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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: PASSATO CHE RITORNA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: cat-81 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/12/2003 11:31:34 (ultimo inserimento: 21/03/07)

un mistero deve essere assolutamente svelato...cinque cuori divisi che devono riunirsi...
 
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L`NIZIO DEL RISVEGLIO
- Capitolo 1° -

Dalla serie Saiyuki
Titolo Passato che ritorna
Scritta da Cat-81
Genere romantico/sentimentale
Un mistero che deve essere assolutamente svelato… cinque cuori
divisi che devono riunirsi…

(I personaggi sono mie solo in parte ma si capirà solo più in la)

1Capitolo
- l’inizio del risveglio -

Cinque sagome scure combattevano contro milioni di mostri poi più niente solo un misterioso simbolo che brillava di una luce dorata.

- Sono le sette è mezza… - gracchio la sveglia
Me salto giù dal letto gridando - E’ tardissimo - si vesti in gran fretta per poi fermarsi un secondo davanti allo specchio per legarsi i lunghi capelli castani stava per andarsene, ma torno indietro - Non posso dimenticarmeli - si mise un paio d’occhiali da vista attraverso le quali lenti si vedeva il colore dorato dei suoi occhi e corse via salutando la madre.
Correva come un forsennato per la paura di arrivare tardi ed essere punito dal professor Aino che pur avendo sempre un espressione gentile era molto severo.
Mentre correva notò un ombra che sembrava seguirlo ma fu solo per un attimo, poi iniziando a sentire il suono della campanella della scuola riprese a correre giungendo appena in tempo in classe, di fatti ebbe appena il tempo di sedersi che il professore giunse in classe.
- In piedi - disse la capoclasse
Tutti si alzarono - Saluto - prosegui la ragazza
E tutti fecero l’inchino - Sedete ragazzi - disse il professore.
Tutti si sedettero e il giovane insegnante fece l’appello, quando qualcuno busso alla porta dell’aula il professore disse - Credo sia giunta la vostra nuova compagna di classe - una ragazza alta e snella entro in classe fermandosi davanti alla cattedra
- Bene presentati ai tuoi compagni di classe - disse Aino alla ragazza facendole un sorriso cordiale.
- Buon giorno io sono Kagami Kiboono vengo da Kanagawa e sono da poco tornata qui a Tokyo - disse la ragazza un po’ innervosita dagli sguardi indagatori con cui era guardata da tutti, ma la cosa che la infastidiva non erano tanto gli sguardi quanto i soliti commenti dei ragazzi - Come carina… le altre al confronto sono racchie… - ormai cera abituata ma le davano comunque fastidio d’altro canto era normale che una ragazza bella come lei attirasse l’attenzione.
- Bene siediti dietro a Kinno e per qualunque informazione chiedi a lui -
disse il professore
La ragazza disse - Si - e si diresse verso il suo posto
Me non era per niente contento di ciò che aveva detto il professore
- Uffa io non le sopporto le ragazze frignano sempre - ma quando Kagami gli passo vicino si trovo a fissare i suoi profondi occhi azzurri e i suoi lunghi capelli neri e per la prima volta nella sua vita arrossi paurosamente -////- e rimase imbambolato a fissarla tanto che il professore lo richiamo - Kinno sei dei nostri -
Le prime ore di lezione passarono in fretta e finalmente ci fu l’intervallo
- Finalmente si mangia - grido Me
- Sei sempre il solito Kinno - disse arrabbiato il professor Shor
Tutti risero anche la nuova studentessa e il povero Me si mise a ridere nervosamente
Me si senti chiamare all’improvviso da dietro e voltandosi vide che era la nuova arrivata a chiamarlo così leggermente imbarazzato -///-
disse - Si cosa c’è - la ragazza che fino ad allora non aveva notato i bellissimi occhi di Me lo osservo per un attimo in silenzio provando uno strano senso di nostalgia
- Allora - disse Me notando che la ragazza era come immersa in un altro
mondo le passo la mano davanti agli occhi e disse - ehi terra chiama… odio non mi ricordo come si chiama - al improvviso la ragazza si riave da quella specie di trans e disse - Cosa c’è?-
- Questo lo dovrei dire io - disse Me, poi aggiunse - Prima mi chiami e poi
te ne stai li imbambolata -
Kagami sorridendo rispose - Si hai ragione, scusami -
Spiazzato dal dolce sorriso della ragazza Me disse - Ok cosa vuoi sapere -
Lei chiese - Sai se in questa scuola c’è un club di atletica? -
