torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: TU CHE MI CHIAMI CON LA VOCE DELL`ANIMA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: eternallover galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/11/2003 18:27:25

cosa accade se sanzo incontra una persona del suo passato che gli somiglia? e se questa ragazza riuscisse a cambiarlo? commentate, please!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

TU CHE MI CHIAMI CON LA VOCE DELL'ANIMA

Genjo Sanzo era sdraiato su un letto bianco. Aveva il torace fasciato. Volle alzarsi, ma le ferite glielo impedirono. -Sanzo, forse è meglio che tu rimanga sdraiato- Gli occhi viola, offuscati da qualche linea di febbre, misero a fuoco la persona che era seduta affianco al suo letto. Hakkai gli sorrise. -Il dottore ci ha assicurato che con qualche giorno di riposo starai in perfetta forma, anche se Goku era preoccupato perché non ti svegliavi- . -Tsk!- Il bonzo ebbe una smorfia scocciata. -Vado a vedere cosa combinano Goku e Gojyo. Ah, il dottore ha detto che avrebbe mandato sua figlia a portarti la cena, quindi tornerò domani mattina per vedere come stai- . Così dicendo, Hakkai si chiuse la porta alle spalle. Sanzo s'infilò meccanicamente una mano nella tasca della tunica, accorgendosi che gli era stata tolta. Era accuratamente piegata su un tavolo, con sopra il Sutra del Cielo Demoniaco. Sembrava fosse stata lavata. "Dannazione! Le sigarette..." Lentamente, si sedette sul letto, appoggiandosi allo schienale. Le ferite al torace erano dolorose. Il giovane si guardò intorno : la stanza era piccola, con una porta, una finestra, il tavolo su cui oltre alla sua tunica c'era una valigia di medicazione, qualche sedia e un tavolino al lato del letto. Sanzo cercò di ricordare come era arrivato lì, e in quelle condizioni...

Era in una foresta attraversata dal fiume Josu con Goku, Hakkai e Gojyo. La vicinanza al fiume lo faceva star male, per via delle voci. Nella testa gli ronzavano tante voci. Una in particolare, una voce giovane e addolorata, che sembrava confusa. Sanzo si era allontanato dal gruppo, seguendo quella voce che chiedeva aiuto. Non voleva certo aiutarla, ma era fastidiosa. Gli ricordava quella di Goku quando l'aveva trovato nella prigione del monte Kazan. Lamenti acuti e fastidiosi. Voleva farli smettere. Si era trovato davanti un lago circondato da un tappeto di fiori colorati. La sua presenza era stata avvertita da un cane...no, dallo spirito di un cane, che aveva ringhiato. Una persona, che era china a raccogliere fiori all'ombra di un albero, si era voltata. Era vicina a lui e si era tirata indietro, sorpresa, al sole. La voce aveva smesso di colpo. Sanzo era rimasto abbagliato : argento, lunghi capelli d'argento, e un ciondolo che aveva già visto al collo di qualcun altro. Di una persona importante. Era del suo maestro, Komyo Sanzo. Il bonzo, talmente scosso, non aveva avvertito una presenza alle sue spalle. Goku era corso verso di lui . -Attento, Sanzo!!- . Troppo tardi. Il demone lo aveva colpito in pieno petto. Tutto aveva preso a girare. Poi, il buoi più completo.

Un lieve bussare alla porta lo ridestò dai suoi pensieri. -Avanti- fece con voce seccata. Una snella figura col capo velato e qualcosa sotto il mantello entrò. Si era fatto buio, e Sanzo riusciva a malapena a vedere chi aveva davanti a sé. La persona sembrò esitare, poi parlò. -Sono venuta a portarle la cena...volevo inoltre chiederle scusa se a causa del mio cane, lei è stato ferito e...- . Non era stato il cane a distrarlo. -Chi sei?- . Sentiva di nuovo quei lamenti echeggiare nella propria mente. -Qui tutti mi considerano la figlia del medico del villaggio. Mi chiamo Miyuki.- . In mano aveva un vassoio. -Non ci sono lampade in questa stanza?- . -Sì- . -Allora accendi la luce e fatti vedere- . La sua voce suonava quasi come un ordine. La ragazza premette l'interruttore. L'oro biondo dei capelli di Sanzo s'illuminò. Gli occhi di lei lo guardavano dal viso abbassato. L'espressione del bonzo era dura e in attesa che lei si mostrasse. La ragazza ubbidì e si tolse il mantello,scoprendosi i capelli. Argentei. Era la giovane nella quale Sanzo si era imbattuto quel pomeriggio. Alzò il viso, mostrando occhi color del ghiaccio. Dietro di lei, c'era lo spirito del cane. Il bonzo era perplesso : quell'aspetto sembrava quasi quello di una dea, eppure la sua natura era umana. -Chi te l' ha dato?- . -Cosa?- . -Il ciondolo- La voce di Sanzo vibrava. Una forte tensione aveva riempito l'aria. La voce che gli rimbombava in mente scomparve improvvisamente. La ragazza lo guardò, poi rispose -Lei...è Koryuu?- . Quelle parole lo fecero sobbalzare. Sbiancò . Lei se ne accorse, gli posò il cibo sul tavolino e si voltò rapidamente in direzione della porta. -Tu conoscevi il mio maestro?!-. Gli occhi celesti gli volsero uno sguardo triste, poi lei si coprì il capo e corse via. Sanzo era sconvolto. "Era stato lui a battezzarmi così. Koryuu della Corrente del Fiume. Ma tutto il mio ordine monastico è morto per mano dei demoni...come fa quella ragazza a conoscermi sotto questa identità...?". La ferita si era riaperta. Non quella sul petto, bensì quella che portava nel cuore da dieci lunghi anni. Una ferita che non poteva guarire.
Non si accorse della porta che si era aperta, lasciando entrare una folta chioma di capelli castani. Quando Goku vide l'espressione del bonzo, corse verso di lui. -Sanzo! Che cos' hai, stai male?-. I suoi occhi dorati incontrarono quelli viola, che notarono la sua presenza. La freddezza prese il sopravvento. -Stupida scimmia, cosa fai qui?- . -Non riuscivo a dormire, ero preoccupato per te...-. La voce del bonzo si addolcì. -Spegni la luce- . -Ma...non hai mangiato niente...e hai una brutta cera...- . -Fa come ti ho detto !-. Il tono non ammetteva repliche, ma era anche una sorta d'invito, un particolare modo di invitarlo a rimanere. Goku chiuse la porta, spense la luce e tornò verso Sanzo. Si accoccolò sul bordo del letto, a contemplarlo. La luce della luna, che entrava dalla finestra sopra il letto, inondava di riflessi argentei il suo Sole dai capelli d'oro e dagli occhi d'un viola profondo. E si addormentò.

