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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: 5° ANNO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: lele-kitten galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/10/2003 17:32:40 (ultimo inserimento: 25/11/03)

leggete e lo saprete..
 
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- Capitolo 1° -

Questa è la mia prima fic.. almeno spero ke possa essere definita tale.. nn so neanke io bene cos'è, solo ke mi è venuta voglia di scrivere.. e così questo è il risultato!! commentate anche negativamente (se ci riuscite niente minacce di morte grazie ^^'')bhè.. mi scuso con tutti quelli ke troveranno leggere la mia fan fic una perdita d tempo.. kiss

Camminava spensieratamente per le vie di Diagon Alley, senza una meta precisa, i suoi okki di un blu intenso vagavano da una vetrina all’altra, curiosi come sempre. Nn era mai stata in quel posto, forse un paio di volte molti anni prima, ma era troppo piccola per ricordarselo, per lei era tutto nuovo. Fra un paio di settimane sarebbe incominciata la scuola, e anche lì si sarebbe trovata davanti a un mondo nuovo, si infatti, anche se doveva iniziare il quinto anno, quest’anno sarebbe andata ad Hogwarts, mentre fino ad ora aveva frequentato Durmstrang.
–Durmstrang- sibilò con un filo di voce, al suono di quella parola il suo sguardo si rattristò, se fosse stato per lei sarebbe rimasta lì, dove aveva tutti i suoi amici, la sua “famiglia”. Ma i nonni avevano deciso così ed erano stati irremovibili. Charlotte mcpherson (nn mi veniva in mente proprio nessun cognome originale..) viveva coi nonni da un annetto, più o meno da quando sua madre era venuta a mancare, suo padre invece era ancora vivo, ma nn lo vedeva quasi mai, faceva il reporter per un piccolo giornale, ed era sempre in giro per il mondo, senza il becco di un quattrino. perciò lei stava dai nonni mcpherson, loro di problemi economici nn ne avevano di certo, suo nonno Edward aveva un incarico di rilievo al ministero della magia, e naturalmente sia lui che la sua aristocratica consorte Emily erano discendenti di una famiglia di purosangue.. suo padre invece era figlio di un babbano e una strega, e per questo il matrimonio dei suoi genitori nn era mai stato visto di buon okkio, ma sua madre, testarda e ribelle aveva voluto fare a modo suo. Peccato che però come tanti matrimoni, nati per cercare di rimediare a un “piccolo incidente” come la nascita di un bambino, nn aveva avuto vita lunga. Nonostante ciò i suoi erano rimasti ottimi amici e a lei nn era mancato proprio niente. I nonni oggi erano fuori per alcuni impegni, così lei, che in casa si annoiava, aveva deciso di andare a fare un giro, magari a fare un po’ di shopping, cosa che le piaceva alquanto. Di solito ci andava con Danielle e Cordelia, le sue due migliori amike, ma loro erano troppo distanti in quel momento, impegnate a fare chissà cosa. Scosse il capo, per cercare di distogliere la mente da quei malinconici pensieri, davanti a se c’era un negozio di articoli sportivi, accessori per il quiddich. Fece una smorfia, se c’era uno sport insopportabile era proprio quello, e poi lei nn aveva mai avuto una grande passione per il volo, dato che in un certo senso soffriva pure di vertigini. Li vicino però scorse una libreria, giusto quello che ci voleva, lei adorava i libri e leggere (passione ereditata dal nonno), magari avrebbe trovato qualcosa d interessante, e qualche regaluccio, così decise di entrarvi. Era passata più di mezzora a stava ancora girovagando tra gli scaffali pieni di libri, fin’ora aveva trovato solo un libro di erbologia per la cura delle piante del salotto adatto a sua nonna, e un libro di storia per il nonno, ma niente di interessante per lei, poi finalmente si ritrovò in una sezione piena di libroni impolverati, dovevano essere passati secoli da quando qualcuno li aveva disordinatamente riposti lì. Incominciò a sfogliarne uno, sembrava essere interessante, era scritto in una lingua antica, forse latino (nn credo ke i maghi studino il latino, almeno lo spero vivamente per loro! Ma cmq ci sta bene in sta storia..) stava leggendo le prime pagine, quando una voce alle sue spalle la fece sussultare, era il negoziante, che non troppo gentilmente la incitava a sbrigarsi, visto ke ormai l’ora di chiusura era prossima. Decise di prenderlo, pagò i tre libri e sgattaiolò fuori verso il paiolo magico, si era fatto tardi ed era meglio rientrare, o l’avrebbero data per dispersa.

