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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: YOU ARE MY REASON TO BE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: hyoga77 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/12/2003 01:11:38

versione riveduta e corretta della mia fic
 
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- Capitolo 1° -

Mi piace il mare. Mi piace il cielo. Mi piace uscire con le amiche il pomeriggio. Mi piace il nuoto. Tantissimo. Ma più di tutto mi piace un mio compagno di classe. Kojiro Hyuga.
E' il capitano del club di calcio della mia scuola, la Toho. Io frequento il club di nuoto, ma non ne sono il capitano...
Non pensavo che trasferirmi qui mi riservasse questa sorpresa, non pensavo ci fosse niente di più interessante del nuoto fino a quando non ho visto lui alla cerimonia di apertura dell'anno scolastico.
Alto, fisico atletico, sguardo penetrante e sveglio: sedeva accanto a me durante quel barboso discorso d'apertura.
- Che bello siamo in classe assieme!- avevo pensato alla fine della prima ora...e invece mi ritrovo alla fine del primo trimestre e non gli ho mai neanche detto -buongiorno-.
Quando è in classe, Hyuga ha lo sguardo assente, è come se il suo corpo sia nell'aula, ma la sua mente vaghi chissà dove.
Sicuramente starà rincorrendo un pallone da calcio!!
E' come se per lui contasse solo il calcio, come se la sua vita fosse esclusivamente correre dietro ad un pallone e calciarlo con tutta la forza che ha in corpo dentro ad una rete. Ma che gusto ci trova a correre in mutande dietro ad una stupida palla? Fare una fatica del diavolo per poi veder sminuito il proprio valore?! Se lui realizza una rete, non vince lui bensì tutta la squadra e basta che una sola persona commetta uno sbaglio per far perdere l'incontro a tutta la squadra!
Il nuoto invece è più logico, sono sola in corsia per cui se vinco vinco io, se perdo la responsabilità ricade esclusivamente su di me. Forse sarò una grande egoista, ma se devo dare l'anima voglio farlo solo per me stessa.
Hyuga...
Più ci penso, più mi accorgo di non sapere nulla su di lui.
Non l'ho mai visto neanche giocare perché il loro allenatore proibisce di assistere agli allenamenti per non far distrarre i ragazzi dalla partita. Me lo ha detto Rika Suzuki della prima B, che fino alla scorsa settimana era stracotta di lui, mentre adesso sta con Asayomi della prima F.
- Troppo ardua... che senso ha correre dietro ad un tipo che ha occhi solo per il calcio e le ragazze non sa che cosa siano?- mi ha detto durante gli allenamenti di nuoto. Io al contrario più le cose sono difficili, più metto cuore e anima per ottenerle.
Dell'oggetto del mio amore adolescenziale so solo che ha vinto una borsa di studio per via del calcio, ma devo ammettere che è piuttosto bravo anche a scuola. L'esame d'ammissione alla Toho è stato piuttosto complesso, e nonostante io sia brava a scuola ho faticato più del previsto per passarlo. Credo che anche Hyuga abbia studiato parecchio, anche per dimostrare di non essere il classico borsista sportivo con la nebbia nel cervello. Quando i professori lo chiamano alla lavagna , svolge i compiti presto e bene. Quando legge a voce alti brani di letteratura, la sua voce calda e sicura entra diritta nel mio cuore, che inizia a battere all'impazzata, neanche stessi nuotando i 400 misti! A volte ho paura che gli altri sentano il rumore dei miei battiti impazziti...Si sarà accorto che mi piace?