I primi raggi di luce trovarono i due in un sonno sereno : Goku dormiva profondamente, la testa sulle spalle di Sanzo, il viso lieto e una mano del bonzo sul braccio. L'espressione rilassata che si poteva sorprendere solo nel sonno lasciò posto al risveglio di quei profondi occhi viola, quasi eternamente imbronciati.
Le ferite gli facevano meno male. Aveva fame, e quando si volse in direzione del tavolino, bestemmiò vedendo che il vassoio era scomparso. Con quel caldo soffocante che lasciava prevedere un temporale, il cibo si guastava velocemente. Sanzo lo sapeva bene, eppure lo infastidiva l'idea che quella ragazza fosse venuta a riprenderlo mentre lui dormiva.
Il sonno era l'unico momento in cui si lasciava andare, in cui non si chiudeva nella freddezza e ridiventava un giovane ventitreenne dimentico del peso delle proprie responsabilità, e del proprio dolore. La notte era il suo periodo vulnerabile, e non voleva condividerlo con nessuno, se non raramente con Goku. E guardandolo, gli balenò in mente un pensiero a proposito del cibo. "Ripensandoci, è strano che non l'abbia ingurgitato tutto" pensò con fare sospettoso.
Il ragazzino si stava svegliando , strofinandosi gli occhi ancora assonnati. Sanzo lo mandò a comprargli un pacchetto di sigarette. Voleva fumare un po' dalla sera precedente, e quelle nella tunica erano da dimenticare, se quest'ultima era stata lavata. Bussarono alla porta. Il bonzo vide entrare Hakkai con un vassoio, Gojyo e una terza persona, probabilmente il medico. -Buongiorno, Sanzo. Come ti senti oggi?-. Il giovane guardò il compagno dagli occhi verde smeraldo, borbottando per tutta risposta una specie di grugnito. Il medico si avvicinò e gli tolse le bende, mentre i due demoni si sedevano vicino al letto. -Sono sorpreso- disse l'anziano medico, pulendo le ferite e rifacendo una fasciatura -che lei riesca già a mettersi seduto. (fortuna che non avesse visto niente il giorno prima!) E' una persona molto resistente...ieri sera ha mangiato?- . -No- . Il medico lo guardò sorpreso -Eh? Miyuki non le ha portato la cena?- . -Si, ma non mi andava- . La sorpresa lasciò posto al rimprovero -Dovrebbe mangiare giovanotto, se vuole guarire, e...- . -Sanzo, ecco le sigarette che mi avevi chiesto!- . Goku entrò correndo verso il letto e porse il pacchetto al bonzo, che ne prese subito una sigaretta e la porse a Gojyo affinché gliela accendesse. Il tutto sotto lo sguardo esterrefatto del medico. -Ma cosa le salta in mente?! Non deve fumare in queste condizioni!! Posi subito quella sigaretta!- . -No- . -Come?! Guardi che...- . Hakkai, che aveva posato la colazione sulle ginocchia di Sanzo, si intromise e accompagnò il medico verso l'uscita -Non si preoccupi, ci penso io. Grazie mille per tutto quello che fa!- così dicendo, si chinò in avanti per ringraziarlo e chiuse la porta. Tornò a sedersi, mentre Sanzo, che nel frattempo aveva spento la sigaretta dopo una o due boccate, stava mangiando. -Certo che sei proprio dispettoso, Sanzo!- gli disse Hakkai in tono di rimprovero, ma con un sorriso, che scomparve quando aggiunse -Ci potresti gentilmente spiegare cosa ti è successo, ieri? Non è da te non accorgersi di un demone con intenzioni malvagie!- . Sanzo non rispose. Dalla loro posizione, i tre non avevano sicuramente visto quella ragazza, che era dietro un cespuglio. -Hakkai, cosa pensi di quella ragazza?- . Il giovane lo guardò sorpreso. -Quale ragazza? Intendi forse Miyuki, la figlia del dottore?- . Sanzo fece un cenno affermativo col capo. -Béh, non saprei...noi non l'abbiamo vista. Suo padre mi ha semplicemente detto che l'avrebbe mandata ieri a portarti la cena, ma oggi ha dichiarato che sarebbe venuto lui. Perché, c'è qualcosa che non va?- . -No, niente- . Nel frattempo, Goku e Gojyo stavano litigando, come sempre, e Sanzo perse la pazienza -Tutti fuori o v'ammazzo!!- . I tre demoni non se lo fecero ripetere due volte. Nonostante la shoreijyu non gli fosse a portata di mano, il bonzo aveva un modo tutto suo di far scappare la gente, minacciandola di morte! Nessuno di loro si fece rivedere, perché sospettavano che l'avvicinarsi del temporale non fosse molto positivo per il suo umore.

Sanzo passò la giornata a fumare e cogliere frammenti di discussioni, dalla finestra aperta per l'afa. Una frase, in particolare, attirò la sua attenzione : -Pare che ci sia un Sanzo nel villaggio, ma non è lo stesso di undici anni fa'. Più giovane- ."Un altro Sanzo era venuto qui? Che fosse...?". Smise di farsi vento con l' harisen. Mentre la voce si allontanava, gli sembrò di udirne un'altra replicare -Pensi che anche lui sia venuto per Miyuki?- . Le parole del suo maestro gli tornarono alla memoria. Più volte lo aveva visto partire per qualche periodo."Ti ho preso con me perché ho sentito la tua voce. Un giorno anche tu la sentirai...". Già, era accaduto con Goku. Ogni volta che era nei pressi di un fiume, sentiva voci fastidiose, ma dall'incontro con il demone scimmia, non gli era capitato nuovamente di sintonizzarsi su un'unica voce, come quella della ragazza il giorno prima.
Quando quella sera il medico gli portò da mangiare, Sanzo gli chiese di mandare sua figlia, l'indomani. L'uomo, dopo un momento d'esitazione, acconsentì.
Mentre terminava la cena, i tuoni rombarono. Poi cominciò a piovere, il ché peggiorò l'umore del giovane. Odiava la pioggia. La odiava da quel giorno di dieci anni prima...La porta si aprì ed entrò Goku, bagnato. Sanzo gli abbaiò addosso -Che vuoi, stupida scimmia?!- . Il piccolo demone lo guardò senza fiatare. Si sedette sul bordo del letto. -Vattene!- gridò Sanzo. -No. Proprio perché piove, voglio starti vicino- . Il bonzo non seppe cosa replicare. Aveva capito che Goku era preoccupato per lui e non sarebbe andato via. "Perché?? Perché rimane sempre con me e si preoccupa, quando non faccio altro che trattarlo male, urlandogli contro e picchiandolo?" . Gli venne in mente una frase che Goku aveva detto ad Hakkai. "Mi ha donato un mondo splendente, splendente ancor più del sole". Forse non l'aveva nemmeno detta, ma pensata. E la mente di Sanzo l'aveva udita. Quel ragazzino sembrava volergli dedicare la vita. Da quando l'aveva liberato dalla prigione del monte sacro Kazan, per quanto lo maltrattasse Goku non l'aveva mai abbandonato. Anche quando Homura lo aveva rapito per integrarlo al suo gruppo, il piccolo demone era tornato da lui. Già, quello stesso piccolo demone che aveva riposto ogni fiducia in lui, e che ora dormiva beato con la testa poggiata sul suo letto.
Eppure Sanzo temeva quell'affetto profondo, e rifiutava ancor più di legarsi a quel ragazzino che gli era così devoto. Conosceva il dolore che la perdita di una persona cara procura, la sofferenza di chi rimane in vita. Lo conosceva fin troppo bene. Era un dolore instancabile che lo lacerava ogni qual volta lasciasse parlare, anche per un istante, il proprio cuore. Sebbene inconsciamente, non voleva far soffrire Goku, se lui fosse morto,così come non voleva soffrire per la sua perdita. Allora manteneva eretta una barriera che impediva a chiunque di raggiungere, di toccare il suo cuore ferito.

