RITORNO ALLA TENA
- Capitolo 1° -
Era notte,ma non una notte come tutte le altre,certo in apparenza non c'era una grande differenza
rispetto alle altre notti, però nell'aria si sentiva una certa tensione,soprattutto al numero 4 di
Privet Drive, dove lo strano ragazzo che vi alloggiava da ben 15 anni,Harry Potter, era
più che mai deciso ad andarsene per sempre, non resistendo più alle continue prese in giro
dei Dursley e soprattutto del loro figlio minore:Dudley,un incrocio fra un maiale e un essere
umano,veramente di essere umano non aveva molto,solo una rigogliosa chioma di capelli biondi e
degli occhi di un celeste acquoso ,che secondo la signora Dursley lo facevano assomigliare ad
un angioletto. Comunque questa volte i Dursley l'avevano fatta grossa:stavano intercettando tutte le lettere che Harry riceveva via gufo dai suoi amici di Hagwars, avevano nascosto tutto
ciò che apparteneva al mondo di Harry,il mondo della magia,nel ripostiglio del sottoscala,
impedendo a Harry di accedervi ed inoltre avevano chiuso la gabbia di Edvige con un pesante
lucchetto;insomma Harry era completamente tagliato fuori da tutto ciò che aveva di più
caro:Hagwars.Così Harry aveva davvero perso la pazienza,era uscito fuori dalla casa,
stava per invocare il NotteTempo,non gli importava se non aveva il suo baule di Hagwars,alla banca dei maghi, la Gringott ,c'era una vera fortuna che lo aspettava nei sotterranei,avrebbe ricomprato tutto ciò che gli serviva;ma ad un tratto un pensiero lo bloccò,come aveva fatto a non pensarci prima,Voltemord,l'oscuro signore era là fuori,da qualche parte che non aspettava altro che
Harry si allontanasse dai Durslay per poterlo far fuori,come aveva fatto col suo padrino,Sirius:
solo a pensarci a Harry venivano le lacrime agli occhi,appena prima dell'inizio delle vacanze
Harry aveva perso una delle persone a cui voleva più bene,Sirius,appunto,e non ci teneva
per niente a fare la sua stessa fine, così più malinconico che mai,a causa di questi pensieri,
rientrò al numero 4 di Privet Drive,andò nella sua stanza e caddè in un sonno agitato ed
inquieto.
Harry verso le 3 di notte si sveglio di soprassalto con un bruciore incredibile alla cicatrice,
tanto forte che gli annebbiava la vista,ma gli capitava così spesso di questi tempi che ormai
non ci faceva più caso.Ad attirare la sua attenzione furono invece degli strani rumori in cucina,
Harry scese a controllare, più che impaurito era incuriosito,nella stanza intravide 7 sagome,accese la luce e si trovo davanti:Lupin,Moody,il signore e la signora Wasley,Jinny e.....Ron ed Hermione,
i suoi migliori amici.Era così contento di vederli che capitombolò giù dalle scale,finendo ai
piedi degli inattesi ospiti.Ron esclamò:"Te lo avevo detto che non ti avremmo lasciato qui per
molto tempo...Giusto?!" Harry era senza parole e come risposta fece un sorriso smagliante.
Malocchio Moddy,sospettoso, come al solito si gurdò intorno con circospezione e disse, con
voce più rauca del solito:"Sarà meglio muoverci prima di svegliare i Babbani".Allora Harry
che era rimasto in silenzio fino ad allora sussurrò:"Il mio baule è ancora nel sottoscala e c'è
anche Edvige!"Così Lupin, agitando la bacchetta , disse con voce sommessa :"
Alohomora!!!"e la porta si spalancò e dopo una seconda formula pronunciata questa volta
dal signor Wesley il baule prese a fluttuare nell'aria come una piuma.Lo stra.no gruppo
uscì ,così, dalla casa e finalmente Hermione si sentì libera di saltare al collo d Harry e
gli urlò nell'orecchio:"BENTORNATO!!!!!"Harry,un po' stordito,ma felice,chiese alla
signora Wesley se sarebbero tornati,come l'anno precedente,nella sede dell'Ordine
della Fenice,ma la signora rispose evasivamente:"Non dire sciocchezze Harry lo sai
che all'Ordine hanno da fare.Andremo alla Tana.Forza prendi la scopa e copriti bene,
è piuttosto freddo e non vorrei che ti prendessi un malanno!!!Il tono della signora Wesley
insospettì ed incuriosì Harry,che si ripromise di parlarne con Ron ed Hermione appena
fossero arrivati alla Tana. Harry fù distolto dai suoi pensieri dalla voce di Malocchio che
ruggì:"In sella alle scope!!!".Così il ragazzo salì sulla sua FIREBOALT e non appena
un soffio di aria gelida gli sferzò il viso si sentì davvero felice e libero e dimenticò ogni
sua preoccupazione.
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