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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: La Stirpe delle Tenebre (Yami no Matsuei)
Titolo Fanfic: INSEGNAMI AD AMARE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sori-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/12/2003 10:23:43

un doloroso incarico farà scoprire a hisoka e tsuzuki un nuovo sentimento...
 
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- Capitolo 1° -


INSEGNAMI AD AMARE

-Imbecille d’uno shinigami!-
Hisoka sospirò,mettendosi una mano sul volto //Siamo alle solite,possibile che non abbia ancora imparato?// pensò,e si preparò al peggio:sapeva come sarebbe andata a finire e si rassegnò a mettere mano al suo portafoglio.Ormai Tsuzuki aveva accumulato così tanti debiti nei suoi confronti che aveva perso il conto.Anche se ogni volta si autoproponeva di non prestargli più uno yen,alla fine cedeva sempre alle sue suppliche,se non altro per far cessare quello strazio che ogni volta lo mandava fuori dai gangheri.
E poi c’era anche un’altra cosa….
I suoi pensieri vennero interrotti bruscamente interrotti dal suono di vetri infranti;non fece in tempo a scansarsi che l’altro shinigami gli piombò addosso,buttandolo per terra.
-Fuori di qui Tsuzuki!E scordati il bonus del mese-urlò il caposezione Konoe da dentro il suo ufficio.
-Ma capo…-piagnucolò Tsuzuki,del tutto dimentico di essere ancora sopra a Hisoka.
-Levati idiota!-il grido del compagno lo richiamò alla situazione presente.Subito,si scansò,permettendo all’altro di alzarsi e riassettarsi i vestiti.
-Ma non guardi mai chi ti sta intorno?- lo rimproverò.
-Perdono,non ti avevo visto-si scusò a mani giunte.Il giovane fece per andarsene,sospirando pesantemente.A volte si chiedeva perché avesse accettato di essere il partner di quel rompiscatole di Tsuzuki.
-Hisokaa!Dai,ti ho chiesto scusa!-l’altro shinigami lo rincorse,fino a che non lo obbligò a fermarsi,diventando improvvisamente serio;il giovane si voltò,sperando che quel silenzio fosse indice di qualcosa di buono.
-Mi presteresti dei soldi per favore?-fece Tsuzuki,con la faccia più carina che riuscì a trovare. L’altro cadde a terra sconvolto;poi gli appioppò un sonoro destro,mandandolo a gambe all’aria –ma allora te le vai a cercare! E io che ti do sempre retta!-disse irato,poi se ne andò a passi pesanti.
-Ma che ho detto?Hisoka!-mormorò confuso con le lacrime agli occhi,massaggiandosi la guancia dolorante. Poi si accorse che Tatsumi lo stava osservando scuotendo la testa,un’espressione di assoluto sconforto dipinta sul viso;si fiondò da lui.
-Tatsumi,si può sapere che gli ho fatto?-disse con tono lamentoso;l’altro sospirò,mettendogli una mano sulla spalla –nulla,tanto non capiresti. Piuttosto-riprese la sua aria seria,aggiustandosi gli occhiali con fare professionale.-è arrivato un nuovo caso.-gli disse,porgendogli una foto. L’altro la prese e la osservò attentamente:raffigurava un ragazzo sui diciassette anni,anche se il suo viso infantile lo faceva apparire più giovane. Lucenti capelli corvini cadevano elegantemente sul suo volto,accentuandone il delicato pallore.Ma quello che lo colpì di più furono i suoi occhi:due grandi pozze smeraldine che sembravano racchiudere nel loro punto più profondo un grande dolore. Si chiese quale sofferenza potesse celare un ragazzo tanto giovane. Guardò l’altro shinigami in attesa di una risposta.
-la sua anima lo ha abbandonato da tempo,ma qualcosa lo trattiene ancora nel mondo dei vivi..Trova Kurosaki e andate ad indagare.- Poi,richiamato dalle urla del suo capo,se ne andò,lasciandolo solo.
Tsuzuki era sconvolto:perché quel ragazzo doveva morire a soli diciassette anni? Il destino non era stato già duro nei suoi confronti? Non conosceva la sua storia,ma sentiva che una grande disgrazia lo aveva colpito poco tempo prima;guardando i suoi occhi,aveva avuto l’impressione di vedervi il riflesso di una persona dalle sue stesse sembianze,i cui occhi erano ormai privi di luce.
Una grande tristezza s’impossessò del suo animo:egli l’avrebbe trovato solo per dargli la morte.Sarebbe stato sempre e solo un assassino. Perché aveva scelto di voler essere uno shinigami?
Non visto,Hisoka osservava il suo partner dallo stipite della porta,l’espressione di chi non poteva rivelare qualcosa. Qualcosa di cui nemmeno lui era sicuro. Si mostrò e lo richiamò –andiamo Tsuzuki.-. L’altro si riscosse dai suoi pensieri e lo seguì.