Il nuovo giorno colse di sorpresa il monaco. La pioggia, che continuava a cadere incessante, lo aveva angosciato e tenuto sveglio fino a tardi nella notte, fin quando, sfinito, si era finalmente addormentato. A causa del cielo grigio, non sapeva bene che ore fossero, ma era sicuro che la mattinata s'inoltrasse già. Goku, che era già sveglio, andò ad aprire quando qualcuno bussò alla porta. Una persona,con il cappuccio cadente fin sugli occhi e un vassoio sotto il mantello bagnato, entrò. Sanzo, intorpidito e assonnato, si tirò su per vedere chi fosse. Goku prese il vassoio e lo posò sul tavolino. La persona avanzò, si tolse il mantello e sedette sulla sedia affianco al letto. Il silenzio che si era insediato fino a quel momento fu rotto da un'esclamazione eccitata di Goku -Wow!Che belli!I tuoi capelli sembrano d'argento!!- e subito ne prese una lunga ciocca per vederli da vicino, meravigliato. La ragazza gli sorrise, poi si volse verso il ferito -Buongiorno- . Lui la osservò. Quando aveva visto per la prima volta i suoi occhi, gli erano sembrati color del ghiaccio. Ora invece si rendeva conto che erano di un bell'accostamento d'azzurro e di verde mare. Lei intanto fissava i suoi, viola, proprio come le aveva detto lui...il piccolo demone interruppe nuovamente il silenzio, porgendole la mano -Piacere di conoscerti. Io mi chiamo Goku, Son Goku, e tu?- . -Miyuki- rispose lei stringendogliela. -Oh, allora sei la figlia del dottore, vero?- . -Più o meno- . Goku la guardò interdetto. -Scimmia, vai a raggiungere gli altri- . -Ma Sanzo, non credi che, se li chiamo qui, Gojyo le darà fastidio?- . -Infatti, non ti ho detto di chiamarli, ma di andartene. E non far venire nessuno- la voce del bonzo era un po' stizzita. -Uffa!- sospirò il ragazzino, uscendo. Fuori, il rumore dei suoi passi affrettati venne rapidamente sovrastato da quello incessante della pioggia. -Il medico mi ha detto che lei voleva vedermi...- . -Perché lo chiami "il medico", non è forse tuo padre?- . Lei abbassò gli occhi -No. Questo è quanto ha detto per giustificare la mia presenza nella sua casa. Gli sono stata affidata dal venerabile Komyo Sanzo- . Il giovane sbiancò di colpo al ricordo del suo amato maestro, ma cercò di controllarsi -Come conosci il mio nome di battesimo?- . -Era stato lui a dirmelo. Parlava spesso di lei...- . -Smettila di darmi del lei, ho l'impressione di parlare con un devoto! E' stato lui a darti quel ciondolo? - . Lei si mise una mano al collo ed estrasse l'oggetto da sotto il vestito -Sì- . Il suo sguardo sembrò volgere lontano, nei ricordi -Da quanto mi è stato detto, sono figlia di un uomo e di una semi-divinità, sebbene non li abbia mai conosciuti- . Sanzo ripensò a quando gli era venuto un dubbio sulla sua natura umana...il colore dei suoi capelli era dovuto a quella piccola parte divina che era in lei. -Pur non possedendo poteri magici, ho i sensi particolarmente sviluppati. Sono telepatica, e ciò mi procura problemi quando incontro una persona con doti simili alle mie. Ho l'impressione d'impazzire e non controllo più i miei pensieri. Il maestro mi trovò proprio in questo modo. Chiese al medico del paese di accudirmi e sigillò i miei poteri con questo ciondolo, affinché non perdessi più il controllo quando lui era nelle vicinanze...- . Fece una pausa, per controllare che il bonzo non fosse impallidito ancor più, poi riprese -Veniva a trovarmi di tanto in tanto, ma non rimaneva mai per più di qualche giorno. Diceva che una persona importante lo aspettava. Un bambino che aveva quattro anni più di me, il suo allievo prediletto. Aveva gli occhi che gli si riempivano di dolcezza quando parlava del piccolo Koryuu...di te- lo guardò negli occhi. Sembrava che la maschera di pietra che Sanzo portava si fosse affievolita.

