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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SHADOW SPHERE
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: zart galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/11/2003 22:05:50

--ascoltate le nuove avventure di haryn e i suoi amici!
 
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I PRIMI 5 CAPITOLI!
- Capitolo 1° -

Shadow sphere

Sperando che vi piaccia ^_^ Zart



-Una sfera d’ombra….

Cosa potrebbe essere?-


Esclamò Haryn mentre sfogliava il libro di sua madre….

Haryn è un ragazzo metà elfo e metà umano essendo figlio di un elfo femmina e di un uomo.
Essendo per metà elfo ha delle orecchie lunge e appuntite all’estremità,è di statura alta e ha degl’occhi di colore azzurro e i capelli lunghi dalle sfumature chiare lasciano spazio al suo viso con lineamenti femminili.
“Haryn!”
chiamò la madre!
“Arrivo mamma!”
rispose alla madre riponendo accuratamente il libro da lui sfogliato nella sacca in cui la madre,la sera prima lo aveva riposto.
Corse verso la madre e chiese
“cosa c’è?”
La madre rispose:
“Cosa stavi facendo?”
“ehm…”
Haryn rimase senza parole cercando di inventarsi una bugia
“Stavo lucidando la spada di papà!”
“sicuro?”
domandò la madre guardandolo negl’occhi.
Haryn stava per farsi scappare un mezzo sorriso quando bussarono alla porta
“Salvo per un pelo!fiuuu!”
pensò Haryn
La madre andò ad aprire la porta e vide Shon.
Shon era un elfo a tutti gli effetti infatti era immortale cosa che invece non era Haryn.
Era molto alto di statura e grosso di corporatura ma non grasso bensì muscoloso ma allo stesso tempo era agile come uno scoiattolo.
I sui capelli erano castani e corti e portava sempre con se un piccolo arco e delle frecce impregnate,dai suoi genitori,con delle magie elementali che di solito usava per combattere dei mostriciattoli.
“Scusi c’è Haryn?”
domandò Shon guardando dentro la casa e vide Haryn seduto sulla sedia accanto al tavolo.
“Ciao Shon!”
Esclamò Haryn “saltando” giu dalla sedia e andando incontro a Shon.
“Andiamo al mulino abbandonato?”
chiese Shon.
“OK!”
decise Haryn alzando il pollice della mano destra in segno di approvazzione!
“però…
prima…
andiamo in camera mia che ti devo far vedere una cosa!”
disse bisbigliando all’orecchio della amico Shon.
Così Shon e Haryn corrono verso la camera di quest’ultimo.
Una volta arrivati Haryn avvicinò l’indice al suo naso in segno di silenzio e poi estraendo una sacca da sotto il letto rivelò all’amico il libro di formule magiche della madre a lui proibito.
“Wow che roba ma è vero?”
chiese Shon a Haryn stupito
“Si ma non dirlo a mia madre o mi carbonizza con una fiamma!”
disse a voce alta Haryn.
“Fa vedere…uhm….”
“Sai che io ho imparato un incantesimo?”
disse Haryn con aria solenne
“Davvero fa vedere?”
Chiese Shon con curiosità
“Allora aspetta…”
Haryn divaricò le gambe assumendò la posizione di attacco di un mago poi scosse la testa e si concentrò con tutte le sue forze….
Poi con scatto felino saltò indietro e esclamò allungando il braccio destro aprendo il palmo della mano
“Fire shot!”
e una fiamma di dimensioni minuscole scaturì dal palmo della sua mano e andò a colpire Shon facendolo sbilanciare e cadere bruciacchiandoli il vestito!


“Wow Grande!
Sei fantastico Haryn mi congratulo con te anche perché sei l’unico mezzo-elfo che riesce a fare cose del genere alla nostra età!”
Si congratulò Shon con Haryn.
“Ma Shon…perché mi devi sempre considerare come un mezzo-elfo..dopotutto siamo sempre esseri viventi!”
esclamò Haryn ritornando alla posizione di riposo.
Per fare incantesimi e abilità magiche gli elfi consumano spirito il che stimola le loro riserve di energia magica.
Solo qualche elfo riesce ad usare ottimamente l’energia “elfica” ed è ancora + raro che un mezzo-elfo riesca ad usare solo il “Minimo”dell’enegia elfica disponibile nel loro corpo.
Haryn sapeva dentro di se che aveva imparato quella magia solo per assomigliare di più ad un vero elfo.
Finito di parlare Haryn e Shon uscirono di casa correndo.
Si diressero verso il mulino abbandonato non sapendo di aver dimenticato il libro fuori dalla sacca in cui era custodito…







CHAPTER 2:L’ARRIVO INASPETTATO DI HOLLY



Haryn e Shon arrivarono al mulino abbandonato.
Era una struttura “simile” ad un capanno da cui spuntava una fornace dove era attaccata un’ elica.
Gli elfi bambini lo chiamavano il “mulino abbandonato” ma era bensì una struttura di grande importanza nel regno Elitra:costituiva l’unica via per passare nel mondo degli uomini,ed era proprio li che la madre di Haryn aveva conosciuto il suo sposo..
Egli era un principe del regno di Pandora,un regno nel mondo mortale contornato da varie pianure abitate da tantissimi mostri alati.
Un giorno il padre di Haryn andando a caccia con il suo arco fatato e la sua spada di adamantio,vide una meravigliosa creatura che altri non era la sua futura sposa.
Haryn si immaginava gli incontri di sua madre e di suo padre da ragazzi,i racconti che gli raccontava sempre la madre prima di dormire.
Haryn e Shon entrarono sollevando la trave di legno che fungeva da porta di quella costruzione poi la rimisero al posto in cui era per non far capire alle persone che erano dentro al mulino,insomma,era il loro nascondiglio preferito.
Sfogliavano i libri di storie che avevano riposto vicino ad un apertura da cui scaturiva una fievole luce,proprio quella di cui avevano bisogno per leggere i libri o,se il tempo lo permetteva,si divertivano usando i poteri di Shon quando pioveva fermando una massa d’acqua e facendola ricadere sugl’elfi fuori dal loro nascondiglio.
Quel giorno però Shon voleva mettere a dura prova i poteri di Haryn così decise di metterlo in una situazione critica,dopotutto tutti sapevano che tutte le persone sia mortali che non,in caso di estrema necessità sapevano usare poteri che neanche sapevano di avere.