TOKYO-SHINJUKU

-L’appartamento dovrebbe essere questo-disse Tsuzuki,indicando un alto stabile di cemento armato,identico agli altri mostri moderni presenti nelle vicinanze.La giornata era tersa e soleggiata,ma non era bastata a far svanire a Tsuzuki l’aura di malinconia del pomeriggio prima. Aveva pensato al ragazzo della foto per tutta la notte,maledicendo il destino per la sua sorte ingiusta;quell’incarico gli stava pesando come un macigno,anche se cercava di non farlo notare al suo compagno,sforzandosi di apparire allegro come suo solito.Ma la verità era che avrebbe voluto fare qualcosa per lui,e più cercava di trovare una soluzione,più si sentiva frustrato per essere così debole. Almeno per una volta la sua qualifica gli fosse servita per fare qualcosa di buono! Ma non c’era scampo:lui era uno shinigami,e come tale chiamato a dare la morte agli esseri umani;uccidere,solo uccidere,come aveva fatto novant’anni prima….
Hisoka dal canto suo,aveva smesso di leggere profondamente i suoi pensieri:la sera prima l’aveva visto così sconvolto che aveva preferito lasciargli un po’ di tempo per riflettere e interiorizzare la cosa. Ma vederlo così un po’ gli dispiaceva:anche senza la sua empatia,sapeva che stava soffrendo molto. I suoi sorrisi forzati non ingannavano il suo occhio attento. //Cerca di non farti coinvolgere troppo…// pensò,mettendogli una mano sulla spalla e invitandolo a varcare la soglia dello stabile.
L’altro fece un mezzo sorriso come ringraziamento e annuì,entrando nell’ingresso.
Salirono due rampe di scale,finché non si fermarono davanti ad una porta di legno chiaro,che recava una piccola fascia bianca attaccata in un angolo,in segno di lutto.
-Un lutto.Così era questo il grande dolore che serbava nel suo cuore…-mormorò mesto Tsuzuki,mentre il compagno lo guardava stupito.
-Proviamo a vedere se è in casa-disse poi Hisoka,appoggiando la mano sulla maniglia della porta;non appena l’ebbe fatto,fu come se fosse stato investito da una forte scossa
//..sorella,sorella mia…io…perché Seishiro? Perché l’hai uccisa?…Sono...così debole…voglio…voglio solo morire…raggiungerti…//
Sopraffatto da quella potente onda psichica, con un gemito Hisoka perse i sensi,accasciandosi nelle braccia del compagno che prontamente era intervenuto per soccorrerlo.
-Hisoka!-gridò Tsuzuki,la preoccupazione nei suoi occhi. Poi percepì un forte flusso di energia provenire dall’interno dell’appartamento,riconoscendolo come simile al suo.
//Chi è veramente questo ragazzo?//Pensò,stupito da quanta energia potesse emanare. Si decise ad intervenire:stringendo a sé il suo compagno ancora svenuto,scagliò un fuda contro la porta,recitò un breve mantra,rompendo la serratura.La porta si aprì lentamente:Tsuzuki restò pietrificato.
La stanza era completamente avvolta nell’oscurità,eccezion fatta per un piccolo punto illuminato da una vivida luce bianca;e lì scorse il ragazzo:era abbandonato contro il muro,in stato di incoscienza,le lacrime che scorrevano dai suoi occhi vuoti,mentre l’energia si faceva mano mano più intensa;d’improvviso capì:il giovane stava facendo appello al suo potere per distruggersi.Con un grido,lanciò due fuda e recitò velocemente un’evocazione,preparandosi al contraccolpo;Tsuzuki fece appena in tempo a coprire Hisoka con un lembo del suo impermeabile che venne avvolto da un’ondata abbagliante di luce,seguita da una forte esplosione.La barriera mortale del ragazzo scomparve e lui si accasciò a terra,chiudendo gli occhi. Lo shinigami ,una volta accertatosi che Hisoka stava bene,lo depose per un attimo a terra e si avvicinò al ragazzo:era ancora vivo.Presolo in braccio,costatato con disappunto quanto fosse leggero,lo mise sul divano,e lo coprì con una coperta. Solo allora notò che tra le mani stringeva una fotografia;incuriosito,gliela sfilò delicatamente dalle dita e l’osservò:raffigurava tre persone sorridenti in posa davanti all’obiettivo;il ragazzo al centro con il buffo cappello nero doveva essere sicuramente lui,mentre la persona alla sua sinistra,vestita con uno strano abito a sbuffo doveva essere sua sorella gemella,a giudicare dall’incredibile somiglianza che aveva;rimaneva poi l’uomo alla sua destra. Un parente? Un amico? Lo shinigami si chiese chi dei due fosse morto,altrimenti quella foto non aveva ragione di essere lì. Ma a quello avrebbe pensato dopo:tornò dallo shinigami più giovane che giaceva ancora svenuto e se lo mise in grembo,sistemando delicatamente la sua testa contro la sua spalla.
Qualche momento dopo,Hisoka riprese conoscenza,muovendosi leggermente nell’abbraccio del compagno –come ti senti?-gli sussurrò premuroso,scostandogli una ciocca dal viso. L’altro si massaggiò la testa per un secondo,ancora frastornato dallo sciame di ricordi di poco prima;poi strinse la manica della sua camicia.
-Sto bene…-mormorò-solo,non sono riuscito a controllare la forza dei suoi pensieri-Aiutato da Tsuzuki,si rialzò in piedi e gettata un’occhiata al ragazzo ancora incosciente domandò cosa fosse successo.
-Non siamo di fronte a un ragazzo normale,perché ha evocato un forte potere psichico per cercare di distruggersi;sono intervenuto prima che succedesse qualcosa di più grave.Per ora è solo svenuto.- rispose lo shinigami,che intanto si era inginocchiato accanto al ragazzo e stava controllando il suo polso.
-Qualcuno a lui caro ha ucciso sua sorella-disse Hisoka mentre si avvicinava anch’egli al compagno e intanto non faceva altro che osservare quel pallido viso dal quale ora traspariva un’indicibile sofferenza,anche nell’incoscienza. Un po’ si assomigliavano:stessi lineamenti delicati,stessi occhi e…stessa inappellabile condanna,finì alla fine,con una punta di amarezza. L’altro lo guardò,sorpreso dalla sconvolgente notizia;
-Lei-disse mestamente,porgendogli la fotografia;l’altro annuì,tuttavia cambiò subito espressione,non appena scorse l’uomo sulla destra:gli era familiare,ma dove poteva averlo visto?
-Che c’è?Sembri turbato-gli disse Tsuzuki,notando il suo cambiamento repentino.
-L’uomo sulla destra…mi sembra di averlo già visto,ma non riesco a ricordare…assomiglia a qualcuno di mia conoscenza-spiegò e mentre parlava,un lungo brivido freddo gli corse su per la schiena. Cos’era quella sensazione di morte?
I due non ebbero modo di approfondire i loro dubbi,perché d’improvviso il ragazzo riprese conoscenza.
-Do…dove sono?-mormorò,socchiudendo gli occhi e portandosi una mano alla fronte.Poi,incontrò lo sguardo dei due shinigami:la sua espressione mutò di colpo. Abbassò la testa e mormorò più a sé stesso che rivolto ai due –allora ho fallito;se voi siete qui,significa che non ce l’ho fatta.Perdonami neesan…-detto questo,cominciò silenziosamente a piangere,del tutto dimentico della loro presenza. I due shinigami erano rimasti attoniti:mai prima nessun essere umano aveva riconosciuto le loro vere sembianze.Chi era in realtà questo ragazzo?
Fu Hisoka a dar voce al loro dubbio comune –come fai a conoscerci…Subaru?- domandò,chiamandolo per la prima volta per nome.
L’altro si asciugò le lacrime e incominciò a parlare –non vi hanno detto chi sono?-al loro diniego,riprese- sono il Tredicesimo capofamiglia del clan Sumeragi,sciamani ai quali da tempo immemorabile è affidato il compito di proteggere la spiritualità del Giappone. Mia nonna mi ha sempre descritto l’esistenza di un mondo “parallelo”al nostro,il Meifu,il mondo dei morti,luogo degli shinigami,il cui compito è quello di permettere il normale transito degli esseri viventi,risolvendo quei casi definiti ‘sospetti’,in cui non si verifica la regolare morte dell’essere umano. I nostri compiti per molti versi sono simili:io ‘dono’la morte allo spirito e voi al corpo vero e proprio,quando questo costituisce un intralcio al regolare svolgimento del trapasso. In un certo senso,posso essere considerato anch’io uno ‘shinigami’.-
I due ascoltavano in silenzio,rapiti dalle parole del ragazzo e allo stesso tempo stupiti che esistesse qualcuno tra gli esseri umani a conoscenza del loro ‘mondo’. A Hisoka però non era sfuggita la sottile vena di malinconia nelle sue parole:evidentemente,quel lavoro non doveva piacergli affatto.
// non era stato lui a sceglierlo,gli era stato imposto e lui l’aveva accettato per dovere verso la sua famiglia,sacrificando tutti i suoi sogni//concluse poi,leggendo parte dei suoi pensieri. Ammirò la sua devozione e si sentì dispiaciuto nei suoi confronti:la sua vita stava per terminare,senza che lui avesse avuto il tempo di soddisfare nemmeno una sua aspirazione. Ora capiva lo stato d’animo di Tsuzuki.
Si sorprese dei suoi stessi atteggiamenti:era molto cambiato dalla prima volta che aveva incontrato Tsuzuki,sebbene mantenesse ancora una certa freddezza nei confronti dei casi che gli erano affidati,non mostrava più il rigore dei primi tempi.E questo era tutto merito di Tsuzuki:pazientemente,aveva aspettato che riprendesse fiducia nelle persone e tornasse di nuovo a ‘vivere’,se così si poteva dire,dato che era già morto. Sentiva che qualcosa di diverso stava nascendo in lui,ma non sapeva dare ancora un nome a questo sentimento.