L'arroganza, la noia e la superiorità erano scomparse dai suoi occhi. -Continua- disse con voce bassa.
Lei sospirò. Non le piaceva raccontare la propria vita e le proprie lesioni ; tuttavia quell'uomo era l'unico in diritto di sapere cos'era successo, perché avevano amato la stessa persona, perché i loro animi erano entrambi feriti...
-Diceva che eravamo simili...e che un giorno, quando saresti divenuto a tua volta Sanzo, ti avrebbe portato qui...- . Sanzo ricordava la promessa che il suo maestro gli aveva fatto -Si. Voleva che crescessi ancora un po' per affrontare il viaggio...ma non mi ha mai parlato del motivo per cui saremmo venuti- . Lei chinò la testa, evidentemente al corrente del movente. Nella mente del bonzo, la voce riprese a chiamare. Si mise una mano in fronte -Questa voce è la tua, vero? Sei tu che continui a chiamarmi- . Miyuki lo guardò con occhi sorpresi e tristi -Mi dispiace...non riesco a controllarla...- . Sanzo non capì -Ma se hai detto che il maestro aveva sigillato i tuoi poteri?!- . Lei sembrava sul punto di scappare. La sua voce era aumentata nella mente del ragazzo. Gli doleva il capo, ma aveva capito che questo dolore si ripercuoteva anche in lei. -Calmati, e dimmi perché perdi nuovamente il controllo - . -L'ultima volta che vidi Komyo Sanzo, avevo otto anni. Mi promise di tornare nella primavera dell'anno successivo, con Kor...con te. Ma non tornò mai. Qualche mese dopo la sua visita, i miei poteri ripresero il sopravvento. E il sigillo si poteva togliere solo con la...la morte della persona che l'aveva creato - . Il cuore di Sanzo mancò un colpo. Le tempie gli pulsavano e le ferite facevano male. Sudava freddo. Miyuki se ne accorse. Respirò profondamente, cercando di controllarsi. Era molto difficile, con lui vicino, ma riuscì a indebolire quel vociare. Decise di cambiare argomento -Devo cambiarti le fasce. Probabilmente la ferita ti causa colpi di febbre...e tu dovresti mangiare- . Sanzo emise un borbottio. Non sapendo se era o no di consenso,lei prese delle bende nuove e tolse quelle macchiate di sangue. Il giovane mangiucchiò qualcosa, lasciandosi curare di malavoglia. Se quella ragazza non fosse stata così simile a lui, se non avesse conosciuto il suo maestro, le avrebbe già puntato contro la sua West&Smith. Miyuki, fasciandolo, osservava quegli occhi imbronciati. Non erano cattivi, ma tristi. Nascondevano, sotto l'arroganza e l'aggressività, un grande dolore. "Il venerabile Sanzo desiderava vederlo sorridere...sperava che a contatto reciproco, ci saremmo migliorati l'un l'altra...c'è forse una possibilità che ciò si avveri?" . -Forse è meglio che ora riposi. Vuoi che vada a prenderti qualcos'altro da mangiare?- . -No. Delle sigarette- .Lei lo guardò sorpresa, poi acconsentì. Sanzo glie le aveva chieste intenzionalmente, per conoscere la sua reazione. Si allungò. Anche lei soffriva. Era stata abbandonata alla nascita, come lui. Presa sotto l'ala protettrice del suo amato maestro, aveva sofferto di perderlo. Soffriva anche per la sua diversità, per i suoi poteri. Aveva tutte le ragioni di volerne al mondo intero.
"Tuttavia, il suo cuore non è chiuso come il mio...cos'è quella debole luce di speranza che brilla in lei? Era ciò che il mio maestro voleva mostrarmi? Lei sembra aver percepito il mio essere e quello di Goku..." . Aveva la vista annebbiata dalla febbre. Questa non gli aveva dato tregua,ma solo ora era aumentata ; forse per via della sua attuale sensibilità, o della pioggia che lo angosciava...Entrò in un dormiveglia profondo. Di tanto in tanto tornava cosciente della presenza di lei, della sua mano sulla propria fronte bollente. Il suo richiamo era più lieve,da quando gli aveva cambiato la fascia. Probabilmente si stava sforzando per controllarlo. E lui non poté fare a meno di essergliene grato.
Gli sembrò che a un certo punto ci fosse anche Hakkai, ma non ne era certo. Gli giunse, nitida, una sola frase -Ha paura di legarsi affettivamente- .
Finì con l'addormentarsi.

Miyuki era tornata con un pacchetto di sigarette, della stessa marca di quelle che aveva trovato nella tunica quando l'aveva lavata, per togliere le macchie di sangue.
Lui sembrava in uno stato di semicoscienza. Aveva la febbre alta. La ragazza andò a prendere una bacinella d'acqua fredda. Timidamente, gli pose un pezzo di stoffa bagnata sulla fronte calda, scostandogli i bellissimi capelli d'oro.
Probabilmente ciò che lei gli aveva raccontato, e la sua incapacità a controllare la telepatia avevano peggiorato le condizioni del giovane. Temeva che da un momento all'altro, lui le puntasse contro l' harisen o quel revolver antidemone che portava alla cintura. Questa possibilità la invogliava ad andarsene ; tuttavia le piaceva rimanere a guardare quel viso dai lineamenti così puri e belli. E poi, lui era una delle rare persone con cui la sua capacità di leggere il pensiero non funzionava, probabilmente perché aveva doti simili.
Improvvisamente si sentì osservata. Guardò attraverso la finestra. Sotto la pioggia leggera che andava diminuendo, un ragazzo dai lisci capelli rossi la fissava. Un mezzo demone. Miyuki stava per alzarsi con l'intenzione di chiudere le persiane, quando qualcuno bussò. La persona entrò e chiuse la porta dietro di sé. Lei l'aveva già visto, probabilmente era un compagno di Koryuu (nda: Miyuki chiama spesso-non sempre- Sanzo Koryuu, nella sua mente Sanzo corrisponde al maestro Komyo). -Salve, mi chiamo Cho Hakkai- disse con un sorriso -Lei è la signorina Miyuki?- . Lei fece un cenno affermativo col capo. Si sedettero fianco a fianco, di fronte al letto. -Come sta?- chiese il demone, guardando il giovane bonzo. -La febbre è aumentata, ma si sta riprendendo. La ferita sta cicatrizzando- . La ragazza non poté fare a meno di guardare rapidamente in direzione della finestra. Il mezzo demone non c'era più. Hakkai le sorrise -Oh, la prego di scusarlo se l' ha infastidita! Lui si chiama Sha Gojyo. Quando Goku ci ha parlato di lei, il mio amico non ha resistito alla curiosità. Ma non si preoccupi, prima di domani non si farà vedere- . Lei assentì, sollevata. Odiava che la si osservasse.
Hakkai era sorpreso, quella ragazza era così simile a Sanzo! Bella, molto bella, ma sfuggente e di poche parole. "Il medico non dimostra nessun affetto per lei, non la chiama nemmeno figlia...". Un'anima sola. -Quasi sicuramente, Sanzo è stato aggressivo e insopportabile con lei, ma la prego di non volergliene a male. In realtà porta una maschera. Ha paura di legarsi affettivamente- . -E' difficile fidarsi degli altri, quando non si hanno ricevute che delusioni e sofferenze dalla vita- disse lei. Quelle parole valevano tanto per se stessa che per Sanzo, e ne era consapevole.
Il più giovane, Goku, le era piaciuto tanto : aveva una tale limpidezza di pensiero! Diceva esattamente ciò che pensava, ed era profondamente legato a Sanzo. Hakkai sembrava una persona molto pacata e riflessiva, seppur un po' cinica ; molto più acuto e intelligente di quanto volesse far vedere. Quanto a Gojyo, era troppo presto per farsi un'opinione, anche se nascondendosi dietro alla finestra per osservarla l'aveva parecchio infastidita. E poi c'era lui, Koryuu, l'attuale Sanzo, il Sole Imbronciato, come lo chiamava mentalmente Goku. Un soprannome che gli si addiceva proprio.
Hakkai la destò dai suoi pensieri -Se vuole, vada a riposarsi. Sanzo probabilmente dormirà fino a domattina, e mi occuperò di lui nel caso si svegliasse- . Miyuki captò i suoi pensieri "E' impressionante che Sanzo non l'abbia già fatta scappare via...di solito non vuole vedere assolutamente nessuno quando piove ; nemmeno io, che lo curo abitualmente, posso rimanere. Evidentemente hanno qualcosa che li rende compatibili..." . -Grazie, e buonanotte- rispose lei, uscendo sotto la pioggia incessante.

