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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fruits Basket
Titolo Fanfic: FRAMMENTI D`AUTUNNO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yuri-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/12/2003 13:07:14

raccontino auto-conclusivo, tratta di kyo x toru... un po` malinconico, ma spero vi piaccia! ^ ^
 
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RACCONTO BREVE
- Capitolo 1° -

"Frammenti d'autunno."

Ormai l'autunno era arrivato anche a Tokyo.
Le fronde degli alberi iniziavano a tingersi di cangianti colori, rosso, arancio, giallo, ocra e a fare scivolare silenziosamente, ad una ad una, le loro foglie.
- L'autunno è davvero meraviglioso, non trovi anche tu, Kyo? - chiese Toru in tono allegro, mentre accanto a lei avanzava, verso casa, un ragazzo dai capelli color mandarino.
- Bah. L'unica cosa che al momento mi sembra meravigliosa è che il maledetto Yuki debba tornare dopo di noi a casa, e PER FORTUNA quando io sarò già a dormire... - borbottò di rimando, scontroso.
- Già... mi dispiace che debba fare così tardi... beh, però in fondo è per la scuola. -
- È un bene, altro che! -
Sulla testa della ragazza comparve una gocciolina, e un sorriso imbarazzato, data l'ennesima dimostrazione della situazione, non troppo buona, del rapporto tra Yuki e Kyo, che non accennava a migliorare.
Immaginarli amici per la pelle era del tutto paradossale, ma almeno che fossero in pace con loro stessi, che sopportassero a vicenda l'uno la vicinanza dell'altro...
"...forse con il tempo le cose potrebbero migliorare..." pensò la sedicenne, un po' malinconicamente, seppur con un filo di speranza.
- Beh, però i colori dell'autunno sono comunque molto belli, no...? -
Kyo scrutò distrattamente il cielo, come se non gli importasse più di quel tanto.
- Non ho mai trovato una parola per definire l'autunno... diciamo che è un po' come l'estate, non mi fa nessun effetto. -
- Però è un peccato, anche se è una stagione malinconica è così profonda e poetica... -
- Insomma, bisogna sempre parlare del tempo e delle stagioni...?! -
- Ah...! Mi dispiace... insomma... le stagioni sono così interessanti, e... ecco, io pensavo che...! -
- No, no... non fa nulla. - si scusò Kyo, alzando le spalle. - In fondo è molto più fastidioso che la gente ignori completamente, le stagioni, no? -
Toru sorrise, seppur un po' imbarazzata. - Sì... -
Giunsero, poco dopo, nella casa di Shigure Soma.
Kyo e Toru entrarono, come ogni giorno, anche se ormai era già buio inoltrato, pur non essendo eccessivamente tardi.
- Sono forse ritornati i miei protetti...? - cinguettò la voce di Shigure, spuntando con espressione beata dal corridoio dove si trovava la sua stanza.
- Chi sarebbe il tuo protetto...?! -
- Sì, siamo a casa, Shigure! Non mi aspettavo fossi sveglio già a quest'ora... -
- Già, già, hai ragione, Toru, in genere mi alzo dopo le otto e mezza... ma questa sera volevo essere mattiniero, tanto per variare la routine... -
- Potevi anche rimanertene a letto. -
- Oh, via, piccolo Kyo, non essere così scortese verso il tuo tutore, che ti offre pure un tetto in cui proteggerti dalle intemperie del tempo! -
Kyo lo fulminò con un'occhiataccia torva, senza rispondere, e si recò verso la sua stanza, circondato da simboletti dell'incavolatura, mormorando: - Che stupido. -
- Accidenti, come è intrattabile! Chissà cosa lo infastidisce oggi! - commentò Shigure, chinando leggermente la testa da un lato, interessato.
- ... non saprei... -
- Oh, Toru, non fartene un problema, Kyo d'altra parte è sempre così! Yuki? -
- È dovuto rimanere a scuola, per discutere di un certo problema... anche se al momento non mi ricordo di cosa trattasse... -
- Oh, poveretto! Non lo invidio per niente, deve essere di una noia mortale... se fossi stato in lui avrei sbolognato l'incarico a qualche altra anima pia disposta a sorbirsi un felice dibattito... -
- Ehm... ma in fondo è una sua responsabilità, no...? - ribatté debolmente Toru, con una piccola goccia in testa.
- Giusto! Allora tanto vale risolvere il problema alla radice e non farsi votare come rappresentante! -
- ... sì... immagino sia la cosa migliore... -
- Ah, ma cambiamo argomento, Toruccia... - propose gaiamente il ventisettenne, sorridendo affabilmente - Che cosa prepari di buono per cena...? -
Toru spalancò gli occhi, ricordandosi solo in quel momento del fatto che dovesse iniziare i preparativi per la cena. - Giusto, la cena! Un attimo, Shigure... - e raggiunse Kyo, ancora vagante nel corridoio.
- Kyo, che cosa ti andrebbe di mangiare per cena questa sera...? -
Lui alzò le sopracciglia, con una punta di perplessità, poi alzò le spalle, con aria annoiata.
- Non c'è bisogno che fai la cena anche per me, stasera... non ho molta fame, a dirla tutta, e penso di andare a letto subito. -
- Ma... non hai nemmeno pranzato oggi, come puoi non avere fame...? -
- Boh. - il ragazzo alzò semplicemente le spalle, indifferente - ...davvero, non c'è bisogno di preoccuparsi, è che non ne ho voglia... -
- Ca... capisco. -
Toru si allontanò, un poco mesta, dirigendosi verso la cucina.
Sapeva che non c'era nessun valido motivo per essere preoccupati, eppure le sembrava che il comportamento di Kyo fosse differente rispetto al solito, che fosse più intrattabile, chiuso e scontroso del solito, come se qualcosa lo preoccupasse, a sua volta...
"Spero che non sia nulla di grave... non vorrei che non si sentisse bene...!" pensò la sedicenne, piuttosto impensierita, mentre iniziava ad affettare la verdura per la cena di Shigure.

- Kyo? -
Toru si sporse appena dalla porta semi aperta del sedicenne, stupendosi del fatto che fosse aperta.
- Mh...? - Kyo si girò, mentre si stava infilando una maglietta per la notte, più leggera. Spalancò appena gli occhi, sorpreso, trovandosi di fronte alla ragazza, che timidamente aspettava una sua risposta. - Ah... sei tu... -
- P... posso entrare? - chiese Toru, cortesemente, senza mutare la posizione precedente.
- Entrare...? - ripeté il ragazzo, spalancando ancora di più gli occhi e arrossendo impercettibilmente - V... va bene, fai pure... - borbottò dopo un brevissima pausa, voltandosi e raccogliendo da terra un libro. Poi parve ricordarsi di una cosa importante, e si girò nuovamente, di scatto. - Ah, però aspetta, non chiudere la p...! -
CLUNK!
Toru si girò verso il ragazzo, dopo avere trascinato la porta scorrevole, anche se aveva faticato per chiuderla, circondata da innocenti fiorellini. - Come, scusa? -
- AVEVO DETTO DI NON CHIUDERE LA PORTA!!! - sbraitò Kyo, irrompendo vicino a lei.
- Eh...? Eh...?! Eh...?! -
- Maledizione...! Shigure!! SHIGURE!!! - invocò Kyo, piuttosto seccato.
- Che... cosa...!? - balbettò Toru, confusa, con gli occhi sbarrati.
- QUESTA PORTA DEL CAVOLO, HA BISOGNO DI ESSERE RIPARATA E ULTIMAMENTE SI APRE SOLO DALL'ESTERNO!!! - sbraitò il sedicenne, circondato da simboletti dell'incavolatura.
- Cioè... siamo CHIUSI DENTRO...?! - reiterò la ragazza, spaventata, spalancando ancora di più gli occhi.