-Allora posso evitare di mentirti-lo shinigami più anziano prese la parola,interrompendo il lungo silenzio che si era venuto a creare-io sono Tsuzuki e questo è il mio compagno Hisoka-si presentò,indicando poi il giovane al suo fianco-apparteniamo alla sezione dell’Emma-cho e normalmente operiamo nel Kyunshu,ma…-
-il mio è un caso particolare…-finì per lui lo sciamano con un sorriso triste che gli tirava gli angoli della bocca. Lo shinigami rimase colpito da quell’espressione e fece per replicare,ma l’altro lo tacitò alzando una mano.
-Non dire nulla,non hai alcuna responsabilità;sono io che non ho voluto guardare in faccia alla realtà e ho preso la via più breve.Questo è il tuo lavoro e come tale sei chiamato a svolgerlo.-la pacatezza di quelle parole gli rodeva l’animo:perché doveva contribuire anch’egli ad accrescere la sua pena?
Hisoka si sedette a un capo del divano e dopo aver preso la foto dalle mani di Tsuzuki,si rivolse al giovane-se posso chiedertelo,cosa ti ha spinto a cercare la morte?-
Lo sciamano fece un lungo sospiro,poi cominciò a parlare –quelli che vedete nella foto erano le due dei miei affetti più cari.Mia sorella gemella Hokuto e…Seishiro- dopo che ebbe pronunciato questo nome,tacque per un momento. A Hisoka non sfuggì l’ombra di tristezza che era scesa sul suo volto:che fosse lui l’assassino di sua sorella?
-E’ stato lui,la persona che più amavo,ad uccidere mia sorella- a quella rivelazione,Tsuzuki restò scioccato.
-Dovete sapere che Seishiro appartiene al Clan dei Sakurazukamori,la parte sciamana malvagia,con i quali la mia famiglia è sempre stata in lotta.A nove anni,feci un patto con lui,del tutto ignaro di chi fosse in realtà e in quell’occasione mi fu cancellata parzialmente la memoria e mi fu impresso il marchio dei Sakurazukamori sul dorso delle mani.-così dicendo,mostrò loro il dorso delle sue mani dove ora erano apparsi due pentacoli invertiti,che rilucevano debolmente alla fioca luce della stanza. Hisoka ebbe un fremito:quella storia era molto simile alla sua. Gli chiese –per caso avevi assistito ad un suo omicidio?-
L’altro annuì leggermente sorpreso-come fai a..-
-Io sono morto a sedici anni,per mano di una maledizione fattami dopo aver assistito casualmente ad un omicidio.Muraki,l’assassino,prima abusò del mio corpo e poi mi maledì,così che io morissi lentamente in preda ad un’atroce sofferenza.- c’era qualcosa di terribilmente familiare nella sua vicenda,ma allo shinigami sfuggiva ancora cosa fosse.
-Solo che questa volta a morire è stata mia sorella…- mormorò tristemente l’altro,in risposta.-rincontrai Seishiro a sedici anni,fu proprio Hokuto a presentarmelo.Allora lavorava sotto le spoglie di un semplice veterinario e né io,né mia sorella potevamo prevedere quello che sarebbe successo un anno dopo.Anzi,Hokuto quasi mi costringeva a passarci più tempo possibile,nella speranza che il mio cuore si aprisse ad altre persone e io trovassi una persona da amare. Intanto,la ruota del destino aveva preso a girare:piccoli cambiamenti si succedevano di volta in volta attorno a me,a cui non davo peso,impegnato com’ero nel mio lavoro da sciamano. Fino alla svolta finale:in un incidente Seishiro venne ferito a causa mia e io persi il controllo di me stesso.Fino ad allora ero sempre stato calmo e controllato,ma in quell’occasione cambiai radicalmente e mi accorsi di amarlo. Fu allora che si rivelò per quello che era realmente:mi imprigionò nella sua nemesi,mi torturò e disprezzò i miei sentimenti,poi si preparò a sferrarmi il colpo finale.Troppo sconvolto per reagire,sarei morto se mia nonna non mi avesse salvato,perdendo però l’uso del corpo per sempre.-
Ad ogni parola,i due shinigami erano sempre più attoniti:poteva esistere una persona capace di tanta malvagità? Tsuzuki era il più addolorato dei due:da un lato perché presto sarebbe stato chiamato a dargli la morte e dall’altro perché tali eventi gli ricordavano il triste passato di Hisoka.Avrebbe voluto fare qualcosa,ma il suo destino era già stato scritto e lui,anche se shinigami,non avrebbe potuto cambiarlo.
-Ero salvo,ma mi mancavano le forze per affrontare la realtà,così mi ero dato una morte apparente:giacevo in uno stato catatonico nel quale sarei vissuto per il resto dei miei giorni se…-qui s’interruppe un attimo,insicuro se andare avanti o no.
Fu Tsuzuki a prendere la parola;mestamente disse-se tua sorella non si fosse sacrificata al tuo posto-
Lo sciamano annuì- è morta per la mia felicità.Perché sperava che così facendo,io mi risvegliassi dal torpore in cui ero caduto e potessi ricominciare a vivere. Perché credeva che,offrendogli una seconda possibilità,Seishiro avrebbe fatto ammenda e avrebbe accettato il mio amore. Sono io il colpevole,io che l’ho mandata incontro alla morte,perché non ho affrontato la realtà!-da qui la sua voce cominciò ad incrinarsi-sono un’assassino…- concluse e cominciò a piangere silenziosamente,raggomitolandosi su se stesso. Tsuzuki,profondamente commosso,lo abbracciò d’impeto. Non poteva sopportare di vederlo piangere,non voleva vedere altra sofferenza negli occhi delle persone,già chiamate ad un triste destino.
Vinto dalle emozioni,il giovane crollò nelle braccia dello shinigami,che prontamente lo sorresse,riadagiandolo sul divano e facendo cenno al suo compagno di lasciarlo tranquillo.
Quando furono entrati in una stanza attigua,Hisoka parlò-Tsuzuki,non puoi sottrarti al tuo dovere,quel ragazzo deve morire.-lo disse a malincuore,perché gli dispiaceva vedere il suo compagno in quello stato. Anche lui era stato colpito dalla storia del Sumeragi,ma nonostante tutto sapeva che le cose non potevano essere cambiate,non era lui il giudice.
L’altro abbassò la testa,stringendo i pugni-non ce la faccio,sarebbe…troppo crudele! La persona a cui voleva bene uccisa da qualcuno altrettanto caro…non riesco a dargli la morte! Cosa dovrei dirgli? Mi dispiace per te,ma devi morire lo stesso? Perdonami,non sono questo tipo di persona,sarebbe come fargli una doppia violenza.-
Inaspettatamente,l’altro lo abbracciò;Tsuzuki ne fu sorpreso,tuttavia non si ritrasse,invece lo strinse con maggior forza,come se incosciamente,avesse trovato in lui un appiglio per non crollare.Per alcuni momenti rimasero così,stretti l’uno all’altro,in silenzio. Poi,come se si fosse ricordato della situazione presente,Hisoka si staccò bruscamente.
-Perdonami…io…non so che cosa mi sia preso…-mormorò arrossendo. Già,cosa gli era preso? Perché lo aveva abbracciato? Non riusciva a far chiarezza nei suoi atteggiamenti;cos’era quella strana sensazione che a poco a poco gli stava invadendo il cuore?Perché voleva ardentemente cancellare quell’espressione triste dal suo viso?
Tsuzuki scosse la testa e fece un mezzo sorriso –grazie,mi hai fatto sentire meglio..Hai ragione,devo prendermi le mie responsabilità e compiere il mio dovere;prima di farlo però,lascia che ti dica una cosa:quel ragazzo mi ha ricordato tanto te,la tua triste sorte che nessuno è riuscito a cambiare. Se ti avessi conosciuto,avrei voluto tentare di salvarti,anche con una sola possibilità;perché ti avrei impedito una seconda vita di miserie e sofferenze e che ti chiudessi ancora una volta dentro il tuo cuore.- mentre parlava,sorrideva,di un sorriso dolce e allo stesso tempo triste.Hisoka era confuso:cosa voleva dire quel discorso? Tsuzuki riprese a parlare-io non posseggo la tua capacità empatica,tuttavia mi accorgo che molte volte celi il tuo cuore per paura di soffrire e di far soffrire ancora.-Hisoka ascoltava attonito,stupito di come Tsuzuki avesse capito perfettamente la situazione,anche senza capacità particolari come la sua. Fece per dire qualcosa,ma il compagno lo interruppe,iniziando ad andarsene.
-Non voglio che muoia da sveglio,preferisco che la morte lo colga adesso,nel sonno;non sopporterei di vedere i suoi occhi tristi che si spengono a poco a poco mentre mi impossesso della sua vita- disse,dallo stipite della porta.
Hisoka gli corse incontro,afferrandogli un polso-fermati! Parlerò io a Konoe,gli chiederò di rinviare la sua morte,dovesse essere solo per un giorno.Sai bene che a te non ti ascolterebbe-e fece un mezzo sorriso,guardandolo negli occhi. L’altro shinigami lo guardò per un attimo,sorpreso,poi mormorò a mezza voce –grazie Hisoka…-
-Io adesso scendo nel Meifu e vedrò cosa posso fare;tu intanto aspettami qui,farò ritorno stanotte.-disse e dopo poco scomparve.Tsuzuki stette per un momento a guardare il punto dove fino a poco prima c’era il suo compagno,sorridendo dolcemente.Poi s’incamminò verso il salotto dove riposava il Sumeragi,preparandosi a quello che sapeva essere il suo compito più difficile,quello a cui non aveva fatto mai l’abitudine,nonostante lavorasse ormai da parecchio tempo come shinigami:preparare la sua vittima alla morte.

*
Era ormai sera inoltrata quando il Sumeragi si risvegliò:una fitta nebbia era scesa sulla città ed aveva confuso anche le forme più vicine degli edifici;anche la stessa stanza dove si trovava,nonostante fosse illuminata dalla vivida luce della lampada posta poco lontano a lui,diede a Tsuzuki l’impressione che fosse vuota,troppo vuota,quasi non esistesse. //Forse perché in questa stanza ci sono due fantasmi //,si ritrovò a pensare con una punta di amarezza. Gli shinigami non erano in realtà,fantasmi che vagavano per le città,in cerca di nuove vittime a cui donare lo stesso destino? C’era un’utilità nei loro incarichi?
Immerso nei suoi pensieri,Tsuzuki si ritrovò a pensare come sarebbe potuta essere la sua vita,se non si fosse suicidato;sarebbe stata una vera vita da essere umano? Oppure avrebbe continuato ad avere la follia e la solitudine come misere compagne? Avrebbe avuto qualcuno accanto che lo amasse,accettandolo per quello che era,una creatura non umana,demoniaca? Su quest’ultimo pensiero concentrò le sue energie:da shinigami,aveva trovato per la prima volta qualcuno che provasse affetto nei suoi confronti,che aveva giurato di essere pronto ad affermare che lui era umano. Un piacevole calore si riversò nel suo animo:quando stava con Hisoka si sentiva bene,e lo addolorava il fatto che si aprisse raramente con lui;avrebbe voluto essere un punto fermo per lui almeno in questa esistenza,fargli capire che sarebbe stato al suo fianco in qualunque circostanza. Perché…
Le sue meditazioni vennero interrotte da un piccolo gemito proveniente dal divano:il giovane si stava risvegliando in quel momento.Subito,Tsuzuki si sedette ad un capo del divano,sorridendo quando i suoi occhi incrociarono i suoi. Osservado il suo volto infantile e insieme carico di sofferenza,Tsuzuki mandò al diavolo i suoi propositi e decise di rimandarli ad un altro momento. Si chiese se Hisoka fosse riuscito nell’impresa. Ma fin quando non fosse tornato,sia con esito positivo che negativo,avrebbe continuato a tenergli compagnia;desiderava almeno che nei suoi ultimi momenti di vita,la sofferenza gli fosse alleviata di un poco.
-Come ti senti Subaru?-domandò dolcemente.
Il giovane per un momento sembrò non ricordare nulla,poi tutto gli tornò alla mente e rispose con un filo di voce –mi dispiace essermi lasciato andare in quel modo…-lo shinigami lo interruppe e disse-dovevi,avevi un peso troppo grande da tenerti dentro.
Lo sciamano gli posò una mano sul braccio e gli sorrise leggermente-grazie per essermi stato a sentire…-
Poi,come se si fosse ricordato di qualcosa disse-perché non mi hai ancora ucciso?-la sua espressione era cambiata:non c’era paura nei suoi occhi,solo rassegnazione ad un destino prestabilito.
Tsuzuki sorrise –non è ancora tempo;ho chiesto a Hisoka di parlare al nostro caposezione per chiedergli un rinvio della tua morte.Non posso tollerare che tu muoia così,dopo quello che hai passato in questi ultimi anni. Hai un desiderio in particolare,qualcuno che ti piacerebbe rivedere?Cercherò di fare il più possibile per realizzarlo.-
A quest’ultima frase,Subaru abbassò gli occhi –mi dispiace ma non puoi fare nulla,il mio è un desiderio che non si esaudirà mai. I miei sentimenti non saranno mai ricambiati e per quanto io mi ripeta di doverlo solo odiare e vendicare la morte di Hokuto,non ci riesco,non riesco a non amarlo.- Era un chiaro riferimento a Seishiro;Tsuzuki si sentì stringere il cuore:ancora una volta non poteva far altro che guardare la sua vittima che a passi lenti si avviava verso la morte.
-Non posso fare proprio nulla per te?-domandò a mezza voce.
Ma Subaru non ebbe modo di rispondere,perché un’improvvisa,forte esplosione devastò la stanza e i due furono immediatamente avvolti dalle tenebre dell’oblio.

*
-Che ti succede ragazzino?Perché ti sei irrigidito all’improvviso?- chiese Tatsumi,dopo aver notato il brusco cambiamento dello shinigami.
Hisoka strinse gli occhi e sibilò –è accaduto qualcosa di grave a Tsuzuki…Io…devo andare- così dicendo,corse via,incurante delle grida dei suoi due superiori.
//Tsuzuki,Tsuzuki,ti prego,non cadere nella trappola di quell’orribile maniaco..//

*
Tsuzuki aprì lentamente gli occhi e non poté reprimere un gemito di dolore:si sentiva il corpo in fiamme e privo di forze,come se qualcuno lo avesse torturato fino a quel momento e infine,non contento,gli avesse succhiato fino all’ultima goccia di sangue.Mosse un poco le braccia e fu come ricevere una scossa elettrica;strinse i denti,gemendo di nuovo:capì che qualcosa lo immobilizzava,qualcosa,però,di magico,forse una fattura particolarmente potente.Non ebbe il tempo di sincerarsene,perché una sinistra risata gli giunse alle orecchie,gelandogli il sangue:quella era la risata di Muraki. E quella disadorna stanza bianca,dove s’intravedevano qua e là strani macchinari,doveva essere il suo laboratorio.
Come se avesse letto i suoi pensieri,il medico fece il suo ingresso nella stanza,fermandosi davanti a lui. Un sorriso soddisfatto brillò sul suo volto nel momento in cui accarezzò una guancia dello shinigami.
-Mio caro Tsuzuki,che piacevole sorpresa! Noto con gioia che non puoi star lontano da me.-disse con tono falsamente gioioso,mentre i suoi occhi lasciavano trasparire solo malvagità. L’altro fece uno scatto brusco,nel tentativo di sottrarsi a quel tocco,ma il dolore fu talmente intenso che gli si annebbiò la vista e su sul punto di perdere i sensi.
-Dannato bastardo,cosa mi hai fatto?-sibilò,mentre cercava di respirare,gli occhi che mandavano scintille d’odio.
-Ti fa male?-domandò,facendosi più vicino,per nulla intimorito dal suo sguardo-diciamo che…mi sono voluto divertire un po’,e visto che tu eri qui…beh,non ho resistito alla tentazione-rise,poi tornò ad assumere un’espressione sinistra.
-Chissà cosa dirà il tuo ragazzino,quando saprà che sei sparito-disse,piacevolmente compiaciuto-come si sentirà solo poverino…-
A quelle parole,Tsuzuki sussultò:dov’era ora Hisoka? Pregò che fosse rimasto con Subaru e non gli fosse venuto in mente di venirlo a cercare.Non voleva che fosse coinvolto di nuovo.
-Tranquillo,non è il ragazzino che voglio-gli disse,come se gli avesse letto nel pensiero-anche perché lui è già mio-calcò volutamente l’ultima parola e Tsuzuki fu colto da un ascesso di rabbia:Hisoka aveva già sofferto troppo per causa sua,non gli avrebbe permesso di ferirlo ancora una volta.Forse esisteva un modo per spezzare la sua maledizione. Mentre il dottore parlava,rivelandogli pian piano il suo folle piano di morte e distruzione,Tsuzuki ebbe modo di riflettere a lungo sulla sua idea:é l’unico modo,si disse,per far si che altri innocenti non cadano nelle sue mani,e vedere Hisoka libero da questa schiavitù infernale;almeno lui. Per una volta,forse,poteva essere utile a qualcuno.
-Ascoltami Muraki-disse alla fine,rialzando il capo e guardandolo dritto negli occhi-se io ti offrissi il mio corpo…tu…libereresti Hisoka dalla tua maledizione?-

*
Subaru aprì di scatto gli occhi,e trovò Hisoka inginocchiato accanto a lui,il volto tirato;era chiaro che bruciava per sapere dove fosse il suo compagno.Scosse la testa,ancora frastornato e diede una rapida occhiata alla stanza:la forte esplosione aveva creato una profonda voragine nel pavimento,le assi sollevate in più punti,quasi a formare un brutto fiore.Le pareti annerite mandavano un leggero odore di bruciato,segno che qualcuno dove aver spento di recente l’incendio che si era sviluppato.Ovunque regnava il caos.
Ma la voce concitata dello shinigami lo riportò bruscamente alla realtà
-Subaru,cos’è successo? Dov’è Tsuzuki?-domandò.
-Un’eplosione…-cominciò lo sciamano,poi lasciò perdere,sapendo che non era quello che Hosoka voleva -prima di perdere i sensi,ho visto un uomo dai capelli bianchi issarselo sulle spalle e poi scomparire…-
Hisoka si alzò di scatto:se Muraki aveva preso Tsuzuki,non l’avrebbe lasciato andare tanto facilmente;con una punta di disgusto,ricordò la sua insana perversione,ed ebbe un brivido:no,non ce l’avrebbe fatta da solo.
Anche Subaru si rialzò in piedi,e presolo per una manica del maglione disse-portami con te Hisoka-. L’altro lo guardò per un attimo,poi scosse la testa –è troppo pericoloso per te,non potrei garantirti di uscirne vivo-
Ma lo sciamano non cedette-cosa stai dicendo?Io sono comunque condannato a morire non ricordi?Tsuzuki si è trovato in mezzo per colpa mia,e non me ne starò con le mani in mano-la sua voce intanto cresceva mano mano di volume-tutti coloro che muoiono per mano di shinigami hanno un desiderio speciale no?Ebbene,il mio è questo:portami con te!-Hisoka lesse angoscia,senso di colpa,ma anche determinazione,fierezza…degno di un Sumeragi.
-Sai-disse poi-gli assomigli molto…a Tsuzuki intendo. Non avete paura di dimostrare la vostra fierezza,eppure,un momento dopo,tornate a rinchiudervi in voi stessi,nella vostra fragilità.Tsuzuki non ha mai veramente accettato il suo ruolo di shinigami,perché significava macchiarsi ogni volta di un delitto.-
-Come io non ho mai accettato il mio lavoro-lo interruppe Subaru,sorridendo amaramente-vedere ogni giorno i dolori e le miserie umane e non poter far nulla per alleviarle o mutarle non faceva altro che accrescere il mio senso di colpa.Ma basta parlare-disse poi,mettendogli una mano sulla spalla-andiamo?-
Lo shinigami annuì

*

Muraki osservava ormai da tempo lo shinigami senza proferire parola,l’indice della mano che scorreva piano sulle sue labbra,tirate in un sorriso divertito.Da quando gli aveva fatto quella proposta si era chiuso nel mutismo più assoluto,cosa che non faceva altro che alimentare la rabbia e l’impazienza dello shinigami.
Poi si riscosse di botto,e sorridendo,articolò una sola parola
-Accetto-
Tsuzuki chiuse gli occhi:le porte dell’inferno si erano spalancate.

*
-Hisoka…cosa?-domandò Subaru,fermandosi;lo shinigami infatti,si era arrestato di botto,portandosi le mani al viso. Facendosi più vicino,notò che le sue mani tremavano;allarmato,ripeté di nuovo la domanda;ma era come se Hisoka si fosse estraniato,i suoi occhi erano fissi davanti a sé,vuoti,come se non volessero vedere una realtà già conosciuta.
-La maledizione…-lo sentì mormorare sommessamente –è svanita…-il tremito delle sue mani aumentò.
-TSUZUKIIII!!!-

