torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: ATTO PRIMO:LOTTA AL NERO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: chronos galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/10/2003 22:29:28

e` la prima parte di una trilogia in cui ai gruppi si aggiungeranno personaggi di mia invenzione. commentate!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PAST & PRESENT
- Capitolo 1° -

Disclaimers: I personaggi di Saiyuki sono di Kazuya Minekura, io li uso soltanto per i miei deliri. Ok?
NdChronos: un mega grazie a Veronique, Kairi 84 e Kira 85 che hanno commentato. Il mio umore è nettamente migliorato!!!! Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Un mega kiss!!!

PAST/PRESENT

31 anni prima
L’unica cosa bella del mondo terrestre era il suo continuo cambiamento, ogni volta che scendeva i suoi occhi vedevano qualcosa di nuovo. In quell’angolo di mondo poi, qualsiasi stagione fosse c’era semnpre qualcosa di bello ad accoglierlo, anche solo la candida neve a formare strane forme sugli alberi spogli. In quel caldo mese d’aprile il terreno era ricoperto da petali rosa, che gli turbinavano attorno dando un senso di pace all’area attorno il monastero bagnato dalla luce pomeridiana del sole. Si stava godendo quella tranquillità in cui tutto si muoveva e si evolveva in armonia col resto del mondo
SBONK!
Qualcosa aveva sbattuto contro la sua gamba. Abbassò gli occhi e vide un giovane Bauardo steso dolorante a terra
“Stai attento dove cammini!” gli ringhiò la figurina con una vocetta stridula da bambina
“Sei tu che mi sei venuta addosso” rispose Homura divertito
“Tsk! Ti saresti dovuto spostare, non si sta in mezzo alla strada impalati come salami!”
Homura rise mentre i capelli della bambina cambiavano di colore
“Eccoti qui piccola peste!” urlò un Baluardo brandendo un harisen. La piccola peste si nascose dietro ad Homura
“Ti prego, salvami, mi vuole dare quel coso in testa!” frignò.
La risata di Homura si fece più ampia mentre si staccava la bambina di dosso e la teneva scalciante per la collottola. Il Baluardo guardò l’uomo poi sorrise
“Homura, amico mio, non sei cambiato affatto!”
“Neanche tu” mentì il dio
“Chloe” disse il Baluardo “Sono troppo di buon umore per rimproverarti. Và a giocare con Naji”.
La bambina fissò con occhi colmi di graditudine io suo maestro e il dio a cui chiese
“Tornerai a trovarmi?”
“Certo, quando la tua lingua sarà più tagliente e la tua bellezza più grande”.

13 anni dopo
Fa male scoprire che le tue certezze possono svanire in un mare di sangue, stravolte dalle tue stesse urla. Com’era possibile? Perché le aveva fatto questo? Erano sempre stati amici, perché se ne era andato in quel modo, perché se l’era presa con lei? Cosa gli aveva fatto?
Una lacrima le solcò il viso mentre le fitte all’addome aumentavano,sarebbe dovuta tornare a letto, ma non lo sopportava più, era rimasta distesa per giorni, lottando fra la vita e la morte, e, alla fin fine, sarebbe stato meglio se fosse morta, pittosto che finire così. Le lacrime iniziarono a sfuggire dai suoi occhi incontrollate mentre arrancava fra i corridoi. Non doveva piangere, non doveva farsi prendere dallo sconforto in quel modo, doveva trovare un motivo per andare avanti, per continuare a essere, sì, ma cosa? Le aveva strappato l’unico orgoglio, la sua unica forza, come poteva definirsi donna, ora?
Camminò fino al portrone, dove vide le guardie discutere animatamente “Che succede?” chiese imperiosa
“Guardate” le dissero, porgendole un fagottino “Lo hanno lasciato qui”.
Tolse un lembo di stoffa scoprendo il volto di un neonato che smise di piangere appena incontrò i suoi occhi. Sentì qualcosa scorrere lungo la spina dorsale, un fremito di gioia che non provava da molto.
Una mano paffuta strinse una ciocca bianca di capelli mentre strani gorgoglii uscivano dalla boccuccia. Forse…forse aveva finalmente trovato un motivo per cui sperare, qualcosa per cui andare orgogliosa
“Me ne prenderò io la responsabilità davanti al Consiglio. Tornate ai vostri posti”.

