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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BLACK ROSE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: piperina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/12/2003 21:56:50 (ultimo inserimento: 24/01/04)

inventata da me, ambientata in un liceo ci saranno un sacco di intrighi e sotto storie peggio di beutiful! spero vi piaccia ^_^
 
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E COSÌ INIZIÒ
- Capitolo 1° -

Questa fic non ha una serie, è un racconto che mi va di scrivere così, quindi boh… è la prima volta che ci provo, spero tanto che il mio esperimento vi piaccia ^o^ è una storiella semplice semplice, o forse molto complicata ^^ senza magia né altre cose, quindi super normale ^_^ uhm… non ho mai scritto racconti, quindi non so proprio come possa venir fuori… volevo scrivere un capitolo unico ma alla fine penso proprio che ne verrà fuori una bella storia! XD
Però i capitoli saranno abbastanza corti, in modo da non appesantire troppo le cose ^_^
Il titolo non c'azzecca molto con la story ma chissà...? Non so ancora cosa mi frullerà per la testa!

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Quella mattina la sveglia non suonò. Eppure l’aveva impostata per le 6.30 apposta per non fare tardi… dannazione a quelle stupide macchinette che non funzionano mai quando serve! Qualcuno la chiamava dal corridoio… uffa che noia, sempre a strillare fin dal primo mattino…
“Cathy… Cathy sono già le 7.15 come mai non sei ancora sveglia?” l’amica non fece in tempo a finire la frase che la porta si aprì di scatto. Ne uscì una ragazza molto carina, non troppo alta, con i capelli lunghi e ricci, biondi, e gli occhi cristallini… aveva una bella corporatura, minuta ma molto graziosa. Tutto merito degli allenamenti, pensava lei… già, faceva parte della squadra di pallavolo ed era molto brava. Sicuramente sarebbe stata lei il nuovo capitano, dicevano le altre…
“quella stupida sveglia non ha suonato…” aveva anche una voce molto graziosa… sembrava una bambola di porcellana, quasi si aveva paura che, sfiorandola, potesse rompersi. Si sistemò il cravattino della divisa, poi la gonna “questa stupida gonna è cortissima… però è molto carina, va bene anche così” sorridendo spostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso.
“dai andiamo, oggi è il gran giorno” le porse la cartella e si avviarono verso scuola. Si fermarono in un bar a prendere un caffè, poi andarono.
“oggi iniziamo il secondo anno…” la sua voce era emozionata e agitata allo stesso tempo “…non pensavo che avremmo cambiato scuola, ma era inevitabile… quella vecchia è stata demolita, e non potevamo svolgere le lezioni da nessun altra parte!” già. Per vari, motivi, l’edificio scolastico era stato demolito, e spostare le lezioni da un’altra parte… no, sarebbe stato solo uno spreco di tempo.
“i miei sono contenti che io abbia scelto questa scuola” rispose Cathy “mi hanno anche permesso di vivere da sola…”
“per te è meglio così, no? Non dicevi di non star bene a casa?”
“già…” improvvisamente il suo bel visino si fece triste “…mio padre vuole i soldi, mia madre la popolarità… se mi hanno aperto un conto a nome mio in banca e mi hanno permesso di vivere da sola… è stato solo perché ho detto loro che avrei frequentato questa scuola solo se avessero esaudito alcune mie richieste…” sorrise “…ed eccomi qua!”
Finalmente arrivarono davanti al portone. La scuola era in realtà un edificio del ‘500 un castello enorme e maestoso… un’ala era riservata alle classi, una alle palestre e alle attrezzature sportive, una alla biblioteca, una ai professori e una ai laboratori. E una… l’ultima, la più interessante e gettonata dagli studenti… era l’ala dimessa, quella inutilizzata. Sembrava che lì si trovassero le stanze del re e della regina… cosa ci sarà mai di tanto importante là dentro? Niente di niente, semplicemente la scuola non aveva occupato tutto l’edificio, quindi un’ala era rimasta ‘scoperta’ e gli studenti costruivano inutili storie su di essa.
“ci siamo, Marie” strinse la mano dell’amica, poi con sguardo deciso varcò la soglia della sua nuova scuola, l’Istituto Privato St. Paul VII, la scuola più prestigiosa della regione. Frequentarla era un onore nonostante fosse molto severa e rigida. Non solo nelle lezioni, ma anche nell’educazione. Forse avevano anche una mentalità abbastanza chiusa… antica. Ma che importava? Bastava avere il nome, no?
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Ecco ragazzi, questo è il primo capitolo! Come ho detto saranno un po’ corti i capitoli di questa story perché non è come le altre fic che ho scritto, non vorrei che fosse troppo pesante, quindi avranno più o meno tutti questa lunghezza… beh, spero che vi piaccia, fatemi sapere! ^_^

 
Continua nel capitolo:


 
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