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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: TILL THE LAST MINUTE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: aimishadow galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/11/2003 21:07:05

una yaoi inserita nel sentimentale romantico solo perchè non avevo la più pallida idea di dove cacciarla...riassumo la trama in3parole hana vs destino
 
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CAPITOLO PRIMO
- Capitolo 1° -

Titolo: till the last minute (could it be any harder)
Autrice: Aimi
Parte: 1/7
Pairing: a sorpresa^^
Genere: yaoi, fantasy (o almeno credo) e songfic (e chi più ne ha più ne metta^^)
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a paparino Inoue... e vi assicuro che non li cede nemmeno per 1'000'000'000, ciò provato ma mi è andata buca… e sì che a me bastavano Mitsui o Sendoh… che crudele ç_ç
Note: voglio ringraziare Naika che mi continua a scrivere, anche se con questa fic la sto facendo quasi impazzire… inoltre la grande Eny che ascolta la trama per telefono e pazienta sul mio continuare a cambiare idea^^ e… ah! Sì^^ la mia cara Paolina, che mi incita a scrivere ed è sempre disposta ad ascoltarmi…
Warning: su questa fic non ci sono scopi di lucro, quindi se non vi piace non vi rimborso il biglietto, chiaro? >__<



TILL THE LAST MINUTE (could it be any harder)

Salve a tutti, sono Hanamichi Sakuragi… sappiate che mentre sto scrivendo, mancano poche ore all’alba del giorno che rivelerà la conclusione di questa vicenda… farò in modo di scriverne il finale, per un mio bisogno egoistico, perchè ho bisogno che qualcuno conosca tutta questa storia, che pare incredibile… la riporterò in terza persona, perché non sarei capace di riscrivere i miei pensieri in quest’ultima settimana, solo una settimana? Troppe emozioni, insieme e alternate senza logicità, per poterle trascrivere…. “ci si può innamorare in una settimana?” le parole di Sendoh continuano a rimbombarmi nella testa, leggere e fugaci penetrano nei miei pensieri… ma procediamo per gradi… credete nel destino? Io non ci ho mai creduto, ho sempre pensato, sperato, che il mio futuro me lo costruissi con le mie mani… ma se così non fosse? Se qualcuno, o qualcosa, una grande entità ad esempio, reggesse fra le sue ampie mani i fili del destino dell’umanità? E se qualche volta un filo sfuggisse all’ordito rovinando la composizione? Bè… questo è quello che potrebbe accadere ad ognuno di voi…….

FIRST DAY: MONDAY (lunedì)

/you left we with goodbye and open arms/
/a cut so deep I don’t deserve/
/you were always invincible in my eyes/
/the only thing against us now is time/

Un grido squarciò la cristallina mattina di Kanagawa, alcuni passerotti volarono via, spaventati, dal cavo telefonico su cui si erano appena posati…
Hanamichi Sakuragi, sedicente promessa del basket, provò, per l’ennesima volta quella mattina, una schiacciata, nel campetto vuoto in cui tutti i giorni si recava prima della scuola; ormai conosceva perfettamente quel piccolo arco, dal campo al canestro, da compiere in volo per poter buttare la palla all’interno del cerchio con tutta la forza a disposizione… si asciugò la fronte imperlata di sudore col dorso della mano destra, raccolse la cartella e si diresse di gran lena in direzione dello Shohoku…
-ehi! Campione!- l’allegra voce di Mito lo fece sussultare, preso dai pensieri non si era nemmeno accorto di essere entrato nel cortile della sua scuola; a farlo ridestare del tutto ci pensò una bicicletta, che a tutta velocità lo sfiorò, oltrepassandolo e andando a colpire un muro, mentre una trentina di ragazze vestite con minigonne rosa e top attillati si dirigeva in quella direzione…
-stupida volpaccia…- biascicò il famoso rosso, spolverandosi la giacca blu notte della divisa dello Shohoku
-tutto bene Hanamichi?- chiese incuriosito Takamiya, mentre ingurgitava delle patatine da un sacchetto maxi
-sì, perché?- Sakuragi aggrottò le sopracciglia, schifato dai vari pezzi di patatine fritte che erano volati dalla larga bocca dell’amico
-com’è che non abbiamo ancora sentito decantare il tuo genio sublime???- Okuso con un ghignetto ironico gli picchiò il gomito sulle costole
-nulla… nulla…- e si voltò per andare in classe
-dì la verità, Hana, ti spiace che il campionato sia cominciato, ma che Akagi e Mitsui non siano più in campo…. E qui a scuola… giusto?- Yohei lo raggiunse
-hai centrato, Mito… tutte le matricole sono così serie… nessuna è capace di un decimo dell’ironia di Mitchi… per non parlare del Gory, nonostante Ryota sia un capitano eccelso… bè… non può diventare un gorilla, o no? Inoltre anche quest’anno scolastico è a metà, ancora poco e anche Ryochan sloggerà in chissà quale università… dello Shohoku rimarremo solo io e Ru… non che i rapporti fra noi siano migliorati, ovviamente… la nostra squadra, temo perderà completamente unità… e anche la manager…. Anche Ayako presto ci saluterà…- il #10 sospirò sconfortato, quanto avrebbe voluto poter tornare indietro di un anno!!!!
-non prenderla così male… mancano ancora tutti i campionati, e Mitsui va all’università K, non è distante da qua… e ha promesso di venire a trovarci… basta abbattersi, ok?- Yohei diede una pacca sulla spalla al migliore amico e corse in aula, dato che la seconda campana rintoccava già da alcuni secondi…
In realtà Hanamichi non era per niente sollevato… c’era qualcosa nell’aria di quel mattino d’aprile che non lo convinceva… qualcosa di maligno che sembrava serpeggiare in ogni cosa che lo circondava…. Ma cosa? Si scosse da quei pensieri e corse in classe, in evidente ritardo e incrociando le dita perché il professore non fosse già entrato in aula… ma a metà corridoio decise di saltare completamente la prima ora, e di andare a distendersi sulla terrazza… di solito non era sua abitudine saltare le ore, ma quella mattina, quella sensazione che gli pesava sullo stomaco, lo aveva fatto optare per la solitudine, dato che aveva bisogno di riflettere…. Se avesse detto una cosa così ai suoi amici sapeva già le battute scontate che sarebbero piovute: “pensare? Sai farlo?” “riflettere… cosa nuova per te…” “prenditi tutta la mattina libera… per formulare un pensiero non ti basterà di certo un’ora!” era stufo delle battute, degli insulti, degli scaricamenti, era stufo di essere il clown di turno, ma in fondo se l’era voluta lui… era stato lui stesso a costruirsi quella maschera d’idiozia, per difendersi dai commenti altrui, se lo offendevano, non offendevano lui, offendevano la maschera che portava…. Ciò non avrebbe mai potuto ferirlo… ma alla lunga quella situazione lo stava logorando, stancando, ma come poteva cambiare? Se fosse stato sé stesso tutti si sarebbero spaventati per il suo cambiamento improvviso e poi abbandonare la sua maschera da pierrot significava esporsi… con questi dubbi si addormentò….

Gli allenamenti quel giorno sembrarono non finire mai per il rosso, ansioso perché quella giornata finisse, quel qualcosa che lo aveva inquietato la mattina aveva persistito, e Sakuragi sperava che dormendoci sopra scomparisse… giocò svogliatamente, tanto che Ryota fu costretto a cambiarlo nella partita di allenamento, perché controproducente, neanche le battute di Rukawa servirono da sprone, e Hanamichi rimase in panchina pregando perché i secondi passassero più veloci, ma il tempo sembrava essersi fermato, mentre il cattivo presagio continuava a farsi sentire, sempre più pesante… finalmente quella tortura si concluse e il rossino lasciò ai Kohai il compito di sistemare la palestra e si dileguò

Anche Rukawa quel giorno aveva un particolare presentimento nefasto, non sapeva cosa riguardasse, o da chi dipendesse, ma spinto da una forza sconosciuta decise di tornare subito a casa, senza fermarsi per i suoi allenamenti supplementari, li avrebbe svolti nel campetto dietro la sua villetta… anche se quella sensazione che gli stringeva la bocca dello stomaco lo preoccupava molto, solo concentrandosi sull’allenamento la dimenticò, ma tornò a farsi sentire, più prepotente di prima appena ebbe finito….

-uff…- Hisashi Mitsui si presentò di fronte alla porta della palestra, ancora aperta, per salutare i suoi vecchi compagni, i capelli neri, con riflessi blu notte spettinati, gli occhi blu mare vagavano per la stanza ricercando facce conosciute… indossava un paio di jeans stracciati che gli fasciavano e belle gambe tornite e una larga maglietta bordeaux, a mezze maniche, che lasciava libere le braccia muscolose…
-scusate…- fece rivolto alle matricole –Sakuragi, Rukawa, Miyagi e Ayako sono ancora qui?- i primini sgranarono gli occhi, nessuno di loro aveva mai visto Mitsui di persona, ma le foto della squadra dell’anno passato, gli articoli di giornale sulla stella dei tre punti dell’università K e i racconti del sempai Sakuragi avevano reso l’idea del talento del ragazzo con una piccola cicatrice sul lato sinistro del viso…
-no, sempai Mitsui, Ayako aveva un recupero e gli altri sono già andati a casa… il capitano Miyagi aveva un compito in classe domani…- una matricola più intraprendente delle altre parlò
-ok… grazie… passerò domani… ma fatemi il favore di cucirvi la bocca, vorrei fare una sorpresa…- l’aria da teppista che sfoderò il #14 fece desistere chiunque, anche il più leccapiedi, dal parlare…

Hanamichi stava camminando svogliatamente per le strade di Kanagawa, perso nelle note della musica del lettore CD, si stava dirigendo verso casa, riflettendo sulla misteriosa sensazione che lo attanagliava, ripetendosi che non era una cosa logica, e che non avrebbe mai dovuto preoccuparsi per una sciocchezza…

Anche Rukawa, che non sarebbe dovuto uscire prima dagli allenamenti, passava per le stesse viottole, fidandosi però, del suo sesto senso e tendo gli occhi aperti, per essere pronto nel caso avvenisse qualcosa… svoltò due volte a sinistra e poi a destra, imboccando la strada principale, quando lo vide: un ragazzo di un metro e novanta circa, capelli rossi, vestito con una divisa blu notte che non rendeva giustizia al suo fisico perfetto, distratto attraversava placidamente la strada, sulle strisce pedonali, ma senza guardarsi intorno proprio dietro di lui spuntò una berlina grigia metallizzata a tutta velocità, con il conducente in evidente stato di ebbrezza, dato che la macchina non seguiva una linea retta, bensì zigzagava pericolosamente… il volpino intuì subito cosa stava succedendo, abbandonò la fida bicicletta e si lanciò verso il compagno di squadra, ignaro della macchina che ormai era a meno di cento metri da lui…

Sakuragi si sentì spingere lontano, mentre con un grande spostamento d’aria una macchina passava a meno di trenta centimetri dal suo naso… si ritrovò a terra, con sdraiato addosso il suo salvatore… ma quando ne scoprì il volto, ne rimase sconvolto… Rukawa… Kaede Rukawa l’aveva salvato…. Una cosa che non credeva sarebbe MAI successa... quando entrambi furono in piedi fu colto dall’imbarazzo, sotto lo sguardo superiore e superbo di Kaede, Hanamichi, preso da un moto di rabbia, per quella solita espressione della volpe, che sembrava pretendere ringraziamenti all’infinito, si mise a gridare in mezzo alla folla, che stupita e spaventata si era riunita attorno ai due ragazzi
-stupido volpino senza il dono della parola, chi ti ha chiesto di aiutarmi? Stavo proprio per spostarmi, un Tensai come me non ha bisogno di nulla…-
Kaede gli voltò le spalle e se ne andò
anche per quel giorno Sakuragi aveva interpretato il suo ruolo da “idiota”, criticava Rukawa per quella maschera di ghiaccio che portava, ma in fondo non si era costruito una facciata pure lui? Mosso da questi pensieri, Hana gridò un “grazie” in direzione del suo compagno di squadra, che si bloccò, voltandosi per accertarsi che la voce che lo aveva ringraziato fosse proprio quella del rossino…
-di nulla…- borbottò poi andando a riprendere la bicicletta, mentre la folla sciamava… non c’era più nulla da vedere… era tutto finito…

o almeno è quello che la gente pensava, in realtà tutto iniziò da lì, da quell’assolato pomeriggio d’aprile, quando una strana volpe salvò un distratto Tensai… perché quello che nemmeno il destino aveva calcolato avvenne…

Hana piuttosto turbato da ciò che era appena avvenuto, sollevato dal fatto che il cattivo presagio si fosse finalmente dissolto e che non avesse riportato nessuna conseguenza fisica, si accorse anche che tutto questo era merito solo della volpe…. A quel pensiero un sorriso gli incurvò le labbra: Kaede Rukawa, il ragazzo più ambito di tutto l’istituto Shohoku, gli aveva salvato la vita… decisamente di buon umore si diresse verso casa, senza sapere che le sorprese, in quella giornata fossero appena cominciate…

Rukawa attraversò la strada, per lui non c’era stato sollievo… c’era ancora qualcosa, nell’aria che non lo convinceva… montò in sella alla bicicletta e iniziò a pedalare, assopendosi pochi istanti dopo e evitando per un pelo un palo della luce… si diresse verso casa il volpino, senza sapere che due intensi occhi azzurri lo stavano guardando, incuriositi e addolorati allo stesso tempo.

Mitsui bighellonò per diverse ore per le strade affollate di Kanagawa, sperando di incontrare qualche faccia conosciuta, la sua università sarebbe rimasta chiusa a lungo, per via di un incendio appiccato da un ragazzo che non era stato ammesso a frequentare i corsi… così aveva sfruttato quell’inaspettata vacanza per tornare a casa sua e ritrovare i vecchi amici, ma pareva che quel pomeriggio fossero tutti chiusi in casa, dato che non aveva incontrato nessuno… si fermò di fronte all’elegante vetrina di un negozio di abbigliamento, osservando pensoso alcuni smoking e preoccupato all’idea di doverne indossare uno al matrimonio di sua sorella non si accorse nemmeno che qualcuno lo chiamava da dietro le spalle
-ehi, Mitsui!?- si accorse della voce, solo quando l’interlocutore gli picchiò nella spalla
-oh! Mito!- Hisashi sgranò gli occhi
-sei tornato in città? Sei già passato in palestra?- il moretto gli sorrise con aria gentile
-ehm… sì, ma in palestra non c’era nessuno…-
-no?!- Yohei sembrò stupito –sono già andati via tutti?- chiese aggrottando le sopracciglia –anche Hanamichi? Ultimamente si trattiene sempre per degli allenamenti supplementari….-continuò sempre più sconcertato
-no, non c’era nessuno… che strana coincidenza… ^^;;;-
-bhè, senti Mitsui, perché non passi da casa di Hana? Aveva molta voglia di vederti, e se non è in palestra è lì… ci si vede! ^_____^-
-ok, arrivederci, Mito…- pensò un attimo e decise che avrebbe girato ancora un po’ in centro e poi sarebbe andato a far visita a Sakuragi…

tolse le chiavi dalla cartella, le inserì nella toppa e fece quattro mandate… dopodiché la porta si aprì con un sommesso cigolio; entrò nel suo appartamento, attorno al rossino era tutto buio, dato che le tapparelle e le imposte erano chiuse; accese la luce e si diresse in cucina aprendo il frigor e bevendo direttamente dal cartone
-miaooooooo!- un gatto dal pelo corto, bianco e nero, con due grandi occhi azzurri reclamò attenzioni facendo le fusa e strusciandosi sulle gambe del suo padrone
-Kaede!- il rossino lo guardò stupito, poi prese un piatto, vi versò del latte e lo porse al micio che lappò il contenuto velocemente… Sakuragi guardò il gatto stranito, aveva fame, ecco perché aveva fatto le fusa, solitamente quel gattaccio gli stava alla larga, guardandolo con negli occhi un bagliore di distaccata superiorità… proprio come Kaede Rukawa, non a caso suo omonimo…
-che gatto strano… sei un baka kitsune!- borbottò il #10 rassegnato, dirigendosi in salotto, mentre si liberava della divisa, con uno streap tease improvvisato sulle note che lui stesso cantava, rimanendo in canotta bianca e boxer azzurro. Solo allora, quando entrò in salotto mezzo svestito, si accorse che nel suo piccolo appartamento non era solo…
-cosa ci fai qui? O_O- boccheggiò, troppo stupito per formulare ipotesi o congetture

Rukawa entrò in casa sua, pigramente si diresse in sala con tutta l’intenzione di schiacciare un pisolino sul divano
-Kaede, sei tu?- una calda voce femminile provenne dalla cucina
-Ede… Ka…. Ede!!- una squillante voce infantile si aggiunse alla prima
-no, tesoro, devi pronunciarlo intero… KAEDE!-
-kitsune!!!!!- esclamò allora la bambina, che una volta aveva assistito a una partita del fratello maggiore e aveva, molto probabilmente, sentito i guaiti e le ingiurie che Hanamichi rivolgeva a Rukawa, la madre scosse il capo sconsolata, prese in braccio la piccola Kelly, nome americano scelto da Ru, ed entrò nel salotto
-oh! Kaede, stai già dormendo? E i compiti?-
-hn!- la risposta del bel moretto si trasformò in un soffio, dato che Kelly aveva avuto la brillante idea di usare lo stomaco del fratello per saltare
-cazzo Kelly! Salta giù!- il volpino sgridò la bimba di circa tre anni, che in tutta risposta scoppiò in lacrime, la madre accorse a calmarla
-Kaede! Vergognati… inoltre non dire parolacce di fronte a tua sorella, chiaro? Altrimenti ‘sta sera la partita in televisione te la scordi, e non me ne frega se ci sono i lakers o i bulls…- la signora Rukawa lo guardò torva, fisicamente era identica al figlio, se non fosse stato per il sorriso, i lunghi capelli mossi e le guance rosee, ma la differenza era soprattutto caratteriale, difatti la donna era socievole, espansiva e chiacchierona quanto Ru era chiuso, riservato e scorbutico…
-okok… scusa…- baciò sulla fronte Kelly, che smise subito di piangere, e si diresse alla porta
-io vado a fare due tiri al campetto…a dopo…-
-A DOPO KITSUNE!!!!- gridò la bimba mentre la madre sbuffava
-e i compiti???- ma il figlio era già uscito

-cosa ci fai qui?-
-sono qui da prima di te… sono venuto a farti una visita^^- un ragazzo moro lo guardava divertito dal divano su cui era seduto
-c-c-come hai fatto ad entrare?! La porta era chiusa a chiave!- il rossino era impallidito, soprattutto perché uno dei suoi peggiori rivali lo aveva visto fare uno spogliarello! Conoscendo il tipo, poi il fatto lo preoccupava maggiormente!
-la porta era chiusa? Ehm… particolari di poco conto… comunque complimenti per il balletto e per… i boxer^^;;;;- Hanamichi avrebbe voluto sprofondare, ma decise di non correre via, l’espressione del suo interlocutore si era fatta terribilmente seria, e se Akira Sendoh non rimaneva con il suo sorriso stampato in faccia, significava che la situazione era davvero grave…
-cosa c’è?- chiese il rosso titubante, sedendosi accanto al porcospino
-Hana… hai presente quell’incidente di oggi? Quello in cui Rukawa ti ha salvato la vita?- queste parole catalizzarono l’attenzione di Hana, che annuì lentamente
-ecco… lui… lui non doveva salvarti la vita e tu… tu dovevi morire in quell’incidente…- lo sussurrò quasi, ma Sakuragi scattò in piedi
-COSA STAI INSINUANDO?- gridò, preso dalla rabbia –CHE SPERAVI MORISSI O COSA? DI’ LA VERITA’, TI INTERESSA RUKAWA E SEI GELOSO!-
-Hanamichi… non è nulla di tutto ciò, te lo assicuro, e men che meno mi interessa il ghiacciolo…lasciami spiegar…-
-LASCIARTI SPIEGARE?! E COSA?! E NON OSARE CHIAMARMI PER NOME!-
-se mi ascolti capirai, Sakuragi- Akira mantenne un tono tranquillo, come se si aspettasse quelle parole –tu credi nel destino, Sakuragi?-
-MA CHE RAZZA DI DOMANDE SONO?-
-tu credi nel destino?- ripeté il moretto, con voce più autoritaria
-no…- borbottò allora il rossino che si risedette accanto al campione del Ryonan, che respirò a fondo, come per prepararsi a un lungo discorso
-Hanamichi… ops… Sakuragi… il destino invece esiste…-
-COOOSA? MA CHE STAI DICENDO?-
-sì, cioè… il Destino è una cosa superiore a noi, un’entità; pianifica matematicamente le vite delle persone, ciò che faranno, con chi vivranno, quanti figli avranno, chi incontreranno… la loro morte… solo che, per quanto superiore sia il Destino, non conosce i sentimenti, non sa cosa siano l’amore, la pietà, la felicità, li conosce solo superficialmente e nei suoi “piani” non li calcola appieno… così non aveva considerato che Rukawa avrebbe potuto salvarti… in realtà non aveva nemmeno considerato che il ghiacciolo sarebbe uscito prima dagli allenamenti…- Hanamichi lo guardò incredulo, la storia di cui parlava il porcospino era incredibile, ma lui era a conoscenza di fatti, come l’incidente, e questo lo turbava…
-vorresti farmi credere che c’è un tizio che si diverte a passare il tempo progettando la vita di tutta l’umanità?! Andiamo porcospino….- Sakuragi lo guardò con aria di scherno
-non un tizio, qualcosa…. È…è… non saprei come dirlo… ma anche io mi trovai nella tua stessa situazione, più di venti anni fa…- la voce di Sendoh si era ridotta a un sussurro
-ma se tu venti anni non li hai nemmeno!- il rossino non voleva cedere, non voleva credere
-venti anni fa io avevo diciassette anni… da allora non sono cambiato di una virgola, anche io scampai a un incidente per puro miracolo… Hanamichi, ascoltami, tu DOVEVI morire, ma il caso ha modificato un po’ le cose e sei ancora qui, succede spesso e in questi casi dobbiamo intervenire, io e altri simili a me… tu non puoi vivere… la tua vita doveva essersi conclusa due ore fa!- Hana perse completamente di colore, mentre l’asso del Ryonan proseguiva –hai ancora una settimana… domenica mattina all’alba verrai con me nell’aldilà… fino ad allora ti rimarrò vicino nell’evenienza che tu decida di fuggire… e ricordati che questi sette giorni la maggior parte delle persone non ha il privilegio di averli…- dalla sua faccia e dal suo tono si capì perfettamente che a lui non furono concessi…
-tu sei un fantasma?- balbettò Sakuragi
-no, sono in carne e ossa… io non sono mai morto… ma non sono neanche più vivo… lavoro per il Destino, mi occupo di casi come il tuo… dopo che ti avrò portato nell’aldilà cambierò città, forse anche continente, per evitare indagini su di me… all’anagrafe io sono ufficialmente morto… per suicidio mi pare…- e aggrottò le sopracciglia con fare pensoso, Hana rimase quasi disgustato della leggerezza con cui quel ragazzo parlava della sua presunta morte… presunta, perché lui ancora non era sicuro di voler prestare attenzione a quel racconto
-ma perché tu!!!! Io non voglio passare la mia ultima settimana in compagnia di un orrido porcospino!!!!!-
-bhè, prendila con filosofia… al posto mio ti sarebbero potuti capitare Fukuda o Uozumi, o peggio….. quell’esaurito di Taoka!!!!-
-perché sono mezzi fantasmi anche loro?- chiese scettico il #10
-no…. Era solo un esempio…-
-ok… mi accontento di te…- Hana rispose come se in realtà stesse pensando a tutt’altro… e così era… se quella storia… se quel racconto fosse stato vero… allora allora a lui rimanevano solo sei giorni… una condanna di morte, in pratica… aveva solo sedici anni, una vita davanti e una carriera nel basket… e poi… poi non aveva ancora un ragazzo e… cazzo! Solo sedici miseri anni, pochissimi! Poi pensò alle parole di Sendoh… anche lui era morto a diciassette anni… Akira sembrò intuire la domanda che gli frullava nel cervello
-no, non farai come me… non rimarrai sulla Terra a vagare per venti anni e oltre, molto oltre, andrai nell’aldilà… e non sai quanto t’invidio…- fece con un leggero sorriso, ma il suo discorso fu troncato dal suono del campanello;
il rossino sembrò ridestarsi, si diresse al citofono
-chi è?- chiese ad alta voce
-sono Mitsui…. Disturbo?-
-no! Figurati!- pigiò il bottone del cancello e di diresse ad aprire al suo ospite
-ehm… Sakuragi, sei in boxer! È il caso che tu ti vada a vestire.... apro io….-
-grazie Sendoh… è Mitsui, hai presente, no?- il moretto si diresse all’entrata… Mitsui? Se aveva presente Hisashi Mitsui? 184 cm X 70 kg, la star dell’università K… nella partita Shohoku-Ryonan aveva messo a segno molti canestri da tre punti, e nello stesso modo aveva determinato la vittoria contro lo Shoyo, una difesa perfetta… uno stile incredibile per una persona assente dai campi da due anni… un’eleganza innata nel giocare e una grinta abbastanza grande da poterla sprigionare in un attimo… quando il moro aprì rimase a bocca aperta, mentre Mitsui lo guardò stupito, arretrò di qualche passo per controllare meglio il campanello a cui aveva suonato: “Sakuragi” lesse; rassicurato sorrise impercettibilmente al moretto
-c’è Hanamichi?- chiese titubante
-oh! Hana? Ehm… si sta rivestendo…^_^- spiegò allegro
“e io che pensavo stesse con Rukawa!” si disse Mitchi prima di rivolgere l’attenzione a Sendoh
-ops… scusa, non volevo disturbarvi in… ehm… momenti intimi… passerò domani!- fece con voce carica di doppio senso voltandosi per andarsene
-NO! ASPETTA! NON è COME PENSI!- si affrettò ad esclamare Akira, quando però Hisashi si voltò a guardarlo, aggiunse con un sorrisetto malizioso –se vuoi unirti a noi, però sei il benvenuto…- e lo trascinò in casa per un braccio, mentre l’altro gridava degli striduli “nooooo!” aggrappato con l’arto libero allo stipite della porta d’entrata, resistendo con tutte le sue forze alla potenza trainante di Sendoh
-CHE SUCCEDE QUI?- chiese Hanamichi più a sé stesso che agli altri, entrando nella stanza; Mitsui, stupito dell’apparizione improvvisa, si lasciò andare, mentre il porcospino grazie alla legge dell’elastico, trascinò sé stesso e il #14 indietro, addosso ad Hanamichi, finendo tutti e tre uno sopra all’altro con i visi a pochi millimetri l’uno dall’altro e…
***ecco cosa succede se l’autrice impazzisce***
-ehi!- una nuova voce interruppe il magico momento –scusate se disturbo!- intervenne Aimi, l’autrice, tutta spettinata e in pigiama, con una penna in mano e la voce impastata, dato che all’una di notte stava ancora scrivendo –ma spero vivamente che non speriate in una lemon al primo capitolo!- i tre hentai, che ancora non avevano pensato a quella possibilità [lampante esempio che dovrei imparare a stare zitta!^^ ndA] si guardarono complici, infischiandosene della povera sedicenne autrice che si sta distruggendo per portare avanti questo racconto
-ma beeeeene! Non volete ascoltarmi… vorrà dire che passando di qua per caso, Fukuda deciderà di unirsi a voi!- ma i tre maniaci non sembrarono persuasi e Sendoh tentò di avventarsi sulle labbra di Mitsui,ma la voce di Aimi lo fermò
-mi ci avete costretto voi… se volete una lemon…- e tutti annuirono entusiasti -…dovrete farla anche con Haruko^^- tutti convennero che, in fondo una lemon non era necessaria e che avrebbero aspettato i comodi dell’autrice, più spaventati che rasserenati tornarono alla trama originale dov’era stata interrotta, ponendo fine a questo patetico siparietto^^
***scusate il momento di demenzialità***
i tre erano uno sopra all’altro e Mitsui aveva addosso Sendoh, che ancora lo teneva per un braccio e iniziò a riflettere… pensare che fino a l’anno prima l’ex-teppista aveva preso una bella sbandata per quel ragazzo dal viso d’angelo, ma dal sorriso malizioso, seppur nascondesse un non so ché di malinconico e triste… lo aveva cercato in tutte le partite, sugli spalti o in campo, e avrebbe giurato che qualche volta le sue occhiate fossero state ricambiate, probabilmente solo per osservare la sua forza in vista della partita contro di loro… Mitsui non era il tipo che si faceva illusioni, ma la cosa che più di tutte lo aveva fatto impazzire di quel ragazzo non era stato l’aspetto, bensì il carattere, che traspariva perfettamente durante le sue partite, mentre giocava: scherzoso ma deciso, spensierato ma orgoglioso, ribelle ma ambizioso… una serie di contraddizioni incredibili, per non parlare del suo comportamento da “idolo delle ragazze”, il portamento di quello che ne cambia una a sera, ma allo stesso tempo aveva lo sguardo quasi ferito come se ancora rimembrasse un grande dolore, osservava Hanamichi con non troppo velato interesse ed anche con Koshino era particolarmente espansivo… che fosse bisessuale? Ma comunque non lo aveva mai degnato di attenzioni particolari, né si erano rivolti mai la parola, e rassegnato, Mitsui, aveva superato la cotta per l’asso del Ryonan…si trovò però a tentare di respirare il suo profumo e arrossì vistosamente vergognandosi con sé stesso per le proprie azioni… quando il terzetto fu di nuovo in piedi ci fu un istante di pesante silenzio, dopodiché, come un’esplosione, partirono i saluti fra Mitchi ed Hana
-allora, scimmia rossa! Come ti va? Sempre convinto di essere il migliore?-
-certo, baciapiselli! Sono il Tensai, mica un giocatoruncolo come te! Che hai fatto in tutto sto tempo? Trovata una brava ragazza che ti sopporti pazientemente e che magari migliori un po’ quel tuo caratteraccio?-
-chi avrebbe un caratteraccio?!>_<# comunque, no, non l’ho trovata una brava ragazza…-
-oh! Allora è una cattiva fanciulla, eh?! E bravo Mitchi!- fece picchiettando con il gomito le costole dell’amico
-in realtà neanche cattiva… non sono fidanzato e non tiro storie di alcun genere…-
-cooosa? Con tutte quelle che ti muoiono dietro?…-
-Hana…-
-…che tipo difficile che sei!…-
-Hana…-
-..trovati una tipa che ti va a genio e sistemati…-
-Hana..-
-… se cerchi la perfezione rimarrai zitello!..-
-Hana sono gay!^^- buttò giù candidamente il moretto per frenare il fiume di parole del rosso, che in effetti si chetò di botto
-oh!- sussurrò, ma si corresse subito –non che io abbia problemi con i gay… cioè, non ho alcun pregiudizio… anzi…- e arrossì violentemente zittendosi, lasciando che quella frase piantata a metà aleggiasse nella stanza per un po’
-hai il ragazzo?- Sendoh spezzò il silenzio puntando i suoi occhi azzurri sul viso del tiratore da tre, che lo guardò stupito e leggermente imbarazzato
-no… ora no…- borbottò, quasi infastidito di essere al centro dell’attenzione, ma soprattutto, scrutato con quello sguardo azzurro indecifrabile: scherno o interesse?
-oh! Storie recenti allora! E chi è il fortunato, una nostra conoscenza?- e sorrise ad Hana, che era leggermente intimidito da quei discorsi
-no, un mio compagno d’università…-
-come mai vi siete lasciati?- continuò impertinente Aki
-perché non lo amavo veramente… mi sembrava inutile avere un rapporto a quelle condizioni, non m’interessava prenderlo in giro…- mentre parlava i suoi occhi blu mare parevano turbati, tanto da diventare quasi neri
-e non hai ancora trovato qualcuno capace di rubarti il tuo cuore di teppista?- un guizzo attraversò gli occhi del #7, ma Hisashi non seppe interpretarlo
-mi stai prendendo in giro?- chiese diffidente
-non potrei mai… siamo sulla stessa sponda… anche Hana, vero? ^_- e ammiccò in direzione del rossino che avvampò, iniziando a guardarsi interessato le punte dei piedi, mentre Mitsui stupito sorrise
-sì, c’è stato chi mi ha rubato il cuore… ma pare non fosse interessato… Sendoh, ora una domanda la faccio io…- ghignò, spostando abilmente il centro dell’attenzione su Akira –sicuro di essere su una sponda sola, o sei su tutte e due?-
-mi stai chiedendo se sono bisessuale?- domandò Mr smile aggrottando le sopracciglia
-esatto! 10 e lode!- ironizzò Hisashi
-forse sì e forse no…- e il moretto si diresse in cucina con un sorriso sibillino
- meglio che vada… ci vediamo domani, Hana….- e Mitchi si diresse verso la porta
- grazie della visita, baciapiselli!-
->_____< non chiamarmi così!!!!!!- e piuttosto stizzito uscì, andando in strada. Non appena il moretto oltrepassò la porta Hanamichi si accasciò a terra, privo di forze, guardando un punto indistinto del pavimento
-Sakuragi…- Sendoh gli si sedette accanto, passandogli un braccio intorno alle spalle per confortarlo
-io… Sendoh… io ho sedici anni… solo sedici anni… non voglio morire…- e scoppiò in lacrime
-se ti può consolare ti posso dire cosa c’è dopo…- gli sussurrò all’orecchio il porcospino, Hana sbarrò gli occhi dorati, indeciso se volva sapere o meno, Akira cominciò a raccontare con voce carezzevole e guardandolo, con un sorriso sulle labbra che avrebbe scaldato anche il più freddo dei cuori
-l’aldilà è un bel posto… rincontri tutte le persone che hai perduto… e vivi in pace, nella tranquillità…-
-c’è l’oblio?- chiese Hana timoroso
-no, non dimentichi nulla della tua vita passata… sei libero di aspettare le persone a te care, osservarle dall’alto fino a che non giungeranno da te…-
-e il basket?-
-non ne ho la più pallida idea… Sakuragi… io non avrò mai il privilegio di stare lì, né di rincontrare i miei cari…- e a quell’affermazione una fugace lacrima scappò dai cristallini occhi dell’inviato del destino
-mi spiace…- sussurrò il rosso, leggermente rincuorato dalla descrizione del moro… se le cose stavano così avrebbe rincontrato i suoi genitori e avrebbe aspettato tutte le persone a lui care…
-ho preso una decisione… in questa settimana farò ciò che ho sempre voluto fare… e dirò alle persone che mi stanno vicine cosa provo per loro…-
-quindi ti dichiarerai a Rukawa?- domandò Sendoh, che parve essersi ripreso sgranando gli occhi
-c-c-cosa c’entra la kitsune? E poi perché dovrei dichiararmi?- gridò la scimmia rossa rincorrendo il campione del Ryonan per tutta la casa

Rukawa camminava lentamente per le strade della città (la sua bici aveva forato), quando una donna lo urtò violentemente rovinando a terra, la vide sgranare i grandi occhi verde smeraldo, per poi alzarsi di scatto e correre via velocemente
-ma che…- ma visto che la ragazza era già uscita dalla sua visuale scosse le spalle e riprese il suo cammino…

-Sendoh… anzi, Akira… io salgo in camera mia… ho bisogno di riflettere, da solo!- il porcospino gli rivolse un sorriso stupendo
-non preoccuparti, Hana^^ se serve io sono qui, ok? Magari preparo anche la cena… in vent’anni se ne imparano di cose…- scherzò dirigendosi nel cucinino della casetta. Hanamichi salì placidamente le scale, una volta in camera sua si lasciò andare sul letto, cadendoci sopra scompostamente, con tutta l’intenzione di riflettere sulla situazione in cui era capitato, ma la stanchezza prese il sopravvento, sentì le sue palpebre farsi pesanti e infine le chiuse, abbandonandosi al dolce oblio che il sonno donava… non seppe quanto dormì,ma quando riaprì gli occhi, può darsi un minuto dopo, può darsi tre ore, sentì delle voci ovattate provenire dal piano inferiore
“strano…” si disse pensieroso “ho il sonno leggero, se qualcuno fosse entrato dalla porta avrei sentito… ma chi c’è in salotto con Akira?” un lampo di puro terrore gli attraversò la mente: e se fossero venuti per portarlo via subito? No, non voleva, aveva tante cose da fare in quei sette giorni… scese piano gli scalini che conducevano al piano inferiore, dove scoprì Sendoh che litigava animatamente con una donna, sulla trentina, con grandi occhi verdi
-no, ti ho detto che è affar mio!- insisté la donna squadrando Akira con il suo sguardo più deciso
-ma… ormai sono arrivato io, lasciamelo, cosa t’importa? Ti preeeeeeeego….- piagnucolò il ragazzo
-non credere di fregarmi… le tue moine hanno effetto su tutti, ma io ne sono immune, chiaro? E poi cosa te ne frega? A proposito gli hai chiesto se…-
-no! Non gliel’ho chiesto né glielo chiederò… non finirà come me!-
-senti Aki…- la voce della tizia si era fatta più dolce e il tono era carezzevole –se farai tutto secondo le regole…-
-certo! Come quello stronzo che mi ha ridotto in questo stato?- il viso di Sendoh era sfigurato dalla rabbia e dall’ansia
-quella è un’altra storia e poi è meglio che l’inferno, no?- l’interlocutrice ebbe una strana espressione quando pronunciò la frase
-preferirei congiungermi ai miei cari…- sbottò furioso
-ma ci è impossibile, rassegnati e vivi in pace! Loro veglieranno su di te dall’aldilà…- gli spiegò, con la voce di nuovo carezzevole
-pregeranno per la mia anima corrotta!- esclamò sprezzante
-oh! Cos’è, vuoi commiserarti, ora? Ma sappi che non cederò al tuo giochetto, non cambiare argomento, ti lascio occuparti di questo caso, ma d’ora in poi i tuoi sentimenti non devono interferire con il tuo lavoro, mai più, chiaro?-
-ok, Jane…- sussurrò
-cough…cough!- dei colpi di tosse trattenuti attirarono la loro attenzione, entrambi si voltarono verso Hanamichi, alla base delle scale che li guardava attonito
-Hana…scusa! Non volevo svegliarti! Perdonami… ero venuto a chiamarti per la cena, ma dormivi e ti ho lascito riposare… in cucina c’è del ramen, l’ho cucinato io^^- spiegò, riprendendo un sorriso, il suo solito sorriso, ma ora Hana ci trovava qualcosa di triste…
-chi è?- chiese con la voce ancora impastata, indicando la donna
-lei? Lei è Jane, fa il mio stesso “lavoro”, è come una madre per me, in realtà era lei che doveva occuparsi del tuo caso, ma mi sono preso la libertà di sostituirla….- Sakuragi fece segno d’assenso, come per dire che a lui andava bene quello scambio, non lo avrebbe mai ammesso, ma era felice che fosse il porcospino e non un estraneo ad accompagnarlo in quei giorni
-io vado… ci vedremo… ciao^^ e …. Sakuragi, complimenti, Rukawa, il tuo ragazzo, è proprio bello^^- e scomparve nel nulla, il rossino boccheggiò, avvampando per ciò che aveva detto e borbottando verso il nulla delle smentite
-puoi farlo anche tu quello?- chiese poi guardando il ragazzo che gli si era seduto accanto, riferendosi a come era scomparsa Jane
-certo!- rispose Sendoh velocemente, quasi indignato che Hana ne dubitasse
-e come mai arrivi in ritardo a scuola e alle partite?- fece aggrottando le sopracciglia
-ci impiego molto a sistemarmi i capelli^^- spiegò il moretto candido

-era squisito, grazie!- esclamò Sakuragi, finalmente sazio, dopo la quarta porzione di ramen
-ne sono felice- Sendoh cominciò a sparecchiare, ignorando le proteste del padrone di casa sul fatto che un ospite non doveva riordinare
-Akira?- lo chiamò poi il rosso, facendosi serio
-sì?- fece quello distratto, era vestito con un maglione Bluette, dalla scollatura a V ricamata con fili verde e arancione scuro, che risaltava i suoi occhi azzurri e un paio di jeans chiari che gli fasciavano dolcemente le gambe
-cos’è che Jane ti ha detto di chiedermi?- il moretto si lasciò sfuggire di mano una ciotola che si frantumò a terra, si chinò a raccogliere i cocci
-no.. nulla, una sciocchezza…- rispose evasivo, sfuggendo lo sguardo dell’amico
-se ti sei arrabbiato non è una sciocchezza…- lo apostrofò il #10, irritato da tutto quel mistero
-ok… se vuoi diventare come me e lei e vivere in eterno, ma Hana, rispondimi di no, ti prego… detto così sembra fantastico, ma ti giuro che è una condanna peggiore della morte… in qualunque modo non… lasciamo perdere, ma dammi retta… rispondi di no! Fidati di me…- scongiurò, con quell’aria ansiosa, Akira Sendoh non sembrava nemmeno lui
-cosa c’è ci così terribile?- chiese curioso e preoccupato allo stesso tempo
-…- l’asso del Ryonan fece per parlare, ma dalla gola non gli uscì nessun suono
-ehm… senti… me lo dirai un altro giorno, ok?!- cercò di rimediare il Tensai, notando l’espressione affranta dal dolore del porcospino, probabilmente per via di qualche ricordo doloroso… l’occhio gli cadde sull’orologio, era già l’una, ma quanto aveva dormito?
-è tardi, andiamo a letto- sentenziò, per cercare di evadere da quella conversazione, che nonostante l’avesse incuriosito, non era il caso di affrontare in quel momento, probabilmente il porcospino si sarebbe confidato spontaneamente, quando se la sarebbe sentita
-e io dove dormo?- chiese curioso Akira, portandosi un dito alle labbra con fare da bambino
-in camera mia ho il letto a castello…- spiegò stancamente Hanamichi… certo che gli allenamenti lo prosciugavano di tutte le energie!
-in camera tua??? Ma sei sicuro? Se vuoi dormo sul divano, non vorrei che poi la kitsune diventi gelosa… e sinceramente non mi va che mi spezzi le ossa perché pensa che insidi il suo ragazzo!- esclamò, allegro, come se il discorso di poco prima fosse solo una lontana chimera
-MA SE TI HO Già DETTO CHE NON SONO INSIEME A RUKAWA!!!! Quante volte te lo devo dire????- esclamò alterato
-ma parlavi sul serio? Guarda che io ero convinto che steste insieme…- l’altro pareva incredulo
-ma…ma ^////^ ti pare possibile? Quell’algida kitsune non s’interesserebbe mai a qualcosa all’infuori del basket, figurati poi di uno scherzo della natura come me! Se proprio fosse gay (cosa che reputo molto improbabile) credo che verrebbe dietro a te… sei l’unico che lui rispetta come avversario…- sussurrò, ma Sendoh parve scandalizzato da quelle parole
-tu uno scherzo della natura? Ma se sei un ragazzo bellissimo!!!!!- esclamò
-dici sul serio?- domandò Hana incerto guardandolo di sottecchi
-ovvio, io su queste cose non scherzo… hai un fisico perfetto, degli occhi favolosi e i tuoi capelli sono unici! E poi non mi pare tanto improbabile che sia gay, non per niente non calcola assolutamente tutto un fans club che conta circa mille iscritte, parlo per esperienza personale, capisci? –
-bè… forse hai ragione…- cominciò a cedere il rossino
-certo che ho ragione! E non mi verrebbe mai dietro…. In realtà non mi sopporta… e poi… anche se fosse non dureremmo due minuti come coppia, sarebbe soltanto effimera attrazione fisica… inoltre ti rispetta molto, quando ti prende in giro è solo per farti reagire, perché tu dia tutto te stesso nel gioco… ti sta aspettando, sei tu il suo avversario… io per lui sono solo un ostacolo da raggiungere e superare “magari fra mille anni”- aggiunse mentalmente -… capisci?- Hana annuì stupito… lui non aveva mai intuito quelle cose di Rukawa… Akira era veramente un attento osservatore!
-laviamoci i denti e poi dritti sotto le coperte, che domani andiamo a vedere l’alba sul molo^^- Sendoh saltellò fino al bagno
-cosa?- chiese Hanamichi seguendolo, leggermente intontito dal sonno
-non è quello che volevi fare in questi giorni? Vedere tutte le mattine l’alba e tutte le sere il tramonto?- chiese mentre armeggiava con il dentifricio
-sì, certo! Ma io non te l’avevo mai detto!- squittì il rosso, mentre prendeva uno spazzolino, chiedendosi come facesse Akira ad avere lì tutti suoi effetti personali
-ho qui i miei vestiti e le cose più utili… le ho fatte materializzare mentre dormivi…- borbottò il moro accendendo l’acqua del rubinetto
-tu leggi nel pensiero!- guaì inorridito Sakuragi
-fofo a fe(solo a te)…- rispose quello distrattamente spazzolandosi attentamente i denti
-e che altro fai?- chiese Hana per evitarsi altre sorprese
-smaterializzò oggetti, comprese le persone, da un luogo all’altro, parecchi incantesimi… e fuaffhe afffo fiffofo ffuffheffo… ( trad. e qualche altro piccolo trucchetto)- continuò a lavarsi i denti imperterrito
-bè! Smettila di leggere dei miei pensieri!- sbraitò offeso
-okok… per quanto riguarda prima… sì, sono stato con Koshino…- rispose ghignando
->///< ti ho detto di piantarla!!!!!!! … ma davvero sei stato con l’incazzato perenne?- domandò poi curioso
-sì, cinque mesi…-sospirò
-come mai non state più insieme???-
-era troppo geloso…e poi hai ragione, non eravamo una bella coppia….- borbottò soprapensiero
->///< piantala di spiare fra i miei pensieri!!!!!!-

I due si erano ormai coricati da un bel pezzo, ma Sendoh non riusciva a dormire, si rivoltava nelle lenzuola, cercando una posizione che finalmente lo lasciasse addormentare…
-Hana?- chiamò a bassa voce, cosicché, in caso dormisse non avrebbe svegliato il compagno di stanza
-mnh?!- un lamento gli rispose, soffocato dal letto sotto al suo
-posso chiederti un favore?- domandò con voce incerta
-mmnh…-
-lo prendo come un sì…- trillò con voce allegra
-mi organizzi un appuntamento con Mitsui?- buttò lì il ragazzo, candido
-COOOOOOOOOOOOOSA?????- lo strillo di Hanamichi si spanse per tutta la casa…

…end chapter one….

Eeeeeeeeeeccomi qui^^ piaciuto questo cap? spero di sì, vi prego, mandatemi qualche commento!!!!!! E vi prego, nessun pacco bomba, inoltre, come già detto all’inizio…. Non rimborso il biglietto, ok?
H: a me NON è piaciuta
Ai: sospettavo… a te piacciono solo PWP Ruhana…
H: ^///^ <- finto Innocentino!
R: hn!
Ai: rukawa, devo prendere il tuo “Hn!” come commento positivo??? *occhi speranzosi*
R: no devi prenderlo come: se il porcospino tocca hana-chan sei morta, sei tu tocchi hana-chan sei morta, se hana-chan muore mi supplicherai di ucciderti
H: ru, ti adoro quando fai così *_*
Ai: O_O|||||||||| help!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Kosh: perché Akira mi ha scaricato?
Ai: perché non è una Sen kosh^^, chiaro?
Kosh: cooooooosa????? Ma sei scema?
Ai: ?_?
Kosh: se la scimmia rossa tocca Aki sei morta, se tu tocchi Aki sei morta, se Aki muore mi supplicherai di ucciderti
R: non rubarmi le battute >___<
Ai: a parte che detta da Rukawa fa più paura… sarà per i suoi venti cm in più??? Cmq non hai detto che non posso farlo andare con altri… ciò vuol dire…
Kosh: nooooo… ti prego!
ai: che bello quando mi supplicano^__^
Tutti: sadica!
Ai: leggermente… kisses ^_-


 
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