Oggi pomeriggio abbiamo gli allenamenti di nuoto fino alle sei.
Dalla prossima settimana inizieremo a provare le vasche per le gare della prefettura: spero di poter gareggiare nei 100 delfino, anche se credo che l'allenatore mi piazzerà nei 200 misti come al solito. Dalla fine del trimestre inizieremo ad allenarci anche la mattina, ma per fortuna noi del club di nuoto non abbiamo l'obbligo del ritiro, solo la squadra di sincro lo fa, me fare un ritiro in due è qualcosa di piuttosto alienante.
In treno ascolto un cd di Oren Watters : mi piace tantissimo quella canzone che fa - when I look into your eyes I realize that my love for you will never ever die..-
Chissà se un giorno qualcuno mi sussurrerà queste cose all'orecchio...magari forse sarà proprio Kojiro... Arrossisco al solo pensiero! Sento il mio viso avvampare, mentre la mia mente mi ripropone la sua figura di spalle..
Scendo d'impulso ad una fermata, mi allontano il più possibile dalla folla ,mi appoggio ad un muro ed inizio a respirare lentamente e a pieni polmoni per regolarizzare il fiato. Inspira...espira...inspira...espira...inspira...espira...
- Che ci fai tu qui?-
Mi giro nella direzione da cui proviene quella voce familiare: davanti a me c'è la mia compagna di classe Marie Aoyama. I suoi lunghi capelli castani si muovono dolcemente, cullati dal vento, mentre mi osserva con i suoi grandi occhi verdi per capire che mi succede. Lei è la sola amica che mi sia fatta qui, l'unica cui ho confidato la mia debolezza, che risponde al nome di Kojiro Hyuga. Tuttavia non trovo il coraggio di dirle quale pensiero idiota mi abbia fatto arrossire al punto da farmi scendere da un treno!
- N..niente! E' solo che sul treno precedente non si respirava e così sono scesa!!!!!-
Marie mi guarda preoccupata, poi scrolla le spalle e mi dice -Se le cose stanno così conviene prendere il primo vagone! Andiamo il treno passa tra poco!-
Mentre le porte del treno si aprono in corrispondenza della freccia gialla osservo il profilo di Marie stagliarsi nel cielo mattutino: è bellissima, aggraziata come una ballerina classica e fresca come una rosa in boccio. Sicuramente lei avrebbe più opportunità di me di conquistare Kojiro...ma se lui non vede lei, come potrà mai vedere me?
Io sono un maschiaccio, porto i capelli corti e la marinaretta è l'unica gonna che metto! Ho il vizio di mangiarmi le unghie per il nervosismo, mentre Marie possiede un paio di mani da pianista ed una manicure sempre perfetta! Ed è così alta! Tutto merito del padre, un pianista francese da cui la madre di Marie si è separata. Eppure non capisco, dalle foto sembra proprio uno schianto d'uomo...
Mi fermo a pensare a ciò che so fare io e ciò che sa fare lei: io nuoto meglio di chiunque altro nella mia vecchia prefettura, tanto che mi chiamavano lo squalo della prefettura F, per via delle mie veloci vasche a delfino. Marie, invece è nel club di atletica: quando corre è così leggera che sembra non toccare il suolo, ma fluttuare nell'aria.
-SAKURA!!!!!!!!!!!SCENDI!!!!!!!!!-
La voce di Marie mi riporta al presente e faccio a mala pena in tempo a raggiungerla sulla banchina. Per fortuna, almeno non arriverò in ritardo a scuola. Se accadesse il mio capitano, il senpai Amano mi farebbe una ramanzina di quelle storiche...chissà cosa penserebbe Kojiro-kun di me...ammesso che sappia che io esista!
Forse gli sarei del tutto indifferente, come molti dei nostri compagni di classe. Perché non sono anch'io un pallone da calcio?


- Ehi, Morisawa dove credi di andare?-
La voce di Furuta mi ferma sulla porta.
- Agli allenamenti del club di nuoto, perché?-
- Sai leggere, furbona? Oggi sei di turno per le pulizie!- mi rimprovera con tono acido: tra noi non corre buon sangue e penso di non aver sbagliato a giudicarla acida ed antipatica.
E' vero che oggi sono di turno, ma col fatto che oggi inizio gli allenamenti intensivi di nuoto me ne ero dimenticata! Che bisogno c'è di essere così acide? Mm...eppure mi sembrava che avrebbe dovuto interessarmi di più una cosa del genere...ma perché?
- Senti...io devo allenarmi per le gare della prefettura.. non potresti..-
Non faccia a tempo a terminare la mia richiesta a Furuta che una voce mi urla dietro - HEI VOI!! O PULITE O VE NE ANDATE FUORI DAI PIEDI!!!-
Le parole si fermano in gola e il respiro si blocca: alle mie spalle c'è lui, LUI, Kojiro Hyuga con in mano una scopa!!
-chi non deve pulire l'aula vada fuori dai piedi! Forza non ho tempo da perdere!-
- Sentito Furuta? Avanti lasciaci lavorare! Fuori, fuori!- dico mentre spingo la ragazza fuori dall'aula. Kojiro ha fatto lo stesso con gli altri, li ha fatti uscire in maniera poco ortodossa roteando la scopa come se fosse stata un'arma. Marie mi guarda, prende la mia cartella e mi da un incoraggiamento con gli occhi!
- Allora? Cominciamo o no?- ruggisce autoeleggendosi a leader: se solo non mi piacesse tanto, avrei già messo in chiaro che Morisawa Sakura non si lascia mettere tanto facilmente i piedi in testa!
- Agli ordini!- cinguetto invece, aggiungendo il migliore dei miei sorrisi.
- Tu pulisci i cancellini e la lavagna io penso a spostare i banchi..-
In meno di un quarto d'ora è tutto pulito, io sto scrivendo i nomi sul registro, mentre lui riordina i banchi e le sedie.
- S...scusa...ti ricordi se per caso Aoki oggi fosse presente?- dico per rompere il ghiaccio.
- Non so neanche chi sia...- mi risponde dandomi le spalle.
Mi fermo a guardare quelle spalle larghe e quella schiena ampia...ancora non ci credo! Posso stare da sola con lui!!! Peccato che lui non si accorga affatto di me!!! Ma non m'importa, non m'importa! Ora come ora, vorrei solo che il tempo si fermasse, cristallizzato in questi attimi che profumano di nuovo, di sconosciuto di felicità. Sarà questo l'amore?
- Hai finito?- mi chiede destandomi dai miei sogni ad occhi aperti.
-Ah...no stavo ancora pensando al caso Aoki..-
- No per metterti fretta, ma io ho gli allenamenti..-
- Anch'io - rispondo senza alzare gli occhi dal registro...non esiste solo il calcio!!!
- Ma io ho una partita del campionato nazionale giovanile domenica..-
- Ed io ho le gare di nuoto della prefettura, il mese prossimo...-
- Ma io sono il capitano e devo dare il buon esempio arrivando puntuale!- insiste spazientito.
Mi alzo dalla sedie e lo guardo dritto negli occhi: - Il buon esempio puoi darlo anche svolgendo al meglio il compito che ti è stato assegnato! Che senso ha arrivare in orario agli allenamenti, se hai svolto male i tuoi doveri precedenti? Avanti, prima finiamo, meglio è!- e mi rimetto paziente a trascrivere assenti e presenti...
-...allora... Nonomiya, Ishida, Sawada..e Sugiyama!- elenco facendo scorrere il portamine lungo l'elenco.
- E quel benedetto Aoki?- mi chiede un po' spazientito, ma meno indisponente.
- Se non ce lo ricordiamo in due forse era presente: potremmo chiedere conferma al prof. quando gli daremo il registro.-
- Ok, andiamo!-
Il mio tempo con lui è già scaduto.. non è giusto! Sospirando, raccatto la mia borsa e lo seguo fuori dall'aula: inutile dire che si è già avviato di gran carriera verso la sala professori.
Ci dirigiamo alla volta della sala professori, ma a mala pena riesco a tenere il suo passo, tanto ha le gambe lunghe! Il corridoio silenzioso ci riporta le voci dei ragazzi dei club che si preparano alle attività pomeridiane, mentre i raggi del sole illuminano stancamente i nostri passi.
- E dimmi, avete buone probabilità di vincere il campionato?- gli chiedo trotterellandogli dietro.
- Mmm... dobbiamo battere la Nankatsu...non sarà facile, ma è possibile!- risponde mentre noto che i suoi occhi si accendono di una nuova luce mentre pronuncia il nome dei suoi rivali.
- Ah...allora in bocca al lupo!- gli dico sorridendo, ricevendo in cambio un sorriso abbozzato.
Entriamo nella sala professori, consegniamo il registro ed usciamo. Kojiro fa per andarsene con un -ciao- sommesso...
- Allora a domani!- gli grido dietro. Non so da dove mi arrivi tutto questo coraggio!
- Abbiamo il turno di pulizie anche domani?- mi chiede perplesso girando solo la testa nella mia direzione.
- No...ma siamo in classe insieme, ricordi? A domattina!- gli spiego sorridendo
- A domattina- mi risponde semplicemente mentre si allontana nella luce del sole che sta tramontando.

