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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: BLUE PIRATES
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: aimishadow galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/11/2003 20:53:15 (ultimo inserimento: 30/08/04)

allora... questa è una yaoi, piratesca fantasy... non dico altro perchè è tutta da scoprire^^
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Titolo: Blue pirates
Autrice: Aimi_fantasy
Genere: yaoi AU piratesco
Pairing: provate a indovinare???^^
Disclaimer: tutti i pers…blablablabla… penso che sappiate che non ci guadagno
niente e robe varie…
Note: questa fic mi è venuta in mente mentre leggevo “you are my blood2” della
unica Naika, mentre descriveva il costume di halloween di Hana… grazie
Najka^_____^
Warning: in questa fic può succedere di tutto, dato che la trama non l’ho ancora
ben definita… ^^;;; alcuni personaggi saranno un po’ OOC (credo, non ne sono
per niente certa!!!)

BLUE PIRATES

-CAPITANO! CAPITANO!!!!- uno degli uomini della ciurma batté violentemente
sulla porta della cabina, sfidando le ire del suo capo
-che c’è???- la voce seccata di uno dei più grandi pirati dei sette mari giunse
spettrale da dentro la camera
-capitano, venga, abbiamo trovato una scialuppa con un bambino a bordo! Avrà
circa dieci anni, non di più…- gridò l’uomo, agitato dal tono irritato del suo
interlocutore
-e che m’importa? Gettatelo a mare e non disturbarmi più…- sbraitò quello in
risposta
-ma… capitano, ha battuto Muto, il nostromo, con la spada!-
-cooosa?- il capitano Maki uscì di corsa dalla sua cabina, quasi investendo
Hanagata, il suo braccio destro –un ragazzino di dieci anni ha battuto il nostro
miglior spadaccino?- chiese scettico e furioso
-due volte…- sbottò mesto l’alto ragazzo, mentre il suo capitano si precipitò
velocemente sul ponte, dove incontrò lo sguardo fiero e deciso di quel moccioso,
che teneva la spada puntata alla gola del nostromo
-voi siete il capitano?- chiese curioso, senza spostar la spada di un millimetro
-esatto… e tu, chi sei? E da dove vieni?-
-la nave su cui viaggiavo clandestino è naufragata…- spiegò, senza che la sua
voce esprimesse il minimo sentimento; era vestito solo con un paio di pantaloni
scoloriti e una maglietta strappata, i capelli neri con dei riflessi blu notte erano
raccolti in un piccolissimo codino dietro la nuca
-capisco… e cerchi forse asilo su una nave di filibustieri?- chiese ironico Maki,
con aria superiore
-no, cerco impiego, sono disposto ad unirmi a voi… dato che il vostro miglior
spadaccino non è poi molto bravo…- fece arricciando il naso e avvicinando
ulteriormente la lama alla gola di Muto
-sei un impertinente moccioso… ma mi piaci… sai menar solo di spada?-
s’informò il capitano seriamente stupito della maestria del bambino, mentre il
resto della ciurma stava in silenzio
-no, ho anche un’ottima mira…- esclamò in un moto d’orgoglio, mentre un ghigno
gli si dipingeva sulle belle labbra
-ebbene…. Sei ancora piccolo… ma starai con noi… mi assumo io l’impegno di
completare la tua formazione… farò di te un buon pirata… sono Shinichi Maki,
capitano di questa nave e uno dei più grandi pirati oggi esistenti…-
-io sono Hisashi Mitsui, ora il mio nome è sconosciuto, ma presto tutti i sette mari
non parleranno che di me!-

Da quel giorno trascorsero ben sei anni, Mitsui sotto la guida di Maki era
diventato molto forte e nonostante fosse la mascotte della ciurma, nessuno sulla
nave era in grado di batterlo, tranne, forse, Maki… era ormai un ragazzo di sedici
anni, gli assalti alle navi non avevano più segreti per lui, e il vascello del capitano
Maki era temuto da tutta la marina, solo gli uomini migliori ne facevano parte…
ma in quelle ultime due settimane il capitano si era indebolito, spossato da una
forte febbre, tanto che non usciva più dalla sua cabina, mentre Hanagata lo
assisteva notte e giorno, intanto che Hisashi divideva il suo tempo fra il lavoro
sulla nave, gli allenamenti e le visite al capitano che l’aveva praticamente
allevato; fu in quei giorni che la vedetta avvistò una nave della marina militare che li avvicinava, la prima che ne aveva il coraggio da quattro anni a quella parte…
era la nave dell’ammiraglio Akagi, che aveva acquistato fama nell’ultimo anno per
aver affondato le più grandi navi pirata senza lasciar nemmeno un superstite, gli
uomini di Maki presi dall’agitazione, senza una guida, dato che il capitano era
troppo debole per entrare in battaglia, si lasciarono abbordare facilmente, una
volta che i marines sbarcarono sul ponte saltò all’occhio la loro superiorità
numerica, i pirati erano stati decimati da una recente epidemia e molti erano
ancora convalescenti, la sconfitta era scontata anche agli occhi di Hisashi, che
decise di non arrendersi, come era stato addestrato a fare avrebbe combattuto fino
a che gli fosse rimasta vita in corpo, falciò decine di militari con la sua spada, sulla
cui elsa giaceva addormentato un drago dagli occhi di zaffiro, avvolto da sottili
foglie d’edera; i suoi vestiti erano madidi di sangue e sudore, il suo viso stravolto
dalla stanchezza, ma continuava a combattere non sentendo più le grida intorno a
lui, mentre i suoi compagni, uno per uno, perivano sotto la mano dei militari in
divisa blu. E si trovò solo, solo e disperato, sul ponte su cui giacevano i cadaveri
dei suoi amici e compagni il cui sangue si mescolava a quello dei loro carnefici sul
legno lucido; era stanco, terribilmente stanco... avrebbe voluto chiudere gli occhi e
non riaprirli mai più, ma doveva resistere, doveva farcela, non solo per sé stesso,
anche per gli altri, per il capitano... fu in quel momento che gli si piazzò davanti
un blocco di cinque uomini... forse non ce l'avrebbe fatta anzi, con tutte le
probabilità sarebbe morto, ma non avrebbe dato la vita invano, avrebbe portato
più gente possibile con sè all'inferno e con una nuova rabbia in corpo si lanciò
verso il gruppo e ce la fece,
-venderò cara la pelle...- mormorò ansante, mentre il suo ultimo avversario gli si
parava davanti: era un ragazzo della sua età, forse più piccolo di un anno,
splendido nella sua divisa blu da marine di alto grado, estrasse la spada la cui lama
era ricamata da antiche scritture.... elfiche... dannazione! si trovava davanti un
elfo! Nonostante la sua evidente stanchezza si fece avanti, il ragazzo gli sorrise
mentre le loro spade si toccavano
-hai un gran talento! unisciti alla marina!- esclamò l'elfo mentre eseguiva un
affondo
-zitto! Durante i combattimenti non si parla...- gli ringhiò Hisashi ferendolo ad
una spalla, l'avversario si guardò la ferita da cui il sangue sgorgava copioso e nei
suoi occhi si accese una luce d’astio
-ti avevo dato una possibilità!- e questa volta a colpire fu lui, ferì Mitsui sul lato
sinistro del viso, accanto al mento, il moretto lo guardò sbigottito
-perchè non mi hai colpito alla gola? potevi farlo...- sussurrò ignorando il dolore
della ferita che gli era stata inferta
-per lo stesso motivo per cui tu non mi hai colpito al cuore prima...- e gli sorrise
superbo, ma un rumore sordo attrasse l'attenzione di entrambi, in mezzo al ponte
Maki e Hanagata camminavano lentamente andando incontro all'ammiraglio
Akagi
-Akagi! Hai fatto un ottimo lavoro! Non che fosse difficile, li ho lasciati allo
sbaraglio fingendo di star male e ho fatto in modo che sulla nave scoppiasse
un'epidemia.... ora se non ti spiace vorremmo il nostro compenso!- esclamò Maki,
Mitsui impallidì... ottimo lavoro? compenso? Finta malattia?
-ci...ha... venduti...- sussurrò lasciando cadere a terra la spada, l'elfo lo guardò
dubbioso poi, con un unico fendente, lo passò da parte a parte
-mai distrarsi....- gli disse poggiandogli un piede sullo stomaco per far leva ed
estrarre la sua spada dal torace del pirata
-comunque non meriti di affondare su questa nave, eri un ottimo guerriero...-
borbottò e prese il corpo di Hisashi e lo buttò su una scialuppa con la sua spada
per poi lasciarlo andare in mare
-addio... sei stato un ottimo avversario... che i flutti marini abbiano cura del tuo
cadavere...- disse, poi si voltò e tornò dal suo capitano, che non aveva visto nulla
-sono tutti morti?- si accertò l'ammiraglio verso il suo più alto ufficiale
-tutti, capitano, nessuno di quei luridi pirati s'è salvato- affermò serio
-bene! Maki, Hanagata, vi presento il mio più grande guerriero, è un elfo... si
chiama Akira Sendoh...-


 
Continua nel capitolo:


 
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