IX - VI - MMXXI - Capitolo 1° -
Questo, alle tue orecchie suonerà strano, ma in una notte insonne può nascere qualcosa di buono, vorrei che tu potessi a tornare a guardare luna e stelle con gioia e con un sorriso. Non avresti mai creduto che qualcuno ti fermasse per parlarti così nel tuo giorno speciale che, chissà, per te è solo un giorno che non conta niente, alla pari di tutti gli altri. Probabilmente non servirà a nulla ma vorrei tentare, il mio desiderio è che contribuisca a farti dimenticare, anche solo pochi minuti, l'immagine che hai sempre davanti agli occhi, dovunque tu vada, qualunque cosa tu faccia, loro sono sempre là su quel pavimento, lo so. So cosa sono una forma fissa di fronte, un pensiero costante nella testa che scava e che fa sanguinare, una gabbia di incomprensione dalla quale non riesci a uscire, ma, nonostante tutto, andare avanti e avere la lucidità di non perdere di vista le cose giuste, comprendere anche chi non lo merita o non saprà mai niente di te. Sicuramente è per questo che mi sei sempre piaciuto così tanto, ti prego di accettarlo. Non ho scelto una canzone per te non essendo sicura che esista qualcosa di adatto; avevo scritto solo pochi versi su un post-it giallo quasi due anni fa, li avevo dimenticati, stavano per andare persi, ma, ritrovandoli per caso un giorno, hanno fatto partire tutto. Per te tollero solo l' impeccabilità, tutto il resto mi sfregia l'anima come una lama affilata male, arrugginita e stridente. Sto interpretando direttamente il mio cuore, niente ispirazioni prese da fonti esterne, per l'occasione. Spiegarlo è difficile, in alcune circostanze penso di essere più imbranata di te nel mostrare quello che penso, tanto che gli equivoci con le persone, anche quelle a cui tenevo molto, hanno finito per raggiungere presto il punto di non ritorno, può darsi che arriverà anche per me il giorno della verità, il momento di confessare tutto. Per ora lo faccio con la fantasia, con le mie tante parole le quali mi escono sempre dalle mani come un fiume in piena, a volte pensando, a volte un po' meno, lo sai e mi sei testimone. Che matta che sono, non prendertela per averti messo nelle parti più strane, pensaci solo un istante, forse se ti ho preso a feticcio come una bizzarra regista, esiste un motivo. Ma che te lo spiego a fare? Sei troppo sveglio per non esserci arrivato da solo. Devo ammettere che di coltellate da te ne ho ricevute davvero tante, ogni ragionamento mi ha colpito in un punto vitale, ho avuto sempre l'impressione che tu lo facessi di proposito, come se mi avessi conosciuta e ti fossi ricordato alla perfezione di me, molte di queste cose non riuscirò a guardarle o ascoltarle mai più, la peggiore è la... seconda volta, ciò che ho visto dissolvere lì è stato il mio cuore, non sai quanta voglia di mollare tutto provata in diverse occasioni, di non vederti più e di dimenticarti per sempre, tuttavia sono testarda e curiosa, non potevo non scavare ogni cosa fino in fondo. Non ho mai pianto in vita mia leggendo un romanzo, guardando un film anche se lo facevano le persone che avevo intorno, apprendendo storie vere sul giornale, analizzando una poesia, questo potere lo hai avuto solo tu in quel momento. Un dolore così intenso non si può spiegare, le parole non potranno mai sostituire, o imitare, tutte le sfumature dell'anima, si autolimitano, mangiano se stesse nel momento esatto in cui vengono pronunciate o scritte, cadono a terra come farfalle morte, è per questo, immagino, che tu le usi così poco. Entrare nella tua testa mi sfinisce è come scavare un muro di granito col cucchiaio, eppure ho dovuto farlo e non sai quanto è piaciuto sia a me che agli altri, sorprendendo anche me. Sono consapevole che stare al centro dell'attenzione non ti piace, ma se le dita dalle quali prenderai forma saranno le mie, finirai inevitabilmente per esserci. Eppure, magari, potrei imparare da te, tanti dovrebbero farlo, essere visibili in qualunque modo agli occhi degli altri, anche a costo di autodistruggersi, non è da tutti, alcuni dovrebbero prendere atto di rimanere un poco o totalmente nell'ombra perché sono destinati a questo, non siamo tutti uguali, già alla nascita siamo tutti diversi, unici e irripetibili, gli stampi vengono buttati ogni volta anche se costruiti con tanta fatica, di conseguenza ognuno di noi risulta non portato a fare determinate cose, dobbiamo accettarlo e smettere di desiderare ciò che non siamo. Lo so, sono contorta, e ora sto ricominciando con i miei sproloqui filosofici che finisco sempre per mettere in bocca anche a te, ti chiedi ancora perchè mi piaci? Hai sorriso attraverso queste dita, questa tastiera ha rigurgitato sofferenza, lacrime, finali alternativi, desideri miei e di altre persone, dediche, ti ho dato la mia vita, fatti reali, più di quanti non pensi, ho messo tutto nelle tue mani, ti ho affidato il mio cuore e ti ringrazio per averlo portato lontano. Stanno scaturendo anche risultati molto positivi che mai mi sarei aspettata nella via, naturalmente ti sono grata. Non sai che sforzo per fare in modo che non succeda il contrario, per non dissolvermi nella tua sagoma evanescente e mantenermi viva nonostante il vuoto della realtà, la noia quotidiana , me stessa, quella vera che vacilla sempre pericolosamente. Sì, perchè potrei finire per riempire questo di te quando vorrei che fosse il contrario, tu che ti riempi di me; vedi, io in quanto me, non risulto molto interessante agli occhi degli altri, ma filtrata attraverso di te assumo tutto un altro aspetto, alcuni riescono a trovarmi addirittura coinvolgente, ti ringrazierò sempre anche per questo. I sensi di colpa e il rammaricarsi per le cose non dette, potrei stare qui a parlarne per ore. Sai perfettamente che un giorno ti pentirai di quello che non hai trovato il coraggio di esprimere, eppure stai lì a guardare il sole e la luna che si rincorrono, nel frattempo passano anni e tu sei sempre lì nel tuo inscalfibile silenzio. So perfettamente cosa sia il dover prendere decisioni importanti nella solitudine più assoluta, unicamente con la tua testa, senza nessuno che ti dia un consiglio o ti indichi la strada, almeno l'imboccatura, solo dove svoltare al bivio, il resto non avrebbe avuto importanza. E ancora ti meravigli se riesco a capirti al volo. Camminare da subito con le mie gambe è tata una cosa che mi è stata richiesta fin quasi dalla nascita. Mi è stato chiesto di non mostrare emozioni, soprattutto quelle negative, non erano accettate. Non ho imparato, per causa di questo, ad usare il linguaggio non verbale, espressioni del viso e intonazioni della voce comprese, forse è per questo che non piaccio alla maggior parte delle persone. Ti stai ancora chiedendo per quale motivo ti apprezzo così tanto e non posso fare a meno di te? No, non ne hai bisogno, avevi già compreso ogni cosa a partire dalla prima parola, io lo so. Sono consapevole di cosa vuol dire avere un mostro che ruggisce dentro te e che non ti abbandona mai, maledire la mattina il momento in cui apri gli occhi perchè sai che dovrai ricominciarlo ad affrontare dal momento che solo nel sonno ti lascia un po' in pace. Se riesci a fidarti di me posso provare a tenerlo a bada e provare a sconfiggerlo, devi solo prendere la mia mano e lasciarti condurre in quello che penserò e nelle mie trame, deludere te e chiunque ti conoscerà attraverso queste mani non è assolutamente il mio scopo anche se esiste la possibilità che possa accadere, ogni persona ha la sua visione del mondo che inderogabilmente è diversa dalla mia, è normale, io li definisco filtri, ognuno se li costruisce in base alle esperienze e al proprio carattere. Immagina, ora, la luna osservata da cento persone diverse nel medesimo istante, essa assumerà inevitabilmente cento aspetti differenti, il personaggio diventa prima la luna dell'autore e, successivamente, quella dei lettori, dovrai passare da diverse teste e da altrettanti filtri. Ma tu sei stato il primo a capire tutto questo, smettila di domandarti per quale motivo rimani il mio preferito. Ti ameranno, hanno già sorriso, credimi, finiranno scatole di fazzoletti, rideranno a crepapelle, staranno col fiato sospeso aspettando che io picchietti ancora questi tasti in tua compagnia. La forma e l'anima che ti offrirò avranno il potere di rendere vivide le emozioni della gente, di far riaffiorare ricordi che erano stati dati per dispersi, è sicuro, è già accaduto. Potrà capitare che, per causa mia, non piacerai a qualcuno, non tutti i filtri che attraverserai riusciranno a combinarsi alla perfezione con quello che plasmerò, tuttavia sappi che non era mia intenzione e troverò, subito dopo, una nuova trama per farmi perdonare, non esiste assolutamente nessun limite. Già, starai pensando che sono troppo ottimista, ma ho capito con l'esperienza che la vita è come una fotografia: viene meglio se sorridi. Io il piacere della scrittura e, con essa, di dare la vita, lo avevo perso, divorato da quel mostro che si chiama dolore, tu me lo hai fatto ritrovare. Ci sono circostanze in cui mi fermo a chiedermi cosa mi ha combinato il tuo sguardo, magari sto lì alla stregua di una statua, sono passati soltanto tre minuti in cui sono riuscita a sfornare valanghe di parole tra le quali sei quasi sempre il protagonista, mi piace immaginarti davanti a me che te la ridi da matti mentre io non riesco a uscire da qualche infinita, ma piacevolissima, spirale. Sarai il padrone dei miei momenti brutti, di quelli belli, delle mie bassezze e manie, il bersaglio dei miei ricordi e delle speranze, ti scarico addosso la mia solitudine, hai avuto tutta la mia vita, grazie per aver accolto tutto con pazienza. Per il tuo compleanno non posso, e non potrò mai, farti un regalo, ma posso donarti me stessa, ogni cosa, tutto, senza chiedere niente in cambio, come faresti tu. Magari sbufferai, questo dono per te sarà solo una seccatura, ma non posso fare diversamente e avevo messo in conto anche questo, ti prego di accettarlo comunque. Ora che ci penso esiste una canzone perfetta per te, le mille milioni di notti, la tua. Pensando a te sono state scritte le cose più belle, come vedi non sono la sola. Se sei diventato il mio preferito è evidente che qualcuno lo ha fatto prima di me.
Buon compleanno.
Note autrice:
Questo è un biglietto di auguri per il compleanno di Itachi.
La canzone nominata alla fine è “Senya”, Soundtrack di Itachi, data la sua natura di solo strumentale, non ho potuto utilizzarla nella storia.
Ho voluto sperimentare un metodo particolare in cui l'autrice parla direttamente al suo personaggio, non sapendo se questo esista e abbia un nome, vi chiedo se poteste gentilmente comunicarmelo essendo un genere che ho intenzione di riprendere in futuro.
Grazie a tutti. |
|