- SÌ!!! -
- AAAH! MI DISPIACE!!! NON AVEVO SENTITO!!! - urlò questa, facendo tanti inchini, arrossendo e agitandosi.
- SHIGURE, SANTA PACE!!! -
- Ma... ci aprirà, vero...? -
- Sempre se si scanta...! SHIGUREEE!!!!!! - invocò ancora Kyo, alzando ancora di più il tono della voce.
Poco dopo, si udì il passo calmo di Shigure arrivare fino davanti alla camera di Kyo, e fermarsi, quasi come se fosse capitato lì per caso dopo avere fatto una tranquilla passeggiatina. - Arrivo, arrivo... come mai la gioventù mi reclama in modo così inatteso e inaspettatamente improvviso...? - trillò la sua voce, spensierata come al solito.
Toru trasse un sospiro di sollievo, tranquillizzata. - Shigure, meno male... -
- Toru...?! - esclamò Shigure in tono incredulo; fece poi una breve pausa che ai due parve come meditabonda, perplessa. - Ma che cosa ci fa Toru nella tua stanza, Kyo...?! Non l'avrai trascinata lì dentro per uno dei tuoi giochetti da maialino, vero...? -
- CHE CAVOLO DICI, IDIOTA?!??!?!?!? - strepitò Kyo, arrossendo da capo a piedi e dando una raffica di pugni all'innocente porta, immaginando di avere dinnanzi Shigure.
- ...eh...?! - fu l'unico commento di Toru, circondata da una miriade di goccioline.
- Non dovresti approfittarti in questo modo dell'assenza di Yuki, sai...? -
- CHI SI STA APPROFITTANDO DI COSA RAZZA DI PERVERTITO?!?!??!?!? -
- Ma non dovevano essere i topi a ballare quando il gatto non c'era? Curioso, pare si siano invertiti i ruoli, guarda un po'! -
- IO TI AMMAZZOOO!!!!!!!!! - fu l'ennesimo sbraito del sedicenne, picchiando sempre più ferocemente la porta (che minacciava di sfondarsi pericolosamente da un momento all'altro, così risolvevano pure il problema...N.d.A.).
- Kyo... Kyo, non prendere a calci la porta, peggiori la situazione...! - cercò di tranquillizzarlo Toru, appoggiandoli una mano sul braccio.
- Mi stupisco che non l'abbia già buttata giù... ma mi spiegate cosa ci fate lì dentro...?! - continuò Shigure, in tono innocente.
- SECONDO TE?!?!? -
- È tutta colpa mia, Shigure! Sono entrata in camera di Kyo per parlargli, mi ha detto di non chiudere, io non ho sentito e l'ho fatto lo stesso... mi dispiace...! - si scusò Toru, facendo un mesto e sinceramente pentito inchino dall'altro lato della porta, anche se sapeva che Shigure non avrebbe potuto che immaginarselo.
Il ventisettenne iniziò a ridere con trasporto, con la sua solita voce allegra e squillante, spensierata nella maniera più categorica. - Oh, oh, oh! Suvvia, Toru, non è poi così grave! Kyo sicuramente si sarebbe sentito triste se non fossi venuta! Aah, beati voi che siete ancora così giovani e potete dedicarvi alle vostre tresche amorose... - continuò con voce sognante e nostalgica.
- PIANTALA DI FARE L'IMBECILLE E APRI QUESTA FOTTUTA PORTA!!! - si spolmonò Kyo, che ad ogni parola diventava via via più rosso.
- ...tresche...?! -
- Aah, la giovinezza... - continuò Gure, sognante e imperterrito.
- VUOI APRIRCI SÌ O NO?!?!?! -
- ...io...? - si stupì la voce di Shigure, riavutasi dal precedente delirio - Oh, ma chi sono io per impedire all'amore di divampare nei vostri giovani cuori...? Sarò forse il freno delle ardenti passioni? O l'ostacolo dell'amore adolescenziale? Non sia mai...! -
- SHIGUREEEEEEEEEEE!!!!!! - urlò nuovamente il ragazzo, mentre attorno a lui crepitava l'aura della rabbia più terrificante che si fosse mai visto.