*
Muraki schioccò le dita e le invisibili corde che lo tenevano avvinto subito si dissolsero;lo shinigami cadde a terra con un tonfo e restò immobile,troppo debole anche per alzare lo sguardo.
Il medico si chinò su di lui e presogli il volto tra le mani sussurrò,perdendosi in quelle sconfinate iridi violette,della lucentezza di una pietra –ho mantenuto la mia promessa,ora mantieni la tua.-
-Non hai bisogno di parole Muraki;rimarrò qui,anche perché sono troppo debole e,anche volendo,non potrei scappare-replicò con fermezza lo shinigami. Ora,tutto quello che gli importava era che il suo compagno fosse finalmente libero;quanto a lui,forse quel pensiero gli avrebbe permesso di andare avanti e di sopportare la sua eterna prigionia.
//Mi dispiace Hisoka…//pensò,mentre Muraki avvicinava le labbra alle sue //avrei voluto rimanerti accanto…// chiuse gli occhi,poi sentì le fredde labbra del medico appoggiarsi sulle sue,in un bacio che gli ricordò quello di un serpente;ma non fece alcuna resistenza:aveva fatto un patto e come tale,doveva mantenerlo.Per Hisoka.
Ben presto il bacio si fece più profondo,ma era solo Muraki a condurre,l’altro assecondava passivamente la sua volontà. Muraki si staccò bruscamente,irato
-Sono stufo di dover fare tutto da solo!-gli prese un polso e glielo strinse,facendo gemere di dolore-vuoi forse che me la prenda ancora con il tuo amato ragazziino?-sussurrò al suo orecchio.A quelle parole Tsuzuki spalancò gli occhi:sapeva quanto Muraki fosse volubile e se non faceva al più presto qualcosa,tutto sarebbe stato vano.
Si costrinse ad abbracciarlo,suo malgrado e a sussurrargli a denti stretti-perdonami,farò tutto quello che vuoi-sarebbe stato disposto a mettere da parte la sua dignità,i suoi sentimenti,tutto,pur di vedere Hisoka libero.
-Bene,è così che mi piaci-rispose compiaciuto il medico,mentre un sinistro sorriso si andava allargando sul volto. Chiuse le sue dita attorno ad uno dei bottoni della camicia dello shinigami e cominciò ad aprirgliela,ma pochi istanti dopo fu costretto a fermarsi:aveva rilevato la presenza di qualcuno.
-Sembra proprio che il tuo ragazzino sia qui-disse allo shinigami,godendo della sua espressione improvvisamente impaurita.
-TSUZUKIII!-correndo affannosamente Hisoka irruppe nella stanza,seguito a poca distanza da Subaru;entrambi si gelarono alla scena che apparve ai loro occhi.
-Sembra che questa volta ci sia un’ospite in più-osservò Muraki, voltandosi appena,per nulla intimorito da quell’apparizione.Tra le sue braccia stringeva ancora Tsuzuki,ormai al limite delle forze.
Hisoka sentì una gran rabbia montagli dentro:furioso,si scagliò contro il suo assassino,ma venne bruscamente respinto dall’invisibile barriera subito creata. A terra,si pulì il sangue dal labbro spaccato,guardandolo con occhi fiammeggianti d’ira.
-Il nostro ragazzino fa sul serio!-disse divertito il medico,rivolto a Tsuzuki,che intanto guardava l’amico con occhi angosciati. Perché,perché ancora?
-Hisoka vattene!-gridò,mettendo da parte i suoi sentimenti,tentando di mostrarsi irato,ma con scarso successo.Non poteva mentire al suo sguardo.
Hisoka intanto stava pensando frebbilmente ad un modo per rompere la barriera:sapeva infatti che Tsuzuki non avrebbe resistito ancora a lungo;nonostante fosse uno shinigami,vedeva che le ferite lo avevano molto debilitato e non sarebbe stato in grado di fare appello al suo potere se prima egli non gli avesse trasmesso un po’ del suo potere curativo.
-On bazara darma kiri sowaka…- si voltò,e vide che Subaru si era inginocchiato a terra e aveva incominciato ad intonare un incantesimo,tenendo due ofuda bianchi tra le mani. Non aveva pensato a lui.
-On,bazara darma kiri sowaka…-una luce soffusa circondò lo sciamano e mano mano che l’incantesimo si andava formando,anche questa cresceva d’intensità. D’improvviso,lo sciamano scattò in piedi,la fronte corrugata per la tensione,e aprì di scatto gli occhi,lanciando gli ofuda in direzione di Muraki.L’incantesimo dello sciamano cozzò violentemente contro la barriera,spargendo tutt’intorno un mare di scintille luminose. Un sorriso beffardo si allargò sulla bocca dell’uomo
-E’ inutile che tu mi combatta,il tuo potere non può nulla contro di me. E te lo dimostrerò!-così dicendo,sempre stringendo Tsuzuki a sé,concentrò nella mano libera una sfera di energia e la scagliò nella sua direzione.Subaru,concentrato com’era nell’incantesimo,non pensò a difendersi,ma prima che questa potesse anche solo toccarlo,s’infranse contro il kekkai protettivo alzato tempestivamente da Hisoka. Subaru concentrò maggiormente la sua energia,formando un nuovo sigillo,e questa volta ottenne maggiori risultati,incrinando la sua barriera.
Il sorriso di Muraki ondeggiò di un poco,mentre un lieve senso di smarrimento s’impossessava di lui:da dove gli scaturiva questo straordinario potere? Ma non ebbe il tempo di starsi a fare ulteriori domande,perché dopo aver sovrapposto un’altro incantesimo di maggiore potenza al precedente,Subaru spezzò definitivamente la barriera,lasciandolo attonito.
-Hisoka!-gridò,mentre cadeva a terra,ormai senza più forze.Hisoka scattò in avanti,la determinazione che bruciava negli occhi,in mente il solo obiettivo di salvare il suo compagno.Dopo l’iniziale momento di sorpresa,Muraki con un grido si slanciò contro di lui,la mano tesa pronta a colpire;lo shinigami,più agile,scartò di lato,e con una mossa velocissima,si girò su se stesso e gli assestò un violento calcio al viso,mandandolo diversi metri più in là e stordendolo temporaneamente.
Ansimando,lo shinigami raggiunse il compagno,che giaceva ancora semincoscente a terra e lo abbracciò,finalmente sollevato.
Strinse la manica della sua giacca e chiuse gli occhi,tentando di dominare il dolore provocato dalla sua corrente spirituale,mentre faceva fluire la sua energia guaritrice nel suo corpo;mano mano che il respiro di Tsuzuki tornava regolare,Hisoka si abbandonava sempre più contro il corpo del compagno,finché non fu più in grado di sostenere lo sforzo e perse i sensi. Due braccia forti si avvolsero attorno al suo esile corpo,mentre Tsuzuki riapriva gli occhi e sussurrava un debolissimo –grazie…-
Un fruscio turbò l’incanto di quel momento
-Maledetti ragazzini…-sibilò Muraki,mentre tentava di rialzarsi in piedi;si pulì lentamente il sangue che colava dal labbro spaccato e guardò Tsuzuki con occhi fiammeggianti d’ira.
Lo shinigami s’irrigidì,accorgendosi di quanto fossero vulnerabili in quel momento:Hisoka era svenuto e egli non poteva ancora far ricorso al suo potere.
-No vi darò pace finché non vi avrò ridotto a brandelli sanguinolenti!-gridò;ora torreggiava minaccioso sopra di loro,pronto a mettere in atto la sua vendetta. Lo shinigami lo vide slanciarsi improvvisamente verso di loro,con qualcosa che luccicava in mano.
Istintivamente,si piegò su se stesso,e strinse ancora più a sé il compagno,nell’inconscio tentativo di proteggerlo.Poi attese,e dopo quello che gli sembrò essere stata un’eternità,riaprì gli occhi:si accorse di essere all’interno di una luminosa barriera dorata.
Subito,il suo sguardo rintracciò l’evocatore:Subaru era raccolto a terra,una luce dorata che filtrava dalle le sue mani semiaperte,assorto a mormorare un mantra protettivo. La sua fronte era imperlata di sudore:era chiaro che nelle sue condizioni non avrebbe potuto resistere a lungo e anzi,rischiava di essere sopraffatto dalla sua stessa magia.
Anche Muraki se ne accorse,e si voltò verso di lui,un sorriso sinistro che si allargava sul suo volto.
-Sei bravo sciamano…ma chi ti ha detto che io non possa romperti prima?…-
Subaru non diede segno di averlo sentito,totalmente assorbito dall’incantesimo.
Vedendo Muraki dirigersi verso di lui,Tsuzuki fu colto dal panico;depose a terra il suo compagno e alzatosi in piedi,tentò di spezzare la barriera,ma scoprì con orrore di non poterlo fare;solo l’evocatore avrebbe potuto.
-Subaru!-gridò,picchiando i pugni-Subaru,sciogli il kekkai,non fare pazzie!-ma come per Muraki,lo sciamano non gli diede peso e continuò nella sua opera.
Tsuzuki era sull’orlo delle lacrime:per un istante pensò di forzarla,ma poi si ricordò che in questo modo avrebbe rischiato di ucciderlo e desistette,lasciandosi scivolare a terra,chiamandolo debolmente;perché,perché doveva essere così debole?
-Sai-Muraki intanto aveva raggiunto lo sciamano e si era inginocchiato davanti a lui –amo il sangue dei ragazzini come te,vermiglio e lucido come quello di un rubino..-
Poggiò una mano sulla sua schiena,attirandolo a sé;a quel tocco,Subaru s’irrigidì e la sua voce s’incrinò un poco,tuttavia non smise di recitare l’incantesimo e la luce nelle sue mani non diminuì.
Intuendo quello che sarebbe successo di lì a poco,Tsuzuki mandò un grido e riprese a battere i pugni con maggior insistenza;ma neanche questa volta Subaru ascoltò le sue suppliche.
Muraki cercò il suo orecchio e sussurrò -come una bambola di fragile fattura lasciata cadere si rompe,così io mi impossesso della tua vita,mio piccolo ragazzino.Apri gli occhi e guarda in faccia alla morte.-detto questo,affondò la mano nel suo esile corpo,squarciandogli il petto,spandendo sangue tutt’intorno;un debole gemito uscì dalle labbra del Sumeragi,che si accasciò nelle braccia del suo assassino.
-NO!-gridò sconvolto lo shinigami;in quel preciso istante,la barriera si ruppe con un suono di vetri infranti. Egli allora capì che era arrivato il momento.
Con le lacrime agli occhi, unì le mani e cominciò l’evocazione
-ai dodici dei che mi proteggono,chiedo di esaudire un mio desiderio;trafiggi il nemico con le tue ali di fuoco,compari al mio cospetto Suzaku!-
La maestosa fenice di fuoco,si levò stridendo,le sue ali di fuoco che spargevano scintille tutt’intorno,e si voltò verso il suo padrone,pronta ai suoi ordini.
-Attacca!-gridò Tsuzuki,puntando un dito verso Muraki. La fenice si levò in volo,puntando verso la preda designata;sbatté le ali,producendo una vampata di fuoco.
-Ci vuole molto di più di questo,uccellaccio!-gridò Muraki per sovrastare il fragore delle fiamme,abbandonando a terra il corpo del Sumeragi,che si accasciò su sé stesso come una bambola di stracci e lanciandosi dalla parte opposta dell’attacco;ma non aveva previsto Tsuzuki:se lo ritrovò a pochi centimetri,l’espressione di una belva pronta a fare a pezzi la sua preda.
-Maledetto bastardo,ora la pagherai!-gridò. I due ingaggiarono un’aspra battaglia,mentre le fiamme cominciavano a prendere piede nella stanza,minacciando i due giovani che erano ancora stesi a terra. Tsuzuki se ne accorse,ma più pensava,più non riusciva a elaborare una strategia,impegnato com’era a evitare gli attacchi dell’uomo. La sua potenza era ulteriormente diminuita dopo l’evocazione della fenice e già cominciava ad avvertire i primi segni di cedimento. Strinse i denti.
//Maledizione,se non faccio subito qualcosa,rischiamo di rimetterci la vita tutti quanti…//pensò:si sentiva come un animale braccato,ma non doveva mostrarlo a Muraki,o sarebbe stata davvero la fine.
La fenice percepì la tensione del suo padrone e corse in suo aiuto,producendo una vampata di fiamme che allontanò momentaneamente da lui il suo nemico.
Tsuzuki sfruttò questa possibilità;aveva pochissimo tempo,tuttavia,s’impose di farcela.
Facendosi largo tra le fiamme,trovò Hisoka:il ragazzo aveva da poco ripreso i sensi e apparentemente pareva star bene,anche se sembrava un po’ debole.
Cercò una sua mano e una volta trovata,gliela strinse,sussurrando-andrà tutto bene...ce ne andremo insieme... -
Stupito da quelle parole,Hisoka alzò lo sguardo,cercando il suo,ma l’altro aveva già voltato il viso;tuttavia,scorse un leggero rossore che,ne era certo,non era dovuto al calore del fuoco. Fece per dirgli qualcosa,ma venne interrotto:Tsuzuki si era improvvisamente voltato e ora lo stava fissando,un misto di tristezza e di colpa negli occhi
-Hisoka,devo chiederti ancora un po’ del tuo potere-poi non riuscì più a sostenere il suo sguardo e abbassò il capo-mi dispiace,per colpa della mia incapacità devo coinvolgerti di nuovo…quando ho giurato di proteggerti…-la sua voce s’incrinò. Ma Hisoka non lo fece continuare;chiuse la sua mano nelle sue e disse-Lo faremo.Insieme-sentì di star arrossendo,tuttavia,continuò a guardarlo negli occhi.Anche l’altro per un momento lo fissò stupito,poi sorridendo dolcemente annuì.
Improvvisamente,la loro attenzione venne attirata da un grido;i due si voltarono di scatto e rimasero di sasso a ciò che si presentò loro:Subaru,benché ferito mortalmente,aveva chiuso la sua mano in una morsa attorno al polso di Muraki e aveva iniziato a far appello all’ultimo incantesimo,quello mortale;la stessa luce sinistra che Tsuzuki aveva visto tempo prima,aveva cominciato ad avvolgerli,inesorabile.
-Lasciami dannato ragazzino!-gridò Muraki,ormai chiaramente in preda al panico,tentando vanamente di divincolarsi;ma la stretta del Sumeragi sembrava fatta d’acciaio.
-Non ti lascerò…-mormorò debolmente il giovane,mentre i suoi occhi lentamente si chiudevano e le forze gli venivamo meno-verrai con me…moriremo insieme…-
Gridando,i due shinigami corsero nella loro direzione,atterriti.Uno,due,tre passi,con una lentezza esasperante,come se il tempo avesse mutato il suo corso e le scene si svolgessero al rallentatore.
Poi la stanza fu avvolta da una luce abbagliante seguita da un silenzio irreale.
*
-Perché? Perché l’hai fatto?-mormorò addolorato Tsuzuki,chino sul corpo del Sumeragi;le lacrime scorrevano sulle sue guance,ma lui non dava segno di curarsene;Hisoka era in piedi pochi metri più in là,il cuore gonfio di tristezza:era arrivata davvero la sua fine.
L’incantesimo dello sciamano aveva protetto i due shinigami,che erano stati trasportati insieme a lui nella sua casa,ma non gli aveva lasciato scampo.
Ora,tra le braccia del suo angelo della morte,si stava consumando la sua agonia.
-Non piangere Tsuzuki…sono io che l’ho voluto…-sussurrò,sorridendo debolmente l’altro,mentre il suo respiro si faceva mano mano più debole
-ti sei dimenticato del mio destino?-
A quelle parole Tsuzuki sussultò:in un lampo,tutto gli fu chiaro
-Non volevo che tu soffrissi ancora,dovendo uccidermi…volevo che tu fossi felice…per poter rendere felice la persona che più ami….- lo sciamano scivolò ancora di più nelle sue braccia
-Subaru no!-gridò sconvolto Tsuzuki
-Almeno te…come non ho potuto fare io…-la sua voce si faceva sempre più fioca e i suoi occhi si facevano mano mano opachi-l’unico rimpianto…-
Lottando per non incrinare la voce,Tsuzuki disse-vorresti…diventare uno shinigami? Parlerei personalmente io con Emma e…-non finì la frase,perché l’altro,con un grande sforzo,gli poggiò un dito sulle labbra e scosse la testa
-sei generoso Tsuzuki,…ma il mio posto…è con mia sorella…-
-SUBARU!-
Il grido disperato fece voltare Tsuzuki,che si trovò faccia a faccia con un uomo interamente vestito di nero,che subito riconobbe essere Seishiro. La sua epressione si fece subito rabbiosa e guardandolo con astio, sibilò-che sei venuto a fare qui?- Tuttavia non si mosse,non avendo percepito nessuna ostilità provenire dall’uomo;anzi,apparviva profondamente sconvolto,i tratti stravolti dal dolore. E inoltre,Hisoka non aveva dato segno di pericolo,ma come lui,sembrava stupito dal suo comportamento.
L’uomo si inginocchiò vicino a Subaru,che ora aveva chiuso gli occhi,evitando di guardare lo shinigami e tremando,prese una mano tra le sue
-Perdonami Subaru…-mormorò addolorato;ora non c’era traccia in lui della malvagità che tuttavia era indole del suo animo. A quel tocco,lo sciamano sussultò leggermente,riconoscendo quella voce.
-Seishiro…sei tu?- sussurrò
-Si Subaru sono io…ora che ti ho ritrovato non ti lascerò più…sono cambiato…tu mi hai cambiato…- ora le lacrime scorrevano dai suoi occhi,mentre l’uomo non smetteva di mormorare parole di scusa e di amore.
-Non ti farò più soffrire …-disse,come se stesse cercando un appiglio per convincere se stesso,per non dover accettare quello che stava accadendo.Tsuzuki,impietosito,gli mise una mano sulla spalla,scuotendo leggermente la testa.
A quel gesto,l’uomo parve completamente perdere il senso della ragione
-Subaru!Non puoi lasciarmi…non…adesso…-mormorò.Un singhiozzo gli uscì di bocca.
Poggiando la sua mano su quelle dell’altro,con un ultimo filo di voce lo sciamano mormorò
-un giorno… o l’altro... ci rivedremo…aishiteru…Sei…-il nome dell’uomo gli morì in gola. Il giovane reclinò la testa e non mi mosse più. I due shinigami chinarono la testa e chiousero gli occhi.
Seishiro rimase per un attimo attonito a fissare il volto cereo del giovane,le lacrime che continuavano a scorrere sulle sue guance. Poi,strinse a sé il corpo dell’amato singhiozzando,mormorando il suo nome.
-Ormai è troppo tardi…-disse Tsuzuki,il viso bagnato di lacrime,i capelli che celavano la sua espressione. Hisoka gli andò vicino e lo abbracciò da dietro,baciandogli i capelli. L’altro si aggrappò alle sue mani,dando libero sfogo al suo dolore.

