torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Pokémon
Titolo Fanfic: KIBOU NO SORA-HE - VERSO IL CIELO DELLA SPERANZA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: crikke galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/11/2003 16:17:29

in un unico capitolo una fic romantica, triste e piena di colpi di scena. leggete pleaseeeee!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Kibou no Sora-he – Verso il cielo della speranza

Anche detto

-Se vedrò una stella cadente non esprimerò nessun desiderio, perché ho già tutto ciò che mi rende felice-

N.B. = L’inizio delle vicenda è nella 6^ serie dove Misty se ne va e arriva una certa May col fratellino Masato. Misty, però, ritorna, ma solo per due puntate in cui Togepi si evolve in Togetic e se ne va insieme ad un branco di Togepi. Misty quindi ritorna a Cerulian dove diventa capopalestra ufficiale (°° e io voglio ke la palestra bruci!) e nelle 2 puntate accennate Ashy e Misty sembrano aver dimenticato i sentimenti che un tempo li univano. ^^ lo scopo della mia fic? Svegliare quei sentimenti dentro di loro, a farli emergere, ancora una volta, per l’ultima volta. Ci riuscirò? Preannuncio che la faccenda sarà lunga perché la parte più difficile delle fic tra Ash e Misty secondo me è riuscir a far accorgere Ash dei propri sentimenti e quindi a confessarlo. Nelle mie fic Misty molte volte è stata la chiave che ha fatto scattare il sentimento. Ma se questa volta lei volesse dimenticare i suoi sentimenti… invece di approfondirli? E se poi si pentisse di dimenticare tutto? Chi tra i due scoprirà per primo i propri sentimenti verso l’altro? E se oltre a loro due ci fossero altre persone con un grosso problema in amore? Ecco a voi una love story tra più personaggi piena di colpi di scena! XDD Buona lettura. P.S. °° Anche se la fic è lunga leggetela tutta intesi? *_*


Quell’assolata mattina di Maggio era fin troppo insopportabile per il giovane Ash Ketchum.
Da poco, infatti, Misty se n’era andata un’altra volta e sentiva un po’ di averla persa. Ma perché ciò gli dava fastidio? Era così confuso…
-Uffa ho fame!- piagnucolò May, inciampando prontamente sull’unica pietra del cammino.
-Ma che ho fatto di male per avere una sorella così?- piagnucolò Masato.
-Non ti preoccupare May, tra poco arriveremo ad un villaggio.- informò Brock.
-Oh! Un Caterpie! Sono rari da queste parti!- avvertì Masato. Ash si voltò di scatto verso quel Caterpie. Se non si fosse evoluto in Butterfree avrebbe giurato che fosse il suo. Rise per un attimo.
-Perché ridi?- fece Brock.
-Perché Caterpie fu il primo Pokémon da me catturato e ricordo che…-
-Che?- fece May. Ash si mise a ridere più forte.
-Che presi Misty per un braccio ed esultando facemmo una specie di girotondo.- disse.
-Oddio, credevo ti piacesse ma ora capisco che hai completamente perso la testa!- esclamò il più piccolo del gruppo. L’allenatore prese letteralmente fuoco.
-Ma non diciamo cazzate!- esclamò. -La considero solo come una sorella maggiore.-
-Se lo dici tu…- fecero gli altri.

Intanto a Cerulian City…
I giorni trascorrevano lenti, vuoti, senza uno scopo. Le sue sorelle erano sempre allegre e spensierate, si divertivano tranquillamente e non le importava nulla di lei, di come si sentisse…
Era stato difficile lasciare Togetic, e ancora Misty non si rendeva conto come riuscisse Ash a lasciare in libertà i suoi Pokèmon.
Già, Ash, il suo secondo problema. Nonostante tutto lui diceva di considerarla solo come una sorella maggiore. Almeno era meglio di niente…
Peccato però che lei sentisse realmente qualcosa per lui, e da un’infinità di tempo anche. Ma se lo doveva scordare, una volta per tutte… (°°’ qui finisce male N.D. Crikke)

E il gruppo era arrivato ad un centro medico per Pokémon. Mentre May si era fiondata sul cibo, e Brock sull’infermiera Joy e Ash si era fiondato al telefono. L’infermiera, prima di essere aggredita dal maniaco, gli aveva detto che dalla palestra di Cerulian lo cercava una ragazza bionda. Al videotelefono rispose Dasy.
-Ash! Pensavo tu non chiamassi più!- sospirò la ragazza.
-Che è successo?- chiese il ragazzo.
-Misty…-
-Mist? Cosa le è successo? Sta male?- chiese lui, preoccupato ai limiti dell’assurdo.
-In un certo senso… non fa che avere lo sguardo assente, gli allenatori oramai non vengono più a questa palestra perché nonostante tutto i suoi Pokémon sono troppo potenti, ma è impossibile descriverla. E’ triste, giù di corda, con uno sguardo assente. Sembra che voglia sprofondare in un sonno e non risvegliarsi più…- rispose la ragazza.
-Dasy non dire certe cose neanche per scherzo!- esclamò il giovane Ketchum, infuriato.
-Ma è la verità!- fece lei. Ash si rattristò. Non poteva che Misty, la Misty che conosceva lui volesse morire. Certo Togepi era importante per lei ma sapeva bene che aveva fatto la scelta giusta.
E se sotto ci fosse stato qualcos’altro.
-Ma perché mi hai fatto chiamare?- chiese. La sorella di Misty rimase muta. D’un tratto Misty passò dietro la sorella e lui la vide:
…camminava nel vuoto…
…con lo sguardo morto…
…la tristezza dipingeva il suo volto…
…e una nota di infelicità incrinava le sue labbra verso il basso…
Ash si chiese se quella era la stessa ragazza incontrata sulle rive del fiume che gli aveva salvato la vita ed era stata sua amica per così tanto tempo. Poi Misty si fermò e guardò verso il videotelefono guardando Ash per un attimo il quale si sorprese della sua reazione.
…gli occhi della ragazza si erano accesi di odio…
…la sua espressione era carica di rabbia…
…e sembrava che i suoi nervi stessero arrivando al limite…
…quindi corse via, il più preso possibile, con quell’espressone fredda come il ghiaccio sul volto.
-Hai capito ora?- chiese Dasy.
-Arrivo subito… il più presto possibile.-

-Ma non puoi buttare all’aria tutto proprio ora!- esclamò Brock alla notizia.
-E’ vero Ash! Hai conquistato 7 medaglie, l’ultima è a portata di mano! Sei ad un passo dalla lega e la gara finale è tra poco! Non puoi mollare tutto! Non tu! Non il grande Ash Kechup!- esclamò Masato. (XD Lol! Ash Kechup! N.D. Crikke)
-Ketchum!- lo corresse Ash.
-Ma perché vuoi andare a Ceru…- May si fermò a metà della frase che stava per pronunciare. -Tutto ciò ha nulla a che fare con Misty?- May si sorprese della sua stessa intelligenza: di norma non ci sarebbe arrivata neanche dopo 1000 anni (--‘ ebbene sì, sono stata buona con lei N.D. Crikke)
-Sì…- sussurrò lui, tristemente. Poi sorrise amaramente. -Voi non l’avete vista, io solo di sfuggita, ma il suo sguardo più freddo del ghiaccio mi ha messo paura.-
…Ebbene sì, era riuscito ad ammetterlo a se stesso, aveva paura di perdere Misty…
…ma sono in quel momento era sorpreso dal suo comportamento.
Da quando in qua lui si preoccupava per quella ragazza che l’aveva inseguito per tanti anni solo per una stupida bicicletta?
Anche a May si era rotta la bicicletta ma almeno non le aveva promesso di ripagarla o roba del genere, quella era stata sfiga (per lei naturalmente).
Brock riusciva perfettamente a capire i sentimenti di Ash. Misty era anche sua amica. Ash, Misty e Brock, il trio completo e perfetto. Ma nonostante tutto il trio perfetto non esisteva più. E, ironia della sorte, Misty era sul punto di suicidarsi. La situazione era alquanto allegra! (°°discorso ironico)
-Allora?- fece.
-Cosa?- chiese May.
-Si parte o non si parte per Cerulian City?-

-Perché l’hai fatto?- gridò Misty, infuriata, contro la sorella.
-Perché non sei più in te! Sei diversa, ostile, soprattutto nei confronti di…- Dasy non poté finire la frase.
-Non pronunciare quel nome…- disse freddamente. -Non azzardati a farlo ancora.-
-Che cosa ti ha fatto?-
-Nulla…-
-Perché lo odi?-
-Cambia argomento Dasy!-
-No! Perché lo odi?-
Silenzio…
-Io non lo odio affatto, ed è questo il problema- (°°’ N.D. Crikke)

-Cerulian City è veramente bella!- esclamò May.
-Tutto il continente Kanto è bello!- fece Masato, ad occhi luccicanti (°°’ N.D. Crikke)
-E ora tutti alla palestra di Cerulian!- esultò Ash.
-Sì!- fecero i due fratelli dietro.
-A quanto ho capito è arrabbiata con te Ash, che c’entriamo noi?- sussurrò Brock all’amico.
-Guarda May e Masato, hanno bisogno di conoscere nuovi posti oltre a Oenn…- rispose lui.
-Non mi inganni sai? Dimmi perché ci hai voluto portare con te?-
-Perché mi rendo conto che da solo non potrò mai farcela.-
-E va bene…!-

E finalmente erano arrivati alla palestra. Dasy venne subito incontro ai 4, spiegandogli che la situazione stava peggiorando: Misty aveva anche smesso di mangiare e rischiava di brutto. Dopo uno shock momentaneo di tutti, la ragazza invitò i ragazzi ad essere ospitati nella palestra.
Il pomeriggio Brock trovò Misty in giardino.
-Misty!- esclamò.
-Brock? Che ci fai qui?- chiese ostile.
-Bhe sai, Ash ci ha…-
-Ash è qui?-
-Sì… ma come mai sei così fredda?-
-Affari miei…-
-C’entra qualcosa Ash?-
-Non pronunciare quel nome…-
-Ma tu… tu sei sempre stata innamorata di lui! Ti ricordi tutto quello che avete passato assieme?-
-Stai zitto…- ringhiò lei, sull’orlo di una crisi nervosa.
-E invece no! Ti ricordi tutte le volte che ti sei sfogata con me, che mi hai raccontato i tuoi problemi, tutto ciò che per colpa sua stavi passando?- Misty lo guardò interrogativamente. -Dalle tue parole ho sentito il tuo sentimento crescere sempre di più, ogni giorno di più! Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
Silenzio…
-Mi sono resa conto che devo dimenticarlo ad ogni costo se voglio vivere!- esclamò lei.
-Ma lo odi?-
-No… ed è per questo che sto più male del dovuto…-

Ash camminava inquieto quando vide Misty camminare nella parte opposta alla sua, sempre con quell’aria assente.
-Misty…- sussurrò. Quando poi si incontrarono faccia a faccia lei fece per superarlo ma lui la afferrò per un braccio. -Misty cosa ti succede?- chiese.
-Non mi pare siano affari tuoi… perché sei venuto?- domandò lei. Ash mollò la presa.
-Ho paura, ho tanta paura di perdere un’amica…-
Un’amica…
Ecco, la sfiga la perseguitava! Un’amica! (°°esclamazione ironica)
Nonostante tutto lui la considerava ancora un’amica!
Tanti anni pieni di esperienze vissute assieme, e lui era tonto come sempre…
Chiaramente non gli era neanche passato per l’anticamera del cervello –ammesso lui avesse un cervello– che potesse essere stata innamorata di lui. Ma chiaramente lei non era così pazza/idiota/rimbecillita da dirglielo! E magari poi ci soffriva in triplo di quanto non stesse già facendo! (°°’ perspicace! Ma così come kispios va avanti sta fic? N.D. Crikke)
Poi, il lampo di genio. Forse il cervello ce l’aveva se aveva realizzato che poteva perderla e forse qualcosa di lei gli importava se restava lì, preoccupato a fissarla, fermo come un salame.
Un attimo, stava parlando di Ash Ketchum, probabilmente tutto ciò era solo un caso.
-Ah sì, hai paura di perdere un’amica tu? Bene, ti informo che questa amica l’hai già persa da tanto, tantissimo tempo!- e con questa esclamazione, rendendo i suoi occhi più vitali, e la sua voce più umana se ne andò, lasciando nel cuore di Ash un calore che mai in vita sua aveva provato.
Aveva avuto, anche se solo per un attimo, la voce di sempre, lo sguardo arrabbiato che mille volte gli aveva lanciato. Ma per una strana ragione, mentre prima ciò lo faceva infuriare, in quel momento lo aveva reso felice… (°°’ quanta illogicità in questa fic… N.D. Crikke)