- Su, su, non fate caso a me, passate pure una felice nottata... il fabbro lo chiamerò domani... -
- SHIGURE!!! APRI O TI AMMAZZO SUL SERIO!!! -
- 'Notte 'notte, Kyo! -gorgheggiò armoniosamente Shigure, mentre i suoi passi, questa volta saltellanti, si allontanavano nel corridoio.
Seguì un buono minuto di silenzio, dove Toru era rimasta involontariamente senza volto, shockata per l'umorismo di Shigure e per la sua strana trovata, e dove Kyo rimase con il pugno sospeso a mezz'aria, senza muoversi.
I primi movimenti che il ragazzo ricominciò ad avere furono fremiti, di rabbia, ma cavallerescamente non osò gridare con un fragore superiore ai ventimila decibel:
- DANNATO SHIGUREEEEEEEEE!!! -
(in effetti si era limitato ai diecimila, in presenza di Toru è davvero un gentiluomo)
- Ehm... beh, in fondo trovare un fabbro a quest'ora è pressoché impossibile... - cercò di ipotizzare Toru, un poco stordita per il precedente urlo.
- Ma quale fabbro! Bastava che aprisse lui! Dall'esterno ci si riesce benissimo... MA PERCHÈ DEVE ESSERE COSÌ IDIOTA?!?!?! PERCHÉ?! PERCHÉ?!?! PERCHÉ?!?!?! -
La ragazza si inchinò, affannata e rossa in volto. - Mi dispiace, se avessi sentito il tuo avvertimento non saremmo in questa situazione... -
- Eh...?! Ma no, non è colpa tua... è tutta colpa di quel beota!!! MA SI PUÒ ESSERE COSÌ IMBECILLI?!?!??! -
- Comunque non voglio arrecarti disturbo. Ero venuta per chiederti una cosa che mi faceva preoccupare, non pensavo di fare danno anche con una cosa simile. Tu fai pure come se non ci fossi, io dormirò sul balcone, se proprio Shigure non può aprirci... -
- Eh? - Kyo sgranò gli occhi, sorpreso ed incredulo - Sul... balcone...?! - ripeté poi.
- Sì! Tanto sono abituata, quando abitavo ancora nella tenda era come se dormissi per terra quindi...! -
- Ma dai. Fammi il piacere. Non c'è bisogno di essere così drastici, dormo io fuori. -
- Ma è la tua stanza! - replicò la ragazza.
- Se la pensi così avresti fatto meglio a fare più attenzione con la porta, no...?! -
- ... i... io... -
- Io dormo sul tetto. - concluse il ragazzo, con fare sbrigativo, afferrando una felpa più pesante e dirigendosi verso il balcone. -Tu usa pure il mio futon. - aggiunse, voltandosi prima di uscire all'aperto.
Il sedicenne salì in fretta sul tetto, e in un attimo fu in cima. Si sistemò, supino, con le mani dietro alla nuca, osservando il cielo.
Quella sera, nel cielo non vi era alcuna stella, e sembrava tinto di un cupo inchiostro nero. In compenso la luna, che sarebbe giunta a giorni al plenilunio, pareva ingentilire, con la sua candida luce, le tenebre di quella sera.
Kyo sbuffò, seccato, senza capire perché lo fosse. Poi chiuse gli occhi, stringendosi nella felpa, e cercò di prendere sonno, pur sapendo benissimo che sarebbe stato inutile, e nella più radiosa delle ipotesi avrebbe passato la notte in bianco.
- Kyo...? - interruppe la voce di Toru, proveniente dal balcone sottostante.
- Sei ancora sveglia...!? - esclamò Kyo, aprendo gli occhi e rizzandosi seduto sul tetto, senza però scendere per guardarla in faccia.