“Ehi Haryn!
Andiamo al pozzo fatato dai!
Oggi non ho proprio voglia di stare qua a leggere delle storie”

“Ma Shon,sai che è molto pericoloso!
Il pozzo fatato è anche soprannominato il pozzo “che-non-ha-fondo”

“Dai Haryn mica crederai a quelle leggende che mettono in giro per tenere lontani i bambini da quel territorio SOLO perché è abitato da alcuni mostriciattoli!”

“Shon se te consideri “mostriciattoli” dei High Dragon e dei Iper dark fairy non so allora quanta potenza magica hai!!”
disse con occhi pieni di paura Haryn mentre già tremava.

“Eddai!
In fondo ci sappiamo difendere,poi ora che te sai un incantesimo non sarà più obbligatorio portarsi appresso etere per ristorare la mia energia elica perché la userai anche te e sicuramente non ci sarà bisogno di usare etere!”
Continuò Shon agitando la mano verso alcune ampolle contenente etere.
L’etere era una sostanza ricavata dai raggi del sole che solo gli Elfi sapevano produrre,ristorava l’energia magia elfica e inoltre veniva usata nei banchetti che facevano di solito gli umani come sostanza afrodisiaca.

“Shon…io…insomma non mi sento sicuro…almeno diciamolo a qualcuno…oppure…”

“Basta Haryn!
O vieni oppure te ne stai qua!”

Così,forse per paura di essere considerato un mezzo-elfo per sempre oppure per stupidità Haryn decise di seguire Shon verso quella grande avventura che nessuno mai si era sognato di incominciare.
Shon e Haryn con un incantesimo di levitazione “volarono” verso la foresta in cui era nascosto agli uomini il pozzo-che-non-ha-fondo.
Una volta arrivati all’entrata della foresta atterrarono perché sapevano che nell’aria si aggiravano demoni alati e sapevano benissimo che in uno scontro aereo avrebbero di sicuro perso.
Haryn per scaramanzia si era portato due ampolle di etere che di sicuro,almeno per lui,avrebbero fatto il loro dovere se usate con sapienza e un pugnale ricavato dall’adamantio un metallo durissimo lo stesso di cui era fatta la spada di suo padre.

“Haryn eccoci arrivati!
Se hai dei ripensamenti vai ora o mai più”
Intimò Shon con sguardo maligno

“No….io….verrò con te a tutti i costi!”
Rispose Haryn pensando alla figura che avrebbe fatto se si fosse tirato indietro.


“E ricordati!
Mostri di fuoco incantesimi d’acqua o gelo,mostri alati incantesimi d’aria o di fuoco,mostri di gelo incantesimi di fuoco o di fulmini capito?”
Ricordò Shon a Haryn.

“Si..ehm..gli t-t-terrò a mente……”
disse Haryn balbettando.

Si inoltrarono nella foresta.
A circa metà strada dal pozzo sentirono un rumore strano.
“Oh no!
Chissa’ che mostro sarà!?”
Disse Haryn scattando dietro le spalle di Shon
“Haryn posizione di guardia presto!”
disse a voce alta Shon.
I due amici divaricarono le gambe e si misero in posizione d’attacco da mago.
Da dietro un cespugliò un squittio si alzò nell’aria
E ne venne fuori una palla gigantesca tutta azzurra.
“Ma che mostro è?”
disse terrorizzato Haryn
“Zitto e combatti..

YAAAAAA!!!!”
Urlò Shon e con l’arco scoccò una freccia impregnata del potere del fuoco che andò letteralmente a “bucare” il mostro rivelandolo una palla con due occhietti neri pieni di lacrime.
“Wow!
Ma è un piccolo di Ball dyno!”
Esclamò Haryn andando a prenderlo.
Shon l’aveva ferito gravemente e il piccolo strillava e cercava di scappare via saltellando da i suoi uccisori.
“Scusami piccolo,non lo fatto a posta,pensavo che fossi un mostro e…”
“Shon perché gli hai fatto male…”
disse Haryn impietosito dall’animale che piangeva e emetteva strani versi simili a guaiti di cane.
“Aveva preso paura e così si era gonfiato per farci paura ma in realtà aveva più paura lui di noi!”
disse Haryn rialzandosi da terra e prendendo in braccio il piccolo che ormai aveva perso molto sangue color rosso scuro.
“Gyaaaa…..
gyaaaaa”
squittiva il piccolo piangendo.
Shon si sentiva in colpa e si era messo seduto sopra ad un albero mentre Haryn medicava il piccolo con le cose che aveva portato
“Piccolo su non fare così….”
diceva Haryn mentre medicava con una garza il piccolo che ormai aveva gli occhi socchiusi e la sua voce si era fatta piccola piccola.
“Ehi Haryn….
Voi umani siete bravi medicatori e maghi bianchi ma non potresti curarlo con una magia curativa?”
Chiese Shon saltando agilmente da sopra l’albero.
“Io ci provo ma non prometto niente…”
Rispose Haryn rialzandosi da terra e mettendosi in posizione di attacco.
Con una mano si toccò la fronte e con l’altra mano toccò la piccola palla di pelo azzurro che ormai era diventata viola sporca di sangue.
“Heal hand’s”
disse Haryn con voce fievole e per un attimo provò il dolore che provava il cucciolo ma chiuse gli occhi e riuscì a curarlo all’ultimo momento quando quasi il suo cuoricino aveva smesso di battere.
“Gyuaaa”
squittì il piccolo cucciolo leccando la faccia di Haryn in segno di riconoscenza.
“Ehi vacci piano piccolo!”
disse divertito Haryn mentre veniva leccato dal cucciolo che aveva ripreso il suo candido colore azzurro.
Shon aveva finalmente capito che dopotutto Haryn era quasi più forte di lui nelle tecniche magiche così abbandono l’idea di portarlo fino al pozzo.

“Ora vai piccolino!”
esclamò Haryn appoggiando per terra il piccolo cucciolo e si allontanò da lui verso la via di casa.
Il cucciolo però continuava a piangere e a singhiozzare così i due amici tornarono indietro.
“Ti fa ancora male qualcosa?”
chiese al mostriciattolo Shon
Il piccolo si raggomitolo su se stesso in modo da formare una palla e saltò fra le braccia di Haryn.
“Credo proprio che si sia perso..”
disse con tono triste Haryn guardando il mostriciattolo che ancora piangeva.
“Di solito quelli della sua specie vanno in giro in branco e questo piccolo era da solo..puo darsi che si sia staccato dal branco attratto da qualcosa e che si sia perso in questa foresta!”
continuò Shon cercando di accarezzare il piccolo che reagì violentemente azzanandogli una mano
“Ehi!
Piccolo…”
“Basta Shon!
Dopotutto è suo diritto aver paura di te…lo hai quasi ucciso!!”
“Si ma…”
disse Shon grattandosi la testa…
“Niente ma!
Io lo salvato e io lo terrò!”
Disse Haryn con tono severo
“Cosa?!
Vuoi tenerti..quel…quel….MOSTRO??”
“Ehi non è un mostro è un piccolo di Ball Dyno!
Cosa vuoi che faccia?”
Rispose stizzito Haryn

“Mmmm….
Fa come vuoi!
Ma non credi che dovresti dargli un nome?”
Chiese Shon rassegnato.
“Oh si!
Lo chiamerò Holly perché l’incantesimo che ho usato per curarlo era di tipo sacro(NdR per ki non lo sapesse Holly è stato tratto da me da Holy “sacro”)”
Disse solennemente Haryn.
« Da oggi ti chiamerai Holly !
Ti piace il tuo nuovo nome Holly?”
continuò Haryn sorridendo al mostriciattolo
“Gyaaaoooooo”
squittì il mostriciattolo riconoscente leccandogli la faccia.