-Quel moccioso proveniente da Pallet Town un giorno di questi mi farà saltare i nervi!- esclamò Misty, camminando distrattamente per il parco cittadino. D’un tratto si fermò, capendo che era tornata al punto di partenza…
Dopo tanto sforzo era riuscita a svuotare il suo corpo da ogni sentimento, da ogni emozione.
Né la gioia, né la rabbia, né il dolore più la smuovevano, era riuscita ad emarginare ogni sensazione. Ma quel ragazzino di Pallet Town era riuscito, in qualche modo, a farla ritornare quella d’un tempo.
E fu un attimo. Il suo corpo tornò vuoto, il suo volto rifletteva il nulla, e i suoi occhi tornarono spenti.
Misty sapeva ciò a cui andava incontro ogni qualvolta che svuotava se stessa: poteva restare per sempre vuota.
In realtà lei non voleva questo, voleva solo dimenticare Ash, per poi ritornare la ragazza aperta di sempre…
…e avrebbe fatto di tutto per riuscirci…

Un brivido di gelo scosse il corpo di Ash, che tremò.
-Fa freschetto…- ironizzò. Poi si ricordò il perché era in giro in piena notte, e il freddo sparì magicamente (°°’ wow N.D. Crikke)
Misty era sparita. Da quando l’aveva incontrata, quel pomeriggio, non era tornata e non riusciva a trovarla.
D’un tratto una goccia cadde sul naso di Ash.
-Oh no…- sussurrò. La pioggia cominciava a picchiettare sempre più forte, fino a diventare un vero e proprio acquazzone.
-Pikaa chuuu!- mugolò il Pokèmon, accanto a lui, protestando per il freddo che aveva. Ash sorrise dolcemente (*…* N.D. Crikke)
-Lo so che è un tempaccio questo, ma se geli tu figuriamoci la povera Misty…- spiegò. Il topo elettrico annuì, e sembrò riprendere le forze (°° ma cucinatelo al forno con patate! N.D. Crikke)
-Pika!- esclamò sorridendo. I due si scambiarono un sorriso e continuarono a cercare la ragazza smarrita.

Pioggia.
Gocce di pioggia cadevano dal cielo sulla sua testa, senza controllo.
Era fradicia, e cominciava a sentire i segni della stanchezza e del freddo.
Misty si accasciò al suolo e tossì, tossì a lungo. Rabbrividì dal freddo e si rannicchiò, sotto un albero. Poi, un fulmine cadde vicino a lei, vicinissimo a lei. Tanto vicino da vederlo e sentirlo nello stesso medesimo istante. Il fulmine aveva colpito un albero che si era accasciato al suolo e aveva preso fuoco. E finché bruciava dava un po’ di calore a Misty.
Ma la pioggia lo spense: spense il fuoco che aveva attaccato la pianta, come la coscienza di Misty aveva spento il suo cuore. (°°’ anche le similitudini! Sono pazza… N.D. Crikke)
I suoi occhi pieni di tristezza stavano cominciando a chiudersi.
…E’ proprio vero che quando si dorme si possono sognare tutte le verità, anche se noi stessi le neghiamo…
-Ash… sei sempre nei miei pensieri… salvami tu…- sussurrò, prima di crollare addormentata in una pozzanghera ed essere bagnata dalla violenta pioggia che cadeva dal cielo.

D’un tratto Ash si fermò. Era come se avesse sentito la voce di Misty.
Aveva sentito la sua voce nel cervello che ripeteva “salvami tu…” (°_° è telepatico? N.D. Crikke)
-Pika!- esclamò il topo elettrico, indicando una ragazza dai capelli rossi, fradicia e addormentata, seduta sotto un albero.
-Misty!- esclamò un Ash incredibilmente preoccupato. Si avvicinò a lei e la vide lì, seduta, con un’espressione triste sul viso. Ma non era quella smorfia di tristezza che aveva sempre sul viso. Era una tristezza pura, una tristezza rivolta verso il mondo, perché a lei stava andando tutto storto.
Ash sorrise, contento che almeno dei sentimenti innocenti sgorgassero da quella ragazza che solo poche ore prima sembrava non comprendere la parola emozioni, quindi la prese in braccio, stringendola forte a se. (*…* Beata Misty! N.D. Crikke) Poté sentire la sua pelle calda e bagnata, e questo servì solo ad agitare ancora di più il povero ragazzo di Pallet.
-Pi!- esclamò Pikachu, come per dirgli di sbrigarsi (**nn-impartire-ordini-topodifogna! ND Crikke)
-Andiamo!- annuì l’allenatore.

Misty aprì leggermente gli occhi, me era tutto sfocato. Sentiva dei passi, passi di qualcuno che correva per una strada bagnata. Sentiva tuoni in lontananza, e poteva distinguere bagliori simili a dei lampi.
Ma soprattutto sentiva il corpo di qualcuno abbracciare il suo…
Chi era costui? Il suo salvatore.
Cercò di guardarlo in faccia, nonostante la vista fosse davvero molto sfocata. Ma a dispetto di tutto, vide chiaramente che la persona che la stringeva forte a se era…
-Ash…- sussurrò. Il rumore dei passi non c’era più: Ash aveva smesso di correre. Poi, Misty svenne.
-Misty…- sussurrò lui, incantato a guardare il dolce viso di lei, il quale era sollevato. In più la sua bocca era inclinata in un sorriso. Il ragazzo chinò la testa su di lei e la baciò sulla fronte. Poi rimase shockato dalla propria azione.
Perché lo aveva fatto?
Nonostante tutto, sentiva un grande calore dentro di se: era qualcosa che non aveva mai provato prima.
Sorrise, e continuò a correre verso la palestra.

May guardava Ash, fradicio, osservare le condizioni di Misty. Lei era distesa sul letto con un fazzoletto bagnato sulla fronte. Lui era accavallato su una sedia, non esattamente seduto. Il suo volto, però, era tra i più preoccupati. May non capiva il perché di tanta preoccupazione, in fondo Misty aveva solo un po’ di febbre!
Tutto sommato la ragazza sapeva di essere gelosa, gelosa marcia per la precisione.
A lei Ash piaceva, e molto, e non sopportava molto il fatto che Misty lo avesse tutto per se! Insomma, non era leale! (°° ma datti all’ippica May! N.D. Crikke)
Però, cosa poteva fare?
-May!- esclamò Masato.
-Sì?- chiese lei.
-E’ da un po’ che ti cerco! Ti vogliono al telefono…- raccontò il fratello.
-Chi è?- chiese lei. Lui scrollò le spalle. Quindi la ragazza andò a rispondere.
-Ehilà! C’è qualcuno?- chiesero dal telefono.
-Chi è?- chiese May.
-Ah! Finalmente! Sono Toshio, ti ricordi di me?- chiese il ragazzo. May si ricordò subito di lui: come scordare la prima cotta? (°° bha, io l’ho scordata facilmente! N.D. Crikke)
-Toshikun! Come hai fatto a scoprire che ero qui?-
-Ho le mie fonti mia cara Maychan!-
-Bhe… mi chiami adesso, poi io sono anche ospite qui… per quali ragioni?-
-Voglio rincontrarti, domattina, alle 10, sotto la grande quercia del parco…-
-Lo devo considerare come un appuntamento… questo?- un velo di speranza era comparso nella voce di May. Ricordava ancora l’ultima volta che lei e Toshio si erano dati appuntamento: era solo una scusa, anzi, un addio, perché Toshio doveva partire. Era stata tanto male in quei giorni, la tristezza si era impossessata di lei e si era chiusa in se stessa.(°°Bene! Ha sofferto! XD N.D. Crikke)
Ma in quel momento era tutto diverso…
-Certo! Questa volta sì…- la voce di lui era più dolce e diede a lei un immenso calore.
-Allora a domani… ciao…- e la ragazza mise giù la cornetta. Era così felice! Certo era illogico essere felici quando Misty, nell’altra stanza, stava così male.
Ma lo aveva rivisto, un’altra volta, attraverso il videotelefono. Non era cambiato poi molto, era solo… cresciuto! Questo per una attimo la spaventò. Lei non era cresciuta affatto: gli sarebbe piaciuta?

La pioggia non cessava ancora, i fulmini le impedivano di dormire, e la luce dei lampi faceva altrettanto.
Jessie osservò Meowth dormire, disturbato dalla pioggia. Si era arrotolato, e non sembrava avesse freddo. James, abituato al freddo, dormiva tranquillo.
James…
I suoi occhi…
I suoi capelli…
Tutto di lui le piaceva da impazzire.
Insieme avevano passato momenti brutti e belli, tutti e tre veramente, ma Meowth non era paragonabile nemmeno un po’ a James (°° vero! James è + pacifico XDD lol! N.D. Crikke).
Quello era un momento brutto, ma lo vivevano insieme, tutti assieme. Qualche ora prima avevano visto Ash che cercava Misty, e da lì gli era venuto in mente un piano.
«Sentite…» aveva cominciato Meowth «Perché non usiamo la mocciosa col codino per convincere il moccioso col cappello a consegnarci Pikachu?» In realtà Jessie non era per nulla d’accordo. La persona che si ama con tutto il cuore va lasciata in pace e non va usata come ostaggio: è un colpo troppo basso.
«Sì! Ma pensiamoci domattina, ora dormiamo!» aveva esclamato James. Jessie non aveva pronunciato parola, non sapeva qual’era la cosa peggiore: usare un colpo basso contro il moccioso o arrendersi a non prendere Pikachu a vita.
«Allora buonanotte!» avevano esclamato i due. Ciò che l’aveva resa triste era che neanche l’avevano interpellata! Cercò di levarsi quel pensiero dalla testa e chiuse gli occhi, nel tentativo invano di dormire.
Anche James non riusciva a dormire ma per ben altre ragioni. Da un po’ di tempo sentiva che l’amicizia che provava nei confronti di Jessie era cambiata. Ma era un fenomeno che lui stesso non sapeva spiegare.
Sapeva solamente che vedeva quella ragazza in modo diverso da prima.
Chiuse gli occhi, tentando di scordare quelle sciocche sensazioni e riuscire finalmente a dormire.

Misty aprì gli occhi. Sentì la testa girare come una trottola e la gola era come chiusa.
Poi sentì su una mano un respiro, il respiro di una persona. La ragazza cercò di vedere nell’oscurità, e vide Ash lì, innocuo, che si era addormentato inginocchiato al letto con la testa sulla sua mano.
-Ash…- sussurrò lei, sorpresa.
Perché era lì?
Cosa ci faceva?
Era lui che l’aveva sottratta al temporale?
Perché l’aveva fatto?
Mille o più domande sorprendevano Misty, la quale non riusciva a capire. Ma poi la domanda più importante la colpì come un fulmine a ciel sereno.
Avrebbe fatto tutto ciò per chiunque?
-Misty…- sussurrò lui, nel sonno. -Misty perché sei tanto arrabbiata con me? Io rivoglio la Misty gentile e saggia che viaggiava sempre con me: la prima vera amica che io abbia mai avuto… (°O° N.D. Crikke)- Lei sobbalzò. Come l’aveva considerata?
La prima vera amica che avesse mai avuto…
Era incredibile come lei contasse per lui, anche se non come lei avrebbe voluto. Ma comunque era qualcosa!
Forse non era stata una buona idea segregare i suoi sentimenti davanti a lui…
Così Misty si riaddormentò, guardando il volto di Ash, dolce ed indifeso (*O* bello! N.D. Crikke)

Ore 10:10, sotto la grande quercia del parco di Cerulian City.
Un ragazzo biondo, dai profondi occhi azzurri e pelle abbronzata, guardava nervosamente l’orologio. I suoi capelli erano tirati indietro ma non erano proprio biondi, era un biondo più scuro. Gli occhi azzurri rispecchiavano le acque degli oceani più profondi. Aveva, all’incirca, 15 anni (°° l’età di Ashy e Misty N.D. Crikke) e sembrava essere andato di recente in qualche isola tropicale.
-Toshio!- gridò May, correndo da lui.
-Wow! Non sei cambiata, mai una volta che tu arrivi puntuale!- la sgridò amichevolmente lui.
-Scusa!- esclamò lei imbarazzata e ridendo.
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Andiamo in centro?- May lo guardò negl’occhi, con una luce di eterna dolcezza.
-Sì!- esclamò entusiasta. In quel momento passò di lì l’autobus e i due ci montarono. Miliardi di petali di ciliegio volavano per il parco in quell’assolata mattina dove tirava appena un po’ di vento.
I dubbi di May erano tornati:
sarebbe piaciuta a Toshio?
Lo guardava dolcemente, era così bello! D’un tratto, ripensando ad Ash, si accorse che lui non era nulla in confronto al ragazzo che aveva davanti.
Certo aveva un buon carattere ma poi?
Toshio era bello, simpatico, intelligente –cosa che Ash si sognava– , allegro e dolce.
Era il così detto “Ragazzo perfetto”!
-May, va tutto bene?- chiese Toshio, preoccupato. La ragazza sobbalzò e cominciò a muovere le braccia come una pazza (XDD loool! N.D. Crikke)
-Sìsì!- esclamò.

