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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: IMPORTANTE PER QUALCUNO
Genere: Drammatico, Erotico, Dark, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, OOC, AU, Lemon, Shounen Ai, Yaoi
Autore: bebedb galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/10/2023 14:32:35

Juugo x Itachi, JuuIta Modern AU. Riepilogo a inizio capitolo. Avvertimenti: Violenza; Sangue, Manipolazione; Disturbo Bipolare; Dipendenza Affettiva
 
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IMPORTANTE PER QUALCUNO
- Capitolo 1° -

Riepilogo

Juugo x Itachi. JuuIta Modern AU.

Non esistono persone priva di difetti. Itachi ha una vita perfetta con Juugo. Juugo si prende cura di lui, conosce ogni particolare per renderlo felice. Sarebbe da stupidi perdere Juugo per non saper tollerare i suoi piccoli difetti, per Itachi è arrivato il momento di essere meno pignolo.
Itachi deve imparare ad accettare Juugo, perché Juugo lo ama anche se a modo suo.
Se Itachi fosse rimasto incagliato nelle sue utopie sarebbe finito col rovinarsi la vita.



“Dove sei stato?
La domanda aveva raggiunto Itachi prima che i suoi occhi potessero abituarsi alla penombra del salotto.
“Avevi detto che non te se saresti mai andato.”
Le parole avevano avuto la rapidità del pensiero. La persona che le aveva pronunciate non aveva pensato altro che a Itachi, il suo ritorno era stata la sua priorità.
Quella persona era rimasta a fissare il portone aspettando.
Per chi aveva aveva fatto la domanda, il rientro di Itachi era stato questione di vita o di morte.
Itachi se ne sentiva onorato, questo gli aveva impedito di ritrarsi nel giubbotto imbottito per scappare alla freddezza avvertita nella voce dell’altro. Era normale, vista l'importanza che Itachi aveva per quella persona.
Itachi era importante per qualcuno. Si era tranquillizzato, le labbra incurvate in un sorriso.
“Cercavo mio fratello” Itachi aveva alzato il cellulare per mostrare a Juugo i messaggi andati a vuoto, Sasuke non li aveva letti.
Juugo, dopo essersi alzato dal divano, si era avvicinato a Itachi con gli occhi puntati sul display e la fronte aggrottata. Si fermato a pochi centimetri da Itachi, sembrava concentrato a leggere.
“Sarà andato a farsi un giro” Juugo aveva alzato lo sguardo dal telefono per posarlo su Itachi. Gli occhi dilatati e il mento abbassato erano la posa di uno costretto a spiegare una ovvietà a chi è troppo cieco “Non ha una ragazza? Hai il diritto di scopare solo tu?”
“Sono molto preoccupato, Juugo” Itachi inclinava la testa di lato, voleva fendere la barriera che Juugo aveva davanti agli occhi “Sasuke ha iniziato adesso a farsi degli amici, ne ha solo uno. Figuriamoci se ha una fidanzata.”
Juugo aveva raddrizzato le spalle possenti, gli occhi avevano perso l’espressione sgranata per assottigliarsi. Lo sguardo stava avvertendo Itachi di non trattarlo da stupido.
Juugo aveva ragione, Itachi aveva corretto il tiro.
Itachi aveva addolcito lo sguardo sull’onda di un sospiro: “Oggi volevo andare a trovarlo, ma la casa è sbarrata e lui non risponde al telefono.”
Itachi aveva avuto la sensazione di trovarsi di fronte a una immagine digitale data la rapidità con cui Juugo aveva cambiato espressione. Le sopracciglia erano alzate ai lati e basse all’interno, seguivano le profonde rughe che ci si erano formate in mezzo. Lo sguardo dolce di Juugo spazzato via da lampi di rabbia. La bocca si era piegata in un broncio di disprezzo.
“Stronzate!”
Itachi aveva registrato solo il capogiro, il dolore alla mascella e la sensazione di bagnato erano arrivati quando già era stramazzato sul pavimento. Il telefono gli era sfuggito dalla mano, slittava sulle mattonelle fino a scomparire nella zona d’ombra sotto il divano. Si era rotto, i pezzi erano sparsi ovunque.
“Sasuke…”
Itachi tendeva le dita tremanti verso i rottami dell’unico mezzo di comunicazione con il fratello. Aveva sputato una ciocca di capelli viscida di sangue, il resto della chioma gli aveva formato una matassa informe intorno alla testa oscurandogli il campo visivo.
Il cranio aveva prodotto un tonfo sordo sul pavimento, Itachi era stordito.
“Sei solo una puttana!”
Itachi era ancora così tramortito che il gridò sembrò arrivare dall’oltretomba, il dolore era attutito.
“Se davvero sei andato a cercare tuo fratello perché non mi hai avvertito?” Juugo gesticolava molleggiando sulle gambe, aveva della schiuma agli angoli della bocca “Hai preso il telefono per chattare di nascosto con qualche altro stronzo, vero? Volevi scaricarmi!”
Juugo aveva ragione. Itachi si sentiva disgustoso per essere caduto in una dimenticanza così grave. Nonostante la mascella slogata dallo schiaffo, Itachi aveva inalato un profondo respiro che non avrebbe usato per riprendersi, ma per chiedere perdono.
Non aveva fatto in tempo, l’aria incamerata con tanta fatica gli era stata spremuta fuori da un violento calcio nello stomaco. Itachi si era accartocciato, era certo che da un momento all’altro avrebbe vomitato gli organi interni spappolati. O che sarebbe morto affogato se la cassa toracica non si fosse decisa a smuoversi immediatamente.
Allungava il collo per facilitare il primo respiro, gli era entrato dentro sibilando. Qualcosa gli saliva sul serio dallo stomaco, era caldo e viscido. Itachi si era piegato per riempire le mattonelle di sangue rigurgitato.
“Ehi…” Juugo gli si inginocchiato accanto. Il tono dolcissimo era stato un soffio leggero, l’espressione di nuovo amabile. Lo stesso sguardo per cui Itachi aveva perso testa e cuore.
Itachi sentiva le mani di Juugo liberargli il viso dai capelli impiastricciati, un braccio muscoloso gli era passato dietro alla schiena per sollevarlo a sedere con cautela.
Juugo se lo era appoggiato al petto caldo, Itachi aveva gli occhi chiusi, era stremato e voleva solo dormire. Fili vischiosi di sangue e saliva macchiavano il maglione di Juugo, ma voleva talmente bene a Itachi che non aveva importanza.
Itachi era lusingato.
“Mi dispiace, tesoro. Spesso non mi rendo conto della mia forza, tu hai un corpicino troppo sottile” Il bacio che Juugo gli aveva posato sulla fronte non aveva convinto Itachi ad aprire gli occhi, preferiva crogiolarsi nell’abbraccio. Era bellissimo e valeva tutto il dolore appena passato “Adesso diamo un’occhiata, va bene?”
Itachi era interdetto, Juugo si stava scusando quando avrebbe dovuto farlo lui.
Un altro braccio era passato sotto le gambe di Itachi, Juugo lo aveva preso in braccio come se non fosse niente. Itachi non aveva fatto in tempo ad ancorarsi al collo di Juugo, il culo gli pendeva già nel vuoto. Nessun problema, le braccia forti di Juugo sostenevano Itachi senza cedere.
Itachi si sentiva stendere con delicatezza sul divano, non aveva la forza di guardarsi intorno. Juugo lo aveva spogliato per palpargli l’ematoma sullo stomaco, poi aveva esaminato la mascella.
“Tutto a posto, niente di rotto. Ti porto del ghiaccio e torno subito.”
Mentre lasciava che il freddo intenso gli anestetizzasse i nervi del viso, Itachi pensava che sarebbe stato impensabile pretendere qualcosa senza pagarne il prezzo. Ovviamente l’amore rientrava in questo.
Aveva sentito Juugo aprire il rubinetto della vasca da bagno, dopo qualche secondo gli era giunto lo sciabordio dell’acqua agitata dalle grosse mani. Juugo era sempre attento a ogni piccolo particolare per rendere felice Itachi.
Se il prezzo era accettare il suo carattere impulsivo, Itachi non lo riteneva nemmeno troppo alto. Magari col tempo Juugo avrebbe smussato gli angoli rudi.
Bisognava avere pazienza.
Nonostante la spossatezza, Itachi ora riusciva a tenere gli occhi aperti. Vedeva Juugo tornare da lui sorridente e nudo. Pantaloni e boxer erano scivolati via dal corpo sottile di Itachi, lasciava fare passivo godendosi le amorevoli cure di Juugo.
“Vieni” Juugo si chinato per prenderlo in braccio, per giunta da una posizione scomoda.
Itachi gli si accoccolato al petto godendosi i piccoli baci che Juugo gli lasciava sul viso mentre lo trasportava lungo il corridoio.
Itachi si era ritrovato avvolto dall'acqua calda e da nuvole bianche, galleggiava in una beatitudine estrema. Juugo se lo era preso in grembo, gli ripuliva il viso dal sangue rappreso senza perdere il sorriso rassicurante.
“Rilassati” Juugo lo massaggiava Itachi sul petto.
Juugo indugiava sulla bocca di Itachi con la sua, era calda e vellutata. Perfetta.
Aveva sollevato Itachi afferrandolo dalle ascelle. Gli sistemava la collana con le dita lasciandogli piccoli baci sul collo sottile e candido. Itachi sospirava, reclinava la testa all'indietro per goderseli fino in fondo.
Juugo passava lentamente le grosse mani tra la ragnatela di capelli neri che galleggiava, prese un bel respiro per baciare il petto di Itachi sott’acqua. Scendeva sul ventre, le mani afferravano i fianchi stretti di Itachi, gli artigliava i glutei. Itachi assecondava i movimenti aiutato dal galleggiamento.
Itachi aveva circondato il busto di Juugo con le gambe affusolate, gli era bastato un piccolo movimento per posargli il culo in grembo. Juugo era dovuto riemergere per non bersi tutta la vasca, l’offrirsi di Itachi gli aveva fatto esplodere la testa come una bomba.
“Itachi…” Juugo era riemerso con i capelli abbassati dall’acqua e con un cappello di schiuma.
Itachi lo fissava con gli occhi lucidi. Juugo aveva lo sguardo adorante.
Juugo stringeva la vita sottile di Itachi, respirava forte mentre gli sollevava il sedere per iniziare a farsi strada dentro di lui. Procedeva piano, non voleva più far male alla creatura esile che aveva tra le braccia. Itachi se ne accorgeva, il suo cuore si gonfiava di amore.
Itachi gemeva, Juugo si era fermato baciandolo su un orecchio e poi sul naso.
Erano completamente insieme, Juugo si muoveva lento permettendo a Itachi di restare in balia dell’acqua. Sentiva il cazzo di Itachi sugli addominali e le sue natiche sulla base delle cosce. Juugo lo stringeva forte per amplificargli le sensazioni.
Era molto dolce.
Juugo sentiva il respiro irregolare di Itachi, lo aveva accompagnato all’orgasmo adattandosi a tutti i suoi tempi. Il piacere era esploso silenzioso e potente.
Itachi ansimava incredulo e compiaciuto.
Itachi stava con gli occhi chiusi rilassato sull’ampio petto del compagno, si godeva.
“Non vedi che sei perso senza di me, Itachi?”
Era vero. Nessuno sapeva farlo godere così. Solo Juugo era attento a tutti i particolari che Itachi amava, nemmeno Sasuke ci era mai riuscito fino in fondo.
Non bisognava pretendere troppo, ognuno aveva il suo modo di amare. Juugo era perfetto, Itachi non poteva perderlo per essere troppo pignolo.
Se Itachi fosse rimasto incagliato nelle sue utopie sarebbe finito col rovinarsi la vita.
Poteva ricominciare. Poteva avere un futuro felice. Itachi doveva solo accettare i piccoli difetti di Juugo.
Ma dopotutto, chi non ne aveva?


 
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