... - Capitolo 1° -
Favola
Slanif^^
25.10.003
**
*Stanchezza*
Stanco.
Mi sento solo e stanco.
Mi sento solo e abbattuto.
Sento la stanchezza impadronirsi di tutta la mia anima.
La sento farsi più pesante.
Più passa il tempo più si appesantisce.
Più passano i minuti più la mia sofferenza mi schiaccia a terra.
*Sofferenza*
Soffro.
Il mio cuore soffre.
Sento il cuore rompermisi dal dolore.
Il magone che mi opprime il cuore si fa pesante e insostenibile e sento che sto per cedere.
Sento che le lacrime, che tanto ho cercato di ricacciare indietro, farsi prepotenti sulle mie palpebre premendo impazienti di uscire.
*Delusione*
Vorrei piangere per la delusione che sento.
Vorrei urlare la mia insofferenza.
Vorrei urlargli in faccia quanto mi abbiano fatto male le sue parole.
*Mancanza di tatto*
Proprio oggi.
Proprio oggi che è (o forse è più corretto dire ‘era’) il nostro anniversario.
Il nostro anniversario di 7 anni insieme.
“Non provo più niente per te. Ho perso interesse. Mi spiace”.
Cazzate.
Hai un altro.
Facevi prima a dirmelo.
*Forse*
Ti ho visto con lui nel bar dove ci siamo conosciuti e innamorati.
O forse sono stato l’unico a innamorarmi.
O forse mi hai amato, ma non come volevo io.
Forse...
Non lo so.
*Incertezza*
Forse ho sbagliato io tutto quanto.
Forse è stata colpa della mia gelosia.
Forse è stata colpa della mia possessività.
Forse la colpa è stata mia.
*Menzogne*
“Ti amo”
Bugiardo.
Traditore.
Non è vero.
Non è vero.
Non mi hai mai amato.
Non mi hai mai considerato.
Sprecavi i tuoi ‘ti amo’ con me mentre ti scopavi quel biondino alle mie spalle.
*Scoperte*
Ho chiesto in giro.
I tuoi amici mi hanno detto che te lo fai da cinque anni.
Sono un cornuto da cinque anni e non me ne sono mai accorto.
Mi sento cretino.
*Cosiderazioni*
Devo ammetterlo.
Quel biondino è bello.
Ha un sorriso dolce e dei denti bianchissimi, come i tuoi.
I capelli, appunto biondi, che fanno contrasto con i tuoi così scuri.
Gli occhi di un nero profondo che si intrecciano ai tuoi verde prato.
La sua pelle pallida, come la tua.
*Specchio*
E poi ci sono io.
Con i miei classici capelli castani e gli occhi dello stesso colore.
La pelle scura e il sorriso sfacciato.
Niente di speciale.
Tutto diverso dal biondino che ho saputo chiamarsi Federico.
*Copia*
Federico, come me.
Ha il mio stesso nome.
Chissà se quando gemevi il mio nome pensavi a lui.
Sicuramente.
Quando facevamo l’amore o mi sussurravi ‘ti amo’, tu pensavi a lui.
*Storia*
Marco.
Quando ci siamo messi insieme eri felice, affettuoso e dolce.
Poi con il tempo sei cambiato.
Ti faceva quasi schifo toccarmi.
Avrei dovuto capirlo.
Forse lo avevo capito, ma facevo finta che il problema non sussistesse.
*Sbaglio*
Ho sbagliato.
Se ne avessi parlato con te ci saremmo evitati cinque anni di bugie.
Forse…
Ma la vita non si vive con i ‘forse’ o con i ‘se’.
Ho sbagliato io.
Hai sbagliato tu.
Tutto quello che abbiamo vissuto è stato uno sbaglio.
Ma forse (ancora questi forse…) ci ha aiutato.
*Aiuto*
Ci ha aiutato a capire.
Ci ha aiutato a crescere.
Ci ha aiutato.
Forse…
Ma i forse non servono a niente.
*Ringraziamenti*
Forse dovrei ringraziarti.
Forse dovrei ringraziare il biondino.
Forse tu dovresti ringraziarmi.
Forse il biondino dovrebbe ringraziarmi.
Forse dovremmo dire grazie a quello che abbiamo vissuto perché ci ha tolto dall’incastro di una storia non vera che non poteva durare per sempre.
Una favola.
Senza lieto fine, ma pur sempre una favola.
**FINE**
|
|