- Mi... mi dispiace per la porta. - mormorò la ragazza, con voce sinceramente dispiaciuta, dopo una piccola pausa.
- Pazienza. - disse lui sbrigativamente, alzando le spalle con fare rassegnato.
- E... e anche per la cena... mi dispiace. - aggiunse poi Toru, con la voce un poco incrinata.
- Perché, che cosa c'entra la cena...?! - si stupì il giovane, aggrottando le sopracciglia.
- Ecco... tu non hai mangiato, e poi sembrava che ti fosse accaduto qualcosa, volevo solo accertarmi che non stessi male di salute, non volevo... non... - si fermò, lasciando spazio ad un furtivo singhiozzo - ... non volevo... essere fastidiosa... -
- Eh...?! Ma... ehi...! - Kyo, di impulso, si aggrappò saldamente alla grondaia sul bordo del tetto, calandosi a testa in giù, come un pipistrello, per vedere con i suoi occhi che cosa stesse succedendo alla ragazza. I loro volti erano vicinissimi, anche se Toru proteggeva il suo tra le mani, senza mostrarlo. - ... non starai piangendo, vero...?! - chiese poi il ragazzo, scrutandola.
- ... -
- ... Non piangere! - borbottò Kyo, circondato da simboletti della depressione, causati dal rimorso.
- S... sì... scusa... - singhiozzò lei, appena, asciugandosi gli occhi in fretta e furia.
- E non ti scusare, per favore...! Guarda che non è successo niente di male... -
- M... ma...! -
- Per la cena è solo che non avevo fame. Ma non è colpa tua. E sto bene, anche se ogni tanto mi sento un po' arrabbiato... Semmai è colpa mia. - Kyo si fermò, per un attimo, incantato, forse, da quella vicinanza così insperata, anche da quella stessa posizione piuttosto scomoda. - E... se proprio vuoi saperlo... per la porta... - continuò, a fatica, quasi distratto, ormai - ... sono ben più felice così. - una pausa, un'altra ancora, in quel discorso che pareva così inconsueto e strano, proferito da un personaggio come Kyo Soma...
- ... perché... per questa sera saremo più vicini... di tutte le altre... -
Toru spalancò gli occhi, perplessa.
La lontananza tra loro era pressoché minima.
Lei, un poco imbarazzata, lo sguardo fisso nei suoi occhi castani, affascinanti, lui, a testa in giù, con i capelli sospesi a mezz'aria, l' espressione seria...
STOOONK!!!
- AAAAAARGH!!! -
Kyo, ovviamente nel momento più opportuno, era caduto, a peso morto, ovvero in parole povere, come un salame, dal suo appiglio, cadendo sonoramente sul balcone, ai piedi di Toru.
- AH!!! KYO!!! -
- PORC...! MA PERCHÈ SEMPRE A ME, 'STE FIGURE GRAME?!?! -
- Kyo, ti sei fatto male? -
- Secondo te mi ha fatto bene cadere dal tetto...?! -
- ... Vado a prendere del ghiaccio...! - esclamò Toru, decisa, facendo per avviarsi fuori dalla stanza.
- Ti ricordo che siamo chiusi dentro... - sbottò Kyo, massaggiandosi la testa dolorante.
- Aah! Già, è vero! Accidenti, accidenti! Speriamo che non ti venga un bernoccolo... - fece Toru, chinandosi davanti a Kyo e appoggiando una mano sulla sua fronte, scostando qualche ciocca della frangia arancione.
- ... - Kyo rimase in silenzio, guardandola, arrossendo vistosamente, per poi fissare terra, sempre senza proferire parola.
- Ti fa molto male...? -
Il sedicenne appoggiò una sua mano sopra a quella di Toru, appoggiata sulla sua fronte, e vi restò, accarezzandola appena. Poi socchiuse le labbra, sorridendo appena.
- ... Adesso no... -
I loro sguardi si incrociarono, con la stessa intensità di prima.
Kyo socchiuse gli occhi, lentamente, e poi chiuse per un istante, tenendosi ancora premuta leggermente la mano di Toru sulla fronte dolorante. Rimasero così, immobili, mentre Toru lo fissava, un po' imbarazzata e un po' incredula, per pochi attimi.
Potere essere cullati da quell'illusione, da quel silenzio...
Quella mano affusolata, appoggiata sulla sua testa, stretta nel suo palmo... una pressione dolce, fresca e gentile, che gli donava sollievo, un sollievo leggero e puro, come una brezza leggera che gli accarezzava la pelle.
"...vorrei che il tempo si fermasse... "
" ...adesso..."
" ...imprigionasse questo momento, questa sensazione così dolce..."
"...adesso..."
"...per sempre..."
Un sussulto lo riportò alla realtà, lo costrinse a riaprire gli occhi.
Ed erano passati solo pochi istanti, pochissimi... eppure erano già troppi.
Kyo si alzò in piedi, di scatto, arrossendo furiosamente, come se si rendesse conto solo in quel momento di ciò che aveva fatto, e risalì sul tetto con pochi e rapidi movimenti felini.
- Kyo? - lo richiamò Toru, preoccupata, sporgendosi nel tentativo di scorgerlo.
- È tardi. Vai a letto. -
- Ti... ti fa male la testa? -
- Non preoccuparti. Vai. -
- Buona notte, Kyo...! -
- ... -
Kyo ascoltò i passi della ragazza rientrare un po' incerti nella stanza, il fruscio dei suoi vestiti, mentre si preparava. Arrossì un poco, e voltò la testa verso l'orizzonte, cercando di non pensarci.
In fondo, anche se proprio lei avrebbe passato la notte nella sua camera avrebbe forse cambiato qualcosa? Sarebbe tutto rimasto come prima, certo.
La sentì di nuovo appoggiare i suoi indumenti alla sedia dinnanzi al futon, schiacciare l'interruttore della luce, spegnendola, e le coperte del suo provvisorio giaciglio frusciare, mentre lei si coricava.
Un suo sospiro, ancora, e poi il silenzio.
Kyo chiuse gli occhi, e prese un respiro, sentendo l'aria della notte, fredda e solitaria, che gli donava sollievo.
Riuscì solo a pensare che in quel momento, ciò che desiderava di più al mondo era essere il suo futon, e si insultò da solo, senza però riuscire a cambiare minimamente qualcosa.
Lui non avrebbe fatto nulla, certo, questo mai.
Ma non poteva frenare il cuore, in tumulto, non poteva cancellare il rossore dal suo viso, non poteva...
...non poteva dimenticare così all'improvviso quell'universo di sensazioni che da ormai mesi si era annidato nel suo animo.
"...troverò mai un modo..."
"...per definire..."
"...questo sentimento...?"
Una pallida foglia, dopo avere tracciato invisibili cerchi nell'aria, cadde lievemente sul petto del ragazzo, che la prese in mano, osservandola pensierosamente.
Di un giallo pallido, che sfumava gradatamente e quasi dolcemente verso l'arancio, di forma perfetta e un poco seghettata, sul perimetro, e con venature sottili e perfette, che si diramavano in molteplici direzioni, risaltate dal chiarore lunare.
Una delle tante, malinconiche foglie che in quel periodo si staccavano lentamente ed inesorabilmente dal loro albero, con una dolcezza ed una discrezione che solo un cuore sensibile può capire...
E Kyo, fino a quell'attimo, non aveva mai dato peso a quell'ultimo, nostalgico saluto della natura, prima del suo sonno.
Quante volte aveva visto una foglia cadere, appoggiarsi da qualche parte, e degnarla poi di un'occhiata sbadata?
Bello, sì, certo, delizioso...
... poetico...
Sì, molto bello, senz'altro.
Poi si ricominciava, da capo, come prima, senza esserne colpiti, senza provare a riflettervi sopra nemmeno per un istante.
E in quel frangente, solo in quel frangente, per la prima volta, sentì come un moto di infinita malinconia, di tristezza mai espressa.
Quella foglia, così piccola e insignificante...
...quell' infinitesimo frammento d'autunno, perso nella nebbia, che aveva concluso il suo effimero ciclo di esistenza, che entro poco tempo non sarebbe stato che terra...
...quel piccolo frammento d'autunno...
Il ragazzo si alzò, in piedi, e scese di nuovo dal tetto, cautamente, questa volta, facendo attenzione a non scivolare e a non fare rumore.
Entrò nella stanza, con passi lenti e silenziosi, respirando appena.
Nella penombra riconosceva il profilo di Toru, sdraiata, che dormiva, tranquillamente, placidamente, rannicchiata in posizione fetale, con la coperta in disordine, che le copriva solo dalla pancia in giù, probabilmente perché si era girata troppo prima. Aveva tenuto la maglietta, in sostituzione al pigiama.
Kyo sorrise, nel buio, e le rimboccò la coperta fin sotto al mento, facendo attenzione a non svegliarla. Toru si mosse appena nel sonno, e fece un sorriso, che durò un solo istante.
Forse stava sognando.
Qualcosa di bello magari.
- È strano. - mormorò appena Kyo, con un filo di voce, sedendosi con le gambe incrociate accanto al futon. - È come se noi riuscissimo a capirci anche quando uno di noi due non c'è... tu stai dormendo, per esempio. -
Il ragazzo fece una pausa, rigirandosi tra le dita la foglia, per poi appoggiarla sul pavimento di legno.
- So che prima ho detto cose un po' strane... - continuò, parlando a bassissima voce, udibile a mala pena. - ...è che a volte... è più forte di me... non... non riesco ancora ad essere... indifferente... - si girò verso di lei, chinandosi appena, e nel buio fece un sorriso un po' imbarazzato - ... è difficile, sai...? -
La guardò, per qualche minuto, senza dire una sola parola.
Solo la fioca luce della luna, fuori, lasciava intravedere i lineamenti della ragazza, e qualche ciocca dei suoi capelli, sparsi sul cuscino.
Lei era sempre così semplice, così radiosa.
La sua semplicità era la sua vera forza, il suo fascino, la sua bellezza.
Ma in quell'attimo, circondata da quell'aura quasi sacra, come se fosse stato un gioiello naturale, un puro ornamento... la pelle, così chiara e delicatamente inargentata per effetto di quei raggi... era davvero meravigliosa.
Così pensò Kyo, mentre lasciava scivolare la sua mano a pochi millimetri dal suo viso e dai suoi capelli, immaginando di accarezzarli, di poterli sfiorare.
- Questa sera sei molto bella. - aggiunse con un filo di voce, mentre la continuava a guardare, raggomitolata nella coperta, come una bambina piccola.
Kyo sorrise, teneramente, e timidamente le prese una ciocca dei lunghi capelli castano chiaro, passandosela tra le dita.
... da quanto tempo ormai amava quella figura così cara, quei sorrisi raggianti, quella risata argentina, quegli occhi, quello stesso respiro, ogni suo alito di vita...?
"Da quando ho iniziato... ad amarti... semplicemente per il sapore dell' amare...?"
- Il mio sentimento... - continuò, con una voce sempre più bassa, un mormorio dolce e soffuso - ... il mio sentimento è davvero come un frammento d'autunno, anche se è davvero immenso per essere solo un frammento... - si interruppe, mentre il suo sguardo si perdeva in un luogo sconosciuto e indefinito - ... ma proprio come l'autunno... proprio come una sua parte, come un suo frantume... è malinconico, è triste... è come... - il sedicenne prese una pausa, forse di riflessione - ... è come un continuo addio, è un estremo saluto alla sua realtà effimera, ripetuto per ogni foglia adagiata sul terreno e nelle strade, è... è... -
Il ragazzo si interruppe, volgendo nuovamente gli occhi verso la ragazza serenamente addormentata. Poi fece un sorrisetto, sarcastico, ironico, passandosi una mano tra i capelli color arancio. - È buffo che solo una foglia, caduta da non si sa dove abbia dato voce a quello che sentivo davvero... sin da quando ci siamo conosciuti... non trovi? - rise ancora, tristemente, piano. - È buffo anche che io te lo stia dicendo proprio mentre non puoi sentirmi, no...? -
Seguì il silenzio. Kyo non rise, e non distolse più lo sguardo da Toru, che si girò pigramente, ancora nel mondo dei sogni, stringendosi ancora di più alla coperta.
- ... ma allora... se tutto questo è così buffo... perché sei tu l'albero che mi dà la vita, ed io la foglia che presto o tardi sarà in balia del vento...? -
Un sussurro, un mormorio così leggero da essere scambiato quasi per un sospiro furtivo.
Kyo si chinò sulla giovane addormentata, e socchiuse gli occhi.
Appoggiò dolcemente le labbra sulle sue, fino a sentirne il suo respiro, sereno, tranquillo. Le appoggiò, delicatamente, curandosi di non rompere quell'incantesimo, quel piccolo lembo di tempo solo per lui, solo per il suo amore, solo per il suo affetto... solo per quella dolcezza infinita, a cui da tempo immemore avrebbe voluto dare voce...
Le sue labbra erano calde, erano dolci, come il suo respiro, lieve e gentile...
Il silenzio li circondava, solo quello, solo quell'istante prezioso; come se per la prima volta, i battiti del loro cuore fossero armonizzati, inconsapevolmente insieme... per un solo secondo.
... Forse è giunto il momento di staccarsi dal proprio ramo...
Un attimo triste, un attimo malinconico...
Un frangente che può portare tristezza, forse fare scendere una lacrima da troppo tempo trattenuta.
Un nostalgico, breve e fuggente frammento d'autunno...
Così romantico, così intenso, così effimero, eppure così vero.
Un mesto brivido di felicità.

"...vorrei che il tempo si fermasse... "
" ...adesso..."
" ...imprigionasse questo momento, questa sensazione così dolce..."
"...adesso..."
"...per sempre..."

Toru aprì gli occhi, a fatica. Attorno a lei era ancora buio, ma già cominciava ad albeggiare, e i primi raggi del sole davano inizio a fare capolino dall'orizzonte.
Si alzò di scatto, non ricordandosi tutto d'un tratto perché si trovasse nella stanza di Kyo.
Dal suo movimento improvviso, quando si raddrizzò seduta sul futon, sentì qualcosa di sottile e umido scivolarle lungo la guancia, rotolando lentamente.
Perplessa, si mise una mano sul viso, cercando di capire cosa fosse; si trovò tra le dita ciò che restava di una sola, unica lacrima.
Forse una lacrima da troppo tempo trattenuta.

Sul pavimento giaceva ancora una chiara foglia gialla, un piccolo e mesto frammento d'autunno.





Salve a tutti, sono Yuri-chan!
Mi scuso contutti per i miei infiniti ritardi, ehe... ^__^" Diciamo che nel frattempo ho fatto allegramente fuori un paio di computer, tra virus e compagnia cantante... beh, pazienza, l'importante è che mi sia fatta viva (sì, eh...?!)!
Bene, allora, siamo sempre con il solito discorso, ovvero che la mia fedeltà ad entrambe le coppie più probabili di Furuba mi porta a pubblicare racconti su entrambe... avrei voluto farli della stessa lunghezza, ma purtroppo quello di Kyo è venuto più lungo... ^__^" ehm, deformazione professionale! Comunque vorrei dedicare questo racconto a Achy-Bice, Vale-Kei, Kurumi-chan (Buon Natale!) e Ivy-chan, ma naturalmente aanche a tutti gli altri fan della coppia! ^ ^
Ad ogni modo mi farebbero molto piacere vostri commenti di qualsiasi genere.
Thank you a chiunque stesse leggendo! ^__^
Yuri-chan
 
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