Brock stava preparando alcune frittelle. Era molto preoccupato per ciò che stava accadendo, e il fatto che il Team Rocket non si facesse vivo lo inquietava. In più May era uscita di corsa di casa e chissà quando sarebbe tornata! Ash e Misty continuavano a non parlarsi –per quanto sapeva lui.
Misty era arrabbiata con Ash ma da una parte lo amava e dell’altra lo voleva dimenticare.
Ash era in confusione perché non capiva né perché Misty lo odiasse né cosa stava provando realmente per lei.
Era una situazione un po’ troppo complicata per entrambi i ragazzi.
D’un tratto Brock mise giù gli attrezzi da cucina.
Forse era giunto il momento di fare qualcosa… (XD Brock cupido alla riscossa! N.D. Crikke)

May chiuse la porta alle sue spalle.
Era tornata alla palestra di Cerulian.
-Ah! Bentornata!- esclamò Misty, la quale sembrava più in forma che mai. La ragazza rimase due secondi a guardarla, sorpresa. Nemmeno un giorno prima stava malissimo ed aveva la febbre alta, e in quel momento era la ragazza più vitale esistente sulla terra.
-Ciao… come ti senti?- chiese.
-Bene! Mi ci voleva un giorno di riposo ed una bella mangiata. Tu dove sei stata?- May arrossì.
-Un ragazzo che conoscevo da molto è arrivato qui a Cerulian, mi ha trovata e mi ha invitata ad uscire…- Il sorriso di Misty si fece addirittura solare.
-Sono felice per te!- (°° oh bhe, io la voglio impiccare XD lol N.D. Crikke)
-Grazie!- Le due ragazze si sorridevano a vicenda. Poi a May venne in mente una domanda. -E Ash dov’è?- Misty fece una faccia sconvolta, e la giovane allenatrice pensò fosse adibita al fatto che lei odiava QUEL ragazzo.
-Accidenti!- esclamò la capopalestra. -Sarà furioso perché non l’ho svegliato, si lagnerà come non mai per aver saltato la colazione!- May rimase sorpresa. Misty odiava Ash, aveva per caso cambiato idea? La ragazza vide l’amica andare verso la stanza del ragazzo proveniente da Pallet…

L’atmosfera in quella stanza era dolce. La capopalestra era seduta sul letto e guardava il volto del giovane allenatore, ancora addormentato. Cominciò ad accarezzargli una guancia.
Il solo guardarlo e toccarlo la faceva andare in paradiso.
Lì addormentato sul letto, era così bello. (*O* ma quanto c’hai ragione! N.D. Crikke)
Ma perché la situazione doveva essere tanto complicata?
Per sua sfortuna doveva dimenticare quel ragazzo, se non voleva soffrire ancora una volta.
E poi, a quanto le aveva raccontato Brock, Ash doveva ancora conquistare una medaglia per poter accedere alla lega di Oenn e inoltre quella stessa lega rappresentava uno dei passaggi più importanti per poter avere il titolo di Pokèmon Master. Come poteva farsi sfuggire un’occasione simile?
Ash aprì gli occhi assonnato, e vide Misty davanti a se che gli stringeva la mano. Entrambi arrossirono e distaccarono le mani.
-Finalmente ti sei svegliato!- mugolò la ragazza, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta. Anche lui si alzò.
-Che ore sono?- chiese.
-E’ quasi pronto il pranzo. Dai, vieni a tavola…-

Misty raccoglieva fiori in giardino. Era tardo pomeriggio e il sole stava per tramontare.
-Ciao!- esclamò Ash, arrivatole alle spalle. Lei sobbalzò.
-Non mi far prendere certi spaventi!- lo sgridò voltandosi verso di lui. Era accucciata a terra a raccogliere piccole margherite.
-Scusa…- mugolò lui, imbarazzato. Ma poi venne il silenzio, uno di quei silenzi interminabili che ti fanno restare il cuore in gola.
-Perché sei qui?-
-Ti do fastidio?-
-No…-
-E tu perché prima ce l’avevi con me?- sembrava che il sole avesse fretta di andarsene, era già quasi sparito.
-E’ una storia lunga…- Misty raccolse un’altra margherita, un uno strattone abbastanza forte. Ash le si sedette accanto e, con una pacca sulla schiena, la fece cadere seduta. -Ehi!- fece lei, alterata.
-Quanto tempo è passato dall’ultima volta che abbiamo guardato un tramonto?- la domanda del ragazzo parve, per un secondo, l’ultima cosa che lei si aspettasse da lui.
-Bhe… da quando non viaggiavamo insieme…-
-Già… ma ora che le tue sorelle sono tornate non puoi tornare a viaggiare come un tempo… con me?-
Di nuovo silenzio.
-Essere capopalestra ufficiale comporta degli obblighi. Prima di ripartire dovrei trovare una sostituta. Le mie sorelle no perché potrebbero assentarsi. Chi posso scegliere?- Iniziò a spirare una dolce brezza leggera. Ash mise un braccio intorno alla vita di Misty e si avvicinò a lei. Lei, quindi, posò la sua testa sulla spalla di lui.
-Ma ti piacerebbe tornare?- domandò il ragazzo di Pallet. Quindi ruotò il viso verso di lei, contemporaneamente Misty lo guardò negl’occhi.
-Sì…- Ash sorrise dolcemente. -Anche perché abbiamo ancora un conto in sospeso!- Il ragazzo stava per cadere a terra.
-E cosa?- La ragazza si alzò da terra e si mise davanti a lui con una strana espressione allegra.
-Ti ricordo che anche se ho riavuto indietro la mia bicicletta, il signorino qui presente mi deve risarcire i danni morali che mi hanno portato a seguirti per 5 anni!- Ash si alzò di scatto.
-Ehi! Non mi pare di averti detto che ti avrei risarcito pure i danni morali! E per tua informazione se non ti avessi preso la bici saresti ancora sul quel fiume a pescare trote!- (°°’ N.D. Crikke)
-E senza di me il tuo Pikachu sarebbe morto!- Poi, d’un tratto, i due si misero a ridere a crepapelle.
-Sembriamo due bambini piccoli!- esclamò Ash.
-Che infantili…- affermò Misty. Poi i due cominciarono a guardare il sole che se n’era quasi andato. E di fronte a quello spettacolo, arrivò la notte. Il cielo si riempì di stelle e i due ragazzi si erano sdraiati sull’erba a guardarle.
-Evviva!- esclamò Ash -Ho individuato la costellazione di Orione!-
-Ah, solo ora? Io sono almeno 10 minuti che l’ho vista…- fece lei. Il ragazzo sbuffò.
-Sempre molto simpatica tu…- Poi cadde una stella cadente.
-Wow! Che bella! Hai espresso un desiderio? Io non ci sono riuscita…- disse Misty con una nota di tristezza. Ash si mise a ridere.
-Io non ho bisogno di esprimere desideri!-
-E come mai?-
-Semplice!- il ragazzo sorrise dolcemente. -Perché ho già tutto ciò che desidero…-

Toshio era stato invitato a casa di Misty e tutti quanti, dopo cena, stavano facendo il gioco “obbligo o verità”: un classico…
-Oh no! Tocca me subir la penitenza!- sbuffò Brock, osservando il dannato tappo della bottiglia che puntava lui, lui e ancora lui!
-Allora Brock. Obbligo o verità?- chiese Toshio.
-Uhm… verità!-
-Qual è il tuo più grande desiderio?-
-Riunire due persone testarde che si sono allontanate!- rise il giovane allevatore, orgoglioso di se. Gira che ti rigira che ti rigira la bottiglia cadde su Ash.
-Wow! Tocca a me ma che felicità!- esclamò ironico il ragazzo.
-Obbligo o verità?- chiese l’allevatore.
-Verità!-
-Uhm… Avresti il coraggio di baciare Misty sulle labbra?-
-Eeeeh?- un improvviso rossore rivestì il viso di Ash.
Ma cosa poteva rispondere?
Se si faceva spavaldo magari gli chiedevano anche di baciarla Misty! E se poi invece rispondeva no passava per un codardo. Poi si fermò a riflettere.
Cos’era mai, dopotutto, un innocente bacio sulle labbra?
-Allora?- la voce di Brock era molto persuasiva.
-Bhe, certamente!- alla risposta ci fu un quasi attacco di cuore di Misty. Era confortante sapere che Ash la poteva tranquillamente baciare! (frase ironica)

Era notte fonda.
Una figura si aggirava per l’accampamento del Team Rocket.
-Chi è?- si chiese Jessie. Si guardò attorno, non vedendo nulla e cercò di dormire ancora.
-Siete voi gli interessati a Pikachu vero?- chiese un’ombra.
-E tu chi sei?- chiese la ragazza, con voce severa. L’ombra ghignò.
-Qualcuno dalla vostra parte…-

Mentre il giorno prima Misty stava bene, la ragazza sembrava aver subito una ricaduta. Improvvisamente era debole, e le era ritornata la febbre.
Il medico aveva affermato che era una cosa di due, tre giorni massimo. Probabilmente ciò era dovuto alle alte e basse temperature che si stavano verificando in quei giorni di Maggio.
-Mist…- sussurrò Ash, osservando la ragazza distesa sul suo letto che ansimava, e sembrava stesse lottando contro la morte.
La fronte corrugata…
…le mani che stringevano convulsamente le coperte…
…il corpo che tremava sotto le lenzuola calde.
Sembrava così diversa dalla Misty che era abituato a vedere: forte, coraggiosa e saggia.
-Ash…- richiamò lei, cercando la sua mano tra le lenzuola del letto. E quando trovò la mano del ragazzo la strinse forte, come se avesse avuto paura di perderlo.
-Misty, sono qui, non ti abbandonerò, devo ancora esaudire il mio desiderio…-
-Bugiardo…- fece lei. -Mi avevi detto di non avere nessun desiderio…-
-In realtà ne ho solo uno, piccino piccino.-
-Piccino piccino?- Misty faceva sempre più fatica a parlare e stringeva sempre più la mano dell’amico. -E qual è?-
-Te lo dico solo se guarisci…- fece Ash, con voce dolce (*O* wow N.D. Crikke). Misty rise ironicamente.
-Allora se vuoi che guarisca abbracciami!- esclamò, faticosamente. Il ragazzo rimase di sasso. Comunque, piano piano, si avvicinò a lei e la strinse tra le sue braccia. La sentì fredda. Forse la febbre le era passata! Mettendole le labbra sulla fronte ne ebbe la conferma.
Una sensazione di leggerezza invase il corpo del ragazzo. Era così felice…
In quel momento non gli importava di andare a Oenn, o in qualsiasi altro posto per vincere la lega o chissà cosa. Quell’attimo, stringendo Misty forte a se, era il più felice che avesse mai vissuto.
-Allora lo prometti…- sussurrò Misty.
-Uhm?- fece Ash confuso.
-Prometti di dirmi il tuo desiderio, non appena sarò guarita?-
-Certamente…-

May era tornata in palestra molto triste. Toshio non si era presentato all’appuntamento e l’aveva aspettato sotto la pioggia per poi mandarle un messaggio al cellulare con scritto “scusa ma non vengo, non mi sento bn, tvtttb!”
-Ah ciao May!- esclamò Brock, con il suo grembiulino rosa e con un mano un frullino. La ragazza lo guardò negli occhi con un’espressione infelice. Copiose lacrime sgorgarono dai suoi occhi.
-Brock…- sussurrò solo, prima di correre ad abbracciarlo e piangere come una bambina. (°°’ oddio… lo ammetto… sono stata troppo crudele ;_; N.D. Crikke) Il ragazzo era shockato.
-May… May cos’è successo?- le chiese abbracciandola teneramente.
-Lo so, me lo sento, Toshio è un bugiardo!- esclamò lei, piangendo.
-E perché?- fece lui, cercando di avere un tono dolce.
-Non si è presentato ad un appuntamento e quando mi ha mandato quel messaggio sul cellulare… era freddo, l’ho percepito, non è da lui, anzi! Non è lui! E io che credevo che… che…- le lacrime che scendevano sul volto della ragazza non accennavano a fermarsi o a diminuire. Brock la fece accovacciare a terra così da poterla cingerla in un tenero abbraccio. Erano lì, a terra, con lui che la stringeva forte e lei che piangeva sul suo grembiule.
-Cosa credevi piccola May?- chiese lui dolcemente. May smise per un attimo di piangere.
-Credevo di aver trovato il principe azzurro, il ragazzo perfetto!- I due si allontanarono di poco, giusto per guardarsi negl’occhi. Brock le prese il viso con le mani e la guardò dolcemente mentre singhiozzava.
-Hai fatto uno sbaglio, e ora il tuo cuore è debole. Ma credimi, un giorno troverai il principe azzurro…-
Quelle parole…
dette con quel tono rassicurante e dolce che solo lui sapeva fare…
avevano lasciato nel cuore di May un segno.
E la cicatrice inferta da Toshio sembrava essere sparita.
Come mai solo lui le faceva quell’effetto?
Come mai solo lui era in grado di tranquillizzarla e farla tornare felice?
Era un mistero.
Ma May si rendeva conto che, giorno dopo giorno, Brock prendeva sempre un posto più importante nella sua vita e nel suo cuore.
D’un tratto si addormentò tra quelle braccia forti e sicure, poggiando il viso sul suo petto.
-May…- disse sorpreso il ragazzo di Petwer City. Poi la sua espressione si addolcì in un sorriso. Le prese di nuovo il viso, baciandola su una guancia. -Mia piccola May… ricorda che qui ci sarà sempre qualcuno che ti vorrà bene in modo speciale…- Sussurrò il ragazzo prendendola in braccio e posandola sul divano. (°O° questa fic mi sorprende di più ad ogni parola che scrivo! N.D. Crikke)
Era solo pomeriggio, ma tutto buio e triste.
Era solo pomeriggio, ma sembrava notte.
Era solo un piovoso giorno di Maggio, ma sembrava un gelato giorno di Dicembre
Ma non era la temperatura troppo fredda. Bensì era il cuore di tutti che sembrava ghiacciato e triste..