Sanzo ebbe un sonno irrequieto, la febbre lo faceva delirare un po'. Le parole che aveva udito da...da chi? Non riusciva a ricordarlo. "Ha paura di legarsi affettivamente". Non poteva negarlo. Dalla morte del maestro, l'unica persona che avesse mai amato e da cui fosse stato ricambiato, viveva secondo l'unico insegnamento lasciatogli da Komyo Sanzo : NON AVERE LEGAMI, VIVI SEMPLICEMENTE PER LA TUA VITA. "Mi ha insegnato a non avere legami...ma ciò che ci univa non ne era uno? Si può vivere senza mai amare? Io vivo per me stesso, solo e unicamente per me stesso, pur tuttavia ( nda: tipica espressione di Sanzo!)...Questo mio comportamento dovrebbe evitarmi di soffrire ancora, ma potrà portarmi alla felicità? Maestro, voi avete sacrificato la vostra vita per salvare la mia, ma la mia vita è inutile! E' solo un lungo e monotono trascinarmi giorno dopo giorno negli anni...Credo unicamente in me stesso, ma sono incompleto...perché non ho legami. Sono un essere inutile...vorrei che la mia vita avesse un senso, vorrei essere importante nel cuore di qualcuno, essergli utile (nda:come già scritto prima, sta delirando, quindi è normale che non sembri Sanzo..., sono decisamente pazza!) ...ma per questo dovrei aprirmi,diverrei vulnerabile...Eppure lei è riuscita a mantenere una tenue fiamma nel suo cuore...voglio provarci anch'io".
Il sole stava sorgendo. I suoi caldi raggi si riflettevano sul corso d'acqua. Una piccola imbarcazione fluttuava sulle calme correnti. Giù, sempre più giù, verso il tempio di Kinzan Ji. Un viaggio alla ricerca del proprio io perduto, di Koryuu. Per riaccendere il cuore ormai gelido da dieci lunghi anni. Come un aeroplanino di carta, un volo d'uccello. Verso la rinascita.
TI SEI MAI CHIESTO PERCHE E' COMUNE PENSIERO CREDERE CHE GLI UCCELLI SIANO CREATURE LIBERE? ANCHE SE POSSONO VOLARE LIBERAMENTE NEL CIELO, SENZA UNA TERRA DA RAGGIUNGERE, UN POSTO IN CUI FERMARSI A RIPOSARE LE LORO STANCHE ALI, POTREBBERO ANCHE PENTIRSI DI POSSEDERLE...
L'ESSERE DAVVERO LIBERI, FORSE, CONSISTE NELL'AVERE UN LUOGO DOVE POTER TORNARE, NON CREDI?

Era già mattino inoltrato quando Hakkai si svegliò. Non credeva ai suoi occhi! Il letto era rifatto, la tunica, il Sutra del Cielo Demoniaco, l' harisen e la shoreijyu spariti. Sanzo non c'era più.
Il demone corse ad annunciarlo agli altri. Gojyo propose che lo cercassero. -E' troppo lontano, non lo troverete- . I tre si voltarono, sorpresi, verso Miyuki. -Come fa a saperlo?- le chiese Hakkai. -Non ha importanza- . Goku la raggiunse mentre si allontanava, seguita da un grande cane. -Dove vai?- . -Al fiume- . -Posso venire con te?-. Quell'espressione preoccupata e un po' smarrita le fece tenerezza. Lo prese per mano. I due s'incamminarono insieme, lasciandosi alle spalle Gojyo e Hakkai, piuttosto sconcertati.

-Anche tu senti delle voci?- chiese Goku, seduto a cavallo di un albero, guardando i pesci nel fiume. -Sì. E' così che ho avvertito la presenza di Sanzo- . Gli occhi dorati la osservarono- Si sta allontanando?- . -Sì. Ma tornerà, non preoccuparti- aveva aggiunto la ragazza, percependo la tristezza nel cuore del piccolo. In realtà, non sapeva se Sanzo sarebbe tornato, ma voleva sperarci, per il bene del giovane demone.
Il grande cane era allungato sul prato di fiori, tenendo un occhio vigile sulla sua padrona, che raccoglieva erbe medicinali. Goku lo fissava affascinato -Com'è bello...!- . Miyuki si volse verso di lui, e vide il suo sguardo posato sullo spirito del cane -Riesci a vedere Darka?- . -Sì- . -Allora sei una persona speciale...- . "Solo le persone speciali possono vederlo" . Goku scese dall'albero e si avvicinò cautamente al cane per accarezzarlo. Chino su di lui, chiese alla ragazza -Tu vuoi bene a Sanzo?- . Lei fu sorpresa -...è troppo presto per dirlo...- . -Ma non lo odi, vero?- . -No- . Goku sorrise fiducioso -Lui nemmeno- .

Passarono quattro giorni, e Sanzo non era ancora tornato.
Miyuki e Goku trascorrevano molto tempo insieme. Il piccolo demone cercava la sua compagnia, e la ragazza si era affezionata a lui. Sapeva di non doverlo fare, ma la sua purezza era tale da renderle impossibile agire altrimenti.
"Tu somigli alla luna" le aveva detto "Ti manca solo la luce per risplendere". Già, la luce di Koryuu; covava nel proprio cuore una piccola fiammella che minacciava di spegnersi, la speranza di poter cambiare e di fare altrettanto per lui. Ma lui non accennava a tornare.
Nel frattempo Hakkai e Gojyo erano partiti a cercarlo. Avevano lasciato Goku con Miyuki, benché il loro compagno si comportasse in modo strano. Una sera aveva detto loro "Non trovate che il suo cane Darka sia bellissimo ?" . I due si erano scambiati un'occhiata perplessa : di che cane stava parlando ? Ma tralasciando ciò, Goku sembrava felice in compagnia della ragazza, non la lasciava mai. E lei sembrava aprirsi lentamente. I due demoni erano quindi andati alla ricerca di Sanzo, nel bosco.

All'alba del quinto giorno, sulla linea dell'orizzonte si stagliò una figura famigliare. Darka corse dalla sua padrona, che dormiva accanto al piccolo demone. Miyuki uscì senza svegliarlo. Seguì il suo cane lungo il sentiero, fino a lui. La mente aveva ripreso a dolerle, ma era lieta che fosse tornato.
Gli occhi arrossati, incorniciati dal biondo dei capelli, erano l'unico segno di pianto, ma apparivano limpidi e splendenti, di pura ametista.
Le ferite del suo cuore erano meno profonde.
E il suo intero essere risplendeva d'una nuova luce. Aveva trovato la libertà. Ora doveva trovare un perché alla sua esistenza.
La ragazza, vedendolo, ricordò una frase di Komyo Sanzo : "Koryuu rifiuta ogni stimolo offertogli dalla vita. Sembra avere uno scopo solo quando gli sono affianco, ma cosa accadrà quando verrò a mancare ? Troverà un altro motivo per continuare a vivere ?"
Si avvicinò al bonzo -Sei stanco ?- . -No- . -Allora ho un favore da chiederti : voglio che sigilli i miei poteri- .
Lei sapeva cosa sarebbe accaduto : avrebbe visto frammenti di vita di Sanzo sfilare davanti a sé, e lo stesso sarebbe stato per lui. Era così che aveva visto il piccolo Koryuu la prima volta, nella mente del maestro, quando le aveva imposto il sigillo. Ma questa volta lo faceva per aiutare Koryuu. Renderlo artefice del sigillo, che si sarebbe spezzato solo con la sua morte, era l'unico modo che lei aveva per invogliare il giovane bonzo a vivere, a cercare una ragione che valesse la pena perseguire.
Entrarono nel bosco per sedersi a effettuare il sigillo. Sanzo le pose una mano sul capo, tra i capelli argentei che vibravano di luce. Lei chiuse gli occhi e attese.

