- Capitolo 1° -
L’aria fredda di fine ottobre mi brucia i polmoni.
Fatico quasi a respirare.
La pioggia gelata mi taglia il viso.
Mi bagna i vestiti.
Lava via le lacrime.
E ancora, ancora, ancora sulla mia pelle.
Lacera, rovina, sciupa, bagna.
Perché non riesce a togliere via da me il tuo odore?
Il dolcissimo profumo che hai addosso?
Fiori di Ciliegio.
Ecco di cosa sai.
Sei stupendo, Seishirou.
Perché penso sempre a questo?
Non capisco perché io non riesca a smettere di amarti…
…tu hai ucciso mia sorella!
Proprio lei, che mi ha fatto comprendere i miei sentimenti.
All’inizio ne ero spaventato.
Non potevo io, erede dei Sumeragi, amare te, uno Sakurazukamori.
No, non potevo.
Eppure lei ha insistito, ha detto che anche se tu portavi quel cognome, non eri un assassino.
Che dovevo fidarmi di te.
Perché lei si fidava di te.
E, alla fine, anche io.
Ciecamente.
Entrambi.
E tu?
Tu c’hai tradito, Seishirou.
Me ne rendo perfettamente conto anche ora, mentre sto correndo, sto fuggendo via da casa tua, da te.
Dall’amore che mi hai donato prima e che mi hai assai dimostrato.
La nostra prima volta?
Fisicamente, sì.
Dico fisicamente perché io ho sognato di fare l’amore con te ogni notte, Seishirou.
Anche se non dormivo (perché il tuo pensiero mi tormentava), io immaginavo di essere tuo.
In tutti i sensi.
Alla fine, questa sera, sono giunto da te, affannato e sudato, per via della corsa.
E tu mi hai accolto casa tua.
Mi hai dato da bere un the caldo.
Mi hai spogliato.
E poi…
…inutile dirlo…
…ci siamo uniti.
E tu mi dicevi in continuazione tre parole:
“Ti amo, Subaru”
E io rispondevo:
”Anche io, Seishirou”
Non pensavo all’assassino di mia sorella.
Non pensavo alla sofferenza provata dopo la sua morte.
Pensavo solo a te, amore proibito.
Poi però sono scappato.
Mentre tu dormivi.
Codardo, vero?
Il fatto è che non ce la facevo proprio a resisterti, Seishirou.
Tu sei troppo bello, troppo affascinante…troppo perfetto…perché io riesca a non amarti.
Svolto un angolo, sempre di corsa.
Mi accorgo solo ora di essere davanti ad un Ciliegio.
Non ha fiori, adesso, ma è ugualmente imponente.
Mi fermo.
Probabilmente quello che vedo è un miraggio dato dalla stanchezza e dalla voglia di vederti ancora.
Tu non puoi essere davanti a me.
Non puoi per il semplice fatto che sono uscito quando tu eri caduto nel sonno.
“perché, Subaru?” chiedi.
Allora non sei un miraggio…sei davvero tu.
Non posso veramente sfuggirti, quindi.
“io…non…Seishirou, quello che abbiamo fatto non è quello che volevamo davvero fare! È successo per via delle circostanze. È stato un dannato errore!” cerco di giustificarmi, inutilmente.
Tutto in me, l’espressione, il cuore, la mente, dice che quello che c’è stato tra noi era il mio desiderio più grande.
Tu ti avvicini, lentamente…
“non dire così. Non è ciò che pensi. Te lo leggo negli occhi…sei troppo sincero, per riuscire in una bugia.” mormori, accarezzando il mio viso con la mano destra.
Io mi accoccolo automaticamente contro di essa, coprendola poi con la mia mano.
Sorridi.
Tu mi leggi sempre nel pensiero…
“ma…” provo ad iniziare una nuova frase e tu mi copri la bocca con un dito…
“no, Subaru…non parlare…non coprire di mal riuscite menzogne ciò che è nato fra noi. Non farlo, Subaru. E soprattutto, non permettere che ciò che è sbocciato questa sera, finisca. Io ti amo, davvero. È per questo che ho sacrificato Hokuto, risparmiando te. Ero sicuro di farmi odiare, in quel modo…ma potevo vederti ancora. Sarei riuscito a sopportare il tuo risentimento nei miei confronti ma non la tua morte…” sei così vicino, ora, che posso sentire il tuo caldo respiro contro le mie labbra fresche e bagnate.
Ci separano solo le gocce di pioggia.
Queste ultime cercano ti tenermi lontano da te, Seishirou.
Non vogliono che io m’abbandoni al tuo amore.
Ma io non riesco più a resistere.
Ti amo troppo per arrendermi unicamente perché quello che proviamo, è un sentimento proibito.
Perdonami, Dio, per quello che sto per fare.
Perdonami, se vuoi.
Altrimenti non farlo.
Non m’interessa.
Puoi anche dimenticarti di me.
Lasciami pure solo con il mio amore.
Aggancio le mie braccia dietro al tuo collo e mi alzo in punta di piedi.
Sorridi.
Ancora.
“scusa per quello che ho fatto, Seishirou…” dovevo dirtelo.
“baciami, Subaru…trasgrediamo assieme queste stupide regole. Per sempre.” mormori tu.
Esaudisco il tuo desiderio.
Che poi è anche il mio, come ho detto prima.
Sfido il destino, unendo le mie labbra alle tue.
Non importa quello che c’aspetta.
Non importa se, per stare con te, verrò diseredato e peggio, verrò esiliato o ucciso.
Chi se ne frega se il nostro amore è vietato.
Stammi accanto, Seishirou.
Solo così posso vivere felice.
Solo così potrò vivere per sempre.
OWARI
Woody: …eccomi qua con la mia prima fanfic su Tokyo Babylon/X! Beh, come potrei non dedicare anche questa storia alla mia kohai Alexiel? È lei che, oggi, martedì 9/09/2003, mi ha fatto venire l’ispirazione!
Alex: oh…Seishirou… *sguardo trasognante*
Woody: ^^;; si si, Seishirou è tutto tuo, mentre gli altri solo delle CLAMP (Subaru è mio, però) …uffa, signorine CLAMP, voi avete una bella collezione di bishounen! *_________* Non è mica giusto, né… /me sta pensando di ricattare le CLAMP…
Ru’: dacci un taglio con ‘ste menate e vai a finire la RuHana!!!
Woody: ah, Kacchan, dovevo parlare proprio con te…prima, sono passati di qua Tsuzuki e Hisoka..
Ru’: …g-gli Shinigami…? *sguardo terrorizzato*
Woody: esattamente. Mi hanno detto che ti stanno cercando perché dovevi morire una settimana fa, quando Cain ti ha avvelenato il pranzo credendo che fosse il piatto di Koshino (l’ordine era partito da me… pensai: se schiatta Koshino, schiatta anche Sendo…) …
Ru’: …v-vogliono…portarmi…nell’aldilà???
Woody: exact!
Ru’: …credo che per me sia giunta l’ora di andare…HANAMICHIIIIII!!!!!! *corre via*
Woody: dehehiohuh….come sono perfida…
|
|
