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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: WARRIOR SPACE
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: -ririn- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/11/2003 21:56:36 (ultimo inserimento: 28/08/04)

sapete immaginarvi un`avventura della mitica saga di harry potter...senza magia? se la risposta è no, eccovene una servita su un piatto d`argento!
 
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RITORNO ALLA BASE CON COLLOQUIO
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti sono Ririn, quella che ha promesso ai zero lettori della sua ff comica di fare finalmente una ff seria! ed eccovela qui! spero che almeno su questa ff avrò dei vostri commenti, perchè ci terrei davvero tanto a fare amicizia con voi, sapere cosa ne pensate e mandarmi consigli su come migliorarla, perchè una ff senza recensioni non può nascere e crescere, perciò vi prego, recensite! Un bacione a tutti quelli che la stanno leggendo!

Ritorno alla base con colloquio

<<Colonnello Ackles abbiamo un problema!>> disse un uomo alto e robusto, sui ventidue anni, con i capelli castani e gli occhi verdi.
<<Si spieghi meglio tenente Roger>> questo invece ne doveva avere all’incirca una cinquantina; lui aveva gli occhi grigi come il ghiaccio, capelli tagliati a spazzola anch’essi grigiastri e un’ispida barba.
<<Le astronavi nemiche hanno distrutto l’ultima flotta che avevamo a disposizione!>>
<<Dove si è svolto l’incontro tenente?>>
<<Nella Galassia di Brema signore>> rispose repentino.
<<CHE COSA? Avevo espresso chiaramente di non attaccare in quella zona! Si può sapere perché avete fatto di testa vostra?>> ruggì furioso come non mai, con il viso marcato da molte cicatrici che da un pallido spettrale diventò rosso paonazzo.
<<Emh…veramente è stato il Capitano Mixer che ha voluto fare di testa sua signore!>>
<<Maledizione! Maggiore Leinad, il radar capta qualche sopravvissuto?>>
<<Negativo signore; zero onde celebrali captate signore!>> ora a rispondere con tono pratico era stato un uomo senza fisico, ma che sembrava aver un cervello niente male.
Tutti i componenti dell’equipaggio, all’improvviso, mutarono sguardo; da serio e professionale a triste ed abbattuto.
Dai loro visi scendevano calde lacrime, salate e silenziose; lacrime di rabbia e di vendetta.
Troppe n’avevano versato da quando erano diventati quello che erano.
<<Allora è inutile prolungare la nostra permanenza qui; Maggiore Wylson, prepari i motori, si torna alla base!>>
<<Ricevuto signore!>> bisbigliò.
La frase era colma di una tristezza talmente intensa, che Ackles avrebbe voluto fermarsi lì, ignorando i pericoli che correvano in quel momento, e parlare dell’accaduto.
In fondo, anche a lui dispiaceva; era come se avessero staccato un altro pezzetto del suo cuore.
Ma non c’era tempo, il nemico li avrebbe potuti trovare da un momento all’altro.

***

In una struttura che aleggiava nello spazio, intanto, un uomo camminava velocemente lungo un corridoio avente le pareti, il soffitto e il pavimento metallizzati; sembrava che l’intera struttura fosse completamente metallizzata.
L’uomo si fermò davanti ad una porta che si aprì automaticamente al suo arrivo; all’interno, una ventina di uomini erano seduti davanti a degli schermi giganti, schiacciando velocemente i tasti della tastiera che avevano di fronte.
La sala comando.
All’entrata dell’uomo, un ragazzo, aveva smesso di fare calcoli astronomici al computer, si alzò e gli andò incontro.
<<Novità sergente Hacky?>>
<<Affermativo generale Black! La nostra ultima flotta dell’ala destra è stata sconfitta nella Galassia di Brema! L’astronave War Red sta tornando alla base Generale!>> rispose sbrigativo.
<<Avete preparato la pista d’atterraggio?>>
<<Si signore! Pista d’atterraggio pronta per l’arrivo dell’astronave signore!>>
<<Qual è la loro distanza?>>
<<9.30 in longitudine nella fascia degli asteroidi signore!>>
<<Te l’ho già detto una volta Hacky, con me devi parlare in Inglese non in Arabo!>>
<<Si signore mi scusi signore! Sono a cinque minuti di distanza da qui signore!>>
<<Molto bene così va meglio! E non chiamarmi signore! Mi fa sentire vecchio! Chiamami Black e basta!>>.
L’uomo chiamato Black, aveva un aspetto alquanto trasandato; era vestito interamente in nero, compresi capelli e occhi.
Il suo viso, aveva due o tre cicatrici sparse un po’ di qua un po’ di la e sotto gli occhi due profonde borse.
Black, per la precisione Sirius Black, era famoso per averla scampata in numerose battaglie, e per aver ucciso molti nemici a sangue freddo; si dice anche, che tra i nemici morti per mano sua, tolse di torno anche una sua cugina: Bellatrix Black.
Sirius, uscì dalla sala comandi, diretto nel suo ufficio; appena sarebbe arrivata l’astronave avrebbe convocato immediatamente Ackles.
Ora che l’ultima flotta che avevano a disposizione era stata spazzata via come foglie al vento, bisognava assolutamente trovare una soluzione, e al più presto anche; sapeva che le altre basi War non avrebbero collaborato.

***

<<Wylson sono scesi tutti?>>
<<Si Colonnello Ackles! Nessun componente rimasto a bordo signore!>>
<<Bene, Wylson, andatevi a riposare tu e i tuoi compagni!>>
<<Si signore; se posso permettermi, lei cosa farà signore?>>
<<Ti spaccherò il muso se non la finisci di rivolgerti a me in quel modo! Siamo alla base Wylsy caro, e sai che odio sentirmi chiamare signore dai miei ragazzi!>>
<<Ok Ackles, volevo solo vedere se il nostro caro colonnello riusciva a superare il livello di sopportazione! Infatti stavolta siamo a 56 secondi invece di 45! Bel passo!>>
<<Ma vai a forti sfottere Wylson! Fila dagli altri!>>
<<Ok, ci vediamo Ackles>> e fece un sorriso triste prima di andare.
Dopo aver spento sia computer sia generatori, Ackles scese dalla navicella con lentezza, come se stesse per abbandonare casa e famiglia, ma in realtà lo faceva solo per assaporare fino in fondo il suo arrivo alla base; era quella la sua vera “casa”.
Gli piaceva immensamente camminare sulla pista d’atterraggio, e respirare l’odore della benzina mischiata con il gas dei motori propulsori; si, gli piaceva davvero tanto, anche se quella volta era tornato a casa con meno compagni; e anche quella volta, come sempre, non aveva versato una lacrima.
Ma non era stato il suo orgoglio ad impedirglielo né il suo cuore di ghiaccio; a frenargli le lacrime era stato il fatto che lui sapeva di essere il punto di riferimento di quei ragazzi.
Loro potevano fidarsi di lui; come avrebbero reagito se il loro colonnello avrebbe versato delle lacrime nei momenti più critici? Aveva visto quei ragazzi, i SUOI ragazzi, imparare a combattere, crescere e diventare finalmente dei War Space.
Li aveva visti faticare, li aveva visti piangere, ma mai li aveva visti arrendersi; non una sola volta in tutta la sua carriera aveva visto “ i migliori”, come li chiamava lui, arrendersi.
Però, l’unica cosa che lo tormentava sempre, era che li aveva visti morire, anche se in modo eroico; era l’unica cosa che avrebbe preferito evitare di vedere riguardo ai ragazzi.
Ed ora che n’erano rimasti solo cinque? Che cosa avrebbe fatto? Ancora non lo sapeva, e non voleva neanche pensarci a dire la verità; in modo o nell’altro tutto si sarebbe risolto, come sempre del resto.
Arrivato davanti alla porta che portava all’interno della base, Ackles, fu fermato da un cadetto che lavorava sulla pista d’atterraggio.
<<Lei è il colonnello Daniel Jack Ackles?>>
<<Si sono io! Cos’è tutta questa formalità?>>
<<Il generale Black la vuole urgentemente nel suo ufficio!>>
<<Lo immaginavo…la ringrazio, cadetto…?>>
<<Chiky signore!>>
<<La ringrazio cadetto Chiky>>.

***

Nel suo ufficio, intanto, Sirius stava facendo una cosa alquanto strana; stava facendo un conteggio all’indietro.
<<Tre………Due………Uno….Toc Toc>> e la sua bocca si allargò in un ghigno divertito.
TOC TOC
<<Sirius maledizione rispondi, sono io, Daniel!>> bisbigliò Sirius; dopo neanche un secondo, da fuori la porta, si sentì la voce di Ackles che ripetè le stesse identiche parole dette un decimo di secondi prima da Sirius.
<<Entra pure Daniel!>> disse scoppiando in una risata che assomigliava ad un latrato.
<<Cosa ci trovi di tanto divertente?>>
<<Assolutamente niente amico mio! Siediti, dobbiamo parlare di cose importanti, sai a cosa mi riferisco vero?>> e improvvisamente diventò molto serio.
<<Certo che lo so per chi mi hai preso per uno stupido?>>
<<Sappiamo molto bene entrambi che anche se ci prostrassimo ai loro piedi, le altre basi War non collaboreranno! E da una parte è meglio così, perché non mi andrebbe per niente di fare uno spettacolino del genere! Scommetto che neanche si lavano, perciò potrai immaginare che tortura!>>
<<MA COME PUOI SCHERZARE IN UN MOMENTO SIMILE?>> ruggì imbestialito Ackles; era dannatamente facile fargli perdere la pazienza, soprattutto con un comportamento da idiota nei momenti che non lo richiedevano.
<<Calmati Daniel e siediti; dovresti prenderti qualche bustina di camomilla prima di venire da me sai?>>
<<Arriva al punto Sirius; sono già abbastanza provato da questa giornata!>> disse senza vitalità.
<<A proposito, volevo dirti che mi dispiace molto per cosa è successo oggi; so cosa stai passando, e non lo consiglierei a nessuno; domani a mezzogiorno ci saranno i memoral perciò se vuoi venire…>> ma Sirius vide che lo sguardo di Daniel si stava facendo assente e irreparabilmente triste e lucido; “Non ha versato una lacrima neanche questa volta” pensò Sirius, perciò concluse che fosse meglio continuare il discorso guerra-squadra, prima che quella situazione prendesse una brutta piega <<Tornando a noi, come ti stavo dicendo, di squadre n’abbiamo tante, ma si sa che i tuoi sono sempre i migliori, perciò ho deciso di far allenare i tuoi ragazzi con alcuni scelti appositamente da me>>.
All’improvviso, Ackles sentì risvegliarsi la tigre che c’era in lui; e quando si risvegliava non prometteva niente di buono.
Come poteva, quell’essere seduto davanti a lui, che aveva assistito quasi come lui alla crescita della sua squadra, infrangere tutta la sua fatica e il suo orgoglio per i ragazzi in un momento, soprattutto dopo che alcuni lo avevano lasciato per sempre! No, non poteva permetterlo, non voleva assolutamente che qualcun altro entrasse a far parte della sua squadra; anche se erano rimasti in cinque non gli importava, lui voleva che tutto rimanesse così, lui e suoi cinque “migliori”. Comunque, sapeva anche, che oltre a lui anche i ragazzi si sarebbero alterati molto, e questo non gli faceva niente piacere; già erano abbastanza tristi per i fatti loro, figurati poi dargli la notizia di nuovi compagni in arrivo! E mettiamo caso che queste persone fossero arrivate, i “migliori” non li avrebbero accettai comunque nella loro cerchia d’amicizia; sarebbero stati rinnegati da loro, ma anche da lui stesso.
<<TU CHE COSA? NON PUOI FARMI QUESTO SIRIUS! NON ACCETTERÒ ALTRI RAGAZZI NELLA MIA SQUADRA CHIARO?>> e finalmente riuscì a buttare fuori un decimo della rabbia che aveva chiuso dentro il suo cuore; non che la cosa migliorò molto.
<<Cerca di capire Daniel! Ormai siete rimasti solo in cinque escludendo te! Tutti sanno in questa base che tu sei il miglior addestratore che si sia mai visto negli ultimi cinquant’anni! Le altre squadre che abbiamo riuscirebbero a resistere contro il nemico solo 1/3 di quello che riuscirebbe a resistere la tua squadra! Ti prego Daniel cerca di capire! Dammi retta!>>
<<Cerca di capire? CERCA DI CAPIRE MI DICI? NO, ORA STAMMI A SENTIRE TU!>> e da quel momento cominciò a parlare con voce gelida e minatoria <<Ci ho messo anni a costruire tutto quello di cui ora posso andare fiero! Li ho allenati, li ho cresciuti, li ho consolati, li ho spronati, li ho incoraggiati, li ho rimproverati e gli ho fatto da padre! Li ho fatti diventare quello che sono ora e non ho intenzione di rompere improvvisamente questo legame che si è eretto tra noi con tanta fatica! E te lo dico con tutta sincerità Sirius: neanche tu riuscirai a distruggere quello che si è creato fra noi! Siamo già una squadra, non abbiamo bisogno d’invasori incapaci! Spero di essere stato chiaro!>> detto questo si alzò, con passo deciso e feroce si diresse verso la porta, la aprì e la chiuse con violenza facendo cadere i quadri che erano attaccati sulla parete.
Sirius rimase seduto sulla sua sedia; aveva sentito gli occhi di Daniel trapassarlo come fredde lame appuntite.
Appoggiò i gomiti sul tavolo, e automaticamente poggiò la fronte sui palmi delle sue mani, massaggiandola.
<<Che cosa devo fare con te Daniel?!>>

TA-DAN! Fine primo chap! allore ke ne dite? vi è piaciuto? spero di si! e spero anke ke non mi odierete per aver rotto in questo punto! ma lo saperò solo indovinate un pò?! con le recensioni! perciò vi aspetto numerosi!

Writer faithful, reader patient!

 
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