ERA UNA NOTTE DI MARZO
- Capitolo 1° -
Marzo.
Era notte e la stanza era immersa nel buio.
Paul Diamont sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma non poteva rimanere con quella ragazza.
Nel letto le lenzuola coprivano l'esile corpo di Camilla. I riccioli castani della ragazza addormentata, erano sparsi sul cuscino.
Paul era rimasto colpito da quegli occhi blu, un blu così intenso da poter sembrare viola.
Piano, piano si alzò e si rivestì rapidamente.
Aveva conosciuto Camilla qualche giorno prima.
Era un'amica di Johnny Mason, suo compagno di squadra, di studi all'univarsità di ingegneria, e suo compagno di appartamento da due anni insieme al loro amcico Ted Carter.
Camilla aveva vent'anni, uno in meno rispetto a Paul Diamont. La ragazza studiava alla facoltà di architettura e si manteneva agli studi facendo la ballerina classica e insegnando danza alle bambine.
Era una ragazza intelligente che certo non se la sarebbe presa a morte come le altre ragazze che Paul si era portato a letto, se la mattina dopo lui non le sarebbe stato accanto.
"Però un po' mi dispiace non rivederti più." pensò abbottonandosi la camicia e guardando Camilla che dormiva tranquillamente.
"O forse ci rivediamo, chi lo sa?!"
Paul si avvicinò al letto e diede un bacio sulla guancia alla ragazza che fortunatamente non si svegliò.
Il ragazzo altrettanto lentamente uscì dall'appartamento e raggiunse la strada.
Guardò l'ora: le quattro del mattino. Ted e Johnny probabilmente erano tornati dalla cena a casa di Benji Price, il portire insuperabile, loro amico da sempre.
"Dai vieni anche tu, Paul!" chissà perchè avevano insistito tanto. Aveva di meglio da fare quella sera che una rimpatriata tra calciatori. Ormai Paul, come praticamente tutti i suoi vecchi amici, giocava solo nella nazionale giovanile, e dedicava il resto del tempo agli studi e... alle belle ragazze.
Quella sera per esempio si era dedicato a Camilla e neanche lui sapeva a chi si sarebbe dedicato la sera successiva. Magari a Susan, la mora che lavorava alla discoteca di Chad.
Oppure ad Elise, o a Lizzie, o a...
Bè ci avrebbe pensato al momento opportuno. Ora era meglio andare a casa a dormire, il giorno dopo avrebbe avuto lezione in facoltà.
Paul sospirò. Certo che per essere marzo faceva ancora un bel freddo. Ma alle quattro del mattino come avrebbe potuto fare caldo?
"E' meglio muoversi" pensò Paul. Il ragazzo allungò il passo e raggiunse velocemente l'appartamento della signora Bess, che aveva affittato insieme a Johnny e a Ted.
Paul salì in fretta le scale ed entrò nell'appartamento.
La porta di camera sua era aperta, il letto ancora intatto.
Paul sbirciò nelle altre due stanze.
A destra Johnny stava già dormendo, a sinistra dormiva Ted.
"Bene, non ho svegliato nessuno." Paul entrò in camera sua e andò a dormire.
La mattina successiva Camilla si svegliò di soprassalto.
"Paul?". niente.
La ragazza si infilò la lunga maglia che aveva abbandonato ai bordi del letto la sera precendete e andò in cucina per vedere se il ragazzo era a fare colazione. Nessuno.
Se ne era andato.
"Oh, al diavolo!" pensò ad alta voce Camilla.
Doveva fare in fretta per arrivare in tempo a lezione. Si infilò un paio di jeans, una felpa di due o tre taglie in più e le scarpe da ginnastica, e uscì velocemente di casa-
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