CHAPTER 3:SARAF

Passarono gli anni.
Shon e Haryn si fecero grandi e anche il piccolo mostriciattolo addottato da Haryn, Holly,era ormai diventato un cucciolone di tutto rispetto!
Haryn era diventato,come tradizione dei mezzi-elfi un mago bianco spadaccino e invece Shon era diventato Arciere e mago nero sotto consiglio dei suoi genitori.
“Haryn!
Haryn dove sei?”
Urlò la madre.
“Madre eccomi!”
Rispose urlando Haryn che stava levitando assieme a Holly provando ad usare tecniche magiche con la spada.
“Se continuerai così dovremo spendere un patrimonio in etere lo sai?”
disse stizzita la madre di Haryn
“Ma madre!
Mi devo allenare con la spada e con le magie e poi sai che sto cercando di imparare a levitare per lunghi periodi!”
Esclamò Haryn mentre accarezzava Holly.
“Gyuuoooooaaaa”
barriva Holly
“Haryn corri da tuo padre!
E’ al villaggio a fare compere!
Mi ha detto di dirti di andare subito da lui che ha trovato quello che cercavi!”
”Oh!
Grazie madre!
Vado subito!”
Disse Haryn felice e schizzò come una freccia al suolo atterrando dolcemente su una palla di fieno e poi corse verso il villaggio seguito a “ruota” da Holly
“E mi raccomando!
Non tornare troppo tardi che al crepuscolo mangiamo!”
Urlò la madre ma Haryn non la sentì,era troppo eccitato all’idea che suo padre avesse trovato la “cosa” che da tanto cercava!
“Haryn!”
Sentì,così si fermò a guardarsi attorno
“Sei tu Shon?”
Chiese Haryn e dal nulla vide comparire il suo amico vestito di tutto punto ma con sempre il suo arco e le su freccie a portata di mano.
“Sempre con quel mostro appresso eh?”
disse Shon
“Quante volte ti devo dire che non è un mostro!
Lui un nome ce l’ha,si chiama Holly e lo sai!”
rispose spazientito Haryn.
“Comunque..
Non sono venuto qui per litigare su quel…quel….mostro…insomma!
Sono venuto qui per ricordarti che stasera c’è la festa di addio per i ragazzi che lasceranno il villaggio quest’anno e sai che ci siamo noi due in quella lista,spero che tu non mancherai!
Sai dovremmo partire in gruppo io,te,una fata di cui ora non mi ricordo il nome…e….un ragazzo umano…”
Continuò Shon sistemandosi il vestito
“Non mancherò stanne certo,ora però devo proprio andare!”
rispose a Shon saltando in groppa a Holly
“Uh!
Grande!
Lo puoi usare come mezzo di trasporto ormai eh?”
Disse Shon cercando di accarezzare Holly che come al solito lo graffiò.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAIIIAAAAAAA”
urlò Shon soffiando sul graffio
“Questa te la farò…”
“Ehm….Shon io devo andare ciao!”
Disse Haryn e intimò a Holly di partire e così il mostro cominciò a rotolare verso il villaggio…
Circa dieci minuti dopo erano arrivati.
“Holly forse è meglio se ti nascondi..
Sai nel villaggio potrebbero scambiarti come un mostro cattivo e ti potrebbero far del male quindi è meglio se torni a casa!
Non preoccuparti tornerò a casa con papà!”
Così Holly tornò a casa rotolando ad una velocità pazzesca.
Haryn entrò nel villaggio e subito notò suo padre che sventolava la mano in segno di vittoria!
“Lo trovata!
Lo trovata!”
Diceva
Haryn corse da suo padre evitando le persone e i vari vasi pieni di mercanzie
“Sei sicuro?
Hai trovato la Sfera d’ombra?
La mitica arma che venne sigillata da un mago nero potentissimo perché chiunque la usava diventava maligno?”
Chiese Haryn mentre gli luccicavano gl’occhi
“ehm..
almeno credo…
è forse questa?”
E da un fodero tirò fuori una spada simile a una sciabola solo che la lama era tutta nera quasi simile ad un ombra
“No…purtroppo non è quella la spada che cerco…”
disse sconsolato Haryn.
“Ma sei sicuro che esista una spada del genere?”
chiese il padre al figlio
“Si ne sono sicuro al cento per cento!”
mentre maneggiava la spada che suo padre aveva trovato Haryn venne preso da un brivido gelido alle spalle.
Si voltò di scatto e vide un uomo incappucciato in modo da non far notare il viso e con una lunghissima tunica nera.
Lo strano individuo scomparve proprio come era comparso
“Haryn che succede?”
“Oh no niente padre!”
rispose Haryn ancora voltato.
Intanto Shon era nella foresta,aveva notato una losca figura nera dietro a dei cespugli ma prima che venisse colpita da una freccia impregnata del potere sacro scomparve bloccando la freccia con la mano.
Anche altri due ragazzi della loro età quel pomeriggio si trovarono di fronte una strana figura nera che scomparve all’improvviso.
Haryn uscendo dal villaggio nota che ormai è il crepuscolo così per far prima levita verso casa lasciandosi dietro il padre che doveva lavorare ad un progetto al villaggio.
“Madre sono arrivato!”
disse Haryn entrando in casa.
“Vieni hai il pasto gia pronto e quando hai finito di mangiare vatti a dare una lavata al lago che stasera c’è la cerimonia di addio!”
“Okay mamma!”
esclamò Haryn mentre versava nel suo bicchiere dell’etere appena comprato.
Dopo aver mangiato,Haryn andò al lago,si spoglio e si tuffò nel lago
“Chissà chi era quel tipo incappucciato?”
si chiese nella sua mente dopodiché vide Shon,anche lui intento a risciacquarsi la faccia in una sorgente termale leggermente più sopra di dove stava lui.
“Shon?”
urlò Haryn
“Oh ciao Haryn!”
rispose Shon alzando la testa dalla fonte in cui era.
“Come va?”
disse Haryn
“Un po’ male….
Sai dovrò lasciare qua tutti i miei parenti…e mi dispiace un po…sai….”
“Lo so ma dopotutto sai benissimo che ogni anno parte un gruppo di ragazzi della stessa età che devono andare ad affrontare il mondo e tornare un anno dopo con il certificato di ogni paese che hanno visitato in modo da dargli una classe adeguata!”
“Oh si!
Tipo…tu madre avendo conosciuto tuo padre nel regno mortale ha visitato molte città e quindi ha una classe superiore per esempio a quella di mio padre giusto?”
Chiese Shon massaggiandosi le gambe
“Si hai giusto!”
e così uscirono tutte due dal lago asciugandosi con degli stracci puliti dopodiché si vestirono di tutto punto e partirono verso il villaggio.
Prima di entrare nel villaggio Haryn prese per il colletto Shon che indietreggiò bruscamente
“Cosa fai?!”
disse Shon stizzito mentre si aggiustava il colletto ormai tutto
piegato
“Ti devo raccontare una cosa!
Oggi nel villaggio mi è parso di vedere un fantasma incappucciato con una veste lunga e nera!”
Disse Haryn
“Uhm..adesso che mi ci fai pensare anche a me mi è parso di vedere un fantasma aggirarsi per il bosco!”
rispose Shon tirando fuori l’arco e le frecce da una sacca che aveva attaccata alla cintura.
“Scusatemi ma non ho potuto fare a meno di sentirvi!”
sentirono Shon e Haryn
“Chi sei?”
Domandò Haryn indietreggiando e dal cielo cadde in picchiata un ragazzo che doveva avere più o meno la loro età.
Era molto magro e alto e aveva degl’occhi di ghiaccio,impenetrabili dallo sguardo umano.
Portava i capelli rasati e biondi e indossava un’armatura di ferro che lasciava spazio alla cintura da cui spuntavano varie armi da fuoco.
“Mi presento,io mi chiamo Saraf e sono un umano!”
disse il ragazzo guardando negl’occhi Shon che stava puntando una freccia verso di lui.
“Rilassati Shon!”
pregò Haryn
“Scusa pensavo che fossi un mostro..”
disse Shon abbassando al guardia
“…è la prima volta che vedo un umano!”
disse Shon grattandosi la testa in segno di curiosità e si avvicinò a piccoli passi a Saraf.
“Ehi!
Non scherazare mai con il fuoco!”
Disse Saraf estraendo da una sacca dei proiettili impregnati del potere fuoco con cui caricò le armi che aveva in poco meno di dieci secondi.
“Fuoco?
Quale fuoco?”
Chiese Shon guardandosi attorno mentre Haryn rideva della risposta di Shon alla battuta di Saraf
“Saraf gl’elfi non capiscono le battute umane”
disse Haryn sghignazzando mentre Shon non capiva ancora che stesse succedendo.
“Anch’io oggi mentre mi incamminavo per una via vicino al villaggio ho incontrato una strana figura nera”
disse Saraf riponendo le armi attaccandole alla cintura.
“Per caso partirai anche te?”
chiese Shon riponendo le armi a sua volta.
“Si!
Sono l’unico umano che vi seguirà nel viaggio ma non crediate che perché io sono umano non vi sarò utile,tutt’altro!
So usare magie d’attacco e so fare uso di questa pistola che a occhi inesperti puo’ sembrare una semplice arma da fuoco umana ma in realtà è stata costruita seguendo gli insegnamenti degl’elfi e oltretutto…”
Disse Saraf
“..sono anche molto bravo nelle magie curative!”
continuò.
“Bhe..io mi presento…mi chiamo Shon sono un elfo e sono specializzato negli attacchi a lunga distanza e nelle magie nere,e invece lui è…”
“Io sono haryn piacere!”
disse Haryn allungando la mano verso Saraf
“E tu in che sei specializzato?”
chiese Saraf stringendo la mano di Haryn
“Io sono un mago bianco spadaccino ma non ho problemi nell’usare anche qualche piccolo incantesimo di levitazione”
rispose Haryn
“Oh si è vero!
Da piccolo è stato l’unico mezzo-elfo a…”
“Un mezzo-elfo?”
chiese Saraf guardando negl’occhi Shon che ingenuamente gli rispose
“certo!
E’ chiaro che non è un elfo!”
Rispose Shon
“Uhm…non sei ne umano ne elfo…sei una razza inesistente…”
disse schifato dalla notizia Saraf
“Sei un essere senza origine e patria…sei un bastardo…”
“Ehi non…”
“No shon…lascialo stare…in fondo a ragione..”
Ad Haryn rispuntarono dal nulla le paure di quando era bambino,quella di non essere accettato ne dagli uomini ne dagl’elfi…
Haryn abbassò lo sguardo e senza dire una parole entrò nel villaggio lasciando soli Shon e Saraf.
“Brutto pallone gonfiato chi ti credi di essere per dare giudizi ad uno che neanche conosci eh?”
Disse Shon alzando di qualche centimetro Saraf per il collo.
“Lasciami….ugh….”
implorò Saraf dando dei calci a Shon nella pancia.
Shon lo lasciò ricadere per terra e lo avvertì:
“Ti avverto.
Ancora una parola su la razza di Haryn e ti prenderò a calci!”
Disse Shon sputando per terra ed entrando nel villaggio lasciando a terra ancora dolorante Saraf che si massaggiava il collo.




CHAPTER 4:LA FESTA DI ADDIO


Haryn stravolto dalla considerazione di Saraf nei suoi confronti si era rifugiato in un granaio dove lavorava suo padre.
All’improvviso la porta del granaio si aprì e entrò Shon che vide subito Haryn con gli occhi pieni di lacrime.
“Haryn non preoccuparti!
Lo messo male io quel farabutto!
Ma chi si crede di..”
“Shon…..dopotutto….ha ragione…”
disse Haryn con l’amaro in bocca
“No Haryn!
Non farti prendere in giro da quello sbruffone!
Te sei Haryn e per me potresti essere anche un mostro ma saresti sempre un mio amico!”
disse Shon avvicinandosi a Haryn
“Grazie Shon..”
disse Haryn rialzandosi da dove si era accovacciato,si asciugò le lacrime e andò da Shon
“Che ne dici,hai voglia di andare a vedere come sta il sindaco?”
chiese Shon con tono allegro
“Okay ci sto!”
rispose Haryn ormai tornato allegro e si diressero verso la casa del sindaco.
Giunti davanti alla casa a Shon venne in mente una cosa:doveva andare a fare una commissione e così salutò Haryn dicendo che si sarebbero visti nella piazza quando sarebbe iniziata la cerimonia.
Haryn bussò alla porta e l’aprì la moglie,ormai anziana,del sindaco che gli disse che era al piano di sopra.
Haryn salì le scale di legno di quercia un po’ titubante perché a ogni gradino che faceva sentiva uno scricchiolio .
Giunto al secondo piano arrivò ad accoglierlo il sindaco
“Haryn ma che bella sorpresa!”
disse il sindaco abbracciandolo
“Ehm..Salve signor sindaco”
disse Haryn arrossendo
“vieni vieni Haryn”
disse il sindaco
I due si diressero verso un grosso baule con decorazioni dorate.
Il sindaco lo aprì e ne tirò fuori una lama avvolta in una velo dorato.
“Wow ma è bellissima”
esclamò Haryn
“Tieni te la regalo!”
“Come?
Ma io non posso!”
“Su prendila!”
intimò il sindaco.
Haryn la prese in mano e sentì una forza strepitosa scaturire da quella lama che di anni ne doveva avere tanti.
“E’ stata forgiata con la forza del fuoco delle tenebre”
”Fuoco delle tenebre?”
“E’ il fuoco dell’oltretomba,è una lama che può essere applicata a qualsiasi spada,e come se fosse un organismo che vive da se.
Per esempio,se la usa un bambino la forza e l’affilatezza della lama non sarà uguale a quella di un uomo adulto,mi segui?”
chiese il sindaco e Haryn annui
“Sfrutta le potenzialità dell’individuo che la usa!
Capisci?”
“Ah!Capisco ora signor sindaco!”
annui Haryn capendo la situazione.
“Allora,adesso è tua fane buon uso!
Ah!Quasi mi dimenticavo di dirti che dovresti dare questo a Shon.
Me l’aveva chiesto da piccolo e ora che è grande lo può usare”
E così dicendo il sindaco tirò fuori dal nulla uno stupendo arco,forse di Mhitryl,un metallo durissimo ricavato dalle montagne di Alk,in cui erano incisi in oro frasi in una lingua sconosciuta”
“Signor sindaco ma è stupendo!”
esclamò Haryn felice
“E ricordagli di usarlo solo in caso di estrema necessita”
raccomandò il sindaco
“ehm..okay!”
annui Haryn
“Uhm.. si è fatto tardi, perchè non andiamo assieme alla festa di addio?”
“Oh!Ne sarei felice signor sindaco”
esclamò sorridendo Haryn
Così si incamminarono verso il centro della piazza.
Haryn non credeva ai suoi occhi:mille e mille persone di tutte le razze erano presenti compresi i maestosi giganti e i piccoli koji koji piccoli gnomi carini e dall’aspetto di piccoli bambini dalla pelle giallastra.
Haryn vide Shon che gli faceva segno con la mano
“Haryn sono qua!”
urlò Shon
“Oh signor sindaco mi dispiace me ora devo proprio andare..”
disse Haryn al sindaco che lo congedò
Haryn corse evitando le persone quando,per sbaglio andò a sbattere contro una ragazza finendo per terra.
“Oh scusami ti sei fatta male?”
chiese Haryn e vide la ragazza mettersi a posto delle piccole alette che gli spunta dalla schiena.
La ragazza doveva avere più o meno la sua età,aveva dei capelli verdi lunghi tenuti da una piccola spilla a forma di cuore e gl’occhi di un verde mare.
Era vestita con abiti azzurri tutti cosparsi da una strana polverina dorata.
“Oh si tutto bene!”
annui lo strano essere.
“Ma per caso sei una fata?”
“Si sono una fata e mi chiamo Lizz piacere!”
esclamò felice la fatina che adesso rideva del fatto di essere andata a sbattere contro un elfo.
“Ehm…io mi chiamo Haryn e sono un elfo!”
disse rialzandosi da terra e rimettendosi a posto il vestito.
“ahm…Haryn?”
“Si?”
“Hai un bel nome!”
“Oh grazie rispose Haryn e salutando al ragazza fata corse verso Shon che rideva a squarcia gola dell’accaduto.
“Cosa ridi eh?”
chiese Haryn dando una sberla sul copino a Shon che ritornò ad una faccia serie e poi ad una espressione di dolore.
“Ehi Hayn ti sembra il modo di comportarsi con una ragazza per caso?”
chiese Shon ridendo
“Ehi è successo tutto per sbaglio okay?”
rispose Haryn stizzito e arrabbiato con Shon per quella domanda.
“Ah!
Mi ha detto il sindaco di darti questo…è un arco bellissimo e se te lo regala vuol dire che te lo sei guadagnato!”
Disse Haryn e diede a Shon l’arco del sindaco.
“Wow ma e’ bellissimo!”
“Aspetta!
Mi ha detto il sindaco di avvisarti che lo dovrai usare solo in caso di necessità!”
Avvertì Haryn con tono severo.
“Si certo,magari lo avrà detto soltanto perché ha paura che lo rompa ma io sono un esperto di archi!”
“Shon…”
pensò Haryn mentre gia si aspettava il peggio.
“Haryn vieni andiamo dietro quel casolare e proviamo l’arco!”
diesse Shon e così i due si incamminarono verso il casolare.
Dietro c’erano solo qualche gatto e un koji koji intento a scavalcare una recinzione che era almeno due spanne piu’ grande di lui.
“Sei sicuro che sia prudente?”
chiese Haryn mentre guardava Shon prendere un bastoncino di legno e trasformarlo in na freccia impregnata del potere del fulmine.
“Rilassati,in fono è solo un piccolo arco cosa ci potrebbe fare?”
chiese Shon con tono di sfida dopodiche’ prese l’arco,infilò la freccia e tese il filo.
Mirò a la croce sul campanile del villaggio e scoccò la freccia che partì con un sibilio simile a quello dei fuochi d’artificio.
La freccia andava puntata verso la croce del campanile mentre scoppiettava e sibilava.
“Ehm..Shon…se colpisci la croce del campanile tutti se ne accorgeranno…o mi sbaglio?”
chiese Haryn.
Shon rimase in silenzio guardando la freccia che lasciava una scia di polvere stellare.
L’obbiettivo di Shon venne colpito e tutti se ne accorsero.
Shon e Haryn con aria innocente si mischiarono alla folla per non destare sospetti.
“Ma cosa e’ successo?”
ripeteva Haryn a ogni persona che incontrava
“Se prendo quello che ha fatto una cosa del genere..”
bisbigliava Shon a due suoi amici.
Passarono i minuti e tutti smisero di pensare alla croce caduta e cominciarono a partecipare alla cerimonia di addio.
Il sindaco aveva ordinato di sistemare un palco in mazzo alla piazza a due giganti e di sistemare le lucciole in modo da far luce perennemente.
“Ehm..signori e signore”
esclamò il sindaco richiamando l’attenzione di tutti.
“e con grande piacere che vi do il benvenuto a questo festa di addio.
Questa festa,come ormai sapete,è presente tutti gl’anni per dare l’addio ai giovani di vari paesi di tutte le razze che hanno rapporti economici o politici con questo villaggio.
Quest’anno il gruppo che partirà all’avventura è composto da vari ragazzi dalle potenzialità incredibili.
Allora..io ora chiamerò i ragazzi ordine sparso..”
Disse il sindaco
“allora ehm..”
il sindaco si sistemò gl’occhiali per leggere bene i nomi scritti sulla pergamena degli addii.
“Venga sul palco Saraf Highsteen”
e da una folla esultante venne fuori Saraf con la spada rivolta verso il cielo.
“Guarda che sbruffone!”
bofonchiò Shon
“Ecco vieni Saraf…allora…poi…Shon kirakos si presenti sul palco.”
Disse il sindaco e dalla fole della famiglia di Shon si innalzò un lungo urlo di sostegno.
Shon si guardò attorno e vide tantissima gente che lo guardavano e lui arrossendo salì sul palco guardando verso il basso.
“ehm..cough..mm..Haryn Wildstorm”
dusse il sindaco e Haryn si also vedendo il padre e la madre che lo guardavano commossi.
Mentre camminava verso il palco un coro di ragazze gl’intonarono un coro:
”Haryn,Haryn tu lo sai!Che tu molto ci mancherai!”
urlarono le ragazze in coro e Haryn si sentì a disagio ma una volta salito sul palco facendo tutti i gradini con un salto ritornò tranquillo.
“Che esibizionista…”
pensò Saraf mentre si sistemava la cintura con tutte le pistole che penzolavano come mille creature morte.
“poi ehm…ecco…Shana Highsteen”
disse il sindaco.
Shon e Haryn rimasero sorpresi da quello che aveva appena detto il sindaco.
“Come è possibile che Saraf abbia una sorella così bella!”
esclamò Shon facendosi sentire da Saraf
“Taci rospo!”
intimò Saraf a Shon che arrabbiatissimo si voltò verso Haryn senza degnare per tutta la festa sguardo a Saraf.
La sorella di Saraf era quella ragazza che distrattamente Haryn aveva incontrato scontrandosi con lei.
La ragazza salì sul palco e con il dito nel cielo scuro e mille lucette scoppiettarono lasciando sciee di tutti i colori!
”Credo che quello sia l’incantesimo lume!”
Sibilò Shon a Haryn che guardavo meravigliato quelle piccole esplosioni di colore.
“ehm..ehm…allora…Si vai pure Shana…”
bofonchio’ il sindaco tossendo
“Ganny! Fahn Ganny!”
esclamò.
Nessuno si avvicinava al palco..
“Ganny?
Non c’è nessun Fhan Ganny?”
Chiese il sindaco alla folla
La gente presente cominciò a guardarsi attorno
“Chissà…magari aveva paura di viaggiare con un tipo come me!”
interruppe il silenzio Saraf.
Shon lo guardò con disgusto dando piccoli calci al muretto su cui era appoggiato.
Haryn si guardò attorno ma non vide nessuno che cercava,o che,perlomeno tentasse di avvicinarsi al palco.
“Un momento!”
urlò una voce.
Dal sopra un tetto una figura saltò nella piazza.
Un ragazzino vestito con un completo blu si avvicinava alla folla fischiettando.
“Sono io Ganny!”
disse e saltando su dei malcapitati raggiunse il palco
“Oh!Ma proprio dei tipi come quelli dobbiamo trovare nel gruppo??”
esclamò Shon sbuffando
“Quelli non sono dei salti da umano…”
pensò Haryn e mentre Ganny si avvicinava a i ragazzi Shana gli andò contro
“Sei bravissimo!
Come hai fatto?
Sembravi un ninja!”
Esclamò Shana con la luce negl’occhi
“No,ma ho studiato molto le potenzialità fisiche umane e ho imparato ad usarle al 100%”
Mentre i ragazzi parlavano la folla gli guardava parlando ad alta voce.
Per tutta la sera i quattro ragazzi parlarono fra di loro a differenza di Saraf che se ne stava su un albero a guardare la folla.







Chapter 5 :Conoscenze




Per tradizione i ragazzi che dovevano partire,dovevano dormire tutti in una casa del villaggio per imparare a conoscersi.
“Ma ci sarà anche Shana nella stanza con noi??!”
chiese Shon sconvolto dalla notizia
“Per lei faranno un’eccezione….”
rispose il sindaco e così i ragazzi andarono nella casa delle partenze
“Qui dovete scrivere il vostro nome!”
ordinò un buffo ometto con gli occhiali.
Indicò un muro pieno di scritte di vari giovani;
Shon e Haryn trovarono anche le firme dei loro genitori mentre a Saraf a Shana e a Ganny la cosa era nuova.
Scritto i loro nomi.
I ragazzi aprirono il portone della casa e si inoltrarono in un salone di una grandezza immane.
“Qui dormirete ragazzi!”
disse il buffo ometto
“Avete un bagno e un armadio personale!
Dovete sapere che in questa casa ci hanno dormito i più grandi della storia elfica e umana!”
“L’hanno mai pulita?”
chiese Shon scherzando.
Lo strano ometto lo guardò male ed uscì dallo stanzone mentre Haryn si toglieva la maglia.
“Ah!
Che caldo!
Penso che andrò a farmi un bel bagno!”
”Ti seguo a ruota!”
Disse Shon cavandosi da dosso tuto l’equipaggiamento da arciere.
Shana rimase impietrita vedendo Haryn a dorso nudo mentre Saraf ,rosso in faccia, le diceva di andare nella sua stanza.
“per sicurezza…”
disse.
Haryn e Shon una volta spogliati si tuffarono nella piscina.
Era enorme e ricordava vagamente una sorgente termale.
“Wow!
Che casino stasera!”
Esclamò Shon .
“Sono stanchissimo!”
Haryn si lasciò trasportare dall’acqua mentre pensava ancora a quello strano ragazzo e a Saraf…
Gli sarebbe piaciuto fare amicizia con Saraf ma lui lo snobbava quasi fosse un mostro.
Il silenzio venne interrotto da il rumore della porta che si apriva.
Shon pensando che fosse Shana si immerse arrossendo ed’invece era Ganny che ormai tolto tutto l’equipaggiamento ricordava ancora di più un ragazzino.
“Com’è l’acqua?”
chiese il ragazzino
“Tiepida! Sembra fatta apposta per noi!”
“Eh gia!”
annui Haryn togliendo i capelli dagl’occhi
Ganny si tuffò con estrema maestria lasciando Haryn e Shon a bocca aperta per la sua grande agilità!
“Non male i ragazzino!”
commentò Shon bisbigliando ad Haryn
“In effetti è proprio bravo!”
Ganny nuotò per qualche vasca dopodiché decise di lasciarsi andare.
“Scusate,sono arrivato in ritardo alla cerimonia e ora non so quali sono i vostri nomi!
Me li potreste dire?”
Chiese Ganny arrossendo.
“Io sono Haryn e sono un mezz-elfo.”
”Io sono Shon! Sono un arciere niente male…modestia a parte….”
”Ah!
Bhe..
Io sono Fhan Ganny e sono un incrocio tra un demone alato e un umano”
Haryn e Shon tacquero per un momento.
“Suvvia! Non si scherzano su queste cose!”
esclamò Shon!
“Non sto scherzando…”
esclamò Ganny.
Ci fu un attimo di silenzio.
“UN….Seru?”
chiese Shon
“Certo!
Sono un Seru!
Sono figlio del capo dei demoni alati,il grande Phant e di mia madre una donna umana.”
Spiegò Ganny
“Siamo in “ammollo” da qualche ora…possiamo anche uscire…”
borbottò Shon e uscì dalla grande piscina coprendosi con un accappatoio.
“Ehm…la situazione si è fatta equivoca eh?”
esclamò Haryn
“Niente…in fondo sono abituato a questi comportamenti dagli altri..”
“Ehm…io non ho mai incontrato un Seru…però…ho sentito leggende a proposito che parlano….di esseri che se si arrabbiano mutano forma e si trasformano in bestie più potenti del diavolo in persona….ehm….non per offendere ma…”
“Ehi!
Ti ho gia detto che non fa niente!
E poi ho imparato fin da bambino a mantenere un “auto controllo” eccezionale….
Niente puo’ farmi arrabbiare….”
Haryn e Ganny uscirono dalla piscina e si asciugarono dopodiché andarono nella grande sala dove erano entrati subito.
Videro Saraf che usciva dalla stanza da bagno di sua sorella vestito solo di accappatoio.
“VISTO!?!?”
esclamò Shon ad Haryn indicando Saraf con un dito.
Saraf lo guardò e gli si avvicinò.
“Ehi brutto porco!
Guarda che lei è mia sorella…
Non fare pensieri…da…da….”
Saraf guardò Haryn
“da…da MEZZO-ELFO!!”
“Con questo cosa intendi dire?”
esclamò Haryn
“Che le razze a metà possono solo fare pensieri impuri e maligni…”
”Prova a ripeterlo..”
intimò Ganny guardandolo negl’occhi
Ganny aveva degl’occhi di un viola scuro inquietante e i suoi capelli erano corvini e corti.
“Ehm…Ganny fa niente…ricordati l’auto controllo…ehm…”
continuò
“Saraf…non farei quello che stai facendo…Ganny è un….è….un…SERU….”
”UN ALTRO MEZZO ESSERE?!?!?”
esclamò Saraf disgustato dalla notizia.
Era ormai notte tutti erano nel loro letto e tutti dormivano tranne Haryn che era talmente eccitato di dover partire con quel gruppo di persone che non riusciva a prendere sonno.
Haryn uscì dalla stanza e vide che Shana, la sorella di Saraf, era fuori che osservava la luna.
“Oh! Ci sei anche tu vedo!”
esclamò Haryn facendo un mezzo sorriso
Shana si voltò e cercò di riconoscere il volto di Haryn nella penombra in cui era
“Ah! Sei tu halin!”
esclamò sorridendo
„Mi chiamo Haryn non Halin“
corresse e si sistemò accanto a Shana
“La luna stasera risplende di una bellissima luce bianca non credi?”
domandò Haryn
“Si….forse la luna sta allietando questa nostra permanenza in questo villaggio..”
rispose Shana guardando la luna
“Eh? Cosa stai dicendo?”
domandò Haryn perplesso
“Niente scusami! Ero soprappensiero!”
rispose Shana ridendo
Ci fu un silenzio lungo e imbarazzante
“Sono con una ragazza, davanti ad un paesaggio stellato con la luna piena che risplende in cielo….ehm..potrebbe essere una situazione piuttosto equivoca!”
pensò Haryn arrossendo.
“Immagino che ti starai domandando l’odio di mio fratello verso le mezze-razze non è vero?”
chiese Shana
“Ehm…forse si….”
Rispose Haryn balbettando
“Sai…sono stati proprio dei mezzi elfi e dei mezzi demoni ad uccidere i nostri genitori!
Noi eravamo piccoli e io ero a casa con mia madre e lui con mio padre…”
si interruppe
“Mi ricordo la scena come se fosse ieri…”
e continuò
“..stavo aiutando mia madre ad andare al fiume per prendere l’acqua che al tempo scarseggiava..”
”La secca del secolo..”
pensò Haryn
“..quando all’improvviso vedemmo Saraf trasportato dalle acque del fiume…era mal messo e aveva tutto il corpo pieno di grafi e lividi..quando lo vedemmo noi gli corremmo contro ma all’improvviso da dietro le spalle di mamma apparve un mezzo-elfo che con un fendente la colpì alla giugulare…”colpo letale” urlò e lei cadde a terra….urla…sangue…e i demoni che mi rincorrevano…poi…caddi da un profondo burrone e mi ritrovai in un villaggio vicino alla nostra casa…li ritrovai Saraf ma fu colpito da un attacco di amnesia che ancora oggi lo tormenta…”
“una..una storia veramente…triste……”
disse Haryn guardano Shana che aveva uno sguardo malinconico ma allo stesso tempo dolce
“ehehe…sai..quando ritrovai Saraf lui stava abbaiando come un lupo verso la luna piena…credeva di essere un demone…”
“Un’esperienza shockante per lui..”
pensò Haryn
“Uhm…credo che andrò a dormire..i ricordi mi hanno stancato!”
disse Shana sbadigliando
“Buona notte e sogni d’oro!”


>>continua

 
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