Toshio camminava serio per le strade di Cerulian. D’un tratto prese dalla tasca delle foto. Raffiguravano Misty, la stessa Misty di quando era andato alla palestra.
«Ecco, devi aiutarci» gli aveva detto Giovanni, il capo del Team Rocket. «Devi prendere il Pikachu di un branco di mocciosi. Jessie e James falliscono sempre ed io sono stufo!»
«Sarà fatto signore!» aveva risposto. Quando aveva saputo che May era con il gruppo di Ash l’aveva rintracciata e aveva cercato il punto debole del moccioso col cappello. E quando aveva scoperto che questo era Misty aveva cercato informazioni su di lei.
La pioggia cadeva sempre più forte e il ragazzo era alquanto infastidito.
In realtà lui non voleva sporcarsi le mani, cercava solo di far andare a segno un piano di Jessie e James…

Qualche giorno dopo…

-Allora, me lo dirai il tuo desiderio?- chiese Misty ad Ash. I due erano stati incaricati da Brock a fare la spesa (XD e bravo cupido! N.D. Crikke)
-Bhe certo che te lo dirò, ho promesso, ed io mantengo sempre le promesse!- esclamò Ash, orgoglioso. La ragazzo lo guardò sospettosa.
-Ma davvero?- fece. Lui stava per cadere a terra.
-Certamente!- esclamò, cercando di mascherare un po’ di imbarazzo. Tra i due ragazzi cadde il silenzio.
Ultimamente avevano ricominciato a parlarsi.
Ma Misty continuava a temere che non fosse la soluzione giusta.
Chi le assicurava che non avrebbe sofferto?
Essendo per lui solo un’amica poteva succedere che lui la ferisse senza accorgersene.
Che doveva fare?
-Cos’hai Mist? Tutto apposto?- chiese Ash, evidentemente preoccupato. Lei scrollò la testa dolcemente.
-No, va tutto bene!- esclamò.
-Sai qual è il mio desiderio?- chiese lui prendendo in mano dei granchi in scatola.
-Sì…?- fece Misty.
-Bhe…- il ragazzo mise il prodotto nella cesta, la quale la teneva lei, e chinò il capo. -Vorrei che tu tornassi con me a viaggiare per il mondo. Non desidero nient’altro…- ammise.
-E Brock?-
-Brock che c’entra?-
-Vuoi anche lui in viaggio no?-
-Ah! Lascia stare Brock per un momento!- la voce di Ash sembrava alterata e la guardava severamente. Misty si sorprese. -Io ti ho chiesto se volevi viaggiare con me! Non ho accennato ad altre persone! E per favore, dammi una risposta!-
-Ash… ma tu…- balbettò la ragazza.
-Io cosa?- chiese lui confuso, con quell’adorabile faccia da bambino che solo lui sapeva fare (*ç* wow! N.D. Crikke), tipico del giovane Ash Ketchum di Pallet Town.
-Tu sei cambiato da quando ti ripescai quella volta, nel fiume, vicino a Viridian City…- sussurrò lei, dolcemente.
…sei cambiato…
Cosa voleva dire Misty con quelle parole?
In che senso era cambiato?
-Allora?- chiese allegra la ragazza. -Vogliamo andare?-
-Eh? Sì…- fece lui, ancora un po’ scosso. Poi notò una cosa al polso di lei.
-Misty perché hai quel braccialetto?- le chiese.
-Era di mai madre. E’ l’unico ricordo che mi è rimasto di lei: 20 perline che mi ha donato con amore…- rispose lei, un po’ triste.
-Oh…- fece dispiaciuto. -Scusa se ti ho fatto questa domanda…- Lei scosse il capo.
-Non ti preoccupare!- esclamò.

-Siamo tornati!- gridò Misty, allegra, tornando a casa. Quella era una bellissima giornata di sole, e sembrava riflettere con l’umore della ragazza.
-Ciao Misty! Ciao Ash!- esclamò May, sbucando dalla cucina con il viso pieno di farina e una frullino sporco. Ai due ragazzi scese una gocciolina dietro la testa.
-Cosa ti è successo?- chiese Ash, sul punto di scoppiare a ridere. Misty l’aveva già fatto.
-Brock le vuole insegnare a cucinare…- intervenne Masato, sbucando dal salotto con un’aria da funerale.
-Bhe, sta facendo progressi!- esclamò Brock, dalla cucina, e intanto sorrise, perché con quella piccola scusa poteva stare sempre più vicino a May (°° almeno non sta con Ash XD N.D. Crikke)

Il parco quel pomeriggio era solare e luminoso. Jessie e James erano seduti sui rami di un albero a godersi quella calda temperatura.
-Non pensi che questo sia un mese un po’ pazzerello?- chiese James alla ragazza.
-Uhm… sì…- fece lei giocherellando con i capelli. -Meowth ci mette decisamente troppo a portarci qualcosa da mangiare!- esclamò poi, scocciata.
-Che abbia incontrato quel Toshio?- chiese lui.
-Forse…- fece lei. Poi sbuffò. -Era meglio se non lo incontravamo!-
-E perché?- domandò il ragazzo, confuso.
-Perché già a me non pareva una buona idea rapire la mocciosa pel di carota. Ora lui ci da persino gli ordini!- rispose, scocciata.
-E come mai non ti sembra una buona idea?- alla domanda di James, Jessie divenne triste.
-Penso non sia leale prendere in ostaggio al moccioso la ragazza che ama…- commentò. Tra i due cadde il silenzio.
-Ma d’altro canto non vuoi neanche che il capo ci licenzi perché non abbiamo preso Pikachu. Ho indovinato?- chiese lui, dolcemente. Lei lo guardo con tristezza.
-Già…- sussurrò.
Lei non si era mai innamorata prima di conoscere James.
Ma poteva immaginare la tristezza che si prova avendo lontano la persona che si ama…
…perché il solo pensare di poter perdere James la faceva star male.
-Pensi di essere innamorata di qualcuno?- le chiese lui.
-Sì…- rispose lei. -E tu?-
-Bhe io… forse… non comprendo bene cosa sia l’amore…- la voce del ragazzo era notevolmente insicura.
-Ora concentriamoci su altre cose, che ne dici?- chiese Jessie, sorridendo dolcemente.
Sì… ne era sicuro… era innamorato di lei…
James sorrise allo stesso modo.
-D’accordo!-
-Eccomi ragazzi! A voi il cibo!- esclamò Meowth, dandogli una mela a testa. I tre, quindi, mangiarono allegramente. -Ah! Prima che me ne dimentichi, ho incontrato Toshio prima!- esclamò il gatto.
-E che ti ha detto?- chiese Jessie.
-Che Misty arriverà qui e dovremo catturarla!- rispose il Pokèmon, leccandosi le zampe dopo aver finito la mela.
-Da quando il qua ci da degli ordini quello lì?- fece, scorbutico, James.
-L’ha mandato il capo, dobbiamo dargli ascolto!- sbuffò Meowth.
-Questa mi è nuova!- esclamò la ragazza.
-Me l’ha confidato prima…- mugolò il Pokémon, rigirando nelle zampe un petalo di ciliegio.
-Ma se l’ha mandato il capo perché non fa lui tutto il lavoro? Vuole metterci in ridicolo?- sbuffò alterato James appoggiandosi al tronco dell’albero, mentre il ramo lo sosteneva. Nel ramo accanto era seduta Jessie e vicino a lei c’era Meowth.
-Forse, se il piano riesce, ci darà qualche merito… chissà…- disse la ragazza guardando il cielo, nascosto dalle foglie dell’albero.
-Bhe…- disse il Pokémon, alzandosi. -Io vado a preparare la mongolfiera. Vedete di catturare la mocciosa…- I due ragazzi videro il gatto allontanarsi, un po’ triste e preoccupato, come se il fatto di rapire Misty non fosse il primo dei suoi pensieri.
-I mocciosi si avvicinano…- sussurrò lui. Lei sospirò.
-Prepariamoci a fare qualcosa di cui, alla fine, ci pentiremo…- sussurrò a sua volta.

Ash, Misty, Brock, May e Masato (°°’ quanta gente! N.D. Crikke) camminavano per il parco.
-Che splendida giornata!- esclamò Misty, allegra.
-Ash, ti dispiace seguirmi un secondo?- chiese Brock al giovane allenatore.
-Certo!- fece il diretto interessato.
I due si allontanarono dal gruppo.
-Posso chiederti che cosa provi per Misty?- chiese l’allevatore.
-Bhe… ecco io…- balbettò Ash. -Sono confuso ecco! Misty mi ha detto che sono cambiato e solo ora me ne rendo conto però… sento che anche i miei sentimenti per lei sono cambiati e sono in una totale confusione!- esclamò. Per Ash, Brock era una specie di fratello maggiore pronto ad ascoltarti.
-Amore!- esclamò ridendo il ragazzo di Petwer City.
-Eh?- mugolò il giovane Ketchum.
-Tu sei innamorato! Questi sono i sintomi di una persona che è cotta a puntino!- spiegò Brock.
-Davvero?-
-Già!-
-E come fai ad esserne sicuro?-
-Ti ricordo che per quanto riguarda l’amore io sono il massimo esperto!-
-Quindi…-
-Quindi dovresti confessare tutto a Misty!-
-Ne sei sicuro? E se poi lei si mettesse a ridere e…- Brock mise all’amico una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti di questo. Preoccupati di riuscire a dirle tutto quanto!- lo tranquillizzò. Ash sorrise.
-Grazie…-
I due tornarono dagli altri.
-Finalmente!- sbuffò May.
-Bhe… dovevamo parlare di cose tra uomini…- fece Brock, e si mise a ridere.
-Mi sono fischiate le orecchie tutto il tempo. Non parlavate di me vero?- chiese Misty, curiosa. Ash arrossì.
-No!- negò. Poi il ragazzo la guardò bene. Si era cambiata di abbigliamento: aveva una maglietta fucsia e una gonna lunga azzurra. Era particolarmente bellissima ai suoi occhi, ma ce l’avrebbe mai fatta a dirglielo? (T_T io dico di no, ma sono tante le sorprese che ci riserva la vita N.D. Crikke)
-Preparatevi a passare dei guai, in nome dell’amore-
-E saranno guai molto grossi, pieni di dolore-
-Proteggeremo il mondo dalla devastazione-
-Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione-
-Distruggeremo i mali della verità e dell’amore-
-E il nostro potere salirà fino alle stelle-
-Jessie!- la ragazza sbucò dall’albero e con un’elegante capriola atterrò davanti ai ragazzi.
-James!- il ragazzo con un balzo si ritrovò a fianco della compagna con in mano una rosa bianca.
-Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!-
-Arrendetevi subito o preparatevi a combattere!-
-Wooobbuffet!- esclamò il Pokémon di Jessie, sbucando all’improvviso da chissà dove
-Team Rocket!- esclamò il gruppo di ragazzi.
-Cosa volete? Come vedete ho lasciato Pikachu a fare un pisolino alla palestra!- disse Ash.
-Ma non è lui il nostro obbiettivo!- esclamò Jessie. James prese una fune e con essa tirò Misty accanto a se.
-Questa signorina se ne andrà con noi.- disse, diabolico.
-Misty!- gridò Ash.
-Eccomi ragazzi saltate su!- esclamò Meowth, arrivando con la mongolfiera.
-Toshio!- gridò shockata May. Toshio, infatti, era nella mongolfiera con Meowth.
-Salve bellezza!- esclamò ridendo malignamente. La giovane ragazza si accasciò al suolo, sul punto di scoppiare in lacrime da un momento all’altro.
-No…- sussurrò. Poi sentì le forti braccia di Brock stringerla forte per consolarla.
-Lasciate andare Misty! Immediatamente!- gridò furioso Ash. (*_* Grande Ashy N.D. Crikke)
-No! In cambio vogliamo Pikachu. Vi diremo noi altro. Meowth parti!- ordinò Toshio. Il gatto mugolò qualcosa e cominciò a far partire la mongolfiera. Ash stava correndo verso di essa.
-Misty! Misty!- gridava.
-Ash!- gridava Misty, a sua volta. Per un attimo le mani nei due si incontrarono, e anche se la mongolfiera si muoveva velocemente, il ragazzo correva a più non posso, pur di tenere la mano alla sua dolce Misty (*_* N.D. Crikke)
-Accellera.- ordinò Toshio. La mongolfiera accelerò, e le mani dei due ragazzi si separarono bruscamente. Ash rotolò a terra, mentre le grida di Misty lo incitavano a rialzarsi. E fu un attimo, nessuno dei due si vide più.
-Accidenti!- imprecò il ragazzo, battendo un pugno a terra. Gli altri lo raggiunsero, con una May che si era quasi ripresa.
-Cosa pensi di fare Ash?- chiese Masato.
-La voglio ritrovare! A tutti costi!- esclamò lui.
-E quello cos’è?- chiese May.
-A che ti riferisci?- fece Brock.
-C’è una perla lì…- indicò la ragazza. Ash la guardò bene.
-Il braccialetto della madre di Misty…- sussurrò
-Eh?- fecero gli altri.

