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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: X
Titolo Fanfic: VIAGGI DI NOZZE
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: sori-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/12/2003 11:49:31

dall`omonimo film di verdone...ecco la mia interpretazione!
 
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- Capitolo 1° -

Disclaimer:I personaggi di X/1999 non sono miei ma di quelle cattivone delle Clamp;io mi sono solo limitata a giocarci un pò!:PP

VIAGGI DI NOZZE

(Seishiro-Subaru assatanati )

Subaru e Seishiro erano inginocchiati davanti all’altare…di una chiesa un po’ moderna! Il prete infatti era sostituito da una ragazza in abiti succinti;centinaia di fili partivano dal suo corpo,per collegare il monitor di un grosso computer.
-Me raccomando,velocità che tra mezz’ora c’ho n’appuntamento!- li avvisò seccata la ragazza.
-Ah Satsu’ e datte ‘na calmata! Ce stemo a sposà! Se sei agitata pijate du goccette de Valium!- ribatté l’uomo più anziano,di nome Seishiro vestito di nero.Il lungo impermeabile di pelle nera frusciava ad ogni suo movimento e nonostante nella chiesa facesse un caldo infernale,l’uomo non dava segno di insofferenza alla calura. Il giovane al suo fianco indossava un curioso abito bianco,a metà tra una papalina e un vestito monacale. Un piccolo cappello dello stesso colore,stretto sulla sommità da una grande fascia argentata,completava il buffo abbigliamento.
-Se pijo quella cretina d’Hokuto….- borbottò stizzito tra sé. Quell’abito infatti era opera della sua sorella gemella,affermata stilista di moda.
-Volemo incomincià? Me starei leggermente a rompe…..- li richiamò il “sacerdote” .Ad un lieve movimento della ragazza,sul monitor cominciarono a scorrere le parole della formula di sposalizio.
-Io,Sumeragi Subaru,prendo te Seishiro Sakurazuka come mio leggittimo sposo….-Terminata la lettura,si accinse ad infilare la fede all’anulare dell’uomo.
-Ecco con questo anello io…ghhhh….ah Seishì ma che cazzo de dito c’hai?- e spinse con maggiore forza. Intanto,il dito dell’altro aveva assunto un colorino violetto- bluastro.
Con un’ultima,violenta spinta,l’anello finalmente entrò.
-Amò t’ho fatto male?-domandò preoccupato il Sumeragi.
Seishiro scosse la testa (anche se il dito gli faceva dannatamente male!) e cominciò a leggere la sua parte.
-Io Sakurazuka Seishiro prendo te Subaru Sumeragi come mio leggittimo sposo e…- si sporse e strizzò gli occhi -ma che cazzo c’è scritto? Satsù che carattere è? 12?Nu ce leggo ‘na mazza,già so mezzo cecato…-si cavò dalla tasca un astuccio di cuoio nero e dopo aver preso un sofisticato paio di occhiali (L’ANGOLO DI ROBERTO:lenti antiriflesso,montatura al titanio,leggerissima e confortevole da portare signori e signore!) l’inforcò.
-Mejo,allora dicevamo…- e finì la lettura senza più intoppi…visivi.
Satsuki alzò gli occhi al cielo –Alleluja je l’hai fatta! Bacia ‘sta sposta e pijate il largo-
Seishiro s’avvicinò al ragazzo,catturandogli le labbra con un bacio selvaggio. Subaru rispose con altrettanta foga.
DIECI MINUTI DOPO….
“Aoh’,ma che ve se so incollate le labbra? Ve date ‘na mossa?-urlò Satsuki ai due che erano ancora avvinghiati labbra contro labbra.
I due si staccarono un po’ stupiti. –Amò,sei così …selvaggio mmmhhh…..- sussurrò il più giovane e fece per baciarlo di nuovo.
-BASTAAAA!!!!!- Satsuki si strappò i fili di dosso e lanciò il monitor del computer verso i due novelli sposi. Seishiro,preso in braccio il Sumeragi,si alzò in aria con un balzo. Subaru si strinse ancora di più a lui –‘Namo Seishì,qui non semo più graditi…-
Fuori della chiesa,Seishiro depose dolcemente l’amato a terra e fischiò. Due secondi dopo,lo shikigami di un gigantesco falcone atterrava sul selciato.
-‘Mazza quant’è cresciuto!-esclamò il Sumeragi,meravigliato per la grandezza dell’uccello.
-Sai com’è..il mio piccolino magna IAMS SENIOR….ma qualche volta non disdegna qualche buon bocconcino di carne….-
-IAMS SENIOR? Quale,La scatola viola con i croccantini a forma di ofuda?-
-Proprio!- Seishiro sorrise –volemo annà tesò?- l’uomo lo avvolse in uno dei suoi stritolanti abbracci,deponendolo sul soffice piumaggio del falcone. Poco dopo l’uccello si alzava in volo.

(Seishiro cinico-Subaru martire)

Seishiro e Subaru erano seduti sulle scomode sedie della sala municipale appositamente adibita ai matrimoni. Seishiro era vestito con un’elegante completo nero,camicia bianca inamidata,cravatta nera in tinta all’abito.Il ragazzo al suo fianco,appena sedicenne indossava un lungo impermeabile bianco dall’aria vissuta,pantaloni e maglietta neri un po’ lisi per il lavoro che faceva.I suoi grandi occhi verdi stavano gettando occhiate spaventate ora all’uomo,ora al sindaco che stava davanti a loro.
-Signori miei!- cominciò il sindaco,che si chiamava Yuto Kigai,un uomo biondo con una gran faccia da mascalzone –siamo oggi qui riuniti per unire in matrimonio questi due giovani-Il sindaco si voltò verso l’uomo vestito di nero –Seishiro Sakurazuka,vuoi prendere Subaru Sumeragi come tuo legittimo sposo?-in quel mentre squillò il cellulare del Sakurazukamori.
-Pronto? No,non mi disturba affatto-disse con tono professionale- Come? Ah,sua moglie la tormenta? Eh,si la comprendo,si,si,bene prenda un’ascia di quelle del tipo più robusto e quando la sua consorte va a dormire,la cali sulla sua testa.Poi dovrebbe sentirsi meglio…di niente,arrivederci.- Si rimise in tasca il cellulare e guardò il sindaco
-Ma si si che lo voglio- disse spazientito,ricordandosi della domanda.
Yuto si fiondò sulla povera sposa- Vuoi tu Subaru Sumeragi prendere Seishiro Sakurazuka come tuo legittimo sposo?-Subaru non proferì parola,troppo spaventato per rispondere.
-Subaru!- disse stizzito il Sakurazuka –vuoi dire che forse non mi vuoi sposare?-
-S..si..credo di…si…- balbettò il ragazzo.
-Ora può baciare la sposa- disse sorridendo il sindaco
L’uomo s’avvicinò e baciò le guance del ragazzo.Un bacio frettoloso,quasi dato per convenienza. Poi s’incamminò verso l’uscita.
-Andiamo tesoro- lo esortò,vedendo che l’altro era rimasto indietro. Titubante,il ragazzo lo seguì.