Me rispose - Si c’è e vi sono iscritto anche io -
Kagami disse - Allora puoi dirmi a chi mi devo rivolgere per iscrivermi? -
Me rispose - Devi parlare con Ishi e Kono i sempai del club -
- Sai come posso rintracciarli? - chiese
- Basta che oggi dopo le lezioni vieni all’allenamento - rispose Me
- Bene ti ringrazio - disse lei
Un gruppo di ragazze si avvicino ai due
Una di loro rivolgendosi a Kagami disse - Kiboono vuoi pranzare con noi? -
Lei rispose - Va bene - e alzandosi disse - Ciao Kinno - il ragazzo la saluto con un cenno della mano.
Le ragazze erano tutte sedute intorno a un albero e chiacchieravano tranquillamente quando Ichido disse - Comunque è strano che Kinno sia stato così gentile con te -
- Che vuoi dire?- chiese Kagami
- Che di solito non si accorge che esistiamo - rispose Ichido
- Già dice che le ragazze sono noiose - aggiunse Kane
- Però con me è stato cordiale - disse Kagami
- Si vede che tu hai qualcosa che ai suoi occhi ti rende simpatica - disse
Kane
- A me non ha dato quest’impressione - disse Kagami
In quello stesso momento in aula Kinno guardava fuori dalla finestra pensando - Cosa mi sta succedendo perché quando lo vista ho provato un misto d’imbarazzo e nostalgia - sospirò.
Kunoku uno dei pochi con cui parlava disse - Me cos’hai? Oggi sei strano -
Me rispose - Non lo so - e torno una seconda volta a sospirare poi senza pensare chiese - Kuchan (così lo chiamava) ti è mai capitato di provare nostalgia di qualcuno che però sei sicuro di non aver mai visto? -
- Un deja vu, no non mi è mai capitato - diede un morso al panino che
l’amico pensierose sembrava non voler più mangiare poi disse - Perché me lo chiedi? -
Me si alzo e con un filo di voce disse - Perché ho nostalgia di lei - poi usci dall’aula
Kunoku gli corse dietro e fermandolo per un braccio gli chiese - Dove vai? - Me liberandosi dalla presa dell’amico rispose - A fare un giro -
- Ma fra poco inizieranno le lezioni pomeridiane - disse Kunoku
- Non ti preoccupare manca ancora mezz’ora… tornerò in tempo - rispose
Me
Corse nel giardino in un angolo segreto che conosceva solo lui dove cera un grosso ciliegio.
Quando voleva restare da solo si sedeva ai piedi di quell’albero e respirava profondamente finche non si addormentava e così fu anche sta volta.
Dormiva beato finche no fu svegliato da un lieve rumore, quando riapri gli occhi davanti a lui cera Kagami che disse - Scusa non volevo svegliarti, mene vado -
Me le disse - No resta pure -
Lei sorrise e dicendo - Va bene - si sedette vicino a lui poi chiese - Vieni spesso qui? -
Lui rispose - Si tutte le volte che ne ho voglia, è un posto tranquillo -
Kagami disse - Allora venendo qui ti ho proprio disturbato - vedendo lo sguardo un po’ triste della ragazza si affretto a rispondere – No, non mi hai disturbato - si fermò un attimo per cercare le parole giuste per farsi capire poi disse - Tu mi fai sentire bene -
Lei non capendo chiese - Ti faccio sentire bene… in che senso -
Me rispose - Non so come spiegartelo, ma quando ti ho vista mi sono sentito come se avessi ritrovato qualcosa di prezioso che non riuscivo più a trovare -
Kagami abbassò gli occhi poi disse - Ti capisco più di quanto credi -
Lui chiese - Che vuoi dire?-
Kagami volse lo sguardo al cielo aveva il viso un po’ rosso, dopo una breve pausa rispose - Anch’io ho provato come la sensazione di conoscerti da sempre -
I due si voltarono l’uno verso l’altra fissandosi per un lungo lasso di tempo negli occhi mentre i loro volti si facevano sempre più vicini poi però quando le loro labbra stavano per sfiorarsi vennero bruscamente riportati alla realtà dalla campanella che segnava la fine della ricreazione.
- Odio la campanella - grido Me alzandosi per poi prendere Kagami per la
mano e dire iniziando a correre - Dobbiamo sbrigarci -
I due corsero come matti e quando furono in direttura d’arrivo Me notò che il professore si stava avvicinando sempre di più e disse - Sei pronta per lo sprint finale -
Kagami no se lo fece ripetere due volte e rispose sorridendo - Prontissima - con le ultime falcate piombarono in aula franando letteralmente a dosso a Kunoku.
Me disse all’amico - Visto Kuchan ce lo fatta -
Kunoku rispose - Si, ma ora potreste sollevarvi tu e la tua principessa non siete tanto leggeri -
Me ridendo disse - Subito - dopo essersi alzato aiuto Kagami e le disse - Stai bene? -
Lei rispose - Sono ancora viva -
Poi però una voce da per terra disse - Me potresti darmi una mano -
L’amico sorrise - ok - e lo rimise in piedi
Nel vedere la scenetta Kagami scoppio a ridere, era tanto tempo non sapeva nemmeno lei quanto che non rideva così di gusto.
Smorzata l’ilarità della scenetta i tre si sedettero ai loro posti
- Ora possiamo dare inizio alle lezioni pomeridiane - disse il professore
appena entrato.
Quelle che seguirono furono le ore più lunghe della sua vita, Me non ce la faceva più, ma per fortuna a salvare tutti da un’interrogazione a tappeto ci fu la campanella della fine delle lezioni.
Me inizio a mettere via le sue cose per andare al club.
Kagami gli chiese - Kinno ti dispiace se vengo con te? -
Lui le rispose - No, infondo dobbiamo andare nello stesso posto -
I due si incamminarono verso il campo di atletica parlando di tutto ciò che gli veniva in mente poi all’improvviso Me chiese - Posso chiederti una cosa? -
Lei rispose - Si certo -
Il ragazzo un po’ imbarazzato per ciò che doveva chiedere disse - Ecco… io quando ti sei presentata in classe non ho sentito bene come ti chiami -
Kagami sorrise, quel ragazzo la faceva sentire molto serena e questo la sorprese perché lei era da sempre una ragazza malinconica, ma con lui stranamente la malinconia che le avvolgeva il cuore svaniva nel nulla come se non ci fosse mai stata.
- Beh visto che è così presentiamoci - disse Kagami
- Ok, mi chiamo Me Kinno il mio compleanno e a maggio e ho diciotto
anni compiuti da poco - disse lui
- Io invece mi chiamo Kagami Kiboono compirò diciotto anni a giugno, ho
vissuto finora a Kanagawa e sono da poco tornata a vivere qui a Tokyo -
rispose lei
- Hai davvero un bellissimo nome Kiboono - disse Me
Kagami stava per rispondere quando una ragazza vestita in tuta giunse vicino a loro e disse - Kinno sbrigati la professoressa Mikiruno ti sta cercando - poi corse via
- E’ meglio che ci sbrighiamo ad andare - disse Me con tanti goccioloni di
sudore freddo che gli scendevano dalla fronte
- Come mai? - Chiese Kagami
- La Mikiruno è la prof responsabile del club di atletica e non sopporta che
si arrivi tardi agli allenamenti - rispose Me
- Allora andiamo - disse Kagami spingendo Me da dietro
- E di corsa - aggiunse lui
I due riuscirono ad arrivare in tempo, la Mikiruno stava arrivano proprio in quel momento
- Bene ci sono i sempai - disse Me
- Dove sono? - chiese Kagami guardandosi intorno
- Andiamo ti accompagno da loro - disse lui
- Ma tu non devi andare a parlare con la professoressa? - chiese lei
- Non c’è problema l’arpia è li vicino ai sempai - rispose il ragazzo con la
faccia di uno che sta per andare al patibolo
Scesero la scalinata che porta al campo di atletica e si diressero verso un ragazzo alto di solida corporatura con gli occhi e i capelli neri e una ragazza poco più bassa che aveva un volto incorniciato da lunghi boccoli biondi e con il tocco finale dato dagli occhi grigi, erano i due responsabili non che fondatori del club.
- Ciao sempai… vi ho portato una nuova ragazza che si vuole iscrivere -
Kono la responsabile delle ragazze disse - Ben venuta -
Kagami disse - Buon pomeriggio sempai -
- Bene ve l’affido io devo andare a parlare con l’arpia - disse Me
- L’arpia? - chiese una voce dietro di lui
Me molto spaventato disse - Bu…buon pomeriggio professoressa -
- Buon pomeriggio a te Kinno - rispose sorridendo arcignamente la donna
per nulla contenta dell’appellativo che gli era stato dato
- Io avrei un appunta…- Me non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che
la professoressa lo trascino da una parte dicendo - Tu non vai da nessuna parte, chiaro -
Rimasero in un angolo a parlare per un po’ nel fra tempo Kagami aveva svolto le formalità per entrare a far parte del club, ogni tanto gettava un occhiata al luogo dove Me e la professoressa stavano ancora discutendo.
La ragazza senti come una fitta qualcosa che non aveva mai provato - cosa mi sta succedendo lo conosco da poco e pure mi infastidisce terribilmente che parli così confidenzialmente con un’altra che per giunta è pure una professoressa… possibile che io sia gelosa? ma poi gelosa di cosa io… non capisco cosa mi sia preso -
- Kiboono cosa c’è ti senti poco bene? - chiese Kono sempai
- No, sto bene - rispose Kagami sorridendo
Finite le due ore di atletica tutti andarono a cambiarsi anche Kagami stava andando, ma la professoressa la chiamo per parlarle - Kiboono martedì facciamo i cronometraggi -
- Si professoressa - rispose
- Quanto sei pizzosa zia - disse qualcun altro che era rimasto li vicino
Kagami aveva riconosciuto la voce di Kinno ma si voltò per esserne sicura
e di fatti dietro di loro cera proprio lui
- Quante volte te lo devo dire Me quando siamo a scuola non mi devi
chiamare zia - rispose la donna per poi andarsene
Kagami penso - Zia… ha detto zia - poi chiese - La Mikiruno è tua zia? -
- Purtroppo si - rispose Me guardando l’orologio per poi dire - Il mio
orologio è andato, sai dirmi che ore sono? -
Kagami guardò l’ora e disse - sono le otto e mezza -
Me disse - Le otto e mezza? Devo sbrigarmi o no potrò riconsegnare il libro che ho preso in biblioteca - e corse via
- Quel tipo è proprio una forza della natura - disse Kagami sorridendo
divertita dal modo di fare del ragazzo poi disse - Però anch’io mi devo sbrigare a cambiarmi - giunta nello spogliatoi lo trovo praticamente vuoto, si cambio in fretta e usci dall’edificio per tornare a casa quando senti un fruscio provenire da dietro un cespuglio, lei non era il tipo di ragazza che si spaventa facilmente ma quel posto visto così alla luce della luna era un po’ spettrale, cerco di calmarsi e riprese a camminare quando poi vide per terra l’ombra di qualcosa che le si avventava a dosso si voltò di scatto e vide una creatura mostruosa che si avvicinava reagendo d’istinto la ragazza lo colpi con la borsa e fuggi cercando rifugio nel edificio scolastico, ma il mostro le si parò davanti e la colpi con una forza inaudita facendole battere la testa per terra.
Poi quando la situazione stava per crollare comparve un’altra sagoma vicina al mostro che inizio a sogghignare - Sei venuto - Kagami aveva la vista un po’ annebbiata ma poté comunque vedere la siluet del nuovo arrivato e stranamente si sentiva tranquilla.
Il mostro si avvento su di lui ma con un solo colpo ben assestato lo fece smaterializzare, si avvicino a Kagami e la prese tra le braccia.
La ragazza sentendosi sollevare cercò di vedere il volto del suo salvatore ma tutto ciò che vedeva erano macchie di colore nonostante tutto però si sentiva al sicuro - Io credo…ansi sono sicura di essere già stata sollevata da queste broccia e ricordo anche questo piacevole tepore - poi tutto si oscuro
- Svegliati - Kagami senti una voce e riapri lentamente gli occhi
- Dove mi trovo? - chiese alla donna che vide seduta dietro al grande tavolo
- Sei in infermeria - rispose la donna
- Chi mi ha portato qui? - chiese Kagami
- Non lo so quando sono tornata eri già qui - rispose
- Che ore sono? - chiese ancora la ragazza
- Sono le otto e cinquanta - rispose la donna alzandosi
- Devo tornare subito a casa - disse Kagami sedendosi sul bordo del letto
- Ma io non posso mandarti a casa da sola, c’è qualcuno che può venirti a
prendere? - disse avvicinandosi al letto
- No - rispose
Toc toc
qualcuno busso alla porta dell’infermeria ed entrò
- Dottoressa Taki la professoressa Mikiruno mi ha mandato a cercarla -
- Si Kinno vado subito da lei - rispose la donna
Kinno stava per andarsene quando la dottoressa lo fermò è disse - Kinno, se non sbaglio tu abbiti a Roponghi Odaiba… vicino alla torre -
- Si - rispose il ragazzo
- Bene, allora potresti accompagnare una ragazza a casa - disse la
dottoressa
Me si avvicino al séparé che lo divideva dalla persona che doveva accompagnare e quando lo tiro via scopri che si trattava di Kagami
- Kiboono - disse lui
- Allora vi conoscete - disse la dottoressa
- Siamo compagni di classe - disse lei mettendosi in piedi stava per
prendere la borsa quando Me disse - La porto io -
- Grazie - disse lei
I due ragazzi uscirono dalla scuola e s’incamminarono verso casa
Una sagoma scura li osserva dall’alto di un lampione e ridendo disse
- Finalmente è arrivato il momento di agire …ha ha ha ha -



Una tranquilla domenica…due ragazzi che sono scossi da antichi sentimenti…un incontro e poi…
“uno + uno = due” il nuovo capitolo assolutamente da non perdere di “passato che ritorna”
??? - Se lo perdete vi ammazzo -
autrice - Accuccia non è ancora il tuo turno -
Me/Kagami - Ma siamo noi i protagonisti del capitolo - sig sig

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


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