HAI SORRISO!?
- Capitolo 1° -
Basta, basta, basta! Mi sono stancato di pensare a te e a quel tuo dannato volto inespressivo…bellissimo. Mi sono stancato di voler migliorare per te. Perché non posso giocare a basket per me stesso? Mi piacerebbe capire se questo gioco è bello davvero o se lo è solo perché ci sei tu. Tu, con quella pelle d’alabastro. Tu, con quei capelli lisci e neri come le piume di un corvo. Tu, con quelle tue labbra lisce come petali di rosa. Ed infine tu, con quel tuo fisico asciutto, perfetto. Io, cosa sono in confronto alla tua infinita bellezza? Niente. Io, con i miei capelli indemoniati. Io, con gli occhi castani, fin troppo comuni. Io, con la pelle scura, rovinata da alcune cicatrici.
Non so neanche giocare a basket!
Non ti chiedo di amarmi, Kaede. O forse sì. Ma non ora. Ora voglio solo che tu capisca quanto sono migliorato in queste settimane. Non mi interessa che tu sappia che l’ho fatto solo per te.
Ma tu credi che il tempo che passo in palestra o al campetto, da solo, sia sprecato. Che io intanto non possa diventare un giocatore discreto, perché sono solo uno stupido, un mentecatto. Un incapace. Se però tu mi avessi visto adesso, mentre ho fatto questa schiacciata…non sarebbe cambiato nulla, come sono scemo! Sai, anche ora mi sto allenando. Non al campetto o in palestra, semplicemente nel piccolo garage di casa mia, dove ho appeso un canestro.
Corro, salto, schiaccio. Torno indietro. Riparto. Corro, salto, schiaccio. Mi entrano tutti, ora. Perché allora quando ci sei tu non ne azzecco neppure uno? Sei tu che mi fai sbagliare?
Ti odio. No, ti amo. L’ho già detto diecimila volte! Se solo una di queste fosse uscita dalla mia mente e si fosse posata sulle tue orecchie…adesso sapresti tutto. Invece tutti i miei pensieri rimangono imprigionati nelle mie labbra. Non riescono a fuggire. L’unico modo, quindi, è baciarti. Ma non ne ho il coraggio. Qualcosa mi blocca. Non so cosa. Forse la paura del tuo disprezzo. O forse la paura del disprezzo generale. Si sa, nonostante la tecnologia stia raggiungendo livelli esorbitanti, la mente umana rimane chiusa a certe cose. E l’omosessualità è una di queste cose. Eppure non c’è niente di male nell’amare uno del proprio sesso.
A volte Kaede, mi sento così scemo…amare uno come te…com’è possibile? Sei così irraggiungibile, tu…ma ti amo. Visto che le uniche cose che sembri capire e apprezzare sono le regole del basket, te lo dico usando il basket!
Tiro…
Canestro. Lo dedico a te, perché sei bellissimo.
Tiro…
Canestro. Lo dedico a te, perché sei speciale.
Tiro…
Canestro. Lo dedico sempre a te perché ti amo.
Tiro…
Canestro. Questo invece, lo dedico ai tuoi genitori perché hanno creato un ragazzo fantastico e perfetto.
La pazzia mi suggerisce di fare una cosa, ora…lei vuole che io vada in spiaggia. Fa caldo e lì c’è un campetto piccolo e poco conosciuto dove io posso continuare i miei allenamenti finché il sole non mi ordina di tuffarmi in acqua, per rinfrescarmi. Bella come idea, no?
Con la sola palla in mano, mi dirigo velocemente verso quel piccolo campetto da gioco. Quando ci arrivo scopro, senza sorpresa, di essere solo. Inizio a far rimbalzare la palla e pochi istanti dopo mi rendo conto che fa davvero caldo…tolgo la maglia e la getto a terra. Dopodiché, inizio a tirare, a fare finte e terzi tempi.
-do’aho…- una voce assai nota mormora un insulto altrettanto noto alle mie spalle…non puoi essere davvero tu…questo campo è così isolato…eppure girandomi, ti vedo…il sole gioca con i tuoi capelli, facendoli risplendere di sfumature smeraldine. La tua carnagione chiarissima sembra che s’illumini. E io non posso fare a meno di restare a bocca aperta dinnanzi a questo spettacolo irreale e stupendo…
-kitsune…- sussurro, quando riesco a riprendermi…
-hn…- mormori, avvicinandoti con la tua palla e iniziando a tirare a canestro…io continuo a guardarti, affascinato da ogni tuo singolo movimento. Sono proprio un cretino ad hoc, vero Kaede? –che fai, do’aho? Ti sei addormentato?- chiedi, fermando il tuo elegantissimo ed ineguagliabile palleggio…
-baka kitsune…proprio tu mi chiedi questo?- domando, ridendo…tu ti volti e mi guardi…no, Kaede, non sto ridendo come un ebete come faccio solitamente…sto ridendo semplicemente con un’allegra euforia…te ne sei accorto, vero? Hey ma…quello che è comparso sul tuo viso è forse un sorriso? Kaede, mi stai sorridendo? Devo aver fatto una faccia stravolta, perché tu mi dici:
-anche io so sorridere…- ed io non posso fare a meno di vergognarmi, per aver pensato che tu, bellissima volpe, non fossi in grado di fare un gesto così semplice e spontaneo… -one on one, Sakuragi?- domandi…
-certo, volpe. Ma non pensare che io ti regali la vittoria solo perché hai sorriso! Ai venti…- dico, dandogli conferma della mia fama da idiota sfigato…
Naturalmente, perdo. Ma di soli 4 punti. Generalmente avrei perso per 8 a 20…
-sei migliorato, do’aho…- dici tu, sedendoti a terra con le gambe larghe e le braccia appoggiate dietro di te…poi butti la testa indietro, lasciando che le goccioline di sudore che ti imperlano il viso, raccolgano i raggi del sole e li trasformino i splendidi riflessi…a me non sembra vero, ti sei accorto del mio miglioramento! Ed ora non so che dire, non so come esprimere la mia gioia…vorrei dirti qualcosa tipo “sono migliorato solo ed unicamente per te, stupida volpe…perché io ti amo!” ma non ce la faccio…
-già…- dico, semplicemente.
Mi siedo accanto a te, con le gambe incrociate. Dopo pochi istanti, tu togli la maglia ed io rischio una sincope…ti ho visto diecimila volte nudo ma per me è un’emozione sempre nuova e bellissima…come ho fatto anche prima, rimango a fissarti e, senza accorgermi, avvicino una mano al tuo torace e lo sfioro, come per assicurarmi che tu non sia un sogno…
-che cavolo fai?- mi chiedi, guardando freddamente la mia mano…io mi riscuoto dalla fantasia poco degna del tensai duro&puro che proclamo di essere e ti guardo, paonazzo e scemo…
-niente, niente.- rispondo scuotendo la testa…tu incroci la gambe e abbandoni le braccia in grembo…
-e no, do’aho…è da quando sono arrivato che ti comporti in modo insolito! Che il diavolo mi prenda se non è vero…- sei preoccupato, Kaede? Hai paura di me? Mi metto a quattro zampe e mi avvicino pericolosamente al tuo viso…tu ti tiri leggermente indietro…
-solo un diavolo dai capelli rossi che risponde al nome di Hanamichi Sakuragi, può prenderti con se, Kaede. Nessun altro, diavolo, dio o umano che sia può farlo…- mormoro, accarezzandoti i capelli con una mano…
-Sakuragi…- sussurri, sgranando gli occhi per lo stupore…quando mi rendo conto di ciò che ho fatto, scatto in piedi e ti volto le spalle, stringendo le mani in due pugni…non capisco proprio come io abbia potuto agire così incoscientemente…quella tua domanda, così improvvisa e ingenua, ha scatenato il giubilo assoluto dentro di me e non sono riuscito a controllarmi… -perché mi hai detto quelle cose?- chiedi, cercando di mascherare l’inevitabile curiosità…
-perché ti amo, dannazione!- urlo, voltandomi dalla tua parte, in lacrime…ecco, questa non l’ho proprio capita…perché sto piangendo? Forse perché so del rifiuto che mi aspetta? Ma, infondo, non è mica il primo…eppure è quello che duole di più…
Taci. Cosa significa? Alzo gli occhi e ti guardo…sei in piedi…l’espressione vagamente smarrita e confusa, le braccia stancamente abbandonate lungo i fianchi, la bocca socchiusa e irrimediabilmente succulenta…dopo poco, ti avvicini alla tua palla e la raccogli, infilandola nella sacca che ti sei portato dietro…
Io ti osservo agire indisturbato, mentre sto in piedi in mezzo al campetto, immobile e tonto. Quando hai finito di prepararti, ti avvicini a me ed io, già pronto e rassegnato all’inevitabile due di picche, guardo tristemente le tue iridi blu-notte e mi riavvio un ciuffo rosso…ormai i capelli mi sono ricresciuti…
-perché non me l’hai detto prima?- chiedi, fissandomi…
-per ritardare il cinquantunesimo rifiuto…- rispondo…tu sorridi, di nuovo…ma allora sta diventando un vizio…un bellissimo vizio, visto che sei ancora più bello quando lo fai…
-capisco…- rispondi, voltandoti e dirigendoti verso l’uscita…
-hey, dove vai così di fretta!?- esclamo io, allargando le braccia e le mani…ti fermi davanti all’uscita…la sacca con il pallone issata in spalla.
-a lavarmi. Faresti bene a correre anche tu, se vuoi lavarti e arrivare allo Shohoku fra mezzora!- dici, continuando a mostrarmi la schiena
-ma…perché? Cosa c’è fra mezzora allo Shohoku? Oggi non mi risulta che ci sia scuola o allenamenti…- dico, senza capire il discorso apparentemente insignificante che hai appena fatto…
-infatti non ho parlato di queste cose. Hai un appuntamento, do’aho…- spieghi tu…
-un appuntamento?? Non ho appuntamenti!- urlo io…
-oh…si che ce l’hai!-
-ah sì?? E, visto che sai tutto, sai anche dirmi con chi, baka kitsune??- grido, irritato…lui si volta e mi regala uno sguardo malizioso e allegro…
-certo…hai un appuntamento con me, scemo!-
OWARI
Woody: mai vista una fanfic più scema di questa. Stupida, senza senso e mal scritta.
Ru’: e senza pezzi yaoi.
Hana: mi aggrego a Kaede…
Woody: avete ragione. Il fatto è che aveva letto una fanfic molto bella ma il finale non mi piaceva…così ho pensato di fare una cosa che può somigliare lontanamente al lavoro originale e mettergli un finale più adatto…ma, purtroppo, ne è uscita un’emerita schifezza -_-
Ru’: tra l’altro io sono uscito OOC!
Hana: infatti. Il Kacchan originale è molto più sensuale…
Ru’: Hana…
Hana: Kaede…
Ru’&Hana: *NC-17*
Woody: ^^;;; bene, vi saluto! I personaggi non sono miei ma del Dottor T, che è mio. Quindi sono miei ^O^
Dedico questa storia, sperando che non si offenda, alla mia vecchia fiamma…che poi tanto vecchia non è, visto che mi piace ancora tantissimo. Anzi, lo amo. Probabilmente, non lo scorderò mai…in questa fanfic, sono racchiuse alcune delle riflessioni che io facevo pensando a lui…bye bye!
|
|