(Seishiro e Subaru casti e pii)

-Cari figlioli!- esclamò gioviale il prete-siamo qui riuniti per unire nel sacro vincolo del matrimonio questi due casti giovani Subaru e Seishiro.Ah,sapeste quanto sono contento !Oramai le coppie che decidono di sposarsi sono così poche,l’amore viene messo in secondo piano…-
-Emh..scusa Seiichiro…-lo interruppe Subaru tirando leggermente la sua veste.
-Ah si scusami,mi sto perdendo in divagazioni…no,perché dicevo che oggi l’amore….- e riattaccò la solfa
Seishiro sospirò –Subaru amore, fallo smettere o lo ammazzo-bisbigliò all’orecchio del Sumeragi.
Sudando freddo (perché sapeva bene cosa sarebbe successo se non si fosse fermato.Il suo tesoro era adorabile,ma alcune volte..diciamo…si trasformava in un’altra persona!)Subaru gli fece un cenno col capo.
-Bene,Subaru vuoi prendere Seishiro come tuo legittimo sposo?-
-Si lo voglio- disse felice il ragazzo
-E tu Seishiro,vuoi prendere Subaru come tuo legittimo sposo?-
-Si lo voglio-rispose guardando l’altro con occhi innamorati.-Ed ora prima di dichiararvi marito e moglie,preghiamo- Dopo un attimo di silenzio il sacerdote riprese –Preghiamo per l’anziana Lady Sumeragi che nonostante l’età ha trovato la forza di partecipare a questo giorno di festa per il suo amato nipote-
Il Sumeragi gettò uno sguardo alla prima fila di panche: come al solito sua nonna stava dormendo della grossa,il sonoro russare che rimbombava nella chiesa,la bocca spalancata,priva di dentatura simile ad un’oscura cavena,dalla quale colava un filo di saliva.Gli sforzi dell’altra nipote,Hokuto di tenerla sveglia risultavano vani.D’un tratto l’anziana donna si ridestò.
-Eeel mio nipocinooooo!!!!-biascicò –eeell mio nipocinooo prefecitoooo!!!!-
Subaru si coprì il volto con una mano per la vergogna.
-Preghiamo per Hokuto Sumeragi,che tra poco seguirà la strada del suo fratellino.Hokuto-chan a quando le nozze?-
-Affari miei..- pensò seccata la ragazza.Un sorrisone a 32 denti comparve invece sulle labbra della ragazza.
-Preghiamo per i genitori di Subaru,morti prematuramente,ah caro cuginetto come sei cresciuto! Sembra ieri che ti vedevo sgambettare tra le mie braccia….-sospirò,asciugandosi una lacrima.
-E’ tuo cugino?- la voce di Seishiro aveva un tono incredulo.
-Si…-sospirò sconsolato il Sumeragi.
-Preghiamo ora per la famiglia Sakurazuka…-
DUE ORE DOPO….
-E preghiamo per il trisavolo di Seishiro,Kentaro Sakurazuka,uomo di grande virtù….- la chiesa si era ormai quasi svuotata ad eccezione di poche persone che stoicamente ancora resistevano:l’anziana Sumeragi che aveva ripreso a dormire,sua nipote Hokuto che mancava poco che s’impiccasse,e i due poveri sposi accasciati sull’inginocchiatoio,Seishiro sull’orlo di un’esaurimento nervoso.
Gettando un’occhiata all’uomo,Subaru vide che la sua mano stava frugando nell’ampia tasca dell’impermeabile.La sua espressione era furiosa.
Preso dal panico,il Sumeragi velocemente tirò fuori uno dei suoi ofuda; lanciatolo contro il prete,cantò. Seiishiro cadde a terra,profondamente addormentato.
-Siano lodati gli dei!-proruppe il Sakurazukamori,alzando le braccia al cielo-Subariu che c’è?-domandò notando l’espressione di sorpresa sul volto dell’altro.
-Avevo paura che l’avresti ucciso…-spiegò,ma venne interrotto da una sincera risata.
-Ma io stavo solo cercando una sigaretta!-rise
-Seishiro!- disse piccato il giovane,ma venne tacitato da un caldo bacio dell’uomo.
-Ora siamo veramente una cosa sola…-sussurrò quando si fu staccato.
Usciti dalla chiesa,si avviarono alla macchina una Ferrari 280. Subaru però fece subito marcia indietro,come se avesse avuto un ripensamento.
-Mi raccomando neesan, la pastiglia di Euchessina due volte al giorno,bruciacal dopo i pasti,perché sennò mi ingrassa,e soprattutto la dentiera solo con algasiv. Sai che non può sopportare altro!-disse alla sorella,seduta con l’anziana Sumeragi su una panchina vicino alla chiesa.
Subaru le tese un foglio-Questi sono i numeri in caso ti dovesse servire qualcosa,il mio,quello di Sei,quello del medico, dell’ospedale,del prete….-
-Subaru!-lo interruppe la sorella- so già tutto!-
-Sicura?-ribatté lui,mordendosi un labbro.
-Subà!-sbottò la gemella- vai!- e lo spinse dentro l’abitacolo del bolide che partì a razzo rombando.

(Seishiro e Subaru pervertiti)

Lo shikigami atterrò nel cortile di una suntuosa villa,luogo del pranzo di nozze.
Una volta dentro,i due novelli sposi vennero accolti da uno scroscio di applausi. Un centinaio di persone era seduto,diviso in gruppi,su vari tavoli,imbanditi di ogni sorta di ben di Dio.
Alla fine del pranzo la sala proruppe in un ‘discorso discorso!’ additando Seishiro. Dapprima l’uomo tentò di schernirsi,ma quando vide che le urla si facevano sempre più insisistenti,annuì alzandosi in piedi (se non altro avrebbe messo fine a quel casino che gli stava straziando i timpani!)
-Che ve devo dì…-incominciò-nun vedo l’ora de annammene cò er mì sposo e nun vedo l’ora che stò fijo me conceda le su grazie!- quest’ultima frase fece arrossire il ragazzo che tuttavia replicò,esortato dalla folla:
-troppa grazia alla madre de quest’omo stupendo! C’ha certi attributi…-e fece per mimarli,ma il Sakurazukamori non glielo permise. Presogli il viso,premette le labbra sulle sue,a cercare quell’estasi tanto desiderata. Il corpo dell’altro reagiva con entusiasmo,lo voleva lì,in quell’istante.
-Ti voglio…adesso…-sussurrò roco,cercando ancora una volta le sue labbra.
-‘Namo…- mormorò prendendolo in braccio e cominciando a salire le scale che portavano alle camere da letto.
-Seishì!- lo richiamò lo spirito di sua madre,che si era materializzato pere l’occasione-‘ndo vai? Devo fa er discorso pe tte! E fece partire la musica di sottofondo.

Mou hitori de arukenai
Toki no kaze ga

-Dei no…- gemette il Sakurazukamori-ah mà! Nu me ne frega un caz** del discorso e de la musica,che tra l’altro fa pure cagà! Vojo solo famme ‘sto ragazzo,so allupato come un giaguaro…-
-Dai amò,nun ne posso più,lo vojo,adesso!-gemette il ragazzo
Il Sakurazukamori non ce la fece più e depostolo a metà scala,diede finalmente sfogo ai suoi istinti repressi per troppo tempo.
TEMPO DOPO…..
Subaru riaprì gli occhi e accarezzando i soffici capelli corvini del suo amante sussurrò –Amò…è stato così…esplosivo…-
-So contento..ma adesso ‘sto luogo nu me ispira più….’nnamocene-
Spalancò la finestra e richiamò il suo falcone;salì e tese una mano al ragazzo.
-E le valigie?-
-Ma che te frega delle valigie!- Poi Seishiro guardò il vestito del suo sposo:lunghi squarci si aprivano sul suo torace,lasciando scoperte ampie porzioni di pelle. Mentalmente si rimproverò per la sua foga.
-D’accordo prendine una-
Una volta salito sul falcone,Subaru domandò-Do annamo?-
-Do ce ispira de più!- risposel’altro,urlando per avere la meglio sul sibilo del vento-strignete a me,non vojo che tu te piji un raffreddore pìerché t’ho strappato i vestiti!-

(Seishiro cinico-Subaru martire)

-Subaru volevo che tu lo conoscessi prima che andassimo in luna di miele.Vieni,vieni a salutarlo- i due si trovavano nel cimitero della città,nella cappella della famiglia Sakurazuka.Sul lato destro,una grande lapide marmorea recava incise queste parole “qui giace Kamui Shiro in Sakurazuka” accanto a queste,una foto di un giovane,pressappoco dell’età del Sumeragi,con grandi occhi tristi color ametista.
-Kamui-stava dicendo l’uomo- ho aspettato tre anni prima di riavvicinarmi ad un ragazzo?Non è un tradimento,tranquillo,perché nessuno potrà mai sostituirti…-il cellulare dell’uomo prese a squillare.
-Pronto?No,non mi disturba affatto…si,si capisco l’ascia si è spezzata…bene,prenda una sega circolare a doppia lama e si avventi su sua moglie mentre sta preparando il pranzo…vedrà funzionerà- l’uomo,per parlare era uscito dalla cappella,lasciando solo il Sumeragi.Il ragazzo si sentiva a disagio:aveva la sensazione che quei profondi occhi ametista lo stessero osservando.
D’improvviso uno scricchiolio richiamò la sua attenzione;si voltò,e quello che vide gli gelò il sangue nelle vene:la lapide si stava lentamente spostando,come se venisse spinta dall’interno. Una mano color avorio emerse dall’oscurità e spinse la lapide,che cadde a terra frantumandosi.
Il ragazzo indietreggiò spaventato,sentendo pochi passi dopo,il freddo abbraccio del marmo alle sue spalle.
Pochi istanti dopo,la figura di un ragazzo si eresse in tutta la sua statura cosicché Subaru poté vederlo interamente:il suo corpo snello era avvolto da una divisa scolastica nera,che faceva risaltare ancora di più il suo pallido colorito. Il suo volto aveva tratti fini,delicati,ma quello che più lo colpì furono i suoi occhi:grandi,profondi color ametista,due pozze violacee senza fulgore vitale. Una bambola di porcellana,ecco quello che sembrava:bellissima,eppure così fragile…
Silenziosamente,il ragazzo alzò la mano destra,che venne subitaneamente avvolta da un’abbagliante luce azzurrina,che costrinse Subaru a ripararsi gli occhi;dalla luce prese forma una grande spada,che il ragazzo impugnò.
Poi lo fissò:a Subaru sembrò che mille lame di ghiaccio lo trapassassero. Con un urlo disumano,il ragazzo si avventò su di lui:i suoi occhi ora erano bianchi,la sua faccia contratta in un’espressione di odio.
Urlano a sua volta,il Sumeragi corse fuori dalla cappella,ma la sua corsa finì poco dopo:inciampò e cadde faccia a terra nella ghiaia. Sentì dei passi che si avvicinavano.
-Sto per morire…-pensò,chiudendo gli occhi. Aspettò,ma non successe nulla.Allora alzò lo sguardo:Seishiro lo stava fissando,stupito.
-Subaru che ci fai per terra?-
-C…c’era lì…era…-balbettò con le lacrime agli occhi,indicando la tomba del ragazzo.
-Io non vedo niente! Subaru..sei sicuro di sentirti bene?-
L’altro non rispose,troppo scosso per parlare.
-Su,su povero caro….non è niente….-disse con tono mielato,prendendolo per un braccio.

(Seishiro e Subaru casti e pii)

La ferrari si fermò con uno stridìo di freni a pochi metri dal ponte d’imbarco di una lussuosa nave da crociera.
-I signori Sakurazuka?-domandò un facchino,accorso prontamente alla macchina.Al loro cenno d’assenso il facchino chiese se ci fossero bagagli.
-Si grazie!- sorrise sornione Seishiro,aprendo il bagagliaio e rivelando una quantità enorme di valigie. (che poi come faranno ad entrarci tutte ‘ste valigie nel bagagliaio di una ferrari….n.d.a. ^^)
Il povero ragazzo rimase impietrito ad osservarle.
-Allora noi ci avviamo…-disse Seishiro,passando un braccio attorno alla vita del ragazzo ed incamminandosi verso il ponte. Dietro di loro,il facchino barcollava completamente coperto dalle valigie.
NELLA CABINA….
-Tesoro è bellissima!-mormorò il Sumeragi,stringendosi all’uomo. La cabina era molto ampia: alle pareti,bianco latte,erano appesi numerosi quadri dalle splendide fattezze;dal soffitto,pendeva maestoso un grande lampadario di cristallo:ogni qualvolta le gocce cristalline incontravano uno dei tanti raggi del sole,davano vita a splendidi giochi di luce color dell’arcobaleno. Mobili scuri,dall’aspetto austero riempivano la stanza,non dando tuttavia l’impressione di confusione. Al centro,uno spazioso letto matrimoniale,a prima vista molto confortevole,li invitava ad una tranquilla intimità.
-Solo il meglio per te..-sussurrò l’uomo;le loro labbra stavano per congiungersi quando il cercapersone del Sumeragi prese a suonare.
-Oddio…-gemette
-Che succede?-domandò preoccupato l’uomo
-Mia nonna-sospirò il ragazzo-devo andare da lei-

(Seishiro e Subaru pervertiti)

Seishiro era seduto su di un’asciugamano sotto il sole cocente;i suoi occhi,nascosti da un paio di lenti scure,stavano fissando bramosamente il giovane seduto sul bordo della piscina a pochi passi da lui. Nonostante le lenti,Subaru sapeva che gli occhi dell’uomo erano puntati su di lui.
-Che c’hai in mente?- chiese,scostandosi una ciocca di capelli con fare terribilmente sensuale.
-Pija un bel respiro e gettate in acqua- sussurrò
-‘O voi fa strano?- rispose leccandosi le labbra;Si alzò e si tuffò elegantemente in acqua.
-Sto aspettanno….- disse languidamente,quando riemerse
-Nu me sottovalutà amò…- mormorò tra sé il Sakurazukamori.Si tuffò e dopo aver circondato l’esile corpo dell’altro,lo tirò sott’acqua.
Un silenzio irreale scese sulla piscina. Non si sentiva nulla,eccetto un fischiettio in lontananza che diventava sempre più forte a mano a mano che si avvicinava. Il fischiettio era di un ragazzo che probabilmente era uno degli addetti dell’hotel. Il cappellino che portava lo indicava chiaramente.
Sempre fischiettando,si avvicinò ad una grossa manopola rossa posta su un bordo della piscina,e la girò. Pochi attimi dopo,l’acqua cominciò a gorgogliare, avvolgendosi in spirali cristalline che si trasformavano poi in mulinelli sempre più grandi. Con un ultimo gorgoglio gli ultimi sprazzi d’acqua vennero inghiottiti dallo scarico,lasciando la piscina desolatamente vuota.
-Chi cazzo è quel deficiente che ha tolto l’acqua?- una profonda voce baritonale proruppe dal fondo,facendo sobbalzare l’inserviente.
Questo getto uno sguardo all’interno della piscina e si paralizzò: due uomini,nudi,erano avvinghiati l’uno con l’altro in una posizione degna del kamasutra,le loro espressioni furiose.
-Brutto imbecille,che te potesse casca un coppo su quella tua testaccia,perché cazzo hai tolto l’aqcua?-
-S..sono qua…si le.. due….la piscina…sta per…chiudere…-balbettò il giovane
-Le due?- disse stupito l’uomo-ah Subà,ma da quant’è che lo stemo a fa?-
-Semo entrati ch’era mezzogiorno…fa un po’ tu il conto…- gli rispose l’altro
-Ah…-l’uomo parve avere come un ripensamento-ma questo non toglie che ‘sto idiota ci abbia interrotto sul più bello!-riprese furioso,indicando il giovane,che indietreggiò-Etore!- chiamò.
L’imponente shikigami apparve,prendendo a svolazzare intorno al suo padrone.
-Ettorino,bello de papà,vai a fare la pappa su- con uno stridìo,il falco s’avventò sulla preda designata. Le grida strazianti del giovane avrebbero commosso anche la più insensibile delle persone,ma non i due uomini,che si rivestirono tranquilli come se non stesse succedendo niente.
Quando le urla si spensero del tutto,il Sakurazukamori richiamò lo shikigami;i due salirono sul suo dorso e volarono via verso una nuova meta.

(Seishiro cinico-Subaru martire)

Il treno scorreva lungo i binari che si avvolgevano lungo alla montagna,snodandosi come un serpente. Subaru guardava distrattamente fuori dal finestrino le macchie confuse di colore che da ferme sarebbero stati paesaggi. Poi rinunciò e si accese una sigaretta.
-Le da fastidio se fumo?-domandò allo sconosciuto accanto a lui.
-E’ naturale che non gli dai fastidio Subaru- s’intromise Seishiro –siamo in uno scompartimento per fumatori. Comunque voi ragazzi non dovreste fumare,vi rovinate la salute- tolse la sigaretta dalle sue labbra,e aspirò una boccata.
-Vado un attimo in bagno- annunciò e si avviò verso il corridoio. Mentre camminava, sentì che ai suoi passi se n’erano aggiunti degli altri. Accelerò e anche quelli accelerarono. Si fermò e si voltò lentamente: i suoi occhi si dilatarono a ciò che vide:Kamui era davanti a lui,le sue mano che stringevano l’elsa della grande spada. La lama scintillava debolmente agli sprazzi di luce che entravano dai finestrini.
-No…- Subaru arretrò,ma le sue gambe non lo ressero; cadde a terra,tremando. Il ragazzo lo squadrò in silenzio e poi riprese ad avanzare. Quando fu ad un passo dal Sumeragi,alzò la spada sulla sua testa. Un singhiozzo uscì dalla bocca del giovane e poi un urlò lacerò l’aria.
-SEISHIROOOOOO!!!!- poi svenne. Attorno al giovane in poco tempo si formò un capannello di curiosi;trafelato,arrivò Seishiro.
-Permesso,permesso fatemi passare sono il marito…- s’inginocchiò e schiaffeggiò,non poi con tanta delicatezza,il giovane- tesoro,tesoro, su svegliati…-poco dopo il ragazzo riprese i sensi
-Oh Sei…- gemette- c’era il tuo ex che voleva uccidermi…-
-Il mio ex? Ma che vai dicendo?Appena saremo a Okinawa ti porterò da un mio amico specializzato in malattie neurologiche…- Avviandosi insieme all’uomo,Subaru gettò uno sguardo indietro;il ragazzo era lì,i suoi grandi occhi viola spenti,ma la sua espressione ora era cambiata:un crudele sorriso si stava affacciando sulle sue labbra . D’improvviso le sue labbra si mossero ad articolare una muta frase: “ti ucciderò….” Lesse il ragazzo. S’aggrappò ancora più strettamente al braccio dell’uomo.
-Andiamo a sederci….povero caro….su…- disse Seishiro trascinandolo via.

(Seishiro e Subaru casti e pii)

-Tesoro,mi dispiace così tanto,tornerò appena potrò- strava dicendo Subaru al suo sposo. Si chinò sulla sua bocca e vi depose un dolcissimo bacio.
-Ti amo…- susurrò
-Ti amo anch’io…- mormorò malinconicamente l’altro.Subaru aprì l’oblò della stanza e si alzò in volo.
Quando anche timo pezzetto del ragazzo fu scomparso dalla sua vista,il Sakurazukamori si sedette sconsolato sul letto a disfare le valigie.
A KYOTO…
Subaru osservava sconsolato l’anziana donna che seduta avanti a lui,cercava di tagliare senza successo una bistecca a prima vista dura quanto un mattone.
-Aspetta che ti aiuto..- disse sospirando. Dopo molti sforzi riuscì ad impedire che la donna si uccidesse con la forchetta nel tentativo di portarsi un boccone alla bocca. Quando fu perfettamente sicuro che non si sarebbe strozzata masticando,lasciò vagare la sua mente. Il suo sposo gli mancava da morire. Come aveva potuto lasciarlo tutto solo su una nave piena di sconosciuti? Sapeva quanto fosse sensibile alle novità e il pensiero che potesse essere a disagio o peggio ancora star male lo tormentava. Il suo sguardo incrociò gli occhi di sua nonna che nel frattempo aveva avuto la bella pensata di costruire una montagna marrone con gli avanzi del piatto. Venne preso da un moto di rabbia:la colpa era solo di Hokuto se ora si trovava in quella situazione. Gliela aveva mollata dopo una tremenda sfuriata,sostenendo di non essere la sua balia. Ma se era stato sempre lui ad occuparsene prima che si sposasse! Bella sorella che aveva!
“Dannata Hokuto!” pensò stizzito. Domani avrebbe dovuto pensare urgentemente ad una soluzione
o la situazione già precaria di per sé,sarebbe degenerata in modo catastrofico.
****
-Ma perché?!- gridò all’ennesimo rifiuto dell’ennesimo parente. Aveva spulciato ogni sorta di elenco telefonico,rubrica e quant’altro di cartaceo che contenesse numeri telefonici esistente nella sua casa,scoprendo addirittura parenti che di cui non sapeva nemmeno l’esistenza ma invano. Tutti
avevano opposto un secco rifiuto alla richiesta di ospitare l’anziana donna almeno per il periodo della luna di miele,adducendo giustificazioni che a Subaru erano sembrate senza senso
Ma gli eventi avrebbero preso una piega inaspettata per lo sfortunato sposo.
****

-Mi raccomando nonna comportati bene- bisbigliò per la centesima volta Subaru all’orecchio della donna troppo impegnata a guardarsi intorno per stare a sentire le preghiere del nipote. –sai che non siamo a casa nostra- continuò accennando con la mano all’assortita coppia che era in piedi pochi passi più in là. Kusanagi e Yuzuriha erano una coppia di parenti acquisiti che Subaru non pensava neppure di avere. Erano stati gli unici disposti a tenere l’anziana donna per il periodo della luna di miele di Subaru. Ed era per questo che Subaru stava facendo di tutto per sembrare educato e cortese. della luna di miele,adducendo giustificazioni che a Subaru erano sembrate senza senso
Ma qualcosa,per sua solita sfortuna,andò storto.
Gli occhi della signora Sumeragi si posarono sulla coppia. E fu la catastrofe.
-Tu,brutto porco pervertito!-gridò indicando Kusanagi- non ti vergogni ad aver preso in moglie una ragazza tanto giovane?!- Ora,Kusanagi di per sé era un uomo mite e pacifico verso gli altri. Ma quando si faceva cadere l’accento sul suo matrimonio (lui aveva 25 anni,lei appena 17) diventava una bestia. E fu quello che accadde.
-Come osi tu,brutta vecchia incartapecorita,insultarmi in casa mia? –gridò furioso-fuori di qui!!!!-
Subaru imprecò sotto voce,mettendosi una mano sul volto. Con la voce più calma che riuscì a trovare disse –parliamone…non è il caso di litigare su…calma…-e intanto arretrava cauto verso la porta. Trovata la maniglia si precipitò fuori da quell’inferno di voci che mano mano diventava sempre più forte guidato da quella scelleratezza e quell’egoismo che solo l’amore può dare.

(Seishiro e Subaru pervertiti)

Seishiro osservava pigramente la figura del suo sposo addormentato al suo fianco,rannicchiato verso di lui,una mano poggiata sul suo petto. Distrattamente,gli carezzò i soffici capelli neri. A quel tocco,Subaru emise un gemito e spalancò gli occhi. Alla vista di quelle profonde pozze smeraldine Seishiro non poté reprimersi dallo scoccargli un bacio;era chiaramente un invito:l’uomo si ritrasse,stuzzicando la curiosità del più giovane che si avvicinò ancora di più,cercando un orecchio. Trovatolo,lo morse furiosamente,per poi leccare il liquido vermiglio della ferita con fare sensuale. Il desiderio s’impossessò dell’uomo che cominciò a baciarlo appassionatamente. D’un tratto gli venne un’idea;ancora avvinghiato al corpo del suo amante,sussurrò-Subà…’spetta..c’ho n’a sopresa pé tte…- e lo spinse via,per poi alzarsi. Presa la valigia,fece scattare le serrature e rovesciò il suo contenuto sul letto.
-Fatte bello pe mme…- lo esortò indicandogli i numerosi vestiti che giacevano alla rinfusa sul letto.
Subaru fece un cenno col capo e poi,presi alcuni capi,si diresse in bagno.
Intanto Seishiro fremeva di piacere. Ma l’attesa non durò a lungo.
-Te piaccio?- disse il ragazzo ricomparendo all’improvviso. L’uomo restò di sasso:era semplicemente perfetto,l’incarnazione di un dio in abiti scuri. Un’aderente canottiera nera e degli attillati pantaloni di pelle anch’essi neri celavano alla sua vista lo scattante corpo del Sumeragi. Il suo cervello andò in corto circuito: represse il suo primo impulso di sbatterlo a terra e farlo suo. Invece,presolo per un braccio lo portò fuori dalla stanza;una volta che furono arrivati in corridoio,lo prese bruscamente per le spalle e lo sbatté violentemente contro il muro.
-Amò..era questa la sorpresa?- sussurrò il Sumeragi-‘o voi fa strano? E se ce vedono?-
-Mejo…sarà più eccitante…- mormorò l’altro. Poi tacitò ogni altra sua obiezione con un focoso bacio. A quel tocco,la bocca del giovane si schiuse in modo che l’altro potesse percepirne il suo calore e la sua morbidezza. La sua lingua si muoveva in modo frenetico,imprigionando quella dell’altra in una danza frenetica fatta di sapienti tocchi e lievi carezze. Intanto le mani dell’uomo avevano preso a sfilare la canottiera del giovane,avide di scoprire le meraviglie che l’indumento teneva ancora nascoste. Poco dopo l’indumento cadde a terra con un fruscio. Ora niente poteva fermarlo. Fece scorrere le sue dita sulla pelle morbida,provocando lievi gemiti di piacere dell’altro. Poi,poggiò le sue labbra su un suo capezzolo e prese a mordicchiarlo con i denti. Subaru si sentì percorrere la schiena da una scossa elettrica e gemette più forte. Godendo di quel suono,l’uomo succhiò quella morbida parte senza smettere di far correre le sue mani sul suo snello torace. Poi si spostò sull’altro capezzolo riservandogli lo stesso trattamento,col risultato di far aumentare i gemiti di piacere del giovane. Ora era il suo turno:spinto da una misteriosa forza,slacciò velocemente i bottoni della camicia dell’altro e spogliatolo,fece scorrere la sua lingua sul suo torace,tracciando la linea dei suoi addominali. Seishiro chiuse gli occhi e gemette,ma non fermò la sua opera,anche se il piacere era incontrollabile. Le sue mani sfilarono con sapiente maestria i suoi pantaloni,rivelando così che il giovane sotto non indossava nulla. Rimase estasiato a contemplare per un attimo quella stupenda visione:poi il piacere tornò a sommergerlo. Velocemente si denudò dei pochi indumenti rimasti e con una spinta,sbatté a terra il giovane e montò a cavalcioni su di lui.
I loro respiri erano affannosi e la loro pelle luccicava di sudore.
-Ora te farò conosce il paradiso…- sussurrò prima di seppellire la sua testa nelle sue cosce.
Subaru gridò di piacere.
****
Quando si svegliò,Subaru dapprima non capì dove fosse. Poi ricordò:era nella sua stanza d’albergo sotto un mucchio di coperte. Evidentemente doveva essere stato esausto per non riuscire nemmeno a ritornare in camera! Si tirò su a sedere e si beò della vista che lo spiraglio della porta del bagno lasciava scorgere:Seishiro stava facendo la doccia,l’acqua che scorreva sul suo corpo nudo come un manto schiumoso. Un’idea gli si affacciò in mente;scese dal letto e si avviò verso il bagno,i suoi passi attutiti dalla pesante moquette del pavimento. Spinse la porta senza far rumore e s’infilò silenzioso dentro la doccia alle sue spalle. Poi,si avvinghiò al suo corpo prendendo a strusciarsi su di lui.
-Oooh…amò che sopresa…ah!- le mani del giovane avevano trovato la sua parte più intima e ora la stavano stimolando ritmicamente.
Seishiro non poté trattenere un gemito di piacere.

****
Seishiro e Subaru stavano tranquillamente passeggiando sul lungomare della spiaggia privata dell’albergo di tanto in tanto schizzati dall’acqua salmastra del mare. D’un tratto una coppia attirò la loro attenzione:i due ragazzi erano abbigliati entrambi di nero in modo lussuoso e si vedeva lontano un miglio che i loro capelli conoscevano il parrucchiere almeno due volte al giorno.
Subaru sospirò;
-Che te pija?- gli chiese Seishiro che lo aveva sentito.
-Seishì…immaginate…me vestito come quello là…- e indicò il più giovane,un ragazzo piccolino di si e no quindici anni che si teneva stretto al braccio del più adulto.
-Coi capelli così…- e fece per riordinarsi le ciocche indisciplinate ma senza successo.
-Amò…a me me piaci così…quelli là so solo boriosi,spocchiosi ricchi pieni de sordi…a me me piaci focoso…selvaggio…- e catturò le sue labbra con un bacio bramoso.
Quella sera,a letto Seishiro ribadì il concetto detto nel pomeriggio.

(Seishiro cinico e Subaru martire)