Buio. I mormorii erano diventati vere e proprie voci, che si sarebbero trasformate in grida nella sua mente; ciò era percepito anche da lui.
Di colpo, le immagini presero a scorrere, come la pellicola di un film muto.
Il tempio. Koryuu affianco a Komyo Sanzo. Il fiume Josu. Poi subentrarono le voci. "Koryuu della corrente del fiume...sono stato proprio indelicato a darti un nome simile", Komyo Sanzo, era la sua voce. Bambini che prendevano in giro il piccolo allievo. Un orso al tempio, Koryuu che lo fronteggiava. Solitudine. Shuei. Pioggia. L'attacco dei demoni. Il maestro che proteggeva Koryuu. Sangue. Il chakra scarlatto. Trentunesimo Toa Genjo Sanzo Oshi. La partenza dal tempio con una shoreijyu. "Odio la pioggia !". Cuore gelato, incapace di amare. Un lamento, acuto e fastidioso. Catene, occhi dorati. Lo aveva liberato. Son Goku. "Volevo solo farlo tacere". I Sambutsushin. Vari viaggi, sempre in due. L'incarico di catturare Cho Gono. Incontro con i futuri compagni. Sha Gojyo, Cho Hakkai, Son Goku, Genjo Sanzo. Legame voluto dal filo rosso del destino. Strani avvenimenti. L'impazzire dei demoni. Di nuovo, l'incontro. Viaggio verso il lontano Ovest. "Ora sei Rikudo, eh, Shuei ?". Kanzeon Bosatsu. "Chi è Konzen Douji ?". Scontri con il gruppo di Kougaiji. Avventure. "Non avere legami". Battaglie contro Homura, Shien e Zenon. "Con una forza di cui posso andare fiero, vivo per me stesso, e solo per me stesso ho intenzione di morire...". Il Sutra del Cielo Sacro. "Non devo affezionarmi a questa stupida scimmia!" . Il fiume Josu. Una voce, di nuovo. Lo spirito del cane. Miyuki. Ricordi. Dolore. "Venerabile maestro, perché avete salvato la mia indegna vita ?!" . Lungo il fiume, fino al tempio. Tutto distrutto, in cenere. "Tutti morti per mano dei demoni" . Candido tra le macerie, un foglio di carta piegato. Un aeroplanino. "Io non ho nulla da insegnarti, Koryuu. L'unica cosa che so fare sono aeroplanini di carta". Come uccelli. Disperazione. Lacrime. "Io che non ho mai pianto...!!" . Una piccola fiamma che si riaccese nel suo cuore, come la fenice dalle sue ceneri. Il viaggio tanto atteso verso il villaggio, mai effettuato con l'amato maestro...Una nuova forza, la speranza...

Tutto ciò era stato trasmesso al cuore di Miyuki, che ora piangeva. Le urla nella sua mente stavano svanendo. L'ultima cosa che percepì fu un pensiero di Sanzo "Sono incompleto...perché non ho legami". Poi, silenzio. Il sigillo le era stato posto.

Si sentiva esausta. Quanto tempo era durato il suo viaggio nella vita di Sanzo ? Attimi, minuti, ore ? Riaprì gli occhi bagnati di lacrime. Il ragazzo sembrava scosso quanto lei. Aveva attraversato tutti i suoi ricordi, -dolore-, rivisto in essi il proprio maestro, -solitudine-, udito tutti i suoi pensieri. Pertanto la conosceva meglio di chiunque altro, e ciò valeva anche per lui. Ora la guardava fisso negli occhi, in silenzio. -Grazie- mormorò lei. -Non hai più bisogno del ciondolo, il mio sigillo non è impresso in esso- rispose lui. -Allora prendilo tu- e Miyuki depose l'oggetto nella sua mano. Le voci non si intromettevano più tra di loro. D'ora in poi lei avrebbe udito solo pensieri nitidi e isolati. Sanzo stava per dirle qualcosa, quando intervenne Goku, affiancato da Darka -Finalmente vi ho trovati ! Ma...Sanzo, hai fatto piangere Miyuki-chan !!- . Lei si asciugò le lacrime e scosse la testa in senso di diniego. -Menomale, sono contento- il piccolo demone sorrise e li prese entrambi per mano. "Il mio Sole e la mia Luna !" , questo pensiero era arrivato anche ala ragazza. "Probabilmente grazie a te potremo aprirci al futuro" pensò sorridendogli. Sanzo rifletté, osservando il ciondolo di Miyuki, ma anche del maestro, nel palmo della propria mano "Forse, legarmi affettivamente a loro due può essere una ragione sufficiente per continuare a vivere" , ma tenne ciò per sé, poiché il potere di Miyuki non funzionava su di lui.
I tre si diressero verso il villaggio, mano nella mano, lo spirito del cane dietro di loro.
Goku, al centro, sorrideva : sia Sanzo che Miyuki, ora, risplendevano di luce propria : speranza. Era felice, perché percepiva, anche se non sapeva come, di aver trovato una famiglia.
Tuttavia gli mancava qualcosa, senza la quale non sarebbe stato Goku...il suo stomaco brontolò. -Sanzo, ho fame!-. Un colpo di harisen sferzò l'aria per abbattersi con violenza sul suo capo. -Stupida scimmia!!-. Miyuki rideva divertita; E Gojyo, in compagnia di Hakkai, esclamò vedendo la scena -Sempre la solita storia!-

-Owari-




 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: