1.
- Capitolo 1° -
Finalmente ce l’ho fatta.
Quarantacinque.
D’ora in poi sarà il mio numero fortunato.
Mi guardo allo specchio e finalmente sono felice di vedere una bellissima gazzella invece di uno sgraziato elefante.
La dieta a base di verdure e riso integrale è stata nauseante. E per poco mi trasferivo direttamente in palestra invece di fare avanti e indietro ogni giorno, mi sarei dovuta meritare un buono sconto per questo.
La parte migliore è stata il trasferimento a Sydney. Ora che sono lontana da tutte quelle teste di cazzo capaci soltanto di farmi sentire un’ingombrante palla di lardo ogni giorno della mia vita, posso davvero ricominciare da capo.
Ammiro il mio meraviglioso bilocale.
Mi sono portata dietro poche cose, perciò mi è bastato un solo viaggio in macchina, senza dover chiedere aiuto a mio padre.
Non m’intendo di arredamento, ma ho sistemato il salotto in modo da renderlo accogliente per le future cene che farò con le colleghe. Ho anche intenzione di scrivermi a qualche corso dove potrò conoscere altre nuove persone.
Ho l’adrenalina a mille.
Certi cambiamenti fanno veramente bene all’anima.
Vado in camera mia e ammiro il mio letto matrimoniale.
Non l’ho riempito con cuscini colorati, come fanno le donne single che vivono da sole, mi sono limitata ad uno grande e lilla, il mio colore preferito.
È la mia prima serata in casa mia da sola e la passo mangiando un’ottima insalata di farro e pomodori e guardando le repliche di Sherlock sdraiata comodamente sul divano.
Da domani, comincerà ufficialmente la mia nuova vita.
Inizierò a lavorare come centralinista.
La prima volta che ho fatto domanda, mi avevano rifiutata, dicevano che non ero abbastanza qualificata, ma in realtà era colpa del mio fisico. Una centralinista deve avere una bella presenza.
Ora so di aver raggiunto il mio obiettivo.
Sono diventata bella e magra, sarà come avere il mondo ai miei piedi. O almeno una parte.
L’edificio in cui lavorerò è la sede di Radio Dugongo, una delle più note dell’Australia, perciò mi capiterà spesso di incontrare persone famose, per lo più solo australiane. Se sono fortunata, potrei incontrare anche Hugh Jackman o Kylie Minogue, ma sfortunatamente non potrò chiedere dei selfie.
Domani salirò sulla mia bicicletta e pedalerò fino a George Street. La sede della radio è un edificio di trenta piani e si trova a pochi metri di distanza dall’Harbour Bridge.
Non lavorerò ai piani alti, ma sono comunque orgogliosa di lavorare nel centro della città.
Sono così emozionata.
*
Forse ho esagerato con l’entusiasmo.
Lavoro per Radio Dugongo solo da una settimana e nessuno mi ha corteggiata. Dovrei essere rassicurata, con tutti i maschilisti e pervertiti che ci sono in giro, ma dopo aver passato la vita ad invidiare le mie compagne più belle che ricevevano complimenti e sguardi languidi dalla mattina alla sera, mi sarei accontentata almeno di un ‘buongiorno, bella signorina’ detto da un qualsiasi PR.
Credo che dovrò moderare le mie aspettative.
“Ehi, Melanie? Ti andrebbe di andare a prendere un drink?”, mi propone Rachel, la mia unica collega. Si occupa del controllo dei badge all’ingresso dell’edificio.
“Ci vorrebbe proprio”.
E mi porta in un locale abbastanza chic a due isolati.
Lei si prende una Pina colada e io un Peachtini.
Facciamo un silenzioso brindisi e ci godiamo i nostri drink.
“Toglimi una curiosità, Melanie, che cosa ci fai a Sydney?”, mi chiede Rachel dopo essersi leccata il labbro superiore sporco di schiuma.
“In che senso?”.
“Non hai l’aria di una che si è trasferita nella capitale per fare carriera. A me questo lavoro serve per pagarmi gli studi, ma tu invece che progetti hai?”.
Non posso e non voglio raccontarle niente del mio passato.
Ho fatto un patto con me stessa: quel capitolo della mia vita è completamente cancellato.
“Avevo solo bisogno di creare la mia indipendenza e quale posto migliore di Sydney? In alternativa, sarei potuta andare a vivere nel Queensland, ma sono allergica ai canguri”.
Scoppiamo a ridere insieme e facciamo un altro brindisi.
“E come sei messa con gli uomini?”.
Vorrei dirle di farsi gli affari suoi, ma per il momento è l’unica persona con cui ho legato al lavoro, non posso perderla.
“Sono appena arrivata, conosco solo una zia che abita a Bondi Beach, ma sono molto carina, prima o poi troverò qualcuno”.
“Sei ottimista, mi piace! Andremo molto d’accordo!”, esclama Rachel e facciamo il terzo brindisi.
Tutto sommato, non è stata tanto male questa prima settimana.
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