-Allora, Sakura, com'è andata con Hyuga?- mi chiede Marie davanti agli armadietti per le scarpe, mentre estraggo le mie Tiger blu.
- Bah...-
- Cioè?-
- Pensa solo al calcio! Figurati che non sa neppure che faccia abbiano i suoi compagni di classe!!!-
- Beh...ci sono le fasi finali del campionato, è logico che sia concentrato solo su quello no?- mi dice premurosa, cercando di minimizzare i miei dubbi.
- Ma c'è anche qualcos'altro oltre al correre dietro ad una stupida palla!- ribatto chiudendo fragorosamente l'armadietto.
Marie resta muta, mentre io proseguo il mio sfogo.
- Odio il calcio!! E' violento e brutale! Non lo si può neanche definire uno sport!-
Non mi sono accorta dello sguardo attonito di Marie, è come se con gli occhi mi avesse detto di stare zitta....Adesso i suoi occhi esprimono il panico puro: mi giro e davanti a me trovo Hyuga che mi passa accanto nero di rabbia.
- A...aspetta! Cos'hai sentito?- gli chiedo prendendolo per un braccio.
- Quanto basta per capire che tu non sei una vera sportiva, ma solo una snob!- si libera dalla mia presa guardandomi con occhi ardenti, e non solo per il sole che sta tramontando alle sue spalle.
- Anche se tu non ami il calcio non hai alcun diritto di denigrarlo! I calciatori non sono delle bestie, ma degli atleti completi, come voi nuotatori e voi corridori! - fa rivolgendosi a Marie- Hai anche il coraggio di definirti una sportiva...un vero sportivo non parla così!- mi urla tutto d'un fiato.
Quindi si gira ed esce dal cortile della scuola, perdendosi nel rosso del tramonto.
-AUTOGOL- mi dice Marie dandomi una pacca sulla spalla.



Le gare della Prefettura sono finite da un paio di settimane. Tra altri sette giorni inizierà il secondo trimestre.
Ho vinto la gara dei 400 a delfino.
Ho passato a pieni voti l'esame di fine trimestre.
Solo nelle questioni di cuore sono una frana! Mi sono innamorata di un calciatore che ha in mente solo il pallone da calcio e per di più mi ha anche sentito mentre denigravo lo sport che ama e a cui si dedica anima e corpo...
Complimenti, Sakura!
Mi sarei voluta nascondere chilometri e chilometri sotto terra! Perché non si è aperta una voragine che mi ha inghiottito lì per lì?
Da quel giorno io non esisto più per lui: già prima non ci parlavamo affatto, neppure ci scambiavamo un "buongiorno" come due compagni di classe teoricamente dovrebbero fare; adesso io sono trasparente come l'acqua.
Ho provato ad avvicinarlo, ma riesce sempre ad evitarmi, oppure c'è sempre qualcuno con lui, cosicché mi è impossibile parlargli. Ah, se i suoi compagni di squadra sapessero ciò che ho detto del calcio, mi odierebbero anch'essi!
Kojiro-kun è sempre accompagnato a quel Wakashimatsu, credo sia il portiere della squadra; di lui si sa che proviene da un famoso dojo di karate, non famoso come quello della famiglia Nagare, ma quasi. Ho paura che se sapesse della mia poco felice uscita mi darebbe una ripassata come si deve!! Sarà, ma a me sembra un tipo violento, anche se Marie dice di no.
Come posso rimediare all'errore commesso? Come? Se solo lo sapessi non starei qui di domenica pomeriggio a lambiccarmi il cervello scrutando il soffitto della mia camera! "Forse in acqua mi chiarirò meglio le idee" penso ad alta voce, svegliando il mio gatto dalla sua settime siesta giornaliera. Sorrido e mi alzo dal letto, iniziando a preparare la borsa.
Il bello della mia nuova casa è che si trova a pochi passi dalla piscina comunale: appena trasferiti, ho fatto a piedi la strada più breve da casa ed ho scoperto che ci si impiega il giusto tempo, ne' troppo, ne' troppo poco.
Lo spogliatoio è strapieno, il più dei visitatori è qui per una nuotata refrigerante, come ricominceranno le scuole il numero degli utenti diminuirà drasticamente...per fortuna!
Salgo sul trampolino più alto e mi concentro per il tuffo: uno...due...tre...splash!!
L'impatto con l'acqua è bello freddo, devo subito fare un po' di vasche per scaldarmi...

Ripenso a Kojiro e al mio dilemma solo sotto l'asciugacapelli: non mi sono neanche accorta che il gettone che ho messo è finito da un bel pezzo e che la gente in attesa sta diventando sempre meno paziente. Balbetto due parole di scuse e mi allontano, mentre una signora sulla quarantina commenta - ah, le ragazze di quell'età hanno solo l'amore in testa...beate loro!-...
Sì è così, la mia mente è fissa su di un unico punto, un punto alto 185 cm, dai capelli castano scuro e gli occhi neri, la carnagione dorata dal sole...KOJIRO HYUGA!
Mi sembra di impazzire, è come se un polo da cui sono attratta mi respingesse allo stesso tempo...
Ho chiamato Marie ieri sera e mi ha detto che la cosa migliore sarebbe chiedere scusa a Kojiro e chiarire le cose prima che sia troppo tardi, ma non so se resisterò un'altra settimana...
Se solo sapessi dove abita!!!


Oggi inizia il secondo trimestre. Fuori il cielo è pulito e il sole splende, ma non sono felice. E' da quando è finito il primo trimestre che aspetto quest'oggi per chiarirmi con Hyuga-kun, e adesso che ci siamo ho la tremarella!
E se lui non volesse saperne di ascoltarmi?
E se con lui ci fosse pure quel Wakashimatsu?
E se...
Sono uscita di casa prestissimo questa mattina proprio per non pensare a tutti questi "se" che mi annebbiano il cervello. Siccome è molto presto non c'è la solita folla che incontro ogni mattina, ma solo pochissime persone dall'aria piuttosto assonnata. Il lettore ripete nelle mie orecchie sempre lo stesso ritornello:

