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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
Titolo Fanfic: TRUNKS NO TOOCHAKU, VEGETA NO SHUPPATSU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: bulmabrief galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/01/2002 23:41:55

anche lo spietato principe dei saiyajins ha i suoi lati buoni... ne sono certa... l`ho sposato! ^_^!
 
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- Capitolo 1° -

Trunks no toochaku, Vegeta no shuppatsu

(L’arrivo di Trunks, la partenza di Vegeta)



[N.d.B. Leggendo il fumetto cercavo di dare una spiegazione al fatto che Vegeta se ne fosse andato poco dopo la nascita di suo figlio e per un comportamento tanto "crudele" ho saputo trovare solo un motivo valido: il principe dei Saiyajins aveva troppa paura di mostrare "i suoi lati buoni", come direbbe Ai di Video Girl, e perdere quindi la capacità di lottare in maniera spietata! Buona lettura!!! P.s. tra *...* il pensiero di Vegeta.].



Parte 1 - Bulma san o onegai shimasu?



"Manca solo un anno alla data annunciata da quello strano ragazzo che diceva di essere venuto dal futuro!" – ripeteva tra sé e sé Vegeta, asciugandosi il sudore che gli imperlava la fronte e dirigendosi in cucina per bere qualcosa. Quei mesi erano trascorsi velocemente. Si era impegnato negli allenamenti e grazie ai congegni costruiti da sua moglie e dal Dottor Brief adesso era davvero potente, sentiva che gli mancava proprio poco per diventare un super Saiyan come Kakaroth e quel ragazzo. "Moglie?" – si sorprese a pensare – "Ho chiamato Bulma MOGLIE!?". Scosse la testa sorridendo "Stare sulla Terra mi sta trasformando, adesso parlo anche come loro!". Aprì lo sportello del frigorifero e ne trasse una bottiglia di latte. "Certo però che è strano…" – continuò perso nelle proprie riflessioni – "Da quello che ho capito, su questo pianeta il sogno di ogni ragazza è essere sposata con un rito piuttosto bizzarro… Ho visto parecchie di quelle cose che chiamano fotografie, gente vestita in modo strano, grandi sorrisi, fiori, parenti e amici… Bulma non mi ha mai chiesto niente del genere". Fece saltare via il tappo – "Non ha mai accennato a voler "regolarizzare" la nostra storia" – bevve un sorso – "Ha accettato il rito di noi Saiyajins, ma non mi ha mai chiesto di accettare quello dei terrestri…". Quei pensieri erano troppo complicati per la sua semplice psicologia di guerriero. Scosse nuovamente la testa e bevve un altro sorso, lasciando nella bottiglia solo un terzo del suo contenuto originario – "Sapevo che non era una ragazza comune… Mah, per me è meglio così, ho altro a cui pensare!" – concluse senza porsi altri problemi. Finì di bere il latte, lasciò la bottiglia sul tavolo e ritornò in salotto per poi passare nella gravity room. Proprio in quel momento il telefono iniziò a squillare, ma sembrava che non ci fosse nessuno per rispondere. "Se non mi sbaglio quella macchinetta serve per comunicare con gli altri!" – rifletté Vegeta – "Come fa Bulma quando suona? Ah ecco…". Così dicendo sollevò la cornetta e disse "Moshi moshi donatadesuka?" [N.D.B "Pronto chi parla?"]. Dall’altra parte della cornetta una voce piuttosto allegra si annunciò come il Dottor Dooki [N.d.B dooki=palpitazioni] e Vegeta si sentì chiedere "Bulma san o onegai shimasu?" [N.d.B. "Bulma san è in casa?"].

* Che può volere questo tipo da Bulma? *

"Non è in casa!" – fu la semplice risposta di Vegeta. "Lei è il marito, caro signore?" – continuò sullo stesso tono la voce.

* Questo scemo sta chiamando ME "caro signore"? Si sta rivolgendo a ME… il principe dei Saiyajins? Il guerriero più potente dell’universo? Evidentemente deve essere afflitto da forti problemi! Comunque poco prima ho considerato Bulma mia moglie, a conti fatti posso ritenermi il marito, no? *

"Sì!" Poche parole ma chiare, questo era il suo motto! "Allora tante, tante, tante…"

* TANTE cosa pezzo di scemo? Vuoi essere più chiaro!? *

"…tante CONGRATULAZIONI!!! Tra sei mesi lei sarà il PADRE di un bel bambino o di una bella bambina!"

silenzio…

"Ehi? Signore? Signor… ehm… Brief? È ancora lì?…"

silenzio…

"E’ andato anche questo! Devo ricordarmi di dire loro di sedersi! Ah questi mariti… si spaventano per un niente!"

- click -

silenzio…



Parte 2 – Watashi wa taihen shiawase desu!



Bulma dormiva, come sempre, occupando più della metà del grande letto che divideva con Vegeta quasi tutte le notti, escluse quelle in cui lui rimaneva sveglio ad allenarsi, a perfezionare qualche tecnica. Quella era appunto una di quelle notti. Non aveva visto Vegeta per tutto il giorno, probabilmente era impegnatissimo a distruggere i congegni che lei avrebbe dovuto riparare l’indomani. "Sono stanca…!" – disse passando una mano sul ventre leggermente tondeggiante – "Mi stai sfinendo piccolino! E pensare che saranno a mala pena tre mesi!". Aveva capito subito quello che le stava succedendo e non aveva bisogno che il dottor Dooki, il suo ginecologo, la chiamasse. Si era accorta dopo pochi giorni che qualcosa in lei stava cambiando. Né nausee né vertigini, i figli dei Saiyajins non davano simili sintomi quando annunciavano la loro presenza, ma il suo appetito era diventato davvero smisurato e, nonostante le incredibili scorpacciate, non era aumentata di un grammo. Solo un attento osservatore avrebbe potuto notare quel minimo rigonfiamento della pancia, che, del resto, era comparso solo da qualche giorno. "Secondo me sei un maschietto!" – continuò con voce dolce –"E spero tanto che tu non prenda lo sguardo di tuo padre! È sempre bieco! Un bambino che viene al mondo sulla Terra deve essere felice e sorridere anche con gli occhi!" – scherzò. Poi ritornò con il pensiero alla situazione attuale e al problema più grande: come dire a Vegeta che aspettava… no… aspettavaNO un bambino? Non ne aveva fatto parola con lui, aveva paura… ma di cosa? "Non ho paura della sua reazione! So che sarebbe felice di sapere che tra poco l’erede del Principe dei Saiyajins vedrà la luce!" – sospirò – "Ma come reagirà quella parte di lui che non conosce l’amore di un padre per il figlio? Riuscirà a fargli capire che lo ama?" – sospirò ancora una volta – "Dovrà cambiare parecchio…!" – si addormentò pensando a Vegeta e al bambino, la SUA famiglia.

"Adesso vado a dormire!" – disse Vegeta uscendo dalla gravity room – "Un bel sonno e sarò in grado di diventare super Saiyajin! Me lo sento!" e si diresse verso la torretta della Capsule Corporation, dove Bulma aveva deciso di mettere la sua camera. La luce era già spenta e il respiro regolare della sua compagna si percepiva appena.

* Non usare giri di parole, quella è tua MOGLIE! M-O-G-L-I-E!!!! Vuoi mettertelo in testa? *

"E’ sempre bellissima quando dorme!" – pensò sedendosi sull’orlo del letto e togliendosi i guanti e gli stivali. Un piccolo rumore alle sue spalle lo fece sussultare. Bulma, nel sonno, si era girata su un fianco e aveva pronunciato il suo nome.

* Che cosa provi per lei e per il bambino che nascerà? Prova a chiedertelo! *

Si alzò per sfilare la tuta da allenamento e sentì un altro piccolo rumore.

* Inizia a darle fastidio stare su un fianco! *

Adesso Bulma era di nuovo sulla schiena, con una mano posata in grembo e un bel sorriso sul viso. Vegeta si coricò nel poco spazio che lei gli aveva lasciato, si appoggiò su un gomito e la guardò ancora, alla luce della luna che filtrava e sorrise. Mosse lentamente la sua mano e la pose sulla pancia di Bulma. Si stupì di poter percepire il ki di suo figlio. "Sarai un guerriero fortissimo! Il degno erede della stirpe dei Saiyajins!" – mormorò. Intanto Bulma si era svegliata e stava guardando Vegeta con tenerezza. "Ti ho svegliata?" – le chiese. "No…". "Perché non me lo hai detto subito?" – domandò dolcemente. "Avevo paura…" – cercò di spiegare Bulma – "Avevo paura che…". "Capisco…" – la interruppe – "Non mi ci vedi a fare il padre!". Bulma sorrise. "Lo amerai?" – gli chiese. "Solo se avrà i tuoi occhi!" – fu la risposta. Lei gli si strinse vicino e per qualche minuto rimasero l’uno accanto all’altra, mentre la mano di Vegeta carezzava la pancia di Bulma. "Watashi wa taihen shiawase desu…" [N.d.B. – "Cara sono molto felice!"] – disse Vegeta baciandole la fronte. "Dimmelo ancora…!".



Parte 3 – Nanto oshaimasuka?



"Non ho mai visto un bambino appena nato con la coda!". "Una cosa davvero incredibile! Che sia una mutazione genetica?". "Hai sentito, quella è l’erede della Capsule Corporation… miliardi di zeni…". "Forse è una nuova moda da ricconi!". – questi i commenti di due infermiere del reparto di maternità della clinica privata in cui Bulma aveva partorito il suo primogenito, un bel maschietto pieno di salute che, appena nato, aveva iniziato a gridare a pieni polmoni e quando Bulma l’aveva preso in braccio aveva dato l’impressione di cercare il suo seno. "Buon sangue non mente!" – aveva detto il Dottor Brief, fiero di quel primo nipotino che, al mondo da poche ore, sembrava già reclamare tutta l’attenzione dell’allegra famigliola. "Speriamo che nel crescere assomigli a Veggie-chan!" – cinguettò la signora Brief – "Chissà quanti cuori infranti! Non sei d’accordo Vegeta-kun?". "Tsk!" – si limitò a dire Vegeta, che in quel momento sembrava preso più dal giardino della clinica che da suo figlio.

* E dai! Per una volta dimostra di essere contento! Ha il tuo stesso sguardo, ma gli occhi di sua madre… non potrai fare a meno di amarlo… no? *

"Vieni cara… lasciamoli soli!" – disse il Dottor Brief – "Adesso sono loro la famiglia di Bulma!". I due arzilli coniugi uscirono dalla stanza tutti allegri, decisi a festeggiare l’evento con una bella cenetta e con un altrettanto bel brindisi. Quando la porta si fu chiusa Bulma diresse lo sguardo su Vegeta, in attesa di un qualsiasi commento da parte sua. Il suo comportamento era strano. Certo non si aspettava di vederlo saltellare come avrebbe fatto Goku, ma almeno un "Bel lavoro!" avrebbe potuto anche dirglielo. Che cosa non andava?

Vegeta si mosse dalla finestra, mantenendo sempre le braccia incrociate e lo sguardo torvo.

* Come faccio a dirle che devo andare via? Che non posso restare accanto a lei e al bambino? Che ho bisogno di solitudine per diventare un Super Siyajins? Malvagità e purezza… di questo ho bisogno e accanto a loro potrei solo imparare ad amare… mi ci vorrebbe troppo tempo!!! *

"A cosa stai pensando Vegeta?" – gli chiese piano. Si scosse e trovò le parole ad un tratto. La guardò negli occhi, si avvicinò al suo letto e gettò uno sguardo al fagottino che, adesso, dormiva beato nella culla. "Io…" – iniziò a dire.

* Oh Kami…Perché è così difficile? *

"… io devo andarmene per un po’ di tempo!" – aggiunse – "…se voglio diventare un Super Saiyajins e …" "… E se vuoi essere in grado di difenderci dalla tremenda minaccia di cui parlava il ragazzo con i capelli viola…" – concluse Bulma con aria triste.

* L’aveva capito… aveva capito quello che pensavo ancora prima che fosse chiaro a me! Io non ho segreti per lei!!! *

"Solo una cosa Vegeta!" – disse Bulma con gli occhi umidi – "Promettimi che tornerai da noi!". Vegeta la guardò e sentì che il suo cuore le sarebbe appartenuto per sempre, che sarebbe stata lei, e adesso anche suo figlio, il motivo più forte che lo avrebbe spinto a tornare… sempre!

Si diresse alla culla e guardò ancora quella testolina che spuntava tra le fasce. Dalla cuffietta scappavano dei ciuffi di capelli viola.

* E’ un miracolo… *

Il neonato, come se avesse percepito la vicinanza del padre, aprì gli occhi.

* Sono dello stesso blu di quelli di tua madre*

Il Principe dei Saiyajins prese in braccio suo figlio, lo guardò negli occhi e lo sollevò in aria. "E’ un Saiyajins, non c’è dubbio!" – esclamò vedendo la coda che si dimenava. Poi sembrò riflettere su qualcosa di molto importante e, quasi senza accorgersene prese a cullare il neonato, con gran divertimento di Bulma che, nonostante numerosi sforzi, non era mai riuscita ad immaginare Vegeta in un atteggiamento del genere. "Devi farmi un favore Bulma!" – disse ad un tratto –"Quando sarà un po’ più cresciuto taglia la sua coda!". Bulma, colta di sorpresa da quella stranissima richiesta non riuscì a trovare subito le parole, ma appena fu in grado di parlare gli chiese perché volesse togliere a suo figlio il simbolo della sua appartenenza ai Saiyajins. "Perché sua madre è terrestre!" – rispose Vegeta con semplicità. Sorrisero l’uno all’altra, poi Vegeta strinse in un lungo abbraccio madre e figlio e si apprestò ad andarsene… dalla finestra. "Un’ultima cosa!" – disse quando già stava per volare via – "Nanto oshaimasuka?" [N.d.B. – "Come si chiama?"]. "Trunks!" – rispose Bulma. Vegeta sorrise ancora una volta prima di andare via. "Torna… da noi!" – sospirò Bulma. Guardò il suo bambino e si sentì felice, nonostante tutto. Aveva il compito di farlo diventare un figlio degno di suo padre.

The End
 
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