*
Era passata una settimana e nell’Emma-cho regnava un’aria di tristezza:Tsuzuki non si era ancora ripreso del tutto da quell’esperienza e il caposezione Konoe,colpito dal suo stato,aveva deciso di non assegnarli ulteriori incarichi,sperando che il tempo poi avrebbe rimarginato le sue ferite.In cuor suo si augurava che Tsuzuki potesse riprendersi presto:senza la sua vitalità,la sezione appariva,spenta,svuotata,quasi senza vita. In fondo,voleva bene a quel suo scapestrato dipendente.
Hisoka lo incontrò che vagava nel corridoio con lo sguardo assente e si sentì stringere il cuore:non avevano più parlato di quei gesti che erano nati durante quell’incarico,e se avevano potuto,si erano sempre evitati,ma Hisoka non poteva più tollerare quella situazione:qualcosa di profondo stava crescendo nel suo cuore e lui non poteva più tenerlo nascosto. Temeva la reazione di Tsuzuki,ma non poteva continuare a vivere nell’incertezza e nel rimpianto.
Così,facendosi coraggio,si diresse verso il compagno,intralciandogli il passo. Tsuzuki si fermò,ma prima che potesse fare qualcosa,Hisoka si sollevò sulle punte e lo abbracciò. Poi avvicinò il viso al suo e lo baciò dolcemente sulle labbra.
Staccatosi,disse in fretta-ti prego,prima di dire qualcosa ascoltami-i suoi occhi si andavano facendo lucidi. Ma prima che potesse continuare,sentì un braccio tirarlo contro il suo petto e una mano sollevargli gentilmente il viso. Incontrando il suo sguardo,Hisoka vide la dolcezza riflessa nei suoi occhi,la stessa dolcezza del sorriso che ora si stava aprendo sul suo viso. E allora seppe che Tsuzuki lo amava.
Le lacrime invasero i suoi occhi,mentre nascondeva il viso contro il suo corpo e diceva –avevo paura di essere rifiutato…io…non ho mai saputo cosa fosse l’amore di una persona nei miei confronti…per i miei genitori ero soltanto un mostro…-ora il suo corpo tremava,scosso dai singhiozzi,mentre dava sfogo a un dolore da troppo tempo trattenuto-
Tu sei stata la prima persona ad offrirmi amore,la mia famiglia,la mia vita…non hai guardato il mio passato,ma mi hai voluto bene semplicemente per quello che ero …hai messo a repentaglio la tua vita,nonostante i miei modi orribili…-
Tsuzuki si sentì travolgere da un’ondata d’amore per quel piccolo ragazzino che aveva aperto una breccia nell’oscurità della sua esistenza,illuminandogli la via e lo strinse ancora di più a sé,carezzandogli i fini capelli biondi.
-Non hai nulla da rimproverarti Hisoka-disse,parlando per la prima volta-sono io che ti sono debitore. Sei tu che hai reso meno vuota questa mia esistenza,te ne sono grato;anch’io ho finalmente capito cosa significhi amare.Le parole di Subaru hanno dissipato i miei dubbi,la persona che voglio rendere felice sei te-
Sollevatogli il viso,gli baciò dolcemente gli occhi colmi di lacrime e poi scese a trovare le labbra,per trasmettergli tutto l’amore che provava per lui.
Una volta che si furono staccati,Hisoka cercò il suo sguardo e s’immerse nei suoi occhi violetti,ma non parlò,come se volesse fargli una richiesta muta.
Tsuzuki sembrò comprendere e accarezzandogli capelli,sussurrò
-Non hai bisogno che io t’insegni ad amare,è questo l’amore…-
I due si abbracciarono e rimasero così a lungo,mentre un raggio di sole entrava dalla finestra istoriata del corridoio e si posava su di loro,come un mantello dorato per proteggere quel nuovo amore.










 
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