OKINAWA
-Ecco caro...su...siamo quasi arrivati...-disse Seishiro sorreggendo Subaru per la vita,ancora provato dall’esperienza di poche ore prima. La sua salute era peggiorata: ogni qual volta vedeva un’ombra sobbalzava,costringendo Seishiro a lunghe ed estenuanti rassicurazioni che francamente cominciavano a dargli sui nervi.
Era scesa la sera sulla città e le tortuose strade che s’avvolgevano come spire di un serpente attorno alle case erano malamente illuminate dalla fredda luce artificiale dei lampioni,contribuendo a dare al paesaggio un’aspetto ancora più sinistro,non giovando certo ai nervi già scossi del povero Subaru.
Arrancando per la fatica,percorsero una stretta strada in salita che portava ad una piccola casa dal pesante portone in legno.
Seishiro suonò: poco dopo la porta di aprì e una figura avvolta nell’ombra li invitò ad entrare. Un brivido di terrore percorse la schiena del Sumeragi che di suo sarebbe scappato subito a gambe levate se il robusto braccio del suo sposo non lo avesse trascinato con malgarbo dentro.
Una volta entrati,la figura misteriosa iniziò ad assumere connotati umani grazie alla debole luce che filtrava da una stanza semiaperta in fondo al corridoio. E fu proprio in quella stanza,che poi si rivelò essere uno studio medico;che l’oscuro personaggio rivelò le sue fattezze.
-Arisugawa-kun! Che piacere ritrovarti!- proruppe gioviale Seishiro una volta che l’altro ebbe acceso la luce. Ora Subaru poteva vederlo chiaramente:era un giovane di età non molto superiore alla sua,con una zazzera di capelli corvini e un ghigno da pazzoide perennemente stampato in faccia.
-Allora Sakurazuka-san vecchio mio,qual buon vento ti porta? Cosa posso fare per te?-
-Si tratta del mio sposo- e indicò Subaru che cercava di nascondersi senza successo in un angolo- da quando ci siamo sposati crede di vedere spiriti maligni ed ha continue crisi nervose. Io penso che abbia i nervi troppo fragili;non potresti dargli un’occhiata?-
Sorata osservò per un lungo momento il ragazzo,squadrandolo da capo a piedi,così insistentemente che Subaru arrossì suo malgrado.
-D’accordo siediti- disse indicandogli una grande poltrona di pelle nera.
-Ora rilassati...- mormorò e dalle sue mani si sprigionò una scarica elettrica che colpì il corpo del giovane.
Subaru sussultò sulla poltrona,cercando di ribellarsi. Ma la scossa gli stava lentamente paralizzando i muscoli. In poco tempo smise di controllarli e si afflosciò su un bracciolo. Sorata lasciò che l’elettricità avvolgesse completamente il suo corpo e poi lo lasciò solo.
-Allora?-domandò il Sakurazukamori aggiustandosi gli occhiali. Sorata si passò una mano fra i capelli –beh, avevi ragione,effettivamente i suoi nervi sono molto fragili;ti consiglierei di tenerlo tranquillo e non sforzarlo troppo....ma dì ti piace Okinawa? – disse con un largo sorriso-devi provare il ristorante che é all’angolo della banca ...fanno certi piatti che sono la fine del mondo! E poi non scordarti di provare....- tra una chiacchiera e l’altra i due non si accorsero che era passata più di un’ora. Fu un leggero odore di bruciato ad attirare la loro attenzione.
-Subaru!- Sorata si mise davanti alla poltrona e annullò con un gesto fulmineo la scarica. Il ragazzo aveva bruciature su tutto il corpo: parte dei vestiti aveva preso fuoco e i capelli erano ritti n testa. Subaru sbatté le palpebre,incapace di parlare.
-Andiamo Subaru...vieni...- Seishiro lo prese per un braccio e salutato il suo collega uscì sulla strada.
-Avrei voluto fosse stato diverso ma aspetta quando saremo arrivati a Nagano...hotel Shinaka suite 106. Non preoccuparti ci saremo domani....- disse mentre camminavano nell’oscurità.
NELL’ALBERGO DI OKINAWA...
-Buona notte amore...- disse Seishiro non appena si furono coricati nel letto di una squallida stanzetta di un’altrettanto squallido albergo alla periferia di Okinawa. Due ore dopo,Subaru se ne stava nella stessa identica posizione,con gli occhi sbarrati,incapace di prendere sonno.
D’un tratto si alzò,come attirato da una forza sconosciuta ed andò alla finestra. L’aprì e gettò un grido di terrore:Kamui era accovacciato sul davanzale,la lunga spada in pugno,la pelle pallida che assumeva sfumature bluastre alla luce della luna.
Sorrise malvagiamente – sono tornato..Subaru…-
Il giovane si ritirò dalla finestra,atterrito –No! Stammi lontano!- gridò. Tentò di correre,ma i suoi muscoli erano ancora troppo deboli per la scossa ricevuta nel pomeriggio e cadde. Il ragazzo gli fu sopra in un secondo,i suoi occhi ametista che rifulgevano d’odio.
-SEISHIROOOO!!!!!
-Subaru cosa c’è?- disse l’uomo seccato comparendo poco dopo,con la voce impastata dal sonno-stavo dormendo…-
-Kamui…-balbettò tra le lacrime
-Ancora con questa storia? Kamui è morto come devo dirtelo!Torna a letto su!- Subaru obbedì tremando. Mentre si reinfilava sotto le coperte pensò che forse il giorno dopo la sorte sarebbe stata più magnanima con lui.
A NAGANO….
Subaru se ne stava seduto sul letto della lussuosa suite dell’albergo di Nagano. Era rimasto colpito:ogni cosa sembrava fatta apposta per una confortevole notte d’amore e sulle prime aveva anche pensato che Seishiro si fosse dato da fare per farlo sentire a suo agio dopo quello che era successo negli ultimi giorni. Ma quella sera si sarebbe dovuto ricredere.
Ora,mentre aspettava che Seishiro lo raggiungesse,pensava a ciò che di lì a poco sarebbe successo;strinse con forza il lenzuolo. Non voleva,non si sentiva ancora pronto a fare un passo così grande.
-Caro ti sei lavato i denti?-proruppe la sua voce dal bagno,scuotendo il ragazzo dai suoi pensieri- no,sai perché io sono un pò fissato in fatto di igiene...-
-Si- rispose sconsolato il Sumeragi
-Bene,arrivo tra un minuto- lo avvisò. La paura cominciò ad attanagliargli lo stomaco.
Poco dopo l’uomo uscì da bagno –eccomi amore- cinguettò. Quello che successe dopo fu molto rapido:Seishiro fece voltare il ragazzo sulla schiena ed entrò violentemente in lui,cominciando a spingere ritmicamente mentre diceva – Non preoccuparti...non sentirai niente...abbandonati al piacere...- poi cominciò a gemere mentre Subaru giaceva immobile sotto di lui,le lacrime che scorrevano sui suoi occhi vitrei.
3 ORE DOPO....
Seishiro dormiva profondamente già da un’ora,ma Subaru non faceva altro che rigirarsi nel letto come un’anima in pena. Le lacrime non si erano ancora fermate:si sentiva così vuoto,come se la sua anima lo avesse abbandonato;si sentiva defraudato nel suo intimo:nonostante le sue accorate preghiere Seishiro aveva preso con la forza la sua parte più segreta,ansioso di appagare il suo desiderio. Inghiottì un singhiozzo. Perché doveva vivere una vita che in futuro sarebbe stata solo piena di tormenti? Con un uomo che lo aveva sposato solo per pura formalità?
Fu allora che decise. Si alzò e,come la volta precedente,andò alla finestra e la spalancò. Il ragazzo sembrava aspettarlo.
-E così alla fine ti sei deciso..- disse scendendo a terra. Subaru annuì e si portò davanti al ragazzo. Poggiò le mani sulle sue spalle e sussurrò –fallo...-
AL FUNERALE...
Seishiro stava davanti alla bara di legno chiaro,maledicendo il sole che picchiava sulla sua schiena. Il suo cellulare squillò –Pronto? No,non mi disturba affatto,mi dica...ah,ancora non c’é riuscito? Bene,mi prenda una bomba a mano,pratica,leggera e facile da usare. Lei mi esce per primo da casa e poi,prima di chiudere la porta,me la lancia e scappa.Stia tranquillo questa volta funzionerà davvero...prego arrivederci.- Rimise il cellulare in tasca e dopo aver gettato un ultimo sguardo alla bara,s’incamminò fischiettando nella strada principale.

(Seishiro e Subaru casti e pii)

-Seishiro!- Subaru corse verso il proprio amato,rifugiandosi nel suo ampio petto.
-Subaru..oh Subaru...- sussurrò l’uomo baciandogli le ciocche dei capelli e stringendolo ancora di più a sé. I due rimasero così abbracciati per molto tempo,scambiandosi le tenerezze che si erano negati per tanto tempo.
-Subaru,dimmi, dove hai lasciato tua nonna?- domandò l’uomo più anziano. A quel nome il giovane si gelò per un momento –non preoccuparti,ora l’importante é che io sia di nuovo qui con te-rispose poi sorridendo dolcemente. Erano sul punto di baciarsi quando squillò il cellulare del Sumeragi.
-Si? Chi...?-rispose- ah...si,Sumeragi Subaru sono io...cosa? Arrivo subito.- chiuse il cellulare. Poi si voltò verso l’uomo e disse molto lentamente,come se volesse convincersi anch’egli –era la polizia. Hanno arrestato mia nonna in stato confusionale che aveva appena rubato in un negozio di alimentari. Quando l’hanno presa aveva un prosciutto sotto il braccio.-
Seishiro scoppiò a ridere. Poi notando l’espressione di rimprovero del giovane si riprese –scusa..uh..uh..non sono riuscito a trattenermi...ah ah..- Subito dopo si fece serio –comunque ora é meglio se andiamo.-
AL COMANDO DI POLIZIA....
I due sposi sedevano davanti alla scrivania del commissario che stava spiegando la situazione,meravigliato di come Subaru avesse potuto abbandonare a se stessa l’anziana parente. La donna,seduta poco lontano da loro,stava canticchiando una canzone,dalle cui note sembrava che fosse per bambini.
Subaru sospirò –mi dispiace la colpa é mia,sarei dovuto stare più attento-
Con la promessa che ciò non si sarebbe ripetuto,i tre lasciarono il commissariato.
-Ma io che devo fare?- sospirò il Sumeragi con la testa tra le mani. Seishiro lo strinse in un caldo abbraccio,baciandogli dolcemente i capelli. Cosa che risvegliò l’attenzione della donna.
-Ehi tu! Giù le mani da mio nipote,razza di maniaco sessuale!- gridò. I suoi strepiti attirarono l’attenzione dei passanti che cominciarono ad indicarli,borbottando sdegnati.
-Dannata vecchiaccia,non puoi chiudere quel becco almeno per un secondo?- sibilò Seishiro guardandola storto. Evidentemente la Sumeragi lo sentì perché i suoi strepiti raddoppiarono di volume. Subaru era sull’orlo di una crisi di nervi. Con ammirevole stoicità,prese con un braccio Seishiro,con l’altro la donna e li trascinò via. Una volta arrivati a casa,si lasciò cadere esausto sul divano,impassibile alle grida del suo sposo e di sua nonna. Un quarto d’ora dopo la situazione era sempre la stessa,con l’eccezione che i due,preoccupati dell’immobilità del Sumeragi,avevano smesso di litigare e si erano seduti ai lati del giovane.
-Subaru,tesoro della nonna,cos’hai? Stai male? Ti faccio una tazza di the?- ma Subaru non rispose.
-Subaru-kun va tutto bene? Vuoi che ti porti a letto?- provò Seishiro. Ma niente;il Sumeragi si era chiuso nel mutismo più assoluto.
La sequela continuò finche Subaru esasperato non esplose.
-VOLETE PIANTARLA? NO,NON STO MALE, E NO,NON VA BENE NIENTE,STO SOLO CERCANDO DI NON FARMI VENIRE UN’ESAURIMENTO NERVOSO,HO BISOGNO DI PACE!!- urlò e se ne andò,sbattendo la porta,lasciando i due impietriti per lo stupore.

SULLA SPIAGGIA....
Subaru era seduto sulla battigia,le gambe raccolte,lo sguardo fisso verso il mare. Lo sciabordio delle onde e gli stridii dei gabbiani erano gli unici suoni udibili. D’un tratto sentì dei passi che venivano nella sua direzione. Erano attutiti dalla sabbia ma sapeva di chi fossero:lenti,cadenzati,sicuri. Due braccia gli si avvolsero intorno al collo. Subaru sorrise debolmente e appoggiò una mano sulle sue.
-Mi dispiace per aver alzato la voce prima...- sussurrò.
-Non preoccuparti..so che non l’hai fatto intenzionalmente..-
Seishiro si sedette vicino a lui e lo tirò a sé,appoggiando la sua testa sulle gambe. Cominciò a carezzargli dolcemente il viso. Subaru chiuse gli occhi e disse –Grazie...ti amo...-
-Ti amo anch’io...-sussurrò l’altro.
Tutto faceva presagire che il momento si sarebbe protratto a lungo,ma non fu così.
-Subaruuuu!!!- un alto grido femminile squarciò l’incanto di quel momento. Preoccupati,i due corsero dentro la casa e videro l’anziana donna seduta al tavolo.
-Nonna cos’hai?-domandò affannato il ragazzo.
-Subaru,tesoro,non ti sembra ora di preparare la cena? E’ tardi!-
SBONK! I due caddero scompostamente a terra.
-No...nonna...-balbettò il Sumeragi.
-Beh cosa c’é?-rispose imperturbabile quella-ho fame,sono le otto,e la tavola é vuota. Su su,avanti!-ordinò. Seppur stupiti,i due si affrettarono a fare quanto richiesto.
LA NOTTE....
Subaru e Seishiro erano a letto,gli occhi sbarrati,i loro visi illuminati dai riflessi candidi della luna. Intorno,tutto taceva. Seishiro si portò sopra il giovane,stringendo la sua vita con una mano,avvicinando il suo viso al suo. Ma...
ROOONF!! ROOONF!!ROONF!!!
L’uomo fece un rumoroso sospiro e scese da Subaru,ritornando a giacere supino accanto a lui.
-Sono cinque volte che ci proviamo,ma non ci riesco,non ci riesco se questa russa!- sbottò,col tono di chi é vicino al pianto. Di fatti,dall’altra stanza ora provenivano sonore russante che via via aumentavano di volume.
Dopo cinque minuti passati ad ascoltare questo concerto,Subaru spostò bruscamente le coperte e disse –usciamo-
Una volta fuori,li accolse una tiepida brezza che saliva dal mare. I due si sedettero sul muretto antistante la casa e,dopo qualche minuto,Seishiro parlò- Subaru..nonostante tutto quello che ci é capitato,sappi che io rimarrò per sempre al tuo fianco. Ti amo e ti amerò per sempre-
-Anch’io Seishiro...più della mia stessa vita...-i loro sussurri si spensero in un dolce bacio,sotto l’argentea luce della luna.

 
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