Ora
La testa, doleva da morire, sembrava che qualcuno avesse deciso di spaccargliela con un martello. Il dolore pulsante strisciava dalle tempie su tutto il cranio ad ogni minima scossa. Aprì con fatica gli occhi e la luce la ferì come un lampo doloroso proprio dritto al cervello
“Ah” rantolò tentando di alzarsi, ma si sentiva troppo debole. Una voce le esplose in testa col fragore di un tuono
“Hakkai! Mi sembra che si sia svegliata, ma sta male!”
Poi una brusca frenata e due occhi dorati e preoccupati a scrutarla
“Oh” un altro rantolo “La luce…c’è troppa luce” sussurrò
“Che facciamo?” la voce apparteneva al bambino dagli occhi dorati, come si chiamava? Giel’aveva detto, ma ora ricordare era come piantarsi aghi infuocati in testa
“Bendiamola” il figlio della proibizione si tolse la fascia intorno alla testa e, con cura, l’avvolse intorno agli occhi iniettati di sangue.
Pace, un po’ di pace, finalmente, si sentiva stremata, aveva assoluto bisogno di riposo e quel buio era così invitante, gli si abbandonò svenendo per la terza volta fra le braccia di Goku. Il bambino fissò spaventato Sanzo, poi Hakkai, già la sera prima, mentre si presentavano, la ragazza aveva perso i sensi all’improvviso spaventandolo a morte.
Hakkai gli sorrise
“Non ti preoccupare, per lei dev’essere stata dura abbattere quel demone, è normale che riprenda i sensi ad intermittenza, per fortuna fra un paio d’ore arriveremo ad una città, sicuramente starà meglio lì, che su Hakuryu”.
Il bambino si siedette nuovamente con la ragazza in braccio, mentre Sanzo sbuffava. L’ennesimo bastone fra le ruote, come si non bastassero già Kougaiji o quel sottosviluppato di Homura, anche il Baluardo narcolettico!

Chloe non aveva dato spiegazioni, si era semplicemente avvolta nel mantello per poi addormentarsi quasi subito. Non aveva voglia di parlare, desiderava solo che un sonno color pece la avvolgesse, dandole l’illusione di essere ancora al sicuro, nel suo piccolo castello di certezze, con tutte le persone che amava.
Il mattino dopo la trovarono a sfaccendare attorno alle braci del fuoco a preparare la colazione, silenziosa e veloce aveva preparato un po’ di caffè nero e forte come catrame. Non aveva aperto bocca, ma, mentre i tre mangiavano, aveva estratto una cartina geografica della zona e una cordicella con appeso un pendente di diamante che lasciava muovere liberamente sulla carta, finchè non si puntò su una zona ad ovest
“Che fai?” Zenon si era avvicinato incuriosito, in cinquecento e passa anni di vita non aveva mai incontrato un Baluardo, ed era piuttosto incuriosito dalle tecniche dei ‘Figli del Serpente’
“Cerco la mia Kohai attraverso la sua aura captata dal ciondolo, fortunatamente è ancora in zona” disse con voce piatta “Siete pronti? Andiamo, spero che non ci voglia molto”.

Putroppo la locanda in cui si erano fermati era piccola, così avevano ottenuto solo due stanze, in una di queste deposero Erin in preda agli incubi
“Voi andate” disse Hakkai “Rimango io con lei”.
Gojyo aveva annuito potando via un recalcitante Goku che voleva rimanere con la ragazza.
Hakkai prese una sedia e si mise accanto al letto, dopo aver tirato le tende tolse la fascia di Gojyo dagli occhi della giovane ed iniziò ad umettarle il viso con una pezzuola bagnata d’acqua e alcune erbe calmanti che abbero un effetto subutaneo, infatti la ragazza smise di agitarsi e dormì per alcune ore.
Quandò Erin aprì gli occhi l’emicrania l’aveva finalmente abbandonata, così come il senso di stanchezza che l’aveva presa dopo l’uccisione di Demone Alfiere
“Si sente bene signorina Erin?” voltò lo sguardo verso quello che riconobbe come Hakkai
“Ora sì, signor Hakkai, ma, dove sono?”
“Nella città di Hendra, dopo essere svenuta nuovamente ieri sera abbiamo viaggiato”
“Ecco perché tutti quegli scossoni!”
“Eh! Eh! Oramai è quasi ora di cena”
“Ma…la mia spada! Dov’è la mia spada?!”
“E’ qui” disse porgendole una katana dal manico intarsiato di madreperla
“Oh, mi scusi, è che non me ne libero mai, e mi sono spaventata quando non l’ho sentita più sulla schiena”.
La porta si aprì di botto mentre Goku saltellava seguito da Gojyo
“Ti sei svegliata!” le disse gioviale il ragazzino “Lo sai che fra poco si va a mangiare? Hai fame?”
Erin lo guardò stranita per poi scoppiare a ridere
“Ciao, tu sei…Goku, no?”
“Si si, ti va di mangiare?”
“E’ ancora troppo presto!” disse Hakkai
“Io…ho lo stomaco in subbuglio, credo che salterò il pasto”
“Per privarci della tua speldida compagnia?” Gojyo si era fatto avanti con la sua solita aria da seduttore
“Tieni giù le mani pervertito di un Kappa!”
“Taci bakasaru, che ne vuoi sapere tu?”
“Ah sì?”
Davanti ad una basita Erin i due iniziarono a litigare, metre Hakkai ridacchiava
BANG! BANG!
Due pallottole si posizionarono nel muro, poco lontane dalle teste dei due litaganti
“Una volta o l’altra mi ammazzerai stupido bonzo!”
”Vuoi che quel momento giunga ora?” il Kappa si ritrovò con la Shoreijyu sotto il mento
“No, grazie” disse allontanandosi mentre Goku gli faceva le boccaccie.
Hakkai ridacchiò per la faccia basita della giovane
“Davvero non vuole nulla da mangiare?”
“Magari un po’ di minestra”
“Fa portare la cena in camera. Ci sono molte cose che dobbiamo sapere” disse Sanzo accendendosi una sigaretta .

Chloe si alzò sul sedile della jeep con la cartina in mano borbottando qualcosa di incomprensibile
“Che succede?” Zenon si alzò a sua volta appoggiandosi al volante
“Flussi dimensionali, li sento in movimento, e non mi piace”.
Homura le lanciò un’occhiata di sghembo
“Che significa?”
”Tutto e niente” rispose lei ermetica “Muoviamoci!”
Zenon lanciò un’occhiata ad Homura che annuì.
La jeep si rimise in viaggio in un cupo silenzio che non prometteva nulla di buono. Il Baluardo calcò in testa il cappuccio del mantello cercando un po’ di pace dal sole abbacinante, anche se ormai stava per diventare sera.
“Hendra” annunciò Zenon alla compagnia silenziosa
“Bene” gli rispose Chloe a nome di tutti.
Per l’ennesima volta il dio guardò il suo comandante stupito dalla remissività di quest’ultimo nei confronti della donna. Si chiese cosa Homura avesse in mente nei suoi confronti. Stava per riavviare il motore ma si fermò
“Lo sentite anche voi?” la terra iniziò a tremare
“Maledizione! Accendi stò trabiccolo sono arrivati!”
Zenon ingranò la prima lungo la discesa cercando di mantenere la jeep sulla strada
“Cosa succede?” urlò Homura
“Non ti piacerebbe saperlo!”

“Forza” disse Erin torturando un pezzo di pane “Iniziate da dove preferite. Risponederò a qualsiasi domanda”.
Sanzo si accese una sigaretta per riordinare le idee, aveva molte, troppe domande che gli frullavano in mente e non voleva sprecare tempo prezioso per capire la situazione. Stava per aprire bocca
“Cosa?” saltò in piedi mentre il lampadario inizava a muoversi impazzito
RUUUMBLEEE!!!
La terrà tremò come colpita dal maglio di un dio gigantesco
“Oh no!” Erin si alzò di scatto aguantando la spada
“Stai ferma!” le urlò Gojyo
“Dove vai, sei malata!” tentò di acchiapparla Goku
“Devo andare, il mio compito è proteggere questa gente!” spalancò la porta scappando via
“Stupida!” Sanzo scattò dietro a lei seguito dagli altri.

Chloe non aspettò che la jeep si fosse fermata per salatare giù sguainando la spada
“Fossi in voi mi cercherei un posto sicuro in cui rintanarmi!” urlò ai tre liberandosi del mantello
“Cos’è tutta questa energia?” la voce di Homura fu quasi risucchiata dal rumore tremendo di terra squarciata
“Si è aperto un varco!”
”Muoviamoci!” gridò Homura scattando in avanti seguito dai tre dei
“Sciocchi!”

“E quelli cosa sono?” Goku guardava verso l’alto con gli occhi d’oro spalancati il vortice d’energia che si era formato in cielo da cui fuoriuscivano dei dragoni dalle grandi squame nere e tripla fila di denti acuminati
“NO!NO!NO!”

“Io…non ho mai visto nulla del genere” Zenon si bloccò in mezzo alla strada
“Mazzaquin!” urlò Chloe “Devo chiudere la soglia o entreranno qui, seguiti dalle Falangi Demoniache!”
“Ma che bel programmino!”

“Questi sonmo di quelli cattivi!” urlò Erin
“Bene!” Goku sorrise
“Teneteli occupati, non dobbiamo farli entrare!”

La terra si frantumò sotto i loro piedi devastata dall’energia dei demoni mentre i due gruppi attaccavano in contemporanea le bestie mostruose. Lame contro corazze resistenti ai priettili
“AH!” Erin volò disordinatamente in terra, ma Shien la prese al volo
“Sta bene signorina?”
Lo guardò confusa poi si rialzò, puntata da un Mazzaquin
“QUESTO CE L’HA CON ME!” Erin si buttò addosso ad un demone tagliandolo a metà. Poi tutto si fece confuso nel sangue misto a polvere fendenti d’energia e pallottole sibilarono nell’aria. I due Baluardi ignari della raciproca presenza concentrarono le energie sui flussi dimensionali recitando formule arcane mentre la battaglia infuriava
“JHAAAAAAIIIIII!” un Mazzaqiun puntò Erin che chiuse gli occhi, ma il colpo aspettato non arrivò, il collo del mostro giaceva ai suoi piedi. Alzò lo sguardo e vide le bestie ritraersi mentre i flussi dimensionali si estinguevano. Incosciamente idietreggiò finendo addosso a Shien che tossiva per la polvere.
Chloe era stanchissima, provata da quel tremendo dispendio d’energie si accasciò a terra accecata dal suo stesso sangue che colava da una ferita alla fronte. Quando finalmente la polvere scemò potè vedere il villaggio semidistrutto, i corpi di molti abitanti a terra, sporchi di sangue, i suoi compagni coperti di ferite, e poi una figurina vestita in nero, lunghi capelli bianchi impolverati e insanguinati. Si alzò da tarra cercando di distinguerne i contorni ma ne udì la voce, inconfondibile
“Erin?” sibilò “ERIN!” l’urlo le sfuggì dalle labbra
“Sempai!” la ragazza lasciò cadere a terra la spada e corse zoppicando verso di lei. Crollarono sulle ginocchia abbracciate e in lacrime.
Continua…

NdChronos: che ne pensate? Le scene d’azione non sono il mio massimo, lo so, ma per il resto? Commentate numerosi! E…scusate gli errori di battitura!





 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: