LA LETTERA
- Capitolo 1° -
FRA VITA E MORTE
Capitolo 1
La lettera
Si risvegliò dall' ennesimo incubo: la fronte imperlata di sudore e le mani tremanti. La luce della luna filtrava attraverso le fessure della tapparella, illuminando un angolo del letto.
Sgranò gli occhi per abituarli all'oscurità, facendo poi vagare lo sguardo sul soffitto.
Stette in quello stato per un tempo indefinibile: un minuto, un' ora...che importanza aveva? La cognizione del tempo l'aveva ormai abbandonata da settimane.
Si alzò mestamente e indossò la vestaglia, stringendosi nelle braccia, quando la sua attenzione fu attirata dalla lettera poggiata sulla scrivania.
Quella dannata lettera...
Aprì la busta, su cui non vi erano scritti nè indirizzo nè mittente e ne estrasse un foglio spiegazzato e ingiallito.
Aveva letto e riletto quelle poche righe almeno un migliaio di volte.
Accese la lampada sul comodino e cominciò a leggere scandendo le parole sulle labbra...
Cara Rinoa,
è già un mese che io e i ragazzi siamo lontani dal Garden e da voi.
Almeno credo che sia passato un mese: nel posto dove siamo i secondi sono scanditi solo dai battiti del tuo cuore.
Non esistono il giorno o la notte.
Questa è l'ultima lettera che riceverai da me e forse saranno le ultime parole che ti rivolgerò, perchè le mie speranze di rivederti si affievoliscono sempre di più.
Non avrei mai pensato che una missione potesse prendere una piega così orribile: so solo che l'inferno è sicuramente un posto migliore di quello in cui mi trovo.
Credo di essere ormai sull'orlo della pazzia.
Perdonami se non sono scappato insieme ai sopravvissuti, ma non potevo abbandonare Seifer, Zell e Irvine: non ho più loro notizie da diverso tempo ormai...per quanto ne so potrebbero essere morti, ma dentro di me sento che non è così. Non tornerò indietro fino a quando non li avrò trovati. Vivi o morti che siano.
Purtroppo il mio tempo sta scadendo. L'unica cosa che mi trattiene in questo mondo è il tuo amore. Il tuo dolce ricordo mi accompagna sempre.
Ti amo piccola mia. Ti amerò qualunque cosa accada, se resterò in vita o se morirò. Adesso devo andare.
Tuo per sempre,
Squall
Rinoa si accasciò per terra, nascondendo il viso fra le mani e singhiozzando convulsamente.
FLASHBACK
____<<Rinoa, sono tornati!>>, la chiamò felice Selphie.
A queste parole il suo cuore si riempì di gioia.
Corse verso l'entrata del Garden, immaginando il momento in cui avrebbe riabbracciato Squall.
Già lo vedeva di fronte a sè, bello come sempre: gli occhi color ghiaccio che incrociavano i suoi e le sue braccia che la stringevano.
Si trovò in mezzo a tante persone: alcune si abbracciavano, altre piangevano. Era sicura che da un momento all' altro avrebbe scorto il suo amore fra la folla, correre verso di lei.
Lo cercò a lungo con gli occhi, invano.
Perchè non lo vedeva? Dov'era?
Allarmata, vide che anche Quistis e Selphie si guardavano intorno disperate.
All' improvviso vide un ragazzo venire verso di lei. Non era Squall.
<<Tu sei Rinoa, vero?>>
<<S-Si...>>, rispose con voce tremante.
<<Questa è per te, è da parte di Squall>>, disse il ragazzo porgendole una busta.
<<M-ma...perchè? Lui dov'è?>>, chiese la ragazza.
<<Mi dispiace...ecco....dopo avermi consegnato la lettera è scappato...forse è rimasto lì per cercare i suoi amici....non potevamo aspettarlo...io non so cosa dirti...scusami>>, rispose quello andandosene e lasciandola là, con quella lettera fra le mani e il cuore a pezzi.____
Con gli occhi pieni di lacrime guardò il foglio: era la calligrafia di Squall, senza dubbio.
Qua e là c'erano anche le sue impronte, di un colore rosso scuro...che fosse sangue?
Perchè stava accadendo tutto ciò?
I suoi sogni, tutto quello per cui aveva lottato e per cui viveva, stavano svanendo come neve al sole.
Cosa ne sarebbe stato di lei?
Non poteva nemmeno immaginare di ricominciare senza Squall...e senza i suoi amici.
Non ce l'avrebbe fatta.
E Selphie e Quistis?
Anche loro erano nella sua stessa situazione...
Ripensò ai loro visi, quando seppero che i loro ragazzi erano dispersi e che non si sapeva più niente di loro.
All' improvviso si rese conto che doveva fare qualcosa: perchè era ancora lì a piangere?
<<Io...devo salvarli! Sono un seed ormai...io posso farcela!>>, disse Rinoa asciugandosi le lacrime.
Aprì la finestra e guardò il sole sorgere all' orizzonte e illuminare la pianura di Arkland.
Osservò il mare tingersi di colori tenui e caldi mormorando piano: <<Vi troverò....>>.
Continua...
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