YOU ARE A DREAM COME TRUE
YOU ARE EVERYTHING TO ME
YOU ARE SO BEAUTIFUL
YOU ARE MY REASON TO BE

Nelle canzoni d'amore è così semplice dichiarare i propri sentimenti, se solo fosse così anche nella vita reale!
Occavoli, la mia stazione, devo scendere!
Percorro a testa bassa il viale di platani che porta dalla stazione alla mia scuola, è ancora presto e forse la scuola non ha ancora aperto i cancelli...
Ma...no...non può essere!!!!!!!
Quella figura laggiù nel cortile...massì!! Sì!!!!!!!! Riconoscerei quella schiena tra mille, è Hyuga! Ah, gli dei hanno esaudito le mie preghiere e adesso lui è qui...sì ma...che gli dico? Come posso attaccare bottone?
Gli parlo del tempo?
Noo..non ci siamo...acc.. oh no, sta entrando nell'edificio! Presto! Devo chiamarlo adesso!
- HYUGA!!!!!!!HYUUUGAAA-KUUUNN!!!!!!!!!- urlo con tutto il fiato che ho in gola: chissà se si è notato che avevo la voce strozzata dall'ansia?
Ah, si è fermato...
- Buongiorno!!! Com'è andato il campionato?- chiedo, anzi urlo al mio amore di quindicenne.
Per tutta risposta allunga il passo e se ne va: lo rincorro e mi paro davanti a lui.
- HEI?!! Non mi hai sentito? Ti ho chiesto com'è andato il campionato?!- ripeto fissandolo negli occhi.
Si arresta alla mia domanda, mi squadra da capo a piedi, poi scuote la testa e mi dice gelido: - Vai a sfottere qualcun altro!-
- Perché? Che ho detto? Io ti ho chiesto solo come è andato il campionato, non mi pare che ti abbia preso in giro!!- protesto disperata...ma PERCHE' mi va sempre tutto storto con lui?
- So che il calcio non è il primo dei tuoi pensieri, ma i giornali li leggi?- chiede seccato
- Sì i giornali li leggo, ma solo quando sono a casa...sono stata fuori per quasi tutte le vacanze a causa delle gare della Prefettura. Sai le gare di nuoto...-
- Ah...e le hai vinte queste tue gare?-
- Sì...ho vinto la mia categoria, i 100 a delfino...-
- Delfino?- chiede perplesso Kojiro
- Sì è l'altro nome dello stile farfalla, in Europa si chiama così, ma l'ha detto la mia amica Marie...-
-???-
- Sì...Marie, la nostra compagna di classe...Quella dai capelli castani e gli occhi verdi...-
- Mmmm... credo di aver capito...-
- Ma non mi hai detto del campionato...com'è andata?- chiedo timida nella speranza di non aver peggiorato la situazione.
- Lo ha vinto la Nankatsu-
- La Nankatsu?-
- Sì, la squadra dove milita Tsubasa Oozora. La stessa che lo ha vinto lo scorso anno, solo che tra le sue fila annoverava campioni come Genzo Wakabayashi e Taro Misaki...- mi spiega fieramente
-Ah...mi dispiace, magari la prossima volta potrete farcela..-
-COOOSAA?- mi urla infuriato: oddio. perché non peso prima le parole con lui?
- Noi VINCEREMO il prossimo campionato, mettitelo bene in testa!!!!!!- sbraita a pieni polmoni guardandomi dritto negli occhi, per superarmi ed entrare nell'edificio alle mie spalle.
Possibile che io non ne faccia mai una giusta?
- Hyuga!- urlo a mia volta al ragazzo che varca il cancello dandomi le spalle - Puoi darmi la tua parola d'onore che il prossimo anno vincerete voi il campionato?- chiedo in tono di sfida.
- PUOI GIURARCI! TI DO LA MIA PAROLA D'ONORE!!!- risponde fieramente entrando nell'edificio e sparendo nell'oscurità dell'atrio.
' e io verrò a fare il tifo per te, amore mio...' penso mentre le lancette dell'orologio segnano le otto meno dieci.


- Scusa...hai per caso visto Hyuga?-
Un ragazzo dai lunghi capelli castani si è affacciato sulla porta della mia aula.: dove l'ho già visto?
- No...credo fosse qui fino a pochi minuti fa...-
Per fortuna che Marie ha sempre la battuta pronta! Io al solo sentir nominare Hyuga non ho capito più nulla e mi sono messa a boccheggiare come un pesce!
- Ah..capisco! Potresti farmi una cortesia? Quando rientra in classe potresti dirgli che lo ha cercato Wakashimatsu e che deve correre agli allenamenti non appena finiscono le lezioni? Te ne sarei grato...- chiede il ragazzo molto gentilmente.
Troppo per essere proprio QUEL Wakashimatsu...
- Sì non c'è alcun problema- risponde Marie con uno dei suoi bei sorrisi.
- Grazie mille! Allora ciao!- fa lui agitando una delle sue ampie mani e sparendo nel corridoio.
Restiamo in silenzio per un paio di secondi, poi io e la mia migliore amica ci guardiamo negli occhi incredule: possibile che quel ragazzo tanto gentile potesse essere lo stesso diavolo scatenato che si favoleggiava proteggesse Hyuga come una guardia del corpo?
- Possibile..?- chiedo a Marie con un'espressione da pesce lesso.
- Beh...mai dare adito alle chiacchiere! In fondo noi non lo abbiamo mai conosciuto di persona, per cui non possiamo sapere che tipo di persona sia! Non è bello giudicare il libro dalla copertina, ma mi è sembrata una persona gentile...magari lo ha fatto per convenienza, chi lo sa? Devo imparare a non prendere per oro colato tutte le voci che circolano in questa scuola..-
-Mmm..- commento mentre sento gli ingranaggi del mio cervello bacato mettersi in moto.
- Oh! Ma scusa non sembra folle anche a te che un tipo come Hyuga abbia bisogno di una guardia del corpo? Come che lo chiamavano le malelingue colte?...Ah, sì! Hyuga era Sanzo Hoshi e lui Son Goku!! Ma ti pare?!- continua Marie
- In effetti non vedo Hyuga poi così bisognoso di protezione! Semmai da l'impressione che bisogna proteggersi da lui..- rispondo sorridendo e ripensando ai suoi occhi infuocati.
All'improvviso ho uno dei miei lampi di genio.
-WAAAAHH!!!!!- urlo uscendo dall'aula come un razzo. Non sento neppure quello che mi dice Marie. Devo sbrigarmi, chissà dov'è? Devo trovare Hyuga e dirglielo, che è passato quel suo amico a cercarlo, magari guadagno qualche punto ai suoi occhi!
Niente...Non si trova...ma dove cavolo...
La mia guancia sinistra si scontra contro qualcosa di morbido e mi sento spinta indietro dal rimbalzo. Ma che è successo?
- Tutto bene?-
Wakashimatsu è la cosa morbida contro cui ho sbattuto...che figura!!!
- Ah...sei tu! Scusami, andavo di fretta e non ti ho visto!- cerco di giustificarmi mentre mi sento sempre più in imbarazzo.
- Fa niente, ma fa attenzione a dove vai, potresti farti male!- mi risponde educatamente: strano!
- Hai poi trovato Hyuga?- chiedo timorosa: si è comportato gentilmente, ma provo ancora un po' di soggezione per lui!
- No...non dirmi che lo stavi cercando apposta per riferirgli il mio messaggio?!-
- Hem...sì! Vedi le prossime due ore abbiamo chimica e nella seguente storia, per cui non so se saremmo riuscite a trasmettere il messaggio a Hyuga...sai, quella mia amica è un po' svampita e così ho pensato fosse meglio cercarlo!- mi giustifico credendo sia una scusa plausibile.
- Sei stata molto gentile, ma non dovevi disturbarti! Potevi aspettare Hyuga davanti alla porta e dirglielo...- mi dice sorridendo.
- No! Sai...nella mia classe ci sono un sacco di malelingue pronte a spettegolare su tutto e tutti e vorrei dar loro il meno possibile da sparlare sul mio conto, altrimenti inizierebbero a dire chissà quali bugie su di me.-
- Capisco, ma paradossalmente è l'aver paura delle voci sul proprio conto che permette a certa gentaglia di dar fiato alle bocche!- taglia corto Il ragazzo visibilmente adirato: evidentemente le chiacchiere sul suo conto hanno raggiunto le sue orecchie..
- Se posso darti un consiglio...- mi dice gentilmente, ma l'interrompo fiera: devo trovare Hyuga!
- Sì, so bene che non ci si deve curare di certa gente, e che bisogna ragionare col proprio cervello!- continuo il discorso che lui mi avrebbe sicuramente fatto: però ha ragione! E devo ammettere che si sta bene in sua compagnia
- Beh, sì, ma volevo suggerirti di correre in classe...stanno per iniziare le lezioni!-
Mi guarda un po' perplesso, quindi dicendomi un semplice "ciao!" gira sui tacchi e se ne va.
Oddio...le lezioni!
-WARP!- urlo mentre sfreccio a velocità folle per il corridoio: mi sento uno di quegli eroi usciti da uno shonen manga, di quelli che frantumano le rocce coi pugni e corrono alla velocità della luce...da domani basta guardare gli anime in tv!
Imbocco in classe giusto in tempo, passo accanto al banco di Hyuga e gli sussurro tutto d'un fiato il messaggio di Wakashimatsu. Non mi pare che abbia capito, mi guarda perplesso, così glielo ridico più lentamente.
- Ho capito...grazie- mi dice soltanto, quindi si siede al suo posto ed apre il libro di testo.
Alla fine delle due ore di chimica, Marie mi si avvicina e mi chiede spiegazioni sulla mia folle corsa fuori dall'aula.
- Sembravi un'invasata! Ma che ti è preso?-
Le racconto della conversazione avuta con Wakashimatsu e vedo che il suo viso acquista un'espressione triste e poi adirata : non mi fa finire di raccontarle quanto sia in realtà simpatico Wakashimatsu che sbotta in un " MA COME HAI POTUTO!!!!!" degno di una soap opera di bassa lega.
- Ma che diritto hai, tu, di insultare le persone- i suoi occhi si sono ridotti a due spicchi sottilissimi.
- Ma io..- non ho mai visto Marie così, non so che pesci prendere
- IO,IO,IO! TU PENSI SOLO A TE STESSA! POTEVI INVENTARTI UN'ALTRA SCUSA SENZA FAR PASSARE ME PER SVAMPITA!-
Gli occhi di Marie iniziano a velarsi di lacrime mentre io mi sento un verme : ha ragione! Io penso sempre a me stessa e non mi rendo conto che le mie parole e le mie azioni possono ferire che mi sta accanto. Anche con Kojiro è stato così, ho aperto la bocca e le ho dato fiato, senza pensare minimamente alle conseguenze. Sono in tutto e per tutto simile alle persone che ho tanto biasimato parlando con Wakashimatsu...
Ho offeso il ragazzo che amo. Ho offeso la mia migliore amica. Sono uguale a loro?
No, che dico? Io sono PEGGIO di loro!


Alla fine della giornata, sono così a terra che salto gli allenamenti e, adducendo un ciclo piuttosto doloroso, me ne torno mogia mogia a casa.
Fa caldo, e sebbene io indossi la camicia estiva e abbia allentato il fazzoletto della divisa, sento il mio corpo avvampare.
Salgo sul treno, con noncuranza, persa nel mio sbaglio.
Mi accorgo che la mia fermata è passata da un pezzo: scendo, allora, e pazientemente percorro la strada a ritroso. Impiegherò più tempo del previsto, ma tanto a casa non c'è nessuno ad attendermi; mio padre, a quest'ora è ancora in ufficio, mentre mia madre starà impartendo le sue lezioni di ricamo a qualcuna delle sue ricche e viziate allieve.
Cammino calciando tutto ciò che incontro sulla mia strada, svogliatamente, finché non mi accorgo di essermi persa.
Con un colpo d'occhio, cerco di raccapezzarmi: qui ci sono casette basse, un po' diroccate, l'una accatastata all'altra, con piccoli giardinetti curati. Non ho la più pallida idea di dove io mi trovi!
Mi volto e con orrore mi accorgo di un crocevia dietro di me e di non saper riconoscere la strada per la quale sono venuta. Possibile che fossi immersa a tal punto nei miei pensieri da non accorgermi di dove stessi andando?
- Sei della Toho?-
La voce di una bambina piccola mi riporta in quella strada: ha i capelli tagliati a caschetto ed i vestitini un po' logori, ma puliti. Sorride e mi ripete la stessa domanda cui non ho ancora risposto.
- Frequenti la Toho, vero?- mi dice indicando la gonna a pieghe blu dell'uniforme.
- Sì...- rispondo, sollevata di esser riuscita a trovare qualcuno a cui chiedere informazioni.
- Lo sapevo!!!- esulta saltellandomi attorno, le mani dietro la gonnellina rosa- Sai, anche mio fratello la frequenta!- mi confida con grande orgoglio.
Qualcosa nella mia testa non quadra: la Toho è una scuola prestigiosa, la cui retta costa un occhio della testa, com'è possibile che un ragazzo che abiti in una di queste povere case possa frequentarla?
- Ah, e potrei parlare con tuo fratello, piccola? Sai mi sono persa, e vorrei tornare a casa?- le chiedo sorridendo e inchinando un po' la testa: questa ragazzina mi piace.
- Mi dispiace, ma Kojiro non è ancora tornato a casa!-
Fermi tutti! Che ha detto?
- Ko...Kojiro?-
- Sì, mio fratello si chiama Kojiro, Kojiro Hyuga. Io, invece, sono Natsumi. E tu come ti chiami?- mi fa sorridendo, curiosa come un gattino.
- Mo...Morisawa, Sakura Morisawa, piacere...- le dico porgendole la mano.
- Ah, ti conosco!!! Tu sei quella che ha preso in giro mio fratello!- mi redarguisce adirata.
Vorrei tanto sapere perché con i fratelli Hyuga io abbia un rapporto così disgraziato?!
- Non volevo...è solo che a me non piace il calcio!- dico cercando di giustificarmi: cavoli, se l'ha raccontato a casa deve avergli dato fastidio sul serio!
Mi guarda con i suoi occhioni castani e poi abbassa la testa.
- Ti confido un segreto... neanche a me piace il calcio...-


Non so perché, ma adesso mi ritrovo assieme ad una bambina di sei anni seduta su un'altalena precaria a fissare il sole morire oltre i palazzi che circondano questo piccolo parco giochi.
- Sai...- mi dice Natsumi alzando al testa verso di me- a me non piace molto il calcio. Non mi diverto affatto, a me piace giocare con la mia bambola, Kurumi, a metterle tanti vestiti diversi, oppure giocare alla famiglia con il mio adorato fratellone. Però lui non c'è mai: prima per la scuola, poi per il calcio, finisco sempre per vederlo poco! All'inizio odiavo il calcio, poi, alla fine, riesco a vedere mio fratello durante le partite che gioca.-
Sospira, mentre io mi soffermo ad osservare quanto assomigli a suo fratello maggiore: lo stesso colore di capelli, lo stesso taglio degli occhi...
- Però...- riprende iniziando a dondolarsi lentamente- poi penso che se Kocchan è felice correndo dietro a quella palla, allora sono felice anch'io!-
Com'è semplice!
Com'è facile!
Forse ha ragione lei, forse dovrei amare il calcio visto che per lui è così importante. Possibile che sia dovuta arrivare una bambina di sei anni per farmi notare una cosa tanto evidente?
Che scema che sei, Sakura! Tu e la tua spocchia!
Sorrido.
- Senti, tu che lo conosci bene potrai dirmi cosa fare per fare pace con lui, vero?-
- Chiedigli scusa! Con me funziona sempre!-
Magari fosse così facile! Da quel poco che sono riuscita a capire di lui, Hyuga-kun è un tipo molto, molto orgoglioso, e se lo si ferisce, difficilmente perdona.
Saluto la piccola Natsumi e mi incammino lungo la strada indicatami dalla bambina, mentre il sole sta per tramontare e la mia ombra si allunga sul selciato.
Mi soffermo ad osservare l'arancia solare brillare nel cielo e spandere il suo sangue nell'aria.
Forse ha ragione la piccola Natsumi; forse, se solo affrontassimo la vita come dei bambini, con semplicità, le cose non sarebbero poi tanto complicate!!!
Che cosa ci perdo a provare? Tanto, peggio di così non potrà andare, no?
Mi dirigo di gran carriera verso la stazione, c'è ancora qualcosa che devo fare prima di tornare a casa!


La villetta appare silenziosa e tranquilla, immersa in un delizioso giardino in cui troneggiano delle splendide aiuole di rose. Bianche. Le trovo molto eleganti, e la madre di Marie deve pensarla allo stesso modo dato che anche in casa alcuni fiori recisi sono disposti accuratamente dentro dei vasi blu china.
Busso sulla porta color crema.
- Avanti...-
Timorosa, apro la porta e mi affaccio sulla soglia.
- Marie, scusami...- riesco a malapena a dirle, mentre sento le lacrime invadermi gli occhi: ben presto non distinguo alcun contorno e sento qualcosa di liquido correre lungo la mia guancia.
Due braccia mi avvolgono delicatamente, mentre sono fatta accomodare nella stanza e sedere su qualcosa di morbido. Marie mi porge un fazzoletto di carta e mi asciugo gli occhi.
- Scusami...- riesco solo a mormorare, mandando a gambe all'aria tutto il discorso che mi ero preparata strada facendo.
Non sto dicendo nulla di sensato, o che possa giustificare il mio modo di comportarmi, ma Marie mi sorride.
- Lo so, Sakura, lo so...- mi fa sedendosi accanto a me e stirando le sue lunghe gambe davanti a sé- Il tuo guaio è che agisci senza pensare. Pensare che le tue azioni, per quanto dettate dalla buona fede, possano ferire chi ti sta attorno.-
-Marie, ti giuro che non volevo...-
-Lo so, Sakura, o so...- mi dice mettendomi una mano su una spalla- Devi imparare a pensare prima di aprire bocca, ok? -
- Scusami...- ripeto come un ebete.
-Ti ho già perdonata, Sakura...- mi rassicura abbracciandomi: sono proprio una stupida!


Dopo essermi sfogata con Marie, ed ottenuto il permesso dai miei di restare a dormire da lei, decido di raccontarle il mio insolito incontro.
Sdraiate nei futon, l'una accanto all'altra, riesco solo a riconoscere il profilo elegante di Marie stagliarsi in controluce, illuminato dai raggi lunari.
- Simpatica, però, la piccola Hyuga...- commenta sorridendo: lo capisco dalla fila di denti candidi che riluce al buio.
- Già...peccato che suo fratello sia più orso...- dico stiracchiandomi lentamente.
- Secondo me, dovresti seguire il suo consiglio e chiedergli scusa.-
- Lo penso anch'io.-
- Bene, vorrà dire che domani raccoglierai tutto il tuo coraggio e gli chiederai scusa...- sentenzia la mia amica sbadigliando.
- Do...domani?- chiedo scattando a sedere.
- Beh, se devi iniziare a cambiar modo di fare, conviene farlo al più presto, no? Che senso ha rimandare all'infinito? -
- Ma io ho paura...- mi lamento volgendo lo sguardo verso i miei piedi.
- Di cosa?- chiede Marie dolcemente- Tanto, peggio di così non potrà andare, no? Non devi confessargli nulla, solo chiedere scusa e basta! E se non le accetta, beh è un cafone!-
In fondo Marie ha ragione, lo so: devo solo vincere la paura che mi assale ogni volta che lo vedo.
Come quando salgo sul blocchetto di partenza e sento lo stomaco tramutarsi in un pezzo di ghiaccio ed ancorarmi saldamente al marmo sotto di me.
Ma poi, mi basta solo respirare e tutto passa: l'adrenalina lascia il posto alla concentrazione e tutto fila liscio. Devo solo essere tranquilla, tutto qui.
- Marie...?- chiamo, senza avere risposta.
Sento solo il lento respiro della mia amica invadere il silenzio della stanza. Devo averla sfiancata con tutti i miei discorsi e le mie paranoie!
Mi sdraio sotto la trapunta, su un fianco ed osservo i contorni del viso di Marie.
A poco a poco la stanchezza ha il sopravvento su di me, e lentamente chiudo gli occhi: domani, sarà una lunga giornata! Dovrò chiedere scusa a Hyuga e lui dovrà accettarle!
Almeno lo spero!
Stringo tra le dita la coperta, ritrovandomi a fissare la volta stellata che Marie ha riprodotto sul soffitto della sua stanza con dei trasferibili fosforescenti.
Come mi piacerebbe osservare le stelle assieme a Kojiro!
Chissà, forse un giorno sarà possibile, e forse un giorno sarò una ragazza migliore.
E, forse, allora, lui mi sussurrerà quelle dolcissime parole che sento ogni mattina nel Walkman.






 
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