme, per la strada, e ci tenevamo timidamente per mano. Il modo e la delicatezza con la quale stringevi le mie dita mi riempiva di gioia... semplicemente quella. Ma era quella, quella allo stato puro, che quasi mi mozzava il fiato per l'emozione, e che quasi riempiva i miei occhi di lacrime...
Quella gioia che va gridata, fino allo stremo delle forze, che va espressa, ovunque, in ogni momento, come in un raptus di pazzia. Che va urlata, a tutto il mondo... indipendente da quello che pensa la gente.
Perché in fondo, eravamo solamente noi, in mezzo al mondo sporco che ci circondava...
Che cosa mi avrebbe potuto importare della maledizione, della nostra comune condanna, del mio carattere impossibile, che da sempre è stato come un fardello per me e per tutti gli altri...?
Tutto questo, anche se è sempre stato il mio peggiore tormento, l'avevo buttato alle spalle, avevo cominciato ad accettarlo con semplicità... semplicemente perché avevo te, perché una volta la mia vita eri tu...
Una volta...
Sì, una volta eravamo una cosa unica, unita.
Io vivevo in te, tu in me.
Bastava questo. Bastava che tu continuassi a sostenermi, ad essere quella che eri... il resto era un dettaglio.
Non eravamo più soli, ed eravamo tutto quello che avevamo sempre desiderato.
Ma forse, già dall'inizio, questa felicità era troppo irreale, troppo spensierata, troppo autentica...
Troppo folle, perché potesse durare a lungo.
E ora, il nostro fiore, che credevo fosse eterno, inattaccabile, immortale, è sfiorito.
Ho assistito al suo disfacimento, lento, mentre i petali appassivano, e poi cadevano a terra...
Vorrei potere dire che non me ne importa più nulla... vorrei potere continuare a negare quello che penso e quello che provo. Lo vorrei celare, come si nasconde un segreto inconfessabile e vergognoso, lo vorrei seppellire, dimenticare, buttarmelo alle spalle con rabbia, e ricominciare...
Ma che cosa mi è rimasto, adesso, se ciò che vorrei dirti di più bello, non avrò più il tempo per dirtelo...?
Il sapore dei ricordi si fonde con quello delle mie lacrime, anche quelle mai espresse, e aspetto.
Sento i petali del nostro fiore che si perdono, nel vento, li sento deteriorarsi e svanire, li sento lontani...
Vorrei prenderli, vorrei stringerli tra le dita, farli rifiorire con le mie lacrime e il mio stesso sangue, con tutta la mia vita...
Ma che cosa mi rimane, adesso, per combattere...?
... Solo uno specchio infranto e una manciata di petali di rosa nel vento, ormai ingialliti...
Forse non è nemmeno più necessario che continui ad aspettarti, eppure lo continuo a fare... ottusamente, ostinatamente, aggrappandomi con tutte le mie forze, disperatamente, al mio ultimo raggio di sole; come un cane fedele attende il ritorno del suo padrone, anche se sa benissimo che non ritornerà più, ma continuando ottusamente, ostinatamente, a sperare, a tendere le orecchie speranzoso nell'udire un rumore di passi famigliare, a festeggiare con semplicità nel vedere avvicinarsi qualcuno da lontano...
Chiudendo gli occhi...
Sento ancora il suono della tua voce, che mi fa sussultare, palpitare il cuore come la prima volta che l'ho udita.
Mi alzo, ti cerco, ti chiamo...
Per poi capire che è solo quel che resta del sapore di un amore sfiorito.




Salve a tutti, sono Yuri-chan!
Questa fan fiction è nata semplicemente dal fatto che, trovando una tavola d'anticipazione del numero otto (*DANNATA DYNAMIC!!! PUBBLICA, PUBBLICA, PUBBLICAAA!!!!!!*), mi sono resa conto di quanto Hatsu si sia sentito triste ed abbattuto... ma soprattutto di quanto fosse importante per lui Rin. Mi ha profondamente commosso, poverino!!! ;__;
Ringrazio le solite persone, naturalmente, e, altrettanto naturalmente, chiunque stesse leggendo!!! ^^
A presto rivederci, people (BWAHAHAHA! Come sono sadica)!
xxx Kisses! xxx
Yuri-chan

 
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