Un tonfò proveniente dal salotto ruppè il silenzio in casa mcpherson, charlotte, uscita dal camino in una nuvola di polvere magica, era rovinosamente caduta sul tavolino posto li vicino, mandando in mille pezzi un vaso.
-bentornata, tesoro, nn ti preoccupare, sistemerà tutto adam- squillò la voce di Emily.
-emh, si scusa tanto nonna, ma credo ke sarebbe meglio se lo spostassimo questo tavolino..-
-umh. Ci penseremo domani, ora vai a prepararti, entro breve la cena sarà servita-
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Era l’ una passata, era appena rientrata a casa dopo esser stata in un locale con Danielle. Aveva trascorso una piacevole serata in compagnia di vekki amici, niente di ke, ma si era divertita molto, e aveva cercato di nn farsi prendere dalla malinconia del nn-ci-vedremo-più- per-parecchio. Cordelia non era venuta, aveva un appuntamento “hot” con il nuovo possibile insegnante di storia medievale, diciamo ke aveva sempre avuto un attrazione per gli uomini più “maturi” (diciamo pure andati a male), specialmente se si trattava di professori, che potevano alzarle il voto o eleggerla caposcuola..
Charlotte era rientrata abbastanza presto, visto ke l’indomani sarebbe incominciata la scuola, e il treno partiva in prima mattinata (anche se fosse partito all’una del pomeriggio per lei, sarebbe stato presto, visto i suoi soliti orari, che erano più simili a quelli di un vampiro, che a quelli di una 15enne). Nonostante i suoi buoni propositi di arrivare al giorno dopo rilassata e fresca come una rosa (appassita..) non era riuscita a chiudere okkio per l’agitazione da-primo-giorno e alla fine si era alzata e si era messa a leggere per addormentarsi appena alla settima pagina (miii ke libro interessante).
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- signorina mcpherson- qualcuno la stava chiamando dall’altra parte della porta
- Su signorina mcpherson, è pronta? Sono già le 10..- al sentire queste ultime parole il cuore di charlotte si fermò.. “oh merda” il treno sarebbe partito solo fra un ora, perché, perché la sveglia nn aveva suonato?!!! E Poi si ricordò ke l’aveva rotta lanciandola contro il muro, qualche giorno prima.... con uno sforzo tremendo aprii gli okki e si buttò giù dal letto lanciandosi con uno scatto felino dentro l’armadio; nell’intento di trovare qualcosa di decente da mettersi (impresa ardua visto ke il suo armadio era un “poco” incasinato e nemmeno clark kent con la sua vista a raggio laser sarebbe riuscito a trovarci niente)
- arrrivooooooo!!!!!!- urlò poi dall’interno della sua camera -di ai nonni ke sono quasi pronta- detto ciò sentiì i passi di Adam scendere le scale e lasciarla sola con un dubbio atroce.. “ma sarà meglio il vestitino lilla corto o i pantaloni bianchi con una magliettina nera?!!!” Quando sentì sua nonna bussare alla porta le venne quasi un infarto e decise per il vestitino lilla, ke era più veloce da indossare, giusto in tempo per l’entrata in scena di sua nonna , ke nn sembrava troppo di buon umore a giudicare dal colorito violaceo del viso..
- charlotte!! è tardissimo, ma xkè nn ti sei preparata prima?!!! - tuonò la cara dolce nonnina, che per quanto fosse una persona colta e ben educata, era anche molto irascibile, e se c’era una cosa che odiava era proprio far tardi..
- mah sono pronta, forza andiamo!!- blaterò la nipotina a mò di scusa, per poi fiondarsi giù dalle scale cercando di non uccidersi, mentre si infilava gli stivaletti bianchi.
- buongiorno nonno, tutto pronto?!- lui era sull’uscio della porta, intento a leggere il giornale, mentre Adam portava via le ultime di una vasta serie di borse (si era portata a dietro tutta la casa in poche parole)
-buongiorno a te, tesoro, tutto ok? Muoviamoci o tua nonna ci uccide- detto ciò lanciò uno sguardo preoccupato verso le scale dove Emily, lo stava guadando a sua volta con un espressione alquanto torva.. (diciamo pure assassina)

-uff, appena in tempo.. – era appena arrivata sul binario, mancavano cinque minuti alla partenza, giusto il tempo di caricare i bagagli sul treno e scoccare un ultimo bacio sulla guancia dei nonni.
Ora il grande problema era trovare uno scompartimento vuoto.. e trovarlo anche abbastanza velocemente, perché portare tutti quei bagagli nn era cosa semplice, specialmente per una esile ragazzina come lei, nn abituata a quel genere di atiche (oh, siamo messi bene).. finalmente trovò uno scompartimento semi vuoto
- scusa, posso entrare?!- chiese la“fanciulla” con un sorriso a trentadue denti, pensando già a una risposta affermativa, e invece fu riportata alla realtà da un brusco:
- NO, sparisci..-
“ehhhh?!!! Ma questo bell’imbusto da dove salta fuori, ma tutte a me oggi.. buahhhh” pensò accigliata, mente il suo viso lasciava spazio allo stupore.
-e potrei saperne il perché scusa?! Sei qui dentro tutto da solo, c’è abbastanza spazio per tutti e due..- replicò, ma fu subito interrotta:
–ho detto di no, mi dai fastido- sibilò il ragazzo tutt’altro ke gentile..
“ma senti un po’ ke razza di gente c’è in giro” incominciava ad innervosirsi..
–il treno nn è tuo quindi io mi siedo- e detto questo si catapultò su un sedile con tutti i suoi bagagli appresso – e poi ki ti dice ke ti darò fastidio, scusa?!-
- stai, parlando, già questo mi da fastidio, e cmq QUI ci sono arrivato prima IO, quindi decido IO, e ora vattene!!-
“questa conversazione a un ke di alquanto infantile” pensò fra se e se per poi rispondere a tono a quel ragazzo ke di certo non era mr simpatia dell’anno..
- Io di QUI nn mi muovo, razza di maleducato (perché nn bisogna usare un linguaggio volgare..), se proprio ti do fastidio te ne vai TU!! E poi ma nn te l’ha mai detto nessuno ke le ragazze vanno trattate con i guantI?! E ke dovr..- fu interrotta un’altra volta (miii ma riuscirà mai a finire una frase?!!)
- Tu hai gran poco di femminile- sghignazzò il ragazzo-serpe..
- “ma sentilo, questo è troppo, mò l’uccido, no no devo stare calma, è solo il primo giorno, mi espellerebbero.. si ma ki si crede di essere questo qui??!!!!! Lombrico travestito da serpente a sonagli.. Nessuno mi ha mai insultato, e poi e poi IO sono mooolto femminile.. di una bellezza unica, accattivante..(mooolto modesta dierei..)”
- senti un po’ tacchino, sarai bello TU!!!!- e detto questo gli tirò in faccia il libro che aveva in mano.
- ma ti ha dato di volta il cervello?!!- tuonò mentre si massaggiava il naso, che era stato colpito in pieno, purtroppo senza alcun danno.. egli sembrava abbastanza stupito da quella reazione, forse un tantino esagerata, ma ke dico, fin troppo “gentile”..
- riprovaci e ti ritroverai in infemieria..-
- uhh.. ke paura- sghignazzò lei con finto sguardo di terrore.
- stupida ragazzina impertinente-
- tacchino avvizzito-
detto ciò, e dopo un paio di sguardi tutt’altro ke amikevoli, i due stettero in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, ke probabilmente erano lo stesso “ me la pagherà cara..”
Dopo un venti minuti di silenzio lo “scorbutico” parlò per primo:
-nuova?!- neanche una frase di senso compiuto aveva detto, una parola sola.. “ke impertinente” pensò charlotte.. e poi gli rispose un –SI- secco con il tono più distaccato che avesse.
–lo immaginavo, ogni anno hogwarts peggiora sempre più..- commentò gelidamente il biondino per poi alzare gli okki grigi al cielo.
-e con questo cosa vorresti dire!!!!!!!!!!!!!!!?- ci mancava poco che le uscisse il fumo dalle orecchie.. “proprio un bell’inizio d’anno..”
-quello ke ho detto, se nn ci arrivi vuol dire ke sei anche tarata..- si fece beffe lui, puntandole gli okki addosso.
- ma sei sempre così socievole, o devo essere onorata di tanta simpatia nei miei confronti?!- domandò lei, cercando di calmarsi e di ritrovare il suo solito aspetto dignitoso da persona civile e ben educata.. (civile?!! Ma quando mai.. )
- è una dote naturale, ma con certe persone mi viene più facile..- “ahhhhh, ma proprio uno spirotosone è..” pensò, ma come faceva a calmarsi se poi questo se ne usciva così..
- sono sicura ke per questo devi proprio essere pieno di amici..- ghignò lei.. ahh.. “ma ke perfidia.. ben gli stà.. a giudicare dalla faccia ke ha fatto, c’ho azzeccato..”
- nn sono affari tuoi miss io- son–brava–io-son-bella..- quel ragazzo nn voleva proprio demordere a quanto pare
- ahahha.. devo ridere?!- fece lei sarcastica..
- nn so fai un po’ te..- e così si chiuse per la seconda volta quella ke non poteva essere definita una conversazione “civile” tra amici.

commentate please!!!



 
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