I quattro stavano correndo per trovare altre perline.
-20…- sussurrò Ash. I ragazzi erano in un bosco, lungo un sentiero dove avevano trovato fino all’ultima perla.
-Non ce ne sono più!- esclamò Masato, dispiaciuto.
-Infatti. Le perle del braccialetto sono 20, e sono finite…- sussurrò il giovane Ketchum.
-Sì è fatto tardi, ci penseremo domattina con tranquillità…- fece Brock. Poi guardò l’amico, molto triste.
-Avviatevi, vi raggiungo tra poco…- sussurrò.
-Ma…- fece May.
-Okey!- esclamò il ragazzo di Petwer, fiducioso.
-Ma Brock! Sei sicuro?- chiese Masato. Il ragazzo annuì.
-Sì…-

Ash si stava avviando verso la palestra quando uno speciale oggetto esposto in una vetrina di una bigiotteria lo attirò particolarmente.
-Ma quello è…- sussurrò.

Misty singhiozzava silenziosamente. Era notte fonda. La luna passava dalla finestra di quella piccola casa di legno in mezzo al bosco ed illuminava il buio interno. All’improvviso un’ombra si avvicinò alla ragazza, la quale non aveva neanche la forza per gridare, e poi, con un fazzoletto che le impediva di parlare, non era una grande impresa.
-Ciao!- sussurrò Jessie, facendosi vedere, quindi le tolse il fazzoletto.
-Che cosa ci fai qui?- sussurrò Misty, curiosa.
-Sono stata contraria al tuo rapimento sin dall’inizio…- disse la ragazza, membra del Team Rocket. Poi prese fiato e continuò il discorso: -Non trovo giusto rapire la persona di cui si è innamorati…-
-In che senso?- chiese la capopalestra.
-Nell’unico senso che c’è: è ingiusto, è un colpo basso sia per te che per il moccioso!-
-Ma perché avete rapito ME? Io… cioè lui… lui non mi ama affatto…- Jessie si mise a ridere, il più piano possibile.
-Ne sei proprio sicura?- le chiese. Misty la guardò allibita.
-Perché mi fai questa domanda?-
-Perché penso che tu non abbia ancora capito i sentimenti che il moccioso prova verso di te…-
-Ash!-
-Uhm?-
-Si chiama Ash! Vi pare così difficile come nome?-
-No, ma oramai siamo abituati da tanto a chiamarlo moccioso…- Jessie sospirò. -Comunque,- aggiunse -Sono convinta che… uhm… Ash? Sì, sono convinta che Ash sia innamorato di te!-
-E da cosa lo intuisci?- chiese Misty, piena di sconforto. Era oramai convinta che a lui non piacesse neanche un po’
-Chi ha cercato di salvarti fino all’ultimo secondo? Chi era letteralmente furioso per averti rapita?- chiese Jessie, quasi ridendo. La capopalestra arrossì.
-In effetti hai ragione…- l’altra annuì felice.
-Certo che ho ragione! E penso che tu debba confessarti a lui, o non capirà mai ciò che provi!-
-Grazie…- la voce della giovane era dolce e piena di ringraziamento. -Sono in debito con te!-
-Oh ma per cosa?- fece l’altra, modesta.
-Piuttosto… tu sei innamorata?-
-Eh?- fece Jessie, arrossendo violentemente. Poi sorrise: un sorriso caldo e pieno di felicità. Per Misty era strano vederla a quel modo. -Sì!- rivelò. -E non appena sarà finita tutta questa storia gli confesserò ogni cosa!- esclamò entusiasta.
-Anche io farò lo stesso con Ash!- esclamò l’altra. Le due si sorrisero reciprocamente, poi, andarono a dormire.
…Toshio aveva osservato ogni cosa…
Lasciò che Jessie tornasse a dormire per dirigersi dalla giovane ragazza.
-Buonasera signorina, non lo sai che le brave bambine devono dormire a quest’ora?- chiese, ridendo. Poi prese dalla tasca un coltellino. La ragazza gridò con tutta la sua forza, ma era inutile, e le lacrime scendevano senza sosta rigando il suo volto. -Mi divertirò lo sai?- fece lui, ridendo.

La luce del sole di quella mattina era particolarmente abbagliante.
Tuttavia per Ash non era nulla: voleva ritrovare Misty!
Quella notte non era nemmeno riuscito a dormire.
Era incredibile come il pensiero di lei lo tormentasse a tal punto. Pur tuttavia non riusciva a darsi pace: cosa provava realmente? Era amore come diceva Brock?
Quell’emozione che gli attraversava il petto da parte a parte ed impediva ogni suo pensiero, si chiamava amore?
Quella sensazione di eterno benessere quando stava accanto a lei era davvero quell’affetto straordinario che supera l’amicizia?
La confusione si era impadronita di Ash Ketchum.
Ma più di ogni cosa, temeva che quei maledetti avessero fatto del male alla sua Misty.
-Ehi! Lì c’è una casetta: perché non vediamo se possono darci informazioni?- chiese May.
-Ottima idea! Forza corriamo!- fece Brock.
-No…- sussurrò Ash. -E se loro fossero lì? Potrebbe essere il luogo dove è stata portata Misty!-
-Da che lo deduci?- chiese Masato.
-C’è la mongolfiera del Team Rocket lì vicino.- fece notare il giovane Ketchum.
-Già!- esclamò Brock. -Ma è solo una mia impressione che quando si tratta di Misty tu diventi improvvisamente più sveglio?- chiese, diabolico (XDD loool N.D. Crikke)

Misty era dentro la casetta che Ash e company avevano adocchiato, e stava soffrendo. Piangeva, e soffriva, ma nello stesso tempo le faceva molto male la ferita sulla sua guancia. Quella era stata la notte più infernale che avesse mai passato. Era piena di tagli, alcuni ancora sanguinanti, e la sua gonna era da buttare da quanto tagliata. Anche la sua maglietta era in condizioni abbastanza penose, ma almeno riusciva ancora a coprirle il petto. In più aveva una ferita sulla guancia, ancora sanguinante.
La ragazza sospirò un attimo.
…almeno Toshio non le aveva preso il suo tesoro più prezioso…
-MISTY! Misty sei qui?- sentì gridare: era la voce di Ash. La ragazza cercò di emettere un grido abbastanza forte, anche se imbavagliata.
-Zitta!- urlò Toshio, dandole un cazzotto sullo stomaco. Jessie stava per intervenire ma James la fermò mettendole una mano sulla spalla e scotendo il capo lentamente. Tonfi sordi e sempre più forti colpivano la porta e un barlume di speranza splendeva negli occhi di Misty. La porta di legno cadde e sulla soglia c’era un Ash terribilmente infuriato.
-Misty!- esclamò correndo dalla ragazza e non curandosi degli altri. La slegò e le tolse il fazzoletto: era libera.
-Cosa pensi di fare?- chiese Toshio. Il ragazzo si voltò lentamente verso di lui, scoprendo di avere una pistola alla testa.
-Vuoi uccidermi?- chiese poi, semi infuriato.
-Sai, in questa pistola c’è una sola pallottola. Vogliamo scoprire assieme se ti colpirà?- fece Toshio, diabolico. May guardava la scena, dalla soglia della porta: non poteva credere che il ragazzo che amava fosse tanto spietato. Questo premette il grilletto, ma non ne uscì la pallottola.
-Fortuna, immagino…- fece Ash, ironico.
-Sai la tua amica è molto di compagnia…- rise l’altro. Ketchum ebbe un brutto presentimento e la rabbia si impossessò di nuovo di lui. Gli strappò la pistola dalla mano e gliela puntò in fronte.
-Cosa hai fatto a Misty razza di bastardo?-
-Calmati… non l’ho violentata se è questo che intendi…- lo tranquillizzò Toshio. -Mi ci sono solo divertito facendole del male, come puoi vedere…- Ash si voltò un attimo per vedere l’amica, che si era accasciata al suolo piangente. La sua gonna, la maglietta, il suo viso, le mani… sembrava un massacro, Misty era piena di ferite da taglio. (°O° N.D. Crikke)
-Tu…- sussurrò il ragazzo con voce roca, con il cappello che nascondeva i suoi occhi. Misty smise un attimo di piangere per guardarlo. Sembrava tenesse così tanto a lei… intanto tra le mani aveva una collanina d’oro, che nessuno le aveva mai visto. Alla collanina c’era un ciondolo piuttosto grosso dove si poteva riporre una foto. E difatti lì c’era la foto di Ash, di quel ragazzino ottuso che aveva amato sin dal primo attimo che l’aveva visto: quello… era il suo tesoro più prezioso…
-Cosa c’è Ketchum?- chiese Toshio, elaborando una strategia per togliergli la pistola di mano.
-Hai osato troppo, sei riuscito a farti odiare da me, e non è una cosa facile, credimi. Per la prima volta sono veramente arrabbiato!- ringhiò Ash.
-Santo cielo, non ho mai visto Ash così…- sussurrò Brock. May e Masato stettero ad ascoltarlo con uno sguardo confuso. -Così infuriato…- Ash premette il grilletto della pistola.
-Fortuna anche questa non trovi?- chiese ironicamente. Toshio lo aggredì ed entrambi finirono a terra, puntandosi al pisola l’uno contro l’altro
-Dannato! Pagherai per esserti intromesso nei nostri affari!- gridò il membro del Team Rocket. Gli prese di scatto la pistola dalle mani e gliela puntò al cuore, con il dito sul grilletto. -E adesso muori maledetto!- esclamò premendolo. Per un fulmineo movimento di Ash, la pallottola lo colpì solo di striscio su una spalla.
-Aow!- urlò, in predo al dolore.
-Ash!- esclamò Misty, andandogli vicino. Strappò dalla gonna un pezzo di stoffa e glielo legò dove la pallottola gli aveva procurato le ferite.
-Grazie Mist…- fece lui, dolcemente.
-Attenti voi due!- li avvertì Jessie. Dietro di loro Toshio li voleva pugnalare (°O° N.D. Crikke)
-Oh no!- gridò Masato, in preda al panico più totale.
-Sai Ash, non voglio uccidere te, tu potresti essere prezioso per il Team Rocket ma Misty oh… lei andrà all’altro mondo comunque!- esclamò Toshio, ridendo. Aveva una voce strana, come se avesse perso di colpo la ragione. Nei suoi occhi, si leggeva la pazzia.
-Misty!- esclamò allarmato Ash, abbracciandola, e proteggendola col suo stesso corpo.
-Jessie! Che ti è saltato in mente di avvertire i mocciosi!- esclamò, irato, Meowth. La ragazza aveva come di colpo perso la voce.
-Secondo me, invece ha fatto bene! Non reggo nemmeno io questa situazione!- esclamò James, infuriato. Quindi andò velocemente dietro Toshio, il quale si volto di scatto.
-Cosa pensi di fare tu?- gli chiese questo.
-Spero qualcosa!- rispose il ragazzo dandogli un pugno sulla guancia che lo fece sdraiare a terra.
-Ehi James! Voi prenderti tutto il divertimento?- chiese Brock, andando a tenerlo fermo con il membro del Team Rocket. Ash si staccò da Misty e guardò Toshio che ringhiava e cercava di liberarsi.
-L’incubo sembra finito…- disse.

Infine, chiamarono la polizia. Si scoprì, inoltre, che il vero nome di Toshio era Jousha, un ricercato per truffa ed omicidio. L’agente Jenny garantì che sarebbe stato sbattuto in una cella per minorenni.
E così era tutto finito. Tutte le preoccupazioni sembravano essersene finalmente andate.
Però…
-Ash, mi aiuteresti a spostare questa roba?- chiese Misty al ragazzo.
-Sì, aspetta un attimo!- rispose questo.
In pochi giorni molto era cambiato. May aveva deciso di diventare capopalestra di Cerulian un po’ per permettere a Misty di andare con Ash alla lega, e un po’ per seguire le orme del padre, capopalestra di una cittadina di Oenn. In più sapeva di per certo che Brock le avrebbe insegnato, almeno per i primi giorni, a dirigere una palestra, il che le faceva un grande piacere.
-Brock! Mi aiuteresti a preparare altri volantini per l’inaugurazione della palestra?- chiese May.
-Sì, vengo subito!- esclamò Brock.
Jessie e James avevano dato le dimissioni e si erano fidanzati. In realtà sapevano di non essere malvagi, ma soprattutto di essere sprecati per il Team Rocket. Dopo aver visto quanto si guadagnava ad essere assistenti dei capopalestra, poi, avevano decidere di intraprendere tale professione. Meowth, invece, era stato licenziato e aveva deciso di vagare per il mondo.
-Jessie cara, andiamo ad appendere questi bei volantini?- chiese James, con in mano i volantini che aveva già preparato May.
-Okey!- rispose la ragazza.
Quel giorno era veramente caldo, forse perché finalmente stava per arrivare Giugno. E lì quel pazzo Maggio si sarebbe interrotto.
A parte Jessie e James che erano andati ad attaccare volantini, e Masato che era in giro a spargere la voce della nuova apertura della palestra –la quale per uno strano caso, coincidenza con la lega di Oenn– tutti quanti erano in palestra. Ash e Misty spostavano e cercavano di rimettere a nuovo la palestra. May e Brock, invece, preparavano volantini.
-Accidenti!- esclamò May. -Sono finiti dei colori! Devo andare a comprarli!-
-Ti accompagno, tanto che devo andare al bar per prendere qualche bibita fresca. Ne volete anche voi?- fece Brock.
-Sì! Per me una Fanta Lemon!- esclamò Misty.
-Uhm per me… una Fanta normale.- disse Ash.
-Okey! Torniamo il prima possibile!- esclamarono i due, andando via. Ash e Misty erano rimasti soli.
-Certo che Brock e May sono sempre insieme!- rise la ragazza.
-Già, forse c’è sotto qualcosa!- esclamò lui, contento per l’amico.
-E tu?- chiese lei, seria, mentre radunava cianfrusaglie varie.
-Uh?- fece lui, confuso.
-Ti piace qualcuno?-
-Ehm a me ecco… bhe sì…-
-E chi è?-
-E a te piace qualcuno?-
-Ash! Stai cambiando argomento?-
-Bhe, avrò un motivo per dirti chi mi piace se prima me lo dici tu, giusto?- Il silenzio avvolse i ragazzi.
Misty era indecisa nel fare la prima mossa. Aveva promesso a Jessie che gli avrebbe rivelato i suoi sentimenti però…
Ash, dal canto suo, era piuttosto imbarazzato: non riusciva a trovare le parole adatte.
-Sì… mi piace un ragazzo…- cominciò lei. -E’ bello, gentile, sempre allegro… e lo conosco da una vita. A volte è imbranato e infantile ma di recente ha dimostrato di essere un uomo…- e detto questo lo guardò negl’occhi, dolcemente.
-Misty vuoi dire che…?- fece lui, stupito.
No… non poteva essere vero, sarebbe stato un sogno se…
-Sì Ash Ketchum, io sono innamorata di te…- quelle parole riuscirono a mandare Ash direttamente in Paradiso.
Misty lo amava, non era uno scherzo.
Adesso mancava poco per essere felice…
-Anche io Misty sono follemente innamorato di te. Sin dal primo attimo in cui ti ho vista, sin dal primo momento in cui ti ho conosciuta, ho sentito per te qualcosa che andava ben oltre la semplice amicizia…! Ma ammetto di essermene accorto solo da pochi giorni…- dichiarò lui, guardandola negl’occhi per un istante senza fine
-Ash io non sapevo che…- disse Misty. Lui le mise un dito sulle labbra e poi poggiò la sua mano sulla guancia di lei.
-Lo dirò per dieci, cento, mille volte. Se vedrò una stella cadente non esprimerò nessun desiderio perché ho già tutto quello che mi rende felice: tu…- sussurrò
-Oh Ash…- fece lei, avvicinandosi al volto di lui. E le loro labbra si incontrarono in un dolcissimo bacio. Poi si staccarono. -Vorrei che quest’attimo non finisca mai…- ammise la ragazza.
-E non finirà, non finirà finche non staremo insieme…-disse lui.
-Hai ragione!- esclamò lei, raggiante. Poi sobbalzò.
-Che c’è?- chiese Ash.
-L’avevi detto ricordi?- fece lei.
-Cosa?- chiese lui, confuso.
-Che avresti avuto il coraggio di baciarmi…-
-Ah già! Bhe, te l’avevo detto! Comunque ho una cosa per te!- il ragazzo si frugò in tasca, tirandone fuori un braccialetto. Il filo era d’argento e riempito con delle perline. Tra la metà delle perline c’era un ciondolino d’argento a forma di cuore, con un piccolo smeraldo al centro.
-Ma queste perle sono…- fece Misty, ricordando.
-Già! Ho riunito le perline del bracciale di tua madre e le ho messe un quest’altro bracciale aggiungendo qualcos’altro: questo simpatico ciondolino! La sera che sei scomparsa ho vagato per le vie di Cerulian City e mi ha colpito questo bel braccialetto con solo una pietruzza. Ho passato la notte ad infilare le perline (°°’ ma se erano solo 20! N.D. Crikke) ma… ecco il risultato!- raccontò Ash. Lei sorrise, con le lacrime agli occhi.
-Sei la cosa migliore che mi potesse capitare!- esclamò baciandolo su una guancia. Lui arrossì un poco, non c’era molto abituato
-Bhe… grazie…!- fece, e teneramente abbracciati continuarono a pulire la palestra.

Brock e May stavano tornando alla palestra con in mano delle buste.
-Grazie per avermi aiutato- disse lei, sorridendo al ragazzo.
-Di nulla!- rispose lui.
-Andiamo alla palestra?-
-Ora che finalmente Ash e Misty sono da soli? Ma vuoi scherzare?-
-Eh già… in questi ultimi giorni non hanno avuto occasione di parlare molto…-
-Sono successe così tante cose che loro stessi saranno molto scossi dagli avvenimenti. Lasciarli da soli il più a lungo possibile è un modo per aiutarli a confessarsi l’uno all’altra!- May guardò Brock un po’ confusa. Poi il suo sguardo si addolcì e la sua bocca s’inclinò in un dolcissimo sorriso, il quale fece arrossire un pochino il ragazzo.
-Tu li conosci molto bene eh?- chiese. Lui annuì.
-Ti ricordo che è da tantissimo tempo che ci conosciamo, e nell’attimo stesso in cui li ho lasciati da soli non è successo nulla. Andandomene speravo si chiarissero macché! Hanno incontrato Tracy e addio sentimenti! Però… allora erano troppo giovani, forse non potevano arrivare a pensare sentimenti tanto complessi. Misty ne era in grado, ma Ash è sempre stato troppo tonto per capire…! Forse lui ha cominciato a comprendere i suoi sentimenti per lei quando se n’è andata… da quando le loro strade si sono divise entrambi sono cresciuti molto soprattutto nell’animo, e sono arrivati ad un punto in cui potevano capire perfettamente cosa da tempo li univa…- la parole del ragazzo colpirono molto May.
Era un discorso degno di lui: complesso per la mente ma semplice per il cuore.
La ragazza rise. -Cosa c’è? Ho detto qualcosa che non va?- fece il ragazzo, imbarazzato.
-No!- esclamò lei. -Semplicemente penso che tu sia una persona davvero speciale. E rido perché non mi sarei mai aspettata che il duro Brock fosse in realtà tanto dolce!- Questo fece arrossire ancora di più Brock.
-Bhe… così mi metti in imbarazzo!- fece, abbassando il capo.
-Dai! Andiamo a prenderci un gelato!- esclamò May, sorridente e allegra.
Il sorriso…
Sì, era quel sorriso che aveva fatto capire a Brock che May era la ragazza dei suoi sogni.
Forse un po’ sbadata, forse un po’ ancora bambina, ma era comunque lei che gli aveva rubato il cuore…

Meowth camminava per le strade di Cerulian City, con sguardo triste. Era passato del tempo da quando Toshio era stato arrestato, ma in qualche modo pensava che non fosse ancora successo. La sua mente si rifiutava sia di accettare quel ragazzo come membro del Team Rocket, sia di adeguarsi al fatto che i tre membri di una squadra sempre unita si fossero licenziati e divisi.
Il Pokémon ancora non credeva a tutto ciò che era comunemente chiamata verità e tutto ciò solo per colpa del suo orgoglio. Il suo orgoglio felino era l’unica cosa che gli rimaneva, e anch’esso se ne stava andando, così come il desiderio di una vita felice.
-Meowth!- esclamò qualcuno dietro di lui. Il diretto interessato si voltò. Vedendo Jessie e James, entrambi sorpresi di vederlo.
-Ragazzi…- fece lui, con le lacrime agli occhi.
…Ecco, piangendo il suo ultimo briciolo di orgoglio se ne stava andando…
…era tutto ciò che lo collegava con una vita serena…
…ma dentro di lui, in un angolino remoto del suo cuore…
…sperava ardentemente di poter essere ancora felice, come lo era stato in tanti anni vicino a Jessie e James…
-Meowth! Vieni qui, fatti abbracciare!- esclamò dolcemente la ragazza, aprendo le braccia per accoglierlo.
Il bisogno d’amore era una cosa che al Pokémon era sempre mancata, sempre.
E adesso Jessie gliela stava offendo gratuitamente.
Gliela stava offrendo senza chiedere nulla in cambio ma soprattutto…
-Jessie… James…- sussurrò, prima di buttarsi tra le braccia dei suoi amici.
…sopra ogni cosa sapeva che l’amore che stava ricevendo sarebbe durato in eterno.
Si era sbagliato, anche distruggendo il suo orgoglio era pur sempre felice…
-Meowth… stai bene?- chiese James.
-Shh…- lo ammonì dolcemente lei. -Si è addormentato.-

-Oenn?- chiese Ash, sorpreso, mentre trasportava una cassa sul camion dei trasporti.
-Sì!- esclamò Misty, sorridente. -Il giorno dell’apertura della palestra e l’inizio del torneo coincidono. Tuttavia puoi sempre parteciparvi!-
-Coma mai mi stai dicendo questo?- chiese lui, confuso.
-Bhe, per colpa mia non hai finito il tuo viaggio di formazione per quest’ultima lega, la lega che, una volta per tutte, ti permetterà di misurarti con il miglior allenatore del mondo, l’unico Pokémon Master esistente sull’intero pianeta, e tentare di realizzare il tuo sogno!- rispose lei. Lui ci rifletté un attimo.
-Bhe, in effetti ho cominciato questo viaggio proprio per diventare un Pokémon Master, da una parte l’avevo dimenticato… Però non ne vale la pena. Il titolo più ambito non mi interessa se ho accanto una persona che entrambi conosciamo molto bene!- esclamò con una certa ironia.
-Parli di Pikachu?- fece lei, sarcastica (XD lol! N.D. Crikke)
-No!- affermò lui serio. -Parlo del mio cappello!- esclamò scherzosamente.
-Non fare il deficiente!- lo sgridò lei e poi entrambi cominciarono a ridere. Masato, il quale era tornato in quel medesimo istante, li guardo invidioso.
Erano così felici insieme… e sembrava che loro formassero un mondo apparte, dove nessuno poteva distruggere il loro rapporto…

May e Brock erano seduti ad un tavolino all’aperto di un bar per prendere una bibita e lui la osservava già da un po’. Lei si sentiva un po’ imbarazzata da quello sguardo, contando poi che lui, per hobby, era anche un maniaco.
-Come mai mi fissi?- chiese timida.
-Bhe, se qualcuno fissa la ragazza che ama penso non ci sia nulla di male!- esclamò lui semplicemente, con un gran sorriso (°O° che coraggio! --‘ o forse sfacciataggine? N.D. Crikke)
-Oh…- fece la ragazza, arrossendo come un peperone e abbassando lo sguardo sul tavolino. -Vuoi dire che…?- disse, alzando gli occhi speranzosa, e intanto pregava che le sue deduzioni fossero vere…
-Si May… io ti amo.- si confessò Brock.
-Oh Brock, anche io… anch’io ti… ti amo…- disse May, con qualche lacrima di felicità che le solcava il viso.
-May… non pensavo cioè… com’era possibile che…- il ragazzo era troppo agitato per parlare normalmente. Prese le buste e la fece alzare, portandolo in un posto speciale.

-Partite?- esclamò sorpreso Brock. I ragazzi stavano cenando insieme alla palestra, quando Ash aveva dato la notizia.
-E quando?- fece Masato.
-Bhe… il più presto possibile, contando che la lega è tra poco…- rispose Misty.
-Quindi… siete sicuri di voler partire?- chiese May, speranzosa che invece restassero
-Sì!- affermò Ash.
-Bhe, magari domani sera… ho sentito che la sera è ottima per partire cosicché la mattina si è riposati e pronti per il viaggio!- esclamò la ex capopalestra.
-Aspettate, volete dire che non viaggiate a piedi?- chiese James.
-Esatto, mancano pochi giorni, sarebbe un’incoscienza. Perciò prenderemo l’aereo.- spiegò il giovane Ketchum. Improvvisamente la cena diventò molto silenziosa…

L’aereo di Ash e Misty solcava il cielo azzurro e limpido. Erano diretti a Iridopoli. Ash Ketchum aveva conquistato tutte le otto medaglie necessarie per la lega ed era diretto lì. Solo gli dispiaceva di fare le cose in fretta, ma finalmente il suo sogno si sarebbe avverato:
Pokémon Master. (°°cosa ci troverà Ash ad esserlo, quando ha già Misty, devo capirlo N.D. Crikke)
Ma… era davvero quello che voleva? (°°’ se non lo sa lui, io di certo non lo so XD N.D. Crikke)
-Ci siamo…- fece Misty. Il ragazzo guardò oltre il finestrino e vide lo stadio.
-Bene.- disse. La ragazza lo guardò tristemente:
Non aveva quello sguardo entusiasta con cui aveva affrontato gli incontri precedenti.
Cosa gli stava succedendo?

I due ragazzi stavano camminando per il parco di Iridopoli.
«Bene, ho inserito i dati signorino Ash Ketchum» aveva detto l’infermiera Joy. «Domani si svolgerà la parata che dichiarerà l’inizio del torneo. Naturalmente ad essa parteciperà anche il maestro!»
«Il maestro?» aveva chiesto Misty.
«Sì! Il grande e leggendario Pokèmon Master Jousha Robinson.» spiegò l’infermiera.
«Jousha?» aveva chiesto Ash. In effetti il nome era familiare (^____________^ma va! N.D. Crikke)
-Che ne pensi?- chiese Misty al ragazzo.
-Di cosa?- fece lui, confuso.
-Sarà il Jousha che conosciamo? Voglio dire… Toshio?-
-Non penso: è in prigione!-
-Ma ricordi le sue parole… vero?-
«Ritornerò statene certi! E allora per entrambi non ci sarà scampo!»
Quel grido era rimasto impresso nel cuore di Misty. E proprio quando si era tranquillizzata l’infermiera aveva detto il suo nome. Quindi si chiedeva se fosse o meno in pericolo…

May aveva appena recuperato la posta. Erano centinaia le persone che si stavano congratulando con lei per l’incarico ottenuto. D’un tratto, mettendo in ordine le lettere sbattendole sul tavolo, qualcosa di tagliente uscì dai fogli e le procurò un taglio.
-Ahi!- esclamò, quindi si diresse subito in bagno a medicarlo. Prima lo disinfettò accuratamente poi ci mise un cerotto. -Strano…- disse tra se. -E’ un taglio troppo profondo per essere stato procurato dalla carta…- ritornando al tavolo, poi, vide una limetta per le unghie con sopra un po’ di sangue. Guardandola bene May capì che non era una semplice limetta per le unghie: era una piccola lama molto affilata. Terrorizzata cominciò a frugare tra le lettere, sperando di trovare qualcosa. Improvvisamente notò che una di esse era insanguinata. La ragazza ipotizzò che una goccia di sangue fosse scivolata dalla lama su di essa. Lentamente la prese e lesse a chi era destinata:
«Misty Waterflower e Ash Ketchum»
Senza esitazione May aprì la busta. C’era un foglio di carta piuttosto giallastra, e la scrittura su essa era piuttosto tremolante. La penna stilografica di chi l’aveva scritta doveva perdere evidentemente…
«Carissimi Ash e Misty
Vi sto scrivendo dalla prigione…»
-TOSHIO!- gridò, facendo un salto all’indietro. Con terrore continuò a leggere, riga per riga, diventando sempre più bluastra in viso. -Non è possibile…- sussurrava mentre leggeva. Le sue mani tremavano e tenevano convulsamente il foglio, quasi sul punto di strapparsi. Gli occhi erano spalancati, e il suo respiro era affannato.
«Jousha, Pokémon Master, Membro del Team Rocket, detto anche “Il Sicario Mascherato”»

Jessie camminava tranquilla per le strade deserte di Cerulian City. D’un tratto intravide una persona volta in un mantello nero, piuttosto agitata.
-Chi è…?- sussurrò a se stessa. La persona avvolta nel mantello la vide e si avvicinò fulminea a lei, stringendole la gola con una corda.
-Non dire a nessuno quello che succederà adesso!- ordinò a voce bassa.
-Toshio?- chiese sorpresa Jessie, riconoscendo la voce.
-Shhh sta zitta se vuoi salva la vita!- esclamò estraendo una pistola e puntandogliela alla fronte. Quindi premette il grilletto, ma non uscì nulla. -Ti ricordi come ho fatto con Ash Ketchum? Chissà quando ti colpirà la pallottola!- scherzò ridendo.
-Cosa vuoi?- chiese lei spaventata.
-Dove sono Ash e Misty?- fece lui, premendo sempre di più la pistola alla tempia della ragazza.
-Oenn! Alla lega!- rivelò Jessie, spaventata. Jousha premette il grilletto. Lei sentì chiaramente lo scatto della pistola, ma che era vuota, ancora una volta.
-Fortuna!- esclamò lui. -Ma prova a dire una parola a qualcuno di ciò che è successo e non vivrai ancora a lungo!- puntualizzò andandosene. La ragazza si accasciò al suolo terrorizzata, mentre spirava un alito leggero di vento, ma freddo e pungente come il ghiaccio più spesso.

May, Masato, Brock, Jessie, James e Meowth stavano cenando.
-Oggi ho trovato un lettera di Toshio, vuole vendicarsi di Ash e Misty…- disse May.
-Sul serio?- chiese Brock.
-La lettera diceva che sarebbe evaso il più presto possibile e che l’avrebbe fatta pagare a tutti e due…- continuò lei. A Jessie, improvvisamente, cadde il cucchiaio con cui mangiava la sua porzione di minestrone.
-Qualcosa non va Jessie?- le chiese preoccupato James.
-Eh? N-no, va tutto benissimo James!- fece lei.
-Comunque la faccenda si fa grave: Toshio è pericoloso, ma almeno non sa dove sono Ash e Misty, se la lettera è stata indirizzata qui…- fece Masato. Jessie si morse il labbro inferiore: sapeva eccome dove erano Ash e Misty, e tutto per colpa sua…

La parata che segnava l’inizio della lega aveva attirato molta gente da molte parti del mondo. Ash era in piedi ai lati della strada che vedeva sfilare la banda. Questa suonava allegra, certa che sarebbe stata una grande festa. E quello stesso attimo, a Cerulian City, May stava diventando capopalestra. Quella ragazza aveva fatto tantissimi progressi ed era orgoglioso di lei. Avrebbe voluto essere lì a farle le congratulazioni, ma non poteva, non poteva perché si stava svolgendo la lega.
E pensare che l’aveva interrotta a causa di Misty…
Al solo pensare il suo nome il cuore accelerò i battiti al secondo.
Era così innamorato di lei, che avrebbe dato la vita per proteggerla.
Non gli importava di realizzare un sogno infantile come diventare Pokémon Master.
Aveva lei, e ciò gli bastava (°° e allora che cazzo ci fai lì, pronto a diventarlo? N.D. Crikke)
E allora come mai era lì, pronto a diventare Pokémon Master? (°°’ appunto… N.D. Crikke)
E poi…
Se il campione fosse stato proprio Jousha erano in pericolo!
La situazione gli era evidentemente sfuggita di mano. (°° ma va? N.D. Crikke)
Ma oramai era impossibile tornare indietro.

May stava spolverando l’interno della palestra. Ash era alla parata della Lega e mancava solo un giorno all’apertura della palestra. Misty sarebbe stata felice di aver ceduto a lei la palestra e Brock, forse, sarebbe stato orgoglioso di lei.
D’un tratto la ragazza si fermò.
Chiuse gli occhi ricordando in ogni minimo dettaglio quel giorno…
«Come mai mi fissi?» aveva chiesto timida, al quel piccolo bar, quel giorno di Maggio.
«Bhe, se qualcuno fissa la ragazza che ama penso non ci sia nulla di male!» aveva risposto lui semplicemente, con un gran sorriso. Il cuore della ragazza in quel momento aveva cominciato a battere più forte.
«Oh… Vuoi dire che…?» aveva detto, alzando gli occhi speranzosa, e intanto pregava che le sue deduzioni fossero vere…
«Si May… io ti amo» si confessò Brock.
May sospirò: quello era stato il giorno più bello della sua vita. E poi…
Brock l’aveva portata in un campo fiorito.
Un solo scambio di sguardi…
Lo stesso sorriso che illuminava il volto ad entrambi…
Brock le aveva preso il viso tra le mani…
…e le aveva dato un dolce bacio sulle labbra.
May si ritrovò a volteggiare felice per la stanza, ballando con la scopa (°°’ N.D. Crikke)
-Ehilà! Come sta la bella Cenerentola?- chiese qualcuno, all’ingresso della palestra. La giovane ragazza fece cadere la scopa e i suoi occhi si riempirono di paura.
-Toshio…- sussurrò spaventata.
-Sì! Proprio io, anche se il mio vero nome sarebbe Jousha Robinson, sai?- spiegò lui, con un ghigno sul volto.
-Bhe, se ti permetti oramai sono abituata a chiamarti Toshio… che cosa vuoi da me?- chiese la ragazza, accasciandosi a terra.
-So dove sono Ash e Misty.- Quelle poche parole misero timore nella ragazza. -E… temo siano in pericolo. Ti consiglio di mollare la palestra quando combatterà contro di me!- Il ragazzo ghignò ancora, sicuro di se.
-E come farà a combattere contro di te?- chiese May.
-Bhe… sono o non sono un Pokémon Master?- fece lui.
-Oh santo cielo…- sussurrò la ragazza. Poi lui estrasse una pistola dalla tasta dei calzoni e gliela puntò incontro.
-Stavolta la pallottola c’è eccome…- ringhiò, stanco di fallire. Sparò un colpo, un solo colpo che, per un’immensa fortuna, la colpì ad una spalla. May gridò più forte che poteva: era un dolore immenso il suo: non aveva mai provato tanto dolore fisico in tutta la sua vita.
-MAY!- gridò qualcuno alla porta: Masato. Il bambino guardò la sorella che urlava e piangeva per quella ferita. -Ancora tu Toshio! Ma ti vuoi decidere a lasciar in pace mia sorella?- chiese, piangente.
Sua sorella era ciò di più caro che aveva: era la sua famiglia!
I suoi genitori erano lontani in quel momento, e aveva solo lei, solo quella ragazza un po’ sbadata che, geneticamente parlando, era sua sorella. (°°’ oggi mi sento malata XD N.D. Crikke)
-Smamma moccioso.- disse il ragazzo, andandosene. Alla soglia della porta vide Brock che, evidentemente, lo aspettava furioso. Aveva le mani in tasca e guardava il ragazzo con un’espressione omicida.
-Masato, chiama un’ambulanza.- disse l’ex capopalestra di Petwer City.
-Subito!- esclamò lui correndo in casa. Anche le grida di May si erano placate e nella stanza dominava il silenzio.
-Jousha, dico bene?- chiese il bruno. Il ragazzo interpellato lo fulminò con gli occhi.
-Sì.- disse.
-Cosa vuoi da May?-
-Non sono affari che ti riguardano-
-Io invece direi di si-
-E come mai?-
-Non ti deve interessare. Io ti ho fatto la domanda per primo- Brock si mise a braccia conserte davanti a lui e lo guardò dritto negli occhi.
-Lascia stare tu!- esclamò dandogli la sua pistola nel petto. Il ragazzo di Petwer la prese, mentre vide l’altro andare verso la porta e fermarsi. -Avanti, hai l’occasione di spararmi con la mia stessa pistola. Che aspetti?- lo provocò.
-Non sono un assassino- rispose.
-E allora restituiscimi la pistola- disse, tendendo la mano.
-No!- rispose secco Brock. -Perché l’assassino sei tu.- Jousha ringhiò, voltò le spalle al ragazzo e sbatté la porta. In uno scatto fulmineo Brock buttò a terra la pistola e andò a vedere le condizioni di May. -Va tutto bene?- chiese premuroso.
-Bhe… non tanto- rispose lei, stringendo i pugni per il dolore. Poi si sentì in lontananza il suono dell’ambulanza.
-Stanno venendo per aiutarti, mia piccola May…-(*…* Brock sembra tanto dolce! °°?Esagero? XD N.D. Crikke) disse con un grande sorriso, che fece sciogliere il cuore di lei come cioccolata al sole.

Brock, Masato, Jessie e James erano all’ospedale e aspettavano notizie di May. Brock più di tutti era molto agitato. Era seduto e si teneva convulsamente la testa, poi si alzava e con le mani in tasca camminava per tutto il corridoio. Masato, invece, aveva lo sguardo preoccupato verso la porta della sala operatoria.
«Dobbiamo prelevarle la pallottola dal braccio» quelle parole avevano fatto passare un brivido freddo lungo la schiena del bambino. D’un tratto si rannicchiò su se stesso e cominciò a piangere a dirotto. Jessie e James, con sapendo che fare per il suo fragile cuore, gli si avvicinarono preoccupati e cercarono di consolarlo il meglio possibile. La luce della sala operatoria si spense e Brock saltò in piedi, davanti al dottore appena entrato in quel corridoio.
-Operazione riuscita!- esclamò in un sorriso. Il ragazzo tirò un sospirò di sollievo.
-Possiamo vederla?- chiese. Il dottore annuì.
-Evviva!- esclamò Masato, trasformando le sue lacrime di dolore in lacrime di gioia.
-Uno alla volta però.- si raccomandò il dottore.
-Allora vado io.- fece Brock, avviandosi, mentre gli altri lo guardavano. Jessie porse un fazzoletto a Masato.
-Grazie.- fece lui, e si asciugò gli occhi.
-Senti… non ti dispiacerebbe se Brock diventasse… tuo fratello?- chiese la ragazza, sorridendo.
-Sì!- esclamò lui. -Perché è una bravissima persona!- (°°’ in questa fic soprattutto XD N.D. Crikke)

I giorni erano passati come niente. E l’incontro finale si sarebbe deciso in quello stesso giorno. Una giornata di sole tra le più belle: il 1^ Giugno perché finalmente, una volta per tutte, quel mese di Maggio era stato lasciato alle spalle e così doveva essere anche per una certa persona che aveva combinato solo guai.
Misty sospirò guardando Ash che rigirava una PokéBall vuota in mano: quella del suo fedele Pikachu (*_* impicchiamolo! Al rogo! N.D. Crikke) (-.- N.D. Tutti) (=P scusate N.D. Crikke).
-Ash, sei pronto?- chiese la ragazza.
-Penso di sì.- rispose lui. Poi la guardò dolcemente. -Se tu sarai al mio fianco, sicuramente!- I due si sorrisero.
-A proposito!- esclamò Misty avvicinandosi al ragazzo.
-Cosa c’è?- chiese lui, curioso.
-Voglio darti un regalo di buon augurio per la vittoria!- e, avvicinando il suo volto, posò le sue labbra su quelle di lui, il quale divenne un misto di pomodoro, ketchup, fragole e mirtilli (°°? Mirtilli? N.D. Crikke). Poi, si staccarono dolcemente.
-Oh… eh… ah… ih… oh…- balbettò Ash. Lei rise dolcemente.
-Se un bacio da parte mia ti fa quest’effetto non te ne do più!- esclamò.
-Come cosa? Nono! Ne voglio ancora sei ingiusta!- fece lui, lagnandosi come un bambino. Poi i due cominciarono a ridere. Sentirono una voce che affermava che era giunta l’ora di affrontare Jousha.
-Bhe… andiamo!- affermò la ragazza.
-E diamo una lezione memorabile a quello sbruffone!-

I passi di Ash Ketchum risuonavano nel corridoio. Erano lenti e mettevano attesa nel pubblico: erano gli stessi passi di un ragazzo determinato che quel marinaio sulle tribune conosceva omai bene. Tutti erano in attesa che lo sfidante uscisse, e quando lo fece, la gente esplose in un boato di esulti ed applausi. Al marinaio scese una lacrima di commozione ricordando l’ultima volta che aveva visto quel ragazzo, che era diventato un uomo.
-Ehi Ketchum! Secondo te chi vincerà?- gli chiese un amico. Lui rise.
-Mio figlio, ovviamente!- rispose sicuro. Lo sguardo di Ash passò su ogni singolo individuo di quella gente che lo acclamava. Ogni singola persona, da sua madre, al professor Oak, da Brock e May, a Gary Oak e Tracy. Finché non lo vide, un uomo con il berretto da marinaio che lo guardava orgoglioso.
-Papà…- sussurrò, e poi gli sorrise.
-Si comincia la sfida!- urlò il cronista. Una barriera di vetro si avvolse attorno ad Ash e Misty.
-Ma questo che significa?- chiese la ragazza. Lo stradio venne avvolto nel fumo più nero, e quando esso se ne andò, l’edificio era completamente nero, con alcune R rosse sparse da qualche parte.
-Che succede?- chiese Ash. Il pubblico cominciava ad agitarsi e a chiedersi cosa stesse accadendo.
-Vedete, questo è stato per anni il covo più segreto del Team Rocket. Ma per questa bellissima occasione abbiamo deciso di scoprirci!- esclamò Jousha.
Il marinaio cominciò ad infuriarsi e scese dalle tribune.
-No! Cosa pensi di fare!?- chiese Delia, saltando in piedi.
-Quello laggiù è mio figlio, mi pare una buona ragione per aiutarlo!- rispose lui. La donna sospirò e pregò che andasse tutto per il meglio. L‘uomo, intanto era arrivato dal figlio e cercava di sfondare il vetro.
-Papà…- sussurrò Ash, semi sconvolto. Erano passati tanti anni, troppi, dall’ultima volta che lo aveva visto, ma non era cambiato da come se lo ricordava.
-Signor Ketchum, attento alle spalle!- gridò Misty. L’uomo si voltò, dopo aver sentito anche se fievolmente il grido a causa del vetro, e vide Jousha che gli aveva puntato una pistola contro la testa.
-Mi dispiace immensamente che lei debba fare questa fine lo sa?- chiese, ironico. Poi il suo ghigno scomparve e divenne serio. -Addio…- pronunciò solo, prima di sparare. L’uomo non ebbe tempo di pronunciare nulla. Cadde semplicemente a terra, ormai senz’anima.
-No…- sussurrò Delia, prima di scoppiare in un pianto disperato. Anche a Misty scese qualche lacrima dagli occhi. Ash, invece, cominciò ad infuriarsi sempre più.
-Che io abbia esagerato?- chiese ironico Jousha.
-Tu…- sussurrò il giovane Ketchum, a denti stretti. La gente intanto cercava di aiutare Ash, e/o di scappare, ma le forze del Team Rocket aveva impedito ogni movimento.
-Che ne dici di uno scontro all’ultima pallottola?- chiese Jousha, alzando notevolmente la voce.
-No Ash… non abbassarti al suo livello!- esclamò Misty.
-Avrei deciso di no comunque Misty, non voglio rischiare nemmeno un po’ di perderti…- sussurrò il ragazzo. Lei gli sorrise.
-Okey Ketchum, non mi lasci scelta…- sussurrò il membro del Team Rocket. Quindi prese la sua amata pistola e comincio a sparare contro il vetro. Le pallottole restarono incastrate, ma sarebbe bastato poco, per riuscire ad uscire. -Cosa aspettate adesso?- chiese Jousha.
-Cosa aspettiamo?- ripeté Ash, guardandosi attorno e cercando la fregatura. Quindi diete un calcio al vetro dietro di lui. La parete si sfondo e Misty vide una pistola.
-Sono il momento adatto!- esclamò la ragazza, prendendo da terra l’oggetto e fuggendo con Ash. I due ragazzi entrarono nell’edificio della lega e cercarono di correre verso la sala comandi con tantissimi membri del Team Rocket che li inseguivano.
Poi…
Si sentì un forte botto: un’esplosione, e il fuoco stava poco a poco divorando l’edificio e la gente gridava scappando via terrorizzata. (°°’ un’esplosione? °°’ oh mio Dio… N.D. Crikke)
-Un’uscita di sicurezza!- esclamò Misty.
-Usciamo di qui, è meglio!- gridò Ash. Chiusero la porta e corsero via, il più lontano possibile. E fu un istante: lo stadio della lega Oenn esplose, frantumandosi in mille pezzi. (°O° N.D. Crikke)
-E’ finita…- sussurrò la ragazza. -E stavolta sul serio…-

6 mesi dopo…

May si alzò dal letto e si diresse alla finestra.
-Ehi Brock!- gridò, chiamando il ragazzo che doveva essere da qualche parte per la palestra.
-Sì?- rispose lui, probabilmente dalla cucina.
-La tomba del padre di Ash è stata sistemata sulla collina davanti alla palestra vero?- gridò ancora la ragazza.
-Sì ma perché me lo chiedi?- rispose lui. May sorrise.
-No, nulla!- rispose e si mise a guardare Ash e Misty che, probabilmente, erano andati a far visita al signor Ketchum.
L’incubo era finito una volta per tutte. E finalmente si poteva vivere in pace, dopo tanto tempo.
-Misty… voliamo! - esclamò Ash, guardando il cielo. (°°’ ma Ashy è d fuori? N.D. Crikke)
-Che vuoi dire?- chiese lei, confusa
-Voliamo, verso il cielo della speranza, e lasciamo tutto alle spalle Mist. Per sempre!- esclamò il ragazzo prendendola per mano.
-Oh Ash…- fece Misty.
May nel frattempo si era distratta e in quel momento volle vedere Ash e Misty, ancora una volta.
-Ma dove…?- si chiese, vedendo che erano spariti, e se n’erano andati, lasciando una scia di polvere magica dov’erano stati giusto pochi secondo prima…


Fine
°°Non vedevo l’’ora di finirla questa fic! XD mi ha tolto troppo tempo! °° xò a suo tempo l’ho trascurata per colpa della scuola =_= la scuola mi ha preso troppo: la 3^ media è difficile e mi chiedo se un giorno dovrò abbandonare il mio sogno di continuare a scrivere =_= XD no! Questo mai! In più punti questa fic si è fermata perché ero a corto di fantasia ma quando c’è la volontà succede il miracolo XD. °° però non contavo certo di ammazzare qualcuno (°° o di far realmente volare via Ashy e Misty) tutto è venuto da se, è andato via dalla mia testa e… °°’ bhe, se avete letto rigo per rigo tutta la fic avete capito. XD oddio 26 pagine intere non ci credo! Ma ho scritto TROPPO! XD
°°Ho messo insieme May e Brock c’avreste creduto? Originariamente questa doveva essere una fic su Ash e Misty, senza pistole, senza morti, senza lega (°° e soprattutto con May gelosa che soffre XD) perciò il contesto originale era più semplice (°° potrei anche scriverlo XD)
Evviva! Questa è la mia terza fic più lunga per ora! °° da contare che prima la 3^ più lunga era “Un torneo misterioso” scritta da me su Beyblade (°° ora che ci penso tutte le mie fic + lunghe trattano di più coppie e non di una sola!). ** ora sono taaaaanto felice perché questa fic non mi permetteva di scrivere “Il suicune della rosa blu4” °_° che devo sbrigarmi a finire (°° così tutti i miei amici mi uccideranno e non sentirete più parlare di me. Contenti? ^-^ (Sììì N.D. Tutti)) Bhe ora vi saluto°° sono da poco stata malata e devo fare i compiti per ritornare a scuola (=_= che pizza!)
Spero che sto schifo vi sia piaciuto: ALLA PROSSIMA ^-^



Crikke


Nota: Pokémon e i suoi personaggi non sono di mia proprietà e la fic non è a scopo lucro



P.S. ^^ tutti coloro che hanno letto la mia fic saranno benedetti e avranno fortuna in eterno. A chi commenterà succederà una cosa molto speciale entro una settimana ^^, credetemi faccio miracoli io XDDD (-.- se come no N.D. Coscienza) (;_; N.D. me)

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: